• Non ci sono risultati.

Tecnologie per la sicurezza della Circolazione treni.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Tecnologie per la sicurezza della Circolazione treni."

Copied!
46
0
0

Testo completo

(1)

Prof. Luigi Biggiero Francesco Murolo

Tecnologie per la sicurezza della Circolazione treni.

Seminario del 6 Aprile 2017

(2)

2

Condizioni per garantire la Sicurezza della circolazione ferroviaria

Si può affermare che le ferrovie abbiano rappresentato il primo sistema di trasporto che abbia raggiunto velocità ed affollamenti tali da rendere indispensabile che venissero stabilite e rispettate rigorose norme di Sicurezza.

Oggi molti concetti che siamo abituati a considerare come ferroviari, quali quelli relativi al segnalamento ed al blocco, sono riscontrabili anche nella circolazione stradale od

addirittura in quella aerea.

2

(3)

Condizioni per garantire la Sicurezza della circolazione ferroviaria

In ogni sistema di trasporto si riconoscono due distinti gruppi di condizioni di sicurezza:

1. quelle riguardanti la sicurezza del moto di ogni singolo convoglio (isolatamente considerato);

2. quelle relative alla sicurezza del moto di ciascun convoglio posto in relazione alla contemporanea circolazione sulla stessa sede di altri convogli dello stesso tipo o anche di tipo diverso (passaggi a livello).

(4)

4

Condizioni per garantire la Sicurezza della circolazione ferroviaria

La sicurezza del singolo convoglio è ovviamente funzione della sicurezza della via e della sicurezza dei veicoli costituenti il convoglio.

La sicurezza relativa alla circolazione di più convogli è regolata da un complesso di norme e precauzioni atte a garantire che un convoglio si inoltri su di un determinato tratto di binario solo

quando il tracciato da percorrere sia libero da altri treni, o

manovre, ed a garantire altresì che, mentre il treno considerato lo percorre, il tratto stesso di binario non possa insidiato dal moto di altri treni o anche solo di manovre.

4

(5)

Il fail-safe, sicurezza ferroviaria

Nel campo degli impianti ferroviari di sicurezza e

segnalamento è antica tradizione il non accontentarsi di una sicurezza probabilistica, anche se molto elevata.

Ciò è conseguenza del fatto che esiste in ferrovia la

possibilità, non esistente in altri sistemi di trasporto, di

ripiegare su di una condizione di sicurezza assoluta: quella di tutti i treni fermi.

(6)

6

Il fail-safe: “a prova di guasto”

L’esistenza di una tale possibilità consente di non

attardarsi a conoscere quali siano le probabilità che un orano qualsiasi del complesso realizzato possa guastarsi ma di cercare piuttosto di essere sicuri che un qualsiasi guasto non possa che provocare il passaggio ad una

situazione di maggiore sicurezza, in quanto più limitativa per la circolazione, fino a raggiungere, al limite, il completo fermo di tutti i treni circolanti nella tratta interessata dal guasto.

6

(7)

I fattori fondamentali della Sicurezza

I tre fattori fondamentali che concorrono alla Sicurezza della circolazione sono sostanzialmente:

1. Le attrezzature tecnologiche.

2. Le regole e le procedure da osservare.

3. Il fattore umano.

Attitudini e competenze sono il patrimonio fondamentale del fattore umano, che concorre, in sinergia col fattore tecnologico e il fattore normativo, al rispetto dei vincoli di sicurezza dell’esercizio ferroviario.

(8)

8

I fattori fondamentali della Sicurezza

Il raggiungimento di elevati standard di sicurezza nel trasporto ferroviario, obiettivo primario di ogni Impresa di trasporto, è affidato contestualmente:

• alla sempre migliore qualità delle apparecchiature impiegate;

• allo scrupoloso rispetto di norme e regolamenti;

• alla corretta osservanza di procedure e comportamenti;

• alla preparazione e al costante aggiornamento professionale del personale;

• ad una efficiente programmazione dei cicli manutentivi.

8

(9)

L’importanza del fattore umano

Gli incidenti d’esercizio si possono verificare per svariate cause specifiche, che generalmente possono essere suddivise in tre categorie: I guasti tecnici, gli ostacoli esterni improvvisi gli errori umani nell’applicazione di regole e

procedure.

Nella stragrande maggioranza dei casi la causa degli incidenti d’esercizio è l’errore umano.

L’errore umano non deriva da ignoranza di norme tecnico – regolamentari, ma dalla negligenza, leggerezza o distrazione nell’applicazione di norme chiare e ben note.

(10)

10

L’importanza del fattore umano

Evoluzione dei fattori della sicurezza nel tempo.

Tecnologiche

Regole

Uomo Sicurezza

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

%

anni 2000

1900 1950 1970

10

(11)

L’importanza del fattore umano

Con l’utilizzo di tecnologie sempre più spinto è completamente cambiato l’approccio al problema Sicurezza. Fino a una decina di anni fa, si avevano molti uomini, poche tecnologie e complesse regole.

Elevare gli standard tecnologici consente di migliorare le prestazioni degli apparati di Sicurezza e di eliminare o almeno minimizzare gli effetti di ogni possibile errore umano.

L’uomo però è sempre al centro del sistema della sicurezza ferroviaria, sia se gli standard tecnologici sono bassi (l’uomo li integra con il suo operato), sia se essi sono elevati (l’uomo li controlla o vi supplisce in caso di guasto).

(12)

12

L’importanza del fattore umano

Con l’utilizzo di tecnologie sempre più spinto è completamente cambiato l’approccio al problema Sicurezza. Fino a una decina di anni fa, si avevano molti uomini, poche tecnologie e complesse regole.

Elevare gli standard tecnologici consente di migliorare le prestazioni degli apparati di Sicurezza e di eliminare o almeno minimizzare gli effetti di ogni possibile errore umano.

L’uomo però è sempre al centro del sistema della sicurezza ferroviaria, sia se gli standard tecnologici sono bassi (l’uomo li integra con il suo operato), sia se essi sono elevati (l’uomo li controlla o vi supplisce in caso di guasto).

12

(13)

Sicurezza in piena linea

Un sistema primordiale cui si atteneva il Dirigente al Movimento per licenziare i treni fu quello del

distanziamento a tempo: un secondo treno veniva inoltrato solo dopo trascorso un certo tempo dalla partenza del

treno precedente.

La sicurezza rimaneva quindi fondata sulla presunzione che venisse rispettata la regolarità dell’esercizio

ferroviario.

(14)

14

Sicurezza in piena linea

Nacquero così i sistemi di distanziamento a spazio fondati sul criterio che, a mezzo di scambio di comunicazioni

telegrafiche tra posti distanziatori, sia garantito che tra due punti di distanziamento successivi non si trovi mai più di un treno per volta.

14

(15)

Sicurezza in piena linea

Il distanziamento a spazio dei treni tra due punti di

distanziamento che usino solo comunicazioni telegrafiche può avvenire con due diversi criteri e precisamente:

• con il regime del giunto;

• con il regime del blocco telegrafico, spesso detto del consenso telegrafico.

(16)

16

Sicurezza nelle stazioni

Per garantire la sicurezza della circolazione nelle stazioni non è sufficiente assicurarsi, come in piena linea, della libertà della via e della occupazione e bloccamento della via stessa, ma occorre aggiungere tutte le operazioni

necessarie per formare l’itinerario voluto – manovrando, assicurando e controllando gli scambi – e per garantire che non siano possibili movimenti, da binari laterali, incompatibilità con la marcia del treno in partenza o in transito.

16

(17)

Sicurezza nelle stazioni

Sono quindi stati realizzati dispositivi di sicurezza che facilitano e rendono sicuro l’operato degli agenti.

Tali apparati via via più perfezionati e facenti capo a banchi di manovra e controllo furono definiti centrali in quanto, installati in cabine delle stazioni o dei posti di movimento, centralizzarono i comandi di tutti gli enti di

pertinenza (e in particolare , deviatoi, segnali e passaggi a livello).

(18)

Per SISTEMA DI ESERCIZIO si intende la modalità di ORGANIZZAZIONE della dirigenza movimento su un tratto di linea.

Un tratto, con i suoi Posti di Servizio, deve essere atta a svolgere una certa attività in base alla tipologia e alla quantità di traffico.

Prendiamo ad esempio un tratto di linea con 5 posti di servizio: da A ad E

18

Sistemi di esercizio - Definizione

18

(19)

Ciascun posto di servizio potrebbe essere presenziato da DIRIGENTE MOVIMENTO:

Sistemi di esercizio – Dirigenza Locale

In questo caso si ha linea a DIRIGENZA LOCALE dove ciascun DM interviene nel controllo della circolazione.

Tale DM gestisce ed organizza tutte le attività del proprio posto di servizio (circolazione, manovre, ecc.).

(20)

Sulle linee con traffico intenso, per avviare le limitazioni della dirigenza locale, viene istituito un coordinatore che cura la regolarità della circolazione dei treni eliminando le cause dei ritardi sfruttando al massimo i mezzi di cui la linea dispone.

La DIRIGENZA CENTRALE facilità la scelta delle stazioni più appropriate per precedenze ed incroci, la pronta conoscenza delle fermate prolungate in linea o della corsa irregolare dei treni…

20

Sistemi di esercizio – Dirigenza Centrale

(21)

Su determinate linee a semplice binario con scarso traffico e tecnologia ridotta al minimo indispensabile, la circolazione è regolata da un Dirigente solo, detto DIRIGENTE UNICO che si avvale della collaborazione del personale dei treni.

I posti di servizio sono presenziati da aiutanti di movimento abilitati soltanto a determinare mansioni di movimento, da addetti alla fermata o da dirigenti locali.

La regolarità e la sicurezza della circolazione si realizzano mediante comunicazioni telefoniche, tra Dirigente Unico ed il personale dei treni, registrate su dispaccio e sono basate sulla controfirma del giunto.

Sistemi di esercizio – Dirigente Unico

(22)

22

Sistemi di esercizio – DCO

I sistemi a dirigenza locale, con DC, con DU, comportano spese di esercizio notevoli per le risorse umane impiegate.

Con l’avvento di nuove tecnologie, a ciò si può ovviare con il … DIRIGENTE CENTRALE OPERATIVO (DCO)

che telecomanda una quantità di Posti Periferici Impresenziati, ma abilita al movimento dallo stesso DCO (linee in CTC).

La sicurezza negli apparati è garantita con la disposizione a via libera del segnale che comanda il movimento del treno.

(23)

Su determinate linee (o tratti di linea) a semplice binario ed a scarso traffico,

sprovviste di impianti tecnologici (segnali, posti di blocco, stazioni intermedie, ecc.), l’esercizio può essere svolto con il SISTEMA A SPOLA.

Agli effetti della circolazione dei treni, il sistema è caratterizzato dalle seguenti particolarità:

da un lato è delimitato da una stazione abilitata;

dall’altro da una località di servizio (stazione o fermata) impresenziata.

Sistemi di esercizio – Sistemi a Spola

(24)

Ai fini del distanziamento dei treni, una linea consistame di esercizio a Dirigenza Locale e/o con Dirigente Centrale richiedere il

presenziamento delle località di servizio e può utilizzare qualsiasi regime di circolazione.

Il progressivo miglioramento delle tecnologie utilizzate consente di ottenere regimi di circolazione ad elevato standard di sicurezza ottimizzando il sistema di esercizio.

Il CTC (Comando centralizzato del Traffico) è la tecnologia finora utilizzata per sistemi di esercizio in DCO per il telecomando degli apparati delle località impresenziate.

24

In sostanza …

(25)

Sistemi di Comando e Controllo (SCC)

Tuttavia nell’evenienza di situazioni anormali, per esempio interruzioni di linee, altri calcolatori, sempre al posto centrale, potevano svolgere funzione di guida operatore, per facilitare la scelta da parte del DCO di itinerari alternativi per ottenere la fluidificazione del traffico.

Tale evoluzione tecnologica nella gestione della circolazione, ebbe rapidamente seguito in altri impianti, adottando analoghi indirizzi tecnologici, ma in un ambito di linee e di nodi ben più esteso ed impiegando apparecchiature più moderne e modulari.

(26)

26

Sistemi di Comando e Controllo (SCC)

Pertanto tutti gli SCC oltre a realizzare il Controllo e il Comando della circolazione nell’area di giurisdizione, in maniera ottimale, realizzano anche:

• la funzione diagnostica di linea;

• l’informazione al pubblico;

• la telesorveglianza.

(27)

SOTTO SISTEMI COMPONENTI E CORRELATI

(28)

Gestione della

Circolazione

SCC

Sistema Comando e

Controllo

SCMT

Sicurezza

SCMT

Sistema Controllo Marcia Treno

GSM- R

GSM-R

Global Switching

Mobile - Railway

SSC

SSC

Sistema Supporto

alla Condotta

TdS ROTABILI AV - SCMT

- SSC

ERTMS

European Railway Traffic

Management System

Efficientamento

e sviluppo ACC Multistazione

Apparato Centrale a Calcolatore Treni Diagnostici

(29)
(30)
(31)
(32)
(33)
(34)
(35)
(36)
(37)
(38)
(39)
(40)
(41)
(42)
(43)
(44)
(45)
(46)

Riferimenti

Documenti correlati

Una procedura di trombectomia meccanica può aiutare a ripristinare rapidamente la circolazione sanguigna, a ridurre la quantità e la durata della terapia farmacologica e

- l’attuazione  del  Progetto  di  Azione  Nazio- nale   (PAN),   che   introduce,   tra   l’altro,   prassi   operative più sicure, con norme relative ai corsi di

CANTU’-CERMENATE Per Milano Antistante la stazione, Piazza Stazione, Cantù Asnago, CO; Per Chiasso Via Rienti 5, Cantù Asnago, CO CUCCIAGO Per Milano Incrocio via Valle Mulini

Tuttavia si tratta di riserva di legge relativa, in quanto la libertà di circolazione e soggiorno può essere impedita solo in via generale e per motivi di sanità

10. Di seguito sono elencati i titoli dei moduli che compongono il volume di Ergonomia. Le chiediamo di indicare, per ciascun modulo sperimentato quanto le informazioni

Se ti accorgi di aver sbagliato puoi correggere; devi scrivere NO vicino alla risposta sbagliata e mettere una crocetta sul quadratino accanto alla risposta che ritieni giusta..

Può provocare danni agli organi (o indicare tutti gli organi interessati, se noti) in caso di esposizione prolungata o ripetuta (indicare la via di esposizione se è accer- tato

Il DAE chiederà di interrompere il massaggio cardiaco per fare una nuova analisi ed eventuale nuova scarica. Dopo aver erogato la scarica o se scarica non indicata, iniziare subito