Matteo Varbaro
Dipartimento di Matematica, Universit`a di Genova
Da una collaborazione con Winfried Bruns e Aldo Conca
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Consideriamo la matrice (m ≤ n):
X =
x
11x
12· · · · x
1nx
21x
22· · · · x
2n.. . .. . . .. ... .. . x
m1x
m2· · · x
mn
dove le x
ijsono indeterminate su un campo k di caratteristica 0.
DOMANDA: Fissato t ≤ m, quali relazioni algebriche intercorrono
fra i t-minori di X ?
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N,
dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N,
dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
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Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
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Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
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Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
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Equivalentemente, quali equazioni definiscono la variet` a affine:
Z = {∧
tφ : φ ∈ Hom
k(W , V )} ⊂ A
N, dove dim
kV = m, dim
kW = n e N =
mt nt
. Se t = m, Z
` e il cono affine sulla Grassmanniana G (m, n), e le equazioni desiderate sono le relazioni di Pl¨ ucker (in particolare quadriche).
Se t < m, ha ancora senso definire le relazioni di Pl¨ ucker,
ed esse danno ancora luogo ad equazioni che si annullano su Z .
Per` o non bastano pi` u a definire Z .
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
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Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
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Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
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Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
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Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
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Per esempio, in una matrice 3 × 4 la seguente relazione fra 2-minori ` e una cubica minimale:
det
[12|12] [12|13] [12|14]
[13|12] [13|13] [13|14]
[23|12] [23|13] [23|14]
= 0
L’anello delle coordinate della variet` a descritta ` e la sottoalgebra di Sym(V ⊗ W
∗), generata da V
tV ⊗ V
tW
∗, sia essa A
t(m, n).
Quello che vogliamo fare ` e trovare i generatori minimali di J
t(m, n), il nucleo dell’omomorfismo:
S
t(m, n) = Sym
t^ V ⊗
t
^ W
∗−→ A
t(m, n).
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
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Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
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Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
I n t r o d u z i o n e a l p r o b l e m a
S
t, A
t, J
te J
t⊗
Stk sono G -rappresentazioni, dove G = GL(V ) × GL(W )
PROBLEMA: Trovare la decomposizione in G -rappresentazioni irriducibili di J
t⊗
Stk.
Questo problema si ` e rivelato molto difficile: infatti non riusciamo
a risolverlo! Per` o crediamo di avere intuito la risposta. In questo
talk decomporremo un sottomodulo di J
t⊗
Stk, e poi daremo delle
ragioni per credere che questo sottomodulo sia gi` a tutto J
t⊗
Stk.
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
D e c o m p o s i z i o n e d i A
tUna G -decomposizione di A
t(m, n) ` e stata trovata da De Concini, Eisenbud e Procesi: Diremo che una partizione λ = (λ
1, . . . , λ
k) di d t ` e ammissibile se k ≤ d.
DEP: A
t(m, n)
d∼ = M
λ`td
L
λV ⊗ L
λW
∗dove i λ sono partizioni ammissibili tali che λ
1≤ m.
Emerge una prima differenza col caso della Grassmanniana:
t = m ⇐⇒ la G -rappresentazione A
t(m, n)
d` e irriducibile ∀ d ∈ N
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
I l g r u p p o H
Per decomporre J
t⊗
Stk potrebbe essere utile decomporre J
t. Grazie a (DEP), decomporre J
tequivale a decomporre S
t. Purtroppo decomporre S
t` e estremamente difficile: infatti ` e equivalente a decomporre L
µV
tV
per ogni partizione µ.
Questo si pu` o vedere tramite la formula di Cauchy:
(S
t)
d= Sym
d(E ⊗ F
∗) ∼ = M
µ`d
L
µE ⊗ L
µF
∗.
dove E = V
tV , F = V
tW e l’azione ` e di H = GL(E ) × GL(F ).
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Siccome (J
t)
1= 0, abbiamo che (J
t⊗
Stk)
2= (J
t)
2. Dunque descrivere le relazioni quadratiche minimali fra t-minori equivale a decomporre (J
t)
2. Grazie a (DEP) ci` o equivale a decomporre (S
t)
2. Questo non ` e un’impresa difficile, e si ottiene:
J
t(m, n)
2∼ = M
p,q
L
τpV ⊗ L
τqW
∗dove τ
i= (t + i , t − i ) ` 2t, p = 0, . . . , min{t, m − t},
q = 0, . . . , min{t, n − t}, p 6= q and p + q is even.
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6
(−1)
σ(−1)
ρ[1, 2, 2 + σ(1)|ρ(1), ρ(2), ρ(3)][1, 2, 2 + σ(2)|ρ(4), ρ(5), ρ(6)].
R e l a z i o n i q u a d r a t i c h e
Soffermiamoci un secondo nel caso t = 3 e m ≥ 6. Le partizioni in gioco sono: τ
0= (3, 3), τ
1= (4, 2), τ
2= (5, 1) e τ
3= (6);
dunque (J
3)
2si decompone come:
(L
τ0V ⊗ L
τ2W
∗) ⊕ (L
τ2V ⊗ L
τ0W
∗) ⊕ (L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗) ⊕ (L
τ3V ⊗ L
τ1W
∗)
I primi due addendi diretti corrispondono a relazioni di Pl¨ ucker, ma gli altri no. Il polinomio “corrispondente a L
τ1V ⊗ L
τ3W
∗” ` e:
X
σ∈Σ2 ρ∈Σ6