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Semmai, posso dire che essa è più “delimitata” in quanto è ora sorretta da una migliore consapevolezza dei reali termini dei problemi che affliggono gli insegnanti e la scuola italiana

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Academic year: 2021

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CONCLUSIONI

Ritornando all’antefatto, dopo questo lungo viaggio, non posso certo dire che la mia preoccupazione si sia attenuata, anzi.

Semmai, posso dire che essa è più “delimitata”

in quanto è ora sorretta da una migliore consapevolezza dei reali termini dei problemi che affliggono gli insegnanti e la scuola italiana. Certo, rispetto agli anni

’60 il panorama attuale non è lo stesso, ci sono stati dei miglioramenti, ma molti problemi, e non quelli di minor conto, sono rimasti più o meno gli stessi, mentre alcuni, come per es. la “qualità” dell’istruzione sono addirittura peggiorati. Uno dei motivi di speranza è comunque il fatto che molti insegnanti, nonostante tutto e quasi “miracolosamente”, sono disponibili a innovazioni serie e concrete, e “resistono”. Ma fino a quando? Sicuramente essi devono essere “aiutati”. La scuola ,come si è visto, è un “segmento” del processo educativo ed è anche parte di un più ampio contesto. In chiusura, voglio sottolineare,sulla scorta delle riflessioni di A. Cavalli, solo due “nodi” cruciali di questa rete, il cui cambiamento è essenziale ai fini di un

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molto, in termini critici e giustamente, della questione dello “scollamento”, dell’integrazione tra scuola e mondo del lavoro. Il problema, naturalmente rimane attuale. Ma forse non si è mai prestata la dovuta attenzione al collegamento tra Scuola e istituzioni formative (universitarie ecc), sia degli insegnanti sia della dirigenza scolastica, un collegamento che è essenziale. Senza il supporto di una professionalità forte, anche le altre attività del ruolo (gestione della classe ecc) rischiano di deteriorarsi. Il secondo “nodo” è appunto qui.

Il ruolo insegnante è “sovraccarico” di funzioni, oltre quella didattico/cognitiva. Nessun insegnante può essere uno “specialista” in saperi così complessi come per es. la psicologia sociale, dell’apprendimento, dei gruppi, la pedagogia ecc. Anche qui si impone il problema di un collegamento tra la scuola e tali servizi esterni. Per questo è importante che, oltre al cambiamento delle istituzioni che formano il personale scolastico, cambino anche tali servizi.

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APPENDICE

Quattro brevi interviste

In questa appendice allego quattro brevi interviste con insegnanti della scuola media superiore.

Come si può vedere, da queste interviste emergono alcuni dei temi che le ricerche sociologiche analizzate hanno sviscerato in modo approfondito: per es. , il ruolo importante che svolge la percezione del prestigio sociale della professione; il rapporto tra la scuola e i vari canali formativi extrascolastici; il rapporto con gli allievi e le opinioni sulle loro motivazioni all’apprendimento; le finalità della scuola; i vari motivi di soddisfazione e/o di insoddisfazione ecc.:

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Professoressa di lettere e latino circa 50 anni, in servizio dal 1974, prima ha iniziato come supplente ma è entrata in ruolo quasi subito.

Strano che ti interessi di noi…..gli insegnanti…da che cosa parti nella tua tesi?

Parto da un libro di Dei..le vestali della classe media…

.Ah si..beh forse un tempo gli insegnanti erano vestali della classe media, io non mi sento affatto una vestale di classe media…l’altro giorno insegnavo in prima (io ho sempre fatto il triennio. è la prima volta che insegno al biennio) mi sono trovata, parlando del neolitico etc, a parlare di gerarchie..ho chiesto ad una ragazzina..che cosa è per te la gerarchia..poi le ho chiesto chi è secondo te oggi nella nostra società che riveste i primi posti della gerarchia? Lei mi ha risposto: medici e avvocati… giusto le ho detto..e gli insegnanti quanto contano nella società? Quasi niente mi ha risposto.

Cosa ha pensato lei dopo questa risposta?

Brava le ho detto..ha ragione! è così!! oggi gli insegnanti contano meno di zero…avvocati medici,professionisti. noi non siamo professionisti.

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Siamo degli impiegati. Gli studenti.. non che non ci rispettano,questo no..ma non sono interessati..e bada bene non dico che non hanno interessi.

Soprattutto in quinta , hanno un sacco di interessi..ma sono totalmente diversi da quelle cose che insegniamo noi a scuola..ci sono dei canali alternativi di trasmissione del sapere che tolgono legittimità e senso al nostro lavoro..internet..i media…sarà anche un fatto di età…non lo discuto..mi sento vecchia rispetto a loro, c’è come una forbice tra noi e loro..

Questo influisce sul suo lavoro, sul suo impegno?

Direi di no..lavoro con lo stesso entusiasmo…pur sapendo che il mio lavoro non viene riconosciuto

Dai ragazzi o dalla società?

Ma da tutta la società..tutta quanta…i genitori, le famiglie, già dalla famiglia non si insegna assolutamente al rispetto verso gli insegnanti..quando io arrivavo a casa e dicevo a mia mamma..la maestra ha detto..mia mamma ..mi ascoltava e prendeva provvedimenti..oggi i genitori non ascoltano..i genitori non rispettano il nostro lavoro.

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E pensare che la società della conoscenza dovrebbe puntare sul sapere

Infatti ci punta..ma questo non passa dalla scuola..passa attraverso altri canali..non si investe su di noi sulla scuola…si investe in altri campi..noi siamo di contorno

Cosa pensa ad esempio dei programmi ministeriali di oggi?

Mah..i programmi ministeriali di oggi..direi che vanno bene..il problema è il disinteresse dei ragazzi…non il programma in se per sé

E quando hanno tolto gli esami di riparazione a settembre?

Ti dirò che sono stata contenta…il principio era giusto ma in pratica…non bocciava mai nessuno..i ragazzi non facevano quasi niente in estate…e io mi sono ritrovata a sentire delle mostruosità e a passare..e questo era veramente umiliante..per il nostro lavoro

E’ un lavoro pagato adeguatamente..?

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Beh no..ma vedi questa è la cosa che mi preoccupa meno…scusa adesso devo andare magari continuiamo la prossima volta?

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Professore di letteratura e latino, 50 anni, più di venti anni di servizio.

Non lo vedi come è triste questa scuola?

Triste..in che senso..

E’una scuola triste..non ha nervatura..

Perché dice così?

Ma per tanti motivi…sai che un pulmino per fare un tragitto di cinque minuti ci mette più di quaranta minuti..e i genitori dicono…ma magari ci mettesse un ora…

Ecco..la scuola è questo…noi teniamo i loro figli in un nido sicuro..non siamo più i trasmettitori di sapere, siamo solo custodi di figli che da qualche parte debbono pure andare..non vengono a studiare ad assorbire il sapere…vengono qui perché così sono da qualche parte..noi ne siamo i custodi…e niente più..e io?ho studiato così tanto,mi sono laureato per fare la baby sitter???bah..

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Non lavora più con lo stesso entusiasmo di una volta quindi..

Ma certo che no…siamo degli impiegati,dei custodi…ai ragazzi non gliene frega niente di quello che insegniamo loro, ti ascoltano perché sono obbligati a farlo..ma non gli interessa del Manzoni, piuttosto che di Foscolo

Prima in un paese chi erano i personaggi più importanti..il curato..il medico..e l’insegnante…adesso l’insegnante è meno che meno al di sotto della classe media…è una persona con una funzione sociale..di custodia..ma non del sapere..custodia effettiva…

E questo come la fa sentire?

Demotivato…e disinteressato. c’è un appiattimento del ruolo dell’insegnante verso il basso, una perdita di prestigio notevole ..

Cosa pensa lei invece degli esami di riparazione a settembre che sono stati tolti?

Io penso che gli esami di riparazione avevano nel principio una fortissima importanza e un fortissimo senso..era lo studente che doveva recuperare una propria mancanza, che doveva impegnarsi per rimettersi in pari, per colmare le lacune che aveva e

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stava all’insegnante poi verificare il tutto…lascia perdere che poi nella pratica non si recuperava e non si colmava un bel niente…ti parlo del principio..tolti gli esami di riparazione e messi i corsi..cosa succede? succede che non è più compito dello studente recuperare ma diventa compito della scuola farlo recuperare..per cui lo studente si toglie pure questo peso.

E gli esami di stato?

L’esame come lo aveva impostato Berlinguer..aveva dei punti veramente ottimi…si mette una commissione metà e metà perchè così non si rischia di lasciare al caso il coronamento di cinque anni di studi..per cui i professori che conoscono lo studente toglieranno un po’ di casualità…la terza prova era anche quella giusta perché apriva un po’ gli orizzonti su diversi argomenti..

Mettere una commissione tutta interna..fa in modo che la scuola sia autoreferenziale, che io professore sia autoreferenziale…si scriveva il documento del 15 maggio a qualcuno che poi veniva come esaminatore, perché qualcuno sapesse come avevo lavorato, perché qualcuno un giorno esaminasse il frutto del mio lavoro, la preparazione dei miei studenti…adesso che senso ha

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scrivere un documento a me stesso..che senso ha verificare il mio stesso lavoro…

Questo la fa lavorare diversamente rispetto a prima?

Certo..ma sicuramente…c’è un appiattimento verso il basso..ma l’appiattimento c’è dappertutto nella scuola..il professore è declassato…riduzione del prestigio della nostra professione….mancanza di rispetto da parte della società tutta

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Professore di matematica e fisica, 45 anni.

La scuola sta attraversando un momento particolarissimo di cambiamento..ma non per il cambiamento in sé..i cambiamenti ci sono sempre stati..solo che le altre volte il professore era all’interno di questi cambiamenti,vi partecipava, mentre adesso è fuori che guarda, li subisce o meglio non ne capisce un granchè..e l’atteggiamento è quello di chi spera che le cose non vadano peggio di come stanno andando

Cos’è che sta andando peggio?

Beh un po’ tutto…i rapporti con gli allievi,la struttura della scuola, sai cosa soprattutto? il rendimento degli sudenti..ti posso fare un esempio : ho dato un compito al professionale nel 1984..i ragazzi lo hanno fatto senza batter ciglio…lo stesso identico compito (sai si ricicla, mica abbiamo tanta voglia di lavorare eh eh) l’ho dato all’iti nel 1998, i ragazzi hanno strabuzzato gli occhi dicendomi che era un compito da ingegneria…dimmi te…

.!!!

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E perché secondo lei?

Mah..perché…i perché sono tanti…c’è da dire che prima la società, gli stessi genitori,davano un importanza fondamentale alla scuola come fonte di conoscenza per i loro figlioli…oggi…non c’è rispetto per la scuola…

mandano i ragazzi a scuola affinché prendano quel foglio che li fa essere uguali a tutti gli altri..attenzione..uguale. non migliore..

Il foglio della scuola superiore ormai è dato per scontato..a ricevimento mi trovo sempre più spesso a giustificare ogni mio voto negativo.

Alla scuola non si chiede di formare la conoscenza, si richiede di dare una preparazione tecnica, pragmatica per il mondo del lavoro, per un posto di lavoro che poi non c’è, la scuola è piegata alle necessità delll’economia..

Come disciplina?

Mah diciamo che siamo in un liceo..la disciplina e il rispetto formale, almeno il minimo richiesto c’è…

siamo in un mondo che urla..la televisione urla..i ragazzi urlano..e io ho notato che più il professore incute timore, più è duro, più viene rispettato…anche

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io urlo..oramai mi viene naturale, quando faccio lezione urlo..sai che ho fatto..ho chiesto ai ragazzi dei primi banchi di farmi cenno con la mano quando mi vedono urlare troppo perché io non me ne accorgo più..

Cosa pensa della riforma Moratti?

Sai che penso..che è stata messa volutamente al ministero una persona che non ne capisce una mazza…

perché si vuole ridurre al risparmio tutto ciò che concerne la scuola..questo è quello che interessa al mondo politico di oggi

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Professoressa di latino e letteratura,60 anni

Quante cose avrei da dire, gli aspetti sono molteplici, si può parlare del rapporto tra professori e allievi, tra allievi e allievi, tra genitori e allievi…

gli studenti sono DISINTERESSATI TOTALMENTE, beh si può dire che è sempre un po’ stato così, però oggi ci sono troppi canali alternativi come la tv, come internet soprattutto che formano i ragazzi..la scuola è il fanalino di coda e noi, gli insegnanti siamo quelli alla guida del fanalino di coda…

Quello che mi spaventa oggi poi è anche i rapporti che hanno gli studenti tra di loro..mi ricordo la tua classe era una classe molto buona sia a livello di rendimento sia a livello di complicità e solidarietà…le classi di oggi..boh sono tutti in estrema competizione..i bravi non aiutano gli altri e tutti tra di loro cercano di farsi le scarpe…con noi…sono abbastanza disciplinati..siamo in un liceo, dopo tutto c’è sempre una buona quantità’ di buone maniere al liceo..prova ad andare all’iti o al professionale e vedrai che rispetto che hanno dei professori.

Ma il problema principale sono i GENITORI, si perché sono loro alla base del poco prestigio e rispetto per il nostro lavoro che hanno i ragazzi…si passa in alcuni casi

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estremi al ricatto vero e proprio..non abbiamo più autorità..ti racconto cosa è successo l’anno scorso…un gruppo di genitori si era convinto che un professore fosse incapace perché i loro ragazzi prendevano brutti voti, hanno fatto fronte comune e hanno chiesto al preside di licenziare il tale professore; il preside, giustamente dico io, non lo ha fatto e loro che hanno fatto?hanno preso in gruppo e sono passati a pisa..la classe è rimasta composta da 14 ragazzi..io non voglio discutere sul fatto che il prof in questione fosse o non fosse capace, magari non lo era..ma il punto non è quello! i genitori non dovrebbero avere la presunzione di interferire in cose quando non hanno i mezzi per farlo, gli strumenti..sono genitori..non insegnanti..e comportandoti così mi dici che segnale dai ai ragazzi, alla società stessa?

Ah io non vedo l’ora di andare in pensione…c’è un livellamento pazzesco su ogni fronte…via gli esami di riparazione, via la commissione esterna agli esami di maturità..facciamo tutto tra di noi…io sono drastica…

meglio che vedere una farsa del genere sarebbe meglio eliminarlo del tutto l’esame…è una formalità…

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