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Odal sanscrito‘sei azioni-attività virtuose’-Yoga, pulizia e disintossicazione del corpo

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Academic year: 2021

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SHATKRYA

O

SHATKARMA

dal sanscrito ‘sei azioni-attività virtuose’ - Yoga, pulizia e disintossicazione del corpo

“Senza una regolare pulizia del sistema, non si possono ottenere i massimi benefici dalle pratiche (di yoga). Senza la purificazione del corpo, non si sarà pronti per le pratiche yoga più elevate. Quando il corpo è libero, anche la mente funziona adeguatamente”.

Swami Satyananda Saraswati

Nello yoga la pulizia assume una grande importanza, tanto da essere parte fondamentale nei 5 ‘ordini morali individuali’

- Nyama, il secondo ramo dell’ashtanga yoga : SAUCHA - Purezza. Questa importanza nasce da due aspetti principali: 1—il corpo fisico è lo strumento della pratica, elemento fondamentale per lavorare su altri piani, e quindi deve essere ben tenuto per far si che funzioni al meglio . 2—il corpo è oggetto di osservazione e contemplazione in quanto manifestazione fisica (e contenitore) di una coscienza superiore, da qui il valore che ne implica la massima cura.

L’attenzione viene quindi data ad una dieta sana ed equilibrata, di base vegetariana, ad una medicina olistica (ayurveda) che nasce dalle stesse basi dello yoga (filosofia sankhia) ed a strumenti pratici di disintossicazione e pulizia fisica, chiamati shatkarma.

Come tutte le pratiche yoga, pur agendo su un aspetto particolare del corpo, in questo caso quello fisico, l’azione si estende anche sul piano energetico e su quello mentale.

I SEI SHATKARMA (O GRUPPI) SONO:

1-Nauli, 2-Neti, 3-Basti, 4-Trataka, 5-Kapalabhati, 6-Dhauti

E’ qui da notare che tale pulizia ha due obiettivi diretti: da una parti eliminare le tossine e dall’altra creare una situazione dove il corpo possa assorbire in modo ottimale l’energia sottile e vitale chiamata prana.

(2)

NAULI KRIYA

Questo è il metodo più duretto per lavorare sui disturbi addominali e stimolare gli organi interni. Rimuove la costipazione incoraggiando la peristalsi intestinale.

Energeticamente opera su manipura chakra , legato allo stomaco . Nauli kriya viene tradotto come “la pulizia dell’ombelico” e consiste nel contrarre i muscoli addominali, isolando i muscoli centrali dell’addome e spostando il muscolo retto addominale con un movimento ondulatorio.Questo moto ritmico stimola la peristalsi intestinale, tonifica il fegato e contribuisce a migliorare la digestione. Nauli kriya inoltre aiuta a mantenere attivo ed efficiente tutto il sistema digerente ed escretorio del corpo.

Uddhiana Bandha Nauli

Fisicamente è una variante successiva ad Uddiana Bandha, che ne è quindi il prerequisito. Si pratica in apnea a polmoni vuoti (Bahir Kumbakha).

Eseguito Uddhiana Bandha si isolano i retti addominali e ne consegue Nauili. Anche questa pratica ha diverse varianti, ovvero può essere portato lateralmente o ruotato da in modo dinamico. E’ una pratica difficle da spiegare e che necessita di svariati tentativi per essere sperimentata, in seguito è la pratica stessa a migliorarne la qualità. Si deve eseguire a stomaco vuoto, meglio se di mattina.

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NETI

Neti kriya significa “purificazione delle cavità nasali”. Questa tecnica può essere eseguita in due modi: con acqua (jala neti) o con un filo (sutra neti). Per gli yogi è molto importante mantenere le cavità nasali in perfetta funzionalità, libere e pulite, quale prerequisito per la pratica sia del pranayama sia delle asana con una corretta respirazione. Jala neti utilizza acqua pulita leggermente salata e non fredda, è un semplice passaggio fisiologico che pulisce le cavità nasali.

Più complicata, soprattutto se c’è una leggera infiammazione o in caso di deviazioni dei setti sutra neti.

Jala neti Sutra neti

COME SI FA JALA NETI KRIYA?

Jala neti, “la pulizia delle cavità nasali con acqua”, è una delle kriya del mattino. Questa tecnica è abbastanza facile da imparare e serve a tonificare, pulire e lavare i passaggi nasali, e aiuta inoltre a ridurre la predisposizione a raffreddori e allergie. E’ molto utile anche in coloro che soffrono di cefalea(soprattutto quella frontale) e sinusiti croniche.

Dissolvi mezzo cucchiaino raso di sale marino non iodato, o un altro sale naturale, grezzo in mezzo litro di acqua tiepida.

Posizionati sopra il lavandino e piega la testa da un lato e leggermente in avanti.

Usando l’apposito strumento a forma di piccolo annaffiatoio , immetti lentamente l’acqua salata dentro la narice del lato opposto a dove hai rivolto la testa. L’acqua scorrerà lungo le cavità nasali e uscirà dall’altra narice.

Ripeti lo stesso procedimento anche dalla parte opposta e fino a che non sentirai entrambe le narici completamente libere e pulite.

Ricordati di respirare dalla bocca durante il lavaggio e alla fine di piegarti in avanti e soffiare fuori tutta l’acqua che potrebbe essere rimasta nelle cavità nasali.

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BASTI-

shanka prakshalana

Con ) si intendono i metodi di pulizia del colon. Sono

solitamente nel cambio di stagione per rinforzare il sistema immunitario e sono alleviare alcune tensioni muscolari della zona addominale che possono portare a nervosismo, stress e, in alcuni casi, indurre mal di testa.

digerente, è shanka prakshalana (chiamata anche ). Questa bere due bicchieri di acqua leggermente salata. Le posture muovono l’acqua

acqua. Può essere assimilato ad un’idrocolon terapia non invasiva e più completa in quanto parte dallo stomaco.

controllata, richiede due/tre ore e una fase successiva di relax e di dieta esperto.

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KAPALABHATI

Kapalabhati significa “cranio lucente” ed è una tecnica di respirazione che pulisce e tonifica i polmoni, energizzando tutto il corpo.

In alcune scuole viene indicato come pranayama mentre nelle scuole classiche resta una pratica di pulizia.

La pratica prevede una posizione seduta, qualche respiro di ascolto seguiti da una serie di espirazioni volontarie forzate fatte prevalentemente con la contrazione dei muscoli addominali, seguono due/tre respiri di ascolto.

L’espirazione quindi è volontaria e forzata, l’inspirazione è automatica e inferiore in quanto volumi d’aria. La pratica può variare in intensità dei colpi addominali di espirazione e nella loro velocità (ritmo). Si inizia sempre a bassa intensità e ritmo lento, con la pratica si aumentano entrambe oltre al numero di ripetizioni e cicli.

Nelle pratiche avanzate può essere inserita una fase di ritenzione alla fine.

Generalmente si eseguono da un minimo di tre cicli con lo stesso numero di ripetizioni (a partire da 20) .

Espirazione volontaria Inspirazione automatica

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TRATAKA (dal sanscrito—fissare)

Trataka è un krya di pulizia che porta dal piano fisico (espulsione delle lacrime) a quello mentale (concentrazione e pulizia della mente).

La pratica c

occhi all’arrivo della lacrimazione e riprodurlo nella mente, nello spazio interno fra le sopracciclia.

Fisicamente implica un potente lavoro sulla vista, migliorandone la messa a fuoco e le prestazioni.

candela, la cui immagine è anche più semplice da riprodurre ad occhi chiusi.

(meditazioni guidate).

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DHAUTI

Dhauti comprende diverse pratiche di pulizia che, secondo l’antico libro della Gheranda Samhita , si dividono in quattro gruppi: antar dhauti (pulizia interna), danta dhauti (pulizia dei denti), hrid dhauti(pulizia del torace) e mula shodhana (pulizia del retto).

Anche se danta in sancrito significa “denti”, la pratica di danta dhauti si riferisce in generale a diversi metodi di pulizia della zona del capo, tra cui i denti e le gengive (danta mula dhauti), la lingua (jihva mula dhauti), la sommità della testa (kapala randhra dhauti), le orecchie (karna dhauti) e gli occhi (chakshu dhauti).

La tecnica di pulizia della lingua è molto semplice. Si esegue al mattino, appena svegli, a stomaco vuoto.

Gratta la parte superficiale della lingua, dalla radice alla punta,

utilizzando l’apposito strumento (o in mancanza di questo puoi usare anche uno spazzolino da denti o un cucchiaio). Esegui una pressione leggera, ma efficace e ripassa più volte, fino ad aver rimosso tutta quella patina chiara che si deposita sopra la superficie della lingua durante la notte. Risciacqua la bocca

completamente con acqua fresca.

Le altre tecniche sono più complesse e necessitano dell’insegnamento diretto e comprendono l’induzione del vomito per la pulizia dello stomaco, l’ingestione e successiva estrazione di una banda di stoffa di 3 metri per la pulizia dello stomaco ed altre pratiche inerenti l’intestino.

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