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CONFEURO: TASI E VECCHIA IMU DURO COLPO AL SETTORE

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Academic year: 2022

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CONFEURO: TASI E VECCHIA IMU DURO COLPO AL SETTORE

Le scadenze di Tasi e vecchia Imu previste per lunedì 16 sono sempre più motivo di sconcerto e preoccupazione – dichiara il Presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso. Gli agricoltori si vedono costretti di nuovo a pagare la tassa su tutti i fabbricati rurali, compresi quelli strumentali (rimessaggi, capannoni ecc.).

Il primario – continua Tiso – considerato fiore all’occhiello di quel Made in Italy invidiatoci in tutto il mondo, dovrebbe essere tutelato dalle istituzioni, mentre di fatto sembra messo completamente ai margini del processo di riforme.

E’ necessario – conclude Tiso – che l’Esecutivo quanto prima trovi il coraggio di varare seri provvedimenti in favore del settore, a cominciare dal prendere in considerazione l’ipotesi di abolire (o restituire per chi ha già pagato) le tasse sui fabbricati agricoli, che potrebbero essere per gli agricoltori italiani un carico troppo pesante da sopportare e divenire la causa principale della chiusura di numerose imprese agricole.

MIPAAF, IN CDM OK ALLE PRIME

COSE DI CAMPOLIBERO: GIOVANI,

INNOVAZIONE E LAVORO. TUTTO

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SEMPLIFICANDO

I l M i n i s t e r o d e l l e p o l i t i c h e a g r i c o l e alimentari e forestali comunica che durante il Consiglio dei Ministri di oggi sono state approvate le prime misure urgenti del Piano ‘#campolibero’ che prevede azioni per giovani, lavoro, semplificazioni, competitività e sicurezza in campo agroalimentare.

In particolare il provvedimento interviene su:

GIOVANI

– Detrazione per affitto dei terreni al 19% per giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni;

– Incentivi all’assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda;

LAVORO

– Deduzioni Irap per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni e per almeno 150 giornate all’anno:

o 1) un importo pari a 3.750 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo di imposta, aumentato a 6.750 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni;

o 2) un importo fino a 7.500 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo d’imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,

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Puglia, Sardegna e Sicilia, aumentato a 10.500 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni; tale deduzione è alternativa a quella di cui al numero 1), e può essere fruita nel rispetto dei limiti derivanti dall’applicazione della regola de minimis di cui al regolamento (CE) n. 69/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, e successive modificazioni;

o 3) il 50 per cento dei contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori assunti con il contratto a tempo determinato avente le caratteristiche indicate sopra.

– Rete del lavoro agricolo di qualità contro il sommerso e per p r o m u o v e r e l a r e g o l a r i t à d e l l e i m p r e s e a g r i c o l e , certificandone l’attività;

SEMPLIFICAZIONI

– Estensione della diffida prima delle sanzioni amministrative pecuniarie;

– Semplificazioni nel settore vitivinicolo;

INNOVAZIONI D’IMPRESA

– Credito d’imposta per innovazione e sviluppo di prodotti e tecnologie al 40% degli investimenti fino a 400mila euro;

– Credito d’imposta per nuove reti d’impresa di produzione alimentare al 40% degli investimenti e fino a 400mila euro;

– C r e d i t o d ’ i m p o s t a p e r l ’ e - c o m m e r c e d i p r o d o t t i agroalimentari al 40% degli investimenti e fino a 50mila euro;

SICUREZZA

– Rafforzamento azioni nella Terra dei fuochi con possibilità di ampliare i controlli;

OGM

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– Introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzamento degli strumenti per assicurare l’effettività del divieto sul territorio nazionale.

Altri interventi di Campolibero come i mutui a tasso zero per nuove imprese agricole under 40, l’apertura società agricola in 60 giorni e il registro unico dei controlli aziendali confluiscono nel Collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità.

Le misure contenute nel provvedimento sono state implementate, dopo la presentazione del progetto iniziale attraverso una call pubblica che si è conclusa lo scorso 30 aprile, con il contributo di quanti hanno scritto al Mipaaf per presentare proposte e suggerimenti in merito.

“Con l’approvazione delle misure di Campolibero – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – interveniamo con decisione per la crescita e lo sviluppo del settore agroalimentare. Con questo provvedimento incidiamo sulla burocrazia inutile con l’estensione dell’utilizzo della diffida e con azioni di semplificazione, diamo spazio al ricambio generazionale, puntiamo sulla sicurezza e la qualità delle produzioni e creiamo le condizioni per un incremento di posti di lavoro”.

“Puntiamo molto sui giovani – ha proseguito il Ministro – perché abbiamo bisogno delle loro energie per il rilancio del settore. Abbiamo inserito una detrazione per l’affitto dei terreni e interveniamo concretamente per stabilizzare i contratti di lavoro degli under 35, attraverso un concreto abbattimento fiscale sull’Irap. Siamo convinti che l’agroalimentare possa contribuire in maniera decisiva alla lotta contro la disoccupazione che è la priorità del Governo”.

Per saperne di più:

EXPO, MARTINA: “DAL GOVERNO MISURE FORTI PER GARANTIRE MASSIMO CONTROLLO E OPERATIVITÀ”

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CAMPOLIBERO, FIORIO: BENE LAVORO FIN QUI FATTO, MA ANCORA MOLTO DA FARE. ORA SI ASPETTA IL COLLEGATO

DL SEMPLIFICAZIONE HA “SEMPLIFICATO” CAMPOLIBERO: IMPOSTA, AGEVOLAZIONI GIOVANI E DIFFIDA PER CHI FRODA.

CAMPOLIBERO ACCORPATO A TUTTO IL RESTO? COSI’ PASSA NELLE MANI DELLA BILANCIO DI FRANCESCO BOCCIADOPO RINVI E ACCORPAMENTI SI RISCHIA CHE SI DECIDA TUTTO NELLA STESSA COMMISSIONE DOVE SI TENTO’ DI RESUSCITARE LA FEDERCONSORZI

EXPO, MARTINA: “DAL GOVERNO MISURE FORTI PER GARANTIRE MASSIMO CONTROLLO E OPERATIVITÀ”

Con le misure approvate oggi dal Consiglio del Ministri il governo ha fatto fino in fondo, ancora una volta, la sua parte con misure concrete a sostegno della realizzazione di Expo Milano 2015. Le funzioni operative affidate all’Autorità nazionale anticorruzione in rapporto alle attività di Expo consentono un salto di qualità evidente nelle azioni di controllo e alta sorveglianza delle procedure connesse alla realizzazione dell’evento. Le misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio delle imprese coinvolte in procedimenti penali consentono un’azione immediata e operativa

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all’insegna della massima garanzia per tutti i soggetti interessati. Expo 2015 si conferma una vera occasione di rilancio per tutto il paese. Ora tutti i soggetti coinvolti facciano fino in fondo il proprio dovere, lavorino insieme senza polemiche inutili, e raggiungano l’obiettivo con il massimo impegno nell’interesse del Paese.

CAMPOLIBERO, FIORIO: BENE LAVORO FIN QUI FATTO, MA ANCORA MOLTO DA FARE. ORA SI ASPETTA IL COLLEGATO

“Questo è solo l’inizio. Accogliamo con piacere il lavoro fatto, anche se c’è ancora molto da fare perché l’agricoltura è in attesa di risposte. Ora aspettiamo il Collegato”. Lo dichiara ad AGRICOLAE il vicepresidente della COMAGRI della Camera Massimo Fiorio in merito a quanto deciso in Cdm in ambito agricolo ed agroalimentare. nel maxi decreto.

DL SEMPLIFICAZIONE HA

“SEMPLIFICATO” CAMPOLIBERO:

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IMPOSTA, AGEVOLAZIONI GIOVANI E DIFFIDA PER CHI FRODA.

CAMPOLIBERO “semplificato” nel maxidecreto Semplificazione e crescita entrato on Cdm. Per ora ci sarebbe – da quanto apprende AGRICOLAE – l’imposta, agevolazioni per i giovani, alcune misure per la semplificazione e la diffida anche per lievi violazioni in materia agroalimentare, oltre alla sanzione pecuniaria. Nel caso di violazioni sanabili l’organo deputato ai controlli dovrà diffidare “ad adempiere alle prescrizioni violate entro il termine di 20 giorni dalla data di ricezione dell’atto” e “ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell’illecito amministrativo”

CONFAGRICOLTURA BASILICATA SU NOMINA CONSALVO

I vertici e gli associati di Confagricoltura Basilicata esprimono viva soddisfazione per la nomina di Giandomenico Consalvo (Commissario di Confagricoltura Basilicata) a Vice Presidente nazionale di Confagricoltura.

E’ motivo di orgoglio non solo per la Basilicata ma per il Mezzogiorno d’Italia la nomina, voluta dal Presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi, a Vice Presidente della nostra Organizzazione.

“Avere il Vice Presidente di Confagricoltura – sostengono i Presidenti provinciali Antonio Sonnessa e Beniamino Spada– è per noi una grande soddisfazione, in una fase dove si va verso la riorganizzazione della nostra struttura in Basilicata, che

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può, ancor più, accompagnare una fase nuova di Confagricoltura e del comparto agricolo non solo nella nostra regione ma in tutto il Sud.”

“In Giandomenico Consalvo, con il quale – continua Roberto Viscido della struttura tecnica regionale di Confagricoltura Basilicata – l’intero comparto agricolo di Confagricoltura Basilicata e non solo ha un rapporto sia sindacale che di stima e rispetto, vi si potrà trovare con chi accrescere la propria competitività ed avere un interlocutore sempre presente a difesa e sostegno del settore agricolo.”

PACCHETTO LATTE, LA RELAZIONE UE

La Commissione europea ha pubblicato oggi una relazione sullo sviluppo della situazione del mercato lattiero-caseario e sul funzionamento del «pacchetto latte» 2012, che descrive il quadro piuttosto positivo del mercato lattiero-caseario, fa il punto sull’attuazione delle disposizioni e delle possibilità del «pacchetto latte» ed illustra altre considerazioni in vista della fine del sistema delle quote nel 2015.

Il cosiddetto «pacchetto latte», adottato in codecisione nel 2012, mira a rafforzare la posizione dei produttori lattiero- caseari nella filiera lattiero-casearia e a preparare il settore ad un futuro più sostenibile e orientato verso il mercato, cercando in particolare di trarre insegnamento dalla crisi del mercato lattiero-caseario del 2009. Gli Stati membri hanno la possibilità di rendere obbligatori i contratti scritti tra le aziende di produzione e le aziende di trasformazione del latte. Gli allevatori possono negoziare

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collettivamente le condizioni contrattuali, compreso il prezzo del latte crudo, attraverso le organizzazioni di produttori.

Alcune norme specifiche dell’UE sulle organizzazioni interprofessionali consentono agli attori della filiera lattiero-casearia di dialogare e svolgere una serie di attività, e gli Stati membri sono autorizzati, a determinate condizioni, ad applicare norme per regolamentare la fornitura di formaggi DOP e IGP.

La relazione conferma che i contratti tra allevatori e trasformatori sono stati resi obbligatori in 12 Stati membri (Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna e Ungheria), mentre in altri (Belgio e Regno Unito) sono stati concordati codici di buone prassi tra le organizzazioni di allevatori e di trasformatori. Le disposizioni nazionali per il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori (OP) hanno consentito il riconoscimento ufficiale di 228 OP in sei Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Italia, Repubblica ceca e Spagna). In quattro di questi Stati (Francia, Germania, Repubblica ceca, e Spagna) le OP hanno condotto negoziati collettivi coprendo tra il 4 e il 33% del totale delle forniture. Due Stati membri (Francia e Italia) hanno applicato norme per regolamentare l’offerta di determinati formaggi DOP e IGP.

La Commissione ritiene che sia troppo presto per vedere effetti significativi del “pacchetto latte” sul settore lattiero-caseario, in particolare nelle regioni svantaggiate.

Le misure necessarie per realizzare effettivamente le possibilità del “pacchetto latte”, come la creazione di OP e l’organizzazione di negoziati collettivi, richiedono tempo e un forte dinamismo da parte degli allevatori stessi.

La Commissione ha voluto dare un ulteriore messaggio per il mercato post-quota avviando recentemente l’iniziativa dell’Osservatorio del mercato europeo del latte, mirante a una maggiore trasparenza e a una più efficace analisi del mercato,

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allo scopo di aiutare gli operatori economici nelle loro decisioni commerciali. L’Osservatorio aiuterà la Commissione a monitorare gli sviluppi del mercato, ad applicare le disposizioni sulla «rete di sicurezza» in modo proattivo e a reagire a circostanze eccezionali.

Nonostante una prospettiva ampiamente positiva per i mercati mondiali di prodotti lattiero-caseari, con significative opportunità di crescita negli anni a venire, la relazione analizza alcuni dubbi che sono stati espressi circa la capacità del quadro normativo dell’Unione europea di far fronte ad un’estrema volatilità del mercato o ad una situazione di crisi dopo il termine del regime di quote, in particolare per garantire uno sviluppo equilibrato della produzione lattiera in tutta l’Unione europea ed evitare una forte concentrazione nelle aree più produttive. La relazione conferma che la Commissione porterà avanti il dibattito per rispondere a tali preoccupazioni e valuterà la necessità e la portata di eventuali strumenti supplementari.

PAC, FAVA REPLICA A CONFAGRICOLTURA REGIONALE INSODDISFATTA PER ACCORDO

“CON LORO PROPOSTA AVREMMO PERSO 24 MILIONI, COSI SOLO 8”

In uno scenario che ha visto tutte le Regioni perdere fondi sul Primo pilastro della Pac, per effetto di un negoziato

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gestito in maniera fallimentare a Bruxelles, la Lombardia difende la zootecnia, spina dorsale dell’agricoltura del territorio, e lo fa riuscendo ad attivare, per la prima volta in assoluto, sinergie a livello di Macroregione agricola del Nord, con la sottoscrizione di un documento congiunto da Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano. Dispiace che vi sia un sindacato come Confagricoltura Lombardia che giudica negativamente l’accordo, insistendo su una posizione, quale la scelta degli aiuti accoppiati al 15 per cento del plafond, che non č stata recepita e che avrebbe comportato perdite superiori per gli agricoltori lombardi”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, replicando a Confagricoltura Lombardia, che si č dichiarata insoddisfatta dall’accordo della Pac.

ABBIAMO LIMITATO LE PERDITE – “Per la precisione – prosegue Fava -, per la Lombardia la diminuzione delle risorse sugli accoppiati rispetto alla Pac precedente č stata di 8 milioni di euro, con la ripartizione dell’11 per cento decisa nella Conferenza delle Regioni”. “Se avessimo adottato la linea proposta da Confagricoltura – spiega -, invece, ne avremmo persi 24, cioč il 200 per cento in piů. Era questo che voleva Confagricoltura Lombardia?”.

INTERESSI DEGLI IMPRENDITORI DEL NORD – “Se un sindacato che dovrebbe rappresentare parte degli imprenditori lombardi cade su una svista cosě clamorosa e si dichiara malcontento dell’accordo ottenuto dalla Regioni del Nord allora mi chiedo chi tutela Confagricoltura Lombardia – si interroga il responsabile dell’Agricoltura lombarda -. Tutela gli iscritti lombardi o č un clone della Confagricoltura nazionale?”.

GRANDI RISULTATI DAL ‘BLOCCO DEL NORD’ – “Scelgano da che parte stare – conclude Fava -, se rispondono al sindacato a livello nazionale o se rappresentano gli agricoltori lombardi, perché in questo secondo caso i numeri consigliano di non lamentarsi e anzi di riconoscere il grande lavoro svolto dalla

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Lombardia e dal blocco del Nord, visto che anche ieri č stato implementato ulteriormente il fondo destinato alla zootecnia”.

(Ln)

CONEGLIANO (TV), MERCOLEDÌ PRIMO CHECK SULLA “MINIERA D’ORO”

Al via il tradizionale Trittico Vitivinicolo 2014: da Veneto Agricoltura, Regione Veneto e CRA-VIT il punto sullo stato del vigneto veneto alla vigilia dell’estate. 30mila aziende, 77mila ettari per 9mio/hl di vino.

La chiamano miniera d’oro a cielo aperto. Stiamo parlando del vigneto veneto che lo scorso anno ha prodotto ben 9 milioni di ettolitri di vino, 6 dei quali esportati per lo più in Germania (21%), Stati Uniti (17%) e Regno Unito (15%).

Per tenere monitorato questo “tesoro”, torna mercoledì 18 giugno (ore 10,00) a Conegliano-TV, presso la sede dell’Università (via Dalmasso 1), il “Trittico Vitivinicolo Veneto” con un focus dedicato allo stato di salute del vigneto veneto alla vigilia dell’estate. Obiettivo: fornire agli operatori vitivinicoli utili comunicazioni tecniche in un momento cruciale della fase vegetativa delle piante.

La fotografia della vitivinicoltura regionale è presto fatta:

77.000 ettari, 30.000 aziende per 9 milioni di ettolitri di vino prodotti nel 2013, per il sostegno del quale Veneto Agricoltura, tramite il suo sportello Europe Direct, Regione Veneto e CRA-VIT di Conegliano hanno appunto programmato, come ogni anno, una serie di focus tematici – il Trittico Vitivinicolo Veneto – che si stanno rivelando di grande

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utilità per tutti gli operatori del comparto.

Parteciperà come sempre tutto il complesso mondo del vino regionale e nell’occasione, sarà fatto il punto sull’andamento climatico in rapporto alle rese produttive e su qualche preoccupazione sanitaria legata ai vitigni Glera (Prosecco) e Pinot Grigio. Saranno forniti inoltre i primi dati previsionali della vendemmia 2014, operazione resa possibile grazie al lavoro svolto da una “Rete” di operatori, in rappresentanza di alcune cantine e Consorzi delle diverse aree vitivinicole del Veneto, appositamente costituita dal team promotore del Trittico, che già annuncia il prossimo focus per fine agosto quando saranno fornite le stime di produzione per vitigno e per provincia del Triveneto (previsioni vendemmiali 2014), con uno sguardo anche alle altre regioni italiane, alla Francia e alla Spagna.

MADE IN ITALY AL V CONGRESSO UILA

Si parla di lavoro e qualità del Made in Italy in vista di Expo 2015, oggi al V congresso regionale della Uila-Uil Lombardia, a Milano.

Intervengono, tra gli altri, Angelo Zucchi, capo segreteria del Mipaaf, Francesco Bettoni, presidente Unioncamere Lombardia e Danilo Margaritella, segretario regionale Uil Lombardia. Conclude Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil.

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FAVA:COSÌ INCENTIVIAMO RICERCA E SVILUPPO NELL’AGROALIMENTARE

La Giunta regionale della Lombardia ha

approvato, oggi, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Gianni Fava, una delibera con la quale rinnova a Smea (l’Alta scuola in Economia agroalimentare dell’Università Cattolica, con

sede a Cremona) il contributo per la realizzazione di un piano di attività ancora più orientato verso obiettivi di ricerca strategici per il settore primario.

L’ACCORDO – La scadenza della convenzione è fissata al 31 dicembre 2014 e prevede un contributo di 100.000 euro.

“L’accordo – spiega l’assessore Fava – rientra nell’ambito degli

interventi di supporto alla ricerca e sviluppo di alcune

istituzioni tecnico-scientifiche collegate alla Regione ed è in

linea con gli obiettivi e gli strumenti previsti dal Testo unico

delle leggi regionali in materia di agricoltura”.

La convenzione 2014 ripropone, come negli anni precedenti: la redazione di parte del ‘Rapporto sul sistema agroalimentare lombardo’; il rapporto periodico sul Sistema latte della Lombardia; la partecipazione a convegni sulla zootecnia da latte, che si svolgono alla Fiera del bovino da latte di Cremona.

ATTIVITÀ PIÙ MIRATE PER IL SETTORE – Con questo rinnovo il contributo per la realizzazione di un piano di attività sarà ancor più orientato verso obiettivi di ricerca strategici per il

settore e sarà finalizzato alla promozione di iniziative

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rivolte

a potenziare gli studi del sistema agroalimentare, anche

attraverso l’organizzazione di eventi e iniziative, d’intesa con

la Regione Lombardia.

È inoltre prevista la realizzazione di iniziative didattiche e formative destinate a tecnici del settore pubblico e privato e presso le associazioni del settore agroalimentare lombardo.

SMEA – Smea è stata fondata nel 1984 e costituisce il supporto tecnico-scientifico dell’Osservatorio Latte, guidato dal

professor Renato Pieri, e del Centro ricerche economiche sulla filiera suinicola (Crefis) di Mantova, diretto dal professor Gabriele Canali. (Ln)

QUOTAZIONI SETTIMANALI BMTI PREZZI AGRICOLI E AGROALIMENTARI

AGRICOLAE pubblica qui di seguito il listino prezzi settimanale delle materie prime agricole e dei prodotti agroalimentari della Borsa merci telematica.

LISTINO PREZZI AGRICOLI REGIONALI BMTI 05-11 06 2014 LISTINO PREZZI AGRICOLI PROVINCIALI BMTI 05-11 06 2014

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OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE

LATTE

B a l d r i g h i s c r i v e a R e n z i . I l C o m m i s s a r i o e u r o p e o all’Agricoltura deve essere italiano

“E’ il momento che l’Italia pretenda il Commissario Europeo per l’Agricoltura”. Inizia così la lettera che il presidente del Consorzio del Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi, ha inviato nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nella missiva, Baldrighi invita il Premier a “valutare con sensibilità e lungimiranza un’esigenza forte che, in più occasioni, è già stata sollevata. Una richiesta che porta con s é l ’ i n t e r e s s e d i u n o d e i s i s t e m i p r o d u t t i v i p i ù rappresentativi e sviluppati nel nostro Paese”. La lettera sottolinea che per i produttori di Grana Padano, il prodotto Dop più consumato al mondo, non si tratta di un’esigenza personalistica bensì “il sentir comune di tutti i sistemi produttivi dell’eccellenza agroalimentare italiana affinchè venga posta la meritata attenzione sull’intero comparto, che è attualmente il più resistente ai duri colpi inferti dalla crisi ma che necessita di attenzione, rispetto, risposte. Il settore agricolo rappresenta il 6% dell’occupazione e contribuisce per il 5% alla ricchezza europea – si legge ancora nel messaggio – estendendosi a tutto il sistema agroalimentare compresa l’industria di trasformazione che oggi rappresenta il primo asset manifatturiero europeo, coinvolgendo oltre 30 milioni di addetti. L’agroalimentare italiano poi rappresenta un business decisivo che contribuisce grandemente alla formazione del pil nazionale anche con una quota di export di qualità che non ha eguali. Riteniamo che non possa esserci occasione migliore dell’Expo 2015 – conclude la lettera Baldrighi – per avere finalmente al timone dell’agricoltura e dell’agroalimentare europeo una valida e

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operativa risposta italiana”.

SUINI

Il calo è generalizzato. Meno scrofe, scrofaie e suini certificati

L’Anas (Associazione nazionale allevatori suini) ha reso noto il Rapporto dei servizi coordinati di controllo Ipq-Ineq relativo al 2013. Il documento mette in evidenza che rispetto all’anno precedente, si è registrato un calo del numero di scrofe pari al 4,7%. In diminuzione anche il numero delle scrofaie, -5,6% e quello dei suini certificati per il circuito Dop pari a un -2,8%.

Più nello specifico, prendendo a riferimento le 5 regioni a maggior produzione suinicola destinata alla trasformazione in prosciutti crudi del circuito tutelato, cioè Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, gli allevamenti con scrofe, rispetto al 2012, hanno registrato una contrazione del 6,4% in Lombardia, del 2,6% in Piemonte, dell’8% in Emilia Romagna, del 3,1 in Veneto e del 10% in Friuli Venezia Giulia. Gli allevamenti con ingrasso e a ciclo chiuso certificati sono diminuiti dell’1,7% in Lombardia, del 3% in Emilia Romagna, dello 0,1 in Piemonte, dello 0,9% in Veneto e del 4,2% in Friuli Venezia Giulia. I suini certificati nel 2013 hanno infine registrato una riduzione, rispetto all’anno prima, del 3% in Lombardia, del 2,6% in Emilia Romagna, dello 0,3% in Piemonte, del 3,1% in Veneto e addirittura del 23,5% in Friuli Venezia Giulia.

AVICOLO

In aumento il prezzo del mangime per le ovaiole

Nei primi quattro mesi di quest’anno i costi dei mangimi

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destinati alla produzione di galline ovaiole hanno registrato una ripresa a scapito del valore aggiunto. In pratica, r i s p e t t o a l l o s t e s s o p e r i o d o d e l 2 0 1 3 i c o s t i dell’alimentazione sono calati del 10% in ambìto europeo e del 14% in Italia, ma la riduzione dei prezzi delle uova ha ridotto il valore aggiunto: 99 nella Ue e 133 in Italia. Lo rende noto lo Studio Bagnara-Mengarelli di Forlì, specificando che nel 2013 il costo dei mangimi destinato alle galline ovaiole ha fatto segnare un aumento del 2,4% sia a livello europeo che in Italia rispetto all’anno prima, traducendosi in una perdita di valore aggiunto anche a seguito del calo generale dei prezzi (indice prezzo uova/mangimi = 96 in Ue e 145 in Italia) con un trend in calo del 22% in Europa e del 4,6% in Italia.

AMBIENTE

Decreto Irpef, le modifiche sono state accolte. Si va verso altri provvedimenti

Nei giorni scorsi le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno dichiarato ammissibili tutti gli emendamenti presentati sull’art.22 del DL 66/14 (il cosiddetto decreto Irpef in vigore dal 24 aprile scorso) che, come si ricorderà, aveva scatenato le proteste e le preoccupazioni degli operatori in quanto, in origine, prevedeva che la produzione di energia elettrica e calorica ottenuta da impianti a biogas venisse esclusa dal reddito agrario indicando una base imponibile pari al 25% dell’intero fatturato soggetto all’imposta sul valore aggiunto. Gli emendamenti prevedono invece varie soluzioni che vanno dalla soppressione del comma fino a diverse ipotesi di riduzione dell’impatto dell’imposta aggiuntiva per le aziende produttrici. Le Commissioni che hanno esaminato il provvedimento in sede consultiva (in particolare quella Agricoltura) hanno evidenziato la necessità di valutare la previsione di una diversa graduazione delle disposizioni del

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comma 1, la cui stima di maggior gettito Irpef in termini di competenza si attesta a circa 45 milioni di euro annui. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende inoltre noto che la norma sulle agroenergie verrà aggiornata attraverso modifiche parlamentari. Le modifiche in questione prevederanno l’esclusione del valore dell’incentivo dalla base imponibile per calcolare il coefficiente di redditività e l’esclusione dall’ambito di applicazione del nuovo regime di tassazione degli impianti inferiori a 200 KW per il fotovoltaico e di 300 KW per gli impianti di biomasse e biogas.

NUOVA PAC

S u l C o r s e r a i l m i n i s t r o M a r t i n a c h i a m a i g i o v a n i all’agricoltura

Sostenere il ricambio generazionale in agricoltura. E’ questo uno degli obiettivi del ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina. Lo ha ribadito in un articolo apparso a pag.

25 del Corriere della Sera di domenica 8 giugno firmato da Fabio Savelli. Nell’articolo, l’autore sottolinea che nei prossimi giorni il ministro presenterà al Consiglio dei ministri una serie di misure per forzare il cambiamento e indurre gli under 35 a caccia di un impiego a considerare anche il lavoro agricolo, finora percepito ancora come un retaggio del passato. “Agevolazioni per gli affitti dei terreni, credito di imposta a favore delle imprese giovanili, pacchetto incentivi per le assunzioni delle nuove leve – ha detto il titolare del dicastero – tutto per impedire la dispersione delle competenze. Sgravi, in buona sostanza, che fanno il paio con la decisione già messa nero su bianco per riconoscere un 25% di maggiorazione degli aiuti alle start-up agricole”. Savelli ricorda inoltre la soddisfazione del ministro Martina all’indomani del raggiunto accordo con le Regioni sulla nuova Pac che “prevede aiuti complessivi per 52

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miliardi di euro da qui al 2020: 27 dedicati al primo pilastro, vale a dire interventi diretti agli agricoltori completamente a carico dell’Unione europea. Altri 21 per lo sviluppo rurale per metà provenienti da Bruxelles e per l’altra metà co-finanziati dagli Stati membri, mentre gli ultimi 4 miliardi di euro andranno alle Ocm (Organizzazione comune di mercato) attraverso interventi mirati in alcuni settori”.

Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale

Benessere ovaiole, si discute ancora sulle gabbie

Nonostante gli allevatori italiani di galline ovaiole siano tutti in regola con le norme europee sul benessere e abbiano sostenuto ingenti costi per modificare le loro gabbie, la Corte dell’Unione europea dichiara l’Italia inadempiente nella messa al bando delle vecchie gabbie per l’allevamento. Lo denuncia la Coldiretti dopo l’annuncio dell’organismo comunitario che “non avendo garantito, a partire dal 1/1/2012, che le galline da uova non fossero più tenute in gabbie non modificate, l’Italia è venuta meno agli obblighi previsti dalla normativa europea”. Coldiretti ricorda che in molti casi gli allevatori sono andati invece oltre le modifiche imposte dalla Direttiva comunitaria, consapevoli che il benessere degli allevamenti è soprattutto un dovere etico ma anche un riscontro economico notevole. L’organizzazione sindacale invita invece la Ue a effettuare puntuali e rigorosi controlli sull’importazione di uova e ovo-prodotti provenienti spesso da Paesi che non hanno gli stessi standard sanitari e di benessere. (Fonte: www.ilpuntocoldiretti.it)

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Crisi e povertà, l’agricoltura può risollevare il Paese

Se l’Italia è in crisi, il Mezzogiorno lo è ancora di più. Nel 2013 il Pil è crollato del 4% al Sud, il doppio rispetto al resto del Paese, tanto che oggi gli italiani a rischio di povertà o esclusione sociale nel meridione sono saliti al 48%.

Un effetto combinato dell’aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile, e del calo drastico del reddito disponibile, che in valori assoluti al Sud è pari a 13.200 euro, quasi la metà rispetto alla media del Nord (20.300 euro). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi dall’Istat.

La conseguenza più diretta della situazione drammatica del Mezzogiorno si riscontra nel carrello alimentare, tutto improntato al low-cost .

Occorre prendere provvedimenti seri di sostegno alle famiglie e aiutare le imprese che operano nel Mezzogiorno a sviluppare nuova occupazione. Cominciando dall’agricoltura che è l’unica attività economica che resiste, con un lieve calo dello 0,3%

del valore aggiunto nel 2013 in controtendenza rispetto al crollo di industria (-8,3%) e servizi (-3,1%). (Fonte:

www.cia.it)

L’importanza del benessere animale e della sostenibilità dell’agroalimentare italiano

Consenso, Zoetis e Confagricoltura hanno organizzato un momento di confronto con ricercatori, politici e stakeholder sul tema del benessere animale e della sostenibilità della filiera agroalimentare, per valutare le prospettive del sistema zootecnico italiano alla luce di uno scenario in costante evoluzione, nell’ottica di rispondere alle esigenze dei consumatori. Con un valore superiore ai 17,2 miliardi di euro, la zootecnia italiana, hanno sottolineato gli organizzatori, rappresenta poco meno del 35% del valore

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dell’intera produzione del settore primario del Paese. “In questo complesso contesto – ha rimarcato in occasione della tavola rotonda Giovanna Parmigiani – si è aggiunta un’evoluzione delle normative in tema di sostenibilità e di benessere animale con conseguenze che non si possono trascurare”. (Fonte: www.confagricoltura.it)

Con la nuova Pac indispensabile ricorrere a sementi certificate

Nel prendere atto dell’accordo raggiunto fra il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e gli assessori regionali sull’applicazione in Italia della nuova Pac inerente gli aiuti accoppiati, la Società italiana sementi (Sis) invita a porre l’attenzione sulla necessità di legare gli aiuti all’uso di sementi certificate. “Proprio perché – dicono il presidente Gabriele Cristofori e il direttore generale Claudio mattioli – l’accordo assicura un sostegno forte a settori portanti della nostra agricoltura e, con esso, garantisce quelle produzioni su cui si fonda lo straordinario successo del made in Italy.

Gli aiuti accoppiati Pac concessi ai seminativi non possono prescindere dall’uso del seme certificato onde assicurare, attraverso la tracciabilità, l’assoluta assenza di ogm”.

(Fonte: www.sisonweb.com)

Innovazione e nuovi strumenti al servizio degli allevatori mantovani

L’associazione mantovana allevatori punta su innovazione e nuovi servizi come strumenti per accompagnare la crescita del comparto zootecnico. “I numeri dei capi allevati nella nostra

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provincia sono in aumento e le bovine iscritte ai controlli funzionali sono quasi 105mila – ha dichiarato il presidente dell’Apa mantovana Alberto Gandolfi – Diventa sempre più fondamentale la vicinanza ai soci, anche perché i segnali che riceviamo dalle nuove stalle iscritte ci dicono che c’è un grande bisogno di servizi in azienda. La nostra missione è sicuramente curare il miglioramento genetico, seguire l’anagrafe zootecnica, dare indicazione di efficienza delle aziende”.

Assalzoo critica l’intesa raggiunta tra Mipaaf e Regioni sulla nuova Pac

L’intesa raggiunta tra il ministro delle Politiche agricole e le Regioni sulle regole di applicazione della riforma della Pac è preoccupante e dannosa per il futuro dell’agricoltura italiana. Lo afferma in una nota Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici). Si è preferito rinunciare a riportare la politica agricola nazionale al centro delle scelte strategiche del Paese – si legge – favorendo l’inutile distribuzione a pioggia degli aiuti e penalizzando quegli operatori, specie più grandi, che effettivamente producono e fanno dell’attività agricola la loro principale fonte di reddito. (Fonte: www.assalzoo.it)

Tavolo nitrati, Rabboni soddisfatto a nome degli assessori regionali

“Una riunione positiva, i ministri hanno accolto molte delle istanze nostre e del mondo agricolo”. Così l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni all’indomani della riunione sul Tavolo nitrati che si è svolta di recente a Roma nella sede del Mipaaf. “Nella riunione – ha sottolineato Rabboni – è stata annunciata l’imminente emanazione di un decreto con il quale si autorizzerà

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l’utilizzo agronomico del biodigestato prodotto da impianti a biogas alimentati con effluenti zootecnici e biomasse di origine agricola e una flessibilità nel calendario invernale degli spandimenti per tenere conto delle frequenti variabilità e anomalie meteorologiche”, (Fonte: www.agronotizie.it)

Sventata una truffa da oltre 500mila euro ai danni dello Stato e della Ue

Il ministero delle Politiche agricole rende noto che grazie ad una fondamentale collaborazione tra le Forze dell’Ordine e l’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) è stata scoperta una truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione europea finalizzata alla percezione di contributi comunitari erogati nell’ambito del Piano europeo di sviluppo rurale 2007/2013 e dell’Ocm (Organizzazione comune di mercato) 2011/2012 per un importo complessivo di oltre 500 mila euro.

L e i n d a g i n i , c o n d o t t e d a l l a G u a r d i a d i f i n a n z a i n collaborazione con l’Icqrf, hanno portato alla luce un complesso sistema di frode, messo a punto da un produttore vitivinicolo di una nota azienda agricola dell’Orvietano per ottenere contributi finalizzati all’acquisto di nuovi beni, risultati poi in realtà già utilizzati presso un’altra società. (Fonte: www.agrapress.it )

Gli agromeccanici chiedono di contare di più

“È ora che il sistema agricolo prenda coscienza del ruolo del contoterzismo e superi dicotomie di comodo che rappresentano ormai una pura e antiquata discriminazione. Al governo chiediamo con forza che si faccia carico di un capovolgimento totale nel rapporto con la meccanizzazione agricola”. A dirlo sono i presidenti di Unima, Silvano Ramadori, e di Confai, Leonardo Bolis, che dallo scorso dicembre hanno dato vita al Coordinamento degli agromeccanici italiani (Cai. “Nelle statistiche elaborate dagli addetti ai lavori i numeri

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inerenti alle immatricolazioni dei trattori non vengono segmentati in base agli acquirenti – sottolinea Bolis – mentre siamo certi che una valutazione del mercato anche sulla base di chi investe in nuove tecnologie e in meccanizzazione agricola moderna contribuirebbe a valorizzare il ruolo degli agromeccanici all’interno del comparto primario e a sostegno dell’industria meccanica agricola”. Parallelamente, il sistema coordinato degli agromeccanici italiani chiede a gran voce che sia finalmente garantito l’accesso ai Programmi di sviluppo rurale, affinché possano essere incentivati gli investimenti sulla meccanizzazione e le nuove tecnologie, in grado di agevolare un percorso di sostenibilità economica, ambientale e di sicurezza sul lavoro.

Per ridurre gli errori la Commissione chiede chiarezza nei Psr Per il periodo di programmazione 2014-2020, la Commissione europea ha richiamato gli Stati membri alla necessità di predisporre strumenti specifici ed azioni finalizzate alla riduzione del tasso di errore riscontrato nella programmazione dello sviluppo rurale. Per il nuovo periodo programmatorio, la più importante azione correttiva agli elevati tassi di errore è la predisposizione di Psr che contengano misure definite in modo chiaro e che siano verificabili e controllabili.

L’applicazione di questi principi nella fase di preparazione dei programmi è una responsabilità condivisa tra la Commissione e gli Stati membri ed è affidata a tutti i soggetti attuatori, in particolare alle Autorità di Gestione ed agli Organismi Pagatori. Nell’ambito delle azioni previste dal piano d’azione nazionale per la riduzione del tasso di errore, è stato previsto un programma organico per l’aggiornamento e perfezionamento delle competenze gestionali dei soggetti coinvolti nell’attuazione dei PSR. (Fonte:

www.reterurale.it)

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SICUREZZA ALIMENTARE, DA UE IL RAPPORTO DI ALLARME RAPIDO

Per garantire che g l i a l i m e n t i rispettino norme d i s i c u r e z z a alimentare tra le più rigorose al mondo, l’Europa dipende oggi più che mai dal suo sistema di allarme r a p i d o p e r g l i a l i m e n t i e i mangimi (RASFF). Tale sistema, oltre a svolgere il compito principale di garantire la sicurezza degli alimenti fin dalla sua creazione, 35 anni fa, è uno strumento fondamentale per rintracciare e ritirare i prodotti in cui è stata scoperta una frode, come dimostrato dalla relazione annuale RASFF 2013.

Tonio Borg, Commissario responsabile per la Salute, ha dichiarato: “Lo strumento RASFF è essenziale per far fronte ai rischi nell’ambito della sicurezza alimentare in Europa, poiché consente un rapido scambio delle informazioni per tutelare i consumatori europei. Lo scandalo delle carni equine ha consentito di osservare il sistema RASFF in azione e i

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prodotti alimentari adulterati con carni equine sono stati rintracciati fino alla fonte e ritirati dal mercato”. In conclusione: “Oggi siamo più vicini ai consumatori europei grazie ad un innovativo strumento online — il nuovo portale RASFF dei consumatori, che fornisce loro l’accesso a informazioni sugli avvisi di richiamo e sulle segnalazioni pubbliche delle autorità sanitarie e degli operatori del settore in un determinato paese dell’UE.”

Risultati complessivi

L’odierna relazione annuale copre il periodo di riferimento 2013, durante il quale sono state trasmesse attraverso il sistema RASFF 3 205 notifiche originali, delle quali 596 sono state classificate come allarme, 442 come informazioni per follow-up, 705 come informazioni per attenzione e 1 462 come notifiche di respingimento alla frontiera. Tali notifiche originali hanno dato luogo a 5 158 notifiche di follow up, che rappresentano in media circa 1,6 follow-up per ogni notifica originale. Le notifiche di follow-up possono dare origine ad una serie di azioni quali ad esempio il richiamo, il ritiro, il sequestro e la distruzione di prodotti alimentari. Il numero complessivo di notifiche trasmesse attraverso il sistema RASFF nel 2013 è diminuito del 9 % rispetto al 2012.

Alcune delle questioni di maggior rilievo sono state i focolai di tossinfezione alimentare dovuti alla presenza di virus dell’epatite A in miscele di bacche e fragole, le reazioni avverse provocate da integratori alimentari con ingredienti potenzialmente pericolosi, la presenza di E. Coli che produce tossine Shiga (STEC) nelle carni e i residui di pesticidi sui prodotti vegetali.

Tipologia delle notifiche

Delle 3 205 notifiche originali trasmesse nell’ambito del RASFF nel 2013, la stragrande maggioranza (2 710, 84,6 %) riguardava prodotti alimentari, 272 riguardavano mangimi (8,5

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%) e 223 (6,9 %) i materiali a contatto con gli alimenti.

Altre questioni: interventi contro le frodi alimentari

Sebbene non siano stati individuati rischi per la sicurezza alimentare, il sistema RASFF è servito a garantire che tutte le informazioni relative ai prodotti alimentari adulterati con carni equine siano state prontamente condivise. Nel primo semestre del 2013, e anche oltre, questo ha aiutato gli Stati membri dell’UE ad accelerare le indagini e ottenere una visione più completa del fenomeno, che consenta di risalire all’origine delle frodi.

Prossime tappe

Secondo le indicazioni vi è una crescente necessità di scambiare informazioni su casi transfrontalieri di frodi alimentari, sempre più complessi.

La Commissione sta mettendo a punto un sistema informatico per le frodi alimentari, analogo al RASFF, che sosterrà il lavoro della neoistituita rete UE sulle frodi alimentari. Il suddetto sistema informatico costituirà una piattaforma per la cooperazione amministrativa transfrontaliera tra le autorità nazionali, per un rapido scambio di informazioni sulle attività ingannevoli e fraudolente nel settore alimentare da perseguire al di là delle frontiere.

Contesto

Il sistema RASFF, istituito 35 anni fa come una rete che agevola il flusso transfrontaliero di informazioni tra i suoi membri e svolge un ruolo essenziale nel garantire un elevato livello di sicurezza alimentare per i cittadini europei, ha fatto molta strada, se si tiene conto delle sue modeste origini.

La rete RASFF permette agli Stati membri e alla Commissione di scambiarsi informazioni rapidamente quando si rilevano rischi

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per la salute pubblica nella catena alimentare umana e animale. Presso tutti i membri del RASFF (UE-28, Commissione, EFSA, ESA, Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Svizzera) il servizio è attivo 24 ore su 24, per garantire che le notifiche urgenti siano inviate, ricevute e ottengano risposta in modo collettivo ed efficace. Grazie al RASFF molti rischi in materia di sicurezza alimentare sono stati sventati prima di poter danneggiare i consumatori.

INFLAZIONE, CIA: DAI CAMPI GROSSO AIUTO A CONTENIMENTO PREZZI. MA CONSUMI NON RIPARTONO

L’inflazione si ferma allo 0,5 per cento a maggio e il merito va in larga parte alla forte decelerazione dei prezzi dei prodotti prettamente agricoli (-1,7 per cento), in particolare frutta (-6,6 per cento) e verdura fresca (-8,6 per cento).

Anche così, però, i consumi restano bloccati: a causa della persistenza della crisi, gli italiani hanno fatto proprio uno stile d’acquisto improntato al “low-cost”, con l’effetto di un ulteriore calo della spesa per il cibo del 2 per cento da inizio anno. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat.

Nonostante ormai più della metà degli italiani (il 58%) sceglie il cibo in base al prezzo, comprando solo prodotti a basso costo, bombardato anche da promozioni e offerte speciali che riguardano oggi un prodotto su 3, la situazione economica

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delle famiglie rimane critica. Gli italiani sono costretti a tagliare non solo sulla qualità, ma anche sulla quantità.

Dall’inizio del 2014, infatti, è crollata la spesa per pasta (-4,7 per cento), pesce (-4,9 per cento), olio extravergine d’oliva (-4,4 per cento), latte (-3,2 per cento), ortofrutta (-2,8 per cento), carne (-1,4 per cento) e acqua minerale (-1,2 per cento).

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