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I 7 STEP PER TERZIARIZZARE IL PERSONALE DEL TUO MAGAZZINO DI LOGISTICA IN MODO FACILE, SICURO E SENZA RISCHI

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I 7 STEP PER TERZIARIZZARE IL PERSONALE DEL TUO MAGAZZINO DI LOGISTICA IN MODO FACILE,

SICURO E SENZA RISCHI

LA GUIDA IN 7 STEP PER EVITARTI I PROBLEMI CHE IL 97% DEGLI IMPRENDITORI HA QUANDO PASSA DAI DIPENDENTI ALL’OUTSOURCING PER IL PROPRIO MAGAZZINO DI LOGISTICA

Evita le trappole tipiche dell’outsourcing del personale e massimizza

la produttività con questa guida semplice e facile da implementare

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Indice:

Note dell’autore

Introduzione

I 7 step dell’outsourcing

Step 1: COSA VUOLE L’AZIENDA?

Step 2: QUALE DESTINO PER I DIPENDENTI?

Step 3: ACCORDO CON I LAVORATORI

Step 4: STRATEGIA CON I SINDACATI

Step 5: COME SCEGLIERE IL FORNITORE PER L’OUTSOURCING

Step 6: OUTSOURCING IN PRATICA

Appendice: Consigli per rimediare ad un processo andato storto

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Note dell’autore

Il presente ebook, data la sua natura è puramente informativo e vuole essere un testo di facile e immediata consultazione.

In poche righe viene accennato un argomento molto complesso, per cui alcuni passaggi vengono volutamente resi “leggeri” e immediati ma questo non vuole offendere né urtare la sensibilità di nessuno.

Ogni processo complesso come quello descritto in queste pagine richiede uno studio attento e la piena adesione alla legislazione vigente in materia di diritto del lavoro, oltre che di professionisti specializzati nello scopo.

Per avere maggiori chiarimenti nelle fasi del processo, puoi contattarmi tranquillamente ad info@logisticazero.com e compatibilmente con i miei impegni sarò felice di risponderti.

Non mi assumo la responsabilità per infrazioni alla normativa del lavoro vigente.

Fatta questa doverosa (e noiosa lo ammetto) piccola premessa, possiamo partire!

Luca Giarola

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INTRODUZIONE

Se hai deciso (o lo hai già fatto e ti serve capire meglio il processo) di affidare in outsourcing il personale del magazzino di logistica della tua azienda, questa guida ti sarà molto utile.

Ti spiegherò come farlo passo passo e ti darò tutti gli strumenti per evitare i problemi tipici che si trovano ad affrontare gli imprenditori in questa situazione.

Ti mostrerò anche come uscirne nel caso in cui tu sia incappato in qualcuna di queste problematiche.

Partiamo subito dunque!

Dato che questa guida vuole essere essere uno strumento molto semplice e agile da utilizzare, non entro nei dettagli sulla decisione di esternalizzare il personale del tuo magazzino.

Faccio solo un recap al volo per vedere se siamo allineati tu e io sui vantaggi concreti che puoi ottenere se l’operazione viene gestita nella maniera corretta:

• Delega ad una società terza del rapporto con il personale, senza la normale gestione (e le complessità) di un dipendente diretto

• La società esterna deve provvedere all’inquadramento, alla sicurezza e alla sostituzione del personale in caso di mancanza o malattia

• Variabilizzazione dei costi in base alle tue esigenze di lavoro

• Azzeramento dei problemi di malattie, maternità, congedi ecc.

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• Maggiore leva sulla produttività che può essere fornita, in quanto la persona che non offre una sufficiente performance può essere sostituita.

Eliminando i problemi che hai quando devi licenziare un dipendente.

• Maggiore efficienza e riduzione degli sprechi per la specializzazione della struttura esterna nel settore della fornitura di personale nella logistica di magazzino

• Riduzione importante dei costi del personale

Ho messo per ultimo l’ultimo punto perché, nonostante sia il beneficio più ricercato dall’imprenditore che intraprende un percorso simile, è in realtà il più difficile da ottenere.

Nel blog LogisticaZERO/blog ti parlo nel dettaglio il perché di questa affermazione e la sua dimostrazione nella pratica, ma non è l’argomento di questo special report.

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I 6 STEP DELL’OUTSOURCING

Quali sono gli step che consentono ad un’azienda di poter dare in outsourcing interamente (o in parte) il personale all’interno del proprio magazzino di logistica?

1) Decisione strategica sui vantaggi di un’operazione di questo tipo:

COSA VUOLE L’AZIENDA?

2) Dividere in fasi l’attuale lavorazione del tuo magazzino e decidere quale appaltare e quale tenere con personale dipendente:

DECIDERE LE FASI DEL LAVORO

3) Programmazione della destinazione futura degli attuali dipendenti QUALE DESTINO PER I DIPENDENTI?

4) Condivisione con il responsabile dei lavoratori ACCORDO CON I LAVORATORI

5) Condivisione con i sindacati STRATEGIA CON I SINDACATI

6) Scelta del fornitore di personale in outsourcing

COME SCEGLIERE IL FORNITORE PER L’OUTSOURCING

7) Contratto di appalto OUTSOURCING IN PRATICA

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PRIMO STEP:

COSA VUOLE L’AZIENDA?

Prima di tutto chi decide di esternalizzare deve avere chiaro il suo scopo.

Sembra ovvio, ma non lo è quasi mai in passaggi di questo tipo. Nel concreto due possono essere le possibilità:

• Tagliare brutalmente i costi (per far fronte a crisi aziendali drammatiche, obiettivi irrealistici del management, ecc.)

• Ottimizzare i costi e migliorare la produttività, per dare un servizio migliore e più competitivo ai propri clienti, il tutto in sicurezza e rispetto delle leggi e del personale

Sembrano simili ma sono due mondi diversi e richiedono soluzioni diverse.

Quasi sempre i processi di terziarizzazione (o outsourcing) falliscono perché non si ha chiaro questo passaggio e quindi anche la scelta del fornitore è sbagliata per gli obiettivi dell’azienda:

Se hai bisogno di tagliare in maniera brutale i costi e basta, è sufficiente che tu ti rivolga alla società di outsourcing di personale più economica (sei fortunato perché lo sono la stragrande maggioranza).

Magari con l’intenzione di rifilare loro parecchi insoluti e di pagarli con Data Fattura a.d.m (data fattura all’anno del mai).

Sai già in partenza che avrai un servizio scadente, personale generico e demotivato, rogne con sindacati e istituzioni a non finire e tanti di quei casini che ti verrà voglia di cambiare mestiere.

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Perderai clienti a ripetizione e riuscirai a mantenere solo quelli più rompipalle, perché non li vuole nessuno dei tuoi competitor.

Ma se lo hai chiaro fin dall’inizio, è questa la tua strada.

Non ti servono professionisti del settore perché butteresti solo via tempo e soldi e li faresti imbestialire (se sono così folli da accettare un simile appalto)

Nel secondo caso invece hai bisogno proprio di veri specialisti e professionisti del settore, di personale così qualificato che pur essendo ben pagato è così in gamba da poter ottimizzare i tuoi costi e migliorare la tua produttività e soddisfazione dei tuoi clienti.

In sostanza:

• Se il tuo scopo è tagliare solamente i costi, l’outsourcing comporta

NECESSARIAMENTE la riduzione della qualità di ciò che arriva ai tuoi clienti.

• Mentre se ti ritrovi nella seconda ipotesi, allora se fai le mosse corrette otterrai un miglioramento drastico e misurabile di quello che arriva a chi fa il bonifico alla tua azienda tutti i mesi.

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SECONDO STEP:

DIVIDERE IN FASI L’ATTUALE GESTIONE DEL LAVORO NEL TUO MAGAZZINO DI LOGISTICA

Questa fase è molto importante.

La metto come secondo punto perché ha sia una parte operativa che una, fondamentale, strategica e deciderà la sostanza dell’appalto una volta definita.

Dato che ho qualche anno di esperienza in appalti di questo tipo, è meglio che ti dia un consiglio che va un po’ “contro” al mio mestiere, dato che lavoro dalla parte di chi ti da personale in outsourcing.

Se lasci al fornitore di costruirti progetti ad hoc, dato che molto spesso la loro preparazione concreta e pratica non è quella che serve a te, ti puoi ritrovare un risultato molto diverso da quello atteso.

Se scegli qualche società forte sul mercato saranno sulla carta molto bravi a costruirti progetti di outsourcing appetibili, ma quando si tratterà di concretizzarli

probabilmente saranno molto diversi da quello che ti immaginavi.

Questa fase discende direttamente dalla prima, cioè prima decidi lo scopo REALE (che non sarà solo risparmiare senza se e senza ma, difficilmente è quella la tua unica motivazione) che la tua azienda ha nell’esternalizzare il personale del tuo magazzino di logistica.

Poi decidi cosa e come esternalizzare, o meglio le fasi di lavoro che vuoi esternalizzare.

Ti descrivo questa fase in poche parole, mentre in realtà con i clienti richiede qualche mese di lavoro.

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Ø Analizza le varie attività che riguardano il tuo magazzino attualmente Ø Le dividi per importanza e difficoltà

Ø Gli dai un nome preciso e un’area precisa (non occorre che abbiano dei muri a dividere i vari lavori, ma che abbiamo un’idea precisa e un senso di quello che si fa)

Ø Decidi quali di queste vuoi continuare a fare tu e quali vuoi esternalizzare. O puoi decidere di esternalizzare tutto tranne la linea di produzione.

In pratica in questa fase stai dando un volto e un nome al processo e puoi già immaginarti il tuo magazzino come sarà a risultato raggiunto.

Inoltre se in una particolare aree lavorano dipendenti di cui ti sarà difficile provarti, li posizionerai nella fase di lavoro ben delimitata che non esternalizzerai.

Questa divisione in fasi di lavoro sarà fondamentale quando darai l’appalto che darai alla società di outsourcing perché sarà genuino, cioè valido e regolato dalla

legge.

Eviterai il pericolo numero 1 dei contratti di appalto nella logistica di magazzino : L’INTERMEDIAZIONE DI MANODOPERA

Sul blog pubblicherò molto su questo problema, che è veramente devastante per l’imprenditore che si trova un controllo in azienda.

Solo per accennarti a cosa rischi se le cose non sono fatte come si deve: se c’è anche solo marginalmente commistione tra lavoratori dipendenti e lavoratori forniti dalla società di outsourcing l’appalto sarà annullato e ti toccherà assumere direttamente quei lavoratori.

Oltre che pagare una salatissima sanzione amministrativa.

Ti consiglio di seguire i consigli che darò periodicamente per evitare tutto questo.

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TERZO STEP:

QUALE DESTINO PER GLI ATTUALI DIPENDENTI?

Una volta chiaro lo scopo della terziarizzazione del personale, è necessario

programmare il destino nell’azienda degli attuali lavoratori dipendenti che lavorano nelle aree oggetto di outsourcing.

Questo passaggio è molto delicato, sicuramente uno dei più importanti.

Bisogna coniugare il bene dell’azienda, che richiede l’outsourcing nelle aree dove è possibile e produttivo farlo e nello stesso tempo preservare nel miglior modo i posti di lavoro.

Non voglio entrare in dettagli di etica o di morale perché non è assolutamente lo scopo di questo report.

Programmare la sorte professionale degli attuali dipendenti significa 3 possibilità in concreto:

• Ricollocare la risorsa in un altro settore dell’azienda

• Ricollocarla in un’altra filiale

• Se non è possibile o se rifiuta devi favorirne l’uscita, cercando di garantire loro tutte le tutele

Le prime due possibilità non richiedono che io stia qui a parlarne in modo

approfondito, ti dico solo come ho scritto nel punto precedente che alcune risorse puoi spostarle da una fase di lavoro nel tuo magazzino di logistica ad un'altra.

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Liberi un’altra fase per l’inserimento di personale in outsourcing e mantieni il dipendente, ottimizzando i costi.

Sono valutazioni che puoi fare solo tu e tengono conto del valore che la risorsa è riuscita a dare all’azienda.

Il terzo punto invece è il più complesso perché ci sono varie casistiche che possono rientrare, io qui te le elenco in maniera sommaria perché questo argomento merita una trattazione molto approfondita.

Questa è un’operazione che faccio abitualmente con i miei clienti quando dobbiamo preparare questa fase, molto delicata, e decisiva per la riuscita del progetto di

outsourcing e abitualmente mi faccio assistere dai nostri tecnici del lavoro.

Ti consiglio di chiedere al tuo consulente del lavoro riguardo ai modi per affrontare i vari casi.

Aspettati di trovarti di fronte a questi casi tipici:

• Dipendente vicino al pensionamento e che non vede l’ora di andarci

• Dipendente che rifiuta la tua ipotesi di ricollocarlo o in un altro settore o in un'altra filiale

• Dipendente che decide di dimettersi spontaneamente perché molto ben qualificato e ricercato da altre aziende

• Dipendente che fa resistenza e minaccia azioni di forza

• Dipendente che capisce la realtà e alla ricerca di trovare un accordo in modo consensuale

• E qualche altro caso particolare

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che non metti in mezzo alla strada nessuno se fai i passaggi in modo corretto e coscienzioso.

Gli unici che rischiano qualcosina da questi passaggi sono i dipendenti scansafatiche, che da anni hanno creato problemi e scarsi risultati per l’azienda e aziende il cui management non abbia tutte le informazioni corrette.

Per tutti gli altri non ci sono rischi ma solo grandi opportunità di crescita da operazioni di questo tipo.

Naturalmente se gestite nella maniera corretta.

Fondamentale è capire anche la dimensione della tua azienda, cambiano di molto le cose se è inferiore alle 15 unità o superiore

Mi sto dilungando troppo e vado oltre. Se hai bisogno di chiarimenti su questi punti manda pure una mail a info@logisticazero.it e sarò lieto di aiutarti.

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QUARTO STEP:

COINVOLGERE IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI

Una volta deciso quello che è il perché vero dell’outsourcing nel tuo magazzino di logistica , dopo che hai diviso le fasi di lavoro e individuato dove andare ad

esternalizzare e che hai pianificato la sorte degli attuali dipendenti , iniziano le fasi operative vere e proprie.

La prima di queste è quella di cominciare a coinvolgere i lavoratori.

Si coinvolge di norma il cosiddetto RSU (Rappresentante Sindacale Unitario) se è eletto da tutti i lavoratori presenti in azienda, indipendentemente dalla loro iscrizione ad un sindacato.

O le RSA (Rappresentanza Sindacale Aziendale) se elette dagli iscritti ad un particolare sindacato.

Non posso sapere come sia strutturata la tua azienda e quale tipologia di rappresentante dei lavoratori tu abbia, ma per fartela breve l’RSU hanno la

rappresentanza generale dei lavoratori e partecipano alla contrattazione collettiva mentre le RSA tutelano solo gli iscritti al sindacato e non partecipano alla

contrattazione aziendale.

Di norma tu dovrai parlare in questa fase con l’RSU.

E gli va spiegata la situazione in maniera chiara e diretta, è un tuo diritto farlo e onestamente, un tuo dovere, se vuoi la competitività necessaria di questi tempi per la tua azienda.

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professionisti adatti allo scopo ovviamente).

OTTIMIZZARE I COSTI E LA PRODUTTIVITA’ PER GARANTIRE ALL’AZIENDA LA SOPRAVVIVENZA A LUNGO TERMINE IN MOMENTI

COME QUELLO ATTUALE NON E’ UN LUSSO CHE QUALCUNO PUO’

CONTESTARTI.

E’ la strategia più corretta per garantire il futuro.

Di fronte a questa argomentazione non è possibile controbattere, l’importante è essere chiari, trasparenti e con la strategia già fatta prima, negli step precedenti.

Da qui in poi avrai a che fare con gente che vorrà delle risposte precise e con interlocutori non necessariamente ben disposti o lungimiranti, per cui avendo visto molte volte queste cose la preparazione, la serietà e l’etica giocano un ruolo

fondamentali in queste fasi.

L’RSU difficilmente avrà argomenti tali dal convincerti di desistere, perché

dall’operazione se corretta ne giova l’azienda e per ogni dipendente coinvolto hai già una soluzione che se possibile migliora la sua attuale condizione.

Tornerò molto sul blog con contributi periodici ad analizzare situazioni di questo tipo e come sono state gestite da altri prima di te, per cui ti consiglio di seguirlo con

attenzione.

Adesso occorre coinvolgere i sindacati per spiegare loro la tua decisione.

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QUINTO STEP:

COINVOLGERE I SINDACATI

Penso che per te, come per me e come per migliaia di imprenditori sparsi per il mondo, quando si parla di sindacati alla mente non vengono mai bei ricordi e belle immagini.

Tradotto in parole semplici: sindacato=problemi e vertenze.

Sei d’accordo? J

In realtà il rapporto con i sindacati, in Italia più che in altri paesi, è un rapporto complesso e pieno di incomprensioni da entrambi i lati del tavolo.

Non voglio minimamente entrare qui nei miei pensieri a riguardo ma mi servo solo della mia esperienza per aiutarti a trovare una strada semplice e il più lineare

possibile da seguire.

L’importante è coinvolgere subito in questa fase il sindacato (o i sindacati) cui i tuoi lavoratori sono iscritti e chiedere di sedervi serenamente attorno ad un tavolo per trovare la strada migliore per la tua azienda e per tutelare i lavoratori nel miglior modo possibile.

Quello che decide le sorti di questi incontri è la tua preparazione e strategia preliminare

Puoi trovarti dei nemici giurati al tuo progetto o invece dei consulenti preziosi che ti aiuteranno a gestirlo e a consigliarti nel miglior modo.

Non è una cazzata ma quello che ho visto davvero succedere a imprenditori seri, etici e molto ben preparati con una strategia corretta alle spalle.

In sostanza a loro dirai che per il bene dell’azienda, hai deciso di esternalizzare il personale del tuo magazzino di logistica del tutto o solo in parte, a seconda di come è stato scelto nel secondo step.

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Troverai alcuni sindacalisti già preparati a queste evenienze che faranno unicamente il loro dovere, cioè quello di tutelare il più possibile e meglio che possono i lavoratori dipendenti per evitare di farli finire in malo modo in mezzo ad una strada.

Tu avrai già queste soluzioni e ipotesi di indennizzo in mano e sarai pronto a discuterne.

Qualcosa lascerai nel piatto e qualcosa otterrai, l’importante è avere le idee

chiarissime fin dall’inizio e che tu capisca, ma non ho dubbi a riguardo, che stiamo parlando di persone.

Tutte con una storie e una famiglia con a loro e non solo strumenti di lavoro.

Questo atteggiamento decide in positivo trattative anche difficili, e il sindacalista medio capisce se questa mentalità è presente o meno.

In base a quello che vede l’accordo sarà facile o difficile oltre ogni immaginazione, ma sta a te e a chi ti consiglia ricercare la strategia migliore, non al sindacato che fa solo il suo lavoro.

L’ipotesi peggiore è che qualche un dipendente sia iscritto ad una qualche sigla particolare dove il sindacalista d’assalto vuole fare il rivoluzionario a tutti i costi.

Qui avrai qualche difficoltà in più, ma anche in questo caso si risolve tutto se alla base la visione e le scelte sono corrette e fondate.

Ti dico onestamente che anch’io, che di certo non sono un sindacalista, mi sono rifiutato di aiutare alcuni clienti che avevano scambiato l’outsourcing per

sfruttamento di manodopera a basso costo.

Se vuoi consigli su come preparare questa fase, come sempre vai sul blog

LogisticaZERO.com e contattami o mandami una mail a info@logisticazero.com

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SESTO STEP:

SCELTA DEL FORNITORE DI PERSONALE IN OUTSOURCING

Se sono state fatte in modo corretto le fasi precedenti, questa dovrebbe in teoria risultare la più semplice.

In realtà è la più insidiosa e dove è più facile sbagliare, per un problema principale:

SUL MERCATO E’ MOLTO DIFFICILE TROVARE SPECIALISTI NELLA FORNITURA DI PERSONALE IN OUTSOURCING NELLA LOGISTICA DI

MAGAZZINO.

Mi aspetto già che tu mi dica:

“Ma come Luca, sono migliaia le società che fanno questo servizio!”

E’ vero che ci sono migliaia di società che fanno ANCHE questo servizio, in mezzo a tanti altri.

Ma quasi nessuna che sia specializzata solo in questo, e ahimè, questa caratteristica è fondamentale.

Mi piacerebbe dirti che c’è una soluzione che puoi trovare anche tu in giro, ma è proprio difficile.

Tieni conto che è proprio questo il motivo per cui ho creato LogisticaZERO, il tuo magazzino senza dipendenti.

E’ il primo sistema specializzato sul mercato solo nella fornitura di personale in outsourcing nei magazzini di logistica.

Se il tuo obiettivo, quello visto nel primo step è quello di ottimizzare i costi e

aumentare la produttività e la professionalità dato che il mercato, soprattutto estero, è sempre più esigente, a te servono degli specialisti.

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clienti.

Quello che voglio farti capire, anche se sono sicuro che tu lo sappia già da solo è che se ti rivolgi ad una società di servizi generalista per l’outsourcing del personale avrai risultati molto inferiori alle tue aspettative e parecchi fastidi e problemi.

Nel mio ultimo sondaggio, in cui ho fatto intervistare più di 100 imprenditori veneti ho avuto la brutta sorpresa di scoprire che molti di loro dopo aver avviato con molta fatica un processo di esternalizzazione a società esterne, sono tornati dopo qualche tempo ad avere personale dipendente perché esasperati dagli scarsi risultati e risposte ottenuti.

Ho scritto un ebook gratuito molto agevole da leggere per evitare questi pericoli e ti invito a scaricarlo e leggerlo. Per approfondire questo punto ti rimando più

approfonditamente a leggerlo.

Lo trovi nella sezione risorse gratuite.

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SETTIMO STEP:

CONTRATTO DI APPALTO

Eccoci qua, se hai avuto la pazienza di leggere il report fino alla fine siamo giunti all’ultimo step.

Da questo punto in poi tocca al fornitore che hai scelto farti il miglior servizio perchè il tuo lavoro è finito!

Se invece ti tocca ancora occuparti dei problemi del magazzino di logistica vuol dire che hai sbagliato fornitore, mi spiace.

Sul il blog cerco però di evitarti il più possibile questi problemi.

E’ il mio lavoro.

Allora in quest’ultima parte voglio darti qualche spunto per evitare una delle tipiche bucce di banana sul quale scivolano alcuni imprenditori quando firmano un contratto di appalto con una società di outsourcing.

L’appalto deve essere genuino, cioè delimitare chiaramente le aree dove lavorano tuoi dipendenti e aree dove c’è il personale esterno.

Deve avere ben previsto il rischio d’impresa che si assume di chi si impegna a fornirti il personale in outsourcing.

Non devi pagarli a ore ma a lavorazione svolta e risultato raggiunto, ad esempio righe di ordini fatti o bancali movimentati.

Se li paghi a ore il contratto non è valido e se viene un controllo dell’ispettorato del lavoro, Inps o altro ente ispettivo deputato a verificare verrai sanzionato.

Perché in quel caso non c’è alcun rischio d’impresa ma solo che invece di pagare dipendenti paghi gente a minor costo che ti fa la stessa cosa di un dipendente.

Per la legge italiana non funziona così.

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Mi spiego meglio: quando tu esternalizzi parte o in tutto le attività del tuo magazzino di logistica in pratica dismetti una parte della tua azienda e la affidi all’esterno.

Perdona il linguaggio terra terra e chiaramente grossolano, ma devo farlo per spiegarmi al volo in poche righe.

Anche qui ci tornerò parecchio e metterò a disposizione parti dei contratti che uso per evitare questi pericoli e per poter stipulare accordi con i miei clienti perfettamente corretti legalmente.

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APPENDICE:

COME RIMEDIARE AD UN PROCESSO DI ESTERNALIZZAZIONE ANDATO MALE

Se stai battendo la testa contro il muro perché anziché darti risultati sperati, l’esternalizzazione delle attività di logistica di magazzino ti sta causando più problemi che altro, è evidente che qualcosa è andato storto.

Cosa?

Non conosco la tua situazione specifica in questo momento (se hai bisogno di un consiglio però mandami pure una mail a info@logisticazero.com) ma 9,99 periodico su 10 hai sbagliato la scelta del fornitore dell’outsourcing.

Ogni singolo step visto sopra, se seguito dai tuoi consulenti e da un fornitore serio e specializzato avrebbe portato al risultato sperato e risolto gli incidenti di percorso.

Che succedono sempre, tranquillo.

L’importante è che la strategia scelta sia quella corretta e che preveda le inevitabili difficoltà che un progetto così complesso, anche se necessario, porta con sé.

Ora, se hai sbagliato la scelta del fornitore e nel tuo magazzino di logistica ci sono un po’ di difficoltà, di costi fuori controllo o di problemi con i tuoi clienti sulla merce che gli arriva, stai tranquillo che si può rimediare.

Non solo, si può risollevare la situazione in un arco di tempo abbastanza veloce.

Normalmente grazie ai professionisti di LogisticaZERO riesco a dare risultati importanti ai clienti entro 3 mesi dall’avvio della collaborazione.

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Ø una riduzione degli sprechi del 15%

Ø un aumento della produttività sempre del 15%

Sono risultati standard, non stappiamo lo champagne quando avvengono.

Questo in condizioni normali con qualche problemino, mentre nelle situazioni

“extreme” dove ci sono gravi problemi, lì si possono avere risultati molto più spettacolari.

Ma non fanno testo perché provengono dall’aver trovato un disastro iniziale e, sinceramente, mi auguro che non sia il tuo caso.

Comunque si può rimediare, sta tranquillo.

A patto che non scegli qualche altro fornitore generalista che fa un po’ di tutto, in quel caso te la sei proprio andata a cercare! J

Io termino qui,

ti ringrazio per avermi letto fino alla fine e spero che questo materiale, chiaramente molto abbreviato vista la complessità dell’argomento, ti sia stato utile.

Troverai molte risorse importanti nel blog e nella sezione materiale da scaricare per cui ti invito a continuare a seguirmi.

Puoi contattarmi direttamente per pormi le tue domande su info@logisticazero.com e sui vari moduli di contatto che trovi sul blog.

Se invece hai bisogno di una consulenza, senza impegno, chiama il numero verde 800 69 99 18 e riceverai le indicazioni su come funziona e come ottenerla.

Il mio aiuto e quello dei tecnici e dei professionisti di magazzino che supportano LogisticaZERO va dalla prima fase di consulenza alla fornitura vera e propria di professionisti in outsourcing nella logistica di magazzino.

In questo momento sono in grado di aiutarti nelle province di Verona, Padova, Vicenza, Mantova, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara e Rovigo.

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Presto potrò farlo su tutta Italia, grazie alle società che nel corso del tempo scelgono di affiliarsi al sistema LogisticaZERO per servire al meglio i proprio clienti per fornire professionisti in outsourcing nella logistica di magazzino.

Ti ringrazio e ti mando un caro saluto

Luca Giarola

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