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View of The Kestrel, Falco tinnunculus, as an indicator of environmental quality along the coast of Lazio

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Academic year: 2021

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Riv. ital. Orn., Milano, 82 (1-2): 259-260, 30-IX-2013

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AbstrAct – The Kestrel, Falco tinnunculus, as an indicator of environmental quality along the

coast of Lazio.

We studied (2000-2007) the use of the habitat and the environmental preferences of the Kes-trel along the coast of Lazio. The abundance of the species is seasonal and only the areas rich in spontaneous vegetation are positively selected. During the breeding season the agricultural ecosystems are avoided and the cultivation of wheat and maize become important only after the harvest.

Introduzione

Adattato agli ambienti modificati dall’uomo, il Gheppio, Falco tinnunculus, si riproduce in aree agricole (viLLAGe, 1990) e urbane (sALvAti et alii, 2001), e con la sua presenza e abbondanza fornisce indicazioni sullo stato dell’ambiente (MAssA & inGeGnoLi, 1999; GroPPALi & cAMerini, 2006), e delle colture in particolare. Nel contributo si riportano i risultati di un’indagine pluriennale sull’uso dell’habitat e delle preferenze ambientali di questa specie in aree agricole e ur-banizzate del Lazio costiero.

Area di studio e Metodi

La ricerca è stata condotta nel periodo 2000-2007, nel tratto di costa compre-so tra l’abitato di Ladispoli (RM) a nord e di Sabaudia (LT) a sud (lunghezza 130 km, profondità 10 km). Informazioni sull’uso dell’habitat sono state raccolte lun-go un percorso campione (537 km), monitorato in auto tre volte al mese a una velocità di 10-40 km orari, annotando ad ogni contatto la tipologia ambientale. Le variazioni di disponibilità delle colture nel corso dell’anno sono state valuta-te mensilmenvaluta-te lungo il percorso campione medianvaluta-te rilievi puntiformi effettuati ogni 100 m (numero medio di rilievi puntiformi mensili = 2.533 ± 34 DS).

Il confronto tra uso dell’habitat e disponibilità della tipologia è stato effettua-to con il test del χ2 e i limiti fiduciali di Bonferroni (neu et alii, 1974).

Risultati e Discussione

A un massimo di presenze registrato in inverno, fa seguito una costante con-trazione di individui il cui minimo è stato rilevato in agosto (-92 % della media degli individui rilevata in dicembre). Il Gheppio seleziona positivamente ambien-ti ricchi di vegetazione spontanea (praambien-ti, incolambien-ti, pascoli, garighe, zone acquitri-nose e margini di bosco): ambienti disponibili in egual misura tutto l’anno che coprono il 10,3 % dell’intero comprensorio.

IL GHEPPIO, FALCO TINNUNCULUS,

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brevi note

260

Le uniche colture selezionate positivamente sono i maggesi (3,1 % del totale superficiale; χ2 = 4,3; P < 0,05) e i foraggi da sfalcio (5,9 %; χ2 = 14,5; P < 0,01). I primi frequentati dal Gheppio solo in settembre e i secondi in maggio e in luglio. I cereali, gli ortaggi e le serre, che occupano circa il 14% del totale superficiale dell’area di studio, sono sotto utilizzati per tutto il periodo vegetativo e in parti-colare durante la riproduzione. Il frumento e il mais acquistano importanza solo dopo il raccolto (luglio-ottobre), mentre i canali di bonifica, per i quali la specie mostra preferenza in autunno-inverno, sono meno utilizzati da aprile a settem-bre.

Le aree urbanizzate (40% del totale superficiale), per le quali il Gheppio non mostra preferenza (gennaio 2% dei contatti), sono più visitate in primavera. L’abbondanza di siti adatti alla nidificazione, favorita anche dalla sistemazio-ne di cassette nido (deLL’oMo et alii, 2005), contrasta con la diminuzione della po-polazione in primavera; essa è forse collegata a un’insufficiente portanza trofica di molti ambienti e alla marcata stagionalità degli ecosistemi agricoli.

Quali fattori potenziali che possono incidere negativamente sulla presenza del Gheppio in periodo riproduttivo si ricorda l’uso di diserbanti, utilizzati, più volte l’anno, su vaste aree per preparare il terreno alla semina e l’abitudine più recente di falciare la vegetazione dei canali per favorire lo scorrimento delle ac-que e consentire l’accesso per l’irrigazione con mezzi mobili. Questa pratica, con l’aggiunta di disinfestazioni periodiche, viene applicata anche in aree residen-ziali periferiche per contrastare l’espansione della Zanzara tigre, Aedes

albopic-tus.

BIBLIOGRAFIA

deLL’oMo G., costAntini d., di Lieto G. & cAsAGrAnde s., 2005 - Gli Uccelli e le linee elettriche -

Alula, XII (1-2): 103-114.

GroPPALi r. & cAMerini G., 2006 - Uccelli e campagna - Alberto Perdisa Editore, Bologna, 385 pp.

MAssA r.& inGeGnoLi v., 1999 - Biodiversità, estinzione e conservazione - UTET, Torino.

neu c.w., byers c.r. & Peek J.M., 1974 - A technique for analysis of utilisation-availability data

- Journal of Wildlife Management, 38: 541-545.

sALvAti L., di Lieto G., deLL’oMo A. & deLL’oMo G., 2001 - Comparison of selected reproductive

parameters of Kestrel Falco tinnunculus breeding in Rome and in the surrounding rural landscape - Avocetta, 25: 246.

viLLAGe A., 1990 - The Kestrel - T & A D Poyser, London, 352 pp.

GAsPAre Guerrieri & AMALiA cAstALdi

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