• Non ci sono risultati.

Reati e abuso

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Reati e abuso"

Copied!
11
0
0

Testo completo

(1)

Capitolo 2

Reati e abuso

2.1 Reati contro gli anziani

Nel novembre 2010 sono stati presentati i dati di una ricerca sugli anziani vittime di reati, condotta dai partners (Francia, Italia, Slovenia, Svezia) del progetto europeo ACCESS - Against Crime Care for Elders Support and Security-, finanziato nell’ambito del programma “Criminal Justice” che aveva come obiettivo lo sviluppo di buone prassi di giustizia penale in ambito comunitario. Tra le priorità del programma per il 2010 vi era il supporto alle vittime del crimine. Il progetto ACCESS, centrato su tale priorità, aveva tra i suoi principali obiettivi lo sviluppo di linee guida da diffondersi in ambito nazionale e europeo per l’approccio e il supporto agli anziani vittime di reato. Le linee guida che sono state illustrate, durante la conferenza finale, rappresentano un esempio di buone prassi, appositamente costruite al fine di essere un ausilio per i professionisti e gli operatori che lavorano con gli anziani vittime di reato.

La ricerca conferma l'aumento dei reati commessi a danno di persone anziane negli ultimi anni. Si tratta di un fenomeno in crescita esponenziale, al ritmo dello 0,3 % per anno. Nel 2012 questo tipo di reati sono stati quasi il 13% del totale, mentre erano solo lo 10,5 % nel 2005. Nel caso delle rapine in abitazione, il 44% è stato commesso ai danni di persone anziane (dato 2011). Altro dato significativo è la crescita delle aggressioni fisiche e verbali: 5.783 casi di lesioni e percosse nel 2011 contro i 4.835 del

(2)

2005, 11.829 casi di minacce e ingiurie nel 2011 contro i 9.072 del 2005. Le frodi sono in aumento, anche se il numero è sicuramente sottostimato.

Annualmente 8500 anziani sono vittime di omicidio in Europa, di cui 2500 ,il 30% del totale, sono causati da maltrattamento da parte dei familiari.

La violenza interpersonale è un grande indicatore di disuguaglianza: 9 omicidi di anziani su 10 avvengono nei Paesi più poveri, inoltre le aggressioni verso gli anziani sono più comuni in quei settori della società che sono socio-economicamente svantaggiati.

(3)

Frequenza di crimini con vittime con età > 65 anni sul totale (anni 2010-2011)

Crimini 2010 2011

Omicidio (furto o rapina) 45,45% 46,15%

Tentato omicidio (furto o rapina) 7,25% 7,14%

Rapina 10,14% 11,38% Estorsione 10,20% 9,73% Usura 4,50% 8,71% Frode e truffa 14,84% 13,92% Ferite 6,15% 6,33% Minacce 7,41% 7,56% Percosse 6,67% 6,80%

(4)

2.2 L’abuso

L’abuso sugli anziani è una problematica crescente in tutta l’Europa: le stime suggeriscono che ogni anno almeno 4 milioni di persone anziane hanno subito maltrattamenti. La dimensione del problema non è completamente nota, ma il fenomeno ha conseguenze di vasta portata sul benessere mentale e fisico di decine di milioni di anziani e, se trascurato, può essere causa di morti premature.

Molti Stati europei hanno una popolazione in età avanzata. Si prevede che, nel 2050, un terzo degli europei avrà 60 anni o più, con un conseguente aumento delle persone a rischio di abuso.

La maggior parte degli anziani gode di un buono stato di salute, sebbene una parte di essi si trovi in situazioni di disabilità e di dipendenza tali da richiedere un supporto da parte della famiglia e della società., soprattutto nella tarda vecchiaia.

L’attuale recessione economica ha messo a dura prova i servizi di assistenza, fattore che può aumentare il numero di persone anziane a rischio di maltrattamenti.

Il maltrattamento degli anziani è un problema sociale e sanitario e prevenirlo è un principio fondamentale di solidarietà sociale che rientra nella tutela dei diritti umani.

La stessa Costituzione italiana all’articolo 13 recita “la libertà personale è inviolabile. Non è ammessa alcuna forma di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. …”.

L’abuso sugli anziani è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “un’azione singola, o ripetuta, o una mancanza di un’azione appropriata,

(5)

che avviene all’interno di qualsiasi relazione in cui si sviluppa un’aspettativa di fiducia e che causa danno o dolore alla persona anziana”13.

Per elder abuse si intende un’azione o un’omissione compiuta nei confronti di una persona anziana che possa attentare alla vita, alla sua libertà di movimento, all’integrità fisica o psicologica oppure al danneggiamento della sua sicurezza finanziaria.

Mervyn Eastman14, uno degli studiosi più attenti del problema, definisce l’abuso

come il “sistematico maltrattamento di una persona anziana da parte dei parenti tenuti a dargli assistenza, che può assumere la forma di aggressione fisica, comportamento minaccioso, incuria e abbandono o aggressione sessuale”.

Il National Center on Elder Abuse (NCEA) ha classificato sette differenti tipi di abuso: - Abuso fisico - Abuso sessuale - Abuso psicologico - Negligenza - Abbandono - Trascuratezza - Sfruttamento finanziario

Si deve distinguere un abuso passivo che consiste nel trascurare, abbandonare un anziano, non prendersi cura dei suoi bisogni quotidiani, non considerare le sue necessità 13 http://www.who.int/ageing/projects/elder_abuse/en/index.html.

(6)

psicologiche, da un abuso attivo in cui ogni persona, spesso lo stesso caregiver, attua volontariamente comportamenti lesivi nei confronti dell’anziano. Nel primo gruppo rientrano:

L’abuso di trascuratezza si realizza quando all’anziano incapace di

soddisfare i propri bisogni fisici e psicologici, ovvero non in grado di svolgere le comuni attività della vita quotidiana, come lavarsi, cucinarsi, vestirsi adeguatamente non viene fornita l’assistenza necessaria e vengono a mancare opportuni stimoli sociali. Tale tipo di violenza si verifica principalmente nel contesto familiare o anche in strutture residenziali, ospedale compreso. Laddove è stato indagata, essa rappresenta quasi la metà degli episodi di violenza15 sugli anziani e viene attuata

nella quasi totalità da un caregiver (infermiere, parente, badante). La trascuratezza può comprendere l’abbandono vero e proprio, la mancanza di attenzione, la mancata o scorretta somministrazione di medicine prescritte, di una giusta e specifica alimentazione e di acqua, l’incuria nell’igiene della persona e dell’ambiente di vita, il non consentire una soddisfacente vita sociale.

La negligenza intesa come fallimento, intenzionale o no, nel prendersi cura e

nel soddisfare i bisogni psicologici e fisici dell’anziano, sano o malato. La negligenza attiva si realizza quando chi ha in cura un soggetto anziano, intenzionalmente si rifiuta di fornirgli le prestazioni e la cura necessarie, o quando non vuole soddisfarne le più elementari esigenze. La negligenza passiva avviene quando il caregiver non è più in grado di fornire l’assistenza di cui l’anziano

15 National Center on Elder Abuse. National Elder Abuse Incidence Study:

(7)

necessita a causa del gravoso e stressante carico assistenziale, della mancata conoscenza dei bisogni dell’anziano per ignoranza, immaturità e per mancanza di risorse umane e finanziare. Si evidenzia, infine, una “negligenza governativa” quando lo stato, la regione, il comune o altri enti pubblici allungano gli iter burocratici (pratiche pensionistiche, assegnazione di alloggi, attesa di un posto letto in una R.S.A.) ritardando senza ragione le giuste aspettative dell’anziano.

Degli abusi attivi sono parte:

L’abuso fisico, è un atto intenzionale, perpetrato con l’intento di causare

danno, dolore fisico, ferite corporali e consiste in tutti i maltrattamenti fisici, attuati mediante violenza diretta o con mezzi indiretti come, ad esempio, l’abuso di medicinali. Gli anziani vittime di una violenza fisica sono, di solito:

a. soggetti caratterizzati da debolezza fisico-funzionale, da carenze economiche, da scarsi rapporti sociali che comportano, alla fine, una destrutturazione della personalità;

b. soggetti, che pur essendo ancora in discrete condizioni generali, vengono scippati o derubati o derisi per strada;

c. soggetti con pluripatologia e con ridotta abilità a svolgere le comuni attività della vita quotidiana che vivono presso il loro domicilio o presso una casa di riposo;

d. soggetti dementi che vengono “contenuti” fisicamente o farmacologicamente. Tale forma di abuso, che riguarda circa 4 milione di persone in Europa16,

viene attuata in diversi modi: attraverso azioni che causano ferite o dolore, 16 ACCESS Op. Cit.

(8)

attraverso l’utilizzo inadeguato ed improprio di mezzi di contenzione che riducono il libero movimento dell’individuo, attraverso la somministrazione continuativa di tranquillanti volta a sedare gli anziani per non “disturbare” chi assiste, attraverso la mancata somministrazione di farmaci secondo le terapie prescritte e, all’estremo, attraverso l’uccisione degli anziani con l’alibi di evitare loro sofferenze inutili e prolungate.

Può rientrare nella fattispecie anche lo sfratto coatto che porta alla perdita dell’alloggio dove l’anziano ha sempre vissuto.

L’abuso sessuale avviene tutte le volte che viene attuato un contatto

sessuale di ogni genere senza il consenso della persona anziana. Vi rientrano, quindi, non solo la violenza sessuale vera e propria, ma anche altri tipi di coercizione di tipo sessuale come frasi allusive e toccamenti. Dal dato statistico questo tipo di abuso sembra avere scarsa rilevanza riguardando solo lo 0,3% dei casi1. Si presume però che l’esiguità del dato dipenda da una forte tendenza alla

non denuncia per timore di rappresaglia da parte del caregiver. Nel caso di anziani dementi, privi di una sufficiente capacità critica, il sospetto di abuso sessuale può essere confermato solo da alcune caratteristiche cliniche, quali: ematomi intorno al seno o all’area genitale, malattie sessualmente trasmesse o infezioni genitali inspiegabili, emorragie vaginali o anali inspiegabili, mutande rotte, macchiate o sporche di sangue17.

1

(9)

L’abuso psicologico è un atto intenzionale volto a causare danno, dolore

psicologico, angoscia, paura attraverso la sopraffazione verbale, l’intimidazione, l’umiliazione, le minacce. Quando una o più di queste condotte diventano pervasive al punto da caratterizzare e stravolgere le interazioni, da alterare l’equilibrio psicologico dell’anziano e da far sorgere disfunzioni e/o mutamenti delle condizioni emotive e di vita della vittima, allora si può parlare di vero e proprio abuso psicologico. Qualsiasi forma di violenza determina confusione e destabilizzazione della personalità di chi riceve l’abuso producendo con il tempo l’insorgenza di disturbi patologici.

Lo sfruttamento finanziario o economico si verifica attraverso l’uso illegale o improprio di fondi o di altre risorse economiche appartenenti all’anziano per profitti personali. I sospetti che si stia verificando un abuso di questo genere possono essere suffragati da alcuni elementi, ad esempio: un improvviso cambiamento del conto bancario o postale, sparizioni di fondi o di beni di valore, una inspiegabile modifica alle disposizioni testamentarie, acquisti di beni non necessari. I reati contro la proprietà di cui gli anziani sono più spesso vittima sono la truffa (art. 640 c.p.). l’appropriazione indebita (art. 646 c.p.) e la circonvenzione di incapace (art. 643 c.p.). Nel caso della truffa il danno arrecato non è solo economico ma, soprattutto, psicologico in quanto le vittime, essendo, solitamente, persone sufficientemente competenti, sono in grado di comprendere il significato e le implicazione dell’evento subito. Il sentimento di vergogna e le reazioni depressive conseguenti possono essere tali da portare al rifiuto di denunciare i truffatori.

(10)

L’appropriazione indebita e la circonvenzione di incapace sono quasi sempre compiuti da persone vicine alla vittima: medici, infermieri, badanti, avvocati, sette religiose e altri possono plagiare in vari modi l’anziano facendosi intestare i suoi beni.

La differenza sostanziale tra le prime due fattispecie elencate e la circonvenzione di incapace risiede nelle condizioni psichiche della vittima: se essa si trova nella cosiddetta “deficienza psichica” si configura il reato di circonvenzione di incapace. Tra i segni tipici della circonvenzione in atto, oltre a quelli economici, sono da segnalare l’improvvisa centralità di una persona sino a quel momento sconosciuta o poco presente, che diventa indispensabile per la vittima, alla quale si dà tutto in mano e senza la quale non si fa nulla. Questo segno è di solito accompagnato da quello, ancor più significativo, relativo al contestuale isolamento della vittima rispetto alla sua rete sociale e familiare: infatti, il circonventore, per poter realizzare il suo progetto, ha bisogno di eliminare tutte le possibili voci dissonanti e, l’isolamento, gli assicura un controllo psicologico totale sulla vittima.

Dai sondaggi condotti tra le persone anziane che risiedono nell’Unione Europea risulta che circa il 2,7% - 4 milioni di persone dai 60 in su - ha subito un abuso fisico. Per l’abuso sessuale la percentuale è minore ed è pari allo 0,7% - ovvero 1 milione di persone. Per l’abuso psicologico il dato è molto più elevato: il fenomeno coinvolge 29 milioni di anziani, pari al 19,4%. Il 3,8%, ovvero 6 milioni di anziani, hanno subito un abuso finanziario.

(11)

Dati epidemiologici percentuali sulla tipologia d’abuso per fascia d’età delle vittime nell’Unione Europea (Soares, 2011)

Dati epidemiologici sul tipo di abuso in relazione al sesso delle vittime in Italia (Soares et al., “Abuse and Health among Elderly in Europe”, 2010)

Abuso Psicologico

Abuso Finanziario Abuso fisico Abuso Sessuale Uomini 1932 (16.5%) 445 (3.8%) 187 (1.2%) 47 (0.4%) Donne 1078 (6.9%) 312 (2.0%) 82 (0.7%) 94 (0.6%) Totale 301 757 269 141 Classe d’età Abuso Psicologico Abuso

Finanziario Abuso Fisico

Abuso Sessuale 60-64 1.124 2.9 3.3 0.7 65-69 19.6 2.8 2.1 0.9 70-74 9.61 4.5 2.6 0.7 75-79 7.49 4.0 2.4 0.6 80-84 5.45 for Elders 6.4 Crime: Care 3.2 0.5nst

Riferimenti

Documenti correlati

«Non è penalmente perseguibile un'operazione finalizzata esclusivamente a conseguire un indebito vantaggio fiscale relativa a operazioni economiche reali. Il giudice, prima di

Il Tribunale romano, reiterando le critiche articolate dalla dottrina, censura, innanzitutto, la risarcibilità del danno esistenziale, in quanto questa si giustificherebbe in

In questo caso la resistenza della giurisprudenza ad ammettere l’indennità di danno morale fu molto più forte, poiché fu necessario aspettare una sentenza della Camera Civile

E’ quindi mia convinzione che il danno psichico sia sempre e necessariamente un danno biologico rappresentato da una lesione alla integrità psichica e quindi “suscettibile

2 Per ciascuno Stato membro che esprimerà ulteriormente il suo consenso ad essere vincolato dalla Convenzione, essa entrerà in vigore il primo giorno del mese seguente un periodo

Una nota certamente positiva è, invece, la conferma della tendenza, che perdura ormai da alcuni anni, alla riduzione del numero di decessi droga correlati. Anche quest’anno,

Xxxxxx, in qualità di dipendente della Provincia di Vicenza nell’ambito dell’Ufficio Suolo del Dipartimento Ambiente della Provincia, e, in particolare, addetto alla funzione

Di tal che, con riferimento all’ipotesi di danno avanzata dalla Procura, secondo cui il convenuto con il proprio illecito comportamento avrebbe arrecato una grave