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Storia dell’edificio scolastico elementare Carlo Guerrazzi

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4

Storia dell’edificio scolastico elementare Carlo Guerrazzi

Progettazione dell’edificio

Le prime notizie che accertino la volontà di realizzare un edificio scolastico elementare nel Capoluogo del Comune di Castelfranco di Sotto si trovano in una delibera della Giunta Municipale del dicembre 19531; vi si legge, infatti, che da tempo la popolazione reclama l’attuazione dell’opera pubblica

Edificio elementare Capoluogo, e con tale atto viene approvata l’esecuzione dell’opera in via di

massima, opera per la quale sarà necessario il contributo statale e la contrazione di un mutuo.

1. Localizzazione dell'edificio

Di poco successiva è una relazione dell’Amministrazione comunale in cui sono specificate le motivazioni che hanno portato a tale decisione: principalmente le aule allora presenti erano insufficienti a garantire la contemporanea presenza, nello stesso edificio, di tutti gli studenti, tanto che era necessaria la rotazione delle classi2; inoltre, poiché la sede delle scuole elementari era posta in un ex convento, la situazione igienico-sanitaria non era più adeguata3 e la distribuzione degli ambienti non idonea ad un edificio scolastico4.

L’insufficienza di aule rispetto al numero di bambini era legata al continuo aumento della popolazione, attestato dalla contemporanea apertura, negli anni Cinquanta, di altre scuole nelle

1

Delibera G.M. 176 del 21 dicembre 1953, “Edificio elementare nel Capoluogo. Approvazione in via di

massima”. A.Sto.C.

2

Relazione dell’Amministrazione sulla necessità dell’opera. Oggetto: “Costruzione del nuovo edificio scolastico

elementare del Capoluogo”, firmata dal Sindaco Rigoletto Camerini, 29 dicembre 1953. A.U.T.

3

“Esposizione delle attuali aule completamente a Nord. Gabinetti antigienici”, Ibidem

4

Al piano terreno dell’edificio in questione erano situate alcune abitazioni, una falegnameria e un deposito,

(2)

5 frazioni di Castelfranco di Sotto5. In un atto del 19586 relativo all’apertura della prima scuola media del Comune è riportato un resoconto che spiega come il forte aumento di studenti delle scuole elementari del solo Capoluogo7, e il conseguente aumento di studenti che avrebbero potuto proseguire il proprio percorso scolastico iscrivendosi alle scuole medie nei dintorni di Castelfranco di Sotto, fosse dovuto alla intensificata immigrazione delle famiglie a causa del carattere spiccatamente

industriale assunto dall’economia locale8. Dato il periodo storico in esame, è possibile immaginare come la ripresa economica e sociale post-bellica fosse in piena crescita e solo agli inizi del grande sviluppo che ebbe negli anni Sessanta tutta la zona del cuoio9. Di poco precedente gli atti del 1958 è, infatti, l’approvazione di un piano di ricostruzione post-bellica10.

A differenza di quanto avviene per gli edifici delle altre scuole aperte in questo periodo in tutto il Comune, non vi sono altri atti riguardanti l’edificio del Capoluogo fino al giugno 1958, quando il sindaco Camerini comunica che l’opera è stata ammessa ai benefici della Legge 9 agosto 1954

n.64511 12

, che ha un importo di 52 milioni di Lire e che sono incaricati della progettazione l’Arch. Renzo Bellucci e l’Ing. Giovanni Poli.

Il progetto iniziale del 1953

Nell’archivio dell’Ufficio Tecnico Comunale sono però conservati alcuni documenti relativi al progetto di massima che, se pur non datati, possono essere collocati nel periodo precedente la delibera del 1958; questi documenti comprendono uno specchio riepilogativo della spesa che è calcolata in 52 milioni di Lire13, un computo metrico estimativo e una relazione tecnica firmata solamente dall’ing. Giovanni Poli.

Questi documenti, unitamente a tre tavole (di cui due datate dicembre 1953), rappresentano probabilmente il progetto di massima presentato al Provveditorato agli Studi di Pisa per l’ammissione ai benefici della legge 645/54 ed in seguito fortemente modificato nella progettazione definitiva, per la quale è stato incaricato come progettista anche l’arch. Bellucci. Questo primo progetto e le relative relazioni permettono ad ogni modo uno sguardo sulla situazione scolastica del dopoguerra e vi sono descritti aspetti che caratterizzano il successivo progetto definitivo: la necessità di avere sufficienti aule per ospitare separatamente le sezioni maschili e femminili, la presenza della casa del custode all’interno della scuola, la disponibilità di un’ampia superficie esterna sistemata a giardino14,

5

Viene approvata la realizzazione di una scuola elementare a Villa Campanile e di una ad Orentano nel 1954, ed è progettato un edificio elementare a Montefalcone nel 1955

6

Delibera C.C. 74 del 27 ottobre 1958, “Richiesta di apertura scuola media nel Capoluogo”. A.Sto.C.

7 Da 227 alunni nell’anno scolastico 1950-51, a 297 nell’anno scolastico 1957-58. Ibidem 8

Ibidem

9

Per “zona del cuoio” si intende il distretto industriale specializzato in concerie, e lavorazione del cuoio in generale, che comprende i comuni di Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Montopoli Val d’Arno, Fucecchio, Santa Maria a Monte, Bientina e San Miniato per un’area di oltre 300 km2.

10

Delibera C.C. 40 del 12 novembre 1953, “Piano di ricostruzione”. A.Sto.C.

11 Delibera C.C. 58 del 28 giugno 1958, “Edificio scolastico nel Capoluogo”. A.Sto.C. 12

La legge 645/54 definiva i criteri per ottenere il finanziamento statale per la costruzione, il completamento,

l’ampliamento, il riattamento e l'arredamento principale di edifici scolastici.

13

La spesa preventivata è costituita da: £ 30.000.000 per l’edificio principale (aule al piano terreno e piano primo, corridoio, accessori e acquisto dell’area), £ 12.000.000 per la realizzazione della palestra coperta (accessori, bagni, gabinetti, magazzini, spogliatoi al piano terreno e museo al piano primo), £ 4.800.000 per l’abitazione del custode e la sala d’attesa per gli insegnanti al piano primo, £ 3.200.000 per il refettorio (con cucina e dispensa), £ 2.000.000 per l’arredamento.

14 “[…] abbiamo designato un’area che abbia le caratteristiche previste: sia centrale, asciutta, non esposta a

rumori, isolata, e consenta una disponibilità di superficie pari a cinque volte l’area coperta – con una esposizione della fronte principale a sud-ovest.” Tratto dal documento: “Progetto di costruzione dell’edificio

(3)

6 l’accesso alle aule da ampi corridoi, la presenza di una palestra coperta e del refettorio; saranno conservati anche alcuni aspetti strutturali dell’edificio stesso, come il suo rialzamento di alcune decine di centimetri dal piano di campagna e la distribuzione dei locali su due piani; persino l’aspetto architettonico indicato in questa relazione, sarà ripreso nella successiva progettazione: l’architettura

sarà stilizzata, semplice, con decorazioni di rivestimento in travertino e listelli di mattoncini rossi15

. Ciò che sarà modificato completamente è la forma stessa dell’edificio, caratterizzato, nelle due tavole datate dicembre 1953, da una distribuzione lineare delle aule con tre “poli” distinti per la palestra e il sovrastante museo didattico16, il refettorio17, e l’aula insegnanti, con la presenza di tettoie e verande,

più ampia quella femminile e meglio esposta, per dare alle bambine un certo maggior conforto, per la loro maggiore delicatezza18.

2. Giovanni Poli: Edificio scolastico Castelfranco di Sotto. Pianta piano primo - scuola femminile. Dicembre 1953. A.U.T.

3. Giovanni Poli: Edificio scolastico Castelfranco di Sotto. Prospetto principale. Dicembre 1953. A.U.T.

La terza tavola, non datata, è probabilmente coeva delle precedenti in quanto la pianta del piano terreno raffigurata coincide quasi totalmente con la configurazione del progetto di massima, solo l’area dedicata alla palestra esula dai limiti rappresentati nella tavola del piano primo (vedi immagine

2).

scolastico per scuole elementari nel Capoluogo. Breve relazione tecnica”, firmato dall’ing. Giovanni Poli, non

datato.

15

Ibidem

16

Assente nella successiva progettazione.

17

Un doppio refettorio, al piano terreno quello dedicato ai maschi con cucina e dispensa annesse, al piano primo quello dedicato alle femmine con la presenza di un montacarichi per le vivande.

18

“Progetto di costruzione dell’edificio scolastico per scuole elementari nel Capoluogo. Breve relazione tecnica”, firmato dall’ing. Giovanni Poli, non datato

(4)

7 4. Giovanni Poli: Progetto per edificio scolastico. Comune di Castelfranco di Sotto. A.U.T.

Nell’archivio dell’Ufficio Tecnico comunale, oltre alle prime tavole di progetto, sono conservati alcuni documenti.

Nel giugno 1958, il Ministero della Pubblica Istruzione comunica di avere ritenuto di poter ammettere

ai benefici previsti dalla citata legge19

l’edificio del Capoluogo, come già concesso anche dal Ministero dei Lavori Pubblici, e chiede all’Amministrazione del Comune informazioni sull’area destinata al progetto. Da una copia della risposta, inviata pochi giorni dopo da parte del Sindaco, è noto che:

“1° - L’area è già stata scelta in quanto già prevista nel Piano di Ricostruzione approvato dal

Ministero dei LL.PP.

2° - L’area non è stata ancora acquistata;

3° - È stato compilato soltanto il progetto di massima ed eravamo in attesa di ricevere la comunicazione ufficiale dell’ammissione dell’edificio scolastico in oggetto ai benefici previsti dalla legge 9/8/954 n.645 per procedere alla compilazione del progetto esecutivo”20

L’area utile alla realizzazione del nuovo fabbricato è un terreno di proprietà del sig. Pietro Serafini, interpellato nel luglio dello stesso anno per poter trattarne la vendita21.

19

Lettera da parte del Provveditorato agli Studi di Pisa indirizzata al Sindaco del Comune di Castelfranco di Sotto con oggetto “Opera di edilizia scolastica compresa nei programmi finanziari dell’esercizio 1957-58 a

norma della Legge 9 agosto 1954, n.645”, firmata dal provveditore agli studi prof. avv. A. Benedicenti, Pisa 4

giugno 1958. A.U.T.

20

Lettera da parte del Sindaco Rigoletto Camerini indirizzata al Provveditorato agli Studi di Pisa con oggetto “Costruzione edificio scolastico nel capoluogo – Legge 9/8/954, n.645”, 11 giugno 1958. A.U.T.

21

Cfr. Lettera da parte del Sindaco Rigoletto Camerini indirizzata a Pietro Serafini (Castelfranco di Sotto) con oggetto “Area per nuovo fabbricato delle scuole elementari”, 14 luglio 1958. A.U.T.

(5)

8 5. Fotografia di proprietà di Guerrino Profeti. Data assente. Vista di via Magenta prima della realizzazione dell’edificio scolastico. A destra si vede parte della recinzione della Villa Serafini, confinante col terreno destinato alla scuola.

Nel frattempo, viene incaricato l’ing. Giovanni Poli per la compilazione del progetto definitivo, per il quale si avvarrà della collaborazione dell’arch. Renzo Bellucci22; ai progettisti è richiesto di presentare gli elaborati sullo studio e progettazione definitiva dell’edificio entro la metà di ottobre del 195823, servendosi, per il dimensionamento stesso dei locali, di una statistica consegnata dalla Direzione Didattica di Santa Croce sull’Arno, in cui è indicato il numero di alunni frequentanti la scuola di Castelfranco di Sotto nel quinquennio 1953-195824; nella tabella redatta25 è evidente l’aumento di

22

Delibera G.M. 110 del 28 giugno 1958, “Costruzione dell’edificio scolastico elementare nel Capoluogo.

Incarico per la compilazione del progetto definitivo”

23 Cfr. Raccomandata da parte del Sindaco Rigoletto Camerini indirizzata a Giovanni Poli (Empoli) e Renzo

Bellucci (Ponsacco) con oggetto “Legge 9/8/954 n.645 – Costruzione edificio scolastico Elementare nel

capoluogo – Progettazione – Incarico”, 17 luglio 1958. A.U.T.

24

Documento Statistica degli alunni frequentanti la scuola di Castelfranco di Sotto nell’ultimo quinquennio redatta dalla Direzione Didattica Statale, firmata dal Direttore Didattico Gennaro Ceccuti, S. Croce sull’Arno 29 luglio 1958. A.U.T.

25

Si riporta di seguito la tabella redatta dalla Direzione Didattica: 1^ classe 2^ classe 3^ classe 4^ classe 5^ classe

M F M F M F M F M F M F T 1953/54 30 25 25 21 29 34 25 24 26 25 135 127 262 10 1954/55 31 42 25 28 27 21 28 34 22 21 133 146 279 10 1955/56 27 29 25 36 26 30 31 27 26 29 135 151 286 10 1956/57 23 23 30 32 24 35 29 34 32 29 138 153 291 10 1957/58 26 31 26 22 30 33 27 40 29 33 138 159 297 10 Anno scol. Totale N° Insegnanti

(6)

9 studenti che ha reso improrogabile la necessità della costruzione di un razionale edificio scolastico26, aumentati di poco più del 13% nel quinquennio analizzato.

Il successivo dicembre viene mostrato il progetto esecutivo e gli atti relativi27 in sede di Consiglio, e poiché l’area prescelta per la costruzione dell’edificio scolastico è stata ritenuta idonea dalla apposita

Commissione Provinciale come risulta dal relativo verbale28

, il Consiglio delibera di provvedere alla realizzazione.

Aspetti compositivi del progetto del 1958

Dal confronto della planimetria e del piano primo29 con i disegni del 1953, appare evidente un netto cambiamento nella composizione dell’edificio, non più lineare ma “frastagliato”, costituito da sei volumi diversi che tendono a chiudersi creando uno spazio aperto ma raccolto e chiuso su tre lati. I sei volumi sono: l’ingresso, due volumi separati con le aule (di cui uno solo su due piani), la palestra e i locali annessi (e l’appartamento del custode al piano primo), un volume contenente il corridoio di distribuzione/separazione tra i due blocchi di aule, infine il volume compreso fra l’ingresso e la palestra contenente la Direzione, una sala per la visita medica e la cucina30.

6. Renzo Bellucci, Giovanni Poli: Scuola Elementare nel Capoluogo - Planimetria31. A.U.T.

26

Relazione dell’Amministrazione sulla necessità dell’opera…, cit.

27 Il progetto si compone degli elaborati seguenti: relazione, capitolato speciale di appalto ed elenco dei prezzi,

computo metrico estimativo, analisi dei prezzi, disegni. Cfr. Delibera C.C. 77 del 13 dicembre 1958, “Approvazione del progetto per la costruzione dell’edificio scolastico elementare nel Capoluogo”

28 Ibidem 29

La tavola del progetto del piano terreno è andata perduta

30

Cfr. Ministero dei Lavori Pubblici - Provveditorato regionale alle OO.PP. per la Toscana – Ufficio del Genio Civile di Pisa, Relazione dal titolo: Comune di Castelfranco di Sotto – Progetto dei lavori di costruzione di un

edificio scolastico nel Capoluogo, firmata dall’Ingegnere Capo R. Noccioli, Pisa 22 gennaio 1959, pag.2. A.U.T.

31

Le sei tavole firmate dai due progettisti e conservate all’Archivio dell’Ufficio Tecnico non sono datate dagli stessi, ma vi è un timbro del Ministero dei LL.PP. Ufficio del Genio Civile di Pisa in cui è scritto: “Visto: Si

confermano le rettifiche apportate in conformità del voto del C.T.A. n°17327 del 3-2-1959. Pisa li 15 set 1959. L’ingegnere capo (R. Noccioli)”, timbro che colloca temporalmente i disegni non oltre i primi di febbraio

(7)

10 7. Renzo Bellucci, Giovanni Poli: Scuola elementare nel Capoluogo - Piano Primo32. A.U.T.

La struttura dell’edificio nel suo progetto iniziale viene descritta in una relazione datata gennaio 1959 in cui è spiegata l’ubicazione dell’edificio in un’area di forma rettangolare e pianeggiante, facilmente

accessibile33 e adiacente al centro storico, e la distribuzione dei locali all’interno del fabbricato: “Piano Terreno:

- n. 8 aule, ciascuna della superficie di mq. 36, - un locale per la Direzione,

- una saletta per le visite mediche con annesso gabinetto, - una cucina con annessa dispensa,

- due gruppi di servizi igienici con 10 latrine delle quali otto per gli alunni, distinti per sesso, e due per gli insegnanti. Ogni gruppo ha poi un locale per le docce,

- una palestra coperta, lunga m. 21 e larga m. 12.15 con annesso ampio locale per spogliatoi, n.3 latrine e n.3 docce.

Piano Primo:

- n. 4 aule, ciascuna pure della superficie di mq. 36,

- n. 5 latrine per gli alunni, distinte per sesso e una per gli insegnanti nonché un locale per docce,

- un alloggio per il custode della scuola con ingresso indipendente, composto di tre vani utili oltre i servizi.”34

32

Cfr. nota 31

33

Ministero dei Lavori Pubblici - Provveditorato regionale alle OO.PP. per la Toscana – Ufficio del Genio Civile di Pisa, Relazione dal titolo: Comune di Castelfranco di Sotto – Progetto…, op. cit., pag. 1. A.U.T.

(8)

11 In assenza della tavola di progetto relativa al piano terra, risulta importante la descrizione contenuta nella relazione per conoscere l’impianto originario e quanto di questo si è conservato con le successive modifiche35.

8. Dettaglio della tavola riportata in figura 7

Nella relazione, viene specificato che le otto aule site al piano terreno sono raggruppate in 2 gruppi

di 3 e 5 aule con i rispettivi servizi igienico-sanitari36, e dal confronto con una foto dell’inaugurazione della scuola si può vedere come, in corrispondenza dell’ampliamento del corridoio del piano primo, al piano inferiore vi sia stata inserita un’aula. Sebbene possa sembrare un’annotazione di poco conto, questa sottolineatura è utile per una conoscenza approfondita delle modifiche che si sono succedute nel fabbricato: la superficie che al piano primo costituiva un disimpegno ed uno spazio comune, progettata al piano terreno per la creazione di un’aula, crea una sorta di modus operandi ripreso successivamente per soccombere al ripetersi di una mancanza di aule.

La presenza al piano primo di sole 4 aule è dovuta al fatto che il piano primo era stato realizzato non in corrispondenza di tutto l’edificio, ma solamente al di sopra del volume contenente il salone per le attività collettive; questa ipotesi è ben avallata37 soprattutto da una cartolina d’epoca che ritrae l’ala sud e quella est dell’edificio, e dove si vede chiaramente come l’ala sud fosse originariamente ad un solo piano.

34

Ibidem

35

Si potrebbe presumere che, per quanto riguarda il volume a due piani in cui sono presenti quattro aule al piano primo, ve ne siano altrettante al piano terreno, similmente distribuite intorno alla sala collettiva a doppia altezza con i servizi igienici disimpegnati da un tratto di corridoio più ampio.

36

Ivi, pag. 2

37

Oltre che dalla testimonianza di coloro che hanno frequentato la scuola proprio nei primi anni dopo la sua realizzazione

(9)

12 9. Cartolina d'epoca, di proprietà di Guerrino Profeti. Data assente

(10)

13 Dalla relazione si apprendono anche i dati urbanistici relativi a questo primo progetto: 1380 mq di superficie coperta per un volume di circa 8000 mc38.

Sono infine riportate alcune notizie sulle modalità costruttive:

“-Fondazioni del tipo continuo in conglomerato cementizio a q.li 2 di cemento,

- struttura portante in c.a. con tamponatura costituita da doppia parete di mattoni delle quali quella esterna in mattoni pieni […],

- […] solai in laterizio armato calcolati per un sovraccarico di kg 400 per mq, - soffitti in laterizio armato,

- copertura in parte a tetto con strutture portanti in laterizio armato calcolate per un sovraccarico di 150 kg.mq […] e parte a terrazzo, costituito da solaio in laterizio armato, con sovrastante triplice strato di bitume a caldo e lana di vetro […]”39

Il 15 settembre 1959, infine, l’Ufficio del Genio Civile di Pisa comunica l’autorizzazione ad indire la licitazione privata per appaltare i lavori40.

Realizzazione dell’edificio

Ottenuto il permesso da parte degli uffici competenti, il Comune delibera l’acquisto del terreno prescelto, e già ritenuto idoneo dalla Commissione Provinciale, di proprietà di Pietro Serafini:

“Terreno situato nell’angolo tra la via Circondaria e lungo la Via Aiale – Ha un fronte lungo la

Via Circondaria di circa m. 90 e lungo la Via Aiale di circa m. 50, salvo una striscia larga mediamente m. 6 per ulteriori m. 24 circa – Ha forma quadrangolare irregolare, a coltura varia con viti e pioppi in filari lungo le prode, con una superficie di metri quadrati 4830 – Al Catasto terreni del Comune di Castelfranco di Sotto, a pagina 3870, è intestato a Serafini Pietro fu Focione come seminativo arborato di 1^ classe e da parte del foglio 43, mappale 269, con una misura ci circa mq. 13440, col reddito dominicale di £. 1075.20 ed agraria di £. 503.84.

Alla porzione che si acquista viene attribuita la lettera b) con la superficie di mq. 4830 col reddito dominicale ratizzato di £. 386.40 ed agrario di £. 18/1.12;

Confina con Via Aiale, con la Via Circondaria, con la Ditta venditrice e con l’Istituto Autonomo della Case Popolari di Pisa con case per i dipendenti Comunali”41

38

Dei quali 2000 mc relativi alla palestra. Cfr. Ivi, pag. 3

39

Ibidem

40

Lettera da parte del Ministero dei Lavori Pubblici – Provveditorato Regionale alle OO.PP. per la Toscana, Ufficio del Genio Civile di Pisa, indirizzata al Comune di Castelfranco di Sotto, alla Prefettura di Pisa e al Provveditorato agli studi di Pisa, con oggetto “Legge 9.8.1954 n.645 – Costruzione edificio scolastico nel

Capoluogo del Comune di Castelfranco di Sotto”, firmata dall’ingegnere capo (R. Noccioli), Pisa 15 settembre

1959. A.U.T.

41

Delibera C.C. 81 del 12 dicembre 1959, “Acquisto terreno per la costruzione dell’edificio scolastico elementare

(11)

14 11. Fotografia di proprietà di Guerrino Profeti. Data assente. L'immagine ritrae la cerimonia della posa della prima pietra; tra i partecipanti si riconoscono il maresciallo, il sindaco Camerini, il maestro Mariani, l’arciprete Agostino Doccini42 e, probabilmente, il prefetto (che posa la pietra) e i progettisti, l’ing. Poli e l’arch. Bellucci (alle spalle dell’arciprete)

I lavori procedono per nove mesi, quando si rende evidente la necessità di un ulteriore finanziamento che possa coprire le spese aggiuntive dovute all’utilizzo di una previsione di spesa rimasta invariata per i cinque anni necessari alla completa approvazione del progetto. I 52 milioni di Lire previsti nel 1954 erano stati usati dai progettisti come limite di spesa per la progettazione, ma il naturale aumento dei prezzi delle costruzioni aveva comunque comportato il sacrificio di opere di abbellimento, di persiane avvolgibili, del magazzino attrezzi annesso alla palestra43; impediva, inoltre, la modifica relativa all’impianto di riscaldamento, previsto per economia con radiatori in acciaio quando sarebbe forse meglio prevederli in ghisa44. L’ing. Poli propone dunque la richiesta di un finanziamento di ulteriori 8 milioni di Lire per completare l’opera45 con le dovute migliorie necessarie.

Tra i documenti dell’ing. Poli conservati all’Archivio dell’Ufficio Tecnico, si trova anche una relazione redatta da due architetti relativamente agli abbellimenti artistici46, in cui è riportato che la mancata

42

Arciprete a Castelfranco di Sotto dal 1959 al settembre 1962

43

Cfr. Relazione Comune di Castelfranco di Sotto provincia di Pisa - Progetto di finanziamento per il

completamento dei lavori di costruzione del nuovo edificio elementare, firmata dall’ing. dott. Giovanni Poli,

Castelfranco di Sotto 1° settembre 1960. A.U.T. Opere che in parte non sono state comunque realizzate, come i sistemi di oscuramento delle aule.

44

Ibidem

45

Al momento della compilazione della relazione, 1° settembre 1960, i lavori non sono ancora a copertura, suscettibili, dunque, di eventuali aggiuntive necessità non prevedibili.

46

Progetto. Costruzione fabbricato scuola elementare nel Capoluogo – Opere d’arte. Relazione tecnica e

computo estimativo, a mano è stato aggiunto “Opere d’arte figurative (abbellimenti artistici)”, redatto dai

progettisti dott. arch. Ermanno Puccini e dott. arch. Mario Casarosa, Pomarance 6 settembre 1960, pag. 1. A.U.T.

(12)

15 previsione, all’interno del computo metrico, di abbellimenti artistici come previsto dalla legge 3/3/1960 n°237 nella misura del 2% dell’importo totale dell’opera, aveva comportato la restituzione del progetto da parte del Provveditorato alle OO.PP. per la Toscana, il 7 agosto precedente47, senza il relativo decreto di approvazione da parte della Ragioneria Centrale del Ministero di Lavori Pubblici. Pertanto, la relazione compilata dai due architetti prevede opere d’arte per l’edificio scolastico per un totale di £ 1.200.00048 e consistenti nella realizzazione di due pannelli decorativi49 da collocare rispettivamente uno a piano terra nell’atrio, l’altro al piano primo su ballatoio di raccordo tra i nuclei (A gruppo aule) e (B gruppo servizi). Inoltre sempre nella spesa totale è prevista la costruzione di una statua in bronzo raffigurante Pinocchio50 da collocare nel giardino prospicente i nuclei A) e B51

.

Il giorno successivo la Giunta Municipale delibera l’approvazione dei lavori restanti per il completamento dell’edificio e avvia le pratiche per l’ottenimento di un mutuo di 8 milioni di Lire, come richiesto dall’ing. Poli52.

Non vi sono atti relativi alla conclusione dei lavori, se non il certificato di collaudo redatto dall’ing. Cecchi il 20 ottobre 196153, il giorno successivo alla visita di collaudo, cui hanno partecipato il proprietario dell’impresa edile Alfredo Marconcini, il direttore dei lavori ing. Poli e l’ing. Enrico Civeli, con i quali è stata svolta una ricognizione generale sia ai solai che alle imposte nonché alle altre opere

in c.a. senza trovare né difetti né lesioni54. Successivamente il collaudatore ha sottoposto i solai e la pensilina55 ai carichi contemplati nel progetto, constatando che l’opera in c.a. è stata realizzata a

regola d’arte56

in quanto i risultati corrispondono a quanto progettato57.

Del gennaio successivo è una relazione sulle opere d’arte comprese nel progetto dell’edificio scolastico, redatta stavolta58 dai due progettisti, l’ing. Poli e l’arch. Bellucci59, in cui resta invariata la spesa preventivata nella relazione precedente sull’argomento60, ma variano gli abbellimenti artistici, ivi consistenti in n. 2 pannelli decorativi da collocare rispettivamente a piano terreno nell’atrio l’uno,

47

1960

48

Corrispondenti a poco oltre il 2% della spesa globale occorrente per l’intero edificio

49

Delle dimensioni di m 3.00 x 2.70 e 2.30 x 2.70. Cfr. Relazione dei progettisti dott. arch. Ermanno Puccini e dott. arch. Mario Casarosa, Progetto..., op. cit., pag. 2

50

Dell’altezza di m 2.50. Ibidem

51

Ivi, pag. 1

52 Cfr. Delibera di G.M. 157 del 7 settembre 1960, “Approvazione in via di massima dell’opera pubblica

riguardante il completamento dell’edificio scolastico Elementare nel Capoluogo”. A.Sto.C.

53

Certificato di collaudo delle strutture in c.a. messe in opera nelle Scuole di Castelfranco di Sotto, redatto dal collaudatore ing. Fernando Cecchi (Massarella, Firenze), Fucecchio 20 ottobre 1961. A.U.T.

54

Ibidem

55

Si tratta del solaio in aggetto che costeggia la sala a doppia altezza dedicata alle attività collettive, attualmente utilizzata come mensa.

56

Certificato di collaudo delle strutture…, op. cit., pag. 1

57

Ivi, pag. 2

58

La prima relazione relativa alle opere d’arte figurative, del settembre 1960, era stata redatta dagli architetti Puccini e Casarosa. Cfr. nota 45

59

Progetto: opere d’arte figurative o (abbellimenti artistici). Costruzione fabbricato scuole elementari nel

Capoluogo. Opere d’arte. Relazione tecnica e Computo estimativo, redatta da dott. arch. Enzo Bellucci e dott.

ing. Giovanni Poli, Castelfranco di Sotto 20 gennaio 1962. A.U.T.

60

La somma da destinare agli abbellimenti artistici viene calcolata come il 2% della spesa globale; nella prima relazione (cfr. nota 45), la somma era stata calcolata in £ 1.200.000, oltre il 2% della spesa allora prevista per l’opera, tanto che i due architetti nella loro relazione proponevano di coprire la somma in eccedenza al 2% utilizzando in parte la somma a disposizione per gli imprevisti d’esecuzione e in parte quella derivante dall’eventuale ribasso d’asta in sede d’appalto (cfr. Progetto. Costruzione fabbricato scuola elementare nel

Capoluogo – Opere d’arte…, op.cit. pag. 2). Nella relazione del 1962, poiché la spesa globale ha raggiunto i £

60.000.000, la somma inizialmente prevista di £ 1.200.000 risulta effettivamente pari al 2% del costo totale e può essere coperta dai fondi previsti senza ulteriore aggravio dell’Amministrazione.

(13)

16

e l’altro al I° piano all’arrivo delle scale, […] una vasca61 e […] due cavalli in travertino, uno seduto a fianco della vasca ed uno in piedi62.

12. Immagine del "Bozzetto per un gruppo scultoreo da eseguirsi in travertino" dello scultore Mario Bertini. A.U.T.

61

“Una vasca […] a pari terra, in calcestruzzo di cemento, e rivestita internamente a tesserine in porcellana

greificata colorata di cm 2x2”. Computo estimativo allegato alla relazione Progetto: opere d’arte figurative…,

20 gennaio 1962

62

Progetto: opere d’arte figurative …, op. cit. La vasca e il gruppo marmoreo sono previsti, ed effettivamente collocati, nel giardino antistante la scuola. In un ulteriore documento recante la stessa data della suddetta relazione, e compilato dallo stesso ing. Poli, come opere di abbellimento, invece, è indicato un gruppo marmoreo composto dalla vasca e da due bovini dei quali uno in piedi che sta abbeverandosi ed uno

semisdraiato a terra in prossimità (Progetto di costruzione del nuovo edificio scolastico nel Capoluogo. Relazione estimativa delle opere di abbellimento, redatta dal progettista direttore dei lavori ing. Giovanni Poli,

Castelfranco di Sotto 20 gennaio 1962. A.U.T.), probabilmente come proposta per l’Amministrazione in alternativa alla coppia di cavalli che sono poi stati effettivamente realizzati.

(14)

17 13. Vista della vasca con la scultura equestre sita presso l’ingresso del plesso scolastico allo stato attuale.

Inaugurazione

L’inaugurazione dell’edificio scolastico è ampiamente documentata dalle foto di Bruno Grossi conservate all’Archivio Fotografico del Comune; pur mancando la data sulle fotografie63, è stato possibile stimarla all’anno 1962, in quanto vi sono ritratti quelli che allora erano l’arciprete di Castelfranco di Sotto, don Giuseppe Busdraghi64, e il cappellano, don Vasco Migliarini65, che hanno collaborato a Castelfranco solo da gennaio 1962 fino a settembre 1962, quando don Migliarini è stato trasferito altrove66.

63

Usualmente veniva stampata o scritta sul retro delle foto o sulle buste contenenti i negativi, ma in questo caso è assente dalle une e dalle altre.

64

Arciprete a Castelfranco di Sotto dal 1962 al 1987

65

Cappellano a Castelfranco di Sotto dal 1959 al 1962 e poi arciprete dal 1987 al 2010

66

Considerando l’abbigliamento delle persone ritratte nelle fotografie, si può ipotizzare che l’inaugurazione sia avvenuta tra gennaio e la primavera del 1962.

(15)

18 14. Inaugurazione. Vista della sala per le attività collettive verso le scale interne. Tra la folla in basso, di spalle, vi sono i maestri Giulio Melani, Luigi Giuliani, Tessitori, Rolando Puccioni, Angiolo Caciagli. A.F.

15. Inaugurazione. Da sinistra: Direttore Didattico, maestra Maria Rosa di Saverio (moglie del maestro Tessitori), in compagnia forse di altri due insegnanti. A.F.

(16)

19 16. Inaugurazione. L'arciprete don Giuseppe Busdraghi nell'ingresso dell'edificio per la benedizione rituale. A.F. Le immagini dell’inaugurazione della scuola, oltre al valore storico come testimoni di un evento significativo per la comunità, permettono di conoscere l’aspetto strutturale e architettonico originario, da cui poter partire per ricostruire il percorso storico-strutturale dell’edificio.

Ad esempio, in molti scatti si vede chiaramente come la parete esterna della sala a doppia altezza fosse completamente vetrata e affacciasse direttamente su una parte del giardino. Oggi è stata tamponata al piano terreno, lasciando invariate le aperture sovrastanti.

(17)

20 18. Inaugurazione. Da destra: prefetto di Pisa che riceve un omaggio floreale da uno studente, sindaco Rigoletto Camerini, tre funzionari esterni, di spalle in basso a sinistra don Giuseppe Busdraghi. Da notare la parete vetrata a doppia altezza sullo sfondo della fotografia. A.F.

19. Inaugurazione. Vista della sala per le attività collettive. A.F.

Nell’immagine che segue sono ritratti il sindaco ed il prefetto di fronte all’ingresso dell’edificio; si intravede parte della scritta che campeggia al di sopra dell’ingresso con la dedicazione della scuola a

(18)

21 Carlo Guerrazzi. Si può vedere inoltre il volume che collega l’area con le aule al blocco dove si trovano la palestra e la casa del custode.

20. Inaugurazione. Vista dell'ingresso principale e della casa del custode. A.F.

Nella fotografia sotto riportata sono diversi gli elementi da sottolineare. Prima di tutto la presenza di una sorta di giardino interno all’edificio a livello del solaio di calpestio, in parte separato dall’ingresso da una parete costituita da elementi in laterizio. Dalla parte opposta rispetto all’ingresso, sullo sfondo dell’immagine, vi è il luminoso corridoio che conduce alla palestra.

La parete vetrata sulla destra è verosimilmente affacciata sull’esterno, vista la grande quantità di luce che lascia entrare nell’ingresso. Si trova una conferma di questo nell’immagine 17: oltre la vetrata si

(19)

22 21. Inaugurazione. Il sindaco Camerini e il prefetto di Pisa presso l'area verde interna alla scuola in prossimità dell'ingresso. A.F.

22. Inaugurazione. Vista sulla scala dove si rovano il prefetto di Pisa e il Sindaco Rigoletto Camerini. A.F.

Completamento dei lavori

Più di un anno dopo l’inaugurazione dell’edificio, risulta che non fossero ancora stati installati i pannelli decorativi67, e che in generale i lavori non fossero stati dichiarati conclusi. Il 17 dicembre

67

In una sua lettera indirizzata al Sindaco di Castelfranco di Sotto, il prof Marcello Guasti spiega di aver preso accordi, a seguito di un sopralluogo, con l’arch. Bellucci al fine di definire la decorazione a pannelli da installare all’interno della scuola, lungo la parete del salone grande su cui sono appoggiate le scale. La lettera è datata Firenze 16 dicembre 1963

(20)

23 1963, infatti, il Consiglio Comunale approva una delibera che assegna la realizzazione di un gruppo scultoreo al prof. Mario Bertini di Pisa e una coppia di pannelli decorativi al prof. Marcello Guasti di Firenze68. I lavori sono definitivamente dichiarati conclusi il 29 febbraio 1964.

Intitolazione della Scuola Elementare del Capoluogo a Carlo Guerrazzi

Sebbene non vi siano documenti o atti ufficiali riguardanti l’intitolazione della scuola in via Magenta, da una foto scattata all’ingresso dell’edificio durante la giornata inaugurale si può già leggere la dedicazione a Carlo Guerrazzi. In una delibera di Giunta del 1927 si legge la decisione di denominare

a Carlo Guerrazzi le scuole elementari di questo Capoluogo69

in quanto unico volontario di guerra del

Comune, che lasciò diciassettenne la scuola, appena si aprirono gli arruolamenti, e cadde eroicamente sul Carso a quota 144, mentre si lanciava fra i primi all’assalto delle trincee avversarie70. Si è voluto raccontare in questo breve paragrafo un accenno della vita di Carlo Guerrazzi perché l’intitolazione della scuola elementare a suo nome è un gesto emblematico dell’attaccamento della popolazione castelfranchese alle proprie tradizioni, alla propria storia e, in generale, alla propria città.

Carlo Guerrazzi non è stato il solo giovane castelfranchese che ha partecipato alla Prima Guerra Mondiale ed è morto al fronte, ma a differenza di altri coetanei, è partito volontario per la Grande Guerra, perché, pur essendo figlio del maggior possidente del paese, discendeva da una famiglia di

antica consuetudine militare71 e dagli ideali risorgimentali incarnati dall’antenato livornese Francesco

Domenico Guerrazzi72

.

La famiglia Guerrazzi si era trasferita a Castelfranco nel 1427, aveva rivestito ruoli politici di rilievo nella cittadina73, finanziato la realizzazione di opere pubbliche74, e si era distinta per l’attiva partecipazione alla battaglia di Curtatone e Montanara. Carlo, memore delle tradizioni risorgimentali di famiglia, allo scoppio delle ostilità nel 1914, quando l’Italia era divisa tra interventisti e neutralisti, fondò a Pisa il “Gruppo giovanile nazionalista”, che reclamava e propagandava tra gli studenti l’entrata in guerra dell’Italia. Quando il 24 maggio l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria, Carlo, non ancora ventenne, chiese l’autorizzazione al padre75 e si arruolò. Ben presto fu promosso caporale per il coraggio e l’entusiasmo dimostrati, ma poté raggiungere la prima linea, secondo il regolamento, solo al compimento del diciottesimo anno d’età. Sei giorni dopo, il 19 settembre 1916, cadde sul Carso durante la cosiddetta settima battaglia dell’Isonzo76. Il racconto della sua morte è stato riportato sul “Nuovo Giornale” grazie alle notizie inviate dal concittadino Eugenio Arzelà77:

“Il caporale Guerrazzi era molto amato e stimato dai compagni per il suo coraggio e spirito di sacrificio, e se non fosse morto il suo capitano l’avrebbe certamente proposto per una

68

Delibera di C.C. 136 del 17 dicembre 1963, “Edificio scolastico del Capoluogo. Legge 9.8.1954, n.645. Opera

d’arte. Incarico ad artisti”. A.Se.D.

69

Delibera di G.M. del 17 dicembre 1927. A.Sto.C. II25 p. 81

70

Ibidem

71

G.MANFREDINI, Storie di eroi castelfranchesi della Grande Guerra, Edizioni La Grafica Pisana, Bientina (Pisa) luglio 2017, p. 10

72

Ibidem

73 In epoca napoleonica un Guerrazzi è stato Sindaco (“Maire”) di Castelfranco. Cfr. G.M

ANFREDINI, op. cit. p. 17

74

Come, ad esempio, la costruzione del “Teatro degli Inaspettati”. Cfr. G.MANFREDINI, op. cit. p. 17

75

“Mentre altri giovinetti scappavano di casa pur di prendere le armi”, Ivi, p. 19

76 Cfr. Ivi, p.22 77

Il tenente Eugenio Arzelà morirà il 17 dicembre 1917, a 22 anni, sul Colle dell’Orso. Cfr. G.MANFREDINI, op. cit. p. 66

(21)

24

ricompensa al valore. Questa attestazione del valore del caporale Guerrazzi, dev’essere per la famiglia ragione di conforto e di orgoglio” 78

.

L’alluvione del 1966 e il collaudo

A causa dell’alluvione del 4 novembre 1966, la scuola elementare è stata invasa per alcuni giorni

dall’acqua per un’altezza di oltre un metro e mezzo79

, subendo gravi danni. Successivamente al ripristino della struttura, l’ing. Vittorio Varrocchi, precedentemente incaricato dal Provveditorato alle OO.PP. per la Toscana, esegue la visita di collaudo all’edificio. Dalla relazione che ne segue emerge un’informazione interessante riguardante la copertura, della quale l’ingegnere riporta che sia in parte

a tetto con strutture in laterizio e c.a. e sovrastante manto di lastre di cemento amianto, […] e parte a terrazza costituita da un solaio in laterizio armato […] e successiva pavimentazione in mattonelle di asfalto80

. Non è chiaro quale sia la parte con copertura a terrazza, potrebbe trattarsi del corridoio che collega l’ingresso alla palestra, come sembra da una cartolina dell’epoca, oppure del passaggio terrazzato nella copertura del corpo principale a due piani, come sembra essere dal disegno della sezione realizzata dall’arch. Bellucci.

23. Cartolina d'epoca di proprietà di Guerrino Profeti. Data assente. La cartolina ritrae l’ingresso della Scuola Guerrazzi su via Magenta, il volume ad un solo piano destinato ad uffici, e il blocco della palestra con l’annessa casa del custode (al piano primo)

78

Articolo pubblicato il 18 novembre 1918. Cfr. Ivi, p. 22

79

Delibera di C.C. 15 del 18 marzo 1967, “Edificio scolastico del Capoluogo. Legge 9.8.1954, n.645. Opera

d’arte. Incarico ad artisti”. A.Se.D.

80

Verbale di visita redatto dall’ing. Vittorio Varrocchi, Opere di edilizia scolastica – Legge 9/8/1954 n. 645.

Lavori di costruzione dell’edificio scolastico per l’istruzione elementare nel Capoluogo del Comune di Castelfranco di Sotto, Firenze 15 maggio 1967, p. 16. A.U.T.

(22)

25 24. Renzo Bellucci, Giovanni Poli: Scuola Elementare nel Capoluogo - Sezione81. A.U.T.

Durante la visita di collaudo sono stati svolti alcuni controlli sull’edificio, successivamente riportati nella relazione da parte dell’ing. Varrocchi, tra le quali risultano di notevole importanza le informazioni relative agli elementi strutturali, come i diametri delle barre d’acciaio utilizzate o i risultati delle prove a compressione sui cubetti di calcestruzzo82.

Primo ampliamento: lavori di sopraelevazione

Una volta conclusi i lavori di costruzione e redatti i relativi documenti, si palesa nuovamente la necessità di ulteriori ambienti, e gli studenti castelfranchesi si trovano a vivere nuovamente la turnazione delle classi83:

“l'edificio scolastico elementare del Capoluogo, composto di n. 10 aule più 2 ricavate in vani accessori, a seguito del notevole e continuo aumento della popolazione scolastica, conseguente al notevole flusso immigratorio, è venuto ad essere insufficiente alle necessità, tanto che si è dovuto ricorrere a turni di lezioni pomeridiane, molto disagevoli sia per gli alunni che per le famiglie e gli insegnanti84”.

Provvisoriamente viene destinata ad uso scolastico la ex Casa del Fascio, un immobile destinato a caserma dei Carabinieri ma rimasto inutilizzato, mentre l’Amministrazione provvede al rialzamento parziale dell’edificio in via Magenta per disporre dei locali per gli alunni del Capoluogo e per sopperire alle necessità derivanti dall’istituzione della Scuola Materna Statale, temporaneamente situata nei locali dell’ambulatorio comunale85. Infatti, nonostante la richiesta ai competenti Ministeri,

81

Cfr. nota 31

82

Cfr. Verbale di visita redatto dall’ing. Vittorio Varrocchi, Opere di edilizia scolastica…, op. cit., p. 16.

83 Come era avvenuto nel 1953, quando l’Amministrazione Comunale aveva deciso di intervenire con la

progettazione e realizzazione di un edificio scolastico adeguato. Cfr. Relazione dell’Amministrazione sulla

necessità dell’opera…, firmato dal Sindaco Rigoletto Camerini, 29 dicembre 1953, op. cit. 84

Delibera G.M. 195 del 10 luglio 1968, “Progetto lavori di sistemazione locali della ex Casa del Fascio da

destinare ad aule per la scuola elementare del Capoluogo – Approvazione”. A.Se.D.

85

Cfr. Delibera C.C. 55 del 22 maggio 1969, “Progetto lavori occorrenti per il rialzamento dell’edificio della

(23)

26 non è data al Comune la possibilità di realizzare un nuovo edificio per la Scuola Elementare e per la Materna, per cui si sceglie di rialzare il volume ad un solo piano contenente alcune aule in modo da ricavarne quattro nuove86.

25. Cartolina d'epoca di proprietà di Guerrino Profeti. Data assente. La cartolina ritrae l’ala sud, che comprende originariamente tre aule a piano terreno, e il volume a sud-est su due piani

Nell’ottobre 1970 vengono appaltati i lavori all’impresa S.A.S. Bianchi Ugo fu Gabriello87, prevedendo 90 giorni per il termine dei lavori a partire dalla loro consegna nel giugno 1971. Durante lo svolgimento degli stessi, si rendono necessarie alcune modifiche88 e, infine, nel giugno 1972, l’ampliamento è completato. L’ottobre successivo si svolge la visita di collaudo, su incarico dell’impresa, che riguarda una pilastrata centrale tra aule d’insegnamento ed aula per le attività

collettive, di alcune travi per sopportare soffitto e tetto e di una soletta in conglomerato cementizio armato89

.

Il 22 marzo 1973, ha luogo la visita di collaudo svolta dall’ing. Salvatore Arangio Mazza di Pisa su incarico dell’Amministrazione Comunale. Il verbale di visita dell’ing. Arangio Mazza contiene numerose descrizioni dell’edificio prima90 e dopo i lavori in oggetto, che permettono un chiaro e

86

Cfr. Ibidem

87 Di Bianchi ing. Giancarlo, dr. Giacomo Paolo e C., con sede a Pisa 88

Cfr. Delibera C.C. 61 del 18 marzo 1972, “Lavori di rialzamento dell’edificio della scuola elementare del

Capoluogo. Perizia suppletiva e di variata Distribuzione di spesa con quadro di confronto. Approvazione”.

A.Se.D.

89

Certificato di collaudo redatto dal dr. Ing. Raffaello Panichi, Castelfranco di Sotto 12 ottobre 1972. A.U.T.

90

“La scuola preesistente era articolata in tre corpi di fabbrica intercomunicanti a mezzo di ampi corridoi che

fanno capo all'ingresso preceduto da portico coperto.

Il corpo di fabbrica a nord-est (ad un solo piano) comprende la palestra ed i relativi servizi; il corpo di fabbrica a sud-est (a due piani f.t.) comprende, al p.t. n.5 aule, la sala per le attività collettive ed i servizi igienici ed, al primo piano comprendeva n.4 aule più i servizi igienici; il corpo di fabbrica a sud-ovest (a solo p.t.) comprendeva

(24)

27 completo quadro della distribuzione degli ambienti. L’ingegnere specifica che i lavori svolti riguardano la sopraelevazione dell’ala sud-ovest dell’edificio, nella quale sono ricavate quattro aule (di cui una più piccola) con i relativi servizi igienici, e spiega che è stata anche ricavata un’altra aula al

primo piano del corpo di fabbrica a due piani nello spazio all’estremità est ed in corrispondenza di quella del piano terreno91

.

26. Arch. Paolo Panzani: Scuola Elementare Carlo Guerrazzi. Ampliamento. Tav.2: Stato Attuale, piano primo, datata 1998. A.U.T. Nella tavola è evidenziata in blu la sopraelevazione e le 4 aule risultanti (in colore più scuro; in verde l’aula ricavata in corrispondenza di quella al piano terreno.

Secondo ampliamento, 1977-1978

Rinnovata insufficienza di aule

Come già avvenuto, si ripresenta per l’Amministrazione l’annoso problema dell’aumento della popolazione scolastica e della conseguente insufficienza di ambienti per soddisfare tale incremento. Poiché con l’ampliamento del 1971-1972 erano stati sfruttati tutti gli ambienti di cui l’edificio in via Magenta potesse disporre, nel momento in cui, solo tre anni più tardi, si palesa nuovamente questa necessità, l’Amministrazione decide che non è più possibile far fronte alla situazione con soluzioni di altre tre aule, disimpegnate da un ampio locale da servire anche per attività collettive, con annessi locali per i servizi igienici”.

Relazione – verbale di visita e certificato di collaudo redatti dal dr. Ing. Salvatore Arangio Mazza, oggetto: Lavori

di sopraelevazione della scuola elementare del Capoluogo, Pisa 6 novembre 1973, A.U.T. p. 10

91

Ibidem. Si tratta molto probabilmente dell’aula che si trova nello spazio originariamente rimasto vuoto di fronte ai bagni al piano primo, ben evidente nelle foto dell’inaugurazione scattate dalle scale verso l’ambiente a doppia altezza e verso nord-est.

(25)

28

emergenza all'interno degli edifici già adibiti allo scopo, senza recare grave pregiudizio alle necessità didattiche92

. Delibera, quindi, di prendere in locazione un appartamento93, all’interno del quale è possibile ricavare quattro aule con relativi servizi, servite da un giardino per le attività ricreative.

Lavori di ampliamento

A partire dal 1975 gli studenti della scuola elementare di Castelfranco sono distribuiti per la maggior parte nell’edificio di via Magenta (17 classi), cinque aule sono ospitate nella ex Casa del Fascio di Corso Bertoncini, tre aule si trovano nell’appartamento di via dei Mille e cinque nel vecchio fabbricato di via D’Azeglio94. Questa situazione, già critica, peggiora con la chiusura dell’edificio in via D’Azeglio per inagibilità, nel giugno 197795. Il recupero delle quattro aule di via D’Azeglio non potrebbe comunque risolvere il fabbisogno del Capoluogo, per cui si rende necessario ricavare altre 5

aule nell’edificio scolastico di via Magenta mediante qualche modesta trasformazione interna e parziale utilizzazione dell’area circostante96.

Il giugno successivo l’assessore alla Pubblica Istruzione, Franco Pinucci, redige una relazione, allegata agli atti deliberali del Consiglio Comunale, riguardo la situazione dell’edilizia scolastica. Dalla relazione, relativa a tutte le scuole del Comune, emerge come quello della scuola elementare, in particolare nel Capoluogo, sia il settore che ha subito maggiori travagli97 a causa dell’aumento esponenziale delle classi: dalle 22 nell’anno scolastico 1970/71 alle 30 dell’anno scolastico 1976/77, divise in quattro diversi edifici. Dal momento che dal luglio 1978 è previsto l’abbandono improrogabile dei locali di Corso Bertoncini, per evitare di sottoporre gli alunni alla turnazione delle classi, l’Amministrazione decide di intervenire in modo drastico sugli edifici principali, in via D’Azeglio e in via Magenta. In quest’ultimo in particolare viene inserito un blocco murario98 all’interno di un cortile poco utilizzato, ricavando così due aule e la segreteria della direzione; sono ricavate altre due aule per inserimento, in altrettanti corridoi sovrapposti, ampi a sufficienza per consentire anche un passaggio di circa due metri; una quinta aula viene ricavata sostituendo dei servizi igienici poco utilizzati a termine di un corridoio99.

92

Delibera G.M. 275 del 27 agosto 1975, “Scuola elementare del Capoluogo. Locazione di locali per n° 4 nuove

sezioni”. A.Se.D.

93

Sito al primo piano, in via dei Mille a Castelfranco, di proprietà delle Sigg.re Riccioni. Cfr. Ibidem

94

Cfr. Assessorato alla Pubblica Istruzione, Relazione sulla situazione di: Trasporti, Refezione, Edilizia scolastica, riassunta dall’ Ass. Pinucci Franco nella seduta del C. Com.le del 26/6/1978, p. 9. A.Se.D.

95 Delibera G.M. 179 del 29 giugno 1977, “Lavori di ristrutturazione fabbricato di via d’Azeglio e ampliamento

dell’edificio scolastico di via Magenta”. A.Se.D.

96

Ibidem

97 Assessorato alla Pubblica Istruzione, Relazione sulla situazione di: Trasporti…, op. cit., p. 8. 98

Ivi, p. 9

99

(26)

29 27. Arch. Paolo Panzani: Scuola Elementare Carlo Guerrazzi. Ampliamento. Tav.1: Stato Attuale, piano terra, datata 1998. A.U.T. Nella tavola è evidenziata in verde l’aula inserita nel corridoio a piano terra, in rosso i tre ambienti ricavati dalla chiusura parziale del cortile durante le modifiche del 1978.

28. Vista dal piano primo del volume aggiunto nel cortile interno tamponando al piano terra la parete finestrata a doppia altezza, rimasta libera nella parte superiore.

(27)

30 29. Arch. Paolo Panzani: Scuola Elementare Carlo Guerrazzi. Ampliamento. Tav.2: Stato Attuale, piano primo. Datata 1998. A.U.T. Nella tavola è evidenziata in verde l’aula inserita nel corridoio a piano primo (in corrispondenza di quella al piano terra), in rosso la copertura dei tre ambienti ricavati dalla chiusura parziale del cortile, in blu l’aula sostituita ai servizi igienici.

Terzo ampliamento, 1996-1998

Manutenzione

A seguito dei lavori realizzati nel 1977, si susseguono alcuni interventi sugli impianti100, di tipo manutentivo o di sostituzione per adeguamento a nuove normative101, e piccoli interventi anche sulla struttura.

Tra questi: il rifacimento del manto di copertura con lastre d’amianto per i locali di segreteria, la sistemazione del tetto della palestra e dei locali ad essa annessi102; il ripristino di parte della

100

Elettrici, idrici e sanitari.

101

Cfr.: Delibera C.C. 308 del 13 dicembre 1984, “Adeguamento edifici scolastici alle norme di prevenzione

incendi e anti-infortunistica. Provvedimenti”; Delibera C.C. 79 del 25 marzo 1986, “Lavori di adeguamento degli edifici pubblici alla normativa di prevenzione incendi. Approvazione perizia”; Delibera C.C. 246 del 16 ottobre

1989, “Messa a norma degli impianti elettrici negli Edifici Scolastici. Incarico di progettazione e direzione”; Delibera G.M. 436 del 19 dicembre 1989, “Edifici scolastici Capoluogo e Frazioni. Impianti elettrici.

Adeguamento alla normativa di cui al D.P.R. 547/1955”. A.Se.D.

102

Cfr. Delibera C.C. 46 del 24 febbraio 1981, “Lavori di manutenzione straordinaria della Scuola Elementare C.

(28)

31 pavimentazione, danneggiata dal calore proveniente dalle tubazioni dell’impianto di riscaldamento103; e, infine, gli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche104.

Progettazione

Proprio a partire da questi ultimi, alla fine degli anni Ottanta, l’Amministrazione Comunale decide di conferire all’arch. Paolo Panzani l’incarico per la progettazione di un nuovo ampliamento dell’edificio e la direzione dei lavori105. Successivamente all’approvazione del piano finanziario106, il Consiglio Comunale approva il progetto proposto dall’arch. Panzani per l’ampliamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, nel dicembre 1989107.

Gli interventi d’ampliamento previsti in questo primo progetto sono la realizzazione di 7 nuove aule, l’ampliamento di due esistenti, la realizzazione dei servizi igienici per i nuovi locali, la costruzione del locale per la nuova centrale termica con annesso magazzino per la palestra, la realizzazione di rampe esterne per l’accessibilità di tutti gli ambienti a piano terra, l’edificazione di una scala esterna di sicurezza sul prospetto nord-est108. Sono inoltre progettate alcune varianti allo stato attuale come il diverso accesso alla palestra attraverso un disimpegno, lo spostamento dei locali della cucina e la variata distribuzione dei servizi igienici nei settori interessati dall’ampliamento109.

Circa un anno dopo è redatto il documento relativo al 2° Stato d’avanzamento dei lavori110 e successivamente lo stato d’avanzamento dei lavori corrispondente al finale111, nei quali, però, non è

103

Cfr. Delibera G.M. 250 del 15 luglio 1987, “Manutenzioni straordinarie alla scuola elementare Guerrazzi del

Capoluogo. Liquidazione spese”. A.Se.D.

104 Cfr. Delibera C.C. 298 del 25 novembre 1988, “Legge 118/71 e D.P.R. 384/78. Interventi di ristrutturazione

per eliminazione barriere architettoniche. Mutuo cassa DD.PP. di L. 60.130.000. Pos. 413969300. Assunzione.”.

A.Se.D.

105 Cfr. Delibera C.C. 305 del 25 novembre 1988, “Lavori di ampliamento edificio scuola elementare del

Capoluogo C. Guerrazzi. Conferimento dell’incarico per la progettazione. Schema di convenzione. Esame ed approvazione”. A.Se.D.

106 “[…] con il quale dimostrare l'effettiva possibilità di pagamento sia delle rate di ammortamento del mutuo

sia delle maggiori spese di gestione conseguenti alla realizzazione dell'investimento”, Delibera C.C. 324 del 27

dicembre 1989, “Piano finanziario del progetto esecutivo dei lavori di ampliamento dell’edifico della Scuola

Elementare del Capoluogo C. Guerrazzi. Esame ed approvazione”. A.Se.D. 107

Delibera C.C. 325 del 27 dicembre1989, “Progetto esecutivo dei lavori di ampliamento dell’edificio della scuola elementare del Capoluogo C. Guerrazzi. Esame ed approvazione”. A.Se.D.

108

Cfr. Relazione con oggetto: Scuola Elementare Carlo Guerrazzi in Castelfranco di Sotto – via Magenta 14 –

Ampliamento: adeguamento alle norme del D.P.R. 384/78 (eliminazione barriere architettoniche), redatta

dall’arch. Paolo Panzani, Ponte a Egola 4 dicembre 1989, p. 2-3. A.U.T.

109

Ivi, p. 3

110

Cfr. Delibera di G.M. 392 del 13 novembre 1990, “Adeguamento edifici scolastico alla normativa di cui al

D.P.R. 384/78 – Eliminazione barriere architettoniche. II S.A.L.” e l’allegato Documento 2° Stato Avanzamento

Lavori eseguiti a tutto il 20/10/1990, oggetto: Lavori di Adeguamento edifici scolastici alla normativa di cui al

D.P.R. 384/78 “Eliminazione barriere architettoniche”, Impresa: Bianchi Ugo fu Gabriello s.a.s. Pisa. A.Se.D.

111 Cfr. Delibera G.M. 518 del 31 dicembre 1990, “Adeguamento edifici scolastico alla normativa di cui al D.P.R.

384/78 -Eliminazione barriere architettoniche-. Stato avanzamento lavori corrispondente al finale. Approvazione.” A.Se.D.

(29)

32 indicato specificatamente in quale edificio siano svolti i lavori indicati112, quel che è certo è che l’ampliamento è ripetutamente rimandato fino al 1995113.

Gli atti ufficiali degli anni successivi riguardano piccoli interventi sulla scuola Guerrazzi114 fino al febbraio 1995, quando si palesa l’urgenza di risanare i solai ubicati al piano terra di tre aule […], solai

che a seguito del rialzamento dell’edificio (avvenuto numerosi anni fa), hanno assunto una funzione esclusivamente di plafonatura115

e risultano fortemente lesionati, per cui l’Amministrazione procede alla loro immediata demolizione e ricostruzione.

Il giugno successivo il Consiglio Comunale aggiorna il quadro finanziario relativo al progetto dell’arch. Panzani116 e nel febbraio 1996 sono approvati i nuovi elaborati da lui predisposti117. Di questi elaborati è conservata una copia presso l’archivio dell’Ufficio Tecnico del Comune: oltre alle tavole di carpenteria dei due nuovi volumi oggetto dell’ampliamento118, è presente una tavola con alcuni particolari costruttivi in cui sono riportate due sezioni, e infine una tavola dedicata alla scala d’emergenza realizzata sul fronte nord-est.

112 I lavori di adeguamento degli edifici scolastici alla normativa D.P.R. 384/78, che prevede l’eliminazione delle

barriere architettoniche, riguardano non solo la scuola elementare Guerrazzi, ma tutti gli edifici scolastici del Comune. I documenti sullo Stato di Avanzamento dei Lavori sono quindi riferiti all’adeguamento di tutti i plessi scolastici.

113

“[…] l’esecuzione dell’opera di cui sopra è stata ripetutamente rimandata ad ogni esercizio finanziario per

motivi di difficoltà di reperimento del finanziamento complessivo dell’opera medesima” da: Delibera C.C. 56 del

30 giugno 1995, “piano finanziario lavori ampliamento Scuola Elementare del Capoluogo”. A.Se.D.

114

Come, ad esempio, l’adeguamento della cucina per migliorarne la funzionalità (Cfr. Delibera G.M. 435 del 26 novembre 1991, “Adeguamento funzionale cucina Scuola Elementare del Capoluogo”. A.Se.D.), l’installazione di una recinzione alta per salvaguardare il plesso da atti vandalici (Cfr. Delibera G.M. 16 del 18 gennaio 1993,

“Provvista di recinzione e relativi cancelli presso scuola elementare Guerrazzi del Capoluogo”. A.Se.D.), la messa

a norma degli impianti elettrici (“[…] da una ricognizione del Dirigente l’Ufficio Tecnico Comunale e dalla

conseguente valutazione sulla base delle vigenti disposizioni in materia di prevenzione incendi ed infortuni la maggioranza degli edifici scolastici del Capoluogo e delle Frazioni […] non possono essere dichiarati agibili” da

Delibera G.M. 74 dell’8 marzo 1993, “Messa a norma impianti elettrici edifici scolastici ai fini della agibilità

Scuola Guerrazzi II° stralcio esecutivo”. A.Se.D.), la manutenzione dell’impianto di riscaldamento (Cfr. Delibera

G.M. 549del 6 dicembre 1993, “Manutenzioni di somma urgenza sull’acquedotto comunale e sull’impianto di

riscaldamento della Palestra geodetica e della Scuola Elementare Guerrazzi. Liquidazione”. A.Se.D.), e, nel

settembre 1993, la necessità di eliminare un modesto dislivello esistente tra il livello stradale e la quota di

partenza dello scivolo esterno realizzato per l’adeguamento dell’edificio scolastico alle normative vigenti, per

garantire l’accessibilità dell’edificio ad un’alunna portatrice di handicap motorio che inizia a frequentare la scuola nell’anno scolastico 1993 - ’94 (Delibera G.M. 377 del 6 settembre 1993, “Realizzazione Scivolo Scuola

Elementare Guerrazzi Capoluogo. Affidamento a trattativa privata”. A.Se.D.)

115

“E non hanno più alcuna funzione portante” da: Nota dell’Ufficio Tecnico Comunale con oggetto: Intervento

di somma urgenza per il risanamento di solai in tre aule della scuola elementare “Guerrazzi”, 3 febbraio 1995,

allegata alla Delibera G.M. 114 del 6 marzo 1995, “Intervento di somma urgenza per il risanamento di solai in

tre aule della scuola elementare Guerrazzi”. A.Se.D.

116

Delibera C.C. 56 del 30 giugno 1995, op. cit.

117

Cfr. Delibera G.M. 68 del 20 febbraio 1996, “Progetto esecutivo dei lavori di ampliamento dell’edificio della

Scuola Elementare “C. Guerrazzi”. Adeguamento prezzi. Approvazione”. A.Se.D.

118

Denominati rispettivamente A, quello situato a nord, nello spazio compreso tra l’edificio originario e il volume della palestra, e B, quello realizzato a sud-est in aggetto (in parte) rispetto alla struttura preesistente

(30)

33

30. Arch. Paolo Panzani: Ampliamento scuola elementare C. Guerrazzi. Frontespizio con le piante di carpenteria da tavola 1 “Parte A. Fondazioni" e tavola 6 “Parte B. Fondazioni”. Novembre 1996

31. Arch. Paolo Panzani: Ampliamento scuola elementare C. Guerrazzi. Tav. 11: Particolari costruttivi. Novembre 1996. Dettaglio di una sezione.

(31)

34 32. Arch. Paolo Panzani: Ampliamento scuola elementare C. Guerrazzi. Tav. 12: Particolare scala esterna. Novembre 1996. Alcuni dettagli

A seguito dell’approvazione del nuovo piano finanziario per la realizzazione dell’ampliamento, si presenta un’ulteriore imprevisto che l’Amministrazione comunale deve prendere in considerazione, rimandando nuovamente i lavori di ampliamento: la sostituzione del manto di copertura della scuola119, realizzato in cemento-amianto, con una nuova copertura in fibro-cemento, da posare previa realizzazione di un massetto isolante alleggerito e armato con rete elettrosaldata, coperto da una membrana bituminosa armata120., intervento che si protrarrà fino alla fine del 1997121.

Nel maggio 1997, intanto, viene stipulato il contratto d’appalto con un’impresa di Napoli, aggiudicatrice dei lavori di ampliamento122, consegnati il 1° luglio successivo123. L’anno seguente il Direttore dei Lavori, l’arch. Panzani, redige una perizia di variante e suppletiva ove sono comprese alcune opere non previste nel progetto originale124. Tra queste vi sono: revisione e restauro

119 Le parti interessate dall’intervento, denominate A, B, C, D nella perizia allegata alle delibere, sono

rispettivamente la copertura del volume dell’ala sud (oggetto della sopraelevazione), la copertura del corridoio che collega il detto volume con quello contenente le altre aule, che corrisponde alla parte C, e infine la copertura dell’ingresso.

120

Delibera C.C. 105 del 28 dicembre 1996, “Programma delle opere e degli interventi comunali dell’anno 1996.

Modifica piano operativo approvato con deliberazione c.c. n. 11 del 13/2/1996” e Delibera G.M. 434 del 31

dicembre 1996, “Lavori di rimozione e smaltimento del manto di copertura in cemento – amianto e successivo

rifacimento dello stesso, alla porzione est del tetto della scuola “C. Guerrazzi”, via Magenta, Capoluogo. Approvazione progetto”. A.Se.D.

121

“Detto progetto prevede l’esecuzione dei seguenti interventi:

1) Smantellamento e smaltimento a discarica di porzione di copertura in cemento-amianto […] e successivo rifacimento della pozione del manto stesso con nuove lastre ondulate prive di amianto, identiche a quelle già in opera […]

2) posa in opera sotto le lastre di cui al precedente punto, di pannelli in polistirene al fine di creare uno strato atto ad isolare termicamente i locali sotto tetto; […]”

Da: Delibera G.M. 221 del 25 novembre 1997, “Lavori di rimozione e smaltimento di porzione del manto di

copertura in cemento-amianto, successivo rifacimento dello stesso e interventi di manutenzione sulle strutture in muratura alla Scuola elementare “C. Guerrazzi” del Capoluogo – Approvazione Progetto Esecutivo – “ A.Se.D.

122

Cfr. Delibera G.M. 97 del 6 maggio 1997, “Lavori di ampliamento Scuola Elementare C. Guerrazzi –

Capoluogo. Approvazione verbale di gara ed aggiudicazione definitiva”. A.Se.D.

123

Cfr. Perizia di Variante con nuovi prezzi, Oggetto: Lavori: ampliamento e varianti della scuola elementare C.

Guerrazzi – via Magenta 14 – Castelfranco di Sotto (PI), redatta dal Direttore dei Lavori arch. Paolo Panzani,

Castelfranco di Sotto 22 ottobre 1998. A.U.T.

124

Per cause legate a sopravvenute esigenze legislative e regolamentari, cause impreviste e imprevedibili, e opere finalizzate al miglioramento dell’opera ed alle sue funzionalità. Cfr. Relazione – Perizia Suppletiva, oggetto: Ampliamento scuola elementare C. Guerrazzi. Capoluogo, redatta dal Direttore dei Lavori arch. Paolo Panzani, Castelfranco di Sotto 22 ottobre 1998, p. 1. A.U.T.

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