• Non ci sono risultati.

Relazioni fra minori di taglia fissata

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Relazioni fra minori di taglia fissata"

Copied!
145
0
0

Testo completo

(1)

Matteo Varbaro

Dipartimento di Matematica, Universit`a di Genova

Da una collaborazione con Winfried Bruns e Aldo Conca

(2)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(3)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(4)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(5)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(6)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(7)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(8)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Consideriamo la matrice (m ≤ n):

X =

x

11

x

12

· · · · x

1n

x

21

x

22

· · · · x

2n

.. . .. . . .. ... .. . x

m1

x

m2

· · · x

mn

dove le x

ij

sono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.

DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono

fra i t-minori di X ?

(9)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

,

dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(10)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

,

dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(11)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(12)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(13)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(14)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(15)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(16)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(17)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(18)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(19)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:

Z = {∧

t

φ : φ ∈ Hom

k

(W , V )} ⊂ A

N

, dove dim

k

V = m, dim

k

W = n e N =

mt



n

t

. Se t = m, Z

` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).

Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,

ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .

Per` o non bastano pi` u a definire Z .

(20)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(21)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(22)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(23)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(24)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(25)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(26)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(27)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(28)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:

det

[12|12] [12|13] [12|14]

[13|12] [13|13] [13|14]

[23|12] [23|13] [23|14]

 = 0

L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W

), generata da V

t

V ⊗ V

t

W

, sia essa A

t

(m, n).

Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J

t

(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:

S

t

(m, n) = Sym



t

^ V ⊗

t

^ W



−→ A

t

(m, n).

(29)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(30)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(31)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(32)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(33)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(34)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(35)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(36)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(37)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(38)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(39)

I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a

S

t

, A

t

, J

t

e J

t

St

k sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )

PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J

t

St

k.

Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo

a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo

talk decomporremo un sottomodulo di J

t

St

k, e poi daremo delle

ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J

t

St

k.

(40)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(41)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(42)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(43)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(44)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(45)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(46)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(47)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(48)

D e c o m p o s i z i o n e d i A

t

Una G -decomposizione di A

t

(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.

DEP: A

t

(m, n)

d

∼ = M

λ`td

L

λ

V ⊗ L

λ

W

dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ

1

≤ m.

Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:

t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A

t

(m, n)

d

` e irriducibile ∀ d ∈ N

(49)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(50)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(51)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(52)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(53)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(54)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(55)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(56)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(57)

I l g r u p p o H

Per decomporre J

t

St

k potrebbe essere utile decomporre J

t

. Grazie a (DEP), decomporre J

t

equivale a decomporre S

t

. Purtroppo decomporre S

t

` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L

µ

 V

t

V



per ogni partizione µ.

Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:

(S

t

)

d

= Sym

d

(E ⊗ F

) ∼ = M

µ`d

L

µ

E ⊗ L

µ

F

.

dove E = V

t

V , F = V

t

W e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).

(58)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(59)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(60)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(61)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(62)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(63)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(64)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(65)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(66)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(67)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Siccome (J

t

)

1

= 0, abbiamo che (J

t

St

k)

2

= (J

t

)

2

. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J

t

)

2

. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S

t

)

2

. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:

J

t

(m, n)

2

∼ = M

p,q

L

τp

V ⊗ L

τq

W

dove τ

i

= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},

q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.

(68)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(69)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(70)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(71)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(72)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(73)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(74)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(75)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(76)

R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e

Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ

0

= (3, 3), τ

1

= (4, 2), τ

2

= (5, 1) e τ

3

= (6);

dunque (J

3

)

2

si decompone come:

(L

τ0

V ⊗ L

τ2

W

) ⊕ (L

τ2

V ⊗ L

τ0

W

) ⊕ (L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

) ⊕ (L

τ3

V ⊗ L

τ1

W

)

I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L

τ1

V ⊗ L

τ3

W

” ` e:

X

σ∈Σ2 ρ∈Σ6

(−1)

σ

(−1)

ρ

[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].

(77)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ = ˜

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

(78)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ = ˜

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

(79)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ ˜ =

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

(80)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ ˜ =

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

(81)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ ˜ =

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

(82)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ ˜ =

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

(83)

F o r m u l a d i P i e r i

Data λ = (λ

1

, . . . , λ

k

) ` d , sia ˜ λ = (λ

1

+ t, λ

1

, λ

2

, . . . , λ

k

). Se µ ` d + t ` e tale che λ ⊂ µ ⊂ ˜ λ, diremo che µ ` e un successore di λ e che λ ` e un predecessore di µ. Ad esempio se t = 2

λ = λ ˜ =

La partizione di sotto γ non ` e un successore di λ, mentre µ lo ` e:

γ = µ =

Riferimenti

Documenti correlati

A partire dalla stessa quantità di gas, BlueGEN permette di produrre più elettricità rispetto alle convenzionali tecnologie di generazione, grazie alla sua elevata effi cienza..

(3) Per ciascuna delle seguenti matrici si calcoli il determinante e, in base a questa informazione, si stabilisca se si pu` o escludere che la matrice rappresenti,rispetto ad una

L’Università ospitante non avrà alcun obbligo di fornire assicurazione sanitaria e contro gli infortuni ai suoi ospiti; dovrà tuttavia garantire i danni arrecati a terzi (R.C. terzi)

Si tratta di una convenzione triennale (2009-2011) stipulata tra il Comune di Treviglio e l’Opera Nomadi Onlus di Milano finalizzata a favorire l’inclusione sociale e

Promotori: Fondazione per la Sicurezza in Sanità, Associazione I-Think, FISM, con il patrocinio della Regione Toscana. Organizzatori: Centro Gestione Rischio Clinico,

Dopo la guerra, quindi, si rinnovò e potenziò la spinta alla conoscenza reciproca, con la fondazione di istituti culturali come l’Accademia di Romania a Roma

Lombroso ribadirà in molti passaggi dei suoi scritti la convinzione di una stretta prossimità fra stati psichici anomali (in particolare una sorta di iperestesia

space as a mathematical notion. On the background of psychological research on spatial conceptualisation in children, four teaching-experiments have been conducted in