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Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi

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Academic year: 2021

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(1)

progetto cofinanziato da

Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi

UNIONE EUROPEA

MATERIALE SEMPLIFICATO PRODOTTO

Uno degli obiettivi principali del progetto A.I.M.S. (Accoglienza e Integrazione Minori Stranieri), finanziato dal Fondo Europeo per l'Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007 - 2013 - Annualità 2012. Azione 3, è stato quello di migliorare l’offerta di servizi e di interventi a supporto dei minori stranieri nella fascia di età 11/17 anni, attraverso un’azione integrata tra scuola e territorio per garantire e coordinare l'accoglienza, ridurre i rischi di dispersione scolastica e sostenere i ragazzi in situazione di particolare fragilità.

Un'azione importante del progetto ha riguardato l'innovazione didattica e la formazione del personale docente ed educativo impegnato in attività con studenti non italofoni.

La finalità specifica di questa azione è stata quella di sostenere i docenti e gli operatori nell’acquisizione e nell’utilizzo in classe di metodologie efficaci per aumentare il successo scolastico degli studenti stranieri.

In questo contesto la difficoltà per molti alunni nell'accedere al linguaggio (e quindi al contenuto) dei libri di testo disciplinari rappresenta un elemento importante che può portare a una scarsa performance nell'apprendimento e a un senso di frustrazione e possibile rinuncia.

Gli insegnanti di italiano L2, i facilitatori linguistici esperti nell’elaborazione di materiali didattici e i mediatori linguistico-culturali coinvolti nel progetto AIMS e presenti nelle scuole del territorio di Pavia, Voghera e Vigevano hanno realizzato i materiali che vi presentiamo.

La scelta delle discipline e dei relativi argomenti è stata concordata con i docenti disciplinari degli alunni inseriti nei nostri laboratori di studio. I materiali sono pertanto costruiti o adattati in base agli obiettivi specifici dei destinatari indicati.

Il livello linguistico minimo per proporre ai nostri studenti non italofoni alcuni argomenti disciplinari attraverso le necessarie riduzioni e/o semplificazioni è l'A2.

I testi qui raccolti si collocano pertanto tra il livello A2 (attestato) e il livello B1.

In alcuni testi troverete esplicitato il livello linguistico dei destinatari.

In aggiunta ai testi prodotti nell'ambito del progetto A.I.M.S. ci fa piacere segnalare alcuni testi prodotti all’interno del progetto O.L.T.R.E. - Orientamento e Lingua per lo studio, un Territorio in Rete per ‘Esserci’ finanziato dalla Fondazione Cariplo sul Bando 2011 (Promuovere percorsi di integrazione interculturale tra scuola e territorio).

Speriamo che questi materiali possano essere un aiuto per i vostri alunni non italofoni nel percorso di avvicinamento ai manuali di classe.

I partner del progetto A.I.M.S.

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INDICE

ITALIANO

"I maghi del cellulare" (scuola secondaria I grado - classe III) Genere testuale: la lettera (scuola secondaria)

Genere testuale: il diario (scuola secondaria)

STORIA

Greci e Sparta (scuola secondaria II grado - classe I) I Greci (scuola secondaria I grado - classe I)

L'Illuminismo (scuola secondaria I grado - classe II)

La Rivoluzione americana (scuola secondaria I grado - classe II) La Rivoluzione francese (scuola secondaria I grado - classe II) La Rivoluzione russa (scuola secondaria I grado – classe III) Il nazismo in Germania (scuola secondaria I grado – classe III)

Le invenzioni: dalla ruota all'automobile (scuola secondaria I grado – classi I e II) I totalitarismi in Europa (scuola secondaria I grado – classe III)

Il Fascismo in Italia (scuola secondaria I grado – classe III)

SCIENZE

Vertebrati ed invertebrati (scuola secondaria I grado - classe I)

Le proprietà del calore e dell'acqua (scuola secondaria I grado - classe I) Le sostanze nutritive (scuola secondaria I grado - classe II)

La piramide alimentare (scuola secondaria I grado - classe II) I 5 sensi (scuola secondaria I grado - classe III)

La riproduzione (scuola secondaria I grado – classe II) L'elettricità - scuola secondaria I grado – classe III)

DIRITTO

La Costituzione italiana (scuola secondaria II grado – classe I)

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MATEMATICA

Funzioni ed equazioni di secondo grado (scuola secondaria II grado – classe I)

TECNOLOGIA

Energia e inquinamento (scuola secondaria II grado – classe III) TOPOGRAFIA

Esercizi commentati di costruzione (scuola secondaria II grado – classe III)

I testi sono a cura di:

− Associazione Babele (I Greci, le invenzioni: dalla ruota all'automobile, funzioni ed equazioni di secondo grado, energia e inquinamento)

− Cooperativa Finis Terrae (i 5 sensi, le sostanze nutritive, la piramide alimentare, la lettera, il diario, "I maghi del cellulare")

− Associazione Oltremare (la Rivoluzione americana, la Rivoluzione francese, l'Illuminismo, i Greci e gli Egizi, i vertebrati, le proprietà del calore e dell'acqua, esercizi commentati di costruzione)

− Cooperativa Progetto Con-Tatto (La riproduzione, l'elettricità, la Rivoluzione russa, il nazismo in Germania, la Costituzione italiana, il Fascismo, I totalitarismi in Europa).

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ANTOLOGIA I MAGHI DEL CELLULARE

Gaspare frequenta il primo anno del liceo scientifico.

Abita a Torino con la mamma a casa di una zia. Si è trasferito dal Sud Italia per potere studiare.

Gaspare è molto intelligente e a scuola ha dei voti molto alti.

Gaspare però non ha amici: i suoi compagni non vogliono stare con lui perché non si veste alla moda e non si comporta come loro.

Un giorno Gaspare invita in birreria Seba, un suo compagno di classe.

Seba è un ragazzo vestito alla moda e ammirato da tutta la classe.

Per questo Gaspare pensa di invitare proprio lui: vuole far capire di avere coraggio.

Gaspare va a parlare con Seba per invitarlo.

Seba non risponde all’invito di Gaspare:fa solo un cenno con la testa.

Gaspare pensa che questo cenno significhi: Sì, va bene, accetto il tuo invito e ci vediamo in birreria.

Per l’appuntamento Gaspare si compra un berretto come quello che portano tutti i ragazzi e poi va all’incontro.

Aspetta quasi due ore, ma Seba non viene.

Gaspare pensa che forse il cenno della testa di Seba volesse dire: No, non vengo con te in birreria.

Gaspare decide di entrare in birreria da solo: beve quattro birre, ma non è abituato a bere e poi ha lo stomaco vuoto. Per questo sta male tutta la notte.

* * *

Gaspare decide di non studiare più e si compra un cellulare moderno con sei cover (= copertine) colorate da cambiare.

Il cellulare è usato: Gaspare lo compra da un compagno che ha bisogno di soldi per comprare l’ultimo modello di cellulare.

Gaspare ha i soldi per il telefonino perché ha risparmiato i soldi della merenda a scuola.

Gaspare impara a mandare i messaggini e a fare lo squillo.

Quando fai uno squillo ad un amico, lo chiami ma poi spegni subito: lui non risponde, ma vede il tuo numero e capisce che pensi a lui.

La mamma di Gaspare non capisce questo gioco degli squilli: se telefoni a un amico, perché poi non parli con lui ma spegni?

Gaspare invece è contento di fare e ricevere squilli, perché vuol dire che molte persone pensano a lui.

Gaspare sa che questo non vuol dire che ha dei veri amici, ma è felice lo stesso.

Gaspare fa anche una gara con i suoi amici: vedono chi riesce ad avere più numeri nella rubrica del cellulare.

Adesso Gaspare passa le giornate con il cellulare in mano e non studia più.

La mamma è molto preoccupata: non sa cosa fare e chiede anche un consiglio alla zia.

ATTIVITA’

1. Cerca queste espressioni nel testo:

frequenta – si è trasferito –invitare - fa un cenno con la testa – berretto – ha lo stomaco vuoto – il cellulare è usato – ultimo modello – ha risparmiato – rubrica

2. Cosa vogliono dire? Scrivi le espressioni dell’esercizio 1 vicino alla spiegazione:

a) non ha mangiato niente:

b) cappellino con la visiera:

c) elenco di nomi in ordine alfabetico con i numeri di telefono:

d) movimento della testa per dire qualcosa:

e) domandare a qualcuno di fare qualcosa insieme (andare al cinema, studiare insieme…):

f) ha messo da parte i soldi e non li ha spesi:

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g) andare (in una scuola, a un corso):

h) ha cambiato casa e forse anche città:

i) il telefonino non è nuovo:

l) il modello più nuovo:

3. Completa il testo. Puoi usare le parole sotto il testo:

Gaspare frequenta il primo anno del liceo scientifico.

Abita a Torino con la mamma a casa di una zia. Si è ………..dal Sud Italia per potere studiare.

Gaspare è molto intelligente e a scuola ha dei ………..molto alti.

Gaspare però non ha amici: i suoi compagni non vogliono stare con lui perché non si veste alla moda e non si comporta come loro.

Un giorno Gaspare ………in birreria Seba, un suo compagno di classe.

Seba è un ragazzo vestito alla moda e ……….da tutta la classe.

Seba non risponde all’invito di Gaspare:fa solo un ………con la testa.

Gaspare aspetta quasi due ore, ma Seba non viene.

Gaspare decide di entrare in birreria da solo: beve quattro birre, ma non è abituato a bere e poi ha lo

………vuoto. Per questo sta male tutta la notte.

Gaspare si compra un cellulare moderno..

Gaspare ha i soldi per il telefonino perché ha ……….i soldi della merenda a scuola.

Gaspare impara a mandare i messaggini e a fare lo squillo.

Quando fai uno squillo ad un amico, lo chiami ma poi spegni subito: lui non risponde, ma vede il tuo numero e capisce che pensi a lui.

Gaspare invece è contento di fare e ………squilli, perché vuol dire che molte persone pensano a lui.

Gaspare fa anche una gara con i suoi amici: vedono chi riesce ad avere più ……….nella rubrica del cellulare.

Adesso Gaspare passa le giornate con il cellulare in mano e non studia più.

La mamma è molto ………...

preoccupata – cenno – invita – risparmiato – stomaco – voti – trasferito – ricevere – ammirato – numeri

4. Rispondi alle domande con risposte complete.

a) Chi è il protagonista del racconto?

b) Perché non ha amici?

c) Cosa fa Gaspare quando capisce che Seba non verrà?

d) Cosa decide di fare Gaspare ad un certo punto per cambiare la sua vita?

e) Come fa ad avere i soldi del cellulare?

f)Cosa fa Gaspare con il cellulare?

g) Tu cosa fai con il cellulare? L’hai comprato?

h) Secondo te, quali sono i posti dove il cellulare deve essere spento? Perché?

(Semplificazione e riduzione di R. Mencherini del testo i maghi del cellulare di P. Mastrocola nell'antologia BibliotecaTre 3A– Edizioni Lattes)

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LA LETTERA

La lettera è un testo che si scrive per diversi motivi e permette di comunicare con persone lontane.

Fino a poco tempo fa il testo era scritto soprattutto su carta e inviato con il il servizio postale.

Oggi per comunicare con gli altri usiamo sempre più

spesso il telefono, gli SMS e Internet con e le e-mail o le chat.

In una lettera:

- la persona che scrive si chiama mittente - la persona che riceve si chiama destinatario Una lettera può essere informale o formale.

LA LETTERA INFORMALE

Questo tipo di lettera viene utilizzata nella comunicazione quotidiana (di tutti i giorni).

L’argomento è personale e il destinatario di solito è un amico o un familiare.

Il linguaggio è è informale, vicino alla lingua parlata.

La lettera è formata da varie parti. Guarda questa tabella:

Luogo e data Bologna, 7 marzo 2010 Formule di

apertura Cara Giulia/Cari Paolo e Lucia/Caro amore mio

Introduzione È da tanto tempo che non ci sentiamo…/Ho appena ricevuto la tua lettera.../Ti scrivo solo adesso perché...

Corpo della

lettera Nella parte centrale della lettera c’è il messaggio.

Conclusione Adesso smetto di scrivere perché è tardi.../Adesso ti saluto perché devo andare a studiare...

Saluti Ti abbraccio/Un caro saluto/A presto/Un abbraccio/Un bacio

Firma Sara

Post scriptum È una forma latina che indica quello che si scrive dopo i saluti e la firma.

Dove vanno le parti della lettera?

• La data e il luogo vanno in alto a destra.

• La formula di apertura va in alto a sinistra; dopo questa formula si mette sempre una

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virgola e si va a capo (si comincia a scrivere con la lettera minuscola).

• Nell’introduzione di solito si spiega perché stiamo scrivendo la lettera.

• Nel corpo della lettera si affronta il tema della lettera, si danno notizie e informazioni.

• La sigla P.S., post scriptum vuol dire “dopo lo scritto” e va in basso a sinistra. Dopo questa sigla possiamo scrivere una cosa che abbiamo dimenticato di mettere nella lettera (per esempio: “saluta anche tua sorella”, “ti mando il mio numero di telefono:

335....” ecc.).

Adesso leggi questa lettera e riconosci le varie parti:

Bologna, 7 marzo 2012 Cara Giulia,

come stai? È da tanto tempo che non ci sentiamo e quindi ho deciso di scriverti per aggiornarti su quello mi succede in questo ultimo periodo.

Gli studi procedono bene, vado all’università tutte le mattine e il pomeriggio di solito studio; proprio in questi giorni sto preparando un esame molto difficile e capita di studiare anche di sera.

Da un mese mi sono iscritta in palestra e ci vado due o tre volte alla settimana, tra poco arriverà l’estate e voglio essere in forma!

Nel fine settimana finalmente mi riposo, esco con le solite amiche, quelle che hai conosciuto quando mi sei venuta a trovare; di solito andiamo a bere qualcosa al bar e poi a volte andiamo in discoteca. Balliamo e ci divertiamo un sacco!

Come vanno le cose a Parigi? Spero di poterti venire presto a trovare, forse riuscirò a prendermi una piccola vacanza dopo aver fatto il prossimo esame, non vedo l’ora!

Ti abbraccio forte Sara

P.S. Salutami tanto Luca!

Adesso tocca a te:

Scrivi una lettera ad un amico per invitarlo a passare le vacanze insieme.

Controlla se hai scritto:

□ la data

□ la formula di apertura

□ una frase di introduzione

□ una argomentazione (l'invito e il motivo per il quale l'amico potrebbe decidere di passare le vacanze con te)

□ una conclusione

□ una formula di chiusura

□ la firma

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LA LETTERA FORMALE

La lettera formale è inviata a persone con cui non abbiamo confidenza oppure non conosciamo (ditte, enti pubblici, autorità, giornali).

Si utilizza nelle comunicazioni ufficiali (con il preside, un direttore, un dottore ecc.).

Anche nella lettera informale ci sono varie parti:

Indirizzo del

mittente Si scrive in alto a destra.

Indirizzo del

destinatario Si scrive in alto a sinistra.

Luogo e data Bologna, 7 marzo 2010 Formule di

apertura

Gentile / Egregio… Gent.mo (Gentilissimo) Dott. Rossi/Spett.

(Spettabile) Ditta Verde

Introduzione In riferimento alla Vostra richiesta.../Le confermiamo la prenotazione.../Le scrivo per chiederLe....

Corpo della

lettera Nella parte centrale della lettera c’è il messaggio.

Conclusione Attendo Sue notizie Saluti Distinti saluti

Firma Il nome e il cognome. Si può completare con l’indirizzo e il numero telefonico e l’indirizzo di posta elettronica (e-mail).

Nelle lettere formali si usano molte abbreviazioni.

Ecco alcuni esempi:

avvocato = avv.

ingegnere = ing.

nostro = ns. vostro = vs.

signore = sig. signora = sig.ra signori = sigg.

dottore = dott. dottoressa = dott.ssa

professore = prof. professoressa = prof.ssa

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Adesso leggi questa lettera e riconosci le varie parti:

GNC STORE Via del Lavoro 34 40064 Bologna (BO) Spett. Ditta PANATTA SPORT

Via Madonna della Fonte 62021 Apiro (MC)

Bologna, 20 giugno 2001 OGGETTO: Richiesta di offerta per attrezzistica fitness

Spett. Ditta,

Abbiamo visitato la settimana scorsa il Vs. stand alla fiera del fitness di Rimini ed abbiamo avuto l’occasione di apprezzare gli articoli di Vs. produzione.

Riforniamo numerose palestre del nord e del centro Italia e siamo particolarmente interessati alle biciclette e alle nuove macchine per body building modello con panca regolabile, di cui abbiamo apprezzato le qualità.

Vi saremmo grati se ci inviaste dettagliate informazioni sul prezzo, sulle condizioni di pagamento e di consegna, tenendo presente che siamo in grado di inviare ordini consistenti.

Certi della Vs. collaborazione restiamo in attesa di risposta.

Cordiali saluti

Il responsabile commerciale Adriano Antonelli

Adesso tocca a te:

Uno studente di una scuola italiana ha scritto una lettera al dirigente scolastico per informarlo di alcuni problemi che ci sono a scuola.

Il ragazzo ha fatto alcuni errori nella struttura della lettera (luogo, data...) e ha usato uno stile informale, non adatto quando scriviamo al preside di una scuola.

Trasforma il testo usando uno stile adatto alla situazione, senza cambiare il contenuto.

Caro preside,

ti scrivo perché alcune cose non vanno proprio bene ultimamente nella nostra scuola. Prima di tutto la campanella della prima ora suona sempre in anticipo e siamo costretti a correre, quando scendiamo dall’autobus, per non entrare in ritardo: è pericoloso, ci si potrebbe fare male. Bisognerebbe darle una sistematina.

Seconda cosa, non siamo d’accordo col fatto che le prime e le seconde possano fare soltanto una gita di un giorno in tutto un anno scolastico: è troppo poco. Dove si può andare in un giorno?

Terza cosa, i panini che vendono a scuola sono troppo cari: due fette di pane con un po’ di prosciutto non possono costare 4 €; bisognerebbe rivedere gli accordi con chi ce li fa e costringerli a ragionare.

Visto che ho già detto tutto quello che dovevo, ti saluto.

Luca Rossi

(materiale integrato, adattato e semplificato da www.zanichellibenvenuti.it)

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IL DIARIO

Prima di cominciare:

- che cosa pensi quando senti la parola “diario”?

- Hai mai sentito parlare di un “diario segreto”?

Il diario

è

un modo di raccontare, una forma narrativa.

Una persona scrive un diario per raccontare gli avvenimenti della sua vita giorno per giorno oppure per raccontare fatti particolari.

Una persona di solito scrive il diario tutti i giorni oppure a intervalli di tempo regolari (tre volte alla settimana, due volte al mese, tutti i sabati ecc.).

Il diario può essere un quaderno, un'agenda ecc.

Oggi molte persone scrivono il diario sul computer.

CARATTERISTICHE DEL DIARIO:

1- Una persona scrive il diario per se stessa, per raccontare momenti felici e momenti tristi della propria vita, impressioni e sensazioni personali.

Il diario non si scrive per gli altri, ma serve per esprimere liberamente i propri pensieri. In questo modo una persona può leggere in ogni momento quello che ha scritto di rivivere determinati avvenimenti.

2- Il diario si scrive in prima persona (io) e si raccontano cose personali e fatti quotidiani ("…oggi sono molto felice…").

3- Prima di cominciare a scrivere si indicano la data e l’ora (3 giugno 2013, ore 20:30).

4- Il linguaggio usato per scrivere un diario è semplice

. 1

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5- Una persona scrive al diario come a un amico e spesso comincia con: "caro diario"

.

Qualche volta le persona danno un nome al loro diario.

Un esempio:

leggi questa pagina del diario di una ragazza:

3 giugno 2011, ore 20:30 Caro diario,

oggi è stata una giornata molto speciale!

Io e la mia famiglia siamo andati a trovare i miei zii che abitano a Milano e sono arrivati da poco in Italia.

Era molto tempo che non vedevo i miei zii e i miei cugini ed è stato emozionante poterli finalmente abbracciare. Quando eravamo in Moldavia passavo molto tempo con loro. Mia zia è sempre stata molto gentile con me, ricordo che da piccola mi aiutava spesso a fare i compiti, ieri però mi ha detto che è un po’ preoccupata perché non conosce l’italiano e le sembra una lingua molto difficile, ma sono sicura che la imparerà in fretta. Mio zio è una persona allegra, lui in Italia ha già un lavoro ed è felice di essere qui.

Anche i miei cugini sono molto simpatici. Mio cugino fa amicizia con tutti e credo che qui in Italia si troverà molto bene. Mia cugina è molto diversa da lui, è una ragazza tranquilla ed è anche molto intelligente, infatti a scuola ha sempre avuto ottimi voti. Qui in Italia si sente molto sola e ha paura di non riuscire a farsi degli amici, credo che andrò a trovarla spesso per farle compagnia.

Adesso ti devo lasciare, sono molto stanca e domani c’è la scuola!

Buona notte

2

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Esercizio 1

Rispondi alle domande in nero dentro le parentesi ( ) e completa lo schema: alla fine avrai la tua pagina di diario.

(Che giorno è? Che ore sono?)...

Caro …...,

Oggi sono andato/a (dove?) …...

Sono andato (con chi?) …...

un/a ragazzo/a molto (come è?) …...

Io e (chi?) …... abbiamo giocato (a che cosa?) Poi io e (chi?) …...abbiamo mangiato (che cosa?)

…...e siamo tornati/e (dove?)...

Ci siamo divertiti/e (quanto?) …...

…...

Esercizio 2

Adesso prova a scrivere una pagina di diario: puoi raccontare un giorno particolare, parlare del tuo migliore amico, della scuola...

≈≈≈≈≈≈≈

Sai che...

Puoi trovare esempi di diari anche in letteratura.

Il più conosciuto è Il diario di Anna Frank.

Anna Frank è nata nel 1929 in Germania in una famiglia ebrea.

Per questo Anna e la sua famiglia si sono dovuti nascondere dai nazisti.

Prima hanno lasciato la Germania e sono andati a vivere ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.

Anche qui però Anna e la sua famiglia si sono nascosti.

La ragazza ha scritto un diario e ha parlato di tante cose: della sua vita, dei suoi amici, della sua famiglia, del ragazzo che le piace e del suo sogno di diventare scrittrice.

Anna chiama il suo diario Kitty.

Anna morirà a soli 16 anni in un campo di concentramento.

3

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Ecco una pagina del diario di Anna:

Venerdì 24 dicembre 1943 Carissima Kitty,

come ti ho già scritto più volte, qui tutti abbiamo problemi di umore e, soprattutto per quanto mi riguarda, temo che questo tormento negli ultimi tempi sia molto peggiorato. [...]

Quando ci sarà concesso di tornare a respirare aria fresca?

Credimi, quando te ne stai rinchiuso per un anno e mezzo, a volte sei proprio stufo.

Lasciamo perdere un momento la giustizia e l'ingratitudine: i sentimenti non si possono mettere da parte. Andare in bicicletta, ballare, fischiettare, osservare il mondo, sentirmi giovane, sapere di essere libera, ecco che cosa vorrei, eppure non posso darlo a vedere, perché pensa un po' se tutti e otto cominciassimo a lamentarci e diventassimo insofferenti, dove andremmo a finire? A volte penso: qualcuno qui dentro mi capirà? Saprà vedere al di là dell'ingratitudine, dell'essere ebrei o meno, e considerarmi solo per la ragazzina che sono, che ha tanto bisogno di divertirsi? Non lo so e non potrei nemmeno parlarne con qualcuno, perché sono sicura che mi

metterei a piangere.

Tua Anna

Testo ideato adattando:

http://www.zanichellibenvenuti.it

“Il Diario: materiale per alunni di una seconda media provenienti dalla Bosnia” di Bombini, Dal Pos, Galet, Pradal, Simionato

www.letteraturaalfemminile.it

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UNITA’ DIDATTICA SULLA CIVILTA’ GRECA e SPARTANA

I GRECI E LA POLIS

La civiltà greca nacque dalla migrazione di tribù nomadi indoeuropee:

prima gli Achei (o Micenei), giunti intorno al 2000 a.C. insieme con gli Ioni (che fondarono Atene);

poi i Dori, responsabili del crollo della civiltà micenea, che si stabilirono nel Peloponneso e fondarono Sparta.

Le città fondate dai Greci restarono sempre divise e lottarono per lungo tempo fra loro: si trattava di vere e proprie città-Stato indipendenti e dotate di una vera e propria struttura statale. Furono quindi abbattute le monarchie e nacquero le poleis.

In greco polis vuol dire "città". Essa si basa su un'ASSEMBLEA (gruppo) formata da tutti i cittadini i quali:

hanno libertà di parola;

votano le leggi;

sono tutti uguali di fronte alla legge.

La polis è quindi una comunità basata sull'a utogoverno dei cittadini. Lo spazio della polis è formato da una campagna e da una città divisa in "città alta" o acropoli e "città bassa", che ospita l'agorà, cioè la piazza dove avvenivano le riunioni dell'Assemblea. Per salvaguardare la loro organizzazione politica, i cittadini si danno una Costituzione, cioè una legge importante da rispettare.

Nelle prime poleis i diritti di cittadinanza sono riservati a chi possiede terre e combatte nell'esercito. Queste due condizioni escludono i piccoli contadini che diventano schiavi per debiti.

Per risolvere questo problema, nell'Vlll secolo a. C. le aristocrazie, cioè coloro che si erano impossessati delle terra fertili, finanziano l'emigrazione di intere famiglie verso territori più fertili, in particolare in Asia Minore, Siclia, Italia meridionale (che prende il nome di

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Magna Grecia, cioè "grande Grecia") e le coste del l a Francia e della Spagna. In questi luoghi, i Greci fondarono delle colonie.

Con l'emigrazione e la colonizzazione si intensificano gli scambi, in particolare nel Mediterraneo, con la necessità di trasportare buoi, grano o intere greggi di pecore da scambiare con metalli o con oggetti lavorati.

Una soluzione viene trovata nel Regno di Lidia, in Asia Minore dove un mercante fonde a forma di "frittellina", una miscela d'oro e d'argento chiamata elettro, incidendo il proprio nome come garanzia del valore della stessa: nasce così la moneta coniata che pone fine al vecchio sistema del baratto e trasforma le antiche forme di scambio nel vero e proprio commercio.

Sempre nell'Vlll secolo a.C. si diffuse dall'Oriente un nuovo modo di combattere: l'introduzione della falange oplitica, una schiera di soldati chiamata così dall'oplon, un grande scudo circolare con cui i guerrieri coprivano per metà se stessi e per metà il proprio compagno

La falange era un muraglione vivente: i guerrieri dovevano procedere serrati, gomito a gomito, coprendosi l'un l'altro con lo scudo, senza rompere mai la schiera. Con la falange occorrevano solo scudo, lancia e spada, più corazza, gambali ed elmo: questo equipaggiamento era alla portata di artigiani,

mercanti e, in genere agli appartenenti alla "classe media", che furono quindi accolti nell'esercito, acquisendo così il diritto di citta dinanza e di voto nell'Assemblea. In Grecia vennero a crearsi due diversi modelli di polis: quello di Sparta e quello di Atene.

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LA POLIS OLIGARCHICA DEGLI SPARTANI

Nell'Vlll secolo a.C., Sparta riceve la Costituzione da Licurgo: si trattava di una composizione lirica in versi, tramandata oralmente attraverso il canto.

La Costituzione spartana si fondava sull'abolizione della proprietà privata: Licurgo, infatti, divise il territorio in lotti di uguale valore e assegnò ad ogni spartano un lotto e un certo numero di iloti, obbligati a coltivarlo. Ogni spartano diventava così

"possessore" di terra, ma non "proprietario". Gli Spartiati acquisirono così il titolo di Uguali.

Poiché ogni Spartano aveva un terreno, era quindi in grado di pagarsi gli armamenti per combattere e quindi tutti gli Uguali avevano diritto alla cittadinanza.

La Costituzione imponeva agli Spartani un'educazione ferrea, collettiva e affidata non alla famiglia ma alla polis.

Il neonato veniva infatti sottoposto agli "anziani" subito dopo il parto e, se veniva giudicato troppo gracile o deforme, poteva essere gettato da una rupe. Se invece superava la prova, a sette anni veniva assegnato ad un gruppo nel quale veniva addestrato alla pratica della caccia, all'uso delle armi, alla musica, alla scrittura.

Veniva tenuto, inoltre, in regime di fame, spinto a rubare il cibo, senza però essere scoperto, nel qual caso veniva punito a frustate e lasciato a digiuno finché non riusciva a provvedere da solo.

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LA RELIGIONE

Come in tutte le società antiche, anche in quella greca la vita era profondamente intrecciata- con la religione: nessuna azione veniva intrapresa, senza contattare gli dei, attraverso un'invocazione, un sacrificio.

Se ad esempio si doveva partire per una guerra, si cercava l'appoggio delle divinità: si trattava di una religione UTILITARISTICA (utile all’uomo. Si pregava per avere un aiuto concreto).

Zeus era il padre degli dèi che abitava sul Monte Olimpo e venivano quindi chiamati dèi olimpici. Essi avevano le stesse qualità e gli stessi difetti degli uomini e nessuno di loro era ONNIPOTENTE (con un potere senza limiti). Zeus era sposato con Era; Ares era il dio della Guerra, mentre Atena era nata già adulta e armata del cervello di Zeus ed era quindi la dea della saggezza e della Guerra, protettrice di Atene.

I sacerdoti erano eletti annualmente e per questo non diventavano una casta (gruppo di persone) potente.

Agli dèi non venivano dedicati solo i templi, ma anche i santuari (grandi spazi attrezzati che comprendevano templi, stadi e palestre per gli atleti).

Tra i Santuari più importanti abbiamo quello di Zeus ad Olimpia, dove si svolgevano i giochi olimpici, che erano stati fondati nel 76 a. C.

Le gare duravano cinque giorni e si svolgevano ogni quattro anni. In quel period veniva PROCLAMATA (comunicata pubblicamente) una tregua sacra che interrompeva tutte le guerre in corso

L'altro luogo sacro molto importante era il santuario di Apollo a Delfi, dove il dio rispondeva a coloro che venivano a chiedere un consiglio.

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LE DONNE ATENIESI

Le donne ATENIESI (di Atene) non avevano una grande libertà di zione e di movimento.

Erano sottoposte all’autorità del padre e, con il matrimonio, le donne passavo sotto il controllo dei mariti. Se restavano VEDOVE (muore il marito), venivano affidate ai figli maschi. Il loro scopo principale era quello di PROCREARE (avere dei figli). Per questo motive potevano essere date come spose fin dall’età di quattordici anni, per potere avere la possibilità di sposarsi nuovamente (ed avere altri figli con altri mariti) se moriva il marito attuale (di adesso).

Le donne, inoltre, non potenvano partecipare alla vita politica, ne potevano avere con sé del denaro. Al marito era concesso di RIPUDIARE (rifiutare, non volere più) la donna, ma anche la moglie poteva DIVORZIARE (sciogliere il matrimonio) se dimostrava che l’uomo era gravemente colpevole.

Le ateniesi erano ANALFABETE (non sapevano leggere e scrivere) e si dovevano occupare della casa.

La casa era divisa in due parti:

- L’andreoceo, che stava al piano terreno e, che era occupato dagli uomini per cene e feste;

- Il gineceo, che stave al primo piano, e, che era occupato dalle donne.

GLI SCHIAVI

Ad Atene, 40. 000 uomini liberi possedevano 80. 000 schiavi: si trattavano perlopiù di prigionieri di Guerra che venivano messi all’asta nell’AGORA’ (la piazza centrale). Lo schiavo era considerate quindi una merce di scambio

IL TEATRO

Il teatro nasce ad Atene, dove ogni quattro anni si tenevano dei concorsi teatrali che prevedevano tre tragedie e una commedia al giorno e ogni gara poteva durare fino a 10 ore. Le tragedie trattavano temi MITOLOGICI (temi che raccontano dei miti, dei racconti/storie), mentre le commedie trattavano l’attualità. Alla fine delle gare, i giudici assegnavano una corona d’edera ai vincitori.

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BANCHETTI E SIMPOSI

Banchetto e simposio erano due momenti riservati agli 'uomini. Essi mangiavano semisdraiati, acconto a tavoli bassi, dove gli schiavi appoggiavano I cibi e le bevande. Il menù era formato da pesce, frutta, verdure, pane e zuppa di legume. Il formaggio, il miele e la carne venivano

riservate alle cerimonie religiose. Non si beveva vino, ma IDROMELE (un insieme di acqua e miele).

Il vino era presente durante i SIMPOSI (momenti di festa dopo i banchetti, dove si mangiava). Il simposio iniziava dopo gli schivi pulivano i tavoli ed i pavimenti. Il vino veniva messo all’interno di un grande ricipiente, detto “cratere”. Il vino poi veniva mischiato all’acqua dai COPPIERI (le persone che riempivano le coppe, cioè i bicchieri di vino).

(Esempio di CRATERE da dove di prendere il vino per i simposi)

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I GRECI

Questa è la Grecia.

La Grecia è un paese che si trova vicino all’Italia.

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La Grecia è una penisola.

La capitale della Grecia è Atene.

Le prime città in Grecia nascono nell’anno 1000 avanti Cristo.

I greci chiamano le loro città: polis.

Ogni polis aveva un suo governo, come un vero stato indipendente.

Si dice allora che la polis era una città-stato.

In Grecia c’erano tante polis ma la polis più importante era Atene.

Penisola: una terra che ha il mare su tre lati.

Anche l’Italia è una penisola.

Capitale: la capitale è la città più importante di uno stato.

La capitale dell’Italia è Roma.

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Atene

Atene era una città molto grande e molto importante. Una parte della città di Atene si trovava sopra una collina e una parte si trovava in pianura.

Anche oggi è così.

La parte della polis sopra la collina si chiamava acropoli, che significa: città alta.

All’inizio l’acropoli era una piccola città con le mura intorno, poi è diventata la zona

sacra, cioè una zona importante per la religione. Infatti sull’ acropoli ci sono i templi,

dove i greci andavano a pregare gli dei. Ogni dio aveva il suo tempio dove gli abitanti

di Atene andavano a pregare e offrire sacrifici.

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Nella parte bassa della città c’erano le case, i negozi e la piazza, dove si teneva il mercato e dove la gente si trovava per parlare e per incontrarsi. La piazza dell’antica Grecia si chiamava agorà.

Ad Atene c’era anche un porto molto importante: il Pireo.

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Il tempio è fatto con tantissime colonne .

Dentro il tempio c’è la statua del dio. Tutti gli dei greci hanno la figura di un uomo o di una donna.

La religione

Per i greci tutti gli dei hanno la figura di un uomo o di una donna e pensano che vivono insieme su un monte della Grecia chiamato Monte Olimpo. Vivono come gli uomini: mangiano, si innamorano, litigano ma hanno dei poteri che gli uomini non hanno. Infatti possono decidere della vita e della morte degli uomini.

Il dio più importante dei greci è Zeus.

Ci sono poi altri dei, come:

Apollo, il dio della musica e dell’arte Eros, il dio dell’amore

Atena, la dea della saggezza e della guerra

Poseidone, il dio del mare

La dea Atena

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Il tempio più importante di Atene è il Partenone.

Il Partenone era il tempio dedicato alla dea Atena. La dea Atena proteggeva la città di Atene.

Atena era la dea della sapienza e della guerra.

Dentro il Partenone c’era una statua tutta d’oro della dea Atena.

Oggi la statua tutta d’oro della dea Atena non c’è più.

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Il governo di Atene

In Grecia ogni città ha un suo governo.

Ad Atene c’è un’ assemblea, che si chiama ecclesia, dove i cittadini prendono decisioni importanti per la città: decidono se fare la guerra, se fare la pace con altre città, votano le leggi.

L’ecclesia è formata da persone che sono scelte dal popolo di Atene, ma solo dagli uomini perché’ le donne e gli schiavi non possono votare e far parte dell’ecclesia.

Ad Atene c’è un governo democratico, cioè un governo del popolo perché il popolo di Atene sceglie le persone che devono governare la città.

Sparta

Un’ altra città importante della Grecia è Sparta.

La vita a Sparta è diversa dalla vita ad Atene.

Sparta è una polis dove è molto importante il coraggio ed essere un bravo guerriero.

I bambini di Sparta lasciano la loro casa a 16 anni e vanno nei campi militari per diventare soldati.

Si resta soldati fino all’età di 30 anni.

Anche le donne fanno tanta ginnastica e imparano a combattere come gli uomini.

Il governo di Sparta

A Sparta i cittadini maschi si riuniscono in un’ assemblea che si chiama apella.

L’apella sceglie le persone che devono governare la città:

· due re ( che devono comandare l’esercito)

· un gruppo di anziani che consigliano i Re

Assemblea: tante

persone si incontrano per

parlare e decidere cose

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A Sparta non possono governare le donne, gli schiavi, gli stranieri e gli uomini che non hanno ancora 30 anni perché gli uomini fino a 30 anni devono fare i soldati.

La guerra

In Grecia ci sono spesso guerre fra le diverse polis.

Ad Atene i giovani imparano a fare la guerra fra i 18 e i 20 anni e possono essere chiamati a combattere.

A Sparta invece a 16 anni si parte per imparare a combattere e si torna a casa solo dopo i 30 anni.

I soldati greci hanno sempre in testa un elmo con la protezione per il naso, hanno una corazza

di metallo per proteggere il petto, hanno uno scudo, una lancia e una spada.

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I vestiti

I vestiti dei greci sono le tuniche. Le donne hanno tuniche lunghe, gli uomini più corte. Le tuniche sono sempre colorate. Le tuniche hanno sempre fibbie di metalli preziosi. Ai piedi hanno i sandali.

I vestiti dei greci sono di lana o di lino. La lana e il lino sono tessuti naturali:

• La lana si ottiene dal pelo della pecora che è lavorato e lisciato;

• il lino si ottiene da una pianta che è lavorata e intrecciata per fare un tessuto.

I vestiti dei greci sono facili da indossare e bambini e adulti si vestono allo stesso modo.

Ecco quelli delle donne:

E quelli degli uomini:

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Le donne

Le donne in Grecia non vanno a scuola.

Le ragazze restano a casa e la mamma insegna a fare i lavori di casa e a lavorare con la lana e con il telaio.

I capelli delle donne greche sono lunghi e vengono raccolti e legati con dei nastri. Le schiave invece hanno i capelli corti.

Le ragazze a 13/14 anni si sposano. Il marito è sempre più anziano di lei. Il padre della ragazza

sceglie il marito per lei.

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La casa

La casa greca è fatta con mattoni di fango e il tetto è di terracotta.

Le finestre della casa greca sono piccole per non fare entrare i ladri.

Gli uomini e le donne abitano in stanze diverse.

La stanza degli uomini si chiama andron ed è anche la sala da pranzo.

Nelle case ci sono le sedie, i divani, i tavoli e pochi mobili.

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Interno di una casa greca

I divani vengono usati anche come letti.

Nella casa ci sono sempre vasi, piatti e pentole per cucinare.

Ma cosa mangiano i greci?

I greci mangiano pane, pesce, cipolle, fagioli, lenticchie, pollo, uova, latte e formaggio.

Per cucinare usano olive e olio.

Mangiano molta frutta: mele, pere, melagrane e fichi.

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I fichi sono il frutto preferito dai greci che lo mangiano anche secco durante l’inverno.

La bevanda preferita è invece il vino. Il vino viene bevuto in calici o coppe.

I bambini

I bambini greci vanno a scuola. Però solo i bambini possono andare a scuola, le bambine invece stanno a casa.

I bambini greci iniziano la scuola quando hanno 7 anni.

A scuola, i bambini greci hanno un maestro che insegna la lettura, la scrittura e un po’ di matematica; i bambini greci hanno anche un maestro che insegna la musica.

Quando non vanno a scuola, i bambini e le bambine greci giocano.

I bambini greci hanno tanti giochi:

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Anche i grandi giocano.

Tante donne greche amano giocare con gli astragali.

Gli astragali sono come dadi ma fatti con le ossa degli animali.

I grandi giochi: le olimpiadi Per i greci lo sport è importantissimo.

Le gare sportive vengono fatte molto spesso.

Ogni 4 anni però vengono fatti i giochi olimpici: i giochi più importanti per i greci.

Durante le olimpiadi vengono fatte anche gare di poesia

I giochi olimpici vengono fatti nella città di Olimpia. Ecco perché i giochi si chiamano olimpici.

Anche oggi, ogni 4 anni, vengono fatti i giochi olimpici.

Oggi non vengono più fatti solo in Grecia ma si sceglie ogni volta un nuovo stato.

Questa è la bandiera dei giochi olimpici di oggi:

E’ formata da 5 cerchi che rappresentano i 5 continenti

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La poesia

I greci sono bravissimi poeti. Il poeta più famoso è sicuramente Omero.

Ci sono tanti altri poeti.

Qualche poeta scrive storie per il teatro.

Per il teatro vengono scritte:

· Storie tristi che si chiamano: le tragedie

· Storie allegre/felici che si chiamano le commedie Tutte queste storie vengono recitate nel teatro.

Gli attori recitano nel teatro.

Nel teatro greco gli attori sono solo uomini.

Gli attori portano sul viso delle maschere.

Recitate- recitare: fare

finta di essere un’altra

persona.

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La scrittura

I greci non hanno il nostro alfabeto. Il loro alfabeto è diverso.

Eccolo!

L’arte

I greci sono bravi artisti.

I greci scolpiscono statue molto belle che sono poi vendute in tantissimi paesi, anche lontani dalla Grecia.

I greci sono bravissimi artigiani. I greci fanno vasi, piatti e tanti altri oggetti bellissimi.

I greci dipingono gli oggetti che fanno con dei bellissimi disegni.

Ogni città ha i suoi artigiani e crea oggetti particolari.

I greci preparano anche dei buonissimi profumi che poi vengono venduti in Grecia e nei paesi stranieri. La città più famosa per i profumi è Corinto.

Dipingono-dipingere: disegnare e

colorare dei disegni.

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Non dobbiamo dimenticarci poi che i greci sono degli ottimi architetti. Gli architetti costruiscono le case, i templi e i teatri.

Il lavoro

I greci sono anche dei lavoratori:

• lavorano i campi (agricoltura).

• allevano gli animali (allevamento).

• Pescano e cacciano gli animali.

Vi ricordate che lavoro fanno le donne?

Le donne lavorano in casa oppure tessono la lana e il lino per fare i tessuti.

Le donne, poi, con i tessuti preparano i vestiti.

La navigazione

Un altro lavoro molto importante è la navigazione.

I greci sono navigatori molto bravi e esperti..

I greci, con le loro navi fanno le guerre, ma vanno anche in altri paesi per costruire nuove città.

I greci, con le navi vanno anche in altri paesi stranieri per vendere vasi, piatti, profumi, olio,

vino e tanti altri prodotti.

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Le colonie greche

I greci vanno in altri paesi e costruiscono delle nuove città: sono le colonie greche..

I greci arrivano anche in Italia e fondano colonie anche in Italia. In Italia i greci occupano una parte dell’Italia del sud che chiamano Magna Grecia (= grande Grecia).

Se guardi la cartina puoi vedere come tutte le città con il punto rosso ( ), sono città greche.

Vedi che ce ne sono molte nel sud dell’Italia.

Fondare una colonia: creare una

nuova città lontana , in un altro

paese

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Ogni città della Magna Grecia ha la sua moneta. Anche in Grecia ogni città-stato ha la sua moneta.

Moneta di Atene

Moneta di Corinto

Moneta di Sparta

Oggi in Grecia c’è l’euro, come in Italia.

Ecco come sono fatte le monete greche oggi.

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ESERCIZI

1.colora l’Italia con il colore verde e la Grecia con il colore rosso:

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2.unisci l’immagine alla parola:

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3. Completa il testo. Metti al posto dei puntini (…) le parole che trovi qui sotto:

Teatro - Atene - polis – città stato – templi – acropoli – agorà Le prime città in Grecia nascono nell’anno 1000 avanti cristo.

I greci chiamano le loro città:……….

Ogni polis si governa da sola: è una………..

In Grecia ci sono tante polis ma la polis più importante è ………..

La parte della polis sopra la collina si chiama……….

All’inizio l’acropoli era una piccola città con le mura intorno, poi diventa la zona sacra.

Nell’ acropoli, ci sono i ………..(dove i greci vanno a pregare dio) ed il ………..

Nella parte bassa della città ci sono: le case, i negozi e la piazza, dove Si fa il mercato e dove la gente si trova per parlare e per incontrarsi.

La piazza dell’antica Grecia si chiama l’……….

4. Adesso vediamo cosa ti ricordi di Atene e di Sparta. Rispondi Vero o falso:

1. In Grecia ogni città si governa da sola 2. A sparta c’è un’ assemblea che si chiama Ecclesia

3. L’ecclesia è formata solo da donne 4. Ad Atene è il popolo a decidere tutto 5. Democrazia vuole dire governo dei ricchi 6. La vita a sparta è come la vita ad Atene.

7. A Sparta la cosa più importante è essere ricchi.

8.i bambini di Sparta lasciano la loro casa a 16 anni e vanno nei campi militari per diventare soldati.

9. A Sparta l’assemblea si chiama ecclesia.

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10. A Sparta i cittadini maschi si riuniscono in un’ assemblea che si chiama apella.

11. L’apella sceglie tre re e un gruppo di anziani 12. A Sparta le donne non possono governare

13. Ad Atene i giovani imparano a fare la guerra fra i 18 e i 20 anni e possono essere chiamati a combattere.

14. A sparta invece a 16 anni si parte per imparare a combattere.

5. Adesso, giochiamo un po’:

Cerca le parole che sono nascoste nel quadrato:

Apollo Atena Dei Eros Olimpo

Partenone

Poseidone

Religione

Tempio

Zeus

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6. Rispondi alle domande:

1. Di cosa è fatta la casa dei greci?

2. Come sono le finestre delle case?

3. Perché le finestre delle case sono piccole?

4. Come si chiama la stanza degli uomini?

5. Cosa fanno gli uomini nell’andron?

6. Quali mobili ci sono nella casa dei greci?

7. Cosa mangiano i greci?

8. Qual è il frutto preferito dai greci?

9. Qual è la bevanda preferita dai greci?

10. Dove bevono il vino i greci?

BIBLIOGRAFIA

• Centro Come: http://www.centrocome.it/

• Silvio Paolucci, Giuseppina Signorini – ed.Zanichelli

L'ora di storia - edizione rossa

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UNITA’ DIDATTICA SUL UNITA’ DIDATTICA SULUNITA’ DIDATTICA SUL

UNITA’ DIDATTICA SULL’ILLUMINISMOL’ILLUMINISMOL’ILLUMINISMOL’ILLUMINISMO

L’Illuminismo è un movimento culturalemovimento culturalemovimento culturalemovimento culturale (ossia quando molte persone condividono un pensiero, un’idea e si uniscono per diffonderlo) che nasce a Parigi e si sviluppa in tutta Europa ed in America a partire dal 1750 circa.

L’Illuminismo nasce dopo un periodo di riflessione sull’uomo, che era iniziato da circa due secoli, prima con gli umanistiumanistiumanistiumanisti del ‘500 (coloro che si occupavano della letteratura, della filosofia e delle arti in generale) e, poi con le rivoluzioni scientifiche di Galileo GALILEI, ed altri scienziati del ‘600.

La parola Illuminismo derivaderivaderivaderiva (nasce) dalla parola lume (luce). La LUCE è rappresentata dalla ragione e dalla conoscenza, che illuminano il buio dell’ignoranza.

L’Illuminismo è stato il primo movimento interamente laicolaicolaicolaico (non religioso).

In passato i vari movimenti culturali erano guidati da idee e pensieri appartenenti alle religioni.

Per gli Illuminati, essere laico non significava non credere in Dio e nelle religioni.

Gli Illuminati ritenevano importante rispettare tutte le religioni, così come tutte le religioni dovevano rispettarsi reciprocamente.

Gli Illuminati assumevano un comportamento di rispetto e tolleranza verso gli altri e combattevamo ogni atteggiamento fanaticofanaticofanaticofanatico (ogni atteggiamento che esclude ogni altra idea/pensiero diverso dal proprio).

Il Barone MONTESQUIEU Il Barone MONTESQUIEU Il Barone MONTESQUIEU Il Barone MONTESQUIEU

Oltre al romanzo epistolareromanzo epistolareromanzo epistolareromanzo epistolare (libro formato da tante epistole, lettere) Lettere Persiane, Montesquieu con il libro Lo spirito delle leggi, classifica, in tre, i regimi regimi regimi regimi politici

politici politici

politici (sistema di governo all’interno di uno stato):

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- La Repubblica, nella quale i cittadini decidono loro stessi per il bene pubblico, anteponendo

anteponendo anteponendo

anteponendo (mettendo da parte) i propri interessi personali;

- La Monarchia, nella quale il re è fedele alle leggi e, alla sue promesse, ma che può decidere di spendere troppo denaro nella guerra ed in altre spese personali;

- Il Dispotismo, che lascia la popolazione nell’ignoranza, per via dell’egoismo e della cattiva amministrazione di uno stato.

Jean Jacques RO Jean Jacques RO Jean Jacques RO

Jean Jacques ROUUUUSSEAUSSEAUSSEAUSSEAU

Non tutti gli Illuminati erano d’accordo con la crescita della scienza e del progresso.

Secondo il filosofo francese, nonostante le grandi scoperte dell’uomo in molti campi, la società europea era destinata a cadere nell’infelicità.

Questo perché, secondo ROSSEAU, l’unico modo per poter vivere nella felicità e nella parità tra uomini, era vivere in uno stato di cose naturali, cioè vivere a contatto con la natura, senza l’utilizzo degli strumenti della moderna scienza (vivere in una società agricola).

Poiché questo non era più possibile, il filosofo riteneva che dovesse nasce un contratto sociale tra poveri e ricchi o tra deboli e potenti.

Per contratto sociale, ROSSEAU intendeva come una specie di accordo tra i poveri ed i ricchi, così come tra i deboli e, i potenti, al dare più tuteletuteletutele (aiuti) a chi ne poteva tutele avere bisogno, ed era in difficoltà economica, sociale, culturale etc.

In questo modo, la società si sarebbe sostenuta (aiutata) meglio, mettendo al primo

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posto il bene comune e, senza coinvolgere i rappresentanti della politicarappresentanti della politicarappresentanti della politica (deputati, rappresentanti della politica coloro che votano le leggi).

Inoltre, ROUSSEAU sosteneva che la proprietà privataproprietà privataproprietà privataproprietà privata (una cosa che è tua), doveva essere in parte limitata.

Jean Baptiste D'ALEMBERT e Deni Jean Baptiste D'ALEMBERT e Deni Jean Baptiste D'ALEMBERT e Deni

Jean Baptiste D'ALEMBERT e Denis DIDEROTs DIDEROTs DIDEROTs DIDEROT

Gli illuministi scrissero anche una grande enciclopedia di scienze umane ed i fondatori dell'opera furono:

Jean Baptiste D'ALEMBERT Denis DIDEROT.

Non si trattava semplicemente di una raccolta d'informazioni, ma di un modo per convertire

convertire convertire

convertire (portare a credere) i lettore verso le idee illuministiche e, nonostante il governo francese cercò di ostacolarli l’enciclopedia ebbe un enorme successo.

L'Illuminismo piacque così tanto che il Settecento fu chiamato "secolo dei lumi".

Conseguenze Illuministiche Conseguenze Illuministiche Conseguenze Illuministiche Conseguenze Illuministiche

Se oggi possiamo godere di certi diritti e leggi molto lo dobbiamo agli illuministi.

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Tutti gli uomini nascono liberi e uguali, la libertà di pensare e di esprimere le proprie opinioni, di professare la propria religione, di essere giudicato come gli altri sono grandi idee arrivate sino ai giorni nostri, che un tempo non esistevano perché tali diritti (o per meglio dire privilegi) li possedevano solo i nobili.

L'esigenza di essere libero non era solamente sul piano filosoficopiano filosoficopiano filosofico (pensare all’uomo piano filosofico come libero di esprimersi nel pensiero e nelle idee) ma anche lavorativo.

Chiunque doveva essere lasciato libero di svolgere l'attività che voleva, senza aiuti ma anche senza limitazioni.

Ciò significava comprare e vendere merci all'interno dello Stato o fra diversi Stati senza il permesso di autorità superiori e senza pagare tasse o dazi per far entrare o uscire merci, che erano presenti anche per scambi da una città e l'altra.

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UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE AMERICANA UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE AMERICANA UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE AMERICANA UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE AMERICANA

L'America del Settecento L'America del Settecento L'America del Settecento L'America del Settecento

Nei primi anni del Settecento l'America era un immenso territorio popolato da poche persone e, dominato da diverse potenze europee. La Spagna che aveva occupato l'America meridionale, ad eccezione del Brasile, colonia portoghese.

L'Inghilterra, la Francia e la Spagna si divisero l'America settentrionale. Nella zona dell'oceano Atlantico si erano formate tredici colonie inglesi, fra queste New Amstedam era stata tolta agli olandesi e ribattezzata New York. Alle loro spalle si estendeva la colonia francese della Louisiana, nome derivato dal re Luigi XIV, più a sud si trovavano il Messico e la Florida che erano territori spagnoli.

Nella zona interna, nelle grandi prateria fino al Pacifico vivevano le tribù degli indiani pellerossa. Questo nome gli è stato dato dai bianchi per il semplice motivo che si dipingevano il volto di rosso in occasione di guerra. Sioux, Cheyenne, Comanche, Crow, Piedi Neri, Arapaho, Navajo, Apache, Pueblo erano per lo più tribù nomadi che si spostavano frequentemente per la caccia di mandrie e bisonti.

Più a nord, il Canada fu scoperto dai Francesi che lo colonizzarono, e poi crearono due città a cui vennero dati il nome di Quebec e Montreal.

Nel 1763 i Francesi vennero sconfitti dagli inglesi e così il Canada passò sotto il dominio inglese

Le Tredici Colonie Inglese Le Tredici Colonie Inglese Le Tredici Colonie Inglese Le Tredici Colonie Inglese

Le tredici colonie inglesi rappresentavano un punto fermo per parte della popolazione intenzionata ad insediarsi stabilmente e, che comprendeva verso la

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metà del Settecento circa 2 milioni e mezzo di bianchi.

Virginia, Maryland, Carolina del Nord, Carolina del Sud e la Georgia costituivano le cinque colonie del Sud dove l'economia era basata prevalentemente sull'agricoltura ed organizzata con grandi piantagioni di cotone, riso, zucchero, e tabacco, con la manodopera era formata in maggioranza da schiavi dell'Africa.

New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware erano costituivano le quattro colonie del centro ed erano le città più ricche e, grazie alla presenza dei porti, erano popolate principalmente da inglesi con la presenza minoranza di olandesi, tedeschi, irlandesi e scozzesi. Anche in queste colonie l'agricoltura era l'attività più fiorente, ma le terre erano divise in piccole e medie proprietà, coltivate a conduzione familiare.

Massachussetts, Connecticut, New Hampshie e Rhode Island costituivano le quattro colonie del Nord, erano abitate da Inglesi e Scozzesi e costituivano la regione chiamata New England (Nuova Inghilterra). La loro economica si basava sul commercio, anche quello degli schiavi che rivendevano alle colonie del sud. Avevano a loro disposizione una notevole flotta di navi da pesca e possedevano manifatture e fabbriche che vendevano i loro prodotti alle altre colonie.

Chi erano i Coloni Chi erano i ColoniChi erano i Coloni Chi erano i Coloni

I Coloni, persone che abitavano l'America erano persone decise e disposte a lavorare duramente pur di costruirsi una vita diversa da quella passata. Chi andava a colonizzare era povero ed andava in cerca di maggior benessere. Molti dei coloni erano stati perseguitati per motivi religiosi come i padri pellegrini del Mayflower, altri erano ex condannati o carcerati che il governo inglese aveva mandato a

popolare le colonie in cambio della libertà.

Per questo motivo i coloni difendevano ad ogni costi i beni e la libertà che si erano

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conquistati, e questo individualismo, veniva trasmesso da padre in figlio, come un insegnamento di vitale importanza da tramandare nel tempo. Inoltre l'istruzione era molto diffusa, la media di chi sapeva leggere e scrivere, per quei tempi, era molto alta; non a caso furono fondate le grandi università di Harvard e Yale.

Il Governo delle Colonie e il Commercio con l'Inghilterra Il Governo delle Colonie e il Commercio con l'InghilterraIl Governo delle Colonie e il Commercio con l'Inghilterra Il Governo delle Colonie e il Commercio con l'Inghilterra

Ogni colonia era amministrata da un governatore inglese affiancato da un'assemblea di rappresentanti dei cittadini dominata dai proprietari più ricchi, che non impedivano libere discussione e un confronto di idee.

Data la diversità delle religioni e di nazionalità gli americani divennero molto più tolleranti rispetto agli Europei. Le colonie avevano un proprio piccolo esercito in cui venivano arruolati uomini liberi solo in occasione della guerra e servivano per difendersi dai Francesi o dalle tribù. I coloni erano piuttosto liberi in ambito politico, ma non in ambito commerciale dove erano obbligati ad acquistare solo merci inglesi e usare solo navi inglesi per i loro trasporti.

Le Nuove Tasse: Scoppia il Conflitto Le Nuove Tasse: Scoppia il ConflittoLe Nuove Tasse: Scoppia il Conflitto Le Nuove Tasse: Scoppia il Conflitto

L'Inghilterra, che vinse le guerre del Settecento, si affermò come potenza mondiale.

Queste guerre furono molto costose, a tal punto che il governo inglese pensò di tassare anche le colonie americane.

Nel 1774 fu imposta la tassa sul té importato in America, che provocò proteste vigorose da parte delle colonie. In segno di protesta, s’incominciò a commerciare con l'estero senza rispettare le regole imposte dal governo inglese. I coloni ritenevano ingiuste le tasse imposte e votate dal Parlamento inglese di cui non ne fanno nemmeno parte. Inoltre non si sentivano minacciati dai Francesi e quindi la

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presenza degli inglesi era diventata inutile.

Il governo inglese non accettò queste proteste e nel 1775 a Lexington vi fu uno scontro tra l'esercito del Massachussetts contro i soldati inglesi. L'anno successivo tutti i rappresentati delle colonie si riunirono a Filadelfia dove formarono un parlamento (il Congresso) e affidarono il comando dell'esercito a George Washington, un generale che aveva già combattuto nelle guerre contro i Francesi.

La Proclamaz La ProclamazLa Proclamaz

La Proclamazione dell'Indipendenzaione dell'Indipendenzaione dell'Indipendenzaione dell'Indipendenza

Al Congresso potevano far parte delle persone di una certa cultura e di grande importanza come Benjamin Franklin e Thomas Jefferson. I due ispirarono la Dichiarazione d'indipendenza approvata il 4 luglio 1776. Siccome la rottura tra Inghilterra e America fu abbastanza evidente per fare in modo che non accadessero eventi simili la dichiarazione stabiliva un principio fondamentale, che tutti gli uomini crescono uguali e dotati di diritti che nessuno può loro togliere come il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della propria felicità. Non meno importante era il seguente principio: quando un governo nega questi diritti il popolo ha diritto di ribellarsi e cambiarlo. La sovranità del popolo nella realtà non apparteneva proprio a tutti dato che inizialmente il diritto di voto venne limitato ai cittadini che possedevano delle proprietà. Gli schiavi non potevano votare e non avevano il diritto alla libertà. Anche se ancora si era distante dalla vera democrazia americana era già stato fatto un grande passo verso una straordinaria conquista

La Guerra d'indipendenza La Guerra d'indipendenzaLa Guerra d'indipendenza La Guerra d'indipendenza

La forza degli inglese era senza alcun dubbio maggiore rispetto a quella dei coloni, che però erano più motivati a vincerla dato che erano in gioco le loro case e la loro terra. Il presidente Washington cercò di evitare le grandi battaglie e di guadagnare tempo. In questo modo l'Inghilterra doveva spendere più soldi per il mantenimento

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del suo esercito oltre oceano. Nel frattempo il Congresso inviò in Europa diversi ambasciatori, tra i quali Benjamin Franklin, per ottenere l'appoggio di altre nazioni.

Nel 1778 la Francia, da sempre nemico dell'Inghilterra, entrç in guerra in aiuto dei coloni e gli inglesi furono sconfitti a Yorktown, nel 1781.

Nel 1783 fu firmato il trattato di Versailles, con il quale l'Inghilterra riconosceva l'indipendenza degli Stati Uniti e cedeva alla Francia alcune isole delle Antille e la colonia africana del Senegal

Gli Stati Uniti d'America Gli Stati Uniti d'AmericaGli Stati Uniti d'America Gli Stati Uniti d'America

Nel 1787 fu riunito nuovamente il Congresso che approvò la Costituzione degli Stati Uniti d'America e nel 1789 George Washington venne eletto presidente degli Stati Uniti. Ogni Stato era indipendente e si organizzava da sé con la Repubblica Federale.

Al governo federale spettava il controllo della polizia estera e quello dell'esercito. La Costituzione prevedeva la separazione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Il potere esecutivo (il governo) venne affidato al presidente degli Stati Uniti, eletto dal popolo.

Il potere legislativo spettava al Congresso, formato da un Senato e una Camera dei deputati, con membri eletti nei singoli Stati.

Infine il potere giudiziario fu affidato a giudici eletti in ogni Stato e a una Corte suprema federale che doveva far rispettare la Costituzione.

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UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE UNITA’ DIDATTICA SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE

La società La società La società La società Re Luigi XIV

La Francia di fine Settecento non stava attraversando un buon momento politico e sociale. La politica era rimasta quella dei tempi di Luigi XIV, ovvero era ancora presente la monarchia assolutamonarchia assolutamonarchia assolutamonarchia assoluta, cioè vi era un re che possedeva tutto il potere e poteva fare ciò che voleva senza alcuna limitazione, anche ordinare il carcere per un suddito, un nobile o ecclesiastico, borghese o popolano. La società

francese era suddivisa in tre classi sociali, chiamati anche ordini, ed erano il clero, la nobiltà e il terzo stato (il termine terzo stato, significa in ordine di importanza rispetto ai primi due si trovava in terza posizione). Il terzo stato comprendeva il 95% della popolazione ed includeva tutti coloro che non erano né aristocratici né ecclesiastici.

E. Delacroix La Libertà che guida il popolo

I privilegi dei Nobili I privilegi dei NobiliI privilegi dei Nobili I privilegi dei Nobili

Clero e nobiltà, in particolar modo la seconda potevano godere di svariati privilegi. Non pagavano le tasse ed erano protetti da una giustizia che si comportava in modo particolare con loro

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