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dimostrare he an he in un universo omogeneo un singolo oggetto \a s ala umana&#34

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Per he gli oggetti non si dilatano

in un universo in espansione?

Il problema

Quando si parla di espansione dell'universo viene spesso sollevata un'obie-

zione: se tutto si espande, ome possiamo a orger ene? La risposta e he la

premessae falsa: none vero he tutto si espande.

Piu pre isamente: l'espansione e un fenomeno valido su s ala osmologi a,

ma non valido per singole regioni di spazio-tempo dove siano presenti on en-

trazionidimateria(es. unagalassia)etantomenoper singolioggetti,peres.un

atomo o un orpo ma ros opi o.

In realta 'e una di erenza tra i due asi: nel primo i si basa sul fatto

he ilmodelloLFRW vale per un universo omogeneo, mentre bisogna aspettarsi

deviazioni lo ali in presenza di disomogeneita. Non onos o al oli espli iti in

materia, enon e di questo he voglio o uparmi.

Ilse ondo aso, per separarlo dal primo, va enun iato os: dimostrare he

an he in un universo omogeneo un singolo oggetto \a s ala umana" (un'astro-

nave, o an he un'asta rigida, per non dire di un oggetto mi ros opi o ome un

atomo) non si a orge dell'espansione, he su queste s ale spaziali e del tutto

tras urabile per intervalli di tempo ragionevoli. In altreparole: per ontrastare

l'espansioneo orronoforze minus ole, hepossonoessereprodottedadeforma-

zioni altrettanto minus ole negli oggetti.

Farooraunmodellos hemati odelproblema,nelqualeepossibiledareuna

stima quantitativa.

Un modello sempli e

Consideriamoduemasse uguali ollegate daun loe situatein unaregione

intergalatti a, dove solo gli e etti medi della urvatura sono sensibili.

Se non i fosse il lo, o se questo fosse in nitamente debole, ias una delle

duemasseseguirebbeunageodeti adellageometriadiLFRW.Peres.potrebbero

essere ferme nel rif. omovente, ma allora in un universo inespansione le masse

si allontanerebbero una dall'altra e il lo dovrebbe aumentare di lunghezza nel

tempo. In queste ondizioni un lo di elasti ita nita appli herebbe alle due

masse due forze opposte, he le farebbero deviare dalle geodeti he.

Esistonoperoan hegeodeti henon\ omoventi,"in uiladistanzatraidue

orpipuovariareinmododiverso. Ilprimopassoperlarisoluzionedelproblema

onsiste nel determinarequeste geodeti he.

(2)

LageometriaLFRWeunageometriaasezionispazialiomogeneeeisotrope.

Seguiroquilenotazionidi[1℄,eiriferimenti(formule,n.dipag.) sonoallostesso

link.

Comeespressione della metri a assumo la (16{8):

d

2

=dt 2

R 2



d

2

+ 2

d#

2

+sin 2

#d' 2





(1)

dove t e il tempo osmi o,  la oordinata radiale, # e ' oordinate angolari.

Questenonentranoingio o,inquantosonointeressatosoloageodeti heradiali,

dove entrambe restano ostanti e possono essere prese = 0. Ho an he fatto la

s elta()=, orrispondente asezionispaziali piatte,se ondoil modellooggi

prevalente. Inoltre R (parametro di s ala) dipende solo da t. L'origine della

oordinata radiale sara presa in un punto opportuno (v. appresso).

Ladistanzatraduepuntisuunastessasezionespaziale(stessat),unopreso

ome origine( =0,#=0, '=0) el'altro he hasolo  6=0,e

`=R (t): (2)

Come vedremo tra po o, le urve lungo le quali sono ostanti le tre oordinate

spaziali,#,'sonogeodeti he. Le hiamerogeodeti he omoventi. Vistala(2),

lungounageodeti a omoventela distanza`varia on t a ausa dell'espansione.

Mi onverra usare la vera de nizione del parametro dis ala:

a(t)=R (t)=R

0

(3)

dove l'indi e

0

sta a indi are i valori al tempo presente t

0

. Di onseguenza, al

posto di  usero

`

0

=R

0

 (4)

e la metri a si s rivera

d

2

=dt 2

a 2

d`

0 2

: (5)

Come , an he `

0



e ostante su una geodeti a omovente. Inve e su una

generi a geodeti a `

0

non sara ostante, ome non sara ostante . La distanza

propria`dall'originesuunageodeti a omoventesis rive,usandole(2),(3),(4):

`=a(t)`

0

: (6)

Da qui si ri ava l'interpretazione si a della ordinata `

0

di un dato punto P

dello spazio-tempo:

{ si prende lageodeti a omovente he passa per P

{ su questa geodeti asi prende il punto P

0

he ha t=t

0

{ `

0



e la distanza di P

0

dall'origine.

(3)

Dalla metri a (5) segue per la lagrangiana W (6{13), tras urando ome

dettole oordinate #e ':

W = 1

2

"



dt

d



2

a 2



d`

0

d



2

#

(7)

he non dipende da `

0

: ne seguela ostante del moto

a 2

d`

0

d

=q: (8)

La ostanteq aratterizzalaparti olaregeodeti a,inquantoilpuntodipartenza

edasupporredato: (t

0

;`

0

). Inparti olare,q =0de nis equella heho hiamato

\geodeti a omovente": `

0

()= ost:

Per le geodeti he di tipo temposara 2W =1:



dt

d



2

a 2



d`

0

d



2

=1:

Sostituendoin questa d`

0

=d =q=a 2

, he deriva dalla(8), si ha



dt

d



2

=1+ q

2

a 2

: (9)

Da(8) e (9) si ottiene un'espressione per _

`

0

=d`

0

=dt lungo la geodeti a:

_

`

0

=

q

a p

a 2

+q 2

(10)

he potra essere integrata, in linea di prin ipio, ogni volta he sia nota la fun-

zione a(t).

Nota: Da qui in poi _

`

0 ,



`

0

, e . stanno a indi are derivate rispetto al tempo

osmi o t.

Avro an he bisogno di



`

0

, he ri avo derivando la (10):



`

0

=

qa_ (2a 2

+q 2

)

a 2

(a 2

+q 2

) 3=2

: (11)

A elerazione relativa di due geodeti he radiali

Tornando al modellosempli e, poniamo le due masse in due posizioni sim-

metri he, a distanza `

0

rispetto al entro del lo, he prendo ome origine

(4)

del lo resti sempre nell'origine. Per una delle masse  ed `

0

varieranno nel

tempo, mentre potremo tenere, ome gia detto, sse # e ': #= '=0. L'altra

massa avra la stessa  e la stessa `

0

, ma #=, '=0.

Derivando duevolte la (6) ottengo

_

`= _ a

a

`+ q

p

a 2

+q 2

(12)



`=

 a

a

`+

q 3

_ a

a(a 2

+q 2

) 3=2

: (13)

Posso sempli arequeste in duemodi:

1) posso al olare tutto in t

0

2) posso assumere q 1 (logiusti hero piu avanti).

Per t =t

0

le (12), (13) diventano (tenendo presente he a(t

0

)=1):

_

`=a_`

0 +

q

p

1+q 2



`=a`

0 +

q 3

_ a

(1+q 2

) 3=2

e tras urando q 2

e potenzesuperiori:

_

`=a_`

0

+q (14)



`=a`

0

: (15)

Dis ussione

La (14) serve solo per giusti are l'ipotesi q 1. Osserviamo infatti he a_

none he H

0

(18{3) e quindi vale 7:710 27

m 1

(pag. 18{5). Se vogliamo he

le masse siano ferme ( _

` = 0) dovremo prendere q = a_ `

0

. Qualunque valore

ragionevolesi prenda per `

0

, sara sempre q 1.

La(15) mostra he



`non saramainullose lemassesono libere; maa ausa

del lo la (15) va modi ata, aggiungendovi l'a elerazione F=m dovuta alla

tensione F del lo. Sara



`=0 se F =m`

0

 a.



asi ri avaderivandola (18{3) dove va usata per E(a)la de nizione (18{4)

oi valori (18{17) per gli :

E(a)= r

0:7+ 0:3

a 3

:

(5)

 a=H

0 _

aE(a)+H

0 aE

0

(a)a_ =H

0 _

a[E(a)+aE 0

(a)℄

=H 2

0

aE(a)[E(a)+aE 0

(a)℄

he per t=t

0

si sempli a:

 a=H

2

0

[1+E 0

(1)℄=0:55H 2

0

=3:310 53

m 2

=2:910 36

s 2

:

Usiamo la (15) per al olare l'a elerazione di una delle masse rispetto al

entro, prendendo per es. `

0

=1km:



`=2:910 33

m=s 2

:

Supponiamopurem=10 3

kg ;perannullarel'a elerazioneil lodovraeser itare

su ias una massa unaforza F =2:910 30

N.

Dato he una simile forza puo essere prodotta dal lo on allungamento

inosservabile per molti ordini di grandezza, si apis e per he in questo ome in

qualunque altro modello analogo l'espansione dell'universo non altera in modo

apprezzabile i sistemi he sono tenuti insieme da forze non gravitazionali.

[1℄ http://www.sagredo.eu/l ezio ni/ irg /

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