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LINEE GUIDA PER LA DIAGNOSI SIEROLOGICA DELLA INFEZIONE DA HIV E VIRUS EPATITICI IN PAZIENTI RICOVERATI

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Academic year: 2022

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AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA POLICLINICO DI PALERMO

DIREZIONE GENERALE

LINEE GUIDA PER LA DIAGNOSI SIEROLOGICA DELLA INFEZIONE DA HIV E VIRUS EPATITICI IN

PAZIENTI RICOVERATI

Documento elaborato e redatto a cura del

Centro di Riferimento Regionale per le indagini Sierologiche e Virologiche sull’AIDS e sindromi correlate.

(Primario Prof. Nino Romano)

Dipartimento di Igiene e Microbiologia Università degli Studi di Palermo

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EPATITE VIRALE:

Definizione: Infiammazione del fegato causata da agenti virali trasmissibili.

Vie di trasmissione: Parenterale (Epatite B e C)

Sessuale (Epatite B; A e C possibile ma non frequente) Oro-fecale (Epatite A)

Perinatale (Epatite B e C)

Intrafamiliare (Epatite B; C possibile ma non frequente)

Manifestazioni di malattia

INCUBAZIONE EPATITE ACUTA ESITO

Epatite B 45-180 gg. <10% nelle infezioni pediatriche

50% nelle infezioni nell’adulto

<1% epatite fulminante

1-10% degli adulti diventa portatore cronico

Epatite A

15-45 gg. <10% nelle infezioni pediatriche

50% nelle infezioni nell’adulto

Non esiste lo stato di portatore cronico

Alto tasso di fatalità se in co- infezione con HCV

Epatite C 15-180 gg. Per lo più asintomatica

Cronicizzazione in oltre l’85%

delle infezioni

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Diagnosi di laborat orio ed interpretazione della sierologia delle epatiti virali acute.

La diagnosi di laboratorio dell’epatite virale acuta viene effettuata su un campione di siero del paziente richiedendo i seguenti markers:

Epatite B: HBsAg

IgM anti-HBc

Epatite A: IgM anti-HAV Epatite C: anti-HCV

SIGNIFICATO DEI PIÙ COMUNI MARCATORI SIEROLOGICI DI EPATITE VIRALE:

EPATITE B

HBsAg: Antigene di superficie dell’epatite B.

- indica infezione in atto o stato di portatore cronico;

- è generalmente il primo marker sierologico riscontrabile;

- nelle infezioni acute può precedere l’aumento delle transaminasi e dei segni clinici fino ad 1 mese;

- generalmente non è più riscontrabile dopo 6 mesi dall’infezione;

una maggiore permanenza può essere indicativa di stato di portatore cronico.

anti-HBs: Anticorpo contro l’antigene di superficie dell’epatite B.

- indica uno stato di immunità contro il virus acquisita in seguito ad infezione naturale risolta o a vaccinazione;

- è riscontrabile nel siero del paziente settimane dopo la scomparsa dell’HBsAg;

- persiste per molti anni;

- può essere presente temporaneamente (alcune settimane) dopo la somministrazione di immunoglobuline contro l’epatite B (HBIg).

anti-HBc: Anticorpo contro l’antigene “core” dell’epatite B.

(totale)

- diventa rapidamente positivo dopo l’inizio della sintomatologia o 1-4 settimane dopo la comparsa dell’HBsAg;

- precede la comparsa di anti-HBs da varie settimane a vari mesi;

- indica infezione pregressa;

- è generalmente riscontrabile per tutta la vita.

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IgM anti-HBc: Anticorpo di tipo IgM contro l’antigene “core” dell’epatite B.

- indica una infezione acuta o recente;

- è generalmente presente nei primi 3-6 mesi dopo l’infezione acuta, quindi scompare.

HBeAg: Antigene “e” dell’epatite B.

- indica la massima fase di replicazione virale e quindi di contagiosità;

- si manifesta subito dopo la comparsa di HBsAg;

- persiste per circa 3-6 settimane di fase acuta ma può permanere più a lungo durante l’epatite cronica.

anti-HBe: Anticorpo contro l’antigene “e” dell’epatite B.

- in presenza di HBsAg indica una fase meno recente di infezione ed una minore contagiosità rispetto alla presenza di HBeAg.

EPATITE A

IgM anti-HAV: Anticorpo di tipo IgM contro l’epatite A.

- indica infezione in atto o recente;

- è generalmente presente per 3-5 mesi dopo l’infezione acuta, quindi scompare.

IgG anti-HAV: Anticorpo di tipo IgG contro l’epatite A.

- indica uno stato di immunità permanente contro il virus dell’epatite A, come risultato di un infezione precedente o di vaccinazione.

- può essere presente temporaneamente (varie settimane) in seguito alla somministrazione di immunoglobuline umane (Ig).

EPATITE C

anti-HCV: Anticorpo contro il virus dell’epatite C.

- indica un’infezione recente o cronica;

- è riscontrabile da alcune a molte settimane dopo l’inizio dei segni clinici;

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- non indica la risoluzione dell’infezione;

- non indica protezione contro il virus.

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MANAGEMENT PER LA RICERCA DI INDAGINI SIEROLOGICHE DI EPATITE VIRALE

ANAMNESI del paziente in assenza di sintomi e segni clinici.

Sono da considerare persone ad alto rischio per epatite virale:

EPATITE B EPATITE A EPATITE C

- bambini nati da madri HBsAg-pos;

- tossicodipendenti attivi o ex;

- soggetti ad alta promiscuità sessuale omo e/o eterosessuale;

- soggetti che hanno vissuto in aree di elevata endemicità;

- contatti sessuali e/o familiari di casi acuti;

- operatori sanitari;

- soggetti istituzionalizzati.

- soggetti che provengono da aree endemiche;

- contatti sessuali e familiari di casi acuti.

- tossicodipendenti per via venosa (I.V.);

- soggetti che hanno ricevuto sangue o emoderivati prima del 1992;

- operatori sanitari;

- partners sessuali di soggetti con epatite C.

Dosaggi da richiedere al laboratorio:

- HBsAg;

- IgM anti-HBc.

- IgM anti-HAV. - anti-HCV

Se positivo e/o indeterminato va eseguito:

- anti-HCV-RIBA.

Nel caso di risultato positivo e/o indeterminato il medico di reparto potrà concordare con il laboratorio un eventuale approfondimento diagnostico.

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INFEZIONE DA HIV/AIDS

Pazienti potenzialmente a rischio di infezione da HIV sono:

- Tossicodipendenti I.V.;

- Soggetti ad attività sessuale promiscua (etero ed omo);

- Partners sessuali di soggetti HIV+;

- Soggetti con altre malattie sessualmente trasmesse.

Diagnosi di laboratorio

- Prima di richiedere accertamenti di laboratorio è opportuno da parte dei sanitari eseguire una buona anamnesi per inquadrare epidemiologicamente i pazienti in una eventuale categoria di rischio per HIV/AIDS.

- Qualunque medico può richiedere un test per HIV.

N.B. Il test può essere richiesto solo con il consenso del paziente.

Il sanitario che non lo richiede se ne assume la responsabilità. Nessuna responsabilità è in ogni caso attribuibile al laboratorio che esegue la prestazione.

- In ogni caso, il test per gli anticorpi anti-HIV deve essere offerto a) a tutti i soggetti con comportamenti a rischio, b) a tutti coloro che hanno segni clinici e/o di laboratorio suggestiv i di possibile infezione da HIV e, c) a chiunque ne faccia espressa richiesta. E’ necessario anche

- spiegare chiaramente il significato del test HIV;

- fornire un “counselling” appropriato prima e dopo il test sierologico da parte di personale specializzato.

- La conta dei linfociti CD4 ed il dosaggio della “carica virale” (PCR quantitativa per HIV) non sono test diagnostici o di screening e pertanto vanno richiesti soltanto da Centri Clinici per l’AIDS, nell’ambito di un programma di monitoraggio del paziente HIV positivo concordato con il laboratorio.

- La sieroconversione si verifica nella maggioranza dei soggetti entro 12 settimane dall’infezione, anche se occasionalmente può essere ritardato fino a 6 mesi. I pazienti che potrebbero essere in fase di sieroconversione richiedono test di laboratorio particolari che dovrebbero essere valutati da colleghi che si occupano specificamente di infezione da HIV.

- I campioni risultati sierologicamente positivi per HIV devono essere riconfermati utilizzando t est di laboratorio più specifici (Western Blot).

- Il riscontro di anti-HIV positività in soggetti adulti indica infezione in atto ed in nessun caso immunità contro l’HIV.

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- La positività anticorpale riscontrata in bambini (<1 anno) figli di madri HIV+, può dipendere da una trasmissione passiva di anticorpi dalla madre; il bambino deve essere monitorato fino all’età di 24 mesi e/o sottoposto a test per la ricerca di materiale genetico virale (PCR) da concordare con il laboratorio.

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ALGORITMO CONSIGLIATO PER ACCERTARE LO STATO ACUTO DI EPATITI VIRALI ED AIDS

Infezione Epatite A Epatite B Epatite C HIV/AIDS

Test di screening (su richiesta del reparto in regime di ricovero e/o di Day Hospital)

IgM anti-HAV HBsAg IgM anti-HBc

anti-HCV anti-HIV

Se positivo e/o indeterminato

Se positivo e/o indeterminato

Test di conferma (eseguito automaticamente dal laboratorio)

HCV-RIBA HIV-Western Blot

N.B. Gli approfondimenti diagnostici per le infezioni sopraelencate dovranno essere richiesti solo da reparti specifici per il monitoraggio e terapia delle epatiti virali (Med. Interna, Gastroenterologia) o dal reparto clinico per l’AIDS ed in ogni caso concordati con il personale del Centro di Riferimento Regionale per le indagini Sierologiche e Virologiche sull’AIDS e sindromi correlate, sito presso il Dipartimento di Igiene e Microbiologia – Primario Prof. Nino Romano.

Numeri telefonici di riferimento: 0916553632/31/36/40 Fax: 091-6553647 Personale laureato operante nel Centro:

- Dott. ssa Bonura Filippa

- Dott. ssa Di Benedetto M. Antonella - Dott. ssa La Licata M. Rosaria

- Dott. ssa Mammina Caterina - Dott. ssa Perna A. Maria - Dott. Tramuto Fabio

- Dott. ssa Villafrate M. Rosaria - Prof. Vitale Francesco

- Dott. ssa Viviano Enza

Personale tecnico e di supporto:

- Sig. Ballarò Fulvio

Dott. ssa Calandra Giovanna Dott.ssa Di Piazza Florinda - Sig. Franco Giuseppe - Sig. Lo Verde Giuseppe - Sig. Manzella Francesco

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