Cenni sul romanticismo
Lo spirito romantico aspira all’assolutezza
Non è appropriato ridurre il romanticismo a qualche forma di sentimentalismo. Piuttosto, per rimanere sul terreno psicologico, lo spirito romantico è caratterizzato da un’acuta sensibilità, l’inquietudine per qualsiasi risultato, quale che esso sia in qualsivoglia ambito, il desiderio quasi di rivaleggiare con la divinità in un continuo autotrascendimento.
Il termine tipico per contrassegnare lo spirito del romanticismo è Sehnsucht: “smania di desiderio”, quasi “ricerca del desiderio”, a esprimere un desiderare che si rinnova costantemente. Non è, invece, Heinweh, nostalgia per una felicità perduta, per quanto spesso il miraggio dell’età dell’oro di una presunta armonia originaria fra umanità, natura e divinità compare come una spina nel fianco.
Il romanticismo esalta il sentimento, il fine, l’unità, l’infinito, la fede, la natura, la creazione, il genio, l’arte, la libertà, la storia
Ciascuno di questi elementi assume un significato peculiare, lontano da come era inteso dall’illuminismo, perché inserito a fianco agli altri.
Infinito: lo Streben, il tendere sempre oltre è salvifico (Faust di Goethe)
Fede: lo spirito romantico, catturato dall’idea di infinito, è essenzialmente religioso, reagendo ai divieti e all’ironia dello spirito illuministico. Il sentire interiore apre mondi di trascendenza. Però, apertura religiosa non significa anche ritorno al Cristianesimo della tradizione. Sono più ricorrenti indizi di una religiosità pagana, di annullamento della distinzione ontologica fra Creatore e creatura.
Natura: non più concepita meccanicisticamente. Si afferma l’interesse per i fenomeni naturali irriducibili allo schema newtoniano. Natura come grande organismo che vive di tensioni, di polarità, capaci di equilibramenti dinamici.
Spesso la concezione della natura si fa panteistica: ritorno a Spinoza.
Unità: desiderio di ricongiungimento, di riassorbimento dell’individuo nel tutto naturale o sociale, di anticipazione in vita terrena dell’appartenenza al regno dei fini, a un mondo armoniosamente risonante con il proprio animo.
Creazione: in quanto parte di un tutto divino, anche l’uomo ha capacità di creare. Il genio rappresenta al meglio questa potenzialità.
Arte: l’opera d’arte non diletta o insegna, piuttosto rivela. È una via privilegiata per la comprensione più profonda dell’essere. L’arte è vita che si manifesta, e quindi male sopporta la costrizioni formali. Ricorda il ‘non finito’ michelangiolesco.
Libertà: lo spirito creatore sa interiormente, proprio perché tale, di essere libero, ed esige che il mondo circostante prenda atto e assecondi questo anelito a realizzare il proprio disegno.
La mentalità romantica assume una volontà indomabile e un mondo plasmabile
Ogni uomo all’altezza della sua dignità è un artista della sua vita e del suo mondo, chiamato a creare dal nulla valori, scopi, obiettivi.
La scienza è attenersi ai fatti. La scienza è essere guidati dalla natura della cose, prendere in considerazione scrupolosamente ciò che esiste, non deviare dalla natura delle cose: comprensione, conoscenza, adattamento. L'opposto di questo punto di vista, che penso sia ciò che i romantici sostenevano, può essere riassunto classificandolo attraverso due motivi. Il primo è quello della "volontà indomabile". Gli uomini creano i valori, non li conoscono. Essi creano valori, scopi, obiettivi e, alla fine, creano una visione dell'universo come gli artisti creano le loro opere. Prima che l'artista crei l'opera essa non esiste, non è in alcun luogo. Non c'è nulla da cui si copia, non c'è adattamento, non ci sono regole da imparare, non ci sono verifiche esterne, non c'è struttura da comprendere e a cui adattarsi prima di poter procedere. Il cuore dell'intero processo è invenzione, creazione, produzione letteralmente "dal nulla" o da qualunque materiale che si può avere a portata di mano. L'aspetto centrale di questa visione è che il nostro universo è come decidiamo di farlo. Questa è la filosofia di Fichte, questa è, fino a un certo punto, la filosofia di Schelling; questa è, ai nostri giorni, l'intuizione di alcuni psicologi, come Freud,
che sostengono che l'universo di individui posseduti da un'illusione o da una fantasia sia diverso da quello di individui che non soffrono di tali disturbi. Il secondo tema, che è connesso con il primo, è che “non c’è una struttura delle cose”. Non c'è alcuna tendenza cui dobbiamo adattarci. C'è solo, se non lo scorrere, l'infinita autocreazione dell'universo.
L'universo deve essere concepito non come un insieme di fatti, non come una sequenza di avvenimenti, non come una connessione di pezzi nello spazio, entità tridimensionali legate tra loro da certe relazioni necessarie; come ci insegnano, per esempio, la fisica, la chimica e le altre scienze naturali. L'universo è un processo perpetuo di auto-proiezione verso il futuro, di auto-creazione perpetua che può essere sia sfavorevole che amichevole nei confronti degli esseri umani (Berlin [1965], svo 31.1.99).
Il contrasto fra illuminismo e romanticismo può essere espresso mediante contrapposizioni Illuminismo:
- senso del limite
- conoscenza intellettualistica
- mentalità analitica, che distingue: p.es. esperienza sensibile / ragione, soggetto / oggetto, fenomeno / noumeno, teoria / pratica
- ideale della conoscenza scientifica basata su leggi - classicismo, mito astorico della grecità
- cosmopolitismo e individualismo
- critica dell'irrazionalità, contro superstizioni e tradizioni - interesse per la convivenza sociale
Romanticismo:
- senso dell'infinito
- esigenza di una nuova facoltà oltre la ragione: fede, senso estetico, sentimento, intuizione - esigenza di riunificare e di spiegare tutto con un principio unico
- ideale della creazione unica e irripetibile - senso di nostalgia per un armonia perduta - nazionalismo e organicismo
- critica della razionalità, ironia verso la presunzione umana - interesse per la natura
Quesito (da preparare oralmente)
Tenendo conto degli elementi caratterizzanti il romanticismo sopra elencati, individua nel pensiero di Kant alcune tematiche che mostrano una certe consonanza con essi, a fianco ad altri temi che invece lo situano sul versante illuministico.