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2 - IL VITIGNO VERMENTINO

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Academic year: 2021

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2 - IL VITIGNO VERMENTINO

2.1 - CENNI STORICI SUL VERMENTINO

La zona di origine del Vermentino rimane ancora incerta, tuttavia, alcuni studiosi (Puillat, 1888 in Carlone, 1964) asseriscono che la terra di origine di questo vitigno sia la Spagna, da dove, nel secolo XIV d.C., sarebbe poi giunto in Corsica e da qui, tra il XV ed il XVIII secolo d.C., in Liguria, Toscana e Sardegna.

Più recentemente è stata formulata l'ipotesi, (Fregoni, 2005), che il Vermentino, date le notevoli dimensioni del grappolo e degli acini, sia originario del Medio Oriente e sia giunto con i Greci a Marsiglia. Da qui, poi, gli antichi liguri l’avrebbero introdotto in Liguria, ritenuta, oggi, l’epicentro del Vermentino a livello internazionale e poi diffuso sulle coste del Tirreno. A rafforzare questa ipotesi ci sarebbe una lastra d’argilla, che porta una foglia ed un grappolo ampelograficamente associabili a quelli del Vermentino, rinvenuta nei reperti archeologici dell’antica Luni e risalenti al IV secolo d.C. .

Questo vitigno, prima di essere riconosciuto con il nome di Vermentino, era chiamato con diversi nomi. Nella zona delle Cinque Terre era conosciuto come “Piccabon”, ma anche come “Favorita”; a Genova era chiamato “Rollo”, mentre a Savona e nel resto della Liguria è da sempre conosciuto come Vermentino.

In Sardegna si usava chiamarlo “Brustiano di Corsica”, in Lunigiana "Vermentino reale"), mentre in Francia “Malvoisie”, “Malvoisie precoce d' Espagne”, “Malvoisie a gros grains”, “Malvoisie du Douro”, “Rolle”, “Varlentin” e “Verlantin “.

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2.2 – DIFFUSIONE GEOGRAFICA DEL VERMENTINO

Il Vermentino è un vitigno che si è diffuso principalmente lungo i litorali mediterranei dell’Italia e della Francia, probabilmente, per ottimizzare le proprie caratteristiche qualitative e quantitative, deve essere coltivato in luoghi vicini al mare, ben soleggiati e ben areati.

In Italia si stima che attualmente siano complessivamente 4000 gli ettari di terreni coltivati a Vermentino.

Di questi il 65% si trovano in Sardegna, il 17,5% in Liguria, il 14,5% in Toscana ed il restante 3% in altre regioni.

Per quanto riguarda la regione Toscana, il Vermentino è coltivato prevalentemente nelle province di Massa 61.4 %, Lucca 18.6%, Grosseto 13.6%, ma comunque è bene far notare che questo vitigno sta avendo negli ultimi anni un grande successo anche nelle province di Pisa e Livorno.

Nella zona di produzione del DOC Candia dei Colli Apuani (Massa) i terreni sono caratterizzati da arenarie compatte e da scisti galestrini e arenari o da calcari compatti scistosi e marnosi (alberesi). Non mancano argille con ciottoli e sabbie. La reazione del terreno varia da acido a sub-acido con bassi valori di calcare.

Nelle province di Pisa, Lucca, Pistoia e Livorno prevalgono i terreni alloctoni con tessitura che varia da argillosa a limosa a sabbiosa con frequenti depositi marini.

Nelle colline del litorale tirrenico si riscontrano terreni con matrice argillosa, mentre nelle zone pedocollinari pianeggianti prevalgono i terreni alluvionali in cui spiccano le componenti limo-sabbiosa su quella argillosa. La reazione del terreno è per lo più sub-acida.

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A sud della provincia di Livorno e nelle colline della provincia di Grosseto troviamo terreni con matrice argillosa frammista a sabbia e ghiaia, ed in minor misura assiemi di argille marne e calcari con sporadiche arenarie.

I terreni di pianura della provincia di Grosseto sono alluvionali, con prevalenza dei suoli mediterranei con substrato limoso-sabbioso, ai quali seguono i suoli lisciviati ed i litosuoli, con reazione sub-acide.

Non mancano comunque formazioni di conglomerato rosso, arenarie grossolane, sabbie, argille e terreni alluvionali, costituiti da sabbie e ciottoli marini, depositi fluviali di ciottoli con argille sabbiose nelle zone pedocollinari e ai lati dei corsi di acqua.

Secondo il celebre enologo piemontese Giacomo Tachis, l'adattabilità del questo vitigno alle zone costiere del mar Mediterraneo e la qualità del suo vino, permette di pensare ad un futuro incremento delle aree di produzione (www.provincia.grosseto.it).

Proprio per questo motivo sono aumentati, i vigneti sperimentali di Vermentino in Toscana (soprattutto in provincia di Grosseto), Liguria e Sardegna.

Da registrare anche, in questi ultimi anni, la Sicilia ed in particolare l’isola di Pantelleria, che pur non avendo una grande tradizione nella coltivazione del Vermentino, stanno dando vini con delle ottime caratteristiche

In Francia la superficie vitata a Vermentino è nettamente inferiore rispetto a quella italiana. Sono, infatti, solo 750 gli ettari interessati da questa produzione, di cui circa 80% in Corsica.

Secondo Bernard Sonnet, uno dei rappresentanti della Camera dell'Agricoltura della Corsica, il mercato francese e quello internazionale hanno cominciato a riconoscere il valore qualitativo del

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Vermentino, come dimostrano i dati raccolti nell’isola negli ultimi 25 anni.

Infatti, mentre all’inizio degli anni ’80 la produzione di Vermentino in Corsica, rappresentava solo 1% della produzione totale, oggi rappresenta addirittura il 20% (www.vitisphere.com).

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2.3 - CARATTERI PECULIARI DEL VERMENTINO

(Carlone R.,1964)

2.3.1 – CARATTERISTICHE AMPELOGRAFICHE

Germoglio : 10 – 20 cm

- Apice: espanso, cotonoso, biancastro con orlo carminato;

- Foglioline apicali: spiegate o leggermente piegate a gronda, cotonose, bianche con orlo carmiato;

- Foglioline basali: spiegate coperte di fitta lanugine nella pagina inferiore e di tomento setoloso in quello superiore, che è di colore verde chiaro ;

- Asse del germoglio: ricurvo.

Germoglio alla fioritura:

- Apice: espanso, cotonoso, di colore bianco con orlo carminato. - Foglioline apicali: piegate a coppa o a gronda, fortemente lanugginose, di colore bianco con orlo ramato.

- Foglioline basali: spiegate, di colore verde giallo; cotonose sulla pagina inferiore, tomento aracnoideo in quella inferiore.

- Asse del germoglio: ricurvo.

Tralcio erbaceo:

sezione trasversale circolare, con contorno lievemente angoloso, glabro con rade setole. Di colore verde con riflessi bruno rossastri da un lato;

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- Viticci: lunghi abbastanza grossi di colore verde chiaro, con sfumatura verde rossastra da un lato.

- Infiorescenza: grandezza media, lunghezza di circa 10-15 cm, cilindrica, serrata;

- Fiore : ermafrodito, bottone fioraIe globoso o piriforme, di media grandezza normale apertura della corolla, autofertile.

Foglia adulta:

medio-grande, pentagonale, quinquelobata, con seno peziolare generalmente ad “U”;

- seni laterali superiori : a lira chiusi con bordi sovrapposti;

- seni laterali inferiori : a lira chiusa, lembo piano o leggermente piegato a gronda;

- pagina inferiore: setolosa o aracnoidea di colore verde chiaro, nervature sporgenti e verdi;

- pagina superiore: glabra, di colore verde scuro e con nervature verdi;

- denti: molto pronunciati irregolari.

- picciolo: di media lunghezza, glabro, di colore verde o leggermente e parzialmente vinoso, sezione trasversale con canale poco evidente.

-

portamento della vegetazione : espanso o lievemente eretto.

Grappolo a maturazione industriale:

di grandezza media o medio grossa, 15-20 cm; può essere cilindrico o piramidale, mediamente spargolo, con peduncolo visibile, erbaceo, medio grosso.

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- Acino: medio-grosso, di forma regolare, sferoide, a sezione trasversale circolare, con ombellico persistente, buccia pruinosa, mediamente consistente di colore giallo ambrato nelle annate a decorso climatico favorevole durante la maturazione, altrimenti è di colore giallo-verdastro; polpa succosa, con succo incolore, di sapore neutro;

- Vinaccioli: per lo più 2 per acino, piriformi, di grandezza media.

Tralcio legnoso:

lungo, di media robustezza, abbastanza elastico, corteccia ben aderente, di colore castano chiaro, con sezione ellittica; nodi con gemme ben sporgenti, internodi di lunghezza media; buona vigoria.

2.3.2 – CARATTERISTICHE FENOLOGICHE

Epoca di germogliamento: media (prima decade di Aprile); Epoca di fioritura: media (prima decade di giugno);

Epoca di invaiatura: media (fine di Agosto);

Epoca di maturazione: media (ultima decade di Settembre);

Epoca di filloptosi: l'inizio avviene con ritardo, rispetto agli altri vitigni, intorno alla fine del mese di ottobre, e termina intorno alla terza decade del mese di novembre.

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2.3.3 - CARATTERISTICHE ED ATTITUDINI COLTURALI

Il Vermentino lo possiamo definire il vitigno mediterraneo per eccellenza, poiché non può proprio fare a meno del mare; infatti, più si va nell'entro terra, e ci si allontana dal litorale, e più diminuisce la produzione, lo stato sanitario e diminuiscono anche le caratteristiche organolettiche .

Questo vitigno predilige luoghi ben soleggiati, che permettono all'acino di acquistare, in maturazione, un bel colore ambrato e dare, così, aroma, corposità e gradazione alcolica del tutto particolari.

Terreni :

sono da preferire terreni provvisti di calcare asciutti e dotati di scheletro e poco fertili, date le caratteristiche di resistenza alla siccità sono sfruttabili anche i terreni siccitosi o zone a bassa piovosità, con produzioni di buona qualità.

Produzione:

è abbondante e costante, perché difficilmente è soggetto alla colatura.

Posizione del primo germoglio fruttifero: 1° - 2° nodo; Numero medio delle infiorescenze per ogni germoglio: 2; Fertilità delle femminelle: scarsa, comunque trascurabile. Portinnesti:

non esiste un portinnesto migliore o peggiore, perché la scelta deve essere fatta in base alle caratteristiche eco-pedologiche; in generale si può dire che possiamo avere degli inconvenienti

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se utilizziamo portinnesti scarsamente resistenti alla siccità in zone con bassa piovosità, (Berlandieri x Riparia ) o se utilizziamo portinnesti eccessivamente vigorosi in terreni freschi e di buona fertilità.

Si sono comunque dimostrati ottimi portinnesti la Rupestris du Lot, il 420A ed il 1103 P.

In terreni che presentano delle limitazioni, come la contemporanea ricchezza di potassio e carenza di magnesio, o che sono soggetti a prolungata siccità, sono da sconsigliare portinnesti come l' S.0.4 e il Kober 5BB.

Densità di piantagione:

è molto variabile e dipende dall'areale in cui viene coltivato; si va infatti dalle 1.200 piante ettaro della pianura cagliaritana alle 12.000 piante ettaro della zona del Candia dei Colli Apuani;

Forme di allevamento e sistemi di potatura:

questo vitigno ha la capacità di adattarsi a diversi sistemi di allevamento, sia a tetto, come pergole e tendone, che a controspalliera o ad alberello, mantenendo sempre una buona produzione.

Nella forma a GDC, attuata soprattutto in vigneti sperimentali, ci può essere il problema di una produzione troppo abbondante, fatto questo negativo per la qualità del vino .

In questi ultimi anni si sta valutando la forma a cordone speronato alto, che rispetto al GDC riduce la carica di gemme e può essere potata come nelle controspalliere.

In ambienti caldi un problema del Vermentino può essere la caduta dell'acidità totale durante la maturazione; il cordone alto

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spostando i grappoli più in alto favorisce un quadro acido migliore rispetto ad altre forme impalcate più in basso.

Le forme a cordone speronato basso e cordone speronato alto, sono le forme che più si prestano per la raccolta meccanica nei confronti della quale il Vermentino si adatta abbastanza bene.

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2.4 - SENSIBILITA' AI PARASSITI E AGLI STRESS ABIOTICI

Un problema di questo vitigno è rappresentato dall'elevata sensibilità alla tignola, nelle zone dove ci sono le condizioni favorevoli alla diffusione di questo lepidottero.

E' importante cercare di contenere gli attacchi, anche per evitare in seguito danni provocati dalla Botrytis Cinerea, cioè marciumi acidi e muffa grigia, nei confronti della quale il Vermentino è mediamente sensibile.

In compenso, è un vitigno che presenta una buona resistenza nei confronti dell'Oidio (Oidium Tuckeri, Uncinata Necator).

Nei confronti di stress abiotici, il Vermentino tollera bene la siccità e il vento, caratteristiche queste che favoriscono la coltivazione lungo le zone litoranee, ma è piuttosto sensibile alle gelate e brinate a causa del germogliamento che avviene nella prima decade di Aprile.

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2.5 – IL VERMENTINO NELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE

(Viti S.,2005)

2.5.1. LE VARIETA’ RACCOMANDATE ED AUTORIZZATE

• In Italia

Regione Raccomandato Autorizzato

Liguria GE-IM-SV-SP

Sardegna CA-NU-OR-SS

Puglia LE -BR-FG-TA- BA

Marche AP

• In Toscana

Città Raccomandato Autorizzato

Arezzo X Carrara X Firenze X Grosseto X Livorno X Lucca X Massa X Pistoia X Pisa X Prato X Siena X

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2.6 – DENOMINAZIONI CHE UTILIZZANO IL VERMENTINO

• In Liguria

Nome del vino

Denom. % Min % Max

Cinque Terre DOC 0% 40%

Cinque Terre Sciacchetrà DOC 0% 40%

Cinque Terre Sciacchetrà dolce DOC 0% 40%

Cinque Terre Sciacchetrà liquoroso DOC 0% 40%

Cinque Terre Sciacchetrà liquoroso dolce DOC 0% 40%

Colli di Luni Bianco DOC 35% 75%

Colli di Luni Vermentino DOC 90% 100%

Colline di Levanto Bianco DOC 40% 75%

Golfo del Tigullio Bianco DOC 20% 70%

Golfo del Tigullio Bianco frizzante DOC 20% 70%

Golfo del Tigullio spumante DOC 20% 70%

Golfo del Tigullio Bianco Vermentino DOC 85 % 100%

Golfo del Tigullio Vermentino frizzante DOC 85 % 100%

Riviera Ligure di Ponente Vertmentino DOC 95% 100%

Riviera Ligure di Ponente Vertmentino Albenganese

DOC 95% 100%

Riviera Ligure di Ponente Vertmentino - Riviera dei Fiori

DOC 95% 100%

Val Polcèva Bianco DOC 60% 100%

Val Polcèva spumante DOC 60% 100%

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• In Sardegna

Nome del vino

Denom. % Min % Max

Alghero Frizzante Bianco DOC 85 % 100% Alghero Vermentino frizzante DOC 85 % 100% Vermentino di Gallura DOCG 95% 100% Vermentino di Gallura Superiore DOCG 95% 100% Vermentino di Sardegna DOC 85 % 100% Vermentino di Sardegna amabile DOC 85 % 100% Vermentino di Sardegna spumante DOC 85 % 100%

• In Toscana

Nome del vino

Denom.

% Min

% Max

Bolgheri DOC 85% 100%

Candia dei Colli Apuani DOC 70% 80%

Capalbio DOC 85% 100%

Colli di Luni DOC 90% 100%

Colline Lucchesi DOC 85% 100%

Montecarlo DOC 0% 60%

Montecucco DOC 85% 100%

Monteregio di Massa M. DOC 90% 100%

Val di Cornia DOC 15% 30%

Dopo gli anni ’90, in Toscana, si è cercato di utilizzare vitigni, oltre a quelli ormai conosciuti a livello internazionale, che potevano offrire un prodotto particolare, con delle caratteristiche tipiche, uniche ed allo stesso irriproducibili in altre aree geografiche.

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Uno di questi è il Vermentino che, oggi, rappresenta, per questa regione, il quarto vitigno per estensione (circa 4000 ha).

In quest’ultimo quindicennio, infatti, sono stati approvati o modificati i disciplinari di ben dodici Denominazioni di Origine Controllata, in cui adesso il Vermentino ha un ruolo fondamentale e addirittura in ben sette di questi, si può dare origine ad un vino monovalente con etichetta “Vermentino”.

In totale il Vermentino può essere utilizzato in 21 delle 34 DOC toscane.

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