LA REPUBBLICA
ARGENTINA, L'IMMIGRAZIONE
ITALIANA E LA SOCIETÀ DI...
Francesco Cambiagi
L A
REPUBBLICA ARGENTINA
L'IMMIGRAZIONE ITALIANA
E
LA SOCIETÀ DI NAVIGAZIONE A VAPORE
I
T A L O-P L A T E N S E
PER
FRANCESCO CA^BIAGI
Cav.delII. OrdineEquestredeiSS. Maurizio c Lazzaro, SociodellaSocietàgcografico-italiana, v Console della Repubblica Argentina.
FIRENZE
TIPOGRAFIA
DIGIUSEPPE MARIANI
1809.
i.«ciAatiitgasi»*?,<ir,.*t,-,o*n*ìU
•inniiZ itiìì ifHHMQtftichi!OttVttlilì riiiit-ilitipinl'ifìiiu.' tti'lWlViif-
risiiio. Cohen.
Tullienel tempoaulico c ne'mo- derni hannocantatoil bel ciclo d'Italia, l'ariasuapurissima, laferacità dellesue terre, il genio da'suoi popoli e non pertanto,inquasi lametàdellesue Pro- vinciesi
mena
miseravilaoalmeno non«pialeèpromessada tanla benignità di cielo.
Lapopolazionein Italiaedi 85,50 per ogni chilometro.DopolaInghilterra, checontaVJ per ogni chilometroq..è lapiù numerosa. L'aumentoannualedel- lapopolazione,èin ragionedi0.820\\), sicchécosicontinuando, in
meno
di un secolosarchile duplicata.A'tempi addietro, stando aldir di taluni, peiqualilamiseriaè nulla, tutto la popolazione; questa era ricchezza Per ventura tale non retto giudizio non governa piùlementi:Ortes, Malthuse moltissimialtrilocombatteronoevinsero.
Ma
se la densità della popolazione non èricchezza, nonè ricchezza nean- chelafertilitàdelterreno,quandomanchi- noicapitali elebracciaper renderlife- condi c produttivi.I prodottiinItalia sono complessi- vamentecalcolalia5 miliardidagli uni, daaltrisifannoascendere a6 miliardi;
'
ciòche darebbe un reddito di appena
j
lire-J:u»a pei ogni indiwduo al-
l'anno. ,
La metàcircadelleterre sonoincol- te;cquelleche sono coltivale, perla
mancanza del capitale non producono quanto potrebbero,sesispendessequan- toin Inghilterra. Làlespeseaccessorie di coltura
ammontano
inmediaa 10lire per ogniettare;in Italianonsono che po- co piùditlire,eccettualal'Italiasetten- trionale,dove varianoinmedia frail20 edil 25.Nòsono migliorilecondizionidell'in- dustrie edel commercio; colpa anche quila nonsufficienza delcapitale.
L'Italia, malgradoilsuosuolouber- toso,malgrado la operosità eil buon voleredel suopopolo,malgradogli sfor- zidelsuo governo non può vincere le difficoltàche incontra;e senontrovainu- tilel'operasua,lalro\a però scarsa,e sivede impedita ad operare quei pro- gressichesi vanno compiendo in ali.e nazioni.
Mentrein Inghilterra ilcapitaleèin ragione di 086,75 per ogni abitante;
di 293,35 in Francia; in Italia èap- penadi 188,27; ecosi la rendita netta delle terrecoltivate, che in Inghilterra èdal120al130 per ognietiare;dal ll'J
al
HI
nel Belgio, dal Ilo al 125 in Francia;in Italiaè dal70all'85.La mancanza del Capitale, clic ag- gravalecondizionidell'Agricoltura,rea- giscedelparisul commercioe sull'in- dustria.Difficililecomunicazioni, edin molte Provincie, specialmentenelleme- ridionali,mancantidel tutto:l'agricoltura ancoraallo statomedio-evale;leminiere in gran parte inesplorate;iboschi o manomessi da ingorda quanto improv- vida avidità, o abbandonali; i ricchi fruitidellanatura permancanzaditra- sporti,e soverchiadifficoltàdirecarlia qualche mercato, quasi cheinulilmerco in
mano
dell'agricoltore;e perònessuno slancio,non arditezza,—
la inerziac l'apatia, figlie e madri insieme degli stenti, e di quello scoraggiamento che nascedalnon vedermodo
dipoterprov- vedereaibisogni,eriparareaimalanni.L*agricoltura,cheèmadred'ogniin- dustria,è perl'Italia laprincipale risorsa;
la base d'ogni altro guadagno; e la pietrasulla qualesipuòesi deveeri- gerel'edifizio diquellaprosperitàcer- cataein gran parte raggiunta daaltri popoli.
Ma
l'agricolturaèlentaneisuoi prodotti;ilcapitaleimpiegato vuole molti anni per dare ilsuo frutto; spesso ilprimo nonbasta,ed èforzaaumentarlo, aggiungerne un altro pernon perdere, col fallo,ogniprofittodeir atrpm're.L'a- gricoltoreper porsi all'opera, ha bisogno di capitali a basso interesse, a lunghe scadenze, ed ammortizzabili a piccole rate,epertuttoquesto ò necessario che ilcapitaleabbondi.
L'Italiaèricca dioliid'oliva. Si cal- colain200milioniilsuoprodottoannuo,
ma
nessunopotrànegare chel'Italiaha insèdi chedarne moltoma
mollodi più,e che da quello che produce non traclutto ilguadagno chedovrebbeca- varne, e questo per le strettezze del l'agricoltore chehabisogno divendere innanzitempo per pagaregli aggravi e lespese,per mantenersi, e perdifetto di macchineperraffinarlo.Presso apoco uguale è il prodotto del vino;
ma
leterrene darebbero mollopiù,se fosseperfezionatalacoltura.Molti proprietari vedonoscematala loroven- dilapermancanzadicomunicazioni, co- strettiaconsumare ilprodotto sulsilo.
Inostriviniavrebberounprezzodigran lunga piùelevalo, se fossero fatti con quelle regoleche la scienzaelaespe- rienza danno, e perfezionati,
come
si perSezionanooramaiintulligli altri paesi, esefacili modi di comunicazionemet- tessero in relazioneiluoghi produttivi conlepiazzediconsumo.Lasetaistcssache erapurricchezza dellenostre terreinoggidàunoscarso guadagno;enoiper lasciare maggiore, senontulto, ilprofittoallaFranciaalla Germania,efinancheallaSvizzera, espor- tiamolasetagreggiaper importarla poi lavorataecosiatantomaggior prezzo, eabbandoniamoaglistranieri una indu- stria,chefuun tempolanostragloriae ricchezza.
Non parliamo delle nostre frutta;
ognuno sa come nelle provincicmeri- dionalispecialmente,immensetenuteche
sipotrebbero dir boschidiagrumi,siano improduttivipermancanzadicomunica- zioni.
Gli eterni detrattori degli Italiani dannoditultociòlacolpa al carattere molle, alla innata infingardaggine delle popolazioni; menzogna,calunnia.
È
laidead'un profitto,la sicurezza dimigliorare lapropria sorte quella che spinge l'uomo allavoro elorinfranca allafatica. Toglieteall'uomolasicurezza dell'avvenire, e sarà inerte;l'uomotende allaperfezione,edalla prosperità;ma
quando malgrado il lavoro,in ontaagli stenti, alle fatiche,alle privazioni non vedepossibile,oalmenoprobabile,l'uscire dallamiseria cheloalTrange, colle braccia incrociale slà aspettando che provvida naturalo tolgaad unavita che perlui non ha attrattive di sorta, allaquale nulla lolega,ma
chetuttogli faabor- rire.Nonèlalaboriosità, non laattività chemanchinoagli Italiani, èlamancanza di capitaliche tarpa lorolealisullequali saprebbero volareabenalleregioni.
Quelcaratteresobrio, equei tempe- rali costumi; quello spirito d'indipen- denza, e quel sentimentodi libertà;quel- l'innatobisogno di muoversi, diagire, difare,quellaforzadell'ingegnoequella valentia dellamente,quell'arditezza sul mare, quello slancio nelleimprese clic fecero grandigliItalianial tempo delle repubbliche,abbenche divise, vivono e sonfortituttodìnellepopolazioni dell'I- talia fortunatamente una.
Non manca la mente per concepire, nonilcuore per operare;mancalaforza chedà la vitaeimprime ilmolo
—
il capitale— È
lafiammachemancaalfaro ed ilfaronondà luce perguidarli alla prosperità.L' Italiabainsèilgermediricchezza edipotenza,
ma
questogermeba bisogno diesserevivificato;senzadiquesto,inerte rimanenellevisceredellanatura,edan- ziché fecondarsi,siisterilisce.Editempi incalzano più di quello taluni non credano ofaccianmostra di
noncredere. •
K
leggedinatura chetutto deve ri- tornarelàd'onde è venuto: ilsolecom- pieil suo giro,sorge, rifulge,riscalda, vivifica, fertilizza,ma
poitornaall'occaso per ricomparire dinuovo là dove ap- parvela primavolta almondo.Ed è per questa irresistibile legge dellanatura che noi tendiamolàdonde sono venutiipriminostripadri
—
verso l'Oriente.Né questo mancarono di prevedere leallrepotenze.
E
provvideroinfattida annimolti;ed oggile vediamoparalee pronte.L'Inghilterra padronadiGibilterra, di Malta,d'Aden,coi suoi stabilimentisulle coste occidentali dell'Affrica,signoranel- l'Indie,possentenelKingaporcenell'Au- stralia, coi vastisuoiscalinellaCina,nelle Filippine, nellanuovaGallesdelsud,nella nuovaZelanda, impadronitasidi Perini, eperlesue recentivittorienell'Abissinia destinataaraccogliere i fruttidelcom- merciodeitanto famosiporti diMassonnh e diAduli,postiin facilecomunicazione coldistrettodi Halaidove convengonole
5 -
carovanedegliAbissini,edeipopolifi.
nitimi;
LaFranciaco'suoivastipossedimenti alla Riunione, Pondichery, Madagascar, padronadell'AlgeriaedellaCorsica,coi suoiportidiToloneediMarsiglia,colle sue colonieallaCocincina, dadovefacile estendeil suocommercio finnellaCina, nell'altaBirmania, nel Tibet, e nelSiam;
L'Olandacolle sue coloniee coisuoi dominii nell'ArcipelagodellaSonda,colle sueisolediCelebcs e le Molucche, pa- dronadellametàdiquellediTimor, con Giavaclicsignoreggialedueviechedal Capo
menano
aimaridellaCina;La Russia chevacompiendo l'opera sua,facendo ogni annonuoveconquiste, epotendo minacciaredigià, quandole piacesse,ipossedimentiinglesinell'Indie;
Se hannomostratodisaper prevenire
itempi, son puranche arrivateatanta potenza inquelle contrade da lasciare all'Italia poca, o nessuna speranza di poter
muover
loroconcorrenzanonsolo,ma
neppuredipoter arrivareadividere, una, anche piccola partediquei larghi profitti che esse trarranno dall'apertura delCanalediSuez.Parlare dell'importanzadiquell'opra sarebbe o audace pretesa, ostolidava- nità;non vièoramaichinonlaconosca.
Perl'apertura di quelCanalenone solchesiabbrevilastradaalle Indie, gli 6l'Oriente interochesimettea giorna lierocontattocoll'Europa;sonole
Ame-
riche che anoisi avvicinano; tutto un vastissimomondo
chesiaprealla civiltà.Sterminate contrade finoraestranee, o quasi, alcommercio, stan peraprirsi aimercatanti;e la figliaritornaallama- dre,ilvecchio
mondo
si uniscealnuovo.L'industria troverà le sue materie prime;ilcambio diquestecoisuoipro- dottiaumenteràilguadagno,il<*ommercio mercel'aumentatoconsumofiorirà;nuove industriesicreeranno, e larivoluzione non sarà completa che allora quando Oriente ed Occidente, Nuovoo Vecchio Mondo non sien più cheuna solaterra fecondata dall'industria, arricchita dal commercio, rafforzata dalla fratellanza
- 6
ilcllevariegenti,ravvicinatedalla civiltà, fraloro unitedal
comune
interesse»Maperchèl'Italiapossa trovarilsuo profittodevecacciarsiperlasola viache lerimaneaperta,e che c perleilapiù sicura.Essadevespingereilsuosguardo aldi làdell'Oceano, all'AmericadelSud;
ma
perpoter tanto, deveconcentrareisuoisforziinmigliorare lasua marina, erenderla senza confronto superiorealle marinedellealtre potenzed'Europa.
L'Italianonha possedimentiinOrien- te,enondimeno levecchiememorie le assicuranolesimpatiediquei popoli.
Ma
lesimpatienon sonolaforzache ène- cessaria a proteggere i suoi nazionali.
—
Essanonhamercidaportarealcam- ino,perchèlasua industrianon è sv ilup- pata—
hanellesueterre enelsuo po- poloilgerme,ma
è lontano dal poter essere produttivo, perchèmancanoancora le comunicazioni; il capitale è caro, e oltre a ciò pensando che i migliora- menti dell'agricolturadimandanomolti anni per dareil loro frutto, non può non esserepresadascoraggiamento.Ma
se l'Italianonhaluttoquesto,essa ha peròlasua posizione geografica,ha lanatura chelafavoriscono,ha unamari- na, cheogni giorno va crescendoinforza e inbontà; halesue colonie nell'America delSud.Brindisièlaviapiù cortaa Bombay;
Genova,edopo Genova,Venezia possono, purchélovogliano, contenderenonsolo,
ma
riportare senzagrandi stenti,nesa- prifici,che sieno gravi,il primatosugli altri porti. Ilcommercioditransitoe di trasportoalargamano
lacompenseràdi quanto non leèdato pelmomento
ap- profittare peld'fettodelle suoindustrie.CompiutiilavorialporlodiBrindisi;
finitoil traforo del Cenisio; aperto il
tronco che da Modenaporla direttamente aMantova, abbreviando cosi lavia pel BrennerallaGermania;realizzatoilpro- getto della ferrovia delGottardo, qua- lunquesia laulteriore destinazione, la linea d'Italiasarà semprela più corta per arrivareaqualsiasi punto dell'Eu- ropa occidentaledeJNord.
Leferrovie
Bombay
-Calcutta.Suez—
Alessandri;!,Aspinvval,
—
Panamahanno- seguito il principio diquellagrandetra- sformazione nelle correnti dei trafileimondiali che fra breve sarà portala a compimento coli' aprirsi del Canale di SuezedellaGalleriadel Cenisio
—
cosi scriveilcav.Cattaneo,BegioConsoleila lianoa Livcrpool.Compiutalaferroviadi New-Yorka San Francisco, itraffichifra il Giappo- ne el'Australia,laNuova Zelanda da unaparte,SanFrancisco, Panama, egli StatiUnitid'America dall'altra,saranno abbrevialidi oltre sei settimane, ed il
canalediSuezpotrà trovareunaformi- dabileconcorrenza incucilanuovalinea recentemente apertaalcommerciofra le Americheel'Asia.
Per l'Europa continentale pocomonta che ilcommerciosiafatto per una via piuttostodie per un'altra; quello che a leiimporla si èd'ottenererisparmio ditempoedeconomia sulle spese.
Non
sarebbe altrettanto perl'Inghilterra la quale interessata comeèad accrescere ed alimentare ilcommercioneisuoi pos- sedimenli nell'Indiaefavorire ildi leimovimentosulle sue ferroviechedalle spondeoccidentalidelgolfodel Bengala vannoa unirsi aBombay,favoriràsempre con ogni sua forzaitransiti perlavia d'Italia,eFrancia e Germania,anziché per quelladegliSlati Unitipel Capo.
Livcrpool, Nevyorkj SanFrancisco.
Yeddo, Shanghai,Bangoon,Calcutta,
Bom-
bay.Brindisi.Parigi,Londra, sarannote principalitappedelcommercio mondiale clo sarannofrabreve.L' Italiapadronadella Sardegna con Livorno, Genova, Savona, sul Mediter- raneo; con Brindisi, Ancona, Venezia sul!'Adriaticononhaa temere,quando 10voglia,nissuuaconcorrenza, neècon- dannala ad aspellare ansiosal'esito della concorrenzadelledue nuove vieaperte alcommerciomondiale.
Standoaquantoèdetto neiComercial reportsdeiconsoliinglesi(186Ó e1866)
11 Giappone contribuirà, e non poco, a dar ricchezze e potenzaall'Italia;e già
- 7
parecchiitaliani hanno compreso quanto tuttoviabbia a guadagnarsi in quelle terreappena appenaapertealcommercio europeo.L'Italia vispende ognianno nonmeno
di 15o10 milioni intanto seme di bachi da seta; grosse paccottiglie di mercisonogià stateimportate,elaven- ditariuscìfacileedilargoprofitto cosi daincoraggiarea tentarealtraprova su scala piùgrande.Ilnumerodegli italiani andatiastabilirsial Giapponeègià as- tai rilevante, ed e a
Yokohama
dove conccnlranole loro operazioni.II trattalo colla Cina assicura agli italiani, tulliqueivantaggideiqualigo- donolaFranciacl'Inghilterrainquel-
I*impero. Canlon, Svalon,
Amoy,
Tao- chov,Ningpo, Schangai, Nankin, Chin- kiang, Taivanfoo, Tieuslin, Chefoo, Niu- chuang,Tamjui, Kiungeou, Thefoo,sono apertiallenostrenavi.Bombay,contro del grande
commer-
cio dell'Impero Brìttanico nell'India;Calcutta,ilpor'odiimportazione ed espor- tazionedellaubertosavallatadelGange;
Madrascoipiccolimercati di Cocandah Pondichery, Kovical,Tuticovinsulla co- stadelMalabar, Point-de- Galles Singo- pourperlasua posizionefrai possedi- menti Anglo-Indiani e l'Arcipelagodel- l'Est,sullavia dellaChina, edelGiappone, vicinaall'Australia, alSiamed allaCo- cincina;
Leassiduecure odisacrilìcidell'In- ghilterraperfare dell'Indiailpaesericco
«liprodotti naturaliedisuoiporli,em- poriodelgrandecommerciod'Oriente;
Tutto questo ilcvcrendere avvertili gliItalianidiquanto abbiano da atten- deredallo sviluppo del commercio in quelle contrade, edel
sommo
interesse chevi possono avere,malgradola pre- ponderanzadellealtrepotenzeetuttele difficoltàche loro creeràlaconcorrenza.Coll'aperturadelcanalediSuezacqui- stauna grande importanza la naviga- zionedel
Mar
Rosso.I vecchi pregiudizi sui pericoli di quelleacque son tolti;ilMar Rosso è quello cheeogni altromare. Leterre, lungo lesuecoste,sonopuressericche
diprodottinaturali;la civiltà nonlar- deràafarediquei paesialtrettantipunti rilevanti dicommerciocoli'Europa.
Ma
l'Italianonha su quelle costeun solporto, nonhaunarada,non unaco- Ionia;mancadiunsitochelepossaser- vireadeposilodimerci,oveoccorra, e provvedereacqua o carbone,quandovi abbiailbisogno,e stazionedi asilo,edi rad- dobbodellenavi nel casodiinfortunio.È
venuto il momento,in cui l'Ita- liadeveripararealleindolenzedeitempi passati, indolenze chein gran partesi voglionoattribuire alle tristicondizioni politiche,alle quali la avevano ridotta secolididivisione ediservaggio.Per ToperadiMohamed-Ali,risorto anuovavital'Egitto,Alessandriadivenne unadelle più rilevanti piazzedi com- merciodelMediterraneo.
Magliitaliani,ononsene avvidero, od avvedutisi, loro mancaronoimezzi, odilvolere; ed anzichéprolìltare diun commercioche andava ogniannosvol- gendosi, lasciarono che ne godesserol'Au- striae laFrancia.
< Fraivariportidestinatiad inter- mediarifral'Oriente e l'Occidente, Mar- sigliaoccuperàsempre il primoposto• diceva il Sig. Level Prefetto delleboc- chedelRodano.
Lalinea infatti d'Egitto è servilaa Marsigliadatrecompagnie,lequalifanno ciascuna treviaggialmese,
ma
dique- stelaFrassinet,èincorrispondenzacolla Bomltayand Bengnl Steamshipcompany, ecosastrana, le merci di Alessandria si mandavano,ed in partesi mandano ancora,in Italia, facendole, passar per Marsiglia;edaGenovaaLivorno,aMes- sinasicaricanosulegni francesimen
iitaliane,destinale per Alessandria.
Giàda annii piroscafi francesi carioil Mediterraneo,ilMarRosso,|*0«
roano indiano,imaridelGiapponeedella Cina;il governoimperiale nullarispar- miò,enulla risparmia per attivarenei suoiporliilgrandecommerciodiOriento, tantoche ilmovimentodelportodiMar*
sigliada800 m. aumentia4800 m. in appena 40anni.
?"
E
cosi menlrc gì'inglesiavevano 30 grandipiroscafi sulMarRosso, dodici i francesi, cnove VEgitto,gì*italiani sta- vanoaspettando la apertura del canale di Suez;c questostaper aprirsi.Chesegliitaliani, sicuri come essi il sono,diaver quandolo vogliano,la prevalenza sulmare, Dell'attendere se- guir nonvolleroche i savi consigli di quellaprudenza, chenone maitroppa, ed inteserodi profittare dell'altruiscuola per diventar maestri, non saranno cer- tamenteda biasimarsi;
ma
da biasimare altamente sarebbero se credessero do- versi l'Italia arrestare a Suez, ecosi limitarelasua navigazione al Mediter- raneo.L' Ilalia deve rivendicare le antiche sueglorienonsolo,
ma
ancol'avitasua possanzasuimari, equellasupremazia, perlaqualetuttoleha datolanatura—
suolo, acqueegenti.
1/ Italiaha avantidi se, oltre l'Egitto, l'India,la Cina,il Giapponeele
Ame-
riche, ed èlàche piùsidevespingere, perchè làha ilgerme chepuòdiventar fecondo.Seilcommerciocon quelle terre dell' Asia, fugià fonte di ricchezzapel- le repubbliche italiane del medioevo, quello colle Americhe saràe devees- serloperl'Italia rigenerata.
Alle lineeBombay-Calcutta, Suez-Ales- sandria, Aspimval-Panama, gelosi gli americani contrapposero quella di San Francisco-New-Yorck nell"intentodifar del loroil paese intermediariofral'Eu- ropa e
T
Asia dei commerci dell'c- stremooriente,edall'oggettodicontra- stareall'Europa quella supremazia, che èlametade'suoialtidisegni.I risultatiottenutisulle lineedina- vigazioneavaporestabilitedaSanFran- cisco al Giappone, all'Australia, alla NuovaZelanda da una parte,e daSan Francisco a
Panama
dall'altra in coin- cidenzacolle linee inglesi di Aspinwal all'Europa, sontali dafarcontuttara- gione ritenere che ultimata laluieafer- roviariafraNew-YorckeSanFrancisco glisforzidegli americani saranno coro- natideipiùfortunati successi.8 -
L'Italiacolle sue grandi colonie che ha nell'America puòedeveprofittare di questaconcorrenza chesi vuole creare dal
Nuovo
MondocontroilVecchio;non arrestarsi al canale, non accontentarsijd'un commercio che riuscirà sempre
Ipiccoloin confronto algrandecommer- cio chesiapreinquelleregioni,e spin-
>gersiardita,dandola
mano
ai suoifra- telli,iqualihannopreparaloilterreno, e son prontiacompir V opera.L'onorevole Celestino Bianchi nella
jsua relazionesul progetto di legge per approvareiltrattato dicommercioenavi-
'gazione conchiusoaManagnail0Marzo 1808fra l'ItaliaeilNicaragua, parlando della emigrazione italiana nell'America, cosisiesprimeva:
< L immigrazione italiana nelledue
»Americheecospicua;formaaquest'ora
{
» numeroseericche colonie,lequali ar-
|
» recano vistosissimi vantaggi ali'indu-
» striaedalcommercio dellamadrepa-
!»tria. Sonoancora troppo imperfettelo
» notiziechesihannodegliitalianifuori
j
»d' Italia perchè possa farsi del loro
;»
numero
edelle lorocondizionisociali»edeconomiche unaideaanche soloap-
» prossimativamenteesatta. »
E
più specialmente toccandodellaemi- grazionenelle regionidelPiatasoggiun- geva:« Possiamocalcolare che oggiscio!-
» gonodaiporlidiGenova ediSavona
» circa18,000 emigranti ogni anno,iquali
> siindirizzanospecialmenteallerepub-
» bliehedelcentroedelsuddell'Alile-
» rica. Più di 120,000 italiani vivono
» nelle regioni del Piala,esercitandovi
» svariate professioni, fra cui quella
I» soladell'orticoltura producei milioni
» l'anno.»
Dituttelecolonie italianenell'Ame- ricaspecialmente delSudsenza dubbio epernumero,eper danaro, eperin- fluenza, la più rilevanteèquella della Repubblica Argentina.
Il
numero
degliitalianinelleRepub- bliche del Piata,sifà ascenderea10."»milaindividui,deiqualilametàvivono nell'Argentina, avendolasupremaziadel
commercio,dellaMarina,edell'agricol- tura.
La linguaitaliana vièparlataquanto
laspagnola;icostumi italiani sonodi- ventaticostumidelpaese;lescuolesono direttedaitalianiche le hannofondale
come
gl'istitutidi Beneficenza;il com- mercioèfattodagliitaliani,iqualicolla loroattivitàsenesonoresipadroni; la navigazione è perlamaggiorpartenelle manidegliitaliani,che hanno già oltre 1200bastimentiinquelleacque; esesi considera lasomma
deidepositi,bensi vedequantosialo spiritodiparsimonia cheliguida, cquanti devono essere iloroguadagni.
A
Bucnos-Ayresper ogni 100depositanti 30,50sonoitaliani,eper ogni 100 milioni di piastre depositale 20milioni appartengonoad italianiche tengonooltre20milionidi dollaripresso la liancaArgentina.I deposiliche vi fanno gli italiani noncostituisconolamisuradeiloro ri- sparmi.
A
tal proposito piacemiancor quicitareleparoleistessedell'onorevole CelestinoBianchinella sua relazioneso- vracitata.«Sicalcolano,dice, acirra«lue mi-
»lioni di lire all'annogliassegniche
•soltanto gli italiani della Repubblica
» Argentinamandanoalle lorofamiglie
» nella Liguria. Ma quello che a noi
» premesièche moltissimi, partilidi
» qui poveri, accumulano fuori, colla
•loroindustria ecol lavoro, ragguar-
• devolicapitali,epoitornanoinpatria
•trasferendovi lasededei loroaffari,e
»conlaloro operositàecon l'esperienza
• acquistata divengonoin paese novelli
• elementidiprosperila, esplicandomag-
» giormentelavita commercialeema-
» rittimo.»
Quantoai vantaggi che da quellaco- lonia derivano all'Italia, ecco
come
si esprime lo slesso onorevole Celestino Bianchi sempre; nella sua relazione sud- detta.« Ilcommercio,diceegli,del porto
•diGenovacol Hatadà per ultimiri-
•sullati 15,458 tonnellate d'esportazione
» luttoconbastimentidibandiera nazio-
» naie;ed èforsein gran parie lara-
• gione di quel maravigliosoaccrcsci-
»mentodi costruzioninavalichesios- servapertuttalariviera ligure.(1).
«
A
questo proposito non si può»deplorare abbastanza clic la Società
> Transatlantica istituita inGenova per
»stabilire una regolare comunicazione
« fraquel portoele Americhe, quan-
» tunque largamente sovvenzionatadal
» regnoSardo, nonriuscisseall'intento
»esarebbe grandemente a desiderarsi
»che quella impresaacuioggisi po-
»trebberò associareleforze riunite del
»nuovo regno, fosse con migliori au-
» spici, ripresa ed attuala; poiché a
» tutte le ragioni che allora adduceva
s patrocinandola1'allo intelletto delcon-
» tedi Cavour, si aggiungono adesso
» le piùfavorevoli condizioni di libertà
» che,perlasoppressionedelle dogane
> internee perletransazioni internazio-
» nali,ha fattoaicommercila nazione
> unilicata. »
E
gli Italiani resilienti al Piala fra ilorolavori,enegli aginondimenticaro- no mailamadrepatria.Nonladimentica- rononel 1848, nonla scordarono nel 1859; diedero provadi averla sempre cara nel1806,che,oltreaisoccorsipe- cuniaridicolà inviati;soccorsipecuniari allefamiglie,che ora eccedono ogniannoitremilionidi lire;buon
numero
di Ita- lianiaccorseroa pagareil loro tributo di sangue,abbandonando quanto aveano dipiùcaro, parenti, amici, famiglia, aipropriinteressi anteponendo l'amore della terra natia, eil culto al grande principionazionale.Commercio,danaro,vite
—
presentee avvenire—
ricchezza, eforza—
ecco lutto quello che hal'Italiain queilon- taniparaggi; spettaa leiil saperneu- sare,e trarneprofitto.Non
emiointendimentoildilungarmi quiconcifrec dati statisticiche racco- glieròinaltro scrittoperfarconoscereiprodottiche da quello terre possono
{>>Vc<liIacopoVirgilio,delleimmigrazioni lrnn«ulnn<iclicdegV{(a'.iaiv,ecc. Genova, tip.
delCommercio.
iW-
trarre Ui Italiani, e<jitali specialmente possanomandarvicon miglioro fortuna
;icambio.
Queicommercii«juali provocano, o sonovitale impulso all'industria sonoi solichesien produttivi,poichéneltempo clicsonoadattiaibisognidi unpopolo, gliapprestanoimezzipersoddisfarlicon largo prolilto. e col minor sagriticio possihi le.
Ktaleèilcommerciochel'Italiapuò avere colle Americhe, e più precipua- mente per ora. colle repubbliche del Piata.
Sino dal 18."»:»il Sig. Pietro Kosler,
aveva chiestoed ottenuto dal governoI
•liS. M.ilre di Sardegnaunsussidio di|
cinquantamiladollariall'annoperlaprima linea Italo-Americana dalui ideala.
Andatoa monteil progetto Kosteri Sigg.RuhalliuoeComp.di Genovaedi Si»g.DrapereComp.diLondrachiesero edottennero dalloslessogoverno Sardo
ilsussidio per la linea Nord America, piùun'annua
somma
di30miladollari perlalinea Italo-Sud America. Furono costruiti quattropiroscali. VittorioEhm- unric. Catoni-. Torino, denota, destinali alservìzio perGenovaeRio laneiro—
disgrazie,avarie, fatalitàfecero andarein rovinala impresa.
Nel \xy.lilSig. Kdoardo Barrelf,in alloraluogotenentedi marina,tentòfar rivivere il progetto.
Ma laguerra in Italia,larivoluzione negli Slati Uniti,chesuliitodoposcoppiò, reso vani, pel momento, gli sforzidel Sig. Darrctt.Malaideanonmori, rimase sospesa linoa chela questione venne messa nuovamentesultappetodaiSigg.
MaehayeComp.
Inalinea direltadalMediterraneoai maridelleamericheoffre senza dubbio maggiori vantaggiemaggiore economia ditempo,chel'attualeper Havre,special- menteperiprodottidi Lione e della Svizzera.
Oraidue porli più naturaliper Lione e perlaSvizzera,sono Marsigliapel pri inoeGenova perl'altra.
La Svizzeramandandolesue merci
destinateperleAmeriche a llavre ha 500migliada percorrere,mentre man- dandolea Genova nonne ha che130.Il transito delle montagnesulversanteita- liano costa
meno
che sul francese; le congiunzionidellestradeferratedall'unacome
dall'allra parte nonlascianonulla adesiderare.Genova,essendo porlo franco, non ispezionalemercia sua destinazione, e nonfapagare aggravi;ciòche nonè a llavre; sicchélaviadi Genova,oltreal risparmio,sulle speseditrasporto,sulle tasse di assicurazione,edolireaiminori rischi ed avarie,ha pureil risparmio didogana,edegliincornalidi visitado- ganale.
La grande economia della marina Italiana,laperiziadeisuoicapitani, la bravuradeisuoimarinai,intrepidiquan-
tialtrimailino all'audacia,l'eccellenza del materialeha posto l'Italianel grado ditener concorrenzaallealtrenazioni;e lanavigazione andòquisemprecrescen- dospecialmentedopocheperi trattali contanta saviezza conclusi dal Gonio Cavour,iporliinglesifurono apertialla marinamercantileItaliana.
L'Italiaposlanelmezzodeidue mari conGenova, Savona, Livorno da una parte;VeneziaAncona,brindisi dall'al- lra, puòcon ugual fortunaesuperiorità giovarsiditulledue lestrade; giacché noneda credere, cheaperto il Canale di Suez,vengatolalmenleabbandonatala viaileiCapo.
IlCommendatoreKibolly Ministrodel- laMarinainItalianellasua circolaredel 0 Gennaio1808alleCameredi
Commer-
cioedArtidelregno saviamente facen- doloro osservare
come
iltagliodelIstmo di Suezedil Iraforo delCenisio apris- seroalcommercioed alla marina na- zionaleun brillante avvenire, ecome
pelmoltiplicarsidei traffici la naviga- zione in oggi rappresentala appena da
»qualche nave nei mari dell'estremo
1 oriente siachiamata adaffluirvinume-
»rosa, a gareggiarvicolle estere ma-
i r'ne come al presente avviene nei
» 3inide! levan'e, edinqu'lli uVII'A»
—
11> ittericailei Sud • lor rammentavaco-
me
il governoa\esse giùprima d'allo- ra dalomano
• apreparareilcomnier-t ciò italiano ai nuovi destini clic gli
» siapparecchiavano. »
L'inchiestad'ordine del Ministro di Agricoltura, Industria eCommercioaperta sulcommercioorientale,itrattalielicom- mercioconclusispecialmentecollaCina, colCiapponc,e colleRepubblichedell'A- mericadelSud, sono senza dubbio au- siliaripotenti,
ma
nonètutto,anzi non sono che il principio. E duopo condurre atermine l'opra.Lanavigazione,especialmente quella avapore,non puòesserl'oprad'ungior- no, ne d'un solo individuo. Alle moltee profonde cognizioni, è necessario vada unita laesperienza:aimolti pericotidel mareèforza contrapporre si possa la sicurezza d'avereuncapitale,col quale farfronteaidanni,che in parte sono inevitabileconseguenzadel mancare di esperienza e che solocol ripetersi dei viaggisipossono riparare, ed ancoevi- tare;ènecessarioin fine il poter far fronteai primi troppo scarsi profittii qualinoncrescono sinoa che nons'ab- bia laguaranzialapiùpienadellasoli- dilàino ale,intellettualeemateriale di chi siaccingea siardua impresa.
Nébastaallanavigazionetracciardue punti,edirlequasi
—
qui comincicraie quitifermerai—
agitati inquestacerchia, prospera,efalli grande. Lanavigazione per prosperare ha bisogno, d'avere avan-tiaseuncampo vasto
come
è vasto l'Oceano,ampiocomeèampioilmondo, liberocome
èliberal'aria—
un basti- mentoche partedaisuoporto per una destinazionespesso non vi ritorna che dopoaver compili molli altri viaggi,e tanti annidopo,e.lèalloraappuntoche gli armatori hanno il maggior guada- gno.Cliarmatorihannobisognoditrovar carichi.Loro nonimporladideviare, pur- chéil bastimentonon debba correre in zavorra,eperciòenecessario l'avere- sleserelazioni,econoscenze che nonsi p ssuno im]irovvisare;
ma
che sonofigliediun lungo andaree di una bravura nondisgiuntadabuonconsiglioeanctic da fortuna.
Abbiamo visti i sagrilici fattidalla Franciaper sviluppare lasuamarina, e le immensespese sostenute, eche so- stiene tuttodìquel governo.
Maisuoi piroscafi sono su tutti i
mari,elasua navigazione primeggia su quelladelle altre nazioni; abbenchèla sua naturai posizionenon siala piùfa- vorevoleperfarle ottenere unprimato chesoll'Italia lepuòcontendere.
Nonbastail concludere un trattalo dicommercio e dire agli armatori
—
andate, levostrenavi sonlibereelibe- ro aveteil commercioinquelleterre
—
nonbastacoprire una cattedra di lin- gua
—
non liata l'ordinareinchieste—
sonosavi provvedimenti, è vero,esono degnidiogni lode;
ma
per incoraggiare, la navigazioneefarsìche essa prosperi eperduri,bisognaclicanche ilgovernosi unisca ai privati; sicno individuio società; esenza correre con essi parte delrischio, pur lor dia
mano
a poter farfronteaquelleperdilechesonoine- vitabili,poiché sonodettale dalladurane- cessitàe dalla naturastessadell'impresa.IlGovernoitalianodeveseguire l'e-
sempio della Francia e dell'Austria e
come
laprimafu largainsovvenirele suesocietà di navigazione,ela seconda asostenere il Lloyd austriaco,cosi an- chel'Italia,6convinta delsommo
bene- ficioche leverràda unalinea di navi- gazione all'Oriente edalle Americhe si- curaebensistemata,mostrisi pronta a sostenere l'impresa,affinchèperduri e diailsuofrutto.
Isacriliciidimandalisaranno pochi e cerio inferiori a quelli sostenuti dalla Franciaedall'Austria,allequali natura nonfusilarga,
come
all'Italia.diserbandomi,
come
già dissi, inaltro scrinoa meltere sottocchio tulleleric- chezzechel'Italia,coadiuvaladalle sue colonie,puòtrarrespecialmentedalleRe- pubbliche dell'AmericadelSud, elane- cessitàdiaprirecomode,sicure,regolari e frequenticomunicazioni frai porti i-talianiequeipaesi,piaceraiper ora dar termineaquestemie brevi parole, ri-
cordandoilprincipio,cheleimpresedi pubblicautilitàavvantaggiano lepopola- zioni inmezzoallequali trovanoilloro sviluppo più che non avvantaggino chi leesercita; profittano quelle delcom- mercio,edall'aumcntatoconsumotraggo- noguadagno, mentrequeste sonosempre espostea pericoli,emolte volte subisco- noperditeedanniai quali,quandoprov- vida
mano
non lesoccorra,nonpotendo riparare sontrattearovina con danno disestesseedellenazioniallequalido- votanoservire e portar giovamento.»Lelittoraldelapéninsule» diceil
D
Pietro MaestrinellasuaItalieEcono- mique en1867 »italienneavee scstrois» grandesiles et scscinqpetits arclupels,
» estplus étcnduque celuidelaFranco
»etniemede l'Anpleterrc.Noscótes ont
» plus de5,400 Kilometrcs, doniplus de
, 2000 pourlestles,et3,320pour la
» terre-ferme.C'estsur ce vasteliltoral,
.coupantetdivisant
comme
un grand» mòlelaMediterranée fréqucntée parles
»navires detousIcspayset redevenuc
» lepori
commun
etlecentrodu com-. merceunivcrscl, que l'Italie trafique
» avecIcsnations étrangères.
•Nona possédonstrente-sixports sur
. la
mer
Tyrrhcniennc,doni un tiers» sontou peuvent aisemenldevenir de
. premierordrc, surtoutceuxdelaSpe-
. ziaetdelaMaddalena, ports naturels
» des plus grandsetdes plus sùrsqui
» soientau monde. LaSicile a sur sa
.cóle orientale, tournée du cóle du
.conlincntitalien,lestroismagniliques
» rades de Messine,d'Augustaetde Sy-
. racuse.Lesrivagesdela
mer
Jonien-. neetceuxdela
mer
Adriatiqucsem-;» blcntmoinsabordablcs:cepcndant Ta-
» rcntcetBrindisipeuventredevenir ce
» qu'ilsontétépourIcsanciens;Ancóne
. ne tarderà pasàétreunexcellent pori
.decommerce;cnlre Monopoliet Cliiog-
»già,onouvre, sansque l'artaitbesoin
.de grandseffortspourseconderlanatu-
. re,vingt-troisrefugesetabris,pannile- squels pourronldcvenirdesportsinipor-
» tantsceuxde Monopoli,Bari, Barletta,
» Manfredonia,Viesli,Ortona, sans parler
»icidel'cstuaircvéniticn qui,sous più*
» sieurs rapports, resterà toujoursunique
• dans son genre. Huit denosplus gran-
» desvilles sont des villcsmaritimes,
• doni Naplesestla plus remarquable.
»La population des cesvilles estde plus
•des 1,300,000 italiens, qui unissent
• aux moeursetàl'cspéricncc delavie
» de marin,lesformesetlestradilions
» d'unecivilité antiqueetd'unepolites-
»seplcine decbarnies. »
L'Italiaba oltre 10,000 Capitani, e mastridicanottaggio,circa 10,000 fra marinaiemozzi; un 340e più costrut- toridi Bastimenti, oltre 10,000 operai neivari cantieried arsenali; circa4400 barcaiuoli e piùdi 18mila pescatori.
» La marine marebànde»dice il sig.
Maestri nell'opera succitata» si l'on y
• comprendla Vénélie, complait, à la
»finde 181»"),17,048navires,de lapor-
» teetotalede 72-2,203 tonneaux. Dece
»nombre341. navires, de 121,301,ton-
• neaux.faisaientdes voyages de long
• cours; 1,452, de324,030tonneaux,le
. grand cabotage; 3,057, de18r»,30:>ton-
» neaux, lepetitcabotageet 11,202 ile
»x1,202 tonneaux. parcouraientlecóstes.
. Eli outre 0,502 navires faisaient le
»scrvice des portsetdes phares;etle i montani dumaterici déstincs a lape-
. tilc pecbc élaitde 1,008 bateaux,de
• 0,300 tonneaux.
i IIjavait100 paqucbolsmarchands,
» de laforce de 12.077 ebevaux,etde
» 22,100 tonneaux, doni 88, delaforce
, de0,121 ebevaux et de 13,717 lon-
• neauxclaicnt àIndice.
«Lesateliersdes coslruclions navales,
• sanscomprcndrelaYéncticétaientau
» nombrede 94; cn 1805ilsont lance
Ȉla
mer
700navires,de 52,074 lon-> neaux. »
Laricchezza dei legnami di costru- zione, l'abbondanza del ferro, special- menteiteli*Isola d'Elba,e nella
Lom-
dardia; del ramenella Toscanae nelle antiebe provincie. la eccellente qualità dellecanape chedannolevallatedelPo,ilcatramechesihanelleProvincieme- ridionali,il prezioso materiale che essa possiede, le gloriose tradizioni mante- nute sempre vive, e l'aumentato pre- stigio,assicurano all'Italiaunposto ono- revole fra le prime nazioni marittime delinondo.
Ed
è di queste ricchezze,diquesti pregi che l'Italia deve profittare, per guadagnarsicol primatosuimariquella ricchezza cheleènecessaria per render feconda lasua terra e prosperalasua industria.Fin"oral'Italiaha tenuto troppo poco contodellesue colonie.
<L'Italia, restituita a se stessa«dice I'onorevole Bianchinella sua relazione sovranominala; «riprendendoconfruito
> lesue migliori tradizioni,dee ricer-
> careadesso quali e quanticittadiniab-
» hiasparsi sulla superficie delgloho,e a
» lutti,dovunquesiano,provare la sua
» potenzaprotettriceelesue curema-
>terne;eaquellichediqui partendo
• vogliono tentarne il destino cercando
• altrovesortimigliori,facilitareilcam-
» mino, indicare il migliore indirizzo,
« il
campo
più adattoallaloro operosità,» seguendoli sempre vigile e amorosa,
»senzaporreinutiliostacolio condizioni
» vessatorie.
»Cosi avremo quelle colonie liherc
»dicuiparlaCesare Balbo, che tornano
>avantaggio dellamadrepatria < per
»lemigrazionitionpiUforzate nè esa-
»aerate,
ma
moderate, libere e meglio»cornaste, perlerelazionicommerciali,
»che fruttano pih chelecommercialidi-
»pendenze,perlaoperositàreciproca,non
»pih soggetta a sorerchierie ed errori
» reciproci,
ma
liberamente edopportu-»namentecrescente in tutteduepertutte
» quellesomiglianzeecomunanzedi san-
»gue,nomi,lingua. (I)
E come
la più importante, la più ricca,senza dubbio, fratuttelesue co- lonieè quelladel Piata,èla chedeve dirigerei primisuoisforzi e per ogni possibilemodo
sistemare ed accrescere ti)Meditatali ^storiche, pagina530cseguenti.Firenze,Lernonier.
13 —
le relazioni commerciali fra I'Italia e il Piala, col renderle regolari. facili e sicure.
Eda questo nulla può più giovare che recare finalmente adeffettoilgrande concettodelconte di Cavour, al quale linodal nonisfuggivalaimportanza delle colonie italiane del Piata, e ben.
prevedeva losviluppo cheavrebberopo- tutoprendere in un prossimo avvenire con
somma
utilitàdellepopolazioni.E
peraumentaregli affarie render vivelerelazionie proficuoilcommer-
cioegliperoffrireaicommerciantiita- liani,edalle casestabilite all'esteroun mezzodi corrispondenza pronta, facile, sicura,sentivalaconvenienza edilbiso- gnodiservirsidei piroscafifrancesiod inglesi.
CosimoRidolli, GinoCapponi, brini, VincenzoRossi,eben'altri hanno par- lato della miseria alla qualesi trova dannala laagricolturain Italia; miseria adaltro non dovuta che alla mancanza delcapitale.
Nòsi improvvisanoi capitali. Lenti a formarsi,sonolentidel pari, senonpiù adaumentarsi; ele molle volleaccre- sciutiche sieno, si distruggono, ed è forzaincominciare il lavoro;sicchéuna nazione che vuole seriamente essere, nulladeve trascurarediluttoquanto le offrepiù sicurarisorsa,e
modo
piùpronto per provvedersi quelclicleabbisogna—
ilcapitale.
LaStoriadell'Olandae dell'Inghil- terra,glisforzidellaFrancia,sonlìper provare cheuna nazione che vuolees- seregrande,deve cercare la sua gran- dezza fuoridelsuo paesenoncolleguer- re,nò conleconquisteche eternanogli odiiemoltiplicano le difficoltà,
ma
col commercioche unisce, avvince,collega, ecreandoilsentimentodel vicendevole interesse,cementa, ed eterni rende quei vincoliche fanprosperi giiStati.Lalineadi comunicazione fraleA- meridieel'Italiacon tanto accorgimento ideatadalConteCavour,daluicosi cal- deggiatanonpotè aver lasua effettua- zione per causa dei tempi non ancora
—
11-
maturi. Ohili*circostanzesono cambia- •' Int»s:ill«»calcoloilei rapitali' injpie- le; ora è suonalal'ora.incuiI*indugio paloedeglintroitiper1-2viaggicompleti sarebbefatale;èvenuto il
momento
diagire.
—
Guai perl'Italiasesilasciasor- passare! guaise siperde timida o son- nacchiosa! Lealtre nazionisi impadro- niranno,ed essa malgrado tuttelesue ricchezzedi natura, malgrado la incon- trastabilesuperiorità che le vienedalla sua posizione geografica,edallabravura deisuoi marinai, malgrado i vantaggi Cheleoffrono lesue colonie sarà vinta dallainvidiae dallaoperositàdelle altre nazionirivali.Alclic
vorremmo
che piùparticolar- menterivolgessel'animoilgoverno. Im- peroccliò noi non abbiamo,a parlare esattamente,proprie evere colonie;ab- biamocittadini ingrannumerocolàemi- grati,eclicattendono ancora tuttoquel- l'ajuto, dichelaInghilterra suole essere largaai suoi emigrati.Solamenteimitan- dol'Inghilterra giungeremomiavereco- lonieveree profittevoli allamadre-patria.Lalinea Italo-Americana «iràfonte di immensaricchezzaepotenzaper l'I- talia;trascuratapotrà esserelasuaper- ditaeruina.
Le piùsolideecospicue caseitaliane residential Piata,ed alcunedelleprime raseBancariedi Genova hannogiàco- stituitaa Buenos- AyreslaSocietàdiNa- vigazioneItalo Platense. Questa grande Società attualmentesieformatacol ca- pitalesocialediottocentomilai>ezzi forti.
divisoinDiOOazioninominativedi500 p. f.ciascuna,daaumentarsi quando lo esigeràlosviluppodelleoperazionidella Compagnia.
I vaporisonodellaportata di ili'*
onnellatc Inglesi (1080Italiane)e della forzadi 150cavalli, secondolaformula delGovernoInglese,collavelocitàmedia di10 miglia perora.
Ciascunvaporehaunregolarecomo- doper300passeggicri,e tolto lospazio occupatodallamacchina,dalcarbone,dai passeggierie dalleprovviste,rimane un residuodi075tonnellateperlemercanzie che potrà portareinciascun viaggio,col- rimmersioncdi15 1|2,piediInglesi.
di gitaeritorno in unanno,«là ì| gua- dagnonettodel Hi per0|i>inpiodegli azionisti, oltreildirittoilifareunviaggio gratisdiandata eritornoinprimaclassi' su i piroscalidellacompagnia.
Gli Staimi furono già approvati ed autorizzalidal GovernoArgentino.
LaCommissione Direttiva di questa Societàsi
compone
«laiSic* Ja\meLlavallol Pres.N MaurizioI'eunano Achille Naveroff
Tommaso
Pietranera ed Edoardo Molinaedaisupplentisignori
Membri Titolari
laeobol'arraviciniVice-Presidente GiuseppeDc-Garabassa Francesco Moreno Domenico Bomanelli DomenicoChiClìCrO
Nòquestoèlutto. Ci\iene assicurato essere loro pensierodiformareunLlotjd ìtaloPiatente, al quale prenderebbero parteglialtri Italianidelle repubbliche dell'America del Sud, aumentando in proporzione ilCapitale.
Ivantaggi che ne verrebberoall'Italia sono troppo evidenti per spendervi so- pra molle parole. Oltreall'impulsoche verrebbe datoalcommercioed alle in- dustrie,agli immensi vantaggi che ne risentirebbe la Nazione dall'aumentata ticchezzadeisuoi, quello non sarebbe certamentelieve divederlaaffrancata dalla necessitàincuiessaoggi sitrovadido- versi serviredellamarinainglesee della franceseper tener vive «esue relazioni colle proprie colonie.
E
noi facciamovotiperchèilGoverno Italiano vengainaiutoallaimpresa.Nè crediamoriusciranno vani,quando pensiamocheleColonie giovanonontanto alCommercioedallaMarina quantoalla industria universale, e sono base della
|
prosperitàdiunaNazione.
.A.v vo rton /n
/./isocietàtumulimi diNarrazionea rapare
— ITALO-PLATEiNSE —
Ah wm musultorenellapersonadell'Air. Michele KstevesSapui,-hapubblicaliisuoiSia- tuli.accompagnandoli dal Provetto diuna Società diNavigazione,semprearajtore, /«/• Onora, Napoli,IliodellaPiatae rieee?rs<i,ed ha aprila la sosrrizione perlarquisto delle azioni.