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LA TUTELA DELLA SALUTE

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Academic year: 2021

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Dottorato di ricerca in Diritto Pubblico

- XXIV Ciclo -

LA TUTELA DELLA SALUTE

A DIECI ANNI DALLA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE

Tutor

Chiar.mo Prof. Francesco Capriglione

Co-tutor Candidato

Chiar.mo Prof. Giancarlo Montedoro Daniele Cipriani

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SINTESI

Le forti instabilità derivanti da un quadro economico e finanziario fortemente compromesso dalle recenti vicissitudini dei mercati – aggravate, nel caso italiano, dalle considerevoli dimensioni del debito pubblico – impongono una riflessione sull’attuale configurazione del modello di Stato sociale ed, in particolare, sulla misura del finanziamento della spesa sanitaria. A ben considerare, la problematica verso la quale si rischia di andare incontro è riferita alle evidenti difficoltà insite nel conseguire obiettivi di maggiore economicità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie (che, al contrario, richiederebbe la destinazione di maggiori risorse, in ragione – per esempio – delle attuali tendenze demografiche di progressivo invecchiamento della popolazione) senza violare quel diritto alla salute che – dopo lungo e travagliato processo – il nostro ordinamento riconosce ad ogni singolo individuo. Da qui l’esigenza di ripercorrere – nel primo capitolo – le tappe evolutive della legislazione sanitaria, al fine di comprendere quali siano state le direttrici di sviluppo di una materia che – in origine – trovava concretezza principalmente con riferimento a profili di ordine e sicurezza pubblica.

Solo con l’approvazione della Costituzione, si perviene alla definizione – in modalità compiute – di una autonoma garanzia di tutela del diritto alla salute e – soprattutto – alla sua esplicita qualificazione quale diritto fondamentale dell'individuo.

Nel secondo capitolo, si affronta quindi il percorso che ha condotto – anche a seguito del ripensamento operato a livello dottrinale circa il superamento della tradizionale contrapposizione tra diritti di libertà e diritti sociali – ad una

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nuova considerazione dell'effettiva portata del diritto alla salute, ponendo le premesse per una nuova interpretazione della norma di riferimento – da meramente programmatica ad immediatamente precettiva – e che ha poi trovato piena valorizzazione nella legge n. 833 del 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale.

Nel terzo capitolo si procede all'analisi del composito riparto di competenze tra Stato e Regioni che qualifica la riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione – recata dalla legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3.

Tale qualificazione interessa anche la materia sanitaria, sollevando specifiche criticità legate agli ambiti di esercizio del potere legislativo di Stato e Regioni, donde l’esigenza di una riflessione che prenda in considerazione le modalità di garanzia della tutela della salute e le procedure di definizione dei “livelli essenziali di assistenza”. Questi ultimi, sono l’oggetto dell'indagine del quarto capitolo, con riguardo alla determinazione del loro contenuto, all’effettività della loro garanzia ed – ovviamente – al problema del relativo finanziamento, anche alla luce dell'adozione della legge n. 42 del 2009 (in materia di “federalismo fiscale”) e del susseguente d. lgs. 68 del 2011 (in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario).

Si evidenziano – infine – alcuni degli interrogativi che un siffatto processo di decentramento pone in relazione al rispetto ed alle modalità di esercizio dei propri diritti da parte del cittadino, con particolare riferimento alle criticità rivenienti dallo strumento perequativo così come individuato nel d. lgs. 68 del 2011, nonché descrivendo il fenomeno del c.d. “turismo sanitario”.

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