Complesso Parrocchiale a Cervaiolo, Montignoso, MS
1
1 Aspetti del sacro finalizzati al progetto
1.1 Cenni di simbologia cristiana
I simboli sono elementi grafici che acquistano nella tradizione significati importanti, grazie alle riflessioni interiori che generazioni di uomini hanno fatto e continuano a fare su di essi. La loro via diretta di comunicazione con la persona è la vista, tramite la quale giungono a suscitare emozioni.
Per capire la forza di questi elementi osserviamo la Trinità1 del Masaccio. In
un solo quadro si ritrovano i silboli della croce, della colomba, del colore oro nelle aureole e del 3, numero dei personaggi nel quadro.
Figura 1 – Masaccio, Trinità, affresco murale, S.Maria Novella, Firenze. 1425-27
Università di Pisa – TESI DI LAUREA MAGISTRALE
2
1.1.1 Il numero 3
Il numero 3 rappresenta la SS. Trinità e in architettura viene usato con i suoi multipli come base per proporzioni e distribuzioni di elementi. Va anche ricordato che molti altri numeri, seppur di minore importanza, hanno valenza simbolica, come il 40, numero dei giorni passati da Gesù nel deserto2, oppure il 7.
1.1.2 La colomba
Nel libro della Genesi3 la colomba giunge con un ramo di ulivo ad
annunciare la fine del diluvio universale, ma la sua apparizione più
importante si ha nel Vangelo, durante il Battesimo di Gesù4, dove
rappresenta lo Spirito Santo. Come anche nel quadro Trinità5, nell’istante in
cui Giovanni Battista rovescia l’acqua sul capo del Cristo si ha la manifestazione contemporanea di Dio nelle tre persone: il Figlio incarnato, la voce del Padre e la colomba-Spirito Santo.
1.1.3 Il fuoco
Un altro simbolo dello Spirito Santo è il fuoco. Nella descrizione della Pentecoste6 lo Spirito Santo giunge sotto la forma di lingue di fuoco e gli apostoli lo ricevono dentro di loro, acquistando la sicurezza di testimoniare
2 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Mt 4, 1-11 3 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Ge 8, 13-19 4 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Lc 3,21-22 5 Masaccio, Trinità, affresco murale, 1425-27, Firenze, S.Maria Novella 6 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Atti 2, 1-11
Complesso Parrocchiale a Cervaiolo, Montignoso, MS
3
la Parola nel mondo. In questa accezione lo Spirito santo viene detto “Paraclito”, che significa consolatore.
1.1.4 La luce
La luce è simbolo della presenza di Dio, e viene rappresentata nella pittura col colore oro. Negli ambienti architettonici può pervadere l’intero spazio, creando il senso di misticità diffusa, oppure essere un raggio o un punto e, in quel caso, porsi come guida nel viaggio del cristiano. Nei vangeli la
luce-guida per eccellenza è la stella che porta i re magi a Betlemme.7
L’argomento sarà approfondito maggiormente nel paragrafo §2.2 .
1.1.5 Il pane e il vino
Pane e vino, come frutti della terra, sono simboli del lavoro dell’uomo, e, tramite la consacrazione, diventano materialmente il sacrificio di Gesù per l’umanità.
Il rito dello spezzare il pane, in cui il Cristo si dona a tutti, è l’esempio che Egli dà ad ogni Cristiano, un imperativo categorico di solidarietà.
Nei vangeli troviamo allusioni anche alla vite come segno di legame di generazione fra Dio e il suo popolo, infatti lo stesso Gesù afferma “io sono la vite voi siete i tralci”8 e nella parabola delle Nozze di Cana9 compie il miracolo di trasformare l’acqua in vino, ovvero fornisce l’elemento essenziale per durata della felicità.
7 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Mt 2, 1-2 8 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Gv 15, 1-8 9 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Gv 2, 1-10
Università di Pisa – TESI DI LAUREA MAGISTRALE
4
1.1.6 L’acqua
Questo simbolo, non affatto secondario, si ritrova in molti momenti delle Sacre Scritture come segno di purificazione. L’acqua battezza Gesù,
nell’istituzione del sacramento del Battesimo10, e ancora viene attinta nel
pozzo dalla Samaritana quando per la sua fede le vengono perdonati i
suoi peccati11, infine sgorga insieme al sangue dal costato di Cristo in
Croce12, facendoci capire che da quel sacrificio deriva salvezza.
La rappresentazione dell’acqua, ricorrente nelle arti pittoriche, in architettura viene pressoché trascurata, anche per difficoltà di realizzazione.
1.1.7 Il pesce
In greco le lettere Ίχθυς della parola pesce sono l’acronimo della frase “Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore”. Il pesce è simbolo di salvezza e lo
troviamo come base dei miracoli di moltiplicazione13. Allo stesso tempo
Gesù, con la frase “Vi farò pescatori di uomini”compie la prima chiamata
apostolica sul lago di Genèsaret14.
10 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Lc 3, 21-22 11 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Gv 4, 1-42 12 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Gv 19, 37 13 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Gv 6, 1-15 14 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Lc 5, 1-11
Complesso Parrocchiale a Cervaiolo, Montignoso, MS
5
1.1.8 L’agnello
“Io sono l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”15, così si definisce
Gesù nei Vangeli. Questa rivelazione è legata in filo diretto all’antico testamento quando, prima della liberazione del popolo d’Israele dalla Schiavitù d’Egitto, venne consumato l’agnello sacrificale il cui sangue servì a marcare gli stipiti delle porte come segno distintivo delle abitazioni ebraiche. Questo atto è ricordato oggi, come lo era duemila anni fa, nella
Pasqua ebraica16. Gesù con la frase di cui sopra si pone come nuovo
agnello sacrificale per l’umanità.
15 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Gv 1, 29 16 CEI a cura di, La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna, 2000, Es 12,1 - 14,46