• Non ci sono risultati.

COMUNE DI POMARICO (MT) Metanodotto Pisticci-Ferrandina DN 250 (10”) – 24 bar Metanodotto All.to Comune di Pomarico DN 150 (6”) – 24 bar

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "COMUNE DI POMARICO (MT) Metanodotto Pisticci-Ferrandina DN 250 (10”) – 24 bar Metanodotto All.to Comune di Pomarico DN 150 (6”) – 24 bar"

Copied!
12
0
0

Testo completo

(1)

Progettazione opere di difesa idraulica di un fosso in terra in agro del Comune di Pomarico (MT)

COMUNE DI POMARICO (MT)

Metanodotto Pisticci-Ferrandina DN 250 (10”) – 24 bar

Metanodotto All.to Comune di Pomarico DN 150 (6”) – 24 bar

Progettazione opere di difesa idraulica di un fosso in terra in agro del Comune di Pomarico (MT)

RELAZIONE TECNICA

0 Emissione per Permessi A. Urti C. Dell’Acqua R. Festa 17/12/2019

Rev. Descrizione Elaborato Verificato Approvato Data

(2)

INDICE

1. PREMESSA ... 3

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 3

2.1. Descrizione dell'intervento ... 3

2.2. Presenza di vincoli a carattere locale, regionale e nazionale ... 4

3. PRINCIPALI FASI LAVORATIVE ... 6

4. INTERVENTI DI RIPRISTINO MORFOLOGICO ... 10

5. STIMA VOLUMETRIA DI SUOLO MOVIMENTATA IN SCAVO E RIPORTO ... 11

6. ELABORATI CARTOGRAFICI ALLEGATI ... 12

(3)

1. PREMESSA

La presente relazione viene redatta al fine di illustrare l'attività in progetto che consiste nella realizzazione di opere di difesa idraulica a protezione dei metanodotti

“Allacciamento Comune di Pomarico DN150 (6”) – 24 bar” e “Ferrandina – Pisticci DN250 (10”) – 24 bar” in attraversamento di un fosso in terra denominato “Fosso della Madonna degli Angeli” in agro del Comune di Pomarico (MT).

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’area oggetto di intervento ricade in agro del Comune di Pomarico (MT) appartenente al foglio I.G.M. n°201 IV-S.O. "Miglionico” (in scala 1:25.000), nonché al foglio n°491060 della Carta Tecnica Regionale della Basilicata (in scala 1: 10.000).

Catastalmente l’intervento si individua nel foglio di mappa n. 10, particelle n.40, e 141 del Comune di Pomarico (MT).

2.1. Descrizione dell'intervento

L'opera in progetto, come riportato in premessa, prevede la realizzazione di opere di protezione dei metanodotti “Allacciamento Comune di Pomarico DN150 (6”) – 24 bar” e

“Ferrandina – Pisticci DN250 (10”) – 24 bar” in attraversamento di un fosso di raccolta delle acque piovane di scorrimento denominato “Fosso della Madonna degli Angeli”, in prossimità dell’impianto P.I.D.I. 45560/8BIS - 4181114/1, in agro del Comune di Pomarico (MT).

L’intervento è stato previsto allo scopo di ripristinare e garantire la copertura minima dei metanodotti in attraversamento al tratto di alveo considerato che è evidentemente caratterizzato da tassi di erosione non trascurabili a causa dell'azione esercitata da parte del corso d’acqua che tende ad invadere la sezione di deflusso idrico modificandone le condizioni cinetiche.

L’obiettivo, quindi, della messa in opera di tali interventi è quello di ridurre le pressioni interstiziali nel versante per aumentarne la resistenza meccanica e favorire il drenaggio dell’acqua per controllare la velocità, quindi l’erosione, in corrispondenza del piede del

(4)

versante.

Al fine di migliorare l’attuale condizione di protezione delle condotte, si provvederà alla realizzazione di opere di difesa del fosso in corrispondenza dall’attraversamento dei metanodotti, costituite da un materasso reno con briglie in gabbioni a monte (antisifonamento) e a valle.

Inoltre, nel tratto immediatamente a monte dell'attraversamento si procederà alla riprofilatura mediante posa di materiale d’alveo di riporto opportunamente compattato, mentre nel tratto a valle, oltre al ripristino morfologico dell’alveo, si provvederà alla realizzazione di uno “scivolo” con massi posti alla rinfusa, il tutto al fine di evitare fenomeni di instabilità lungo i tratti di metanodotto intersecanti il fosso (vedi “DISOR- 151622-01Planimetria di dettaglio” e “DISOR-151622-02 Profili longitudinali”).

Le operazioni di scavo interesseranno prettamente terreni adibiti a pascolo e/o seminativi; inoltre i movimenti di terreno previsti non interesseranno superfici boscate.

2.2. Presenza di vincoli a carattere locale, regionale e nazionale

Lo strumento di pianificazione urbanistica del territorio comunale di Pomarico (MT), è rappresentato dal Programma di Fabbricazione (PDF) vigente approvato con D.P.G.R.

n. 1175 del 22/05/1980.Dall’analisi delle cartografie l’area di intervento risulta ricadere in Zona Rurale e dalle NTA non risultano particolari prescrizioni per interventi in tali zone, che pertanto si ritengono ammissibili.

Inoltre, l’intervento rientra all’interno della perimetrazione di Piano del Consorzio ASI della Provincia di Matera Aree industriali Valbasento-Pisticci Scalo/Ferrandina.

A carattere regionale, l'area di intervento ricade nel territorio di competenza dell'Autorità di Bacino della Regione Basilicata (AdBP).

Dall'analisi della Carta delle Aree soggette a Rischio Idrogeologico del Piano di Bacino Stralcio Assetto Idrogeologico, redatta dalla stessa Autorità di Bacino, si evince che l'intervento non interferisce con aree a pericolosità di frana o di alluvione.

L'intervento non ricade in aree perimetrate nei Piani Paesistici di Area Vasta della Basilicata.

Dalla verifica dei vincoli paesaggistici di carattere nazionale si evince che l'intervento

(5)

non ricade in fasce di rispetto di acque pubbliche né in aree a bosco, né in aree decretate dalla Legge n. 1497.

Per quanto concerne le aree Natura 2000, l’intervento ricade tra le Zone di Protezione Speciale (designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE, recepita in Italia con la Legge 11 Febbraio 1992 n°157) e tra le Zone Speciali di Conservazione, per tale motivo deve essere prodotta opportuna valutazione di incidenza ai sensi del D.P.R. 357/1997.

L'opera di che trattasi, inoltre, non interferisce con altre opere pubbliche quali strade e ferrovie.

Dall'analisi degli strumenti di pianificazione a carattere nazionale si evince che l’intervento non interferisce con aree sottoposte a vincolo idrogeologico (R.D. n°3267 del 30 Dicembre 1923).

(6)

3. PRINCIPALI FASI LAVORATIVE

L’intervento in progetto verrà realizzato secondo le seguenti fasi e modalità tecniche:

Apertura cantiere

La ditta appaltatrice provvederà ad eseguire le pratiche necessarie per avviare e mobilitare un cantiere temporaneo di lavoro.

I lavori saranno effettuati in modo da garantire:

La sicurezza del personale impiegato per la costruzione ed i montaggi;

La sicurezza di terzi;

la salvaguardia dell'ambiente oltre che delle aree interessate dai lavori medesimi;

l'integrità dei materiali impiegati.

I lavori di regimazione idraulica prevedono le seguenti fasi per la messa in opera:

• scavo a sezione obbligata con mezzi meccanici ed a mano per realizzare opere di livellamento e di predisposizione delle basi di appoggio delle opere di protezione;

• apposizione di materasso reno e realizzazione di traverse a monte e valle, in gabbioni antisifonamento e di scivolo di massi nell’alveo, a protezione della condotta;

• riprofilatura delle sponde e della scarpata;

• smobilizzo del cantiere.

3.1. Caratteristiche tecniche e realizzative dell’opera

Scavi per la preparazione del fondo e pulizia alveo.

Si procederà all'esecuzione dei lavori per la preparazione del fondo, quindi la pulizia dell'alveo originario con contestuale colmata dell'alveo formatosi a seguito dell'erosione ed interferente con il metanodotto. Durante tali operazioni verranno adottate tutte le precauzioni necessarie al fine di evitare di innescare fenomeni di instabilità sulle pareti e su manufatti eventualmente presenti nelle vicinanze.

(7)

Materassino Reno e traverse in gabbioni

I materassini Reno e le traverse dovranno avere maglia doppia torsione 6x8 cm (D=60mm), Filo 2,7 mm, protezione in lega ZnAl5 con ricoprimento minimo 230 grammi/mq e successivo rivestimento polimerico in PVC.

La rete metallica costituente l’elemento dovrà avere maglie uniformi, essere esente da strappi ed avere il perimetro rinforzato con filo di diametro maggiorato rispetto a quello della rete stessa, inserito nella trama della rete o ad essa agganciato meccanicamente in modo da impedire lo sfilamento e dare sufficiente garanzia di robustezza.

Le caratteristiche geometriche e strutturali della rete metallica dovranno essere conformi a quanto indicato negli elaborati di progetto.

In particolare, per l’opera di ripristino in alveo, il materassino Reno da realizzare in alveo a protezione di metanodotti in attraversamento del fosso, avrà dimensione totale pari a 33,00 m x 4,00 m con l’utilizzo di moduli 1,00 m x 4,00 m e spessore di 0,30 m.

A monte e valle del materassino, saranno realizzate due briglie in gabbioni di dimensioni: lunghezza 5,00 m, larghezza 1,00 m, altezza 2,00 m e gaveta larga 2,80 m.

Rivestimento alveo in massi

A valle del materassino Reno verrà realizzata in alveo una protezione con massi naturali di 2° Categoria (1000-3000 kg), allo scopo di presidiare l’alveo del corso d’acqua nei confronti dell’azione erosiva della corrente idrica. Essendo costituita da materiale naturale, presenta in generale il vantaggio di inserirsi in maniera adeguata nel contesto ambientale di riferimento.

Caratteristiche dei materiali

Gli elementi costituenti il rivestimento di alveo in massi sono:

− materassino Reno e gabbioni conformi alle linee guida per la certificazione di idoneità tecnica all’impiego e l’utilizzo di prodotti in rete metallica a doppia torsione del settembre 2013 del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il materiale lapideo per il riempimento dei materassi e gabbioni metallici potrà essere costituito, indifferentemente, da ciottoli o da pietrame di cava proveniente da aree limitrofe, purché conformi per contenuto di inquinanti a quanto prescritto dal set

(8)

analitico previsto dal DM Ambiente 10 Agosto 2012 n. 162 in contenuto di Arsenico, Cadmio, Cobalto, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Mercurio, Idrocarburi C>12, Cromo totale ed esavalente, Amianto BTEX ed IPA.

Il rivestimento di parte dell’alveo a valle del materassino Reno e della traversa in gabbioni sarà realizzato con massi le cui caratteristiche dimensionali, meccaniche, di degradabilità ed ingelività saranno conformi alla normativa vigente SRG.

In particolare dovranno essere rispettati i seguenti limiti:

• peso di volume non inferiore a 22 kN/m3;

• resistenza a compressione superiore a 50 N/mm2;

• coefficiente di usura non superiore a 1,5 mm;

• coefficiente di imbibizione non superiore al 5%;

• elevata resistenza alla gelività (materiale non gelivo).

• massi naturali di 2° Categoria, duri e compatti, generalmente di natura calcarea, basaltica, granitica o trachitica privi di inclusioni e/o piani di sfaldamento. Si utilizzano elementi di pezzatura media dell’ordine di 0,3 – 0,7 m3 con scapolame di intasamento con pezzatura compresa tra 1,5 e 2 volte la maggiore dimensione della maglia della rete utilizzata;

• eventuali geosintetici per il rinforzo superficiale dei terreni.

Nella realizzazione delle opere, si dovrà utilizzare esclusivamente pietrame pulito, privo di matrice e di qualsiasi elemento di pezzatura inferiore a quella prescritta.

3.2. Posa in opera degli elementi

Gli elementi di protezione saranno posizionati secondo le indicazioni progettuali (“DISOR-151622-01Planimetria di dettaglio” e “DISOR-151622-02Profili longitudinali”).

Le opere di protezione in progetto dovranno essere realizzate secondo i seguenti standard e specifiche:

n. standard Tipologia di opera

C.13.40.70.02 Sistemazione idrauliche - alveo in massi C.13.40.70.04 Materassi metallici

(9)

n. specifica Argomento

C.13.20.06 Specifica tecnica per la realizzazione di opere in gabbioni ed in materassi metallici

Geometria e dimensioni dell'opera di difesa saranno rispondenti a quanto riportato negli elaborati di progetto (vedi “DISOR-151622-01Planimetria di dettaglio”).

Ad eccezione dei materiali lapidei, del materassino Reno e delle traverse in gabbioni, in alveo non sarà introdotto nessun altro tipo di materiale. Una volta realizzata l’opera, si procederà alla rimozione di tutti i materiali provvisoriamente utilizzati nelle precedenti operazioni di contenimento dell'erosione.

(10)

4. INTERVENTI DI RIPRISTINO MORFOLOGICO

Parte essenziale del progetto risultano essere gli interventi di ripristino morfologico che si rendono necessari al fine di riportare, alla fine dei lavori, i luoghi oggetto di intervento nel suo aspetto ante-operam.

Inoltre, al temine dei lavori si provvederà al ripristino dell'intera area oggetto di intervento cosi da riproporre quell'equilibrio paesaggistico antecedente le fasi di cantiere.

Ogni opera o manufatto che fosse danneggiato durante l'esecuzione dei lavori, sarà ricostruito con materiali e tipologie costruttive tipiche del luogo per riportarlo come allo stato originario.

(11)

5. STIMA VOLUMETRIA DI SUOLO MOVIMENTATA IN SCAVO E RIPORTO

L’intervento sul metanodotto in esercizio sarà realizzato mediante scavo a cielo aperto per l’alloggiamento delle opere di protezione e comporterà pertanto la produzione di materiale di risulta degli scavi, come si evince dagli elaborati grafici allegati alla presente relazione (planimetrie, profilo e sezioni trasversali).

Sulla base di quanto sopra sono state pertanto stimate le quantità di materiale di scavo e di riporto; i valori stimati sono riportati nella seguente Tabella 1.

Scavo per preparazione fondo

e pulizia alveo  40 m3

Riporto per rinterro e

riprofilatura alveo  40 m3

Tabella 1 – Stima volumetria suolo in scavo e riporto

Il materiale di risulta degli scavi sarà temporaneamente allocato in aree di stoccaggio individuate all’interno dell’area di cantiere.

Dalla Tabella 1 si evince che il materiale scavato sarà riutilizzato interamente per il rinterro e la riprofilatura dell’area di intervento. Il materiale impiegato per la realizzazione delle opere di protezione sarà prelevato da cava autorizzata e sarà composto da massi e ghiaia costituiti da elementi sani, tenaci, puliti e priva di elementi alterati (sostanze organiche e materiali coesivi) non contenente minerali pericolosi o inquinanti.

(12)

6. ELABORATI CARTOGRAFICI ALLEGATI

DISOR-151622-00 ... Planimetria generale (scala 1:10.000);

DISOR-151622-01 ... Planimetria generale con Piano di Fabbricazione (scala 1:10.000);

DISOR-151622-02 ... Planimetria generale con perimetrazione Zona ASI (scala 1:10.000);

DISOR-151622-03 ... Planimetria generale con PAI AdB Basilicata(scala 1:10.000);

DISOR-151622-04 ... Planimetria generale con Piano Paesistico Regionale (scala 1:10.000);

DISOR-151622-05 ... Planimetria generale con Vincoli nazionali (scala 1:10.000);

DISOR-151622-06 ... Planimetria di dettaglio e particolari costruttivi (scala 1:500);

DISOR-151622-07

...

Profili e sezioni stato di fatto e di progetto (scala 1:200);

DISOR-151622-DF ... Documentazione fotografica.

Riferimenti

Documenti correlati

La cauzione dovrà essere corredata da una dichiarazione di un istituto bancario, ovvero di una compagnia di assicurazione, contenente l’impegno a rilasciare, in caso di

METANODOTTO ALL.TO COMUNE DI POMARICO. Difesa trasversale briglia

Progettazione opere di difesa idraulica di un fosso in terra in agro del Comune di Pomarico (MT). COMUNE DI

La presenza del tratto tombinato subito a valle dell’attraversamento del metanodotto in progetto determina, in caso di massima piena (Tr= 200 anni), un innalzamento del pelo libero

A seguito delle attività di scavo della trincea per la posa in opera della variante i terreni costituenti l’area subiranno delle alterazioni, seppur temporanee, in quanto

Tali documenti devono contenere la massa di ogni singolo pezzo e il riepilogo delle masse relative ad ogni disegno costruttivo, al fine di ricavare le masse globali dei grigliati

- innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature,

Il tracciato del metanodotto in esame attraversa quindi aree dove sono presenti solamente rocce di natura vulcanica, con predominio di tufi e ignimbriti.. Lungo i tratti