ALLEGATO 5
STAZIONE ESISTENTE COL CHECROUIT
INDAGINI STRUTTURALI MACRODIAGNOSTIC ANNO 2018
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
INDAGINI DIAGNOSTICHE EDIFICIO ESISTENTE FABBRICATO COL CHECROUIT COURMAYEUR
RAPPORTO DI INDAGINE
DATA Ottobre 2018
COMMESSA 786IND
ELABORATO 04010A
L’Amministratore: Pariset Sandro
INDICE
GENERALITA’ ... 3
PREMESSA ... 3
RIFERIMENTI TEORICI ... 3
DURABILITA’ DEL CALCESTRUZZO ... 3
SFONDELLAMENTO DEI SOLAI ... 7
DEGRADO MALTE ... 8
METODOLOGIA DI INDAGINE ... 8
PROTOCOLLO GENERALE DI INDAGINE ... 8
INQUADRAMENTO PUNTI DI INDAGINE... 9
INDAGINE TERMOGRAFICA ... 12
ANALISI PACOMETRICA ... 12
ANALISI SCLEROMETRICA ... 13
ANALISI ULTRASONICA ... 13
ANALISI CARBONATAZIONE ... 14
INDAGINE SONICA SUPERFICIALE ... 14
INDAGINE ENDOSCOPICA ... 14
INDAGINE TOPOGRAFICA ... 15
PULL POUT ... 16
CAROTAGGIO ... 18
PRELIEVO DI ARMATURE ... 21
PROVA DINAMICA ... 22
RISULTATI INDAGINE ... 23
DURABILITA’ CALCESTRUZZO ... 23
CARATTERISTICHE MECCANICHE CALCESTRUZZO ... 24
CARATTERISTICHE MECCANICHE ACCIAIO ... 25
ARMATURE METALLICHE ... 26
CONCLUSIONI ... 28
ALLEGATI ... 29
GENERALITA’
PREMESSA
Il sottoscritto Pariset Ing. Sandro, amministratore della società macroDIAGNOSTICS srl con sede a Borgnalle 10L, ad Aosta, ha ricevuto dalla società Courmayeur Mont Blanc funivie S.p.A. l’incarico di eseguire indagini diagnostiche strutturali presso il fabbricato della partenza della Funivia al Col Checrouit al fine di ottenere un livello di conoscenza 2 (DUE) delle strutture.
La presente relazione contiene le risultanze di tutte le indagini diagnostiche.
Foto 1 - Vista generale edificio
RIFERIMENTI TEORICI
Allo scopo di inquadrare le indagini effettuate all’interno del contesto più generale della diagnostica sugli edifici, è utile illustrare brevemente le condizioni di degrado delle strutture e ricorrenti nel caso in esame.
DURABILITA’ DEL CALCESTRUZZO
Il cemento armato è costituito dall’insieme di parti di calcestruzzo e di elementi metallici (le armature conglobate al suo interno).
Oltre alla funzione meccanica di sopportare i
A titolo di esempio si veda la foto accanto che presenta le armature di un pilastro di una struttura esistente in corrispondenza di un punto di indagine ottenuto mediante demolizione meccanica. Poiché il calcestruzzo non è ancora carbonatato a livello delle armature, le barre sono ancora in perfetto stato di conservazione, anche a distanza di circa 25 anni dalla costruzione.
Foto 2 - Dettaglio zona non carbonatata
All’atto della realizzazione delle membrature in cemento armato il calcestruzzo realizza infatti attorno alle armature un ambiente chimico “basico” che determina la formazione di uno strato passivante di alcuni m (1m = 1 micrometro= 1 milionesimo di metro). Questo strato impedisce la formazione della ruggine e preserva nel tempo l’acciaio delle armature.
Figura 2 - Passivazione barre
Nei periodi successivi alle operazioni di getto, se la superficie del calcestruzzo viene a contatto con l’anidride carbonica (CO
2), si verifica la seguente reazione chimica (non sono riportati i coefficienti di bilanciamento):
Formula 1 - Reazione di carbonatazione
Figura 3 - Avanzamento della carbonatazione
La presenza del carbonato di calcio abbassa localmente il valore del PH del calcestruzzo. Quando questo fenomeno avviene in corrispondenza delle armature di acciaio il film passivante protettivo viene distrutto e da quel momento si attiva la corrosione delle armature.
Foto 3 - Dettaglio struttura con fenomeni di corrosione
La corrosione delle armature avviene mediante aumento da 2 a 6 volte del volume delle barre e tale fenomeno induce dall’interno della struttura in cemento armato delle tensioni di dilatazione che fanno saltare il calcestruzzo di copriferro secondo il meccanismo sotto rappresentato e denominato
“spalling”.
Figura 4 - Fenomeno dello spalling
Foto 4 - Pilastro vuoto tecnico volume nord
Risulta istruttivo osservare la differenza con la precedente foto del pilastro qui a destra nuovamente riportata.
Poiché il processo di carbonatazione avviene inesorabilmente ma con velocità diverse a seconda dei seguenti parametri:
▪ Tipo di cemento;
▪ Qualità del calcestruzzo;
▪ Condizioni di esposizione (protetto o non protetto);
▪ Aggressività dell’ambiente in cui si trova la struttura:
▪ Temperatura;
▪ Umidità;
▪ Alternanze secco/bagnato
▪ Presenza di C0
2risulta quindi fondamentale anche solamente valutare in quale condizione si trova attualmente il calcestruzzo delle strutture al fine di poter ragionare sulla vita utile dell’edificio e sui provvedimenti da attuare:
▪ Semplice controllo;
▪ Intervento di protezione;
SFONDELLAMENTO DEI SOLAI
Alcuni tipi di solaio in laterizio sono stati realizzati mediante la tecnica del solaio gettato in opera.
Tale metodologia, che richiede l’uso di pignatte sagomate come riportato nella figura accanto riportata, presenta nel tempo uno specifico problema di sfondellamento, così come evidenziato nella successiva figura.
Foto 5 - Laterizio da solaio
Figura 5 - Schema sfondellamento
DEGRADO MALTE
Le malte utilizzate per il fissaggio dei rivestimenti o per le murature subiscono inesorabilmente nel tempo una trasformazione e un decadimento delle loro proprietà fisico meccaniche a causa dei seguenti fattori:
Comportamenti termici differenziali rispetto al supporto o all’elemento in adesione;
Micromovimenti meccanici differenziali del supporto dovuti a vento, sisma o vibrazioni generiche;
Modifiche chimiche per aggressione esterna da CO
2e solfati.
METODOLOGIA DI INDAGINE
PROTOCOLLO GENERALE DI INDAGINE
Il protocollo ispettivo prevede nel caso di specie le seguenti operazioni:
Ispezione generale visiva, per valutare lo stato globale delle parti immediatamente visibili dell’edificio;
Indagine termografica;
Individuazione degli elementi da analizzare sulla base della distribuzione spaziale, tipologica e defectologica;
Indagine topografica intradosso solai;
Indagine pacometrica per individuare le armature sottotraccia, determinarne il diametro e il copriferro;
Indagine sclerometrica, per valutare le caratteristiche esterne superficiali del calcestruzzo;
Foto 6 - Verifica di calibrazione sclerometro
Indagine sonica, per valutare le caratteristiche interne del calcestruzzo;
Foto 7 - Apparecchiatura indagine ultrasonica
Esame della carbonatazione mediante specifica procedura di riscontro con fenoftaleina;
Foto 8 - Procedura di misura della profondità di carbonatazione
Indagine sonica di superficie per valutare il grado di disaggregazione dell’elemento di rivestimento rispetto al supporto.
Endoscopie per valutare fenomeni di sfondellamento e stratigrafie muri;
Pull out per elementi snelli;
Carotaggi per elementi massivi;
Prove di carico dinamiche su solai;
Compilazione di rapporto finale di indagine e analisi delle conclusioni.
Di seguito si riportano le date dei sopralluoghi e delle prove.
05/09/2018 Ispezione generale e indagini preliminari 06/09/2018 2 sessione di indagini
10/09/2018 3 sessione di indagini 02/10/2018 4 sessione di indagini
INQUADRAMENTO PUNTI DI INDAGINE
LIVELLO -2
LIVELLO O
INDAGINE TERMOGRAFICA
L’indagine termografica consente di individuare le strutture portanti sottotraccia e la tipologia di solaio. Nel caso specifico poiché tutte le strutture sono in cemento armato non sono emerse specifiche informazioni.
Foto 9 - Immagine termografica
ANALISI PACOMETRICA
Mediante analisi strumentale con pacometro a correnti indotte di Foucault, sono state individuate le armature sottotraccia di diversi elementi strutturali, ricavando:
numero, diametro
posizione delle armature.
ANALISI SCLEROMETRICA
Per l’analisi sclerometrica, per garantire con adeguata ridondanza il rispetto della norma UNI EN 12- 504-2, per ogni punto di indagine, sono stati tracciati 16 punti mediante dima in acciaio inox e sono state eseguite le 16 battute.
Foto 11 - Punti di battuta sclerometrica
ANALISI ULTRASONICA
Nei diversi punti di indagine, ai sensi della norma UNI EN 12504-4, è stata effettuata la misura ultrasonica diretta (per trasparenza) con tre ripetizioni di misura.
Per le operazioni di misura è stato utilizzato gel ecografico.
Foto 12 - Punto di misura ultrasonico
ANALISI CARBONATAZIONE
L’analisi della carbonatazione è stata effettuata mediante la tecnica “Carbontest”®, che prevede la realizzazione di un foro da 10 mm, l’estrazione e raccolta selettiva della polvere di perforazione e la successiva analisi mediante fenoftaleina.
Foto 13 - Misura profondità di carbonatazione su provetta con polvere di perforazione
INDAGINE SONICA SUPERFICIALE
Mediante indagine sonica per trasparenza su asse lineare, è stata valutata la condizione di disomogeneità di parti strutturali in cemento armato, nel caso di anomalia di risultato puntuale.
Foto 14 - Analisi defectologica
INDAGINE ENDOSCOPICA
In relazione alla presenza di soli getti in cemento armato pieno non sono state eseguite endoscopie.
INDAGINE TOPOGRAFICA
Nella zona bar-ristorante, mediante stazione topografica reflectorless, è stato effettuato il rilievo
dell’intradosso dei solai in cemento armato e sono state prodotte le mappe di abbassamento
mediante curve isoipse (equidistanza 2.5mm). I grafici permettono di valutare l’assetto generale del
solaio relativamente alla sua deformata elasto/plastica conseguente alla sua storia di carico e la
configurazione deformata generale dell’edificio per individuare eventuali cedimenti pregressi o in
corso.
PULL POUT
Per alcuni elementi snelli è stata realizzata la prova di pull out post inserito con tassello “Thoro” ® al fine di ampliare i valori sperimentali di resistenza del calcestruzzo in opera.
Foto 15 - Sequenza pull out – inserimento, estrazione e verifica cono di distacco
Nelle seguenti figure sono riportate le schede con i dati di campo delle diverse prove.
Grafico 1 - Pull out p.to 5
Grafico 2 - Pull out - P.to 11
Grafico 3 - Pull out - P.to 31
CAROTAGGIO
Per alcuni elementi massivi è stata realizzata ai sensi della norma UNI EN 12504-1, la prova carotaggio per la predisposizione di provini per prova di compressione in laboratorio.
Foto 16 – Carotaggio
Nelle seguenti figure sono rappresentate le schede di trasmissione dei provini al laboratorio
certificato e l’individuazione dei codici identificativi.
Nell’immagine sottostante è riportato il certificato di prova del laboratorio ufficiale.
PRELIEVO DI ARMATURE
Sono state prelevate barre di armatura 10 da muri per la caratterizzazione meccanica dell’acciaio.
Nella seguente figura è rappresentata la scheda di trasmissione dei provini al laboratorio certificato e l’individuazione dei codici identificativi.
Figura 9 - Scheda trasmissione provini
Nell’immagine accanto è riportato il certificato di prova del laboratorio ufficiale.
Figura 10 - Certificato prova barre armatura
PROVA DINAMICA
Al fine di poter disporre di un dato strutturale caratterizzante, in corrispondenza del solaio tra bar ristorante e deposito alimenti al piano inferiore (punto 37) è stato generato un impulso verticale e mediante due accelerometri posizionati all’intradosso è stata registrata l’oscillazione libera smorzata del solaio.
Foto 17 - Prova di caratterizzazione dinamica.
Nei seguenti grafici sono riportati i valori sperimentali.
Accelerometro 01
Accelerometro 02
Anno di analisi 2018
Anno di costruzione edificio 1961
Vita attuale edifico tatt anni 57
Profondità media carbonatazione satt mm 17 Coefficiente di avanzamento carbonatazione K mm/(anni)1/2 2.0 Spessore limite di corrosione Plim mm 0.1 Velocità di corrosione stimata icor m/anno 5
Copriferro armature X mm 15
RISULTATI INDAGINE
DURABILITA’ CALCESTRUZZO
L’analisi della profondità di carbonatazione ha prodotto i seguenti valori.
Punto di misura Profondità foro
Altezza contenuto
provetta
Swelling factor globale
Profondità carbonatazione
in provetta
Profondità corretta
in situ
1 32 muro nord 55.0 113.0 0.49 85.0 41.4
15 1 pilastro 45.0 85.0 0.53 62.0 32.8
2 33 muro sud 60.0 120.0 0.50 50.0 25.0
14 26 pilastro 40.0 97.0 0.41 55.0 22.7
3 34 trave rampa 55.0 105.0 0.52 43.0 22.5
13 25 pilastr su muro 45.0 90.0 0.50 40.0 20.0
12 24 pilastr su muro 30.0 72.0 0.42 46.0 19.2
6 18 muro esterno 38.0 60.0 0.63 27.0 17.1
4 11 pilastro 11 58.0 120.0 0.48 30.0 14.5
8 20 muro esterno 47.0 105.0 0.45 27.0 12.1
5 17 muro esterno 61.0 160.0 0.38 15.0 5.7
7 19 muro esterno 48.0 112.0 0.43 8.0 3.4
11 23 pilastr su muro 36.0 70.0 0.51 4.0 2.1
10 22 pilastr su muro 40.0 90.0 0.44 0.1 0.0
9 21 muro intercapedine 42.0 100.0 0.42 0.0 0.0
Valori medi 0.47 35.15 17.04
Tabella 1 - Profondità di carbonatazione
In linea generale si ottiene un valore di profondità di carbonatazione basso in relazione alla vetustà delle strutture. Tale condizione deriva sia dalla buona qualità del calcestruzzo sia dal basso valore di aggressività dell’ambiente di alta quota in termini di carbonatazione.
Sulla base del valore medio di carbonatazione e del copriferro rilevato si stima un periodo di vita residuale di circa 10 -15 anni.
Tabella 2 - Vita residuale
CARATTERISTICHE MECCANICHE CALCESTRUZZO
La valutazione della resistenza meccanica di un calcestruzzo in opera deve essere effettuata mediante un’analisi comparata dei risultati ottenibili con tecniche diverse al fine di:
1) stimare un valore di Rck in sito affidabile;
2) Determinare l’omogeneità di tale valore all’interno delle diverse membrature strutturali.
A tal fine, nel solco delle “linee guida per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera” prodotte dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, Servizio Tecnico Centrale nel Dicembre 2017, in riferimento alla tabella accanto riportata, sono stati esaminati i seguenti parametri:
le resistenze Rc calcolate mediante il metodo SonReb secondo due diverse curve di letteratura (Gasparick e Giachetti) che normalmente definiscono i limiti estremi (max e min);
I valori di resistenza Rc ottenuti mediante prove di pull out;
I valori Rc ottenuti da prove di compressione in laboratorio su provini cilindrici .
Nel seguente grafico sono riportati i valori medi Rc (resistenza potenziale cubica) determinati in corrispondenza dei vari punti di indagine.
Grafico 4 - Resistenza calcestruzzo in opera
Dal grafico emerge che i
valori di pull out sono in
linea con il valore
minimizzante e i valori di
laboratorio coprono gli
estremi.
Tenendo conto che per la determinazione del valore caratteristico da confrontare con il normale valore Rck da utilizzare nelle operazioni di progetto è previsto di prendere il minore dei due seguenti valori:
f
ck, is,1= 28.7 – 7 = 21.7 N/mm
2f
ck, is, 2= 18.1 + 4 = 22.1 N/mm
2Utilizzando quindi il valore 21.7 e ricordando che il valore in opera non può essere assunto minore di R
ckis= 0.85 R
cksi può assumere un valore di R
ckpari a 25.0. (25 * 0.85 = 21.25 < 21.7).
CARATTERISTICHE MECCANICHE ACCIAIO
Sulla base del valore medio di snervamento pari a 426 N/mm
2ricavato in laboratorio e in riferimento alla seguente figura che riporta le caratteristiche statistiche degli acciai nei diversi periodi sulla base di uno studio della ReLuis, si individua nei riquadri rossi, il tipo di acciaio utilizzato in cantiere: AQ60 o FeB32K.
Figura 11 - Caratteristiche storiche acciaio
Sulla base dei valori di allungamento si
può assumere un acciaio Feb32K.
ARMATURE METALLICHE
Dalle analisi pacometriche sono emersi i seguenti valori.
TABELLA PILASTRI
Codice
Dimensioni Ferri verticali
Staffe
Lato a Lato b Fa Fb
01 30.5 30 2Ø16 2Ø16 Ø10/25
02 30 30 2Ø16 2Ø16 Ø10/25
03 30 30 2Ø18 2Ø18 Ø10/20
04 30.5 30 2Ø18 2Ø18 Ø10/25
05 30 30 2Ø16 2Ø16 Ø12/22
06 40 30 2Ø18 2Ø18 Ø10/20
07 40 30 2Ø18 2Ø18 Ø10/20
08 40 30 2Ø16 2Ø16 Ø10/20
09 50 30 2Ø18 + 1Ø16 2Ø18 Ø10/15
10 30 31 2Ø16 2Ø16 Ø10/20
11 50 50 3Ø16 3Ø16 Ø10/15
12 29 30 2Ø16 2Ø16 Ø12/22
TABELLA MURI
codice spessore
Lato a Lato b
Fa1 Fa2 Fb1 Fb2
35 35 Ø12/50 Ø10/50 Ø12/50 Ø10/50
36 37 Ø12/50 Ø10/50 Ø12/50 Ø10/50
TABELLA SOLAI
(ARMATURE INTRADOSSO)
codice spessore
Lato a
Fa1 Fa2
37 32 (TOTALE) Ø12/20 Ø12/20
Per le travi è stato determinato il passo medio delle diverse staffe, pari a 15/20 cm, ma non è stato
possibile determinare pacometricamente il numero e tipo di armature poiché gli elementi sono o
molto armati o le barre sono molto ravvicinate.
CONCLUSIONI
L’ organizzazione strutturale è completamente nota perché le strutture in cemento armato sono per la maggior parte a vista. Si può quindi assumere un livello di conoscenza pari a LC3.
Le dimensioni geometriche degli elementi rilevati coincidono ampiamente con il rilievo geometrico messo a disposizione dalla committenza. Si può quindi assumere un livello di conoscenza pari a LC3.
I particolari strutturali delle armature dimostrano una buona uniformità nel posizionamento delle barre, nel numero e nella geometria. Si evidenziano alcune imprecisioni nel copriferro. Si può quindi assumere un livello di conoscenza pari a LC2.
Il tipo di acciaio è conforme alle caratteristiche dell’acciaio Feb32K. Si può assumere un livello di conoscenza pari a LC3 e un valore di FC pari a 1.00.
Il tipo di calcestruzzo è assimilabile ad un R
ck25. Si rileva una certa disuniformità di valore nelle diverse zone ma, in base alla distribuzione di omogeneità rilevata, si può comunque assumere un livello di conoscenza pari a LC3 e un valore di FC pari a 1.00
La vita residuale prevista del cemento armato, senza trattamento
superficiale, è pari a 10-15 anni.
ALLEGATI
ALLEGATI 01 – PROCEDURE E VALIDAZIONE DEI DATI ALLEGATI 02 – DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Il tecnico
Pariset Sandro
PROCEDURE
Pacometria - Validazione su simulacro con cadenza semestrale
Sclerometria - Verifica (all’uscita e al rientro) su incudine di taratura certificata
Ultrasuoni - Verifica (all’inizio e alla fine delle operazioni) su cilindro di taratura
Pull – out - Verifica di calibrazione manometro con manometro calibrato
Operatori - Si allegano certificazioni operatore
Codice commessa Codice commessa Codice commessa Descrizione Descrizione Descrizione Data Data Data
Ter mogr afi a
Pu
ll o
ut Caro tagg
io
Pro va di c ari co
ST
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Note 179A33214937 ACC1 189C34225037 1910A352351 2010C362452 2111A372553 2211C382654 2312A392755 2412C402856 2513412957 2614423058 2715433159 2816443260 2917453361 3018463462 3119473563 3220483664
CROUIT
786 CHECROUIT 2018
786 CHECROUIT 2018
786 CHECROUIT 2018
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
ALLEGATO 6
STAZIONE ESISTENTE COL CHECROUIT VALUTAZIONE VULNERABILITA’ SISMICA
ANALISI STATICA NON LINEARE
CODICE DI CALCOLO 3MURI METODO PUSH-OVER
SOC. STADATA - TORINO
Analisi pushover
Presentazione dei risultati Immagini del modello
Vista pianta livello 1
Vista pianta livello 2
Vista pianta livello 3
Vista 3D (1)
Vista 3D (2)
Inquadramento normativo
Sono stati recepiti, per le analisi di cui in seguito, i principi e le regole riportate nelle normative seguenti:
Decreto Ministeriale 17 gennaio 2018 - "Norme tecniche per le Costruzioni"
Circolare applicativa n°7 del 21 gennaio 2019
Longitudine: 6.92038
Latitudine: 45.78273
Vita nominale: Opere ordinarie VN >= 50 anni
Classe d’uso III - Edifici con grandi affollamenti, infrastrutture importanti
Gli spettri di risposta, sono definiti in funzione del reticolo di riferimento definito nella “Tabella 1” (parametri spettrali) in allegato alle Norme Tecniche.
Tale tabella fornisce, in funzione delle coordinate geografiche (latitudine, longitudine), i parametri necessari a tracciare lo spettro. I parametri forniti dal reticolo di riferimento sono:
ag: accelerazione orizzontale massima del terreno;
F0: valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;
T*C: periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale.
La trilogia di valori qui descritta, è definita per un periodo di ritorno assegnato (TR), definito in base alla probabilità di superamento di ciascuno degli stati limite.
Tali valori, saranno pertanto definiti per ciascuno degli stati limite esaminati (vedere tabella).
Lo spettro sismico dipende anche dalla “Classe del suolo” e dalla “categoria topografica” (vedere tabella).
Descrizione dei materiali e del loro comportamento
Comportamento meccanico della muratura
Le proprietà meccaniche del materiale muratura sono definite in modo da individuarne al meglio il comportamento in campo non lineare.
Le caratteristiche principali sono:
Rigidezza iniziale secondo le caratteristiche elastiche (fessurate) del materiale;
Redistribuzione delle sollecitazioni interne all’elemento tali da garantire l’equilibrio;
Settaggio dello stato di danno secondo i parametri globali e locali;
Degradazione della rigidezza nel ramo plastico;
Controllo di duttilità mediante la definizione di drift massimo (δu) differenziato secondo quanto previsto nelle normative vigenti a seconda del meccanismo di danneggiamento agente sul pannello
Eliminazione dell’elemento, al raggiungimento delle condizioni limite senza interruzione dell’analisi.
Il comportamento non lineare si attiva quando un valore di forza raggiunge il suo massimo valore definito come il minimo fra i criteri di resistenza pressoflessione e taglio.
Il comportamento dei maschi murari associati ai meccanismi di taglio e pressoflessione può essere descritto attraverso diversi tratti che rappresentano i progressivi livelli di danno.
Maschio con meccanismo a taglio
0 - δ1 elasticità
δ1 - δ2 incipiente di plasticità δ2 - δ3 plastico per taglio
δ3 - δ4 incipiente rottura per taglio δ4 - δ5 rottura per taglio
δ5 - ∞ crisi grave
Maschio con meccanismo a pressoflessione
Il comportamento del maschio murario pressoflessione, invece, si può descrivere attraverso i seguenti tratti:
0 - δ1 elasticità
δ1 - δ2 incipiente di plasticità δ2 - δ3 plastico per pressoflessione
δ3 - δ4 incipiente rottura per pressoflessione δ4 - δ5 rottura per pressoflessione
δ5 - ∞ crisi grave
Alcuni tra questi livelli di rottura sono necessari per descrivere con maggiore cura il progredire della crisi permettendo una più accurata previsione degli interventi e del livello di degrado della muratura:
Incipiente plasticità: Quando un elemento si trova ancora in campo elastico ma è prossimo alla plasticità
Incipiente rottura: Quando un elemento è in campo plastico ma è prossimo alla rottura
Crisi grave: Quando in seguito alla rottura dell’elemento le deformazioni diventano talmente significative da poter generare un crollo locale.
Priva di resistenza residua
Tra queste le categorie di legame utilizzate all’interno del progetto in esame sono:
Con degrado di resistenza a un valore residuo (Legame multilineare)
Con degrado di resistenza a un valore residuo (Legame multilineare)
Questo tipo di legame è definito nella circolare al §C8.7.1.3.1 assumendo:
δ1: 0.75 * δ2
δ2: deformazione in corrispondenza del limite elastico definito dalla rigidezza e resistenza limite δ3: 0.005
δ4: 0.015
δ5: 2* δ4 Questa deformazione rappresenta lo stato di “crisi grave” non direttamente richiesta nella normativa ma utile come avviso per il progettista.
Nome Tipo Colore Descrizione
MURAT-ESIST Muratura ESISTENTE-LATERIZIO-FORATI
NUOVO-C28/35 Calcestruzzo CALCESTRUZZO NUOVO C28/35
B450 Acciaio armatura NTC08
ESIST-AA_q60 Acciaio armatura ACCIAIO-ESISTENTE_Aq60
ESIST-CLS_Rcm25 Calcestruzzo CALCESTRUZZO_ESISTENTE-Rc250
MURATURA-NUOVA Muratura
Muratura
Nome Condizione del
materiale Tipo legame E
[daN/cm2] Eh
[daN/cm2] G
[daN/cm2] Peso specifico
[kg/m3]
fm [daN/cm2]
MURAT-ESIST Esistente Muratura irregolare
(Turnsek/Cacovic) 31.850 31.850 7.962 1.530 35,00 MURATURA-NUOVA Nuovo Muratura regolare
nuova (Mohr/Columb) 53.000 53.000 21.200 1.224 75,70
Condizione del materiale: Nuovo
Tipo legame: Muratura regolare nuova (Mohr/Columb)
Nome fhm
[daN/cm2] fk
[daN/cm2] fb
[daN/cm2] fv0
[daN/cm2] γm
MURATURA-NUOVA 37,85 52,99 100,00 4,29 3,00
Condizione del materiale: Esistente
Tipo legame: Muratura irregolare (Turnsek/Cacovic)
Nome fk
[daN/cm2] τ
[daN/cm2] FC γm
MURAT-ESIST 18,15 0,56 1,35 3,00
Calcestruzzo
Nome E
[daN/cm2] G
[daN/cm2] Peso specifico
[kg/m3] fcm
[daN/cm2] fck
[daN/cm2] γ c α cc
NUOVO-C28/35 323.080 134.620 2.549 360,00 280,00 1,50 0,09
Acciaio armatura
Nome E
[daN/cm2] G
[daN/cm2] Peso specifico
[kg/m3] fym
[daN/cm2] fyk
[daN/cm2] γ s
Le verifiche allo stato limite ultimo (SLV) e allo stato limite di esercizio (SLD; SLO); devono essere effettuate per la seguente combinazione [Norme Tecniche 2018 §2.5.3].
Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali:
Carico Statico:
La verifica allo stato limite ultimo per carichi statici viene condotta con la seguente combinazione dei carichi.
dove:
E azione sismica per lo stato limite in esame;
Gk1 peso proprio di tutti gli elementi strutturali;
Gk2 peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
QKi valore caratteristico della azione variabile;
2 coefficiente di combinazione;
0 coefficiente di combinazione per i carichi variabili
G1; G2; Q : coefficienti parziali di sicurezza
I valori dei vari coefficienti sono scelti in base alla destinazione d'uso dei vari solai secondo quanto indicato nella norma. [Norme Tecniche 2018 Tabella 2.5.1].
Note
CDM : Considera solo contributo dinamico della massa
N. Solaio Gk1
[daN/m2] Gk2
[daN/m2] Qk
[daN/m2] Carico
dominante ψ0 ψ2
1 750 200 300 No 0,70 0,60
7 500 200 500 No 0,70 0,60
20 750 200 500 No 0,70 0,60
27 500 200 500 No 0,70 0,60
28 500 200 500 No 0,70 0,60
29 750 200 500 No 0,70 0,60
30 500 200 500 No 0,70 0,60
Verifiche per gli stati limite considerati
Secondo le indicazioni da normativa si devono eseguire le seguenti verifiche:
Stato limite Collasso (SLC):
: Spostamento massimo offerto dalla struttura corrispondente al minore tra:
1) il valore del taglio di base residuo pari all’80% di quello massimo
2) il valore corrispondente al raggiungimento della soglia limite della deformazione angolare a SLC in tutti i maschi murari verticali di qualunque livello in una qualunque parete ritenuta significativa ai fini della sicurezza.
Stato limite Vita (SLV):
: Spostamento massimo richiesto dalla normativa individuato dallo spettro elastico.
: Spostamento massimo offerto dalla struttura individuato in corrispondenza di 0,75 . q* < 3,0
q*: rapporto tra la forza di risposta elastica e la forza di snervamento del sistema equivalente
Stato limite di Danno (SLD):
: Spostamento massimo richiesto dalla normativa, calcolato in base allo spettro sismico definito per lo stato limite di danno.
1) quello corrispondente al limite elastico della bilineare equivalente definita a partire dallo spostamento ultimo a SLC
2) quello corrispondente al raggiungimento della resistenza massima a taglio in tutti i maschi murari verticali in un qualunque livello di una qualunque parte ritenuta significativa ai fini dell’uso della costruzione (e comunque non prima dello
spostamento per il quale si raggiunge un taglio di base pari a 0,7500 del taglio di base massimo)
Stato limite di Operatività (SLO):
: Spostamento massimo richiesto dalla normativa, calcolato in base allo spettro sismico definito per lo stato limite di operatività.
: Spostamento pari a 0,6670 di quello allo SLD.
Vulnerabilità sismica
Per ciascuno stato limite eseguito viene calcolato l’indice di rischio (SLC, SLV, SLD, SLO). Questi parametri vengono calcolati come indicato nel seguito:
PGACLV :accelerazione di capacità corrispondente a SLV
PGACLD : accelerazione di capacità corrispondente a SLD
PGACLO : accelerazione di capacità corrispondente a SLO
Accelerazioni di domanda : Valori di riferimento delle accelerazioni dell’azione sismica
Tali valori vengono definiti a partire dal carico sismico definito nella forma dello spettro.
#BSLC#
PGADLC :accelerazione di picco al suolo corrispondente a SLC #ESLC#
PGADLV :accelerazione di picco al suolo corrispondente a SLV
PGADLD : accelerazione di picco al suolo corrispondente a SLD
PGADLO : accelerazione di picco al suolo corrispondente a SLO
Dettaglio verifiche
N. Dir. sisma Carico sismico Ecc.
[cm] Dmax SLV
[cm] Du SLV
[cm] q* SLV SLV ver.
1 +X Uniforme 0 0,51 3,02 1,33 Sì
2 +X Forze statiche 0 0,58 3,65 1,39 Sì
3 -X Uniforme 0 0,38 0,31 1,05 No
4 -X Forze statiche 0 0,42 0,22 1,41 No
5 +Y Uniforme 0 1,03 2,43 1,52 Sì
6 +Y Forze statiche 0 1,34 2,34 1,69 Sì
7 -Y Uniforme 0 1,13 2,16 1,32 Sì
8 -Y Forze statiche 0 1,43 1,49 1,34 Sì
9 +X Uniforme 142 0,21 2,70 1,13 Sì
10 +X Uniforme -142 0,61 4,28 1,33 Sì
17 +Y Uniforme 189 0,84 0,90 1,60 Sì
18 +Y Uniforme -189 1,14 2,38 1,61 Sì
19 +Y Forze statiche 189 0,76 0,72 2,04 No
20 +Y Forze statiche -189 1,47 2,43 1,82 Sì
21 -Y Uniforme 189 1,06 2,25 1,34 Sì
22 -Y Uniforme -189 1,09 2,12 1,51 Sì
23 -Y Forze statiche 189 1,13 1,26 1,39 Sì
24 -Y Forze statiche -189 1,35 1,71 1,68 Sì
N. Dir. sisma Carico sismico Ecc.
[cm]
Dmax SLD [cm]
Dd SLD [cm]
SLD ver.
Dmax SLO [cm]
Do SLO [cm]
SLO ver.
1 +X Uniforme 0 0,15 0,29 Sì 0,12 0,19 Sì
2 +X Forze statiche 0 0,16 0,31 Sì 0,13 0,21 Sì
3 -X Uniforme 0 0,14 0,34 Sì 0,11 0,23 Sì
4 -X Forze statiche 0 0,16 0,30 Sì 0,13 0,20 Sì
5 +Y Uniforme 0 0,34 0,58 Sì 0,26 0,39 Sì
6 +Y Forze statiche 0 0,46 0,71 Sì 0,36 0,48 Sì
7 -Y Uniforme 0 0,40 0,79 Sì 0,31 0,53 Sì
8 -Y Forze statiche 0 0,52 1,02 Sì 0,40 0,68 Sì
9 +X Uniforme 142 0,07 0,15 Sì 0,05 0,10 Sì
10 +X Uniforme -142 0,18 0,36 Sì 0,14 0,24 Sì
11 +X Forze statiche 142 0,05 0,06 Sì 0,04 0,04 Sì
12 +X Forze statiche -142 0,06 0,06 No 0,05 0,04 No
13 -X Uniforme 142 0,13 0,32 Sì 0,10 0,21 Sì
14 -X Uniforme -142 0,16 0,42 Sì 0,13 0,28 Sì
15 -X Forze statiche 142 0,15 0,28 Sì 0,12 0,19 Sì
16 -X Forze statiche -142 0,17 0,30 Sì 0,13 0,20 Sì
17 +Y Uniforme 189 0,25 0,42 Sì 0,20 0,28 Sì
18 +Y Uniforme -189 0,38 0,61 Sì 0,30 0,41 Sì
19 +Y Forze statiche 189 0,20 0,25 Sì 0,15 0,17 Sì
20 +Y Forze statiche -189 0,52 0,74 Sì 0,40 0,49 Sì
21 -Y Uniforme 189 0,36 0,71 Sì 0,28 0,47 Sì
22 -Y Uniforme -189 0,36 0,63 Sì 0,28 0,42 Sì
23 -Y Forze statiche 189 0,39 0,73 Sì 0,31 0,49 Sì
24 -Y Forze statiche -189 0,47 0,72 Sì 0,36 0,48 Sì
N. Dir. sisma Carico sismico Ecc.
[cm] α SLV α SLD α SLO
1 +X Uniforme 0 2,249 1,960 1,672
2 +X Forze statiche 0 2,155 1,879 1,603
10 +X Uniforme -142 2,250 1,961 1,673
11 +X Forze statiche 142 0,375 1,224 1,004
12 +X Forze statiche -142 0,294 0,955 0,797
13 -X Uniforme 142 0,960 2,376 2,027
14 -X Uniforme -142 5,739 2,572 2,194
15 -X Forze statiche 142 2,108 1,838 1,568
16 -X Forze statiche -142 0,506 1,764 1,504
17 +Y Uniforme 189 1,050 1,636 1,395
18 +Y Uniforme -189 1,861 1,623 1,384
19 +Y Forze statiche 189 0,959 1,282 1,093
20 +Y Forze statiche -189 1,587 1,434 1,229
21 -Y Uniforme 189 1,871 1,953 1,666
22 -Y Uniforme -189 1,753 1,734 1,479
23 -Y Forze statiche 189 1,089 1,877 1,601
24 -Y Forze statiche -189 1,232 1,555 1,327
Dalla tabella riassuntiva dei risultati sopra riportata si desume che le verifiche risultano non soddisfatte, le analisi più significative sono la n°. 12 e la n°. 19 , rispettivamente per le direzioni X ed Y .
La scelta di tali analisi come analisi “significative” è fatta in base alla ricerca del minore valore del parametro di vulnerabilità sismica.
Riportiamo qui di seguito i dettagli delle analisi sopra citate.
Sintesi dei risultati
Legenda risultati
C.A. Muratura
Integro Integro
Rottura per taglio Incipiente plasticità
Plastico presso flessione Plastico per taglio
Rottura presso flessione Incipiente rottura per taglio
Rottura per compressione Rottura per taglio
Rottura per trazione Plastico presso flessione
Rottura per taglio Incipiente rottura presso flessione
Legno
Rottura presso flessioneIntegro Crisi grave
Rottura presso flessione Rottura per compressione
Plastico per compressione Plastico per trazione Elemento non efficace Ritorno in fase elastica
Analisi sismica n. 12 Direzione X
Analisi sismica n. 12 Parete 17 Sottopasso 2
Deformata Pianta
Vulnerabilità Sismica
TRc TR=cost
TR C TR D α TR PGA D
[m/s2] PGA C (TR)
[m/s2] F0 (TR) T* C (TR) α PGA (TR) PGA C
[m/s2] α PGA
SLV 39 712 0,0548 1,3087 0,3610 2,44 0,21 0,2759 0,3842 0,2936
SLD 39 75 0,5200 0,4983 0,3610 2,44 0,21 0,7244 0,4760 0,9551
SLO 31 45 0,6889 0,3865 0,3227 2,42 0,20 0,8350 0,3082 0,7973
I valori delle PGA riportati sono da ritenersi calcolati su suolo rigido.
Il medesimo valore su suolo di riferimento è ottenibile moltiplicando gli stessi per (SS*St); i corrispondenti valori nella tabella seguente.
TRc TR=cost
TR C TR D α TR PGA D
[m/s2] PGA C (TR)
[m/s2] F0 (TR) T* C (TR) α PGA (TR) PGA C
[m/s2] α PGA
SLV 39 712 0,0548 1,8845 0,5199 2,44 0,21 0,2759 0,5533 0,2936
SLD 39 75 0,5200 0,7176 0,5199 2,44 0,21 0,7244 0,6854 0,9551
SLO 31 45 0,6889 0,5566 0,4648 2,42 0,20 0,8350 0,4437 0,7973
Analisi sismica n. 19 Direzione Y
Deformata Pianta
Curva Pushover (analisi n. 19)
Vulnerabilità Sismica
TRc TR=cost
TR C TR D α TR PGA D
[m/s2] PGA C (TR)
[m/s2] F0 (TR) T* C (TR) α PGA (TR) PGA C
[m/s2] α PGA
SLV 715 712 1,0042 1,3087 1,3106 2,42 0,28 1,0015 1,2548 0,9589
SLD 139 75 1,8533 0,4983 0,6583 2,47 0,26 1,3209 0,6388 1,2819
SLO 59 45 1,3111 0,3865 0,4424 2,45 0,23 1,1447 0,4226 1,0934
I valori delle PGA riportati sono da ritenersi calcolati su suolo rigido.
Il medesimo valore su suolo di riferimento è ottenibile moltiplicando gli stessi per (SS*St); i corrispondenti valori nella tabella seguente.
TRc TR=cost
TR C TR D α TR PGA D
[m/s2] PGA C (TR)
[m/s2] F0 (TR) T* C (TR) α PGA (TR) PGA C
[m/s2] α PGA
SLV 715 712 1,0042 1,8845 1,8873 2,42 0,28 1,0015 1,8070 0,9589
SLD 139 75 1,8533 0,7176 0,9479 2,47 0,26 1,3209 0,9199 1,2819
SLO 59 45 1,3111 0,5566 0,6371 2,45 0,23 1,1447 0,6086 1,0934
Conclusioni
In base alla tipologia di edificio si assume E_lim= 1,000
La verifica non risulta superata, la condizione più gravosa si ha in corrispondenza della direzione [X] del sisma.
Allegati
Elementi di struttura
Livello 1 Setto C.A. (1)
N. Parete Materiale
calcestruzzo Materiale acciaio Quota
[cm] Altezza
[cm] Spessore [cm]
503 9 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
504 9 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
57 11 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
35 18 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
56 21 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
43 22 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
192 26 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 35
Setto C.A. (2)
Parete
N. Parete Diametro barre oriz.
[mm]
Passo medio barre oriz.
[cm]
Passo estremità barre oriz.
[cm]
Diametro barre lato b [mm]
Passo barre lato b
[cm]
Copriferro barre lato b [mm]
503 9 12 50 50 10 50 30
N. Parete Af barre zona E
[cm2] N. barre zona E Larghezza zona E [cm]
Diam. armatura inclinata
[mm]
Passo armatura inclinata
[cm]
Angolo armatura inclinata
[cm]
503 9 0,00 0 0 0 0 0
Trave di collegamento
Intradosso Estradosso Staffe Ferri diagonali
N. Parete Af
[cm2] N.
barre Af
[cm2] N.
barre Copriferro
[mm] Diametro
[mm] N.
braccia Passo
medio Passo
estrem. Af
[cm2] Angolo [°]
[mm] [cm] [cm] [mm] [cm] [mm]
504 9 12 50 50 10 50 30
N. Parete Af barre zona E
[cm2] N. barre zona E Larghezza zona E [cm]
Diam. armatura inclinata
[mm]
Passo armatura inclinata
[cm]
Angolo armatura inclinata
[cm]
504 9 0,00 0 0 0 0 0
Trave di collegamento
Intradosso Estradosso Staffe Ferri diagonali
N. Parete Af
[cm2] N.
barre Af
[cm2] N.
barre Copriferro
[mm] Diametro
[mm] N.
braccia Passo
medio Passo estrem.
[cm]
Af
[cm2] Angolo [°]
504 9 0,00 0 0,00 0 0 0 0 0 0 0,00 0
Setto C.A. (2)
Parete
N. Parete Diametro barre oriz.
[mm]
Passo medio barre oriz.
[cm]
Passo estremità barre oriz.
[cm]
Diametro barre lato b [mm]
Passo barre lato b
[cm]
Copriferro barre lato b [mm]
57 11 12 50 50 10 50 30
N. Parete Af barre zona E
[cm2] N. barre zona E Larghezza zona E [cm]
Diam. armatura inclinata
[mm]
Passo armatura inclinata
[cm]
Angolo armatura inclinata
[cm]
57 11 0,00 0 0 0 0 0
Trave di collegamento
Intradosso Estradosso Staffe Ferri diagonali
N. Parete Af
[cm2] N.
barre Af
[cm2] N.
barre Copriferro
[mm] Diametro
[mm] N.
braccia Passo
medio Passo estrem.
[cm]
Af
[cm2] Angolo [°]
57 11 0,00 0 0,00 0 0 0 0 0 0 0,00 0
Setto C.A. (2)
Parete
N. Parete Diametro barre oriz.
[mm]
Passo medio barre oriz.
[cm]
Passo estremità barre oriz.
[cm]
Diametro barre lato b [mm]
Passo barre lato b
[cm]
Copriferro barre lato b [mm]
35 18 12 50 50 10 50 30
N. Parete Af barre zona E
[cm2] N. barre zona E Larghezza zona
E Diam. armatura
inclinata Passo armatura
inclinata Angolo armatura
N. Parete Af [cm2]
N.
barre
Af [cm2]
N.
barre
Copriferro [mm]
Diametro [mm]
N.
braccia
Passo medio
Passo estrem.
[cm]
Af [cm2]
Angolo [°]
35 18 0,00 0 0,00 0 0 0 0 0 0 0,00 0
Setto C.A. (2)
Parete
N. Parete Diametro barre oriz.
[mm]
Passo medio barre oriz.
[cm]
Passo estremità barre oriz.
[cm]
Diametro barre lato b [mm]
Passo barre lato b
[cm]
Copriferro barre lato b [mm]
56 21 12 50 50 10 50 30
N. Parete Af barre zona E [cm2]
N. barre zona E Larghezza zona E [cm]
Diam. armatura inclinata
[mm]
Passo armatura inclinata
[cm]
Angolo armatura inclinata
[cm]
56 21 0,00 0 0 0 0 0
Trave di collegamento
Intradosso Estradosso Staffe Ferri diagonali
N. Parete Af [cm2]
N.
barre
Af [cm2]
N.
barre
Copriferro [mm]
Diametro [mm]
N.
braccia
Passo medio
Passo estrem.
[cm]
Af [cm2]
Angolo [°]
56 21 0,00 0 0,00 0 0 0 0 0 0 0,00 0
Setto C.A. (2)
Parete
N. Parete Diametro barre oriz.
[mm]
Passo medio barre oriz.
[cm]
Passo estremità barre oriz.
[cm]
Diametro barre lato b [mm]
Passo barre lato b
[cm]
Copriferro barre lato b [mm]
43 22 12 50 50 10 50 30
N. Parete Af barre zona E [cm2]
N. barre zona E Larghezza zona E [cm]
Diam. armatura inclinata
[mm]
Passo armatura inclinata
[cm]
Angolo armatura inclinata
[cm]
43 22 0,00 0 0 0 0 0
Trave di collegamento
Intradosso Estradosso Staffe Ferri diagonali
N. Parete Af [cm2]
N.
barre
Af [cm2]
N.
barre
Copriferro [mm]
Diametro [mm]
N.
braccia
Passo medio
Passo estrem.
[cm]
Af [cm2]
Angolo [°]
192 26 12 50 50 10 50 30 N. Parete Af barre zona E
[cm2] N. barre zona E Larghezza zona E [cm]
Diam. armatura inclinata
[mm]
Passo armatura inclinata
[cm]
Angolo armatura inclinata
[cm]
192 26 0,00 0 0 0 0 0
Trave di collegamento
Intradosso Estradosso Staffe Ferri diagonali
N. Parete Af
[cm2] N.
barre Af
[cm2] N.
barre Copriferro
[mm] Diametro
[mm] N.
braccia Passo
medio Passo estrem.
[cm]
Af
[cm2] Angolo [°]
192 26 0,00 0 0,00 0 0 0 0 0 0 0,00 0
Trave C.A. (1)
N. Parete Materiale
calcestruzzo Materiale acciaio Quota I
[cm] Quota J
[cm] Base
sezione [cm]
Altezza sezione
[cm]
J [cm4]
68 10 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
69 10 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
70 10 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
71 15 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
73 15 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
74 15 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
55 21 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 300 60 30 135.000,00
Trave C.A. (2)
N. Parete Af intradosso
[cm2]
Af estradosso
[cm2]
N. barre
intradosso N. barre
estradosso Copriferro
[mm] Passo staffe
[cm]
Area staffe [cm2]
68 10 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
69 10 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
70 10 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
71 15 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
73 15 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
74 15 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
55 21 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01
Pilastro C.A. (1)
N. Materiale
calcestruzzo Materiale acciaio Quota
[cm] Base
sezione [cm]
Altezza sezione
[cm]
Area
[cm2] Angolo
[°] Altezza [cm]
65 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 40 30 1.225,00 0 300
66 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 40 30 1.225,00 0 300
75 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 40 30 1.225,00 0 300
206 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 40 30 1.225,00 0 300
209 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 40 30 1.225,00 0 300
476 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 30 30 900,00 0 300
477 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 30 30 900,00 0 300
505 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 300 40 30 1.225,00 0 300
Pilastro C.A. (2)
N. Af lato b
[cm2] Af lato h [cm2] N.
barre lato b
N.
barre lato h
Copriferro
[mm] Passo staffe
[cm] Area staffe [cm2]
65 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
66 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
75 5,09 5,09 2 2 20 25 1,57
76 5,09 5,09 2 2 20 25 1,57
77 5,09 5,09 2 2 20 25 1,57
78 5,09 5,09 2 2 20 25 1,57
204 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
205 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
206 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
209 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
476 4,02 4,02 2 2 30 20 1,01
477 4,02 4,02 2 2 30 20 1,01
505 5,09 5,09 2 2 30 25 1,57
Solaio
N. Quota
[cm] Spessore
[cm] G
[daN/cm2] Ex
[daN/cm2] Ey
[daN/cm2] Scarico masse Tipo
1 300 - - - - Bidirezionale Impalcato rigido
Livello 2
Pannello + Cordolo C.A. (1)
N. Parete Materiale
pannello Rinforzo Quota pannello
[cm]
Altezza
[cm] Spessore
[cm] Materiale
calcestruzzo Materiale
acciaio Quota cordolo
[cm]
Base sezione
[cm]
Altezza sezione
[cm]
160 10 MURAT-ESIST - 600 300 20 ESIST-CLS_R
cm25 ESIST-AA_q6
0 600 60 30
190 10 MURAT-ESIST - 600 300 20 ESIST-CLS_R
cm25 ESIST-AA_q6
0 600 60 30
177 11 MURATURA-N
UOVA - 600 300 30 ESIST-CLS_R
cm25 ESIST-AA_q6
0 600 60 30
556 11 MURATURA-N UOVA
- 600 300 30 ESIST-CLS_R
cm25
ESIST-AA_q6 0
600 60 30
87 18 MURAT-ESIST - 600 300 20 ESIST-CLS_R ESIST-AA_q6 600 60 30
Pannello + Cordolo C.A. (2)
N. Parete Area
[cm2] J
[cm4] Af intrad.
[cm2] Af estrad.
[cm2] N. barre
intrad. N. barre
Estrad. Copriferro [mm] Passo
staffe [cm]
Area staffe [cm2]
Porzione deformabile 160 10 1.800,00 135.000,0
0 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,00
190 10 1.800,00 135.000,0
0 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,00
177 11 1.800,00 135.000,0 0
8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,50
556 11 1.800,00 135.000,0 0
8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,50
87 18 1.800,00 135.000,0
0 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,50
126 21 1.800,00 135.000,0
0 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,50
90 22 1.800,00 135.000,0
0 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,50
194 26 1.800,00 135.000,0
0 8,00 8,00 4 4 30 25 1,01 0,50
Setto C.A. (1)
N. Parete Materiale calcestruzzo
Materiale acciaio Quota [cm]
Altezza [cm]
Spessore [cm]
584 11 NUOVO-C28/35 B450 600 200 30
585 11 NUOVO-C28/35 B450 600 100 30
86 16 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 600 300 35
480 27 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 600 300 35
481 27 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 600 300 35
483 27 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 600 300 35
535 27 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 600 300 35
536 27 ESIST-CLS_Rcm25 ESIST-AA_q60 600 300 35
582 28 NUOVO-C28/35 B450 600 200 30
583 28 NUOVO-C28/35 B450 600 100 30
550 30 NUOVO-C28/35 B450 600 200 30
592 31 NUOVO-C28/35 B450 600 100 20
Setto C.A. (2)
Parete
N. Parete Diametro barre oriz.
[mm]
Passo medio barre oriz.
[cm]
Passo estremità barre oriz.
[cm]
Diametro barre lato b [mm]
Passo barre lato b
[cm]
Copriferro barre lato b [mm]
584 11 12 40 20 14 20 35