© 2012 Cristian Lucisano Editore • LE BASI DI FISICA - Aldo Marinoni
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Il funzionamento delle lenti
Quando osserviamo un oggetto immerso in un recipiente pieno d’ac- qua, ci rendiamo conto del fatto che esso ci appare in una posizione differente rispetto a come lo vedremmo se il recipiente fosse asciutto.
Se prendiamo in esame un treno di onde di luce che raggiunge la su- perfi cie dell’acqua vediamo che esso viene deviato dalla sua direzione nel momento di attraversare il confi ne tra acqua e aria ed è vero anche il contrario.
I raggi luminosi che il nostro occhio percepirà avranno una inclinazio- ne diversa rispetto a quelli di partenza in acqua.
Questo accade perché l’acqua rallenta la velocità delle onde luminose.
Si prenda in esame un fronte d’onda luminosa diretta in modo non perpendicolare contro uno specchio d’acqua.
Poiché la velocità del fronte d’onda è minore nell’acqua rispetto all’aria accadrà che la parte di fronte dell’onda non ancora in acqua sarà più veloce e cambierà posizione rispetto alla parte di fronte d’onda che già sta attraversando l’acqua.
Tale moto relativo tra le due parti di uno stesso fronte d’onda ha come risultato una minore curvatura dell’onda e quindi una deviazione del raggio luminoso perpendicolare all’onda ad esso associata.
Le lenti di cristallo sfruttano proprio tale fenomeno per concentrare o divaricare i raggi lumi- nosi che le attraversano.
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Il funzionamento delle lenti
Esistono vari tipi di lenti a seconda del tipo di ingrandimento si desideri ma il principio alla base di tutte è la rifrazione della luce mediante la forma e l’inclinazione della superfi cie della lente in modo da concentrare (lenti convergenti) o divaricare (lenti divergenti) i raggi luminosi.