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SCUOLA: SNALS, I FATTI CI HANNO DATO RAGIONE NEL MERITO E NEL METODO

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SCUOLA: SNALS, I FATTI CI HANNO DATO RAGIONE NEL MERITO E NEL METODO =

FIRMATO IERI SERA ALL'ARAN ACCORDO PER RECUPERO 2011 AI FINI DELLA PROGRESSIONE DI CARRIERA

Roma, 13 dic. (Adnkronos) - Ieri sera tardi e' stato sottoscritto all'Aran il contratto che consente il recupero ai fini della progressione di carriera anche del 2011. ''Si e' cosi' concretizzato il secondo obbiettivo, dopo la cancellazione dell'incremento dell'orario di servizio, dell'azione sindacale intrapresa dallo Snals-Confsal insieme a Cisl, a Uil e a Gilda''. E' quanto afferma il segretario generale dello Snals Confsal Marco Paolo Nigi, sottolineando che ''si tratta di due risultati importantissimi frutto della scelta, rivelatasi vincente, di porre rivendicazioni su cui puntare in modo prioritario''.

''Scelta - evidenzia - tra l'altro, necessaria. Il governo, infatti, ormai giunto al termine del proprio mandato, e considerata la difficile situazione economica del paese, non avrebbe potuto prendere impegni su tematiche di ampio respiro, dai necessari investimenti a favore della scuola alla rivalutazione del riconoscimento professionale''.

''In ogni caso - ha ribadito Nigi - il personale della scuola non poteva rinunciare alla progressione di carriera, che e' l'unico strumento che consenta un pur limitatissimo incremento delle retribuzioni, a oggi tra le piu' basse d'Europa. Certo, avremmo preferito recuperare la validita' dell'anno 2011 senza dover attingere per una quota parte alle risorse destinate alla retribuzione accessoria del personale, ma di fronte alla scelta se destinare risorse all'accessorio o alla retribuzione fondamentale, con gli ovvi vantaggi anche in termini previdenziali, il sindacato ha scelto di operare in quest'ultima direzione''. (segue) (Rre-Ste/Opr/Adnkronos) 13-DIC-12 13:59

SCUOLA: SNALS, I FATTI CI HANNO DATO RAGIONE NEL MERITO E NEL METODO (2) =

(Adnkronos) - L'accordo conferma che per la retribuzione accessoria resta, anche a regime, piu' di 1 miliardo di euro. Pertanto, non corrisponde a verita' la paventata ipotesi di ''azzeramento del fondo d'istituto''.

''Come gia' detto al momento della recente sospensione dello sciopero - ricorda Nigi - con questi risultati non si sono certo risolti in toto i problemi che gravano sulla scuola. Ma e' sicuro - ha concluso Nigi - che lo Snals-Confsal proseguira' a operare senza dannose demagogie per risolvere tutti quelli che possono essere affrontati anche con un governo dimissionario''. (Rre- Ste/Opr/Adnkronos) 13-DIC-12 14:00

SCUOLA: FIRMATO ACCORDO SCATTI ANZIANITÀ, SNALS-CONFSAL SODDISFATTO

Roma - Ieri sera tardi è stato sottoscritto all’Aran il contratto che consente il recupero ai fini della progressione di carriera anche del 2011. Si è così concretizzato il secondo obbiettivo - dopo la cancellazione dell’incremento dell’orario di servizio - dell’azione sindacale intrapresa dallo SNALS-CONFSAL insieme a CISL, a UIL e a GILDA. “Si tratta di due risultati importantissimi, ha dichiarato il segretario SNALS-CONFSAL, Marco Paolo Nigi, frutto della scelta, rivelatasi vincente, di porre rivendicazioni su cui puntare in modo prioritario.

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Scelta, tra l’altro, necessaria. Il governo, infatti, ormai giunto al termine del proprio mandato, e considerata la difficile situazione economica del paese, non avrebbe potuto prendere impegni su tematiche di ampio respiro, dai necessari investimenti a favore della scuola alla rivalutazione del riconoscimento professionale”. “In ogni caso - ha ribadito Nigi - il personale della scuola non poteva rinunciare alla progressione di carriera, che è l’unico strumento che consenta un pur limitatissimo incremento delle retribuzioni, a oggi tra le più basse d’Europa. Certo, avremmo preferito recuperare la validità dell’anno 2011 senza dover attingere per una quota parte alle risorse destinate alla retribuzione accessoria del personale, ma di fronte alla scelta se destinare risorse all’accessorio o alla retribuzione fondamentale, con gli ovvi vantaggi anche in termini previdenziali, il sindacato ha scelto di operare in quest’ultima direzione”. L’accordo conferma che per la retribuzione accessoria resta, anche a regime, più di 1 miliardo di euro. Pertanto, non corrisponde a verità la paventata ipotesi di “azzeramento del fondo d’istituto”. “Come già detto al momento della recente sospensione dello sciopero, con questi risultati non si sono certo risolti in toto i problemi che gravano sulla scuola. Ma è sicuro, ha concluso Nigi, che lo SNALS-CONFSAL proseguirà a operare senza dannose demagogie per risolvere tutti quelli che possono essere affrontati anche con un governo dimissionario”. (ilVelino/AGV) (com/red) 13 Dicembre 2012 12:37

SCUOLA. CONFSAL: FIRMA CONTRATTO AD ARAN PER RECUPERO SCATTI 2011

(DIRE) Roma, 13 dic. - "Ieri sera tardi e' stato sottoscritto all'Aran il contratto che consente il recupero ai fini della progressione di carriera anche del 2011. Si e' cosi' concretizzato il secondo obbiettivo - dopo la cancellazione dell'incremento dell'orario di servizio - dell'azione sindacale intrapresa dallo Snals-Confsal insieme a Cisl, a Uil e a Gilda".

Spiega il segretario Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi: "Si tratta di due risultati importantissimi frutto della scelta, rivelatasi vincente, di porre rivendicazioni su cui puntare in modo prioritario. Scelta, tra l'altro, necessaria. Il governo, infatti, ormai giunto al termine del proprio mandato, e considerata la difficile situazione economica del paese, non avrebbe potuto prendere impegni su tematiche di ampio respiro, dai necessari investimenti a favore della scuola alla rivalutazione del riconoscimento professionale".

In ogni caso, ha ribadito Nigi, "il personale della scuola non poteva rinunciare alla progressione di carriera, che e' l'unico strumento che consenta un pur limitatissimo incremento delle retribuzioni, a oggi tra le piu' basse d'Europa. Certo, avremmo preferito recuperare la validita' dell'anno 2011 senza dover attingere per una quota parte alle risorse destinate alla retribuzione accessoria del personale, ma di fronte alla scelta se destinare risorse all'accessorio o alla retribuzione fondamentale, con gli ovvi vantaggi anche in termini previdenziali, il sindacato ha scelto di operare in quest'ultima direzione".

L'accordo conferma che per la retribuzione accessoria resta, anche a regime, piu' di 1 milione di euro. Pertanto, non corrisponde a verita' la paventata ipotesi di "azzeramento del fondo d'istituto". Come gia' detto al momento della recente sospensione dello sciopero "con questi risultati non si sono certo risolti in toto i problemi che gravano sulla scuola. Ma e' sicuro- ha concluso Nigi- che lo Snals-Confsal proseguira' a operare senza dannose demagogie per risolvere tutti quelli che possono essere affrontati anche con un governo dimissionario". (Com/Gas/ Dire) 11:40 13-12-12

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SCUOLA: SI PAGANO 'SCATTI', SINDACATI SODDISFATTI MA NO CGIL

PANTALEO (FLC) 'ACCORDO E' BEFFA A DANNO LAVORATORI'

(ANSA) - ROMA, 13 DIC - La lunga trattativa sugli scatti di anzianità 2011 si è conclusa la scorsa notte con la firma di un accordo: verranno finalmente pagati - previa ratifica del Consiglio dei ministri e certificazione della Corte dei Conti - a tutto il personale della scuola, docenti e non docenti.

Soddisfatti i sindacati, ad eccezione della Flc-Cgil che non ha sottoscritto l'intesa, si riserva una valutazione negli organismi dirigenti e parla di "beffa a danno dei lavoratori".

"Un risultato importante, che lo diventa ancora di più perché ottenuto - sottolinea il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima - in condizioni difficilissime. La mancanza di risorse certificate ci ha costretti a usare una parte di quelle contrattuali, scegliendo di dare priorità alla tutela della retribuzione fondamentale. Con un governo in scadenza, un ennesimo rinvio sarebbe stato gravido di conseguenze, compromettendo ogni possibilità di soluzione a un problema che si trascina da mesi". "E' chiaro - aggiunge - che la questione salariale per la scuola resta aperta, insieme a tante altre (inidonei, ferie del personale precario, ecc.), ma é altrettanto chiaro che il confronto andrà ripreso col nuovo Governo".

Con l'intesa, secondo Massimo Di Menna, leader della Uil scuola "si conferma la progressione economica per anzianità prevista dal contratto vigente con un riconoscimento economico e giuridico che permane per i prossimi anni con effetti positivi sulla pensione e, per il secondo anno, si rimedia a un ingiusto intervento nei confronti del personale della scuola". "Senza minare la qualità dell'offerta formativa e la sostanza del fondo di istituto e della contrattazione integrativa - osserva - si riconosce l'anno 2011 ai fini della anzianità e si garantisce il pagamento con tutti gli arretrati per chi ha maturato lo scatto al 31 dicembre 2011. La prossima sfida, per la qualità della scuola pubblica, per il riconoscimento professionale del personale e per il rinnovo del contratto, sarà rivolta- conclude Di Menna- al nuovo Governo".

L'accordo di ieri sera - commenta il coordinatore della Gilda Rino Di Meglio - "é un fatto positivo che consentirà a tutti di recuperare un anno di progressione di carriera bloccata. Sono tempi molto difficili e non è stato facile portare a casa questo risultato". Per Di Meglio "il fatto oggettivo che nel Mof restino risorse per circa un miliardo di euro dovrebbe mettere la parola fine a polemiche strumentali".

"Si è concretizzato il secondo obbiettivo, dopo la cancellazione dell'incremento dell'orario di servizio, dell'azione sindacale intrapresa insieme a Cisl, Uil e Gilda" sottolinea il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi aggiungendo che "si tratta di due risultati importantissimi, frutto della scelta, rivelatasi vincente, di porre rivendicazioni su cui puntare in modo prioritario". Anche Nigi mette in evidenza che l'accordo conferma che

"per la retribuzione accessoria resta, anche a regime, più di 1 miliardo di euro"e pertanto "non corrisponde a verità la paventata ipotesi di 'azzeramento del fondo d'istitutò".

Di tutt'altro parere la Flc-Cgil secondo cui è stata scritta "una brutta pagina". "L' accordo - spiega il segretario generale Mimmo Pantaleo - è una beffa a danno dei lavoratori e un ulteriore taglio alle risorse della scuola pubblica". Per pagare gli scatti - fa notare - "va decurtato il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa (Mof) di oltre il 25% (351 milioni di euro) a partire dal 1 gennaio 2013. Per l'anno 2012 vengono anche sottratti 295 milioni di euro relativi al fondo di miglioramento dell'offerta formativa non ancora assegnato alle scuole". Non è tutto. "L'accordo pretende - osserva ancora Pantaleo - che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell'offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo dei contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione". (ANSA).

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SCUOLA: FIRMATO ALL'ARAN ACCORDO SU SCATTI ANZIANITA'

(ASCA) - Roma, 13 dic - E' stato siglato ieri sera tardi all'Aran il contratto che consente il recupero degli scatti di anzianita', ai fini della progressione di carriera, anche del 2011. Si e' cosi' concretizzato, sottolinea una nota sindacale, il secondo obbiettivo - dopo la cancellazione dell'incremento dell'orario di servizio - dell'azione sindacale intrapresa dallo Snals-Confsal insieme a Cisl, a Uil e a Gilda. ''Si tratta di due risultati importantissimi, ha dichiarato il segretario Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi - frutto della scelta, rivelatasi vincente, di porre rivendicazioni su cui puntare in modo prioritario. Scelta, tra l'altro, necessaria. Il governo, infatti, ormai giunto al termine del proprio mandato, e considerata la difficile situazione economica del paese, non avrebbe potuto prendere impegni su tematiche di ampio respiro, dai necessari investimenti a favore della scuola alla rivalutazione del riconoscimento professionale''. ''In ogni caso - ha ribadito Nigi - il personale della scuola non poteva rinunciare alla progressione di carriera, che e' l'unico strumento che consenta un pur limitatissimo incremento delle retribuzioni, a oggi tra le piu' basse d'Europa. Certo, avremmo preferito recuperare la validita' dell'anno 2011 senza dover attingere per una quota parte alle risorse destinate alla retribuzione accessoria del personale, ma di fronte alla scelta se destinare risorse all'accessorio o alla retribuzione fondamentale, con gli ovvi vantaggi anche in termini previdenziali, il sindacato ha scelto di operare in quest'ultima direzione''. L'accordo conferma che per la retribuzione accessoria resta, anche a regime, piu' di 1 milione di euro. Pertanto, non corrisponde a verita' la paventata ipotesi di ''azzeramento del fondo d'istituto'', sottolineano i sindacati. red/mpd /mpd 13-12-2012 11:42

SCUOLA/ SCATTI PREGRESSI, FIRMATO L'ACCORDO CON I SINDACATI

I soldi dai fondi per retribuzione accessoria, la Cgil non firma

Roma, 13 dic. (TMNews) - Raggiunto nella tada serata di ieri l'accordo all'Aran sul pagamento degli scatti pregressi dei lavoratori della scuola: recuperata la piena validità del 2011 ai fini delle progressioni di carriera di tutto il personale. L'intesa è stata firmata dai sindacati CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda; la FLC Cgil non ha firmato riservandosi ulteriori valutazioni.

Per Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, è "un risultato importante, che lo diventa ancor di più perché ottenuto in condizioni difficilissime. La mancanza di risorse certificate ci ha costretti a usare una parte di quelle contrattuali, scegliendo di dare priorità alla tutela della retribuzione fondamentale. Con un governo in scadenza, a legislatura ormai di fatto chiusa, un ennesimo rinvio sarebbe stato gravido di conseguenze, compromettendo ogni possibilità di soluzione ad un problema che si trascina da mesi".

"Il personale della scuola non poteva rinunciare alla progressione di carriera, che è l'unico strumento che consenta un pur limitatissimo incremento delle retribuzioni, a oggi tra le più basse d'Europa. Certo - dice il segretario Snals-Confsal Marco Paolo Nigi - avremmo preferito recuperare la validità dell'anno 2011 senza dover attingere per una quota parte alle risorse destinate alla retribuzione accessoria del personale, ma di fronte alla scelta se destinare risorse all'accessorio o alla retribuzione fondamentale, con gli ovvi vantaggi anche in termini previdenziali, il sindacato ha scelto di operare in quest'ultima direzione". 13-12-2012

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GR3 del 13/12/2012 18:45

Nell’edizione delle ore 18,45 di ieri 13 dicembre del radio giornale RAI GR3, è andata in onda, nel servizio “Scuola. Raggiunto l'accordo per il recupero degli scatti di anzianità 2011. Interessa il personale insegnante e non docente. Almeno 100 euro lordi al mese”, un’intervista del Segretario Generale Marco Paolo Nigi.

Vi invitiamo ad ascoltarla sul sito della RAI all’indirizzo http://www.grr.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-f4d75773-cd32-411f-bdac-

ce72e3bbab86.html (anche se al momento il link non è attivo - n.d.r.).

06/12/2012

SCATTI, SI PUÒ CHIUDERE PRESTO E BENE. DUBBI DALLA FLC-CGIL

Con un comunicato unitario Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda dicono che ci sono le condizioni per chiudere presto e bene la trattativa (avviata oggi all'Aran) sul recupero degli scatti di anzianità. Scettica sulla delicata questione la Flc-Cgil che pubblica un volantino

Il Comunicato unitario

Le condizioni per chiudere presto e bene la trattativa sul recupero degli scatti ci sono: abbiamo avuto conferma, viste le cifre presentate dall’ARAN, che è possibile ottenere un buon risultato, salvaguardando una parte importante della retribuzione di tutti, ferma restando una dotazione significativa di risorse per il salario accessorio.

I conti ci dicono che per il MOF (Miglioramento dell'Offerta Formativa) resta circa un miliardo di euro: nessun azzeramento del fondo, dunque, come qualcuno strumentalmente afferma.

Siamo certi che la soluzione individuata per ridare validità al 2011 ai fini delle progressioni economiche risponda a un interesse cui va data oggi priorità (la difesa del salario fondamentale di tutti) e incontri anche le attese dei lavoratori, che attendono da tempo la conclusione di una vicenda trascinatasi troppo a lungo.

I lavoratori non hanno bisogno di parole, ma dei fatti che derivano dalla capacità del sindacato di fare scelte in modo accorto e responsabile.

Ma La Flc-Cgil non è assolutamente convinta e anzi per dimostrare le sue ragione pubblica online un volantino

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giovedì 13 dicembre 2012

Intesa sugli scatti: le motivazioni dei sindacati firmatari

Dopo le prime valutazioni sull’accordo degli scatti, espresse dal segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima, sono venute anche le dichiarazioni degli altri sindacati firmatari, Snals-Confsal, Uil-scuola e Gilda, che hanno rilevato la positività del risultato in un momento molto difficile e il contenimento degli effetti negativi sul fondo di istituto. La cgil-scuola non ha firmato e si è riservata una valutazione successiva.

Il segretario Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi sottolinea lo stato di necessità per chiudere l’accordo:

“Il governo, ormai giunto al termine del proprio mandato, e considerata la difficile situazione economica del paese, non avrebbe potuto prendere impegni su tematiche di ampio respiro, dai necessari investimenti a favore della scuola alla rivalutazione del riconoscimento professionale”.

“Il personale della scuola - ha ribadito Nigi – non poteva rinunciare alla progressione di carriera, che è l'unico strumento che consenta un pur limitatissimo incremento delle retribuzioni, a oggi tra le più basse d'Europa. Di fronte alla scelta se destinare risorse all'accessorio o alla retribuzione fondamentale, con gli ovvi vantaggi anche in termini previdenziali, il sindacato ha scelto di operare in quest'ultima direzione”.

Anche Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, commenta positivamente l'accordo sul pagamento degli scatti 2011 di tutto il personale della scuola. Per la qualità della scuola pubblica, il riconoscimento professionale e il nuovo contratto.

“Con l'intesa - sottolinea Di Menna - si conferma la progressione economica per anzianità prevista dal contratto vigente con un riconoscimento economico e giuridico che permane per i prossimi anni con effetti positivi sulla pensione e, per il secondo anno, si rimedia ad un ingiusto intervento nei confronti del personale della scuola”.

“Un anno, senza mai mollare, per giungere all'accordo per far avere gli aumenti in tasca a chi li ha maturati, proprio come è già successo l'anno scorso” afferma ancora Di Menna, per il quale “sono stati superati con la protesta, la mobilitazione, la trattativa, il negoziato una infinita serie di ostacoli burocratici, politici, di ogni tipo”.

"La sottoscrizione del contratto per gli scatti di anzianità del 2011 è un fatto positivo che consentirà a tutti di recuperare un anno di progressione di carriera bloccata”. Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta con soddisfazione l'esito della trattativa all'Aran. “Sono tempi molto difficili - aggiunge - e non è stato facile portare a casa questo risultato”.

Secondo la Gilda, inoltre, “il fatto oggettivo che nel Mof (Miglioramento Offerta Formativa) restino risorse per circa un miliardo di euro dovrebbe mettere la parola fine a polemiche strumentali e a informazioni non corrette". Sulla gestione del fondo d'istituto, infine, Di Meglio ribadisce la disponibilità al dialogo del sindacato: “Siamo pronti, contratti alla mano, ad accettare un dibattito pubblico per verificare quanta parte delle risorse sia indirizzata realmente agli alunni e quanta invece venga utilizzata per retribuire ai docenti mansioni di carattere burocratico-amministrativo.

“La vera produttività della scuola –conclude - consiste nel trasmettere un livello elevato di cultura.

Il resto è un'esecrabile deriva impiegatizia”.

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14 dicembre 2012 - 09:52

Lega Federalista: “Per comprendere i problemi della scuola occorrono più ascolto e informazione”

VITERBO – (m) “Si è tenuto presso le Terme Salus a Viterbo l’incontro-dibattito organizzato da Isabella Grossi di Lega Federalista avente come argomento i “tagli alla scuola”.

Nel corso delle oltre tre ore di confronto tra personale docente, rappresentati sindacali e una delegazione di genitori, sono emerse le molteplici problematiche della scuola dopo gli ulteriori tagli dell’attuale governo e le precedenti direttive emanate dall’allora ministro Gelmini.

Una professione, quella dell’insegnante, particolarmente importante per la formazione dei ragazzi ma non adeguatamente retribuita. E ciò che amareggia ulteriormente i docenti è la convinzione generalizzata che lavorino soltanto 18 ore settimanali con tre mesi di vacanza. Credenze popolari assolutamente infondate in quanto alle 18 ore citate si devono aggiungere tutte le attività consequenziali all’insegnamento, le attività post scolastiche svolte al proprio domicilio (correzione dei compiti), corsi di aggiornamento, attività extra scolastiche non retribuite ed altro, impegni che corrispondono ad altrettante ore facendo lievitare l’orario settimanale a circa 36-40 ore di attività.

Altre voci che danneggiano la categoria sono le famigerate vacanze estive di tre mesi, assolutamente false poiché il termine delle lezioni e la ripresa dell’anno scolastico, per molti docenti, sono intervallate da scrutini, esami, commissioni interne ed esterne che riducono i giorni di ferie a quelli classici di ogni lavoratore.

Le strutture, a volte fatiscenti, con arredamenti da rottamare e termosifoni non funzionanti, altre volte inadatte a favorire lo studio, sono l’altro risvolto poco felice per insegnanti e studenti, per non parlare di alcune scelte di investimenti di dubbia utilità e finalità che penalizzano altre primarie necessità. Alcuni interventi hanno evidenziano una minima percentuale di insegnanti non all’altezza del loro ruolo per incapacità didattica o scarsa motivazione ad una professione che deve essere intesa come una missione sociale e non limitatamente occupazionale. Come valutare i docenti, però, resta una partita aperta, anche se è stato accennato che negli Stati Uniti i ragazzi, a fine anno, compilano anonimamente una sorta di scheda valutativa per gli insegnanti.

Anche se con qualche tono di rivalità nell’incontro è stato affrontato il ruolo che rivestono le scuole pubbliche del sistema nazionale nelle quali rientrano gli istituti privati paritari. Con sorpresa e grazie al contributo di presidi e direttori scolastici, si sono appresi dati importanti a volte travisati, altre volte sconosciuti a causa di una carenza d’informazioni corrette se non strumentalizzate. E’

corretto e doveroso affermare che le scuole paritarie superiori non ricevono alcun contributo statale e vivono delle rette pagate dagli iscritti, svolgono un’attività formativa con indirizzi che spesso non sono sempre disponibili localmente nella scuola statale, offrono locali, tecnologie e docenti adeguati alla missione che il privato si è prefissato di raggiungere per essere concorrenziale e preferibile tra le varie proposte scolastiche. Un dato in particolare, però, indica l’incidenza che detti istituti paritari superiori hanno nel piano formativo scolastico nazionale: oltre un milione di iscritti l’anno.

Si deve inoltre sapere che ogni studente delle scuole statali costa allo Stato circa 7500 euro con questi due parametri si deduce che per lo Stato il risparmio, grazie alla presenza degli istituti privati paritari, è di 8miliardi di euro circa. Cifra che fortunatamente non va ad aggravare ulteriormente sul bilancio dell’istruzione pubblica statale. E’ possibile concludere, pertanto, che sono fuori luogo sia le guerre dei poveri, sia i tentativi di screditare o vedere con timore e rivalità gli istituti paritari che contribuiscono alla formazione dei ragazzi con senso di responsabilità, di servizio per il Paese, ma anche di occupazione per migliaia di docenti, visto che nella scuola pubblica si preferisce aumentare la presenza degli studenti per ogni classe anziché provvedere a crearne delle nuove favorendo l’occupazione ed un rapporto insegnante-studente più ottimale e funzionale.

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Lega Federalista nelle persone della promotrice Isabella Grossi, del capogruppo Umberto Fusco e del consigliere Maurizio Pinna, moderatore nell’incontro, è molto soddisfatta della qualità degli interventi e della presenza qualificata dei rappresentanti sindacali, prof. Longo UIL scuola, prof.

Lamonica SNALS e prof. Di Russo CGIL scuola, oltre che degli interventi della professoressa Alario dell’Istituto Tecnico Paolo Savi, del prof. Buratti delegato delle RSU della scuola media Pietro Egidi nonché degli istituti che hanno inviato per email o fax il loro contributo.

La prossima azione di Lega federalista sarà organizzare un incontro con i rappresentanti di Lega Nord in Parlamento con i quali Lega Federalista lo scorso 6 dicembre ha stretto un rapporto di collaborazione”. On Tuscia - Cronaca - Viterbo

13 dicembre 2012

Strada sbarrata per i precari dell’ateneo. Il Cda contrario alla stabilizzazione

L'esito della riunione odierna non è favorevole per i 33 impiegati nel settore tecnico- amministrativo. Tutti a casa il 15 dicembre, senza proroghe né trasformazione dei contratti.

Sindacati chiedono accesso agli atti per ricorso

di Marina Schirinzi - LECCE - Strada sbarrata alla stabilizzazione dei precari dell'Università del Salento. Il consiglio d'amministrazione riunitosi oggi, scatenando un polverone polemico sulla data di convocazione - appena due giorni prima della scadenza di molti contratti - ha bocciato in toto ogni proposta relativa alla proroga dei rapporti a tempo determinato, nonché alla possibilità di una loro futura trasformazione in tempo indeterminato.

La partita sembra essersi chiusa così, senza possibilità di replica: l'ateneo che in una prima fase aveva manifestato la propria disponibilità a risolvere il problema, conferma in pieno il dietro-front annunciato e fortemente contestato dai sindacati. Il 15 dicembre sarà la data del ritorno a casa di quelle persone, impiegate nel settore tecnico - amministrativo, che per tre anni hanno garantito il loro supporto per molti servizi definiti "essenziali" per il buon funzionamento dell'ateneo.

Comprese le attività informatiche per le procedure riservate agli studenti. A nulla sembrano essere serviti i campanelli d'allarme sulla qualità di un servizio che, senza il pilastro di quelle persone, rischiava di perdere in qualità ed efficienza. Né il grido di dolore di 33 famiglie legate a quello stipendio universitario: precario si, ma pur sempre a tempo pieno.

Al margine della riunione, i sindacati hanno incontrato il rettore Domenico Laforgia che ha confermato la posizione negativa del Cda, sostenuta dal parere ampiamente sfavorevole fornito dall'avvocatura distrettuale dello Stato cui ci si era rivolti per chiarezza. "Ho chiesto se i consiglieri avevano preso in considerazione i futuri sviluppi dell'approvazione della legge di stabilità.

Potrebbero passare degli emendamenti che contengono una deroga al tetto di spesa imposto dal decreto legislativo 78 del 2010", spiega Sebastiano Mercuri di Snals. Ma Laforgia ha escluso ogni possibilità di proroga sino alla fine dell'anno, adducendo che tutte le risorse disponibili per questi rapporti di lavoro, erano già state spese. E questo proprio in virtù del tetto di spesa stabilito dal citato decreto che, per il capitolo precari, impone di non superare il 50 percento del budget stanziato nell'anno precedente.

Le unità lavorative non sarebbero quindi al riparo dalla scure legislative, perché assunte precedentemente all'entrata in vigore di quella norma. Così come teorizzato, in un primo momento, dai sindacati. L'unica strada ancora aperta rimane, ovviamente, il ricorso legale. Ipotesi che alcuni lavoratori hanno già preso in considerazione, pur di salvare il salvabile. Allo stesso modo i sindacati

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hanno presentato richiesta di accesso agli atti per valutare la possibilità di fornire assistenza attraverso i propri avvocati.

Il Cda ha anche deciso di non avallare il ritiro delle dimissioni volontarie dell'ex direttore generale Emilio Miccolis. Sentiti i legali dell'ateneo, il rettore ha infatti scelto di tirare dritto sulla strada che porterebbe all'estromissione definitiva, salvo rivolgimenti in sede giudiziaria. Nei giorni scorsi l'avvocato Daniele Montinaro ha presentato un ricorso al Tar per l'annullamento del bando di concorso per il nuovo dg e nelle prossime ore il suo collega Luciano Garofalo dovrebbe sottoporre il caso all'attenzione della magistratura del lavoro.

Raggiunto l'accordo sugli scatti di anzianità

Raggiunto in tarda serata ieri all’Aran l’accordo sul pagamento degli scatti di anzianità del personale della scuola, docenti e non docenti, per il 2011; lintesa è stata firmata dalla Cisl-scuola, dalla Uil-scuola, dallo Snals e dalla Gilda; mentre la Cgil- scuola, come ha fatto in altre occasioni, si è riservata di valutare.

Secondo Scrima, segretario della Cisl-scuola, si tratta di “un risultato importante, che lo diventa ancor di più perché ottenuto in condizioni difficilissime. La mancanza di risorse certificate ci ha costretti a usare una parte di quelle contrattuali, scegliendo di dare priorità alla tutela della retribuzione fondamentale”.

“Con un governo in scadenza, a legislatura ormai di fatto chiusa – ha aggiunto Scrima – un ennesimo rinvio sarebbe stato gravido di conseguenze, compromettendo ogni possibilità di soluzione ad un problema che si trascina da mesi. Tutti sanno che non esistevano altre vie

praticabili se non questa, chi contesta questa soluzione abbia il coraggio di dichiarare che preferisce rinunciare al pagamento degli scatti”.

Secondo Scrima “è chiaro che la questione salariale per la scuola resta aperta, insieme a tante altre su cui continua il nostro impegno (inidonei, ferie del personale precario, compensi per mansioni superiori, ecc.); ma è altrettanto chiaro che il confronto andrà ripreso col nuovo Governo, subito dopo le elezioni, perché l’obiettivo di valorizzare la scuola e le sue professionalità non si può certo perseguire nelle pieghe dell’ordinaria amministrazione”.

Precari dell'ateneo con il fiato sospeso. I sindacati premono per la proroga

Alcuni dei contratti a tempo determinato, in scadenza a metà mese, potrebbero essere prorogati e dunque stabilizzati. Lo spiegano i sindacati che lamentano la "scarsa coerenza nel dietro-front dell'università", e i tempi stretti

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LECCE - Fiato sospeso per i precari dell'università del Salento che, nel giro di pochissimi giorni, potrebbero ritrovarsi senza un lavoro. Nel 2008, infatti, l'amministrazione dell'ateneo ha bandito alcuni concorsi per il reclutamento di personale tecnico-amministrativo a tempo determinato, per un totale di 3 anni. Alcuni di questi contratti, 33 per la precisione, sembrerebbe che siano finanziati con il fondo di finanziamento ordinario (Ffo) mentre 11 gravano sui centri di spesa relativi ad attività progettuali. Alcuni di questi contratti di lavoro scadranno il prossimo 15 dicembre ed i sindacati sono in pressing sull'amministrazione per ottenere una proroga, in vista di una futura trasformazione a tempo indeterminato.

"La carenza di personale conseguente alle limitazioni del turn-over e l'esigenza di assicurare lo svolgimento di determinati servizi, ha fatto maturare la volontà, da parte dell'amministrazione, di trasformare i contratti precari in tempo indeterminato. - si legge in una nota inviata da Flc Cgil, Cisl, Uil/Rua, Snals - Per rendere possibile questa operazione, il rettore Domenico Laforgia, ha manifestato la volontà di avvalersi dell'istituto della trasformazione, di cui all'articolo 22 del contratto collettivo nazionale, che così recita: "qualora l'assunzione a tempo determinato avvenga con le medesime modalità e procedure previste dalla legge per i concorsi a tempo indeterminato, l'amministrazione potrà, nei limiti del fabbisogno del personale e previo il superamento di un'ulteriore verifica sull'attività svolta e sulla qualificazione conseguita, trasformare il rapporto a tempo indeterminato".

Questa volontà, aggiungono i sindacati nella loro ricostruzione dei fatti, è stata ribadita durante gli incontri di contrattazione collettiva del 15 ottobre e 13 novembre. Incontri durante i quali non sarebbero emersi ostacoli giuridici ed in cui si sarebbe affermata la piena validità della norma contrattuale.

L'ateneo tuttavia, "con scarsa coerenza rispetto agli impegni assunti", ha convocato il consiglio d'amministrazione per le determinazioni del caso per il 13 dicembre, a soli due giorni dalla scadenza. Proprio a causa di questi tempi strettissimi, le segreterie sindacali premono per ottenere una proroga di quei contratti che si possono stabilizzare, sperando di avviare, contestualmente, le procedure per il rinnovo dei contratti che gravano sui diversi centri di spesa.

"A questo proposito, - ricordano le organizzazioni sindacali - a seguito di una richiesta avanzata dalla Regione Puglia in ordine alla possibilità di prorogare contratti di lavoro "di personale a tempo determinato assunto in base ad avvisi pubblici per esami per la durata di 36 mesi" la presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento della Funzione pubblica, con nota numero 19283 del 15 maggio 2012, ha affermato la sua chiara convinzione che l'ipotesi legislativa di deroga al limite temporale dei 36 mesi di durata dei contratti a termine sia estendibile al settore pubblico".

I contratti oggetto della vertenza, inoltre, sono stati sottoscritti prima dell'entrata in vigore del disegno di legge numero 78 del maggio 2010, e non sarebbero soggetti al tetto di spesa fissato da quella norma.

"Pertanto, l'amministrazione potrà prorogare i contratti in oggetto fino al 31 dicembre 2012. Così come potrà prevedere di prorogarli fino alla metà di gennaio 2013, prestando attenzione a non superare lo stesso tetto di spesa fissato per il 2013. - puntualizza la nota sindacale - Questo periodo di tempo da metà dicembre 2012 alla metà gennaio 2013, non determina il superamento dei limiti di spesa, ma consente l'espletamento delle procedure di trasformazione dei contratti da tempo

determinato a tempo indeterminato".

Per rendere fattibile la procedura di trasformazione, Cgil, Cisl Uil e Snals ritengono necessario individuare la disponibilità dei relativi "punti organico", stabilendo un fabbisogno di sei tra il 2012 ed il 2013. "Per il 2012 sembrerebbe che siano già disponibili 2 punti organico. - aggiungono - Più 0,80 rivenienti dall'annullamento del concorso per 2 posti di categoria Ep area A/G e altri 1,45 si potrebbero recuperare dall'annullamento dell'altro concorso per 2 posti di categoria Ep dell'area T/S, per gli stessi motivi per i quali si è annullato il primo, e dal rinvio del concorso per 1 posto di dirigente che è stato, a suo trempo, deliberato. I restanti punti organico necessari potrebbero essere impegnati nel 2013".

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LETTERA APERTA ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIAZZA ARMERINA

Un gruppo di docenti ed ex docenti armerini preoccupati sulla razionalizzazione scolastica Abbiano appreso con rammarico che nell'ultima riunione, tenutasi Lunedì u.s. ad Enna presso l’Amministrazione provinciale per discutere sulla razionalizzazione della rete scolastica provinciale, l'Amministrazione Comunale di Piazza Armerina era assente. Riteniamo che il Sindaco, in prima persona, debba difendere l'autonomia delle scuole armerine, le quali vantano ognuna un’ importante e pregnante storia per la cultura e l’economia del nostro territorio, al fine di evitare soppressioni, che potrebbero causare una diminuzione di posti di lavoro, o peggio, permettere che qualche nostra scuola possa essere aggregata ad altre di più recente costituzione dei Comuni viciniori, come velatamente è stato paventato.

Si invita caldamente il Sindaco a presenziare alla riunione di giorno 14 p.v. ad Enna, sostenendo la proposta avanzata dalle quattro sigle sindacali della scuola ( SNALS, CGIL, CISL e UIL), che nell’ottica del risparmio e della razionalizzazione delle risorse appare equilibrata e condivisibile.

Una ingiustificata e pretestuosa assenza dell’Amministrazione Comunale alla riunione di Venerdì prossimo indurrebbe, conseguentemente, ad una presa d’atto della reiterata indifferenza dei nostri amministratori nei confronti dei problemi seri e urgenti, che da qualche tempo pesano sulla nostra comunità, della pervicace volontà di assecondare le politiche di spoliazione e di impoverimento del territorio, messe in atto da chi può trarne indiscutibili vantaggi, della necessità per la popolazione armerina di ricordarsene quando sarà chiamata ad esprimere democraticamente il proprio giudizio.

11/12/2012

Formazione Sicilia. Report parla della Formazione in Sicilia e Crocetta blocca i pagamenti per vederci chiaro

Cane da guardia del potere, Report, la trasmissione d’inchiesta più temuta d’Italia, domenica in prima serata su RaiTre, ha dedicato un lungo servizio alla politica siciliana, con un approfondimento sul consenso costruito dagli enti di formazione.

…omissis...

Il business della formazione è l’altro argomento bollente. Ci sono 8mila dipendenti che non prendono lo stipendio da mesi. Una di queste è Annick Le Ann, ex dipendente dell'Anfe, che racconta un colloquio con il presidente dell'ente, che fa presente che le cose "non sono andate come dovevano". Report racconta come all'Anfe lavori pure la moglie di Nino Dina, deputato dell'Udc, ed abbiamo lavorato il figlio dell'ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini e la moglie di Raffaele Lombardo. Il presidente dall'Anfe fa spallucce e difende il suo ente:

"Anche la moglie di un deputato può lavorare. Mica può venire discriminata!".

E’ toccato poi ai primattori del Pd a Messina: Franco Rinaldi e Francantonio Genovese. I due protagonisti del successo di Bersani alle primarie sono direttamente legati a diversi enti di formazione. Lumen, Enaip, Enfap e Aram sono quelli citati per primi. Rinaldi non ne fa mistero e spiega con sincerità: "Siamo presenti nel settore perché facciamo politica. Creiamo una rete di attività che permette di creare una rete di consenso. È normale".

L'ultima colpo, Report lo ha riservato a Rosario Crocetta, o meglio per il segretario generale Patrizia Monterosso. Il presidente della Regione sostiene di aver lanciato ai partiti un "messaggio

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chiaro", ovvero che questo metodo non può andare avanti. Fatto sta che la Monterosso non è un volto nuovo, ma proprio un'ex dirigente della formazione, nominata a più importanti incarichi dirigenziali da Lombardo...

Dopo la puntata di Report la "valanga" Formazione è precipitata. "In merito alla notizia appresa dalla trasmissione Report - si legge in un comunicato - il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, annuncia di aver dato immediatamente disposizione di bloccare i pagamenti nei confronti di associazioni, enti, cooperative, società che gestiscono la formazione, direttamente riconducibili, personalmente o a parenti prossimi, di parlamentari regionali menzionati dall'inchiesta. Il Presidente intende disporre azione di recupero per i pagamenti già effettuati, in violazione della legislazione sulle incompatibilità dei parlamentari regionali; il Presidente ha chiesto inoltre che il dirigente del settore formazione, faccia una verifica su tutti i soggetti destinatari di contributi o affidatari di servizi che presentano elementi di incompatibilità".

"La vicenda - ha detto Crocetta - è veramente insopportabile dal punto di vista morale e politico.

Questo sistema non si riferisce soltanto al settore della formazione professionale, ma a tanti altri, basti pensare a quanto avviene con la tabella H. Nessuno si aspetti sconti - conclude Crocetta -, poiché laddove esisteranno gli estremi, si provvederà ad effettuare precise denunce all'autorità giudiziaria".

Secondo il senatore del Pd Giuseppe Lumia: "La formazione professionale è un settore da riformare radicalmente, affinché diventi uno strumento efficiente al servizio del mercato del lavoro e delle piccole e medie imprese. Ecco perché condivido e sostengo la linea di rigore ed efficienza introdotta dal presidente Crocetta. Si agisca con tutta la severità possibile, non si guardi in faccia nessuno e si ponga fine ad una gestione dissennata, spesso caratterizzata da illegalità e compromissioni politiche". "Le risorse della formazione - ha concluso - devono essere utilizzate per far incontrare il mercato della domanda con quello dell’offerta di lavoro e per investire sull’innovazione e sullo sviluppo".

Intanto, nei giorni scorsi la giovanissima Nelli Scilabra, assessore all'Istruzione e alla Formazione Professionale, ha incontrato informalmente i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Snals e Cobas. "È il primo di una serie di incontri che intendo organizzare con tutti - ha detto - di chi opera nel campo della Formazione professionale e dell'Istruzione. La mia attenzione sarà rivolta ai lavoratori e alle loro famiglie, di certo non possono essere loro a pagare le scelte sbagliate di chi ha governato prima. I loro diritti saranno al centro dell'esercizio del mio mandato".

"Abbiamo illustrato all'assessore alla Formazione lo stato di grande criticità evidenziando le emergenze del settore, e la Cisl, in particolare, ha chiesto lo sblocco del 50% della prima erogazione a valere sull'Avviso 20 e un intervento sulla mobilità a partire dal caso Cefop", così Giovanni Migliore, responsabile della Formazione per la Cisl Scuola.

Informazioni tratte da LiveSicilia.it, ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it

11/12/2012

Ultimo scatto del governo Monti

di Alessandra Ricciardi Governo Monti, ultimo atto. Il precipitare della crisi politica rischia di lasciare sul campo alcuni provvedimenti messi a punto dal ministro dell'istruzione, Francesco Profumo.

Tra questi, il nuovo regolamento sul reclutamento a cui dedichiamo un servizio nelle pagine a seguire. E così l'ultimo atto potrebbe essere la chiusura all'Aran dell'intesa per il recupero degli scatti di anzianità. Domani un nuovo vertice. Si tratta di aumenti automatici legati all'anzianità di servizio, che valgono dai 289 euro in più l'anno del primo scatto del personale ausiliario, tecnico e amministrativo fino ai 1600 euro dell'ultimo scatto, dopo 35 anni di servizio, di un docente delle

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scuole superiori. Bloccati dall'allora ministro dell'economia, Giulio Tremonti, poi da questi

sbloccati, sono stati pagati per il 2010. Per il 2011, l'Economia aveva rilevato l'incapienza dei fondi, pari a una quota dei risparmi di spesa inferti con il decreto legge 112/2008, ovvero la cura

dimagrante che ha tagliato alla scuola 8 miliardi e più di 100 mila posti. Dopo un lungo tira e molla tra i ministeri dell'economia, dell'istruzione e della funzione pubblica, e uno sciopero (poi

confermato solo dalla Flc-Cgil), il governo ha deciso di delegare, tramite direttiva, Aran e sindacati a reperire i fondi che mancano. Una situazione che si è sbloccata solo dopo che il ministro

dell'economia, Vittorio Grilli, ha messo da parte la sua contrarietà al meccanismo degli

automatismi, che la Commissione europea aveva già avuto modo di bacchettare. I fondi mancanti ammontano a circa 300 milioni di euro su 384. Le risorse vanno scovate nel Mof, recita la direttiva, ovvero il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa che ammonta a circa 1,3 miliardi di euro.

Con alcuni paletti, recita la direttiva, come i finanziamenti per i corsi di recupero, che non vanno intaccati, e i trattamenti accessori ritenuti incomprimibili. Il ministero dell'economia, in una nota a margine inviata all'Aran, ha poi precisato che per le attività aggiuntive le scuole dovranno stare attente a non formulare, dopo i tagli, richieste in eccesso, perché non saranno evase. Come sia, domani dovrebbe essere la giornata definitiva per la chiusura dell'accordo, sempre che gli uffici tecnici dell'Aran diano il via libera. E la produttività? Già, perché il ministro dell'economia Grilli a Palazzo Chigi, in sede di accordo politico, aveva sottolineato ai sindacati la necessità di definire un sistema di maggiore produttività. Alla fine però si è deciso che sarà compito della prossima

contrattazione nazionale, ha precisato Profumo, decidere come realizzare un reale confronto su «un nuovo modello di scuola e di docente». Sugli scatti si sta consumando anche l'ultimo scontro tra i sindacati, con la Flc-Cgil di Mimmo Pantaleo che attacca le altre sigle per «accordi al ribasso», e Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda, guidate rispettivamente da Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Nigi e Rino Di Meglio, che invece ribadiscono che i tagli al Mof non intaccheranno il buon funzionamento della scuola e che «l'intesa tutela in concreto gli interessi di tutti i lavoratori». Lo scatto 2011 interessa circa 200 mila lavoratori. L'anno pagato però consente a tutti di maturare il periodo necessario a scattare in futuro. Fermo restando che bisognerà vedere che progressioni di carriera ci saranno con il prossimo rinnovo contrattuale. Un rinnovo che non è affatto imminente.

10 dicembre 2012

Leonessa e Amatrice: la Provincia delibera sul dimensionamento scolastico

L'appello è rivolto alla Regione Lazio

La Giunta provinciale di Rieti, su proposta dell'assessore provinciale Enzo Antonacci, ha approvato una delibera con la quale si chiede alla Regione Lazio di mantenere l'autonomia scolastica

dell'Istituto Onnicomprensivo di Amatrice, dell'Istituto comprensivo di Leonessa, dell'Istituto Ugo Ciancarelli di Rieti e di attivare la prima classe dell'indirizzo “Servizi per l'Agricoltura e lo

Sviluppo rurale” di Amatrice nella frazione Terzone di Leonessa.

«La scelta della Giunta provinciale – dichiara l'assessore Antonacci – è stata presa di comune accordo con i sindacati di categoria, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, e con l'Ufficio scolastico provinciale, dopo aver ascoltato i territori interessati nella riunione tenutasi presso la sede della Provincia di Rieti il 29 novembre scorso. Facciamo appello alla Regione Lazio affinché tenga nel dovuto conto la particolarità rappresentata dai territori di montagna».

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10/12/2012 19:19

Aran, pubblico impiego: tessere sindacali prima volta in calo

Scuola in controtendenza.

Anche il pubblico impiego deve fare i conti con la riduzione di tessere sindacali: a sostenerlo è l’Aran , che attraverso un dettagliato rapporto evidenzia come rispetto alla precedente rilevazione, del 2008-2009, tutti i comparti pubblici hanno fatto registrare una riduzione di deleghe, anche a due cifre. La scuola è andata però in controtendenza, con un incremento del 2 per cento: le tessere dei lavoratori sono passate da 536.113 a 547.158. Con la Cisl che ne ha perse circa 2mila e lo Snals oltre 10mila. Gli aumenti sono stati fatti registrare dalla Flc-Cgil, con 4mila deleghe in più rispetto a quattro anni prima, dalla Uil (più 7mila), ma soprattutto dall’Anief: il giovane sindacato autonomo, nato nel 2008, è passato da zero a 8.623 tessere.

Secondo Marcello Pacifico, confermato nello scorso week end presidente dell’Anief, “il fatto che la scuola risulti in controtendenza rispetto all’allontanamento dei lavoratori pubblici verso il sindacato, si deve al sensibile calo dei dipendenti del comparto istruzione. Un decremento che va oltre il 7,7 per cento, rilevato dall’Aran. Bisogna considerare, infatti, i tanti posti dei precari scomparsi a seguito dell’applicazione della Legge 133 del 2008: in totale, si sono dileguati 200mila posti di lavoro, tra docenti e Ata. E nessun settore ha perso così tanti dipendenti. È normale che a fronte di questa assurda penalizzazione, non ravvisata in nessuna altro Paese al mondo, si sia prodotto una aumento di tessere sindacali: riducendosi il totale di lavoratori del comparto, il calo di tessere è stato così compensato”.

Ma ci sono anche altre motivazioni.Come la fiducia che oltre 8.600 docenti e Ata hanno riposto nell’Anief: “Un sindacato, l’unico nella scuola, a far registrare questo aumento, che ispirandosi a una visione transnazionale dei diritti dei lavoratori, si è posto come seria alternativa ai sindacati tradizionali di potere o di base. I docenti e il personale Ata hanno compreso inoltre l’importanza di non essere connotati ideologicamente. E di essere, invece, orientati prima di tutto alla tutela dei diritti. Attraverso il sapiente ricorso alla magistratura e prodigandosi attraverso proposte serie e condivise, rivolte direttamente ai legislatori che operano nelle aule parlamentari”, conclude Pacifico.

Le graduatorie scorrono, le polemiche divampano

Dura lettera del segretario di CONFSAL Federazione SNALS Università – CISAPUNI Pergolizzi indirizzata al rettore Tomasello

Vecchi concorsi ma nuove assunzioni all’Università di Messina. Nella seduta di martedì scorso (4 dicembre) il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo peloritano ha discusso e approvato il VI punto del I° Ordine del giorno aggiuntivo “Personale Tecnico amministrativo e determinazioni ”.

Una dicitura burocratese dietro cui si celava una volontà ben precisa: sollecitare l’organo di governo ad autorizzare nuove assunzioni di personale T.A., attingendo da graduatorie dai concorsi espletati nel 2009.

Contro il provvedimento adottato del Cda tuona il segretario si CONFSAL Federazione SNALS Università – CISAPUNI Nello Pergolizzi, che ha inviato una nota dai toni molto duri al rettore Francesco Tomasello.

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«Non si può non esprimere l’assoluta contrarietà alla scelta di procedere ad ulteriori assunzioni con scorrimento di graduatorie di concorsi, originariamente banditi per la copertura di alcuni singoli profili professionali di cui l’Amministrazione necessitava» scrive in un comunicato.

La “scorciatoia” imboccata «per l’ennesima volta» dall’Università di Messina non piace per nulla Pergolizzi, che avrebbe ritenuto più opportuno «indire nuove procedure concorsuali all’insegna della trasparenza e della possibilità di garantire una partecipazione più ampia, per consentire una selezione ancor più qualificata che nel passato».

In ordine alle modalità concorsuali ed ai requisiti di partecipazione - sottolinea ancora il segretario sindacale - lo Snals «già nell’anno 2009, con riferimento ai concorsi all’epoca banditi, aveva rilevato come gli stessi fossero tutti connotati da caratteristiche troppo stringenti, prevedendo, tra l’altro, per la partecipazione, requisiti tanto “specifici e limitanti” da avere anche ingenerato non pochi dubbi sulla loro legittimità, oltre ad aver avuto come conseguenza una minore partecipazione e, ovviamente, una minore qualità nella selezione».

«Non riusciamo a convincerci che le reali esigenze di personale dell’Ateneo continuino a coincidere con le professionalità già reperite nell’anno 2009, in spregio a tutti i principi» continua ancora Pergolizzi che innesca un dubbio non secondario, preoccupato del fatto che «l’Ateneo decida il proprio fabbisogno di personale in base «a logiche “già viste“, che una buona volta devono essere finalmente superate».

Il sindacalista teme, inoltre, che «la mancata ricerca interna delle figure professionali presuntivamente necessarie all’Ateneo e l’utilizzo dello strumento dello scorrimento delle graduatorie potrebbe portare anche ad un non auspicabile dispendio di risorse e connesso danno erariale». Nello stesso tempo, a suo avviso, «si penalizzano e si frustrano le legittime aspettative del personale in servizio».

Alla luce di quanto illustrato nella nota, Pergolizzi, chiede al rettore Tomasello «un serio ed approfondito confronto, al fine di garantire una concreta tutela dell’Ente e di tutto il personale in servizio, per non tradire le legittime aspettative dei dipendenti già in forza all’Ateneo». (DLT)

Ateneo, sindacati in linea con Miccolis: “Avviso pubblico illegittimo”

Flc Cigil, Rua Uil, Snals e Cisl Università hanno chiesto al rettore, Domenico Laforgia, di ritirare in autotutela il bando per la selezione del nuovo direttore generale. Attribuirebbe al magnifico un potere troppo discrezionale

LECCE - Altra tegola sul bando per il reclutamento del direttore generale dell'Università del Salento. Dopo il ricorso al Tar presentato da Emilio Miccolis qualche giorno dopo la scadenza del termine entro il quale aveva chiesto di essere reintegrato nelle sue funzioni, al rettore Domenico Laforgia è stato richiesto - da parte di Flc-Cgil, Cisl-Università, Rua-Uil Snals - l'annullamento in autotutela dell'avviso pubblico in scadenza il 18 dicembre perché "palesemente inficiato da vizi formali e illegittimi abusi". Un esposto sarebbe pronto in caso di "inerzia" del magnifico.

L'offensiva contro Laforgia procede dunque spedita, generando imprevedibili convergenze: tanto i sindacati quanto l'ex direttore generale chiedono infatti l'annullamento del bando. E pensare che le fondamenta dell'Università del Salento hanno cominciato a tremare proprio quando sono stati diffusi stralci di registrazioni di conversazioni riservate tra Miccolis da una parte e Manfredi De Pascalis, della Cgil, e Tiziano Margiotta, Uil, dall'altra, avvenute in occasioni separate.

In premessa, le sigle firmatarie si dicono perplesse sulla situazione attuale di Miccolis: è stato licenziato, sospeso o revocato dall'incarico? E le sue dimissioni sono valide, dal momento che sono state successivamente ritirate? Nel merito si ritiene che il bando sia illegittimo innanzitutto perché

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riserverebbe eccessiva discrezionalità al rettore rispetto alla valutazione dei requisiti richiesti ai candidati, ma anche perché opererebbe "una ingiustificata limitazione alla partecipazione escludendo, per esempio, dirigenti del settore privato" con la previsione dell'articolo tre che riserverebbe l'accesso "ai dirigenti delle università o delle amministrazioni pubbliche e per di più richiedendo, in aggiunta agli almeno cinque anni di esperienza, il requisito del superamento di un concorso da dirigente di un ente pubblico".

LEGGI IL BANDO

Il timore dei sindacati è che - lo mettono nero su bianco - Laforgia possa scegliere in "totale solitudine" il candidato da proporre al consiglio di amministrazione ed al senato accademico per la

"mera ratifica senza fornire i nominativi degli altri candidati e soprattutto senza specificare i motivi della scelta". Svilendo così il ruolo degli organi di ateneo ed in particolare del cda. La questione sollevata riguarda sostanzialmente chi debba fare cosa e pone un problema di interpretazione dello statuto dell'Università del Salento, in particolare del terzo comma dell'articolo 73 dello statuto che, ritengono le sigle sindacali, conferisce al cda "la scelta della persona cui conferire l'incarico così come l'individuazione della durata del mandato. E rispetto a quest'ultimo elemento temporale viene avanzata la sollecitazione "ignorata dal cda e mai sottoposta al senato accademico, di ridurre la durata del mandato del direttore generale a quello del rettore in carica, così come previsto dallo statuto d'ateneo".

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