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SOMMARIO ALLEGATI: TAV. 1 GEO Carta del reticolo idrografico. TAV. 2 GEO Carta PAI Pericolosità Idraulica - PAI

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SOMMARIO

1. PREMESSA ... 1

2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E GEOMORFOLOGICO ... 2

3. QUADRO GEOLOGICO E STRATIGRAFIA DEI TERRENI ... 13

4. ASSETTO IDROGEOLOGICO E PERMEABILITA’ DEI TERRENI ... 16

5. SISMICITA’ DELL’AREA ... 20

6. CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI TERRENI ... 23

7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ... 24

ALLEGATI:

TAV. 1 GEO – Carta del reticolo idrografico

TAV. 2 GEO – Carta PAI Pericolosità Idraulica - PAI

TAV. 3 GEO – Carta PAI Rischio Idraulico - PAI

TAV. 4 GEO – Carta PAI Scarico - PAI

TAV. 5 GEO – Carta PAI Collasso - PAI

TAV. 6 GEO – Carta geologica

TAV. 7 GEO – Carta Idrogeologica

TAV. 8 GEO – Carta Sismica

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1. PREMESSA

Su commessa conferita da ADENZIA PROJECTS SCARL - Via Alloro, 3 - 90133 – Palermo (PA) - PIVA/CF 06363550820, relativamente alle attività a supporto del progetto di costruzione di impianti energetici rinnovabili nei territori comunali di RAMACCA e BELPASSO (CT), lo scrivente professionista ha svolto le prestazioni professionali inerenti gli studi geologici.

In particolare sono stati condotti diversi sopralluoghi ed indagini conoscitive su vincolistica di natura geologica al fi e di i ost ui e l’assetto geologi o, geo o fologico, idrogeologico e sis i o dell’a ea i te essata dalle opere in progetto.

Sono stati pertanto sviluppati i seguenti punti:

 Inquadramento geografico e geomorfologico

 Quadro geologico e stratigrafica dei terreni

 Assetto idrogeologico e permeabilità dei terreni

 Sis i ità dell’a ea

 Caratteristiche geotecniche dei terreni

Considerazioni conclusive

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2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E GEOMORFOLOGICO

L’a ea i ui è p evista la ealizzazio e del pa o fotovoltai o è u i ata ei Co uni di RAMACCA e BELPASSO, in provincia di CATANIA.

L'i pia to de o i ato "KAIROS" è o posto da a ee CAMPO A – Contrada FONDACONUOVO , CAMPO B – Co t ada MAGAZZINAZZO , CAMPO C- Contrada FINOCCHIARA). L'impianto avrà una potenza complessiva installata di 120 MW in A.C. e 133,3 MW in D.C, e l'energia prodotta sarà immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) (vedi Relazione tecnica di progetto). Nella figura 1 viene riportata una mappa con l'inquadramento generale dell'area di intervento.

Figura 1 – U i azio e dell’a ea di p ogetto impianti evidenziati in VERDE)

L’a ea oggetto di i vesti e to, è ubicata a circa 10 km a nord-ovest del Biviere di Lentini, a 12 km sud-ovest della ittà di Cata ia e a i a k a est della ittà di Ra a a. L’a ea di p ogetto si t ova t a la SS e la SS : da uest’ulti a, a ivati alla oto da del k ,

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3 | P a g .

prendendo la terza uscita in direzione Iannarello e percorsi circa 4 km, si giunge ai fondi che costituiscono il Campo A. Da qui, superato il fiume Dittaino e svoltando a destra per la SP 106, percorsi circa 3 km, si rinvengono sulla destra i fondi costituenti il Campo B , poco più a nord sono ubicati i fondi del Campo C.

La zo a oggetto della ealizzazio e dell’i pia to fotovoltai o ie t a ell’Ambito Regionale 14 ed è individuata nelle sezioni n° 633140 (Campo A) e n° 633150 (Campi B e C) della Carta Tecnica Regionale Siciliana.

Topog afi a e te l’a ea di p ogetto si sviluppa su morfologia quasi pianeggiate e ricade in una fascia altimetrica compresa tra 17 e 10 m.s.l.m..

Figura 2 – U i azio e dell’a ea di p ogetto in CTR (impianti evidenziati in ROSSO)

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4 | P a g .

Le aree di progetto presentano una altitudine costante e in seguito vengono presentati gli aspetti morfologici principali dei tre campi.

Figura 3 - Inquadramento CAMPO A

Figura 4 - A da e to Sezio e - CAMPO A

Tutto il territorio preso in esame, ove saranno ubicati gli impianti nel CAMPO A, può considerarsi pianeggiante.

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5 | P a g . Figura 5 – Inquadramento CAMPO B

Figura 6 – A da e to Sezio e - CAMPO B

Figura 7 – A da e to Sezio e - CAMPO B

Tutto il territorio preso in esame, ove saranno ubicati gli impianti nel CAMPO B, può considerarsi pianeggiante.

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6 | P a g . Figura 8 – Inquadramento CAMPO C

Figura 9 – A da e to Sezio e - CAMPO C

Tutto il territorio preso in esame, ove saranno ubicati gli impianti nel CAMPO C, può considerarsi pianeggiante.

L’a ea di studio in un contesto geomorfologico generale i ade all’i te o del a i o idrografico del fiume Simeto, che si estende per una superficie di circa 4.030 km2. Esso è ostituito da u a vasta ga a di o fologie he e a atte izza o l’ide tità e iò è eso possibile dalla presenza di diverse litologie che il Simeto e i suoi affluenti attraversano,

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modellando di conseguenza il paesaggio. In particolare nella porzione settentrionale prevalgono forme e aspre e accidentate condizionate dalla presenza di affioramenti arenaceo-conglomeratici e quarzarenitici che costituiscono, maggiormente, il gruppo montuoso dei Nebrodi. Ad Ovest ed a Sud-Ovest sono presenti i Monti Erei, essi si contraddistinguono per la loro natura arenacea e calcarenitico-sabbiosa, in tal caso prevale u a o fologia olli a e i ui l’e osio e, dipe de te dall’assetto tetto i o st uttu ale di ui è ostituita l’a ea, ne determina dei rilievi tabulari (mesas) e monoclinali (cuestas).

Nella porzione centro- e idio ale dell’a ea i esa e sono presenti terreni post orogenici plastici ed arenacei che possono essere erosi facilmente, come ad esempio quelli appartenenti alla serie Gessoso-Solfifera. Da ciò ne deriva un paesaggio collinare dalle forme addolcite che vengono interrotte bruscamente da piccoli rilievi isolati, come guglie e pinnacoli, costituiti invece da litotipi più resistenti alla disgregazione fisica e alterazione chimica. Il settore orientale è interessato dalla presenza del rilievo vulcanico dell'Etna; la morfologia è caratterizzata da pendii non molto accentuati che, in presenza di colate recenti, assumono un aspetto più aspro. Infine il settore sud-orientale, i ui i ade l’a ea di studio, presenta una morfologia pianeggiante in corrispondenza della Piana di Catania.

Dal punto di vista idrografico il grande Bacino del Simeto è il prodotto della confluenza, per quanto riguarda il suo primo tratto più a monte, di 3 torrenti (Torrente Cutò, Fiume Martello e Torrente Saracena) che hanno origine nella parte meridionale dei Nebrodi, tali torrenti confluiscono nel fiume Simeto in corrispondenza della pianura di Maniace (Figura 10).

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8 | P a g .

Il bacino idrografico del Fiume Simeto è costituito dai seguenti 3 sotto-bacini:

 Salso - (808 Km2) comprende la parte più occidentale del versante meridionale dei Nebrodi e presenta una rete idrografica molto ramificata a monte (T.te di Sperlinga, T.te di Cerami, T.te Mande), un tronco centrale (a valle del serbatoio Pozzillo) che scorre nella vallata con andamento Ovest-Est e una parte finale che, dopo aver raccolto le ac ue del F. di Sotto T oi a, s o a el Si eto. L’asta p i ipale del Salso si sviluppa complessivamente per circa 65 km.

Dittaino - (959 Km2) è compreso tra il bacino del Salso a Nord e quello del Gornalunga a Sud e presenta una rete idrografica ramificata nella parte montana e o u a da e to a ea dri ella parte e trale e valliva. L’asta pri ipale si sviluppa complessivamente per circa 93 km.

 Gornalunga - (1.001 Km2 ha o igi e dai Mo ti E ei e olt e al o so d’a ua principale, sul quale è stato realizzato il serbatoio Don Sturzo (o Ogliastro), comprende il bacino del suo principale affluente di destra, il F. Monaci, costituito da u e osi afflue ti F.so A ua ia a, F.so Piet a ossa, F. Caltagi o e, e . L’asta principale del Gornalunga si sviluppa complessivamente per circa 80 km.

L’a ea di studio i ade all’i te no della porzione terminale bacino idrografico del fiume Dittaino.

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9 | P a g . Figura 10 – Bacino idrografico del Fiume Simeto e Rete idrografica

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Nella Tavola GEO 1 – Carta del reticolo idrografico è stata riportata la fitta rete di corsi d’a ua he att ave sa o le a ee di p ogetto.

Il campo A è confinante a nord con il Fiume Dittaino ed è tagliato dal canale Lenzi di Guerrera (Figura 11).

Figura 11 – Reticolo idrografico (Campo A)

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Il campo B confina a sud con il Fiume Dittaino (Figura 12).

Figura 12 – Reticolo idrografico (Campo B)

Il campo C confina ad ovest con la Saia Magazzinazzo (Figura 13).

Figura 13 – Reticolo idrografico (Campo C)

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Nel caso dei canali e delle saie, si tratta di opere idrauliche (realizzate dal consorzio di bonifica pe la gestio e id i a delle p ati he ag i ole dell’i te a po zio e di piana alluvionale posta sia in sinistra sia in destra idrografica del Fiume Dittaino. Detti canali e scoli si presentano in parte ricoperti da detrito e folta vegetazione ma sostanzialmente mantengono ancora la funzione idraulica originaria, ad eccezione di qualche tratto modificato durante gli anni a causa di pratiche agricole non coordinate con il consorzio di bonifica e condotte dai privati.

E’ stata i fi e o dotta u a a alisi vi olisti a elativa al Pia o pe l’assetto id ogeologi o sia per gli aspetti di natura geomorfologica (dissesti) sia per gli aspetti di natura idraulica.

Per quanto attiene i dissesti, è stato possibile verificare o e ell’i te a a ea della pia u a alluvionale, ospitante le opere in progetto, non siano presenti dissesti.

Per quanto attiene alla pericolosità idraulica (Tavola GEO2) e il rischio idraulico (Tavola GEO3) sono stati rilevati i seguenti dati:

- CAMPO A: Pericolosità P1 – Rischio R1 - CAMPO B: Pericolosità P2 – Rischio R2 - CAMPO C: Pericolosità P1 – Rischio R1

Sono stati inoltre riportati nelle Tavole GEO4 e GEO5 gli elaborati del PAI relativamente allo scarico e al collasso degli invasi posti a monte.

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3. QUADRO GEOLOGICO E STRATIGRAFIA DEI TERRENI

L’a ea di studio in un contesto geologico generale ricade nella Piana di Catania che dal punto di vista geologico strutturale i ade all’i te o dell’Avanfossa Gela-Catania (tale struttura si sviluppa longitudinalmente dall’offsho e di Cata ia fi o alla Pia a di Gela pe poi raggiungere la depressione collocata al largo della costa della Sicilia meridionale). A Sud dell’a ea di studio è p ese te l’alto st uttu ale con orientazione NE-SO, definito come horst di S.Demetrio; tale struttura tettonica fa parte di un sistema di faglie caratteristico dell’Ava paese I leo e tale sistema di faglie si sviluppa parallelamente alla Falda di Gela;

oltre tale sistema è presente un ulteriore sistema di faglie con orientazione NNO-SSE che è accomunato alla Scarpata Ibleo-Maltese (figura 14).

Figura 14 – da "Memorie Descrittive della Carta Geologica d'Italia – Geologia della Sicilia"

(Lentini e Carbone, 2014)

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14 | P a g .

Le litologie affio a ti all’i te o tale a ea di studio so o, pa te do dalle più antiche alle più recenti (Tavola GEO-6 Carta geologica – Letteratura CARG, Foglio 633 Paternò):

Formazione delle Argille grigio-azzurre – FAG

La formazione è costituita da argille grigio-azzu e, giallast e all’alte azio e, assive o a stratificazione poco evide te. Ve so l’alto le a gille si a i his o o di u a frazione sabbiosa che si esprime con sottili intercalazioni di lenti sabbiose fini, che preludono con le soprastanti sabbie. Lo spessore è di circa 200 metri e varie centinaia di metri nel sottosuolo della Piana di Catania. L’età della fo azio e è Pleistocene inferiore-medio.

Depositi alluvio ali del Su si te a Ger i i – SPK2

Si tratta di una unità alluvionale eterolitica d eterometrica, costituente i depositi terrazzati, più o meno estesi, di conoide e intervallivi, posti a quote progressive lu go le spo de dei Fiu i Si eto, Dittai o e Go alu ga. L’u ità è suddivisa, su base morfologica ed altimetrica, nei subsintemi di Regalizie (SPK1) e di Gerbini SPK . Nell’a ea studiata affio a o i depositi del su isi te a di Ge i i. Si t atta di sabbie ghiaiose di colore giallastro, talora rossastro a clasti poligenici ed eterometrici, per lo più arrotondati di diametro da 2 a 20 cm, localmente la frazione ghiaiosa è prevalente (F. Simeto); ghiaie e ghiaie sabbiose (F. Dittaino); limi ghiaiosi F. Go alu ga . L’i te sa attività ag i ola ed a t opi a maschera la natura del deposito che però è stata riscontrata nei dati di pozzi scavati nel passato. Lo spesso e affio a te è fi o a et i. L’età è Pleisto e e supe io e – Olocene.

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15 | P a g .

Depositi alluvionali recenti - bb

I depositi alluvionali costituiscono i terreni di sedime delle opere in progetto. Sono costituiti prevalentemente da lenti e livelli discontinui di ghiaie e di sabbie limo- argillose soprattutto in prossimità delle aste dei torrenti minori, caratterizzate da elevata pendenza, e t e i o pi sedi e ta i o essi ai o si d’a ua p i ipali so o costituiti da sabbie, sabbie ghiaiose, limi, limi sabbiosi e limi argillosi. Lo spessore dei depositi alluvionali può arrivare fino a 25 metri di profondità da piano campagna.

Depositi alluvionali attuali - ba

Costituisce il deposito in formazione in alveo, continuamente rimodellato dalle piene dei o si d’a ua a egi e pe e e, a he se fo te e te i flue zati dai i li stagio ali e dagli i te ve ti a t opi i. E’ ostituito da ghiaie ete o et i he a p evale ti clasti arrotondati e ghiaie sabbiose.

Deposito palustre – e5

Si tratta di limi e argille nerastri con abbondante frazione organica depositatisi in aree depresse acquitrinose, o in anse abbandonate come quelli presenti alla confluenza del Canali Lenzi di Guerrera con il Fiume Dittaino.

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4. ASSETTO IDROGEOLOGICO E PERMEABILITA’ DEI TERRENI

Dal punto di vista idrogeologico la piana alluvionale è costituita da acquiferi a granulometria eterogenea e con un sistema di falde interconnesse per la maggior parte di loro. Si possono trovare come falde libere o semiconfinate poggianti su un spesso livello impermeabile costituito da argille-siltose grigio-azzurre di età pleistocenica (Figure 15 e 16).

Figura 15 – Sezione geologica B-B’ della Pia a di Cata ia da Ca ta della vul e a ilità all’i ui a e to dell’a uife o alluvio ale della Pia a di Cata ia, Fe a a et ali

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17 | P a g . Figura 16 – St al io Ca ta della vul e a ilità all’i ui a e to dell’a uife o alluvionale della Piana di

Cata ia, Fe a a et ali o le geo et ie e l’id odi a i a dei o pi id i i sotte a ei

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18 | P a g . Figura 17 – Mo fologia del su st ato i pe ea ile dell’a uife o alluvio ale della Pia a di Cata ia

da "Progetto CARG

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19 | P a g .

Nella Tavola GEO-7 Carta idrogeologica sono stati caratterizzati e distinti i domini idrogeologici, raggruppandoli in legenda in tre gruppi:

E’ stata i olt e ope ata u a a atte izzazio e dei te e i i fu zio e della pe ea ilità distinguendo le tre seguenti tipologie:

Terreni a bassa permeabilità: con indice di permeabilità k = 10-6 ÷ 10-8 cm/s, sono rappresentati le argille-siltose grigio-azzurre che costituiscono il substrato impermeabile su cui giace la falda acquifera.

Terreni a media permeabilità: con indice di permeabilità k = 10-3 ÷ 10-4 cm/s, sono rappresentati dai depositi alluvionali recenti secondo il loro grado di porosità.

Terreni ad alta permeabilità: con indice di permeabilità k=10-3 ÷ 10-4 cm/s, sono rappresentati dai depositi alluvionali attuali affioranti nella piana.

Come è possibile rilevare dalla figura 16, La p ofo dità della falda li e a ell’a ea di progetto si attesta a basse profondità. Tale livello nella parte meridionale della piana diventa sempre più superficiale tanto da affiorare durante il periodo invernale a seguito di piogge abbondanti.

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5. SISMICITA’ DELL’AREA

La classificazione sismica regionale e la zonazione sismogenetica ZS9 colloca i Comuni di Belpasso e Ramacca i u ’a ea della Si ilia a sismicità media.

Figura 18 – Classificazione sismica regionale e Zonazione sismogenetica ZS9

Co le o e te i he pe le ost uzio i sis i he NTC , l’Italia si è alli eata alla normativa sismica europea EC8 e, di fatto, ha conferito un maggior peso alla progettazione sismica delle strutture ed alla puntuale conoscenza delle caratteristiche stratigrafiche e geote i he del sito di fo dazio e. E’ stato i fatti i t odotto ella p ogettazio e il fattore riguardante gli effetti di sito per determinare la reale risposta sismica di un determinato territorio.

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Ne deriva che alla usuale zonazione sismica a scala comunale (definita con apposito decreto) deve sempre seguire una locale microzonazione sismica del sito di progetto, fi alizzata a i ava e l’azio e sis i a da utilizza e ella p ogettazio e sis i a delle strutture.

La nuova classificazione sismica del territorio italiano determina la suddivisione in quattro zone sismiche caratterizzate da un differente valo e dell’a ele azio e o izzo tale del suolo. Si riporta di seguito la tabella ove ciascuna zona è individuata secondo valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo ag, con probabilità di superamento del 10% in 50 anni.

zona sismica Accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni [ag/g]

Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico [ag/g]

1 > 0.25 0.35

2 0.15 – 0.25 0.25

3 0.05 – 0.15 0.15

4 < 0.05 0.05

Tabella 1

Per la peculiare situazione strutturale e sismologica, i Comuni di Belpasso e Ramacca sono stati inseriti ella zo a sis i a , defi ita ell’O di a za P.C.M. . del (Tavola GEO-8 Carta Sismica).

I criteri per l'aggiornamento della mappa di pericolosità sismica sono stati definiti nell'Ordinanza del PCM n. 3519/2006, che ha suddiviso l'intero territorio nazionale in

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quattro zone sismiche sulla base del valore dell'accelerazione orizzontale massima su suolo rigido o pianeggiante ag, che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni.

Zona sismica

Fenomeni riscontrati Accelerazione con probabilità di superamento del 10%

in 50 anni

1 Zona con pericolosità sismica alta.

Indica la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti.

ag ≥ 0,25g

2 Zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti.

0,15 ≤ ag < 0,25g

3 Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti.

0,05 ≤ ag < 0,15g

4 Zona con pericolosità sismica molto bassa.

E' la zona meno pericolosa, dove le possibilità di danni sismici sono basse.

ag < 0,05g

Tabella 2

Il ileva e to geologi o effettuato, i teg ato da u ’atte ta a alisi i liog afi a sull’assetto tettonico-st uttu ale, o ha evide ziato la p ese za di fagliazio e supe fi iale ell’a ea di stretto interesse.

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6. CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI TERRENI

I depositi alluvionali, costituiti prevalentemente da lenti e livelli discontinui di ghiaie e di sabbie limo-argillose, dal punto di vista granulometrico presentano una prevalenza della componente sabbiosa rispetto alle frazioni limoso-ghiaiose. Dal punto di vista della classificazione geotecnica quindi posso essere associati a sa ie li ose o ghiaia . La esiste za al taglio di uesti te e i si espli a p i ipal e te edia te il valo e dell’a golo di attrito interno che è in diretta relazione con il grado di addensamento posseduto dal sedime. Trattandosi di sedimenti dotati di un medio-basso grado di addensamento possono essere cautelativamente attribuiti i seguenti parametri (range):

Depositi alluvionali recenti Sabbie limose con ghiaia

 (kN/mc) 17 ÷ 19

C’ kPa 5 ÷ 15

’ ° 22  24°

E (MPa) 3  6

Tabella 3

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7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

 Su commessa conferita da ADENZIA PROJECTS SCARL - Via Alloro, 3 - 90133 – Palermo (PA) - PIVA/CF 06363550820, relativamente alle attività a supporto del progetto di costruzione di impianti energetici rinnovabili nei territori comunali di RAMACCA e BELPASSO (CT), lo scrivente professionista ha svolto le prestazioni professionali inerenti gli studi geologici.

 L’a ea i ui è p evista la ealizzazio e del pa o fotovoltaico è ubicata nei Comuni di RAMACCA e BELPASSO, in provincia di CATANIA.

 L'i pia to de o i ato "KAIROS" è o posto da a ee CAMPO A – Contrada FONDACONUOVO , CAMPO B – Co t ada MAGAZZINAZZO , CAMPO C- Contrada FINOCCHIARA.

 E’ stata o dotta u a a alisi vi olisti a elativa al Pia o pe l’assetto idrogeologico sia per gli aspetti di natura geomorfologica (dissesti) sia per gli aspetti di natura idraulica.

 Pe ua to attie e i dissesti, è stato possi ile ve ifi a e o e ell’i te a a ea della pianura alluvionale, ospitante le opere in progetto, non siano presenti dissesti.

 Per quanto attiene alla pericolosità idraulica (Tavola GEO2) e il rischio idraulico (Tavola GEO3) sono stati rilevati i seguenti dati:

CAMPO A: Pericolosità P1 – Rischio R1

CAMPO B: Pericolosità P2 – Rischio R2

CAMPO C: Pericolosità P1 – Rischio R1

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 Sono stati inoltre riportati nelle Tavole GEO4 e GEO5 gli elaborati del PAI relativamente allo scarico e al collasso.

 I depositi alluvionali costituiscono i terreni di sedime delle opere in progetto.

Sono costituiti prevalentemente da lenti e livelli discontinui di ghiaie e di sabbie limo-argillose soprattutto in prossimità delle aste dei torrenti minori, caratterizzate da elevata pendenza, mentre i corpi sedimentari connessi ai corsi d’acqua principali sono costituiti da sabbie, sabbie ghiaiose, limi, limi sabbiosi e limi argillosi.

 Dal punto di vista idrogeologico la piana alluvionale è costituita da acquiferi alluvionali, a granulometria eterogenea e con un sistema di falde interconnesse per la maggior parte di loro. Si possono trovare come falde libere o semiconfinate poggianti su un spesso livello impermeabile costituito da argille- siltose grigio-azzurre di età pleistocenica.

 La p ofo dità della falda li e a ell’a ea di p ogetto si attesta a basse profondità.

 Per la peculiare situazione strutturale e sismologica, i Comuni di Belpasso e Ramacca sono stati inseriti ella zo a sis i a , defi ita ell’O di a za P.C.M. . 3274 del 2003.

 Il ileva e to geologi o effettuato, i teg ato da u ’atte ta a alisi i liog afi a sull’assetto tetto i o-strutturale, non ha evidenziato la presenza di fagliazione supe fi iale ell’a ea di st etto i te esse.

 I depositi alluvionali, costituiti prevalentemente da lenti e livelli discontinui di ghiaie e di sabbie limo-argillose, dal punto di vista granulometrico presentano

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una prevalenza della componente sabbiosa rispetto alle frazioni limoso-ghiaiose.

Dal punto di vista della classificazione geotecnica quindi posso essere associati a sa ie li ose o ghiaia .

 Nella tabella 3 sono stati riportati i parametri geotecnici (range) dei terreni sedime delle opere in progetto.

Per quanto sopra esposto, non si rilasciano prescrizioni di carattere geologico in quanto il sito risulta idoneo per le finalità progettuali.

Nicolosi, 16/12/2020

IL GEOLOGO Dott. Carlo Cassaniti

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