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del 2015: dal documento emerge che le controversie pendenti dinnanzi alle commissioni tributarie, sia provinciali che regionali, è in diminuzione del 7,24% rispetto a quanto registrato nell'anno 2014

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Dopo aver esaminato i meccanismi inerenti l'esecuzione tributaria i quali si differenziano a seconda che la sentenza da eseguire sia favorevole all'amministrazione finanziaria piuttosto che al contribuente e, dunque, dopo aver analizzato rispettivamente l'esecuzione forzata e il giudizio di ottemperanza, concludendo con un accenno ai profili della sospensione dell'atto impugnato, a parere di chi scrive risulta interessante volgere uno sguardo alla “Relazione sul monitoraggio dello stato del contenzioso tributario e sull'attività delle commissioni tributarie”

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del 2015: dal documento emerge che le controversie pendenti dinnanzi alle commissioni tributarie, sia provinciali che regionali, è in diminuzione del 7,24% rispetto a quanto registrato nell'anno 2014

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; ma il dato che più cattura l'attenzione è quello relativo alla relazione che intercorre tra le controversie pendenti e quelle definite: per il quarto anno consecutivo il numero dei ricorsi definiti supera quello dei ricorsi pervenuti; in particolare, nel 2015 si è registrato un superamento delle cause definite rispetto a quelle pervenute nella misura pari ad oltre 40.000 unità.

Dalla relazione emerge, inoltre, una diminuzione, sia in primo che in secondo grado, delle controversie decise con compensazione a carico dell'ente, crescendo proporzionalmente le definizioni del giudizio con compensazione a carico del contribuente: questo dato è frutto delle modifiche apportate all'art 92 c.p.c. il quale regola le spese del giudizio secondo il principio della soccombenza; se ne deduce,

1 In www.giustiziatributaria.gov.it; si tratta di una pubblicazione che ha lo scopo di rappresentare lo stato del contenzioso tributario: essa contiene l'evoluzione del contenzioso tributario mediante l'analisi delle controversie pervenute, definite e pendenti. La relazione è, poi, corredata da appendici statistiche che mostrano nel dettaglio i dati quantitativi.

2 Le controversie pendenti al 31 dicembre 2014 ammontavano a 572.256; quelle

pendenti al 31 dicembre 2015 ammontano a 530.844.

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dunque, che il giudizio tributario si risolve in percentuale maggiore a favore dell'ente.

Per quanto riguarda le istanze di sospensione, quelle presentate nel 2015 sono state circa il doppio di quelle decise e di queste circa la metà sono state accolte; l'82% delle istanze sono state definite entro centoottanta giorni dalla data di presentazione.

Il documento nulla dice a proposito dell'esecuzione delle sentenze, tuttavia, è possibile trarre alcune considerazioni dai dati relativi all'attività amministrativa degli uffici di segreteria: in particolare, il documento distingue tra il numero delle richieste di rilascio di copia della sentenza, il numero degli inviti ad effettuare i pagamenti e, infine, il numero delle sanzioni erogate. È interessante esaminare i primi due dati in quanto la richiesta di rilascio di copia della sentenza lascia intendere che la parte richiedente, dinnanzi all'inadempimento della controparte, abbia intenzione di adire il giudice dell'esecuzione.

Emerge un numero totale di richieste pari a 111.054; si potrebbe, dunque, immaginare a quanto ammonta, all'incirca, il numero delle sentenze per le quali le parti in giudizio hanno chiesto l'esecuzione.

Ulteriore dato interessante è quello relativo al numero degli inviti ad effettuare i pagamenti il quale ammonta in totale a 15.981.

Sicuramente il legislatore degli ultimi anni si è messo nella direzione di privilegiare quegli strumenti che si esplicano in una mera intimazione rivolta al debitore alla quale fa seguito l'applicazione di una misura coercitiva in caso di mancato adempimento

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. Si tratta di strumenti indubbiamente meno onerosi per il contribuente in considerazione del fatto che da un lato la procedura espropriativa potrebbe risultare dispendiosa e meno fruttuosa e dall'altro della necessità di acquisire risorse monetarie nel minor tempo possibile. La combinazione di questi due elementi comporta, inevitabilmente, un privilegio, nell'esecuzione forzata tributaria, a favore dell'interesse ad

3 Vedi ad esempio il fermo amministrativo di beni mobili (art. 86 d.p.r. n.

602/1973) e l'ipoteca (art. 77d.p.r. n. 602/1973)

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ottenere un pagamento attraverso la semplice minaccia dell'azione esecutiva, senza dover necessariamente attivare le procedure espropriative.

Vedremo negli anni a seguire come cambieranno i dati alla luce

dell'approvazione del decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156: la

riforma, necessaria, era attesa già da qualche tempo; finalmente il

contribuente non deve attendere l'esito di tutti i gradi del giudizio per

poter adire il giudice dell'esecuzione.

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BIBLIOGRAFIA

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sentenze tributarie, Seminario di aggiornamento professionale e di

approfondimento per i magistrati delle Commissioni tributarie delle

regioni Abruzzo e Molise. Tematiche sostanziali, procedimentali e

processuali di diritto tributario, Pescara 25-26 Settembre 2015, in

www.giustiziatributaria.it.

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