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Albania

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Academic year: 2021

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

ALBANIA

Superficie (in migliaia di km2) 29 Popolazione (in milioni di abitanti) 3,2

Densità (abitanti/km2) 110

Forma di governo Repubblica

Capitale Tirana

Lingua (ufficiale) Albanese

Religione musulmana

Speranza di vita (maschi/femmine) 75/80

PIL/abitante (in $ USA) 4.074

L’Albania si trova nella parte sud-occidentale della penisola balcanica. È bagnata dall’ Adriatico e dallo Ionio e confina con la Serbia, il Montenegro, la Macedonia e la Grecia.

Il Paese è prevalentemente montuoso: il 70% del territorio supera i 300 m di altitudine.

I fiumi sono brevi e a carattere prevalentemente torrentizio. I laghi hanno una certa estensione: Scutari (356 km², al confine con il Montenegro), Ocrida (268 km², al confine con la Macedonia) e Prespa (288 km², quasi interamente in territorio greco).

Il clima è mediterraneo nella fascia costiera dove si trovano la macchia mediterranea e colture di ulivi e agrumi;

nell’interno diventa progressivamente continentale, con abbondanti precipitazioni e un paesaggio dominato da boschi di latifoglie e conifere.

Abitata anticamente dagli Illiri, conquistata dai Romani e poi dai Bizantini, la regione cadde sotto il dominio turco-ottomano nel XV secolo. Iniziò così l’islamizzazione della popolazione che oggi pratica soprattutto

(l’84,4%) la religione musulmana. Abbastanza consistenti sono tuttavia le minoranze cristiane: ortodossi (8,7%) nel sud e cattolici (6,2%) nel nord. L’Albania si liberò dagli ottomani nel 1913 e, dopo diverse occupazioni da parte degli Stati confinanti, riconquistò l’indipendenza nel 1944 sotto la guida del comunista Enver Hoxha che istituì la Repubblica Popolare nel 1946 e avviò una repressione politico-culturale e una pianificazione economica centralizzata. Il nuovo governo chiuse anche il Paese al commercio con l’estero. Ne derivarono tensioni sociali e condizioni di vita peggiori che portarono alla caduta del regime comunista nel 1991.

La liberalizzazione politico-economica ha creato un vero e proprio trauma, determinando l’emigrazione verso la Grecia e l’Italia di decine di migliaia di persone in fuga dalla miseria. Sali Berisha, a capo del governo, ha accentrato il potere sulla sua persona e sui suoi stretti collaboratori, creando un nuovo regime autoritario.

Ma alla fine del 1996 una gravissima crisi finanziaria ha messo in ginocchio lo Stato, innescando anche una sommossa popolare. Diversi governi si sono rapidamente alternati al potere. Dal 2003 la classe dirigente ha cercato di contrastare la criminalità e di promuovere lo sviluppo economico e la transizione verso una piena democrazia, con la speranza di una futura integrazione nell’Unione Europea.

Milioni di albanesi vivono fuori dai confini nazionali, soprattutto in Kosovo (Serbia), Macedonia, Grecia e Italia.

All’interno dello Stato la popolazione è caratterizzata da una notevole omogeneità: è albanese più del 90% dei cittadini, mentre la minoranza più consistente è greca (2-3%).

Le città sono di piccole dimensioni a causa della lunga tradizione rurale e anche la capitale (Tirana) ha solo 340.000 abitanti.

Il modello economico comunista aveva fatto superare al Paese la situazione di estrema arretratezza in cui si trovava negli anni Quaranta e Cinquanta, ma l’isolamento internazionale ha condannato l’Albania a un ritardo tecnologico e a un progressivo impoverimento, aggravato dalla caduta del governo comunista. Il modesto livello di vita della popolazione albanese è peggiorato, infatti, negli anni Novanta: è calato vistosamente il reddito pro- capite ed è cresciuta la disoccupazione, inesistente nel periodo comunista. La fase di transizione all’economia di mercato è stata caratterizzata da una grande incertezza in cui è fiorito il contrabbando e la criminalità

organizzata. Pur avendo un alto numero di occupati rispetto agli standard europei, l’agricoltura non assicura il fabbisogno alimentare, benché integrata da un diffuso allevamento ovino e da una pesca produttiva.

Il sottosuolo è particolarmente ricco di minerali e di idrocarburi, ma lo sfruttamento di queste risorse è stato frenato dal tracollo economico degli anni Novanta che ha impedito anche una rimodernizzazione dell’industria.

Un’ottima risorsa potrebbe essere rappresentata dal turismo che può contare sulle bellezze ambientali e sul patrimonio storico e artistico, tuttavia le carenze delle strutture alberghiere e della rete viaria costituiscono un freno allo sviluppo di questo settore.

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

Bibliografia

• Biagini Antonello, Storia dell’Albania contemporanea, Bompiani, Milano, 2005

• Zarrilli Luca, Albania. Geografia della transizione, Franco Angeli, Milano, 1999

Filmografia

• Gaudino Giuseppe M. (regia di), Materiali a confron o. Albania-Italia 1994-2002, Italia, 2003 t

• Munzi Francesco (regia di), Saimir, Italia, 2004

Siti interessanti

• www.osservatoriobalcani.org

• www.ice.gov.it/rapporti/pdf/albania.pdf

• it.wikipedia.org/wiki/Albania

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