Quad. Bot. Amb. Appl. 27 (2016): 03-18.
Contributo allo studio dei Giardini storici di Palermo: Villa Natoli a Boccadifalco
F.M. RaiMondo1, P. Mazzola2, G. BRucoli3, l.c. RaiMondo4 & S. ciccaRello5
1Dip.to STEBICEF/Sezione di Botanica ed Ecologia Vegetale – Università di Palermo, Via Archirafi 38, I 90123-Palermo.
2Dip.to SAAP/Sezione di Botanica, Viale delle Scienze, I 90133-Palermo.
3Via Leonardo da Vinci, 386, I 90135-Palermo.
4Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, Via Piersanti Mattarella 9, 90019-Trabia (PA).
5Società Cooperativa Cultura Botanica, Via A. Lincoln 37, I 90133-Palermo.
aBStRact. – Contribution to the study of the historic gardens of Palermo: Villa Natoli in Boccadifalco. – In connection with previous stu- dies on the plant heritage of the gardens of Palermo - initiated and developed by the first two authors - the vein of botanical investigations mainly addressed to the characterization of the flora established in the historical gardens of such City, both public and private, has been restarted. In this new contribution is examined the florula of the garden annexed to Villa Natoli, in the locality of Boccadifalco, historical site south of the City, already home to a botanical garden created, in the first decades of the 800, by the crown prince Francesco di Borbone, who entrusted the building up and the care to talented botanists of the kingdom, his friends. The study allowed to record as many as 95 taxa, almost all exotic. Although present in other gardens of the City, some of them are very significant in size (Acokanthera oppositifolia, Dendropanax arboreus) or rarities (Oreopanax nymphaefolius). The localization of woody and bushy plants (with the exception of a few perennial herbaceous plants), detected in the beds of the garden, which reflects a marked romantic character, is reported in a map that is an integral part of the study in which, in addition to a historical analysis on the site and on the garden, the floristic list, drawn up by families arranged in alphabetical order, is included.
Key words: giardini romantici, flora, cartografia, Palermo, Sicily.
PReMeSSa
Gli ultimi studi botanici sul verde dei giardini di Palermo si fermano agli inizi del 2000. Dopo le prime indagini avviate a partire dal 1980, in cui sono stati presi in esame i giardini più rappresentativi della Città, sia pubblici [Villa Trabia (RaiMondo et al., 1988), Giardino Inglese (Ricotta
et al., 2000), Giardino Garibaldi (Mazzola et al., 2000), Villa Niscemi (alliata et al., 1987), Palazzo dei Normanni (SPeciale et. al., 2000; noto et al., 2001), Villa Belmonte (Mazzola et al., 2006), Villa Florio-Pignatelli (RaiMondo
et al., 2003)], che privati [Villa Malfitano (Mazzola et al., 1990; RaiMondo, 1995; RaiMondo, 1997; Ricotta &
RaiMondo, 2000), progressivamente sono venuti meno gli stimoli ad estendere quest’indagine. Tale rallentamento fu in qualche caso influenzato anche da difficoltà di accesso ai luoghi, soprattutto nei giardini privati o anche pubblici in qualche caso ricadenti sotto la competenza gestionale di istituzioni militari presso cui giustificate misure di sicurezza impongono cautele ed autorizzazioni limitanti una facile accessibilità degli operatori (spesso studenti o tecnici) non sempre provvisti di credenziali appropriate. Il caso di Villa Natoli – da anni inserita nel più ampio parco di pertinenza dell’Aeroporto militare di Boccadifalco, a monte dell’abitato di Palermo – rientra fra questi, in quanto sotto la
Pubblicato online il 31.01.2018
giurisdizione dell’Aeronautica Militare Italiana.
Proprio per Villa Natoli, la richiesta dell’ente gestore di disporre di un supporto scientifico per i lavori di messa in sicurezza e di recupero dello stato di abbandono colturale del giardino, ha determinato la circostanza per cui si è stabilita una collaborazione istituzionale che ha reso possibile il rilevamento della florula sopravvissuta e lo studio botanico – e più in generale compositivo – del giardino annesso all’area aeroportuale.
In questo contributo si presentano i risultati dell’indagine floristica effettuata e la mappa del giardino che si è ricavata sulla base della lettura degli elementi strutturali e compositivi rilevati.
localizzazione
Villa Natoli ha sede ai margini sud-occidentali del sito di Boccadifalco (Fig. 1). Vi si accede dall’interno della ex zona militare di pertinenza dell’omonimo Aeroporto dell’Aeronautica Militare. L’accesso originario, oggi di servizio, è ubicato lungo il muro di confine sud-ovest, su via Bologni (Fig. 2). La Villa, oltre ai fabbricati più volte rimaneggiati dopo il passaggio della proprietà Natoli al
esame principalmente le superfici ancora conformate, sia pure frammentariamente, ad aiuola, nell’ipotesi di restituire almeno il riferimento all’originaria orditura del giardino.
Per l’indagine, quindi, il complesso è stato considerato come stazione unica di rilevamento. Il censimento della florula e la mappatura dei suoi elementi hanno richiesto ripetute visite del sito che, con regolare cadenza stagionale, sono state svolte nel 2015 e 2016 tra marzo e novembre.
Parallelamente alle attività di campo sono state effettuate anche ricerche bibliografiche e d’archivio nell’intento di trovare eventuali documenti riferibili all’impianto originario.
Questa ricerca si è rivelata infruttuosa come lo è stato anche il tentativo di individuare gli autori delle etichettature effettuate in due serie su ciascun esemplare legnoso: la prima, databile intorno alla prima metà del secolo scorso con Demanio militare per meglio aderire alle utenze abitative
degli ufficiali al comando della Caserma (Fig. 3), comprende uno spazio organizzato a giardino, dell’estensione di circa 2.500 mq, oggetto di questo nostro studio (Fig. 4).
Per gli aspetti storici della Villa e del giardino annesso, si rimanda al circostanziato capitolo redatto da uno degli autori (G. Brucoli) che per il diverso livello di approfondimento del testo e la necessità di continui rimandi a note esplicative a margine, si è ritenuto di scorporare da questa trattazione preminentemente botanica, riportandolo in appendice.
MateRialieMetodi
Nell’analisi del patrimonio vegetale sono state prese in
Villa Natoli
Palermo
Fig. 1 – Planimetria della Città di Palermo con evidenziata Villa Natoli.
Fig. 2 – Ingresso originario alla villa (dall’interno) lungo il muro di con-
fine sud-ovest, su via Bologni (Archivio fotografico Brucoli-Piscopo). Fig. 3 – Prospetto Est di villa Natoli nel Maggio del 1962 (Archivio documentale Enac scheda 07).
i nomi conformi alle nomenclatura in uso in quel periodo riportati su ceramica, proviene verosimilmente da membri non meglio identificabili dell’Orto Botanico di Palermo;
la seconda, realizzata su rustiche targhette di legno, è posteriore e documenta un maldestro tentativo di recupero della struttura già in declino. Da queste, oggi si possono solo ricavare vaghe indicazioni sull’età di alcuni esemplari.
L’analisi floristica è stata condotta tenendo come principale riferimento la recente letteratura relativa al patrimonio storico dei parchi e giardini siciliani (Bazan et al., 2005), riponendo preminente attenzione su quelli del contesto metropolitano di Palermo (RaiMondo et al., 1988;
Mazzola et al., 1990). Nello studio è stata utile anche la consultazione delle schede della flora ornamentale siciliana edite da Mazzola & Raimondo a partire dal 2001. Per quanto attiene all’identità tassonomica delle entità censite e alla relativa nomenclatura, i riferimenti di base sono stati GiaRdina et al. (2007) per la flora nativa, Bailey (1925) e Huxley (1997) per gli elementi esotici.
I taxa specifici ed infraspecifici censiti sono riportati in un elenco disposto per famiglie ordinate alfabeticamente. In ciascuna famiglia, i nomi dei taxa seguono anch’essi l’ordine alfabetico.
Un secondo elenco, riprodotto sulla mappa del giardino, riunisce le piante censite ordinate con i nomi disposti alfabeticamente e numerati progressivamente. Il numero d’ordine corrispondente a ciascun taxon stabilisce anche la localizzazione degli esemplari rispettivi riportati nella stessa mappa.
RiSultati
Con riferimento alla florula, lo studio effettuato ha permesso di rilevare un numero rilevante di taxa specifici ed infraspecifici, in massima parte esotici. L’elenco dei taxa censiti come piante decorative all’interno degli spazi dedicati a giardino viene di seguito riportato per famiglie ordinate in ordine alfabetico. L’elenco comprende anche una decina di specie della flora nativa che anche se di origine spontanea, nel tempo, nel contesto del giardino vi hanno assunto valore decorativo.
FLORULA
Acanthaceae Acanthus mollis L.
Agavaceae
Agave Americana L. ‘Marginata’.
Cordyline australis (G. Forst.) Endl.
Cordyline brasilensis Planch.
Yucca elephantipes Reg.
Yucca gloriosa L.
Yucca gloriosa L. ‘Variegata’
Alliaceae
Agapanthus africanus (L.) Hoffm.
Aloaceae
Aloe arborescens Mill. var. arborescens
Aloe arborescens var. frutescens (Salm.-Dyck) Baker Aloe ciliaris Haw.
Aloe sp.
Amaryllidaceae
Clivia miniata Reg. Stemless Crinum vanillodorum Welw. ex Baker Anacardiaceae
Pistacia terebinthus L.
Anthericaceae
Chlorophytum comosum (Thunb.) Jacques Apocynaceae
Acokanthera oppositifolia (Lam.) Codd Nerium oleander L.
Vinca major L.
Araceae
Monstera deliciosa Liebm.
Zantedeschia aethiopica (L.) Spreng.
Araliaceae
Hedera canariensis Willd.
Hedera helix L.
Oreopanax capitatus (Jacq.) Decne & Planch.
Oreopanax dactylifolius (Lindl.) Hort.
Araucariaceae
Araucaria columnaris Hook.
Fig. 4 – Facciata della palazzina di Villa Natoli: intorno una parte del giardino. Sulla destra, in prossimità dell’ingresso di Via Bologni, si notano due piante, oggi non più esistenti: trattasi di una conifera (Cedrus deodara) e di una palma (Washingtonia filifera) (Fotografia del 1905 dello studio fotografico Brogi).
Arecaceae
Chamaedorea elegans Mart.
Chamaerops humilis L.
Howea forsteriana (C. Moore & F. Muell.) Becc.
Livistona australis (R. Br.) Mart.
Phoenix canariensis Hort. ex Chabaud.
Phoenix dactylifera L.
Sabal palmetto (Walt.) Lodd.
Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl.
Washingtonia filifera (Linden) Wendl.
Asclepiadaceae Periploca graeca L.
Asparagaceae
Asparagus acutifolius L.
Asparagus densiflorus (Kunth) Jessop Asparagus setaceus (Kunth) Jessop Asteraceae
Montanoa bipinnatifida (Kunth) K. Koch.
Berberidaceae
Nandina domestica Thunb.
Bignoniaceae
Macfadyena unguis-cati (L.) Gentry Bombacaceae
Chorisia speciosa S. Hil.
Buxaceae
Buxus sempervirens L Caesalpiniaceae
Cercis siliquastrum L.
Cactaceae
Austrocylindriopuntia subulata (Lam.) DC.
Hylocereus undatus (Haw.) Britt. & Rose Opuntia ficus-indica (L.) Miller
Opuntia maxima Mill.
Opuntia stricta Haw.
Campanulaceae
Campanula trachelium L.
Celastraceae
Euonymus japonicus Thunb.
Convallariaceae
Aspidistra elatior Blume Crassulaceae
Aeonium arboreum (L.) Webb & Berthel. ‘Holochrysum’
Aeonium haworthii Salm Dyck ex Webb & Bert.
Cycadaceae
Cycas revoluta Thunb.
Dracaenaceae
Dracaena draco (L.) L.
Nolina recurvata (Lem.) Hemsl.
Euphorbiaceae
Euphorbia ammak Scweinf.
Euphorbia candelabrum Trémaut ex Kotschy Fabaceae
Erythrina caffra Thunb.
Wisteria sinensis Sweet Hyacintaceae
Charybdis pancration (Steinh.) Speta Iridaceae
Chasmanthe aetiopica (L.) N. E. Br.
Lauraceae
Laurus nobilis L.
Malvaceae
Hibiscus rosa-sinensis L.
Malvaviscus arboreus Cav.
Moraceae
Ficus elastica Roxb.
Ficus macrophylla subsp. columnaris (C. Moore) P. Green Morus alba L.
Nyctaginaceae
Bougainvillea glabra Choisy Paeoniaceae
Paeonia suffruticosa Andrews Pinaceae
Cedrus deodara (D. Don) G.Don Pinus halepensis Mill.
Pinus pinea L.
Pittosporaceae
Pittosporum tobira (Thunb.) Aiton f.
Plumbaginaceae
Plumbago auriculata Lam.
Poaceae
Phyllostachys mitis Rivière & C. Rivière Phyllostachys nigra (Lodd. ex Lind.) Munro Primulaceae
Cyclamen hederifolium Aiton Oleaceae
Fraxinus ornus L.
Ligustrum japonicum Thunb Ligustrum lucidum Aiton Ranunculaceae
Clematis hispanica Mill.
Rhamnaceae
Rhamnus alaternus L.
Rosaceae
Cydonia oblonga Mill.
Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindl.
Spiraea × vanhouttei Zabel.
Ruscaceae
Ruscus aculeatus L.
Ruscus hypoglossum L.
Ruscus hypophyllum L.
Rutaceae
Citrus limon (L.) Osbeck Citrus × aurantium L.
Citrus reticulata Blanco Murraya paniculata (L.) Jack.
Scrophulariaceae Halleria lucida L.
Sterculiaceae
Brachychiton discolor F. Muell.
Brachychiton populneus (Schott & Endl.) R. Br.
Strelitziaceae
Strelitzia nicolai Regel & Körn.
Strelitzia reginae Banks Ulmaceae
Celtis australis L.
Verbenaceae
Duranta plumieri Jacq. var. ellisia Jacq.
Lantana camara L.
Violaceae
Viola odorata L.
Vitaceae
Parthenocissus quinquefolia Planch.
analiSiFloRiStica
L’esame dei taxa elencati rivela la diversità insita nel giardino e ne evidenzia le peculiarità. Al riguardo, diversi- fica la florula di Villa Natoli la presenza di alcuni elementi rari negli altri giardini della città e della regione. Si tratta di Akocanthera oppositifolia, Clematis hispanica (Fig.5), Hal- leria lucida e Oreopanax capitatus (Fig. 6). Danno risalto al giardino, inoltre, elementi arborei dotati di un carattere di monumentalità per lo svilippo assunto. In merito può esse- re ricordato uno drgli esemplari di Oreopanax dactylifolius (Fig.7), che con ben sette grosse branche che si dipartono a non più di un metro dal suolo, costituisce un elemento di rilievo del giardino e certamente da considerare risalente al primo impianto (Fig. 8). Altra pianta con analogo caratte- re è l’albero del drago (Dracaena draco), da annoverare tra gli esemplari più espressivi della stessa specie presenti nei giardini della città. Piuttosto inconsueti e in ogni caso sto- ricizzati sono alcuni elementi della flora nativa come Aspa- ragus acutifolius, Achyranthes sicula (L.) All., Chamaerops humilis, Celtis australis, Fraxinus ornus, Pistacia therebin- thus, Rhamnus alaternus, Ruscus aculeatus nonché, fra le erbacee, Acanthus mollis, Campanula trachelium, Charyb- dis pancration e Cyclamen hederifolium (Fig. 9). In questo caso, più che piante di origine colturale, si tratta di specie selvatiche spontaneamente inseritesi sulla roccaglia e nelle aiuole vicine, spazi meno disturbati dalle pratiche colturali.
Lo stato vegetativo di alcune piante, evidenzia una condizio- ne di stress del verde in generale, e questa condizione riflette lo stato di abbandono colturale del giardino e di tutto il parco in cui lo stesso è inserito.
Fig. 6 – Particolare di un ramo fruttifero di Oreopanax capitatus, araliacea arborescente, rara nei giardini di Palermo e di tutta l’I- sola. Nel capoluogo, la stessa specie si ritrova, oltre che all’Orto Botanico anche nel giardino di Villa Malfitano.
Fig. 5 – Clematis hispanica sulla cancellata d’ingresso.
Fig. 7 – Esemplare monumentale di Oreopanax dactylifolius, altra araliacea, pù frequente rispetto a O. capitatus nei giardini storici siciliani e dello stesso capoluogo, ma quasi mai policormico e così esuberante.
StRuttuRadelGiaRdinoediStRiBuzionedellaFloRula
L’area interessata all’impianto (Fig.10) è ripartita in aiuo- le irregolari che ricalcano lo schema del giardino informale di matrice anglosassone (Fig.17). Elementi caratterizzanti sono: uno specchio d’acqua di forma irregolare attraversato, nel punto più stretto, da una passerella simboleggiante un piccolo ponte; una roccaglia calcarea che identifica il giar- dino roccioso, con piccoli sentieri di attraversamento, per- corsa, al suo interno, da un sentiero – naturale prolungamen- to verso sud-est del vialetto di attraversamento principale del giardino – raffigurante l’ingresso e l’uscita dell’ingrotta- mento (Fig.11): dunque un vero e proprio percorso iniziati- co. Altro elemento di rilievo è rappresentato da ciò che rima- ne di un berceau (Fig.13) in ferro – in origine probabilmente ricoperto da un glicine (Wisteria sinensis). Complementare alla parte decorativa, a margine con il confine orientale, una piccola area rettangolare dedicata ad orto-frutteto completa il giardino. In questa, in condizioni estreme, sopravvivo- no alcuni agrumi (Citrus sp. pl.), un nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica), un cotogno (Cydonia oblonga); nel- le vicinanze, invece, maggiore vitalità presenta un annoso esemplare di gelso bianco (Morus alba).
Nel complesso sono 23 le unità spaziali rilevate nel giar- dino: in parte vere e proprie aiuole. Ai margini di queste, so- Fig. 8 – In basso, a sinistra, Strelitzia nicolai e in alto, a destra, Ore- opanax dactylifolius, albero di origine messicana risalente al primo impianto del giardino.
Fig. 9 – Gruppo di Cyclamen hederifolium.
pravvivono tuttora resti di siepi ora di Buxus sempervirens, ora di Ruscus hypoglossum ora di R. hypophyllum (Fig.14).
e, marginalmente, anche di Durantha plumieri var. ellisia.
La distribuzione dei taxa, rilevati nelle singole unità spa- ziali cartografate, viene riportata nella mappa in fig. 15 Co- pia digitale di questa, a maggiore risoluzione, viene presen- tata a parte come complemento di questo studio.
Fig. 10 – Foto aerea attuale di Villa Natoli (fonte: Google Earth).
Fig. 11 – Ingresso della grotta artificiale-camera dello scirocco.
Fig. 12 – Particolare dello specchio d’acqua e della passerella posta a mò di ponte nel punto più stretto.
Fig. 13 – Il resto di un berceau, in ferro, lungo il percorso principale che dall’ingresso conduce alla grotta. .
diScuSSioneeconcluSioni
Il giardino di Villa Natoli costituisce un ulteriore esempio nella città di Palermo di un impianto decorativo informale che riflette lo spirito massonico che albergava nelle famiglie agiate della Palermo ottocentesca. A parte il carattere infor- male dell’impianto a verde, la presenza di un laghetto e di un ponte di attraversamento nel punto più stretto (Fig.12), chiare espressioni di angoli frequenti nei giardini romantici, la grotta inserita alla fine del percorso principale (Fig.11) è un chiaro simbolo massonico.
La florula non presenta caratteri di originalità, semmai conferma, con qualche eccezione, il carattere cosmopolita e subtropicale del giardini palermitani della stessa epoca.
Conferiscono tuttavia carattere di rilievo la presenza di ele- menti arborei di considerevole sviluppo come Oreopanax dactylifolius, e rari come Oreopanax capitatus, Clematis hispanica e Halleria lucida; la seconda è presente, oltre che all’Orto Botanico, anche a Villa Malfitano, mentre l’ultima, in Sicilia presente solo a Palermo, risultava oltre che all’Or- to Botanico e a Villa Malfitano anche nel giardino di Pa- lazzo dei Normani. Elementi nativi provenienti dagli habitat naturali vicini (Fraxinus ornus, Pistacia terebinthus, Rham- nus alaternus, Charybdis pancration, Cyclamens hederifo- lium, Asparagus acutifolius, Acanthus mollis, testimoniano la potenzialità dello spazio ad essere ricolonizzata dalla flora locale.
Fig. 15 – Centenario Ficus macrophylla subsp. columnaris, addos- sato sul muro a confine con la via Bologni, prima del recente inter- vento di potatura per la messa in sicurezza dello stesso muro.
Fig. 14 – Bordura di Ruscus hypophyllum, frequente all’interno del
giardino. Fig. 16 – Cordyline brasiliensis in evidente stato di sofferenza.
RinGRaziaMenti
Gli autori sono grati alla Direzione Aeroportuale ENAC Sicilia Occidentale, per avere facilitato l’accesso ai luoghi e autorizzato l’esecuzione dei rilievi botanici e la pubblicazio- ne dello studio.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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RiaSSunto
In connessione con precedenti studi sul verde dei giardini della città di Palermo – avviati e sviluppati dai due primi auto- ri – si è ripreso il filone di indagini botaniche preminentemen- te rivolte alla caratterizzazione della flora insediata nei giardi- ni storici, sia pubblici che privati, della città. In questo nuovo contributo viene esaminata la florula del giardino annesso a Villa Natoli, nella località di Boccadifalco, storico sito a sud della città, già sede di un orto botanico realizzato, nei primi decenni dell’800, dal principe ereditario Francesco di Borbo- ne, che ne affidò l’impianto e la cura a valenti botanici del regno, suoi amici. Lo studio ha permesso di censire ben 106 taxa, in massima parte esotici. Sebbene presenti anche in altri giardini della città, alcuni di essi, sono assai significativi per dimensioni (Dracaena draco e Oreopanax dactylifolius) o ra- rità (Acokanthera oppositifolia, Clematis hispanica, Halleria lucida e Oreopanax capitatus). La localizzazione degli ele- menti legnosi e suffruticosi (con l’eccezione di poche erbacee perennanti) rilevati nelle aiuole del giardino viene riportata in una mappa facente parte integrante dello studio. Oltre ad un’a- nalisi degli elementi che caratterizzano il giardino, si riporta l’elenco floristico, redatto per famiglie. Lo studio si completa con un’appendice dedicata alla storia del sito di Boccadifalco nel quale è stato impiantata la Villa e l’annesso giardino.
Fig. 17 – Phyllostachis mitis, bambù presente nel giardino di villa Natoli, assieme ad Aspidistra elatior.
Villa Natoli Elenco floristico2016Mappa del giardino di Villa Natoli (Boccadifalco - Palermo) F.M. Raimondo, P. Mazzola, G. Brucoli, L.C. Raimondo & S. Ciccarello
CONTRIBUTO ALLO STUDIO DEI GIARDINI STORICI DI P
ALERMO: VILLA NATOLI A BOCCADIFALCO Quad. Bot. Amb. Appl., 27 (2016): 03-18. 41 95 79 14101 71
3980 8071 557195 35 5417
62 69
3995 68
26991 50 5690
39 62
39 90 5660 1011880
26
39 80
90 101
80
70 9855 3990 17.1 15
94 9914 90 56 90392 39 71 44 17510090 6511
67 1889 14 80 87
5959 87
38878741
80532880
992644 10 3 1439 6517 99 80 878790555155249447 4151
69
94 878787.1
249999 833
59 51 1 8 86 51 51 88
8924
39
771010102 86 10103 53 84 47 63 23 86 473
53 53 53 86 5533
72
183 9
30
9017 596 1499
70 80 94 80 5724
53
91 14 6658
1991
85 89243867 6839 14398768 9 3514 14 1410155 58
39
103 100 56103
80 805521
11553939101
36 87
5539 22 65
15 1728 36 6580 1 18 5371 Ingresso al giardino
95 53 5471
39
6290
89
25
Accesso al giar
dino abolito 202020 20
2020202020
20 20 17
22
323232 29 29 2934 76
7676
42
45 46 4646
48 49
52
52 5353 57
57
595959 61
63 63
63
64 65
7374 81 78
84 9191 91
91
919191 9191
9191 9191 91919292 93 102
104105 106
106
27
31
333131 35 35 35 37
40 43
75
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1 82
16 LEGENDA Aiuole Area del giardino roccioso Specchio d’acqua Sentiero ingrottato Alberi Cespugli Alberi deceduti Muro di confine su via Bologni
54.Hedera helix L. 55.Hibiscus rosa-sinensis L. 56.Howea forsteriana (C. Moore & F. Muell.) Becc. 57.Hylocereus undatus (Haw.) Britt. & Rose 58.Lantana camara L. 59.Laurus nobilis L. 60.Ligustrum japonicum Thunb 61.Ligustrum lucidum Aiton 62.Livistona australis (R. Br.) Mart. 63.Macfadyena unguis-cati (L.) Gentry 64.Malvaviscus arboreus Cav. 65.Monstera deliciosa Liebm. 66.Montanoa bipinnatifida (Kunth) K. Koch. 67.Morus alba L. 68.Murraya paniculata (L.) Jack. 69.Nandina domestica Thunb. 70.Nerium oleander L. 71.Nolina recurvata (Lem.) Hemsl. 72.Opuntia ficus-indica (L.) Miller 73.Opuntia maxima Mill. 74.Opuntia stricta Haw. 75.Oreopanax capitatus (Jacq.) Decne & Planch. 76.Oreopanax dactylifolius (Lindl.) Hort. 77.Paeonia suffruticosa Andrews 78.Parthenocissus quinquefolia Planch. 79.Periploca graeca L. 80.Phoenix canariensis Hort. ex Chabaud. 81.Phoenix dactylifera L. 82.Phyllostachis mitis Rivière & C. Rivière 83.Phyllostachys nigra (Lodd. ex Lind.) Munro 84.Pinus halepensis Mill. 85.Pinus pinea L. 86.Pistacia terebinthus L. 87.Pittosporum tobira (Thunb.) Aiton f. 88.Plumbago auriculata Lam. 89.Rhamnus alaternus L. 90.Ruscus aculeatus L. 91.Ruscus hypoglossum L 92.Ruscus hypophyllum L. 93.Sabal palmetto (Walt.) Lodd. 94.Spiraea ×vanhouttei Zabel. 95.Strelitzia nicolai Regel & Körn. 96.Strelitzia reginae Banks 97.Thuja plicata Donn 98.Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl. 99.Vinca major L. 100.Viola odorata L. 101. Washingtonia filifera (Linden) Wendl. 102.Wisteria sinensis Sweet 103.Yucca elephantipes Reg. 104. Yucca gloriosa L. 105. Yucca gloriosa L. ‘Variegata’ 106. Zantedeschia aethiopica (L.) Spreng.
Antico ingr esso della Villa Via Bologni
1.Acantus mollis L. 2.Acokanthera oppositifolia (Lam.)Codd. 3.Aeonium arboreum (L.) Webb & Berthel. ‘Holochrysum’ 4.Aeonium haworthii Salm Dyck ex Webb & Bert. 5.Agapanthus africanus (L.) Hoffm. 6.Agave Americana L. ‘Marginata’ 7.Aloe arborescens Mill. var. arborescens 8.Aloe arborescens var. frutescens (Salm.-Dyck) Baker 9.Aloe ciliaris Haw. 10.Aloe sp. 11.Araucaria columnaris Hook. 12.Asparagus acutifolius L. 13.Asparagus densiflorus (Kunth) Jessop 14.Asparagus setaceus (Kunth) Jessop 15.Aspidistra elatior Blume 16.Austrocylindricpuntia subulata (Lam.) DC. 17.Bougainvillea glabra Choisy 18.Brachychiton discolor F. Muell. 19.Brachychiton populneus (Schott & Endl.) R. Br. 20.Buxus sempervirens L. 21.Campanula trachelium L. 22.Cedrus deodara (D. Don) G.Don 23.Celtis australis L. 24.Cercis siliquastrum L. 25.Chamaedorea elegans Mart. 26.Chamaerops humilis L. 27.Charybdis pancration (Steinh.) Speta 28.Chasmanthe aetiopica (L.) N. E. Br. 29.Chlorophytum comosum (Thunb.) Jacques 30.Chorisia speciosa S. Hil. 31.Citrus × aurantium L. 32.Citrus limon (L.) Osbeck 33.Citrus reticulata Blanco 34.Clematis hispanica Mill. 35.Clivia miniata Reg. Stemless 36.Cordyline australis (G. Forst.) Endl. 37.Cordyline brasiliensis Planch. 38.Crinum vanillodorum Welw. ex Baker 39.Cycas revoluta Thunb. 40.Cyclamen hederifolium Aiton 41.Cydonia oblonga Mill. 42.Dracaena draco (L.) L. 43.Duranta plumieri Jacq. var. ellisia Jacq. 44.Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindl. 45.Erythrina caffra Thunb. 46.Euonymus japonicus Thunb. 47.Euphorbia ammak Scweinf. 48.Euphorbia candelabrum Trémaut ex Kotschy 49.Ficus elastica Roxb. 50.Ficus macrophylla subsp. columnaris (C. Moore) P. Green 51.Fraxinus ornus L. 52.Halleria lucida L. 53.Hedera canariensis Willd.
Fig. 18 – Mappa del giardino di Villa Natoli (riportata a parte come allegato elettronico).
aPPendice
La Villa Natoli a Boccadifalco
G. BRucoli.
L’edificio, noto col toponimo “villa Natoli”, ed oggi situato all’interno del perimetro dell’ex aeroporto militare di Boccadifalco, venne realizzato fra la fine del XVIII sec. ed il primo quarto del XIX sec. in un fondo agricolo posto in prossimità del confine fra i territori di Palermo e di Monreale che fino ai primi anni del XX sec. ricadeva in parte sulla piana sottostante Boccadifalco per via degli antichi limiti normanni del Feudo del Caputo. Il fondo era originariamente costituito da più appezzamenti, concessi nel tempo in enfiteusi a diverse persone, ma di proprietà sia dell’Ospedale di Santa Caterina di Monreale che della Commenda di San Giovanni alla Guilla alla quale era poi subentrato il Convento dello Spasimo in San Giorgio in Kemonia dei Benedettini Bianchi.
Il fondo agricolo originario era delimitato, a Nord, dalla via Belvedere che, in prosecuzione delle attuali vie d’Ossuna, Cipressi e Portello conduceva fino a Baida; a Sud- Est, dalla strada che lo divideva dal fondo Chiusa del Bosco e che partendo dalla precedente (in prossimità della cappella del Belvedere), piegava verso Sud-Ovest in direzione della vallata di Boccadifalco. A Sud, scorreva un torrente che raccoglieva una parte delle acque di San Martino, al quale, lungo l’argine meridionale, si affiancava l’attuale via Altarello di Baida. Un’altra parte delle acque di San Martino, attraversava il fondo agricolo in direzione Sud- Nord, all’interno di un vallone posto a monte dell’attuale via Bologni (realizzata alla fine del XVIII sec.).
Nel 1682 il fondo, nel quale erano allora presenti “alberi domestici, e silvestri, olive, vigne, montagnola, terre scapole, due case terrane, casaleno discoperto” era stato oggetto di una concessione enfiteutica da parte del “venerabile Ospitale di S. Caterina l’Infermi della città di Monreale”
a favore di Domenico Gentile1 e costui nel 1685, lo aveva
“sub concesso per l’istesso censo di onze 8,15 annuali al quondam don Antonino Maestri”2.
Nel 1721, Andrea Speciale duca di Bologna risulta titolare di un titolo enfiteutico, per 14 tarì annui, concesso dalla Venerabile Commenda di San Giovanni la Villa (o alla Guilla) al di sopra “loci seu viridarij siti e positi in territori dicte urbis in contrata vocata di Bajda nominata di Rossi confinati ex una parte cum loco dominum Alberti Palma ad presentem possesso per illustrem marchione Garsigliani et es alia parte cum loco heredum quondam d. antonini Maestri et parisi cum via publica mediante per qua itur ad clusam dominum Antonini Rossi in contrata vocata di Boccadifalco et alij confinibus subiecti”3.
Questo fondo agricolo, per come rappresentato nella cartografia redatta dal Ferstevens4 del 1725-26, si estendeva
1. A.S.P., Archivio famiglia Natoli, busta 4: concessione enfiteutica del 19/12/1735, in riferimento al Gentile viene citato l’atto stipulato presso il not. Laurenzo Inghillera il 23/11/1682.
2. A.S.P., Archivio famiglia Natoli, busta 4: concessione enfiteutica del 19/12/1735, in riferimento al Maestri viene citato l’atto stipulato presso il not. Aloysio Ferdinando Vasta il 10/06/1685.
3. A.S.P., Archivio famiglia Natoli, busta 8, f.7, atto del 10/03/1804: per il titolo enfiteutico, stipulato il 26 agosto 1721 presso il notaio Giacomo Pi- trelli, continuavano ed essere riscosse le relative rate annuali ancora negli anni 1802 e 1803.
allora in maniera continuativa dalla strada che lo separava dal sottostante fondo Chiusa del Bosco5 fino alla collina sovrastante, in prossimità della quale era attraversato da un torrente che raccoglieva parte delle acque discendenti dalla vallata di San Martino, non essendo infatti stata ancora realizzata l’attuale via Bologni (Fig. 19). A quella data, il fabbricato dell’attuale villa Natoli non risulta rappresentato ed è dunque plausibile ritenere che a quella data non fosse ancora stato realizzato.
Il medesimo fondo, dato in concessione enfiteutica ai coniugi Marchesi Martino ed Anna Valera, era descritto, nel 1735, come “loco grande seu giardino con diversi alberi con diverse sorti, con una montagnola6 ed i suoi confini erano così definiti: oltre ad una “via publica ed altri suoi seriori confini”,
4. Marcos Ferstevens, (1726), Mappa de las cercanias de Palermo capital del Reyno de Sicilia, conservato presso l’Archivio storico spagnolo del Ministerio de Defensa. Centro Geogràfico del Ejército e pubblicato in L. Dufour, Atlante storico della Sicilia, Palermo, 1992, A. Lombardi Editore, p. 73, fig. 21: la cartografia descrive l’assetto delle truppe spagnole e quelle austriache du- rante la battaglia del 1720 avvenuta nei dintorni di Palermo.
5. Il Fondo denominato Chiusa del Bosco era appartenuto dapprima ad Adenaco Alias successivamente a Cesare Rossi ed infine a Domenico Cac- camisi, dopo il quale venne aggregato alla Riserva Reale borbonica di Boc- cadifalco. Il fondo ed i fabbricati della Chiusa del Bosco e Rossi, già con- cessi a Vincenzo Pillitteri della valle di San Martino, erano stati acquisiti in subgabella dal Caccamisi, il 9 Marzo 1799. Il fondo era diviso in due parti da una fila di pilastri a delimitare la suddivisione fra i territori di Monreale (a monte) e Palermo (a valle). La posizione di questi pilastri dovrebbe cor- rispondere all’attuale confine fra i terreni ricadenti nel Comune di Palermo ed identificati al N.C.T.
6. A.S.P., Archivio famiglia Natoli, busta 4: nella concessione enfiteutica del 19/12/1735 all’interno del fondo “sito, e posto nel territorio di questa città nella contrada chiamata di Boccadifalco” era presente un “Caseno con suo baglio, et in detto caseno primo, secondo, e terzo ordine ed un palombajo so- pra, furno, taverna, chianca per macellare, e ranteria consistente in cavalleriz- za, magazeno, casa di curatulo ed altri in quello existenti”. A.S.P., Pianta del fondo Rossi a Boccadifalco con l’indicazione del quadrivio della taverna di Mi gliaccio e della taverna di Maestri poi Lascaris (prima metà del XVIII sec.). Il fabbricato citato nell’atto del 1735 non corrispondeva all’attuale villa Natoli (non ancora esistente), ma all’edificio, posto lungo il lato Nord della strada che saliva a lungo la vallata, che si vede nella planimetria del 1725 all’incro- cio fra le due strade ed identificabile con il Baglio del Marchese Lascari e successivamente di Caccamisi. Per maggiori informazioni relative a questo incrocio di strade particolarmente importante per la borgata di Boccadifal- co vedasi anche F. Lo Piccolo, (2009), Genesi e forme dello sviluppo abitativo nel Palermitano le borgate di Altarello e Boccadifalco (secc. XVIII-XX), in M.
Leone (a cura di), “Nuovi paesaggi urbani per la campagna urbana. Valo- rizzazione del patrimonio paesaggistico del Real Sito di Boccadifalco e delle tenute storiche di ville e bagli agricoli”, Roma, Aracne editrice.
Fig. 19 – Estratto della tavola del 1725-26 redatta da Marcos Fer- stevens, intitolata Mappa de las cercanias de Palermo capital del Reyno de Sicilia, oggi conservato in Spagna presso l’Archivio stori- co del Ministerio de Defensa. Centro Geogràfico del Ejército. Soli- citud de Reproducción n. 284/2016.