Capitolo 4 Sistema di controllo sensorless
Capitolo 4 Sistema di controllo sensorless.
4.1 Sistema sensorless per il controllo del precarico.
Il nuovo sistema di controllo del precarico è l evoluzione della versione precedente descritta nel capitolo 3. Si distingue da quest ultima sostanzialmente perchè riesce a settare il precarico senza fare ricorso all uso di un sensore che misuri la corsa della sospensione.
Le condizioni in cui il controllo opera sono identiche alla versione precedente ossia: cavalletto laterale sollevato, veicolo in moto con velocità compresa fra 20 e 40 km/h e accelerazione inferiore a 1 m/s
2per un tempo T
in_range.
Il sistema prevede di distinguere tre situazioni di carico:
Solo conducente;
Conducente con bagagli;
Conducente con passeggero;
e di settare il relativo valore di precarico:
S0;
S4;
S7;
Il precarico resta quantizzato su otto livelli determinati dal numero di giri del motore, partendo da un offset di 50 giri si incrementa un livello ogni 53 giri.
Si è scelto di distinguere solo tre situazioni di carico perché la misura in corrente non offre una risoluzione sufficiente per poter distinguere otto situazioni di carico. Nella precedente versione veniva rilevato ogni livello ma si impostava solo se differiva da quello attuale per più di un livello.
Le variabili di sistema necessarie per lo svolgimento del controllo sono:
Velocità del veicolo
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Posizione del cavalletto Valore del precarico
Valore della corrente istantanea assorbita dal motore in continua che aziona il precarico.
Quando il veicolo si trova in moto col cavalletto sollevato e rispetta i range di velocità e accelerazione definiti dal controllo, ha inizio la fase di misura del carico.
Diversamente da come accadeva nella versione precedente, ora il valore del carico non è disponibile in ogni istante, ma lo si deve determinare con una procedura apposita che richiede l attivazione del motore.
Fig 4.1 Schema a blocchi delle architetture dei due sistemi.
Il sistema prevede di distinguere il carico statico sul veicolo dal confronto fra la corrente media a regime assorbita dal motore che aziona
Azionamento del motore
Rilevamento corsa dal sensore
Setting del precarico solo se differisce per più di un livello Setting
precarico
Elaborazione dei campioni Stima del carico Determinazion
e del precarico su tre livelli
Nuovo sistema Versione precedente
determinazione del precarico su 8 livelli Campiona
mento della
corrente
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il circuito idraulico di regolazione del precarico e le soglie di corrente determinate sperimentalmente. Pertanto la fase di misura deve prevedere l azionamento del motore elettrico con il solo scopo di misurarne la corrente assorbita.
Il motore viene pertanto attivato, compie un escursione del precarico e contemporaneamente si campiona la corrente. I campioni vengono elaborati dal microprocessore che ne determina la situazione di carico. Le fasi successive prevedono di determinare il precarico più appropriato al carico, ed impostarlo.
Il controllo viene ripetuto periodicamente ogni due minuti ed ogni volta il che il veicolo si ferma (condizione rivelata dalla velocità nulla) per un tempo significativo in cui potrebbe cambiare il carico statico.
4.2 Controllo in feedforward.
Il controllo in catena aperta feedforward si usa frequentemente nei controlli automatici in supporto al controllo in feedback. Unendo i due metodi si ottiene una maggior efficienza del controllo. Nel caso in cui la grandezza che si intende controllare sia affetta da un disturbo misurabile, si interviene in ingresso col controllo in feedforward per bilanciarne gli effetti in uscita. Il controllo in feedback completa la regolazione dell uscita portandola al valore desiderato.
In figura 4.2 viene mostrato lo schema tipico di un applicazione che
combina il controllo in feedback col controllo in feedforward.
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Fig 4.2 Schema di controllo combinato feedback feedforward.
Dove d è il disturbo da compensare, P e P
dsono le funzioni di trasferimento del dispositivo e del disturbo[23][24].
Nel sistema di controllo del precarico la grandezza che si vuole controllare è la corsa dell ammortizzatore e la grandezza di controllo è il numero di giri del motore.
La misura non viene eseguita direttamente sulla grandezza in uscita, ma si esegue una misura secondaria su una grandezza intermedia che è corrente assorbita dal motore.
Il controllo si compie in due fasi successive. Nella prima si misura la corrente, nella seconda il valore misurato viene riportato in ingresso ed utilizzato per realizzare il controllo in feedforward.
Fig 4.3 Schema di controllo feedforward.
Il valore della corsa viene stimato e regolato agendo sul precarico. Il livello del precarico viene deciso dal confronto con delle soglie
motore
soglie sospensione
corsa corrente
precarico Giri motore
Controllo feedback
Controllo feedforwar d
P
P
dd
-
-
r output
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sperimentali che consentono solo di restringere il valore dell uscita entro un intervallo.
4.3 La misura in corrente.
La misura in corrente sfrutta il legame esistente fra i valori a regime della corrente assorbita dal motore che azione il precarico e la coppia resistente all albero, strettamente legata al carico.
Il livello di precarico iniziale è necessariamente uno fra: S0, S4, S7;
corrispondente ad una delle tre possibili condizioni di carico previste.
A partire da una di queste tre situazioni viene azionato il motore per variare il livello di precarico superiore, incrementandolo nei casi S0, S4 , nel caso S7 il precarico viene prima portato su S4 e poi riportarlo su S7.
Durante la fase in salita la corrente istantanea viene campionata e memorizzata.
Per ridurre gli effetti dei disturbi legati agli attriti che influenzano i valori della corrente, viene eseguita una misura differenziale prelevando i campioni di corrente anche durante la fase di riduzione del precarico.
Analizzando l andamento della corrente durante i vari azionamenti possiamo distinguere diversi intervalli.
Fig 4.4 Andamento della corrente e dei giri del motore.
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Nella figura 4.4, la parte superiore della schermata rappresenta il numero di giri compiuti dal motore nel tempo, la parte inferiore indica il valore della corrente assorbita sempre nel tempo.
All avvio del motore si ha un rapido aumento del valore della corrente che dipende dalle costanti di tempo, terminato il transitorio (teoricamente infinito) la corrente si stabilizza su un valore di regime pressoché costante. Raggiunto il nuovo livello di precarico il motore viene spento dando origine al transitorio che porta il valore della corrente a zero. Dopo un piccolo intervallo di tempo il motore viene azionato nuovamente per riportare il precarico al valore di partenza. Nella fase di discesa il motore deve vincere solo gli attriti mentre il carico statico tende a favorire il raggiungimento del nuovo livello, ciò fa si che il valore della corrente a regime abbia un valore nettamente inferiore e possa essere considerato indipendente dal carico.
Dall attivazione del motore fino al suo spegnimento la corrente assorbita viene continuamente campionata. L informazione sul valore del carico è contenuta solo sui campioni della corrente a regime, è necessario quindi distinguere i campioni utili.
D analisi dell equazione meccanica del motore che segue
m
r
C
C t dt D
t J d ( )
(N4.1) si osserva che il contributo legato all inerzia è proporzionale alla derivata della velocità angolare, pertanto i suoi effetti sono presenti solo nel transitorio di spunto del motore, ma a regime possono essere trascurati.
Il secondo termine rappresenta la coppia resistente dovuta agli attriti viscosi che dipendono dalla velocità con cui i corpi si muovono. Il sistema è dotato di un riduttore di giri che riduce la velocità con qui le parti meccaniche si muovono il che rende trascurabile questo contributo.
La dimostrazione di quanto appena detto si ottiene osservando che il
valore della corrente non cambia se ripetiamo la misura nelle stesse
situazione di carico e precarico con diversi valori di tensione di
alimentazione del motore (es. 12V, 11V, 10V), quindi con diverse.
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L equazione meccanica si riduce a:
m
r
C
C
(N4.2) La coppia resistente è la somma della componente dovuta al carico statico e della componente dovuta ai disturbi che raggruppiamo in C
d.
d c
r
C C
C
(N4.3) In questa equazione il carico contribuisce col segno positivo, ossia si oppone al movimento del motore, poichè stiamo aumentando il precarico.
Quando riduciamo il precarico, il carico non influisce il moto del motore e il suo contributo è nullo, resta il solo contributo dell attrito.
d
r
C
C
(N4.4) Il valore della corrente a regime e legata alla coppia resistente tramite la costante di coppia K
T,
T d c
sal
K
C I C
(N4.5)
T d
disc
K
I C
(N4.6)
Eseguendo l analisi differenziale si trova:
T c d d c T disc sal
diff