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Le principali attività creditizie erogate agli iscritti

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ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

Le principali attività creditizie erogate agli iscritti

Analisi statistico – finanziaria Anno 2008

a cura di

Carlo Tedeschi

ha collaborato Salvatore Licitra

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INDICE

Introduzione pag. 01

Evoluzione Normativa pag. 02

Iscritti alla Cassa Credito pag. 04

Prestiti erogati ad attivi e pensionati pag. 07

Prestiti Pluriennali pag. 13

Analisi mensile Analisi territoriale Analisi geografica

Piccoli Prestiti pag. 23

Analisi mensile Analisi territoriale Analisi geografica

Mutui ipotecari edilizi erogati agli iscritti pag. 31

Analisi mensile Analisi territoriale

Analisi per classi d‘età e sesso Analisi motivazionale

Analisi reddituale

Prestiti erogati ai pensionati pag. 41

Analisi per tipologia e motivazione Analisi territoriale

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Tavole allegate pag. 45 Tavola 1 - Distribuzione mensile per tipologia delle attività creditizie

Tavola 2 - Distribuzione per regione e tipologia di piccoli prestiti (attivi) Tavola 3 - Distribuzione per regione e tipologia di prestiti pluriennali (attivi) Tavola 4 - Distribuzione per regione e tipologie di prestiti (attivi)

Tavola 5 - Distribuzione per ripartizione territoriale e tipologia di piccoli prestiti (attivi)

Tavola 6 - Distribuzione per ripartizione territoriale e tipologia di prestiti pluriennali (attivi)

Tavola 7 - Distribuzione per ripartizione territoriale e tipologia di prestito (attivi)

Tavola 8 Distribuzione dei prestiti pluriennali per motivo di richiesta

(attivi)

Tavola 9 - Distribuzione mensile dei mutui richiesti ed erogati

(attivi)

Tavola 10 - Distribuzione regionale dei mutui concessi

(attivi)

Tavola 11 - Distribuzione per regione e tipologia di piccoli prestiti (pensionati) Tavola 12 - Distribuzione per regione e tipologia di prestiti pluriennali (pensionati) Tavola 13 - Distribuzione per regione e tipologie di prestiti (pensionati)

Tavola 14 - Distribuzione per ripartizione territoriale dei piccoli prestiti (pensionati)

Tavola 15 - Distribuzione per ripartizione territoriale e tipologia di prestiti pluriennali (pensionati)

Tavola 16 - Distribuzione per ripartizione territoriale e tipologia di prestito (pensionati)

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INTRODUZIONE

L’Inpdap si è sempre dimostrato un ente molto attento alle esigenze dei propri iscritti, offrendo prestazioni sociali e prestazioni creditizie a tassi vantaggiosi, al di sotto di quelli di mercato.

Questa pubblicazione vuole offrire spunti di riflessione e un quadro riassuntivo della situazione del Credito del 2008. Attraverso grafici e tabelle esemplificative si è cercato di commentare in maniera più lineare e semplice possibile alcuni concetti che avrebbero richiesto una lunga ed attenta analisi delle tabelle allegate.

La raccolta dei dati non è stata semplice poiché è coincisa con le diverse fasi di realizzazione di un contenitore organizzato, che ha coinvolto e tutt’ora coinvolge tutte le prestazioni dell’Istituto.

Al fine di fornire comunque un’analisi quanto più esaustiva, i dati sono stati reperiti in parte dal contenitore in parte da altri applicativi (che andranno ad alimentare lo stesso ma che ancora non sono operativi in tale senso). I dati utilizzati sono aggiornati a febbraio-marzo 2009.

Le prestazioni creditizie, offerte dall’Inpdap e analizzate in questa pubblicazione, sono delle somme di denaro erogate dalla "Gestione unitaria per le attività creditizie e sociali" (sorta con la legge n.662 del 23 dicembre 1996) per fronteggiare necessità personali dell’iscritto alla e della sua famiglia.

Tali prestazioni si concretizzano in prestiti a breve scadenza, a lunga scadenza e in mutui ipotecari.

I prestiti a breve scadenza, detti piccoli prestiti, sono concessi per far fronte ad improvvise ed urgenti necessità, e hanno durata da 1 a 4 anni, quelli di lunga scadenza, detti prestiti pluriennali, sono concessi, dietro apposita documentazione, per far fronte a spese più consistenti ed hanno la durata di 5 o 10 anni.

Dal 1999 vengono poi erogati i Mutui ipotecari edilizi che forniscono un finanziamento per l'acquisto o ristrutturazione della prima casa di abitazione ed hanno una durata da 10 a 35 anni a tassi di interesse fisso o variabile.

Dalla fine del 2007, inoltre, le prestazioni vengono erogate anche ai pensionati che hanno

deciso di iscriversi volontariamente alla "Gestione unitaria per le attività creditizie e sociali"

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2

Evoluzione Normativa

Prima di entrare nel vivo dell’analisi, risulta utile fornire un elenco di quelle che sono state le principali normative che si sono susseguite nel corso degli anni per disciplinare il settore del Credito.

Delibera n.1090 del CdA del 20/10/1999: approvato il regolamento che disciplina la concessione dei mutui ipotecari agli iscritti.

Delibera del CdA n.1565 del 05/12/2001: alcuni finanziamenti riguardanti delle motivazioni dei prestiti pluriennali passano da decennali a quinquennali.

Delibera del CdA n.1733 del 18/09/2002: viene eliminato il bando annuale per la concessione dei mutui (con decorrenza 1 Marzo 2003) a favore dell’erogazione tramite domanda con presentazione della relativa documentazione.

Delibera n.58 del 31/07/2003: Mutui ipotecari edilizi al personale dipendente. Elevamento dell’importo massimo concedibile a 180.000€.

Delibera n.241 del 27/04/2004: instaurazione di convenzioni, con alcune banche, finalizzate alla concessione di mutui e prestiti personali agli iscritti Inpdap

Delibera n.36 del 14/10/2004: aumento del tetto massimo di concessione dei mutui ipotecari edilizi a 200.000€.

Delibera del C.d.A. n.153 del 04/05/2005: Modifica dei regolamenti di concessione dei benefici sociali ex art. 59 del DPR n.5509/79. Estensione al personale e dirigenti con rapporto di lavoro a tempo determinato.

Circolare n.1 del 20/06/2005: Abolito il limite della quota cedibile tramite prestito pluriennale (€

516,46) e ripristinata la possibilità per l’iscritto di impegnare il quinto integrale della retribuzione (art.5 del DPR 180/50). Introdotte alcune motivazioni come “prestito per acquisto di autovettura” e

“prestito agli iscritti ipovedenti, o loro famigliari, per l’acquisto dell’autovettura adibita a trasporto

degli ipovedenti”, quest’ultima motivazione solo tramite prestito quinquennale; per i casi di

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matrimonio dell’iscritto o dei figli, abolito il limite di importo erogabile e elevata la durata della prestazione da quinquennale a decennale.

Delibera n.259 del 14/07/2005: viene stabilita un’erogazione diretta di un Prestito sociale ai pensionati già iscritti all’Inpdap.

Delibera n.292 del 21/02/2006: istituzione del piccolo prestito di durata quadriennale nella misura massima di 8 mensilità, abolizione del tetto massimo di € 10.320,00 sui prestiti pluriennali e introduzione di alcune motivazioni per la concessione degli stessi: “estinzione di prestiti personali e scoperti” e “anticipata estinzione o riduzione di mutui ipotecari “; introduzione del prestito quinquennale per lavori di riparazione e restauro indispensabili per l’abitabilità della casa.

Decreto n. 313 del 27/12/2006 del Ministero dell’Economia e delle Finanze: Estensione ai pensionati della facoltà di contrarre prestiti verso cessione di quote della pensione fino al quinto della stessa.

Decreto n.45 del 7/03/2007 del Ministero dell’Economia e delle Finanze: Regolamento di attuazione in materia di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’Inpdap

Delibera C.d.A. n.474 10/05/2007: abolizione della penalità a carico del richiedente in caso di estinzione parziale o totale dei mutui ipotecari edilizi.

Circolare n.27 del 4/10/2007: definizione dei criteri del Regolamento di attuazione della

concessione dei prestiti ai pensionati (soggetti destinatari, modalità di adesione, contribuzione ecc)

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Iscritti alla Cassa Credito

Come già accennato le prestazioni creditizie vengono erogate agli iscritti alla "Gestione unitaria per le attività creditizie e sociali" (sorta con la legge n.662 del 23 dicembre 1996).

La distribuzione degli attivi iscritti per provincia del 2008 (rilevazione ancora in fase provvisoria) è rappresentata nel grafico seguente.

Grafico 1 - Distribuzione provinciale degli attivi iscritti alla Cassa Credito

Tale distribuzione è stata depurata dai dipendenti Inpdap, che risultano iscritti, ma per i quali vengono applicati tassi e modalità diverse di erogazione.

Come era prevedibile, la maggiore densità di iscritti si ha in corrispondenza dei grandi

capoluoghi ed è infatti proprio Roma la città più numerosa con oltre 450.000 iscritti, seguita da

Milano (con circa la metà degli iscritti di Roma) e Napoli con poco più di 180.000.

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La distribuzione risulta di notevole importanza in quanto, nel momento in cui si procederà all’analisi statistica, servirà a studiare in termini relativi i fenomeni presi in considerazione; si rapporterà, cioè, la numerosità delle prestazioni erogate a quella degli iscritti, in modo tale da evidenziare l’effettivo impatto sul territorio nazionale.

Con decreto ministeriale n.45 del 2007 e successiva legge n. 222 del 22/11/07, l’Inpdap prevede anche per i pensionati la possibilità di richiedere prestazioni creditizie. Dopo le numerose polemiche riguardo alla scelta dell’Istituto di adottare il silenzio-assenzo, l’iscrizione alla Cassa Credito, da parte di coloro che cessano dall’attività di servizio, avviene mediante richiesta esplicita.

A poco più di un anno dall’inizio delle erogazioni, risulta conveniente analizzare anche la distribuzione sul territorio dei pensionati che hanno deciso di iscriversi per ottenere, eventualmente, le prestazioni. Nel grafico che verrà illustrato i dati sono riferiti esclusivamente ai pensionati che vengono iscritti dietro pagamento di una trattenuta; a questi vanno aggiunti gli iscritti che, avendo presentato domanda, non pagano il contributo poiché titolari della pensione minima.

Grafico 2 - Distribuzione provinciale dei pensionati iscritti alla Cassa Credito

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La provincia con il maggior numero di pensionati iscritti è Roma (con più di 3.000 unità) seguita da Torino e Catania (con ¼ circa delle unità rispetto a Roma), mentre quelle in cui si sono avute meno iscrizioni sono tutte città del nord (Sondrio, Lodi e Aosta). Per capire bene il fenomeno si dovrebbe rapportare il numero dei pensionati iscritti al numero dei pensionati, in questo modo si potrebbe comprendere la percentuale di pensionati che hanno scelto di iscriversi alla Cassa Credito.

Il problema di una tale valutazione, almeno per l’anno 2008, risiede nel fatto che il termine ultimo

per l’adesione da parte degli interessati è stato il 31 maggio 2008 e quindi una parte delle persone

che hanno deciso di iscriversi riguarda persone che già erano in pensione, mentre un’altra i

pensionati che hanno terminato il loro rapporto di lavoro durante il 2008. La difficoltà di

attribuzione dell’appartenenza ad una o all’altra categoria porta ad un’impossibilità di calcolare il

rapporto suddetto. Nell’ipotesi che i pensionati iscritti provengano tutti da nuove pensioni sorte il

2008, si potrebbe osservare che mediamente il 38% dei pensionati ha deciso di aderire alla Cassa

del Credito.

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Prestiti erogati ad attivi e pensionati

Il numero dei presti erogati nel complesso (cioè sia ai lavoratori che ai pensionati), durante il 2008, è diminuito rispetto all’anno precedente di circa un 25%, ma l’importo medio è stato maggiore (di circa l’11%).

La principale differenza rispetto al 2007 sta nell’andamento delle erogazioni. Se si confronta infatti il grafico 3 con quello dell’anno precedente si nota subito come quest’anno state più contenute nella prima metà dell’anno per poi incrementarsi notevolmente nella seconda.

Normalmente nei primi mesi dell’anno le erogazioni sono molto elevate poiché c’è piena disponibilità dei fondi stanziati, vanno poi scemando verso la gli ultimi mesi, salvo rifinanziamento delle prestazioni. Quest’anno però la messa in atto di un nuovo applicativo per la gestione del credito ha rallentato (o bloccato, come è successo nel mese di giugno) le erogazioni, soprattutto fra marzo e luglio (per motivi di collaudo e messa in esercizio), per poi riprendere a pieno ritmo recuperando anche le richieste rimaste in sospeso (basti pensare che nel solo mese di novembre sono stati erogati il 20% dei prestiti dell’anno).

Grafico 3 - Distribuzione mensile del numero di prestiti erogati suddivisi per tipologia

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8

Le somme totali erogate nel 2008 sono scese in maniera meno che proporzionale del numero rispetto all’anno precedente, perché come già spiegato l’importo medio è aumentato. Come si può osservare del grafico seguente l’andamento mensile è analogo a quello del numero dei prestiti erogati (Grafico 3), poiché l’importo si è mantenuto pressoché costante durante tutto l’anno (intorno ai 13.000 €, aumentando leggermente solo nel mese di dicembre). Nel grafico è stato eliminato il mese di giugno, poiché le erogazioni erano bloccate.

Grafico 4 – Distribuzione mensile degli importi di prestiti erogati suddivisi per tipologia

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(14)

13

Prestiti Pluriennali

L'attività creditizia relativa ai prestiti pluriennali si esplica attraverso l'erogazione - agli iscritti alla "Gestione unitaria per le attività creditizie e sociali" - di somme, richieste per varie motivazioni e con documentazione di spesa, da restituire in cinque o dieci anni dietro cessione del quinto dello stipendio.

Nel corso del 2008 i prestiti pluriennali erogati agli iscritti sono stati 23.580, quasi quattromila in meno del precedente anno, questo poiché l’importo medio (pari a circa 26.000 euro) è stato superiore, rispetto al 2007, del 6% circa, inoltre parte dei fondi sono andati a ricoprire le richieste di prestiti dei pensionati che hanno quindi diminuito le disponibilità per gli attivi.

A

NALISI MENSILE

L’andamento mensile di quest’anno risulta molto diverso rispetto agli anni precedenti.

L’introduzione del nuovo sistema di gestione delle pratiche ha portato un totale sfasamento nell’erogazione; come si può notare dal grafico, non si può rilevare la stagionalità, fenomeno molto presente per questo tipo di prestazione. Il rallentamento dei primi mesi e il blocco del mese di

Grafico 5 – Andamento mensile del numero dei prestiti pluriennali erogati nel 2008

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14

giugno hanno portato ad elevate erogazioni negli ultimi mesi dell’anno, soprattutto tra settembre e novembre (negli stessi tre mesi dello scorso anno sono state erogate meno della metà delle pratiche rispetto al 2008). L’andamento quindi non può essere giustificato in termini di trend o stagionalità.

A

NALISI TERRITORIALE

Anche quest’anno, osservando la distribuzione per macroaree geografiche, si nota subito che la maggior parte delle erogazioni dei prestiti pluriennali è avvenuta nel centro-sud, la differenza, invece, si nota nel sud e nelle isole dove si ha un ribaltamento della situazione: è infatti nelle isole

Grafico 6 – Distribuzione per aree geografiche del numero

dei prestiti pluriennali erogati nel corso del 2008

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15

che è avvenuta la minor erogazione. Per quanto riguarda invece la tipologia di prestiti, i decennali sono richiesti in maniera sempre più consistente rispetto ai quinquennali, che in tutta Italia sono meno di ¼ rispetto al totale, se si analizzano le differenze nelle macroaree la percentuale diminuisce molto nelle isole dove i prestiti quinquennali rappresentano appena il 15% del totale dei pluriennali erogati.

Per una migliore comprensione del fenomeno si può rapportare il numero delle erogazioni al numero degli iscritti alla Cassa Credito, ottenendo in questo modo la percentuale di erogazioni rispetto agli aventi diritto alla prestazione, come illustrato nel grafico seguente:

Grafico 7 – Distribuzione percentuale del numero dei

prestiti pluriennali erogati nel corso del 2008 in rapporto agli iscritti

(17)

16

Con quest’analisi la situazione si ribalta, si osserva infatti che sono le isole quelle con la percentuale più alta, pari allo 0,88% (che raggiunte l’1,04% in Sardegna); questo poiché, nel sud, a fronte di iscritti pari a circa la metà, le erogazioni sono state inferiori solo dell’8%. Nel nord infatti è stato erogato un prestito ogni circa 183 iscritti (al centro uno ogni 162 circa), mentre al sud e nelle isole ogni 113 persone circa (arrivando ad un prestito ogni 96 iscritti in Sardegna).

Grafico 8 – Distribuzione per macroaree geografiche del numero di prestiti pluriennali erogati in base alla motivazione nel corso del 2008

I prestiti pluriennali vengono concessi dietro richiesta motivata e con documentazione della

spesa, particolarmente interessante risulta quindi l’analisi delle motivazioni variano a seconda della

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17

macro area considerata. Poiché la motivazione non è motivo rilevante ai fini dell’erogazione, non avendo dati disponibili sulla domande pervenute, le considerazioni effettuate sono state fatte sul numero dei prestiti pluriennali erogati, poiché non c’è ragione di pensare che le motivazioni dei prestiti richiesti e non ottenuti sia diversa dalla distribuzione motivazionale dei prestiti erogati.

Va innanzitutto rilevato che rispetto allo scorso anno sono notevolmente aumentate le richieste aventi come motivazione l’estinzione anticipata di mutui o prestiti, a danno di cause come acquisto, costruzione o ristrutturazione casa.

Questo fenomeno si è riflesso in maniera più o meno accentuata in ciascuna macroarea. il peso maggiore si è avuto nell’Italia nord-orientale, dove, rispetto al 2007, c’è stato un aumento della motivazione “estinzione anticipata di prestiti o mutui” pari al l’11,75%, non solo si è avuta un’inversione di tendenza ma questa è stata più che proporzionale (mentre infatti nel 2007 i prestiti erogati per estinzione mutuo erano stati del 7,5% circa inferiori a quelli per acquisto o costruzione casa, quest’anno i primi sono stati superiori rispetto ai secondi di quasi il 9%).

Osservando il Grafico 8 si nota che mentre al nord le principali motivazioni sono “estinzione mutuo” e “acquisto o costruzione di casa o box”, nel sud abbiamo “ristrutturazione casa” o

“matrimonio”, quest’ultima motivazione mentre nell’Italia nord occidentale è scesa del 1,61%, nell’Italia meridionale è aumentata dell’1,29%, questo perché nel sud sono ancora molto forti valori come la famiglia; il sud infatti è anche l’unica zona in cui i prestiti che hanno come motivazione la nascita di figli sono aumentati del 1,25%, mentre nel centro nord sono diminuiti, nelle isole sono rimasti pressoché invariati.

A

NALISI GEOGRAFICA

In analogia con lo scorso anno, le province che hanno erogato più prestiti sono state: Roma, Napoli, Milano, Bari e Catania, come riportato nella tabella che segue.

Provincia Prestiti erogati Importo medio

Roma 2.508 28.132,40

Napoli 756 27.131,37

Milano 742 24.039,75

Bari 594 26.280,44

Catania 561 26.545,67

Tabella 1 - Province con la maggior erogazione di prestiti pluriennali

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18

Risulta evidente che la maggior parte dei prestiti vengano erogati in grandi città, come Roma Milano e Napoli. Se si considera l’importo medio, che a livello nazionale è stato pari a € 26.000 circa (più di un 5,5% in rispetto allo scorso anno), le province che hanno erogato importi mediamente più alti sono: Bolzano, Crotone, Messina, Reggio Calabria e Ragusa; rispetto allo scorso anno l’importo medio erogato a Bolzano è stato maggiore del 20% circa rispetto al 2008, le altre città con importi elevati sono tutte nel sud Italia.

Le province che invece hanno erogato meno prestiti sono quelle illustrate nella tabella seguente.

Provincia Prestiti erogati Importo medio

Aosta 40 26.947,01

Biella 42 21.643,69

Isernia 43 29.494,36

Lodi 43 26.259,26

Asti 45 24.393,25

Tabella 2 - Province con la minor erogazione di prestiti pluriennali

Si nota come le città con minore erogazione, eccezion fatta per Isernia, si trovano tutte nell’area nord-occidentale. Da sottolineare Biella che oltre ad avere avuto un calo delle erogazioni del 30% rispetto al 2008, ha erogato anche mediamente importi più bassi (del 20%) rispetto alla media nazionale, risulta essere infatti la città con importo medio erogato più basso (seguita da Gorizia, Livorno, Verona e Lucca).

Quest’analisi ci presenta la situazione in termini assoluti, ci fa cioè vedere dove l’impatto economico è stato più o meno rilevante. Può risultare altresì interessante analizzare lo scenario in termini relativi, cioè vedere quanto è stato l’impatto dei prestiti erogati in relazione alla numerosità degli iscritti presenti sul territorio nazionale.

Dalla Tabella 3 risulta subito evidente come la maggior incidenza di prestiti pluriennali si

abbia nel sud e nelle isole (soprattutto in Sardegna); basti pensare che a Benevento nel corso del

2008 è stato erogato un prestito ogni 28 persone attive iscritte alla Cassa Credito, a Vibo Valentia

uno ogni 60, a Crotone uno ogni 63, a Oristano uno ogni 66 e infine a Nuoro uno ogni 72.

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19

L’incidenza media nazionale risulta essere pari a 0,60% circa con un prestito erogato ogni 165 lavoratori iscritti.

Provincia Incidenza

Benevento 3,54 %

Vibo Valentia 1,66 %

Crotone 1,60 %

Oristano 1,52 %

Nuoro 1,39 %

Tabella 3 - Province con la maggior incidenza di prestiti pluriennali

La minor incidenza si è avuta ad Aosta con un prestito ogni 329 iscritti, le altre soprattutto nei grossi centri come Milano, Torino e Napoli, solo Roma si colloca leggermente meglio con un prestito ogni 182 persone.

Provincia Incidenza

Aosta 0,30 %

Milano 0,34 %

Torino

Rimini 0,39 %

Napoli 0,42 %

Lecce Padova Cremona

0,44 %

Tabella 4 - Province con la minor incidenza di prestiti pluriennali

I dati vengono confermati analizzando le singole regioni, la maggior incidenza si ha nel sud

e nelle isole (Sardegna, Molise, Abruzzo, Calabria e Sicilia), mentre la minor incidenza si ha al nord

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20

(Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna), come si osserva dal Grafico 9.

Grafico 9 - Distribuzione regionale dell’incidenza dei prestiti pluriennali

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23

Piccoli Prestiti

I piccoli prestiti, concessi a tutti gli iscritti alla “Gestione unitaria creditizia” per far fronte ad improvvise ed urgenti necessità, consistono nell’erogazione di una somma pari ad una o due mensilità nette di stipendio da restituire in 12 rate mensili (prestito annuale), di una somma di importo pari al massimo a quattro mensilità da restituire in 24 rate mensili (prestito biennale), di un importo pari al massimo a 6 mensilità da restituire in 36 rate mensili (prestito triennale) e di uno nella misura massima di 8 mensilità da restituire in 48 rate mensili (prestito quadriennale).

Nel corso del 2008 sono stati erogati agli attivi 59.259 prestiti, con una diminuzione del 33%

circa, questo a causa delle chiusura del sistema nel mese di maggio. La forte diminuzione si è avuta soprattutto per i prestiti annuali (che rispetto al 2007 si sono dimezzati), mentre è stata più contenuta per i prestiti quadriennali.

A

NALISI MENSILE

Anche per i piccoli prestiti l’andamento delle erogazioni e stato abbastanza particolare.

Infatti mentre nei primi mesi si è avuta una diminuzione delle erogazioni (rispetto al precedente anno) sempre più intensa, raggiungendo il divario massimo (ovviamente) a giugno, in cui non ci

Grafico 10 – Andamento mensile del numero dei piccoli prestiti erogati nel 2008

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24

sono state erogazioni per chiusura del sistema, nella seconda metà dell’anno l’andamento ha avuto un’inversione di tendenza raggiungendo un picco a novembre, mese in cui le erogazioni sono state più del doppio rispetto a quelle del 2007.

A

NALISI TERRITORIALE

Quest’anno la maggior parte di piccoli prestiti sono stati erogati, oltre che nel sud, anche nell’Italia nord-occidentale (come mostra il grafico 11), con un differenza di solo il 6% tra le due aree.

Grafico 11 – Distribuzione per aree geografiche del numero

dei piccoli prestiti erogati nel corso del 2008

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25

Considerando la distribuzione sul territorio degli iscritti alla cassa Credito e rapportando il numero delle erogazione a detta distribuzione (come già fatto precedentemente per i prestiti pluriennali), si ottiene il grafico seguente:

Grafico 12 – Distribuzione percentuale del numero

dei piccoli prestiti erogati nel corso del 2008 in rapporto agli iscritti

La maggiore incidenza si ha al sud (come lo scorso anno) e in Sicilia (1 prestito ogni 55

lavoratori iscritti), quella meno elevata, come lo scorso hanno si ha nel centro (1 prestito ogni 73

iscritti), situazione intermedia si ha nel nord in cui c’è stata mediamente un’erogazione ogni 62

iscritti.

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26 A

NALISI GEOGRAFICA

Le province che hanno erogato il maggior numero di piccoli prestiti sono state: Roma, Torino, Milano, Napoli e Bari, dato prevedibile, poiché sono queste le città che hanno il maggior numero di Iscritti alla Cassa Credito.

Provincia Prestiti erogati Importo medio

Roma 5.162 8.845,66

Torino 2.901 7.986,14

Milano 2.649 8.155,02

Napoli 1.825 8.780,51

Bari 1.810 8.451,35

Tabella 5 - Province con la maggior erogazione di piccoli prestiti

L’importo medio erogato a livello nazionale è stato di € 8.400 circa (un 7% in più rispetto alla scorso anno). Le province che hanno erogato mediamente importi maggiori sono state Frosinone (con un importo maggiore di quasi il 15 % rispetto alla media nazionale), Enna, Ragusa, Lecce e Palermo.

Le province con minor erogazione di piccoli prestiti sono state le seguenti:

Provincia Prestiti erogati Importo medio Crotone

Verbania 121 9.000,65

Isernia 122 7.987,92

Asti 138 8.230,41

Terni 144 8.046,15

Rieti 145 7.953,57

Tabella 6 - Province con la minor erogazione di piccoli prestiti

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27

Mentre quelle con minor importo medio erogato sono state: Vicenza, Cremona, Trieste, Massa Carrara e Reggio Emilia.

Analogamente a quanto fatto per i prestiti pluriennali, può risultare interessante andare a considerare il fenomeno in relazione alla distribuzione degli iscritti; si ottiene la seguente tabella:

Provincia Incidenza

Benevento 6,83 %

Enna 3,56 %

Gorizia 3,37 %

Agrigento 2,96 %

Rovigo

Vibo Valentia 2,84 %

Tabella 7 - Province con la maggior incidenza di piccoli prestiti

Anche per i piccoli prestiti, come per i pluriennali, Benevento è la provincia dove il rapporto tra i piccoli prestiti erogati e gli iscritti è risultato maggiore (come si osserva dalla tabella 7), infatti ben una persona ogni quindici ha ottenuto un piccolo prestito. Il dato è reso ancora più evidente se si nota il divario con la seconda città in graduatoria (in cui l’incidenza è quasi la metà).

Le minori incidenze si sono avute nelle seguenti città:

Provincia Incidenza

Bolzano 0,87 %

Napoli 1,01 %

Padova 1,04 %

Vicenza 1,12 %

Roma 1,13 %

Tabella 8 - Province con la minor incidenza di piccoli prestiti

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28

Interessante è osservare come grandi città come Roma e Napoli in cui le erogazioni sono state molto numerose, risultano essere tra le ultime in graduatoria quando si passa ad osservare l’incidenza, fenomeno questo spiegabile per l’elevato numero degli iscritti (un prestito ogni 88 persone a Roma e uno ogni quasi 100 persone a Napoli).

Per l’analisi regioni occorre considerare il grafico seguente:

Grafico 13 - Distribuzione regionale dell’incidenza dei piccoli prestiti

La regione con maggior incidenza risulta l’Abruzzo, seguita a pochissima distanza dal

Molise (l’incidenza in queste regioni è stata rispettivamente pari a 2,34% e 2,28%), l’incidenza

media nazionale è stata pari 1,63%. Le regioni invece in cui si sono avute meno erogazioni in

termini relativi sono state Trentino Alto Adige (1 prestito ogni 91 iscritti), Lazio (1 ogni 78) e

Umbria (1 ogni 77).

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31

Mutui ipotecari edilizi erogati agli iscritti

L'INPDAP ha sempre cercato di venire incontro alle esigenze dei proprio iscritti e, infatti, dal 1999 che, con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 1041, ha istituito i mutui ipotecari edilizi a tassi agevolati, per l'acquisto della prima casa, a favore degli iscritti alla "Gestione Unitaria del Credito e delle Attività Sociali", così come previsto nell'art. 1 del Decreto 28 luglio 1998 n. 463 del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.

Le tipologie dei mutui contemplate dall'Istituto sono le seguenti:

• mutui a tasso fisso con ammortamento a rata semestrale costante posticipata, di durata 10, 15, 20 , 25 e 30 anni;

• mutui a tasso misto, con ammortamento a rata semestrale costante posticipata per il primo anno e poi variabile, per quelli con durata di 10, 15 , 20, 25 e 30 anni.

I tassi d'interesse effettivi annui (nel 2008) sono stati fissati nelle seguenti misure:

• il 4,15% per i mutui a tasso fisso;

• per i mutui a tasso misto, il 3,75% per il primo anno e, con decorrenza dalla terza rata, tasso variabile pari all’Euribor a sei mesi (tasso 360) più 100 punti base rilevato alla fine del semestre precedente l'applicazione ed applicato sul debito residuo a tale data, per tutte le durate previste.

I mutui offerti dall’Istituto, oltre a riguardare l’acquisto della casa, possono essere richiesti anche per l’estinzione di mutui contratti con altri Istituti bancari o per ristrutturazioni del proprio immobile.

Osservando l’andamento delle richieste di mutuo degli ultimi tre anni si nota come ci sia stata una progressiva diminuzione della domanda di mutui ipotecari edilizi. Tra il 2006 e il 2007 c’è stata una riduzione del 16% circa e l’anno successivo quasi del 20%. La spiegazione di tale andamento è da ricercarsi principalmente in due ragioni:

⇒ mancata diminuzione (o diminuzione parziale) dei prezzi sul mercato immobiliare, nonostante la crisi;

⇒ sfiducia nei tempi e possibilità di erogazione della prestazione da parte dell’Istituto;

il tempo di attesa per coloro che hanno richiesto e ottenuto un mutuo nel 2008 è stato

pari a 4 mesi circa (dato comunque più positivo del 2007 in cui il tempo di attesa era

maggiore di sei mesi), ma le persone che sono riuscite a vedere soddisfatta la loro

richiesta sono meno del 33% (un punto percentuale in meno rispetto allo scorso anno).

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32

Grafico 14 – Serie storica del numero di richieste di mutui ipotecari

A

NALISI MENSILE

Osservando il grafico 15 si nota subito come le domande più elevate si abbiamo nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre, questo poiché i budget vengono assegnati trimestralmente alle sedi e quindi risulta evidente che all’inizio di ogni trimestre le domande si concentrino in maniera consistente.

Il grafico illustra anche le erogazioni (derivanti da domande del 2008), nei primi mesi queste

risultano bassissime in quanto il budget serve anche a coprire le richieste pervenute negli anni

precedenti e non ancora evase. Altro punto di calo delle erogazioni è il mese di agosto, poiché

durante l’estate l’attività seppur garantita è comunque ridotta a causa della minor disponibilità del

personale.

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33

Grafico 15 – Andamento mensile di mutui ipotecari (domanda ed erogazione)

Il problema della tempestività di evasione delle pratiche rimane sempre attuale, questo a partire dal boom di domande che si è avuto tra il 2004 e il 2006. Ogni anno resta quindi il problema dell’arretrato di pratiche non evase per mancanza di fondi, basti pensare che, nel 2008, 270.000.000

€ sono serviti per coprire richieste degli anni precedenti. Se si considera che mediamente l’importo richiesto è pari a poco più di € 130.000, con il budget sopradetto si sarebbero potute soddisfare più di 2.000 domande, portando le domande evase (nello stesso anno della richiesta) da meno del 33%

a più del 52%.

A

NALISI TERRITORIALE

Considerando la distribuzione regionale del numero di domande presentate nel 2008, come illustrato nel grafico seguente, si nota come le maggiori richieste si siano avute nel Lazio e in Toscana, che insieme rappresentano più del 30% delle domande pervenute, il Lazio è anche la regione dove l’importo medio è tra i più elevati d’Italia (€ 145.329), preceduto solo dal Trentino Alto Adige (€ 147.719) e dalla Valle d’Aosta (€ 147.593).

Gli importi medi più bassi sono stati richiesti al Sud, in particolare in Basilicata (€ 109.322),

Calabria (€ 113.793) e Abruzzo (€ 116.300). Il minor numero di richieste si sono avute in Valle

d’Aosta dove si sono avute solo 13 richieste, dato comprensibile, visto che questa è la regione con il

minor numero di iscritti.

(33)

34

Osservando il fenomeno in termini relativi (cioè rapportando le richieste agli iscritti), la Valle d’Aosta rimane comunque la regione col minor numero di domande (solo lo 0,1% degli iscritti), opposto il caso della Toscana dove si è arrivati allo 0,6%.

Grafico 16 – Distribuzione regionale del numero di richieste di mutuo edilizio pervenute nel 2008

Suddividendo l’Italia in macro aree, si può notare (Grafico 17) come le richieste siano

distribuite soprattutto nel centro e, considerando il sud e le isole come un’unica macroarea, anche in

questa zona .

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35

Grafico 17 – Distribuzione percentuale per macroaree del numero di richieste di mutuo edilizio pervenute nel 2008

Per verificare il grado di soddisfacimento degli iscritti si possono rapportare i mutui erogati alle domande pervenute nelle diverse regioni.

Grafico 18 – Grado regionale di soddisfacimento

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36

La regione con maggior soddisfazione è la Valle d’Aosta, probabilmente poiché visto l’esiguo numero di richieste pervenute è stato più semplice soddisfarle quasi tutte, analogo discorso, ma in termini opposti va fatto per la Toscana, dove il grado di soddisfacimento è molto basso (dove solo un 17% delle domande pervenute nel 2008 risultano essere erogate nello stesso anno)

A

NALISI PER CLASSI D

ETÀ E SESSO

Disaggregando le richieste dei mutui per sesso ed età risulta subito evidente che i due terzi circa delle domande vengono effettuate dai maschi.

Classe d'età

Sesso

Totale

F M

-| 30 126 592 718

30 -| 40 1.169 2.616 3.785

40 -| 50 1.271 1.827 3.098

50 -| 60 467 623 1.090

60 -| 55 84 139

Totale 3.088 5.742 8.830

Tabella 9 – Distribuzione per classi d’età e sesso delle richieste di mutuo

Rispetto al 2007 è da notare subito come la classe più bassa (persone con età inferiore ai 30) sia aumentata di circa il 2,5%, questo potrebbe essere un segno positivo in quanto mostra come i giovani inizio più spesso a farsi carico di spese importanti (come l’acquisto di casa).

La classe modale resta comunque sempre quella 30 -| 40; c’è differenza tra i due sessi infatti mentre per i maschi è quella tra i 30 e 40 anni in cui le richieste sono state quasi il 50% delle richieste totali dei maschi, per le femmine è quella immediatamente successiva, cioè 40-50 anni.

Altro fenomeno da osservare è che mentre nelle fasce più basse c’è molta differenza tra maschi e femmine, questa va attenuandosi con il passare delle età.

Resta inoltre sempre alta l’ultima classe, che “nasconde” la necessità di finanziamenti da parte dei giovani che però in alcuni casi non possono accedere a mutui a causa della precarietà del proprio lavoro.

A

NALISI MOTIVAZIONALE

Dei cambiamenti si notano anche andando ad osservare le motivazioni di richiesta, come si

può notare dal Grafico 19, la principale origine delle domande è l’estinzione di mutuo contratto

presso istituti bancari (a differenza del 2007 in cui l’acquisto di una casa non di nuova costruzione

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era la principale ragione). Questo poiché, se anche l’Inpdap offre tassi molto concorrenziali con il mercato, i lunghi tempi di attesa portano le persone a rivolgersi a Banche o Istituti di Credito e rivolgersi solo successivamente all’Inpdap per estinguere il debito contratto.

Grafico 19 – Distribuzione delle domande di mutuo per motivazione della richiesta

A

NALISI REDDITUALE

Come era prevedibile la maggior parte delle richieste provengono da classi di reddito con Isee basso (minore di 30.000 € annui), mentre scende drasticamente (ma non scompare) nelle altre classi di reddito, questo poiché giustamente le persone con classi di reddito molto elevate possono risolvere le loro richieste di finanziamento anche presso Istituti bancari dove l’erogazione è più immediata e sicura, anche se a tassi più elevati.

Classi Isee Numero domande

-| 30.000 4.980

30.000 -|60.000 3.429

60.000 -|90.000 333

90.000 |- 88

Numero Totale 8.830

Tabella 9 – Distribuzione per classi d’età e sesso delle richieste di mutuo

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41

Prestiti erogati ai pensionati

A seguito del Decreto n. 313 del 27/12/2006 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, reso operativo dalla Circolare n.27 del 4/10/2007, c’è stata l’estensione ai pensionati della facoltà di contrarre prestiti verso cessione di quote della pensione fino al quinto della stessa.

Questo dimostra come l’Inpdap si è sempre proposta di venire incontro alle necessità ed esigenze delle categorie più bisognose.

A

NALISI PER TIPOLOGIA E MOTIVAZIONE

Dopo più di un anno dall’inizio delle erogazioni dei prestiti ai pensionati può risultare utile analizzare in maniera distinta quelle che sono state le prestazioni a favore di questa categoria.

La tabella seguente mostra le erogazioni ai pensionati durante tutto il 2008, si nota subito come più di 5.000 persone abbiamo usufruito del prestito.

Tipo prestito Numero Importo medio

Piccoli Prestiti 3.685 8.150,84

Prestiti Pluriennali 1.325 22.975,73

Totale 5.010 12.071,59

Tabella 10 – Distribuzione dei prestiti erogati ai pensionati

Se si analizza la composizione dei 1.325 prestiti pluriennali erogati (come illustrato nel

Grafico 20), si rileva che più dei ¾ di questi prestiti siano decennali. Questo dato risulta molto

rilevante in quanto pone in luce un’importante problematica: la necessità di somme così grandi - un

prestito pluriennale medio (come si vede dalla tabella 10) ha un importo di 22.975 € - denota una

forte carenza a livello strutturale (con pensioni insufficienti a far fronte alle spese programmate)

oppure è da intendersi come supporto intergenerazionale, nel senso che spesso dietro la richiesta da

parte di un pensionato non c’è tanto un’esigenza propria, quanto la volontà si supportare figli e

nipoti spesso in difficoltà a causa della precarietà del lavoro (problema molto sentito nelle fasce

giovani) in maniera del tutto priva di rischio (poiché, in caso di morte del pensionato, il debito

residuo non ricade sugli eredi, ma viene coperto dal fondo rischi). Come mostra il Grafico 21,

infatti, un 26% delle erogazioni hanno come motivazione il matrimonio, quindi, eccezion fatta per

la piccolissima parte di matrimoni degli iscritti, quasi tutti riguardano i figli e quindi il supporto

economico sopra citato. Altro dato da rilevare è la diversa tipologia di motivazione rispetto ai

pluriennali richiesti dagli attivi: l’estinzione del mutuo risulta è pari a ¼ di tutti i prestiti erogati (è

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42

Grafico 20 – Ripartizione tipologica dei prestiti pluriennali erogati ai pensionati

da presumere infatti che giunti alla cessazione della propria attività lavorativa, molti abbiano già acquistato casa, ma non si siano ancora sgravati del tutto da un mutuo); in forte aumento c’è poi la motivazione riguardante le malattie e morti (si passa da un 8% scarso degli attivi a quasi un 13%

per i pensionati) e questo denoterebbe una carenza di adeguata assistenza medica per le persone anziane.

Grafico 21 – Distribuzione del numero di prestiti pluriennali

erogati ai pensionati in base alla motivazione della richiesta

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Considerando la composizione dei piccoli prestiti, è molto evidente come più dei ¾ di essi si quadriennali; essendo delle cessioni del quinto è comprensibile che l’importo della rata non può essere molto elevato e quindi si tende ad orientarsi verso prestiti di durata più lunga (considerando anche il fatto che, giustamente, all’aumentare dell’età, la parte di prestito destinata a copertura del fondo rischi, cioè del caso di insolvenza per morte, diventi sempre più consistente)..

Grafico 22 – Ripartizione tipologica dei piccoli prestiti erogati ai pensionati

A

NALISI TERRITORIALE

Analizzando da un punto di vista territoriale, come illustrato nel Grafico 23, si evidenza subito come la maggior parte dei prestiti ai pensionati siano stati erogati nell’Italia centrale. In tutto il territorio i piccoli prestiti rappresentano la maggior parte delle erogazioni, anche se in Sardegna (con il 36%) e nel Centro- sud (con il 35%) la percentuale è molto più alta rispetto alla media nazionale (26%).

Sebbene la proporzione tra piccoli prestiti e prestiti pluriennali sia ¾ - ¼ è interessante

osservare che gli importi totali erogati (a meno di un 0,66%) coincidono, quindi con lo stesso

importo circa si sono soddisfatte 3.685 richieste di piccoli prestiti e 1.325 di prestiti pluriennali; a

livello di soddisfazione finale dell’utenza è quindi molto importante scegliere la tipologia di

prestazione verso cui orientare il budget a disposizione.

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44

Grafico 23 – Distribuzione territoriale dei prestiti erogati ai pensionati

(42)

Tavola 1 Distribuzione mensile per tipologia delle attività creditizie (Attivi e pensionati) Anno 2008

Mesi

Piccoli prestiti Annuali Piccoli prestiti Biennali Piccoli prestiti Triennali

% Importo

in € %

Importo medio

in €

% Importo

in € % Importo medio

in € % Importo

in € %

Importo medio

in €

Gen 223 3,47 459.683,83 0,86 2.061,36 601 9,35 2.451.127,18 4,61 4.078,41 1.222 19,02 7.626.842,72 14,33 6.241,28

Feb 188 3,18 387.811,11 0,79 2.062,83 516 8,74 2.052.176,09 4,17 3.977,09 1.092 18,50 6.860.986,26 13,96 6.282,95

Mar 91 3,09 188.148,87 0,79 2.067,57 309 10,50 1.212.478,39 5,06 3.923,88 562 19,10 3.411.919,52 14,25 6.071,03

Apr 73 3,33 168.195,40 0,93 2.304,05 219 10,00 878.068,10 4,85 4.009,44 378 17,26 2.231.575,23 12,32 5.903,64

Mag 100 3,05 193.556,65 0,72 1.935,57 328 10,01 1.306.980,74 4,84 3.984,70 628 19,16 3.865.228,13 14,30 6.154,82

Giu - - - - - - - - - - - - - - -

Lug 62 2,83 152.987,54 0,82 2.467,54 206 9,39 878.467,70 4,72 4.264,41 390 17,78 2.366.904,70 12,73 6.068,99

Ago 125 2,96 285.577,91 0,79 2.284,62 363 8,59 1.464.242,73 4,07 4.033,73 729 17,24 4.691.629,77 13,05 6.435,71

Set 186 3,09 439.399,17 0,87 2.362,36 522 8,68 2.030.599,73 4,03 3.890,04 1.029 17,10 6.264.557,53 12,44 6.088,01

Ott 254 2,61 605.714,12 0,74 2.384,70 869 8,92 3.464.268,52 4,25 3.986,50 1.778 18,25 11.027.978,28 13,52 6.202,46

Nov 338 2,53 769.366,38 0,68 2.276,23 1.167 8,73 4.758.721,52 4,18 4.077,74 2.463 18,42 15.434.611,38 13,56 6.266,59

Dic 182 2,73 416.996,01 0,73 2.291,19 552 8,29 2.206.651,64 3,89 3.997,56 1.217 18,29 7.777.282,33 13,69 6.390,54

Totale 1.822 2,89 4.067.436,99 0,77 2.232,40 5.652 8,98 22.703.782,34 4,30 4.016,95 11.488 18,25 71.559.515,85 13,54 6.229,07

Mesi

Piccoli prestiti Quadriennali Totale Piccoli prestiti Totale Generale

% Importo in € %

Importo medio

in €

Importo

in €

Importo medio

in € Importo

in €

Importo medio

in € Gen 4.380 68,16 42.689.063,67 80,20 9.746,36 6.426 53.226.717,40 8.283,02 8.852 115.916.977 13.095,00 Feb 4.107 69,57 39.853.190,57 81,08 9.703,72 5.903 49.154.164,03 8.326,98 8.076 104.551.108 12.945,90 Mar 1.981 67,31 19.127.423,34 79,90 9.655,44 2.943 23.939.970,12 8.134,55 4.227 57.056.500 13.498,11 Apr 1.520 69,41 14.840.555,84 81,91 9.763,52 2.190 18.118.394,57 8.273,24 3.104 42.043.152 13.544,83 Mag 2.222 67,79 21.662.324,74 80,15 9.749,02 3.278 27.028.090,26 8.245,30 4.581 60.604.211 13.229,47 Giu - - - - - - - - - - - Lug 1.536 70,01 15.199.317,17 81,73 9.895,39 2.194 18.597.677,11 8.476,61 3.139 43.813.751 13.957,87 Ago 3.011 71,22 29.514.066,71 82,08 9.802,08 4.228 35.955.517,12 8.504,14 5.717 74.131.925 12.966,93 Set 4.279 71,13 41.624.244,42 82,66 9.727,56 6.016 50.358.800,85 8.370,81 8.926 124.514.149 13.949,60 Ott 6.839 70,22 66.477.614,63 81,49 9.720,37 9.740 81.575.575,55 8.375,32 13.536 179.559.451 13.265,33 Nov 9.403 70,32 92.867.736,72 81,58 9.876,39 13.371 113.830.436,00 8.513,23 17.862 230.576.733 12.908,79 Dic 4.704 70,68 46.395.072,09 81,69 9.862,90 6.655 56.796.002,07 8.534,34 9.829 140.610.836 14.305,71 Totale 43.982 69,87 430.250.609,90 81,40 9.782,42 62.944 528.581.345,08 8.397,64 87.849 1.173.378.794,80 13.356,77

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Tavola 1 Distribuzione mensile per tipologia delle attività creditizie (Attivi e pensionati) Anno 2008

Mesi

Prestiti Pluriennali Quinquennali Prestiti Pluriennali Decennali Totale Prestiti pluriennali

% Importo

in € %

Importo medio

in €

% Importo

in € % Importo medio

in € Importo

in €

Importo medio in €

Gen 544 22,42 7.043.703,78 11,24 12.947,98 1.882 77,58 55.646.555,38 88,76 29.567,78 2.426 62.690.259,16 25.841,00

Feb 487 22,41 6.215.616,44 11,22 12.763,07 1.686 77,59 49.181.328,02 88,78 29.170,42 2.173 55.396.944,46 25.493,30

Mar 287 22,35 3.730.430,91 11,26 12.998,02 997 77,65 29.386.099,43 88,74 29.474,52 1.284 33.116.530,34 25.791,69

Apr 188 20,57 2.378.856,44 9,94 12.653,49 726 79,43 21.545.900,74 90,06 29.677,55 914 23.924.757,18 26.175,88

Mag 269 20,64 3.589.283,86 10,69 13.343,06 1.034 79,36 29.986.837,24 89,31 29.000,81 1.303 33.576.121,10 25.768,32

Giu - - - - - - - - - - - - -

Lug 172 18,20 2.107.665,29 8,36 12.253,87 773 81,80 23.108.408,98 91,64 29.894,45 945 25.216.074,27 26.683,68

Ago 302 20,28 3.888.269,15 10,19 12.875,06 1.187 79,72 34.288.138,74 89,81 28.886,38 1.489 38.176.407,89 25.638,96

Set 604 20,76 7.807.884,43 10,53 12.926,96 2.306 79,24 66.347.463,86 89,47 28.771,67 2.910 74.155.348,29 25.482,94

Ott 811 21,36 10.473.894,67 10,69 12.914,79 2.985 78,64 87.509.980,63 89,31 29.316,58 3.796 97.983.875,30 25.812,40

Nov 946 21,06 11.935.812,12 10,22 12.617,14 3.545 78,94 104.810.485,20 89,78 29.565,72 4.491 116.746.297,32 25.995,61

Dic 662 20,86 8.874.666,48 10,59 13.405,84 2.512 79,14 74.940.167,93 89,41 29.832,87 3.174 83.814.834,41 26.406,69

Totale 5.272 21,17 68.046.083,57 10,55 12.907,07 19.633 78,83 576.751.366,15 89,45 29.376,63 24.905 644.797.449,72 25.890,28

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Tavola 2 Anno 2008

Abruzzo

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Importo medio CHIETI 12 1.851,88 52 4.416,66 95 6.244,17 414 10.160,05 L'AQUILA 19 2.385,65 56 3.359,66 104 5.183,66 307 9.319,51 PESCARA 12 2.009,02 35 3.814,67 75 5.606,03 297 9.620,25 TERAMO 5 2.150,77 30 3.673,99 67 6.055,93 252 10.118,43 TOTALI 48 2.133,58 173 3.823,93 341 5.743,39 1.270 9.822,37 Basilicata

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Importo medio MATERA 4 2.126,37 21 3.967,27 47 6.243,39 234 10.312,21 POTENZA 14 2.670,62 22 4.500,15 57 6.548,95 212 10.960,46 TOTALI 18 2.549,68 43 4.239,90 104 6.410,86 446 10.620,35 Calabria

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Importo medio CATANZARO 22 2.452,08 54 3.995,72 152 7.192,88 624 10.659,64 COSENZA 18 2.612,60 48 4.832,39 101 6.659,96 311 10.056,11 CROTONE 1 1.572,00 2 3.475,01 24 6.873,22 94 9.740,42 REGGIO CALABRIA 13 2.651,10 44 4.434,18 105 7.282,57 398 10.349,43 VIBO VALENTIA 4 2.050,00 19 5.049,30 46 7.730,61 168 10.336,83 TOTALI 58 2.503,60 167 4.465,36 428 7.128,99 1.595 10.376,38 Campania

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Importo medio AVELLINO 14 2.330,49 37 4.798,00 74 6.942,92 308 10.034,74 BENEVENTO 25 2.566,73 77 4.647,88 224 6.675,69 703 9.963,50 CASERTA 19 2.276,10 91 4.161,42 285 6.640,42 769 9.971,59 NAPOLI 32 2.258,06 169 4.445,75 413 6.788,02 1.211 10.237,32 SALERNO 38 2.335,54 92 3.786,40 233 6.541,89 790 10.611,88 TOTALI 128 2.351,95 466 4.321,42 1.229 6.695,98 3.781 10.194,12 Emilia Romagna

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Importo medio BOLOGNA 41 2.081,63 88 3.869,02 159 6.076,36 609 9.970,48 FERRARA 14 1.791,78 30 4.351,32 66 5.709,64 268 9.280,42 FORLI' CESENA 11 2.595,60 23 3.246,15 59 5.556,90 212 8.666,58 MODENA 16 2.316,23 74 3.972,55 94 5.543,19 327 9.440,86 PARMA 16 2.621,68 38 3.561,01 73 5.850,95 328 9.181,12 PIACENZA 14 2.135,64 52 3.205,48 51 6.970,06 195 9.963,20 RAVENNA 16 2.003,11 34 3.542,65 71 5.238,24 262 9.160,68 REGGIO EMILIA 13 2.157,64 48 3.390,55 53 5.270,06 217 9.097,34 RIMINI 9 2.289,71 13 4.941,33 22 6.532,88 136 9.763,61 TOTALI 150 2.190,63 400 3.722,70 648 5.817,03 2.554 9.451,82

Annuali Biennali Triennali Quadriennali

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Distribuzione per regione e tipologia di piccoli prestiti

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