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VALLE DELL AGRI. & dintorni. Basilicata stepby step. VALLE DELL AGRI & surroundings

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Academic year: 2022

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(1)

www.basilicataturistica.it

Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata Basilicata Tourist Board

Potenza

Via del Gallitello, 89 Tel. +39 0971 507611 [email protected] Matera

Sede legale

Via De Viti De Marco, 9 Tel. +39 0835 331983 [email protected] Basilicata OpenSpace

Piazza Vittorio Veneto - Palazzo dell’Annunziata [email protected]

Tel. +39 0835 406464 Tel. +39 0835 408816

VALLE DELL’AGRI

& dintorni

VALLE DELL’AGRI & surroundings

Basilicata

stepby step

(2)

© Una pubblicazione APT Basilicata Published by APT Basilicata

Direttore Generale APT / APT General Manager Antonio Nicoletti

Responsabile Editoriale / Editorial Manager Maria Teresa Lotito

Impaginazione grafica / Graphic layout Luciano Colucci

Traduzioni / Translations

Dyn@mic - Blessano - Basiliano (UD)

Testi collana e revisioni finali / Series of texts and final revisions

M. Calocero, V. De Rosa, A. Donadio, A. N. Fittipaldi, M. Occhionero, M. Vizzo Foto / Photo

Archivio APT Basilicata / APT Basilicata archive Foto Wikimedia Commons

Pag. 10 - Castello medievale di Moliterno, foto di Pasquale Dicillo CC BY-SA 4.0 Pag. 11 - Castello medievale di Moliterno, foto di Giacomo Silvano CC BY-SA 4.0

Stampa / Printed by

Arti Grafiche Lapelosa Srl - Sala Consilina (SA)

Come arrivare in Basilicata In aereo

Gli aeroporti internazionali più vicini sono:

Bari Palese, ideale per l’area della costa Jonica e la provincia di Matera.

Napoli Capodichino, preferito per la costa di Maratea e la provincia di Potenza.

Lamezia Terme per raggiungere il Parco Nazionale del Pollino.

In treno

Trenitalia e FAL collegano ogni giorno Potenza e Matera con Bari, Foggia, Napoli e Salerno raggiungendo la destinazione finale con un sistema integrato treno-autobus.

In autobus

Numerose compagnie di trasporto effettuano viaggi da e per la Basilicata dal Nord Italia e da diversi paesi esteri.

In auto

In auto, la Basilicata si raggiunge da Nord seguendo la costa adriatica, lungo la A14 Bologna-Taranto e dal versante tirrenico, percorrendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

Maggiori informazioni sul sito Autostrade per l'Italia.

In barca

Porto Turistico di Maratea (coordinate geografiche 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Porto Turistico di Marina di Policoro (coordinate geografiche 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Porto Turistico degli Argonauti (coordinate geografiche 40°20’00” N 16°49’,05 E) Distanze

Napoli - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Roma - Potenza 369 km Roma - Matera 425 km

How to reach Basilicata By plane

The nearest international airports are:

Bari Palese Airport reach the Ionian coast area and the Province of Matera Naples Capodichino Airport to reach the Tyrrhenian coast and the province of Potenza.

Lamezia Terme Airport to reach the Pollino National Park area.

By train

Trenitalia and FAL connect Potenza and Matera to Bari, Foggia, Naples and Salerno, every day, reaching the final destination with an integrated train-bus system.

By bus

There are several connections available from Northern Italy and European destinations to Basilicata.

By car

By car, Basilicata can be reached from the north following the Adriatic coast, along the A14 Bologna - Taranto motorway and from the Tyrrhenian side, along the A3 Salerno-Reggio Calabria motorway.

For further information, please visit Italian Highways website By boat

Maratea Marina (geographic coordinates 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Policoro Marina (geographic coordinates 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Argonauti Marina (geographic coordinates 40°20’,00 N 16°49’,05 E) How far

Naples - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Rome - Potenza 369 km Rome - Matera 425 km

L’opuscolo, realizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, è una guida sintetica ed essenziale dell’area della Valle dell’Agri.

Nella pubblicazione in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) sono indicati solo i principali punti di interesse delle località citate, lasciando al viaggiatore il piacere della scoperta e della conoscenza di una regione accogliente, fuori dalle rotte comuni.

The brochure created by the Basilicata Tourist Board is an essential guide with information on the Valle dell’Agri area.

The guide is in 5 languages (Italian, English, French, Spanish and German) and includes just the most important points of interest of the towns concerned, leaving travellers the pleasure to discover and to know a welcoming region, outside from the common routes.

La brochure, réalisée par l’Agence de Promotion Territoriale de la Basilicate, est un guide concis et essentiel de la zone Valle dell’Agri.

Le guide en 5 langues (italien, anglais, français, espagnol et allemand) présente seulement les points d’intérêt et les destinations touristiques principales, pour laisser au voyageur le plaisir et la liberté d’explorer une région accueillante et surprenante, toute à découvrir.

El folleto, creado por el Organismo regional de turismo de Basilicata, es una guía esencial para el area Valle dell’Agri.

La publicación en 5 idiomas (italiano, inglés, francés, español y alemán) incluye sólo los principales puntos de interés de los lugares de que se trate, dejando al viajero el placer del descubrimiento y del conocimiento de una región acogedora, fuera de las rutas comunes.

Diese Broschüre, die vom Fremdenverkehrsamt der Basilikata verfasst wurde, ist ein einfacher und praktischer Reiseführer des Valle dell’Agri Gebietes.

Dieser Reiseführer in fünf Sprachen (Italienisch, Englisch, Französisch, Spanisch und Deutsch) zeigt nur die wichtigsten touristischen und kulturellen Hauptattraktionen und ist eine Einladung, um eine gastfreundliche Region abseits der ausgetretenen Pfaden zu entdecken.

P. 1 P. 21 P. 39 P. 57 S. 75

BASILICATA STEP BY STEP

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Situata nella zona sud-occidentale della regione, la Valle deve il nome al fiume Agri che scorre interamente in Basilicata. Colline e corsi d’ac- qua caratterizzano una delle aree più estese della regione e costitu- iscono un tratto dell’Appennino ricco non solo di zone verdi e di pae- saggi autentici, ma anche di storia e cultura. Questi luoghi, dal 2007, rientrano nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese: un’estensione di ben 69 mila ettari in cui dominano le vette del Sirino e del Volturino, comprensori montuosi che vantano un patrimonio forestale di faggi, cerri, aceri, castagni e abeti.

Protagonista indiscusso di quest’area della Basilicata è il Lago di Pie- tra del Pertusillo, uno degli invasi artificiali più grandi presenti in re- gione, che rappresenta una dimora perfetta per folaghe, germani reali, moriglioni, cicogne bianche, cavalieri d’Italia e aironi cinerini.

La Val d’Agri è anche la meta ideale per il visitatore alla ricerca di preli- batezze, grazie ai suoi pregiatissimi prodotti tipici locali.

VALLE

DELL’AGRI

LA BASILICATA PER AREE Valle dell’Agri

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Marsico Nuovo

• Paterno

• Tramutola

• Grumento Nova

• Spinoso

• Sarconi • S. Martino d’Agri

• S. Chirico R.• Roccanova

• Corleto Perticara

• Guardia Perticara

• Montemurro

• Armento

• Gallicchio • S. Arcangelo

• Moliterno

• Viggiano

• Marsicovetere

• Missanello Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Costa Jonica e dintorni

Pollino Maratea

e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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Negli anni il territorio di Ar- mento ha restituito testimo- nianze di insediamenti antichi:

interessanti i reperti ceramici che indicano la presenza di una scuola di ceramisti attorno al V sec. a.C. Con tutta probabili- tà il nome del paese deriva da

“armiento”, terra destinata ai pascoli. A Serra Lustrante di Armento si sviluppa, a partire dalla seconda metà del IV sec.

a.C., un’importante area sacra con un santuario dedicato ad Eracle, il cui rilievo ben presto assurge a livello cantonale.

Il centro storico di Armento sorge nella parte alta del pa- ese. Tra le particolarità sicu- ramente gli antichi edifici, da collocare attorno al Settecento, ma anche la Chiesa Madre che conserva all’interno opere di chiese andate distrutte. Molto suggestive anche la Chiesa di Santa Lucia al Casale e la Chie- sa di San Vitale che all’interno custodiscono dipinti e statue da collocare attorno al XVII-X- VIII secolo.

Il paese, assieme a Moliter- no e Montemurro, fu un attivo centro liberale nello scenario dell’insurrezione lucana: il 16 agosto 1860 a Corleto fu nomi- nato un comitato di liberazione che dichiarò caduta la dinastia borbonica. Tra i luoghi di culto del borgo, merita una visita la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta: costruita nel Seicen- to, è caratterizzata da altari e rilievi in stucco e dal campani- le che termina con una cupola arabeggiante. Dal 2004 Corleto Perticara ospita il Museo Comu- nale “Michele Lacava” sito nella

“Piazzetta del Risorgimento Lu-

cano” presso lo storico ed ormai ex Castello Ducale, oggi Palazzo degli uffici già sede del municipio. Il museo, in cui si può ammirare lo stemma di Corleto Perticara, conserva inoltre il “Fondo Lacava” composto dai li- bri dei fratelli Lacava, in particolare di Pietro, più volte Ministro.

Intorno a Gallicchio ci si addentra nelle terre dell’olio, con gli sconfinati uliveti che si estendono in tutta la bassa Val d’Agri. La cittadina sorge su una rupe attorniata da uliveti e vigneti, oltre a rocce punteggiate da

ARMENTO CORLETO PERTICARA

GALLICCHIO

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grotte, spesso utilizzate come depositi agricoli. Gallicchio van- ta, inoltre, una produzione di ca- prini, cacioricotta e pecorini dal gusto intenso e caratteristico.

Luogo di interesse è sicuramen- te la Chiesa dedicata all’Assun- ta al cui interno vi è una tela con la Madonna del Carmine dipinta nel 1613 per mano di Giovanni Angelo D’Ambrosio. Nella par- te alta del paese è collocata la

Chiesa del Carmine, che conserva l’affresco dedicato alla Madonna del Carmine tra i SS. Leonardo e e Pietro di Giovanni Angelo D’Ambrosio.

Conosciuto, fino al 1932, come Saponara di Grumento, il paese domi- na dall’alto la Valle dell’Agri. L’antico borgo, sorto attorno all’anno Mille, accolse i profughi della sottostante Grumentum, distrutta dai saraceni qualche decennio prima. Nel 1857 il grave terremoto che interessò il territorio, tra i più intensi e distruttivi degli ultimi secoli in Italia, uccise 2000 persone, riducendo in macerie

l’abitato e l’intero complesso mo- numentale, compreso il castello dei Sanseverino di cui oggi permango- no solo alcuni resti. Nella parte alta dell’abitato si scorge la Chiesa Madre.

Edificata inizialmente nel 1118, venne ristrutturata quattro secoli dopo, an- che se l’attuale assetto della struttura è frutto delle ricostruzioni avvenute in conseguenza del terremoto del 1857.

Il centro storico è caratterizzato dalla presenza di alcune cappelle dedicate al Rosario, alla Madonna di Pietà, a Santa Caterina di Alessandria, alla Ma- donna della Salute e a Sant’Infantino.

Nel cuore della Valle dell’Agri sorge Grumentum, meraviglia del patrimonio archeologico della Basilicata. Antica colonia romana, fondata nella prima metà del III secolo avanti Cristo, è da molti considerata come la piccola Pompei lucana in virtù dei ricchissimi reperti rinvenuti che ne fanno una delle più im- portanti aree archeologiche del Sud. È in questo luogo che si af- frontarono i Romani di Claudio Nerone e i Cartaginesi guidati da Annibale che, nonostante i mastodontici elefanti, uscirono sconfitti dallo scontro. Il teatro di epoca augustea, i templi, la domus e tutte le evidenze ar- cheologiche costituiscono un eccezionale esempio del livello di romanizzazione raggiunto in Lucania tra l’epoca repubblica- na e quella tardoantica.

Museo Alta Val d’Agri

Il Museo sorge in Contrada Spineta, a ridosso dell’Area Archeologica.

All’interno sono custoditi prestigiosi reperti, tra cui la testa marmorea di Livia, moglie di Augusto. Il Museo è diviso in due aree, una inerente l’epoca preromana e l’altra riguardante il periodo romano. Nella prima, una sezione è dedicata al nucleo paleontologico con alcuni importan- ti fossili animali, i quali testimoniano che l’intera valle 10000 anni fa era occupata interamente da un grande lago che, con ogni probabili- tà, veniva alimentato dagli attuali affluenti dell’Agri. Il Museo dispone, inoltre, di una serie numerosa di reperti archeologici collocabili nell’età del bronzo e del ferro.

GRUMENTO NOVA

GRUMENTUM

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Guardia Perticara è un centro dalle antichissime origini con testimonianze che provano la presenza degli Enotri in questo territorio già tra l’VIII e il V seco- lo a.C. Nel borgo, che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, imperdibili sono l’ottocentesca Chiesa Madre di San Nicola di Bari e la Chiesa di Sant’Anto- nio, risalente al Cinquecento.

Davvero caratteristico il centro di Guardia Perticara, a cui il bor- go deve l’appellativo de il paese delle case di pietra, con i suoi vicoli stretti, scalinate ripide, case arroccate e antichi palazzi di pietra, alcuni di questi andati semidistrutti dopo il sisma del

1857. La Chiesa Madre, ricostruita dopo il tragico terremoto, presenta un bassorilievo in pietra risalente al XVII secolo raffigurante San Nicola, quest’ultimo rappresentato anche in una statua lignea del Settecento.

Sede del Parco dell’Appennino Lucano, Marsico Nuovo sorge sul versante occidentale del Volturino. Il borgo è a ridosso di tre colline che dominano la Val d’Agri ed è costituito da una se- rie di vicoletti e gradinate che si alternano fra i numerosi palazzi nobiliari, alcuni di questi risa-

lenti all’epoca seicentesca, mentre dell’antico castello cittadino oggi permangono solo due torrette. L’Episcopio e la Cattedrale costitui- scono un imponente complesso che custodisce all’interno numerose opere d’arte e va ad affiancarsi all’ex Convento di San Francesco.

Marsicovetere comprende, oltre al borgo antico ubicato a 1037 di altitudine, l’area di Villa d’Agri e quella di Barricelle. Il piccolo cen- tro offre un panorama del tutto inedito sulla Val d’Agri e alcuni iti- nerari naturalistici per gli amanti del trekking. Degna di nota, per l’estensione e la rilevanza stori- ca, è la Villa Romana di Marsico-

vetere, rinvenuta nel 2006 e monumentalizzata in età imperiale, la cui proprietà è attribuita ai Bruttii Praesentes, famiglia lucana dell’imperatrice Bruttia Crispina, moglie di Commodo.

GUARDIA PERTICARA MARSICO NUOVO

MARSICOVETERE

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Circondato da uliveti, Missa- nello sorge su un’altura da cui domina la Val D’Agri. Famoso per la produzione di olio extra vergine di oliva dal tipico gusto delicato dato dalla particolare variante di olive utilizzata, l’oli- va majatica.

Da visitare c’è il castello di ori- gine medievale mentre, fra i luoghi di culto degni di nota, sono annoverati il Convento di Santa Maria delle Grazie di origine seicentesca e la Chiesa Madre di San Nicola Magno ri- salente al Trecento, ma più volte rimaneggiata nel secolo successivo.

Al suo interno vi è una mirabile tela del Pietrafesa.

MISSANELLO

MOLITERNO

Moliterno, patria tra gli altri di Giacomo Racioppi, Ferdinando Petruccel- li della Gattina e Michele Tedesco, è arroccato a 879 metri slm attorno al castello medievale: edificato sotto la dominazione dei Normanni, è affiancato dalla Chiesa Madre, costruita nel Settecento su una preesi- stente struttura trecentesca. Al suo interno un dipinto su tavola del XVI

secolo raffigurante “San Pietro”, attribuito a Simone da Firenze, una tela del pittore Francesco Antonio Romano di Laurenzana, raffigurante la “Deposizione”, ed una croce in argento. Interes- santi anche la Chiesa del Ro- sario e la seicentesca Chiesa di Santa Croce, oltre alla Chiesa di Santa Maria di Vetere, che al

suo interno custodisce preziosi frammenti di affreschi di scuola napole- tana del V-VI secolo, una statua di gesso del Quattrocento e varie opere pittoriche del Trecento. Interessante il complesso dei MAM, Musei Aiello Moliterno, costituito da sei musei dalla particolare rilevanza. Da non per- dere, nel mese di agosto, la sagra dedicata al Pecorino Canestrato, preli- batezza gastronomica riconosciuta e tutelata con Indicazione Geografica Protetta IGP. A 5km dal paese vi è l’oasi naturale del Bosco Faggeto.

Con le seicentesche chiese di San Rocco, dell’Assunta e il Convento di Sant’Antonio, Montemurro è uno dei centri più suggestivi dell’intera valle ed è patria del poeta Leonardo Sinisgalli. La Casa delle Muse, con i suoi quasi 200 metri quadrati, offre al visitatore la possibilità di avvicinarsi alla figura di Leonardo Sinisgalli, una delle personalità più complesse e originali del Novecento. Sede dell’omonima Fondazione, la Casa delle Muse comprende la biblioteca del “poeta ingegnere”, ri- costruita in una delle sale e che accoglie 3.000 volumi, la sua scrivania e il celebre ritratto a olio realizzato dalla pittrice Maria Padula. Sono inoltre attualmente visitabili le mostre “La soffitta di Sinisgalli”, sul

MONTEMURRO

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materiale (documenti, oggetti volumi ecc.) ritrovato in cantina e in soffitta; “Intimo Sinisgalli”, sul fondo che la Fondazione ha acquisito da Agnese De Donato (30 disegni, fotografie, mano- scritti e poesie inedite) ed “Elo- gio dell’Entropia”, sul ritrova- mento di 42 carte assorbenti, di notevole interesse artistico.

Il paese, lentamente ricostrui- to, dopo il grave terremoto del 1857, è da menzionare anche per le suggestive opere della Scuola del Graffito Polistrato che si possono ammirare per le vie del borgo in una “galleria a cielo aperto” che ogni anno si arricchisce di nuovi graffiti.

Centro prevalentemente agri- colo, Paterno vanta origini an- tiche nonostante sia divenuto comune solo nel 1973: infatti, tra l’età della pietra lavorata (Eneolitico) e quella del bronzo, tra il XIV e l’XI secolo a.C., la Ci- vita fu abitata da pastori tran- sumanti. Tra i principali luoghi d’interesse: la Chiesa di San Rocco, la Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista, la Chie- sa del Sacro Cuore, la Chiesa di San Bartolomeo, Palazzo Rau- tis, Palazzo Arco della Volpe e Masseria Navarro.

Roccanova è un centro di cir- ca 1500 abitanti rinomato per la produzione del vino DOC

“Grottino di Roccanova”. Antica roccaforte normanna, il borgo di Roccanova conserva la sua antica struttura medioevale, costituita da imponenti pa- lazzi signorili. Di particolare

interesse è Palazzo Fortunato (XIX secolo), nel 1995 dichiara- to bene culturale con “vincolo monumentale” a seguito di de- creto del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Rile- vante anche Palazzo Mendaia, esempio dell’architettura del XVIII secolo.

In Piazza del Popolo, su una parete di un’antica torre, è col- locato un orologio solare dal- la particolare rilevanza storico-artistica: venne realizzato nel 1882 dall’Ing. Telfi, giunto anni prima a Roccanova in quanto capitano di un distaccamento di bersaglieri che si opponevano al brigantaggio.

Diverse sono le chiese di Roccanova: tra queste di particolare interes- se è quella dedicata a San Nicola di Bari (XII secolo), che all’interno presenta una settecentesca scultura lignea raffigurante l’Annuncia- zione dell’Angelo Gabriele alla Madonna, realizzata dallo scultore Pa- talano. Altre chiese sono quelle di San Rocco, Santa Maria delle Gra- zie, SS. Annunziata mentre, sull’altura delle “Serre”, a 884 metri sul livello del mare, è collocata la Chiesetta-Santuario della Madonna della Castellana.

Dal punto di vista archeologico sono apprezzabili i reperti rinvenuti nelle contrade Serra e Marcellino, testimonianze degli insediamenti indigeni che in epoca antica avrebbero interessato la zona.

PATERNO

ROCCANOVA

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questo piccolo centro il princi- pale monumento è il Conven- to di Sant’Antonio risalente al 1512, con la relativa Chiesa ricca di decorazioni barocche e alcuni dipinti e sculture sei-set- tecentesche. Suggestivi i ruderi dell’Abbazia di Sant’Angelo in cui è visibile la grotta originaria con un affresco dell’XI secolo raffigurante San Michele e un

orante. La grotta conserva tuttora la sua naturale bellezza ed è ricca di stalattiti e stalagmiti, con numerose gallerie e vasche che conducono alla Trigella, fonte che sgorga acqua solamente in primavera ed estate, prosciugandosi invece durante la stagione invernale.

Importante centro agricolo della Val d’Agri, Sant’Arcange- lo presenta un centro storico interessante sotto molteplici punti di vista. La Chiesa Ma- dre, ricostruita nel 1939, con- serva un fonte battesimale quattrocentesco e una statua lignea raffigurante la Madonna col Bambino. Più in basso, nel paese, è collocata la Chiesa di San Rocco che al suo interno presenta un polittico su tela di Azzolino raffigurante la Cro- cifissione, Madonna e santi. A 4 km dal centro abitato, sulla

verde collina, sorge il Convento di Santa Maria d’Orsoleo. Edificato nel 1474, ospita oggi un allestimento polimediale orientato alla con- servazione della memoria storica, in cui immagini, installazioni, effetti scenografici e filmati tridimensionali narrano le origini e la vita quo-

SANT’ARCANGELO

Su uno sperone di roccia posto a 780 metri sorge San Chirico Ra- paro, centro dalle origini antiche che sorse attorno a un castello di origine angioina andato di- strutto dal terremoto del 1857.

Proprio in prossimità dei ruderi del castello vi è la Chiesa Madre dedicata ai SS. Pietro e Paolo, posizionata dunque nella par- te più alta del nucleo abitativo:

caratterizzata da una facciata del Settecento, all’interno ospita un cro- cifisso ligneo e una tavola raffigurante Cristo risorto, entrambi da collo- care attorno al XV-XVI secolo.

Interessante è la Chiesa della Natività o di S.Maria, ex convento dome- nicano, fondato nel 1513. La Chiesa è caratterizzata dalla facciata a due campanili a vela e all’interno presenta un pregiato arco ogivale. Sulla pa- rete sinistra due affreschi rispettivamente del 1548 e 1550, attribuibili a Giovanni Todisco raffiguranti la Madonna del Rosario e il Ss. Crocefis- so, mentre nella campata successiva c’è una tela seicentesca raffigu- rante la Madonna del Rosario recentemente attribuita a Carlo Sellitto.

È un piccolo centro immerso nella natura, il punto di partenza ideale per gli escursionisti che intendono raggiungere la Murgia San Lorenzo e il Monte Raparo. Sorto nel X secolo per opera di monaci basiliani, in

SAN CHIRICO RAPARO

SAN MARTINO D’AGRI

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Il piccolo centro storico di Spi- noso, caratterizzato da inte- ressanti palazzi nobiliari del Settecento, si affaccia sul Lago del Pertusillo con alle spalle lo splendido scenario offerto dal Sirino. Rilevante è piazza del Plebiscito, sulla quale si affac- cia il settecentesco Palazzo Delfino, mentre la Chiesa Ma- dre, costruita nel 1583, custo-

disce una Madonna col Bambino, statua del XV secolo proveniente dalla Chiesa dedicata alla Madonna dei Termini, quest’ultima colloca- ta sulla strada per Sarconi.

Accessibile direttamente dalla

“SS598 - Fondovalle dell’Agri”, Tramutola è una cittadina che ben concilia aspetti di urbani- stica contemporanea con anti- chi e suggestivi scorci. Il centro storico accoglie al suo interno la Chiesa della Trinità, strut- tura risalente al 1166. Tra le opere più rilevanti contenute

SPINOSO

TRAMUTOLA

tidiana del complesso. A San Brancato di Sant’Arcangelo, zona in cui peraltro è stata sco- perta una necropoli che conta oltre centro sepolture, in con- trada Mederico, sorge la Torre Molfese. Eretta su una collina tra uliveti e vigne, domina il fiu- me Agri ed è situata sulla mu- lattiera che da Sant’Arcangelo

portava al Monastero di Santa Maria di Orsoleo, della quale era una pertinenza. All’interno si organizzano manifestazioni culturali, conve- gni e mostre fotografiche.

Centro di 1400 abitanti, è noto per il prelibato fagiolo I.G.P. che si produce nelle fertili cam- pagne circostanti e a cui ogni anno è dedicata la contestuale sagra del 18 e 19 agosto du- rante la quale vengono prepa- rate gustose pietanze a base di fagioli. Sarconi offre al visita-

tore molti spunti, tra cui vanno annoverati l’acquedotto roma- no “Cavour”, costruito nel 1867 in stile romano, e il grazioso centro abitato, in cui catturano l’attenzione la Chiesa di Santa Maria Assunta e la Cappella di Santa Lucia, all’interno della quale è custodito un affresco della Madonna col Bambino.

SARCONI

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secondo cui molti viggianesi si sarebbero appassionati alla co- struzione e all’utilizzo dell’arpa, anche oltre i confini nazionali.

Una tradizione, quella liutaria, ancora oggi portata avanti da alcuni artigiani che realizzano zampogne e ciaramelle nei loro laboratori. Oltre alla Chiesa Ma- dre, la cui consacrazione risale alla prima metà del Settecento, sono da visitare anche la Chie- sa di Sant’Antonio, parte dell’ex Convento di Santa Maria di Gesù e la Chiesa di San Seba- stiano, il cui interno è imprezio- sito da un polittico seicentesco attribuito a Carlo Sellitto.

In contrada Santa Lucia, a 1400 metri di quota, si trova il Museo del Lupo di Viggiano: immerso in una faggeta, al suo interno è possibile ammirare alcuni esemplari di lupo imbalsamati e quelli di altri animali come l’a- quila, il tasso e la volpe. Inoltre, è disponibile per la consultazio- ne una ricca bibliografia dedi- cata al lupo appenninico, anco- ra oggi diffuso nel territorio del Parco dell’Appennino Lucano, Val d’Agri – Lagonegrese, di cui Viggiano fa parte.

all’interno, vanno menzionate la bellissima statua della Ma- donna dei Miracoli, risalente al Settecento; il trono marmoreo della Madonna con la cupola parabolica che domina l’altare maggiore, il grande Crocifisso e il coro ligneo del Seicento;

la statua di San Francesco; il Polittico della Deposizione di Antonio Stabile, opera antica e di pregevole fattura. Rilevante

anche la Chiesa del Rosario, caratterizzata dal rosone marmoreo e dal grande portone ligneo. Non può mancare, infine, la visita all’antico lavatoio “Capo l’Acqua” (N’gap l’acqua in dialetto) utilizzato ancora oggi dalle anziane del posto per lavare il bucato.

Viggiano è inequivocabilmente legato al culto mariano che ve- nera la Madonna Nera, procla- mata Protettrice della Lucania da Giovanni Paolo II nel 1991, la cui scultura lignea è custodita nella Chiesa Madre. A maggio la statua viene portata, all’interno di una teca, dal centro di Vig- giano al santuario della Madon- na Nera posto a 1725 metri di quota sul Sacro Monte, dove re- sta sino alla prima domenica di settembre, giorno in cui fa ritor- no in paese accompagnata dai numerosissimi fedeli. Viggiano è, inoltre, “Città dell’arpa e della musica”: esistono testimonian- ze che risalgono al Settecento

VIGGIANO

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Located in the south-western part of the region, this valley owes its name to the Agri river that flows entirely within Basilicata. Hills and waterways characterise one of the largest areas of the region and constitute a stretch of the Apennines rich not only in green areas and authentic landscapes, but also in history and culture. Since 200, these places fall within the perimeter of National Park of the Lucanian Apennines - Val d’Agri - Lagonegrese: an extension of 69 thousand hectares dominated by the peaks Sirino and Volturino, mountainous areas that boast a forest heritage of beech, Turkey oak, maple, chestnut and fir trees.

The indisputable protagonist of this area of Basilicata is the Lake Pertusillo, one of the largest artificial reservoirs in the region, which is a perfect home for coots, mallards, pochards, white storks, stilt birds and grey herons.

The Val d’Agri is also an ideal destination for visitors in search of delicacies, thanks to its highly prized local products.

VALLE

DELL’AGRI

LA BASILICATA PER AREE Valle dell’Agri

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Marsico Nuovo

• Paterno

• Tramutola

• Grumento Nova

• Spinoso

• Sarconi • S. Martino d’Agri

• S. Chirico R.• Roccanova

• Corleto Perticara

• Guardia Perticara

• Montemurro

• Armento

• Gallicchio • S. Arcangelo

• Moliterno

• Viggiano

• Marsicovetere

• Missanello Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Costa Jonica e dintorni

Pollino Maratea

e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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Over the years, the territory of Armento has returned evidence of ancient settlements:

interesting ceramic finds that indicate the presence of a school of potters around the fifth century B.C In all likelihood, the name of the town derives from “armiento”, land destined for pastures. In Serra Lustrante di Armento, starting from the second half of the 4th century.

BC, an important sacred area was developed with a sanctuary dedicated to Heracles, whose importance soon rose to the cantonal level.

The historic centre of Armento is located in the upper part of the village. Among its peculiarities we can certainly mention the ancient buildings, to be dated around the eighteenth century, but also the main church, which preserves works from former churches that have been destroyed. Also very suggestive is the Church of Santa Lucia al Casale and the Church of San Vitale, which preserve paintings and statues dating back to the 17th-18th century.

The town, together with Moliterno and Montemurro, was an active liberal centre in the scenario of the Lucan insurrection: on 16 August 1860 a liberation committee was appointed in Corleto, which declared the Bourbon dynasty fallen. Among the places of worship of the village, the Mother Church of Santa Maria Assunta: built in the seventeenth century, it is characterised by altars and stucco reliefs and by a bell tower that ends with an Arabian style dome. Since 2004, Corleto Perticara hosts the municipal museum “Michele Lacava” located in the “Piazzetta

del Risorgimento Lucano” in the historic and now former Ducal Castle, today an office building and formerly the town hall. The museum, where we can admire the coat of arms of Corleto Perticara, also preserves the

“Fondo Lacava” made up of the books of the Lacava brothers, in particular of Pietro, several times Minister.

Around Gallicchio we enter the lands of oil, with the boundless olive groves that extend throughout the lower Val d’Agri. The village stands on a cliff surrounded by olive groves and vineyards, as well as rocks dotted with caves, often used as agricultural deposits. Gallicchio

ARMENTO CORLETO PERTICARA

GALLICCHIO

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also boasts a production of goat cheeses, cacioricotta and pecorino, with an intense and characteristic taste. A place of interest is certainly the Church dedicated to the Assunta, which contains a canvas with the Madonna del Carmine painted in 1613 by Giovanni Angelo D’Ambrosio. In the upper part of the village we find the Church del Carmine,

which preserves the fresco dedicated to the Madonna among Saints.

Leonardo and Pietro, by Giovanni Angelo D’Ambrosio.

Known, until 1932, as Saponara di Grumento, the village dominates the Agri Valley from above. This ancient settlement, built around the year 1000, welcomed refugees from the village of Grumentum below, destroyed by the Saracens a few decades earlier. In 1857, the serious earthquake that affected the territory, one of the most intense and destructive of recent centuries in Italy, killed 2,000 people, reducing the village and the entire monumental

complex to rubble, including the Sanseverino castle of which only a few remains are visible today. In the upper part of the village we can see the Mother Church. Initially built in 1118, it was renovated four centuries later, even if the current structure is the result of a reconstructions that took place after the earthquake of 1857. The historic centre is characterised by the presence of some chapels dedicated to the Rosario, the Madonna di Pietà, Santa Caterina di Alessandria, the Madonna della Salute and Sant’Infantino.

In the heart of the Agri Valley rises Grumentum, wonder of the archaeological heritage of Basilicata. An ancient Roman colony, founded in the first half of the third century BC, is considered by many to be the small Lucanian Pompeii by virtue of the very rich artefacts found there, which make it one of the most important archaeological areas in the South. It is in this place that the Romans of Claudius Nero and the Carthaginians led by Hannibal confronted each other.

Despite his huge elephants, the latter was defeated. The theatre from the Augustan period, the temples, the domus and all the archaeological evidence are an exceptional example of the level of Romanisation reached in Lucania between the republican and late-antique periods.

Alta Val d’Agri Museum

The Museum is located in Contrada Spineta, close to the Archaeological Area. It hosts prestigious finds, including the marble head of Livia, wife of Augustus. The Museum is divided into two areas, one relating to the pre-Roman era and the other to the Roman period. In the first, a section is dedicated to the paleontological nucleus with some important animal fossils, which testify to the fact that the entire valley 10,000 years ago was occupied by a large lake that, in all probability, was fed by the current tributaries of the Agri. The Museum also features a large series of archaeological finds that can be dated back to the Bronze and Iron Ages.

GRUMENTO NOVA

GRUMENTUM

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Guardia Perticara is a centre of ancient origins with testimonies that prove the presence of the Enotri in this territory already between the eighth and fifth centuries BC. In the village, which is part of the circuit of Most beautiful villages in Italy, not to be missed are the nineteenth century Mother Church of San Nicola di Bariand the Church of

Sant’Antonio, dating back to the sixteenth century. The centre of Guardia Perticara, to which the village owes the name of

“village of stone houses” is truly characteristic, with its narrow alleys, steep stairways, perched houses and ancient stone

buildings, some of which were semi-destroyed after the earthquake of 1857. The Mother Church, rebuilt after the tragic earthquake, hosts a stone bas-relief dating back to the seventeenth century depicting San Nicola, also portrayed in an eighteenth-century wooden statue.

Seat of the Lucanian Apennine Park, Marsico Nuovo rises on the western side of the Volturino. The village is close to three hills that dominate the Val d’Agri and consists of a series of alleys and steps that alternate between the numerous noble palaces, some

of which dating back to the seventeenth century, while today only two turrets remain of the ancient city castle. The Bishop’s palace and the Cathedral constitute an imposing complex that houses numerous works of art and goes alongside the former Convent of San Francesco.

Marsicovetere includes, in addition to the ancient village located at 1037 above sea level, the area of Villa d’Agri and that of Barricelle. The small centre offers a completely new panorama of the Val d’Agri and some naturalistic itineraries for trekking lovers.

Worth noting, for its extension

and historical relevance, is the Villa Romana of Marsicovetere, found in 2006 and monumentalised in the imperial age, whose property is attributed to Bruttii Praesentes, Lucan family of Empress Bruttia Crispina, wife of Commodo.

GUARDIA PERTICARA MARSICO NUOVO

MARSICOVETERE

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Surrounded by olive groves, Missanello stands on a hill overlooking the Val D’Agri. Famous for the production of extra virgin olive oil with a typical delicate taste given by the particular species of olives used, the majatica.

Worth a visit are the castle of medieval origin and, among the

noteworthy places of worship, the Convent of Santa Maria delle Grazie from the seventeenth- century and the Mother Church of San Nicola Magno, dating back to the fourteenth century, but remodelled several times in the following century. Inside there is an admirable canvas by Pietrafes.

MISSANELLO

MOLITERNO

Moliterno, home of Giacomo Racioppi, Ferdinando Petruccelli della Gattina and Michele Tedesco, among others, is perched at 879 meters above sea level around its medieval castle: built under the domination of the Normans, the castle is adjacent to the Mother Church, built in the eighteenth century over a pre-existing fourteenth-century structure. Inside the church there is a 16th century painting on wood depicting “San Pietro”, attributed to Simone da Firenze, a canvas by the painter Francesco Antonio Romano of Laurenzana depicting

the “Deposition” and a silver cross. Also interesting are the Church del Rosario and the seventeenth century Church of Santa Croce, in addition to the Church of Santa Maria di Vetere, which contains precious fragments of frescoes from the Neapolitan school of the V-VI century, a plaster

statue from the fifteenth century and various paintings from the fourteenth century. Interesting is the complex of MAM, Musei Aiello Moliterno, consisting of six museums of particular importance. Do not miss, in August, the festival dedicated to the Pecorino Canestrato, a gastronomic delicacy recognised and protected with the PGI qualification (Protected Geographic Indication). At 5 km from the village there is the natural oasis of Bosco Faggeto.

With the seventeenth century churches of San Rocco, Assunta and the Convent of Sant’Antonio, Montemurro is one of the most evocative centres of the entire valley and is the home of poet Leonardo Sinisgalli.

The Casa delle Muse, (House of the Muses) with its almost 200 square meters, offers the visitor the opportunity to get closer to the figure of Sinisgalli, one of the most complex and original personalities of the twentieth century. Seat of the homonymous Foundation, the Casa delle Muse includes the library of the “engineer poet”, rebuilt in one of the rooms and housing 3,000 volumes, his desk and the famous oil portrait made by painter Maria Padula. The following exhibitions arev currently available: “Sinisgalli’s attic” with the material (documents,

MONTEMURRO

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objects, volumes, etc.) found in the cellar and in the attic;

“Intimo Sinisgalli”, with the collection that the Foundation acquired from Agnese De Donato (30 drawings, photographs, manuscripts and unpublished poems) and “Elogio dell’Entropia”, on the discovery of 42 absorbent papers, of considerable artistic interest.

The village, slowly rebuilt after the serious earthquake of 1857, is also worth mentioning for the evocative works of the Scuola del Graffito Polistrato (School of Multi-Layered Graffiti) that can be admired in the streets of the village in an “open-air gallery” enriched with new graffiti every year.

A predominantly agricultural centre, Paterno boasts ancient origins although it became a municipality only in 1973:

between the stone age (Eneolithic) and the bronze age, between the fourteenth and eleventh centuries BC, the settlement was inhabited by transhumant shepherds. Among the main places of interest:

the Church of San Rocco, the Mother Church of San Giovanni Evangelista, the Church of the Sacro Cuore, the Church of San Bartolomeo, Rautis Palace, Arco della Volpe Palace and Navarro Farmhouse.

Roccanova, a small village also known as the “city of wine”

since the renowned “Grottino di Roccanova”, awarded with the DOC label, was born in its territory. It is a centre of about 1500 inhabitants standing within the perimeter of the Val d ‘Agri.

An ancient Norman stronghold,

Roccanova preserves its ancient medieval structure, consisting of imposing noble palaces. Of particular interest is Fortunato Palace (19th century), declared in 1995 a cultural asset with

“monumental restriction”

following a decree of the Ministry for Cultural and Environmental Heritage. Also interesting is Mendaia Palace, an example of 18th century architecture.

In Piazza del Popolo, on the wall of an ancient tower, there is a sundial of particular historical-artistic importance: it was made in 1882 by Eng.

Telfi, who arrived years earlier in Roccanova as the captain of a brigade of Bersaglieri who fought banditry.

There are several churches in Roccanova: among these of particular interest is the one dedicated to San Nicola di Bari (XII century), which hosts an eighteenth-century wooden sculpture depicting the Annunciation of Angel Gabriel to the Madonna, made by sculptor Patalano. Other churches are San Rocco, Santa Maria delle Grazie and SS. Annunziata while, on the high ground of the “Serre”, at 884 meters above sea level, there is the Church-Sanctuary of Madonna della Castellana.

From the archaeological standpoint, the finds discovered in the Serra and Marcellino districts are appreciable evidence of the ancient indigenous settlements in the area.

PATERNO

ROCCANOVA

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this small centre is the Convent of Sant’Antonio dating back to 1512, with its church full of ba- roque decorations and some 17th-18th century paintings and sculptures. Quite evocative are the ruins of the Abbey of Sant’Angelo where the origi- nal cave is visible with an 11th century fresco depicting San Michele and a praying man. The

cave still retains its natural beauty and is rich in stalactites and sta- lagmites, with numerous tunnels and pools that lead to the Trigella, a spring that gushes water only in springtime and summer, while drying up during the winter season.

An important agricultural settlement of the Val d’Agri, Sant’Arcangelo has an interesting historical centre.

The Mother Church, rebuilt in 1939, preserves a fifteenth- century baptismal font and a wooden statue depicting the Madonna and Child. Lower down in the village is the Church of San Rocco, which hosts a polyptych on canvas by Azzolino depicting the Crucifixion, Madonna and saints. 4 km from the village, on a green hill, stands the Convent

of Santa Maria d’Orsoleo. Built in 1474, today it houses a multi-media exhibition aimed at the conservation of historical memory, in which images, installations, scenographic effects and three-dimensional films narrate the origins and daily life of the complex. In San Brancato

SANT’ARCANGELO

On a spur of rock at 780 meters of altitude stands San Chirico Raparo, a centre of ancient origins that was built around a castle of Angevin origin destroyed by the earthquake of 1857. Just near the ruins of the castle there is the Mother Church dedicated to Saints Pietro and Paolo, positioned in the highest part of the residential area: characterised

by an eighteenth-century façade, it houses a wooden crucifix and a table depicting the risen Christ, both dating back to the fifteenth- sixteenth century.

Interesting is the Church of the Natività or of S. Maria, a former Dominican convent founded in 1513. The church is characterised by the façade with two bell towers and inside it features a precious ogival arch. On the left wall two frescoes respectively dated1548 and 1550, attributable to Giovanni Todisco depicting the Madonna del Rosario and the Ss. Crucifix, followed by a seventeenth-century painting depicting the Madonna del Rosario recently attributed to Carlo Sellitto.

It is a small village surrounded by nature, the ideal starting point for hikers who intend to reach the Murgia San Lorenzo and Monte Rapa- ro. Built in the 10th century by Basilian monks, the main monument in

SAN CHIRICO RAPARO

SAN MARTINO D’AGRI

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The small historic centre of Soinoso, characterised by interesting eighteenth-century noble palaces, overlooks the Pertusillo Lake with the splendid scenery offered by the Sirino behind it. A place of interest is Piazza del Plebiscito, which overlooks the eighteenth century Delfino Palace, while the Mother Church, built in

1583, houses a Madonna and Child, a 15th century statue originally from the Church dedicated to Madonna dei Termini, the latter located on the road to Sarconi.

Accessible directly from the

“SS598 - Fondovalle dell’Agri”, Tramutola is a village combining aspects of contemporary urban planning with ancient and evocative views. The historic centre hosts the Church of the Trinità, a building dating back to 1166. Among the most important works preserved

SPINOSO

TRAMUTOLA

di Sant’Arcangelo, an area in which a necropolis was discovered with over hundred burial, in the Mederico district, stands the Molfese Tower.

Erected on a hill among olive groves and vineyards, it dominates the Agri river and is located on the mule track that led from Sant’Arcangelo

to the Monastery of Santa Maria di Orsoleo, to which it belonged.

Inside, cultural events, conferences and photographic exhibitions are organised.

A centre with 1400 inhabitants, it is known for the delicious IGP bean that is produced in the surrounding fertile countryside and to which a festival is ded- icated every year on 18 and 19 August, during which tasty dishes based on beans are pre- pared. Sarconi offers the visitor

many inspirations, including the “Cavour” aqueduct, built in 1867 in Roman style, and the pretty village, with the inter- esting Church of Santa Maria Assunta and Chapel of San- ta Lucia, inside which there is a fresco of the Madonna and Child.

SARCONI

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testimonies dating back to the eighteenth century according to which many Viggianesi were fond of the construction and use of the harp, also beyond national borders. A tradition, that of violin making, still carried on today by some artisans who make bagpipes and shawms in their workshops. In addition to the Mother Church, whose consecration dates back to the first half of the eighteenth century, other sites worth a visit are the Church of Sant’Antonio, part of the former Convent of Santa Maria di Gesù, and the Church of San Sebastiano, whose interior is embellished

with a seventeenth-century polyptych attributed to Carlo Sellitto.

In the Santa Luci district, at 1400 meters above sea level, there is the Wolf Museum of Viggiano: immersed in a beech forest, inside it is possible to admire some specimens of stuffed wolves and those of other animals such as the eagle, the badger and the fox.

Furthermore, a rich bibliography is available on the Apennine wolf, still widespread in the territory of the Lucano Apennine Park, Val d’Agri - Lagonegrese, to which Viggiano belongs.

inside, we must mention the beautiful statue of the Madonna dei Miracoli, dating back to the eighteenth century;

the marble throne of the Madonna with the parabolic dome that dominates the main altar, the large Crucifix and the wooden choir from the seventeenth century; the statue of San Francesco; the Polyptych of the Deposition by

Antonio Stabile, an ancient work of fine workmanship. The Church del Rosario, characterised by a marble rose window and a large wooden door. Finally, you cannot miss the visit to the ancient wash house

“Capo l’Acqua” (N’gap l’acqua in dialect) still used today by local old women to wash laundry.

Viggiano is unequivocally linked to the Marian cult that venerates the Madonna Nera (Black Madonna), proclaimed Protector of Lucania by John Paul II in 1991and whose wooden sculpture is kept in the Mother Church. In May, the statue is brought, inside a display case, from the centre of Viggiano to the sanctuary of the Madonna Nera located at 1725 meters above sea level on the Sacro Monte, where she remains until the first Sunday of September, the day on which she returns to the village accompanied by a great number of faithful.

Viggiano is also the “City of the harp and music”: there are

VIGGIANO

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Située dans la partie sud-occidentale de la région, cette Vallée doit son nom au fleuve Agri qui traverse entièrement la Basilicate. Les col- lines et les cours d’eau caractérisent l’une des plus grandes zones de la région et constituent une portion de l’Apennin riche non seulement en espaces verts et en paysages authentiques, mais aussi en his- toire et en culture. Depuis 2007, ces lieux font partie du périmètre du Parc national de l’Apennin lucanien – Val d’Agri – Lagonegrese: une extension de 69 mille hectares dominée par les sommets du Sirino et du Volturino, des zones montagneuses qui possèdent un patrimoine forestier composé de hêtres, chênes chevelus, érables, châtaigniers et sapins. La vedette incontestée de cette région de la Basilicate est le Lac du Pertusillo, l’un des plus grands réservoirs artificiels de la région, qui est un habitat parfait pour les foulques, les colverts, les pochards, les cigognes blanches, les échasses et les hérons cendrés.

Le Val d’Agri est également une destination idéale pour les visiteurs en quête de gourmandises, grâce à ses produits locaux très prisés.

VALLE

DELL’AGRI

LA BASILICATA PER AREE Valle dell’Agri

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Marsico Nuovo

• Paterno

• Tramutola

• Grumento Nova

• Spinoso

• Sarconi • S. Martino d’Agri

• S. Chirico R.• Roccanova

• Corleto Perticara

• Guardia Perticara

• Montemurro

• Armento

• Gallicchio • S. Arcangelo

• Moliterno

• Viggiano

• Marsicovetere

• Missanello Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Costa Jonica e dintorni

Pollino Maratea

e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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Au fil des ans, le territoire d’Ar- mento a livré des preuves d’an- ciens peuplements: les vestiges de céramique indiquant la pré- sence d’une école de potiers vers le Ve siècle avant J.-C. sont intéressants. Selon toute pro- babilité, le nom du village dérive de «armiento», terre destinée aux pâturages. À Serra Lus- trante di Armento, à partir de la seconde moitié du IVe siècle avant J.-C., une importante zone sacrée s’est développée avec un sanctuaire dédié à Héraclès, dont l’importance a rapidement atteint le niveau cantonal.

Le vieille ville d’Armento s’élève dans la partie haute du village.

Entre autres particularités, il y a certainement les anciens bâtiments, à situer autour du XVIIIe siècle, mais aussi l’Église Mère qui conserve les œuvres d’art des églises détruites. Très suggestives sont également l’Église de Santa Lucia al Ca- sale et l’Église de San Vitale, qui conservent des peintures et des statues datant des XVIIe- XVIIIe siècles.

Avec Moliterno et Montemurro, la commune a été un centre actif des libéraux lors de l’insurrection lucanienne: le 16 août 1860, un comité de libération fut nommé à Corleto et déclara la chute de la dynastie des Bourbons. Par- mi les lieux de culte de la petite commune, il est intéressant de visiter l’Église Mère de Santa Maria Assunta: construite au XVIIe siècle, elle est caractérisée par des autels et des reliefs en stuc et par le clocher se termi- nant par une coupole d’inspira- tion arabe. Depuis 2004, Corleto Perticara abrite le musée muni- cipal «Michele Lacava» situé sur la «Piazzetta del Risorgimento

Lucano», dans l’historique et désormais ancien Château ducal, devenu aujourd’hui le Palazzo degli uffici, (Palais des Offices) qui autrefois était le siège de l’hôtel de ville. Le musée, où l’on peut admirer le blason de Corle- to Perticara, conserve également le «Fondo Lacava» composé des livres des frères Lacava, en particulier de Pietro, qui fut plusieurs fois ministre.

Autour de Gallicchio, nous entrons dans les contrées de l’huile, avec les oliveraies à perte de vue qui s’étendent dans toute la partie basse du Val d’Agri. Le village se dresse sur une falaise entourée d’oliveraies et de vignes, ainsi que de rochers parsemés de grottes, souvent utilisées

ARMENTO CORLETO PERTICARA

GALLICCHIO

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comme dépôts agricoles. Gal- licchio fabrique également des fromages de chèvre, de la ca- cioricotta et du pecorino au goût intense et caractéristique. On ne manquera pas de mention- ner l’Église dédiée à l’Assunta, à l’intérieur de laquelle se trouve une toile avec la Madonna del Carmine peinte en 1613 par Giovanni Angelo D’Ambrosio.

Dans la partie haute du village se

trouve l’Église du Carmine, qui conserve la fresque dédiée à la Madonna del Carmine tra i SS. Leonardo e Pietro de Giovanni Angelo D’Ambrosio.

Connu, jusqu’en 1932, sous le nom de Saponara di Grumento, le village domine d’en haut la Vallée de l’Agri. L’ancien village, construit vers l’an 1000, accueillait les réfugiés de Grumentum en contrebas, détruite par les Sarrasins quelques décennies plus tôt. En 1857, le grave tremble- ment de terre qui a touché le territoire, l’un des plus intenses et des- tructeurs des derniers siècles en Italie, a tué 2000 personnes, réduisant en miettes le village et tout l’ensemble

monumental, y compris le château de Sanseverino, dont il ne reste au- jourd’hui que quelques vestiges. Dans la partie haute du village se dresse l’Église Mère. Construite initialement en 1118, elle a été restaurée quatre siècles plus tard, même si la structure actuelle est le résultat de reconstruc- tions consécutives au tremblement de terre de 1857. La vieille ville est carac- térisée par la présence de quelques chapelles dédiées au Rosario, à la Madonna di Pietà, à Santa Caterina di Alessandria, à la Madonna della Salute et à Sant’Infantino.

Au cœur de la Vallée de l’Agri se trouve Grumentum, une mer- veille du patrimoine archéolo- gique de la Basilicate. Ancienne colonie romaine, fondée dans la première moitié du IIIe siècle avant J.-C., elle est considérée par beaucoup comme la petite Pompéi lucanienne en raison des riches découvertes qui en font l’un des sites archéologiques les plus importants du Sud. C’est ici que les Romains de Caius Claudius Nero et les Cartha- ginois menés par Hannibal se sont affrontés et où ces der- niers, malgré leurs éléphants gigantesques, ont été vaincus.

Le théâtre datant de la période augustéenne, les temples, la domus et tous les vestiges ar- chéologiques constituent un exemple exceptionnel du niveau de romanisation atteint en Lu- canie entre la période républi- caine et l’Antiquité tardive.

Musée Alta Val d’Agri

Le musée est situé à Contrada Spineta, à proximité du site archéolo- gique. On y trouve des vestiges prestigieux, comme la tête en marbre de Livie, épouse d’Auguste. Le Musée est divisé en deux zones : l’une relative à l’époque préromaine et l’autre à la période romaine. Dans la première, une partie est consacrée à la paléontologie avec quelques im- portants fossiles d’animaux, qui témoignent qu’il y a 10 000 ans, toute la vallée était entièrement occupée par un grand lac qui, selon toute probabilité, était alimenté par les actuels affluents de l’Agri. Le Musée possède également un grand nombre de pièces archéologiques datant de l’âge du bronze et du fer.

GRUMENTO NOVA

GRUMENTUM

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Guardia Perticara est un village aux origines très anciennes avec des témoignages prouvant la présence des Œnôtres sur ce territoire dès les VIIIe-Ve siècles avant J.-C. Dans ce village, qui fait partie du circuit des Borghi più belli d’Italia (Plus beaux vil- lages d’Italie), il faut absolument visiter l’Église Mère de San Nicola di Bari, datant du XIXe

siècle, et l’Église de Sant’An- tonio, datant du XVIe siècle. Le centre de Guardia Perticara est si caractéristique que le village a été nommé «cité des mai- sons en pierre», avec ses ruelles étroites, ses escaliers raides, ses maisons perchées et ses

anciens bâtiments en pierre, dont certains ont été à moitié détruits après le tremblement de terre de 1857. L’Église Mère, reconstruite après le tragique séisme, possède un bas-relief en pierre datant du XVIIe siècle représentant San Nicola, ce dernier étant également représenté dans une statue en bois du XVIIIe siècle.

Siège du Parc de l’Apennin luca- nien, Marsico Nuovo s’élève sur le versant ouest de Volturino. La commune est située à proximité de trois collines qui dominent le Val d’Agri et se compose d’une série de petites ruelles et d’es- caliers qui se faufilent entre les nombreux palais nobiliaires,

dont certains datent du XVIIe siècle, alors qu’il ne reste plus que deux tourelles de l’ancien château du village. L’Évêché et la Cathédrale constituent un complexe imposant qui abrite de nombreuses œuvres d’art et est flanqué de l’ancien Couvent de San Francesco.

Marsicovetere comprend, outre la vieille ville située à 1037 mètres d’altitude, la zone de Villa d’Agri et celle de Barricelle.

La petite ville offre un pano- rama inédit sur le Val d’Agri et quelques sentiers naturalistes pour les amateurs de trekking.

À signaler, pour son extension et sa pertinence historique, la Villa romaine de Marsicove-

tere, découverte en 2006 et monumentalisée à l’époque impériale, dont la propriété est attribuée aux Bruttii Praesentes, famille luca- nienne de l’impératrice Bruttia Crispina, épouse de Commode.

GUARDIA PERTICARA MARSICO NUOVO

MARSICOVETERE

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Entouré d’oliveraies, Missanello se dresse sur une colline sur- plombant le Val d’Agri. Le village est célèbre pour sa production d’huile d’olive vierge extra au goût délicat, issue de la variante particulière d’olives utilisées, l’olive majatica.

Le château d’origine médiévale mérite une visite, tout comme les lieux de culte, tels que le Couvent de Santa Maria delle Grazie, datant du XVIIe siècle, et l’Église Mère de San Nicola Ma- gno, datant du XIVe siècle, mais reconstruite plusieurs fois au siècle suivant. À l’intérieur, on y trouve un admirable tableau de Pietrafesa.

MISSANELLO

MOLITERNO

La commune de Moliterno, lieu de naissance de Giacomo Racioppi, Ferdinando Petruccelli della Gattina et Michele Tedesco, entre autres, est perchée à 879 mètres au-dessus du niveau de la mer autour du château médiéval: construit sous la domination normande, ce der- nier est flanqué de l’Église Mère, construite au XVIIIe siècle sur une structure préexistante du XIVe siècle. À l’intérieur, on y trouve une peinture sur bois du XVIe siècle représentant «San Pietro», attribué

à Simone da Firenze, un tableau du peintre Francesco Antonio Romano di Laurenzana repré- sentant la «Deposizione» et une croix en argent. L’Église du Ro- sario et l’Église de Santa Croce, datant du XVIIe siècle, sont éga- lement intéressantes, de même que l’Église de Santa Maria di Vetere, qui abrite de précieux

fragments de fresques de l’école napolitaine des Ve-VIe siècles, une sta- tue en plâtre du XVe siècle et diverses peintures du XIVe siècle. Le com- plexe des MAM, les Musées Aiello Moliterno, composé de six musées particulièrement remarquables, est intéressant. En août, il ne faut pas manquer la fête consacrée au Pecorino Canestrato, un délice gastrono- mique reconnu et protégé par l’Indication géographique protégée (IGP).

À 5 km du village se trouve la réserve naturelle du Bosco Faggeto.

Avec les églises du XVIIe siècle de San Rocco, de l’Assunta et le Couvent de Sant’Antonio, Montemurro est l’un des villages les plus évocateurs de toute la vallée et est le lieu de naissance du poète Leonardo Sinisgalli. La Casa delle Muse, (La Maison des Muses) avec ses près de 200 mètres carrés, permet aux visiteurs de se rapprocher de la figure de Sinisgalli, l’une des personnalités les plus complexes et les plus originales du XXe siècle. Siège de la Fondation du même nom, la Maison des Muses com- prend la bibliothèque du «poète ingénieur», reconstituée dans l’une des salles et contenant 3000 volumes, son bureau et le célèbre portrait à l’huile du peintre Maria Padula. Actuellement, il est également possible de visiter les expositions «La soffitta di Sinisgalli», sur le matériel (do-

MONTEMURRO

(26)

cuments, objets, volumes, etc.) retrouvé dans la cave et dans le grenier; «Intimo Sinisgalli», sur le fonds que la Fondation a acquis auprès d’Agnese De Donato (30 dessins, photographies, manus- crits et poèmes inédits) et «Elo- gio dell’Entropia», sur la décou- verte de 42 blocs buvard, d’un intérêt artistique considérable.

Le village, lentement reconstruit après le grave tremblement de terre de 1857, mérite égale- ment d’être mentionné pour les œuvres suggestives de l’École du Graffito Polistrato que l’on peut admirer dans les rues du village dans une «galerie en plein air» qui s’enrichit chaque année de nouveaux graffitis.

Commune principalement agri- cole, Paterno a des origines très anciennes, même si elle n’est devenue une commune qu’en 1973: en effet, entre l’âge de la pierre polie (Énéolithique) et l’âge du bronze, entre le XIVe et le XIe siècle avant J.-C., Civita était habitée par des bergers transhumants. Parmi les prin- cipaux lieux d’intérêt: l’Église de San Rocco, l’Église Mère de San Giovanni Evangelista, l’Église du Sacré-Cœur, l’Église de San Bartolomeo, le Palais Rautis, le Palais Arco della Volpe et la Ferme Navarro.

Roccanova, également connu comme la «cité du vin» parce que sur son territoire est né le célèbre «Grottino di Roccano- va», qui a également reçu le label DOC, est un village d’envi- ron 1500 habitants situé dans le périmètre du Val d’Agri. An- cien bastion normand, le village de Roccanova conserve son

ancienne structure médiévale, composée d’imposantes de- meures seigneuriales. Le Pa- lais Fortunato (XIXe siècle), déclaré en 1995 bien culturel sous la protection des Beaux- Arts suite à un décret du Mi- nistère du Patrimoine culturel et environnemental, présente un intérêt particulier. Le Pa- lais Mendaia, un exemple de l’architecture du XVIIIe siècle, est également important. Sur la Place del Popolo, le mur d’une ancienne tour présente un cadran solaire d’une importance historique et artistique particulière: il a été réalisé en 1882 par l’ingénieur Telfi, venu à Roccanova des années auparavant en tant que capitaine d’un détachement de bersaglieri qui s’opposaient au brigandage.

Roccanova compte plusieurs églises: parmi elles, celle dédiée à San Nicola di Bari (XIIe siècle), possédant une sculpture en bois du XVIIIe siècle représentant l’Annunciazione dell’Angelo Gabriele alla Madonna, réalisée par le sculpteur Patalano. D’autres églises sont celles de San Rocco, Santa Maria delle Grazie, SS. Annunziata tandis que, sur les hauteurs des «Serre», à 884 mètres d’altitude, se trouve la petite Église-Sanctuaire de la Madonna della Castellana.

D’un point de vue archéologique, les vestiges découverts à Serra et Marcellino sont appréciables, preuve des peuplements indigènes qui, dans l’Antiquité, auraient intéressé la région.

PATERNO

ROCCANOVA

Riferimenti

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