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Centro per la Famiglia presso l Appartamento sito in Via Federico Cesi n. 44 Roma, bene confiscato alla criminalità organizzata

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Dipartimento Politiche Sociali Direzione Benessere e Salute

CAPITOLATO SPECIALE descrittivo e prestazionale

Appalto per l’affidamento del “Progetto Centro Famiglia II Livello”

Lotto 2

Centro per la Famiglia presso l’Appartamento sito in Via Federico Cesi n. 44 Roma, bene confiscato alla criminalità organizzata

CCUI S02438750586201900207 – CIG N. 84489061CC

ALLEGATO B 1

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Sommario

PREMESSA

1. OGGETTO DELL’APPALTO……… ..3

1.1 Finalità e Obiettivi……… 3

1.2 Azioni e Interventi………4

1.3 Personale previsto nel Progetto………4

1.4 Specificità operative del Sevizio richiesto………...5

1.5 Linee operative di intervento……….5

1.6 Funzioni e Attività………6

1.7 Il Coordinamento Tecnico-Organizzativo……….12

1.8 Il Coordinamento Metodologico………..12

1.9 Organismo attuatore……….13

2. EQUIPE PROFESSIONALE E ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO………14

3. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO……… ..15

3.1 Allestimento Struttura………..15

4. FUNZIONI DELLA COMMITTENZA………15

5. CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICO-ECONOMICA……… 15

6. VARIANTI MIGLIORATIVE………..19

7. MISURE DI TUTELA E PROTEZIONE DEGLI UTENTI……… ..19

8. SUBAPPALTO……… ...19

9. VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ E DEL RISPETTO DEI CCNL……… ..19

10. RINVIO ALLA NORMATIVA VIGENTE……… ..19

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PREMESSA

I Centri famiglia di II livello, cosi come delineati nel Piano Sociale Cittadino di Roma Capitale, si configurano come Poli specialistici integrati finalizzati a garantire in modo omogeneo, su tutto il territorio cittadino, efficaci azioni di tutela e promozione di benessere rivolte a bambini/e, adolescenti e famiglie.

Il loro intervento è rivolto a singoli cittadini che si recano spontaneamente al Centro, o su invio dei Servizi territoriali, o ad altre Istituzioni e/o Enti Pubblici o privati. Il Centro è organizzato per garantire alle famiglie in difficoltà il necessario orientamento, ed alla persona minorenne la possibilità di ricevere adeguata tutela, nelle situazioni di disagio evolutivo anche derivante da situazioni di pregiudizio e/o presunto abuso o maltrattamento infantile o adolescenziale. Il sistema di interventi è rivolto ai minori di età e alle loro figure di riferimento affettivo-relazionale, pensando sia alle famiglie di origine che a quelle adottive, senza escludere le situazioni di affidamento familiare o quelle in cui la persona minorenne si trova momentaneamente priva degli esercenti la responsabilità genitoriale (ad esempio nel caso dei MSNA). Il progetto prevede il finanziamento attraverso i fondi 285/97 “Infanzia e Adolescenza”.

L’aspetto qualificante di questi servizi specialistici risiede nella modalità di presa in carico dei casi. Essa avviene sempre in modo condiviso con la rete dei servizi territoriali che rimangono titolari del caso e responsabili del progetto complessivo e con cui verranno condivise funzioni, definiti gli obiettivi, la metodologia utilizzata, i tempi, i momenti ed i criteri di verifica a medio e lungo termine.

Il sistema ipotizzato dal Piano Sociale ed in particolare l’attivazione su tutti i Municipi dei Centri famiglia di I livello e dei 3 Centri specialistici di II livello, richiede una forte e coordinata capacità strategica di governare, direzionare e monitorare costantemente gli interventi allo scopo di mantenere i livelli essenziali, di ottimizzare ed integrare le risorse in campo e di sostenere adeguatamente tutti gli operatori pubblici e privati coinvolti.

Nel caso di segnalazione da parte dei Servizi socio-sanitari territorialmente competenti, il Dipartimento per le Politiche Sociali, in accordo con la ASL di riferimento, definirà le procedure di accesso ai Servizi integrati; le priorità di presa in carico al fine di rendere trasparente la formazione e la gestione della casistica.

1 Oggetto dell’appalto

L’appalto avrà per oggetto l’affidamento della “Gestione dei Centri Famiglia di II Livello”. Il sistema sarà realizzato in stretto raccordo con la Regione e le AA.SS.LL. romane, assieme alle quali i Centri Famiglia di II livello, costituiranno il completamento a livello cittadino.

1.1 Finalità e Obiettivi

Obiettivo dell’Amministrazione è assicurare quelle prestazioni indispensabili, dalla valutazione delle competenze genitoriali, agli incontri protetti, alle terapie in caso di abuso e maltrattamento come previste dai LEA sanitari, oggi assicurate in maniera non uniforme sul territorio comunale.

Il sistema, coerente ed integrato con il piano che sta realizzando la Regione Lazio, sarà incentrato su un Centro di coordinamento regionale e relativi snodi provinciali, dei quali, i Centri Famiglia di II livello, costituiranno il completamento a livello cittadino per Roma Capitale.

I Centri Famiglia di II livello, hanno l’intento di raggiungere quali obiettivi strategici:

 la prevenzione e salvaguardia delle famiglie che non vivono conclamate condizioni di disagio psicosociale;

 l’emergere di situazioni legate al “sommerso” che, come tali, non sono note ai Servizi territorialmente competenti, ma potrebbero vivere in circostanze potenzialmente a “rischio”;

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 l’attuare interventi di prevenzione, protezione e trattamento delle persone di minore età e del sistema familiare, sia esso quello di origine del minore o nei casi di adozione e affidamento particolarmente complessi;

 la rilevazione, valutazione, segnalazione e/o presa in carico di situazioni di presunto abuso, maltrattamento e violenza (nelle relazioni intime) in accordo con l’A.G. e in rete le altre istituzioni, servizi territoriali competenti e altre realtà territoriali di riferimento (CAV e case rifugio, Case famiglia, Comunità terapeutiche, ospedali, forze dell’ordine, ecc.);

 l’integrazione tra i Centri Specialistici di II livello e gli altri nodi della rete territoriale anche attraverso un costante monitoraggio degli interventi e interventi di supervisione interna ai Centri di II Livello e rivolta ai Centri di I Livello.

La pianificazione, la realizzazione e l’attuazione degli obiettivi suindicati, per la valenza socio-sanitaria degli stessi, si basa su un sistema di integrazione socio-sanitaria, già definito con un accordo di programma tra il Dipartimento delle Politiche Sociali e le tre ASL cittadine.

1.2 Azioni e interventi

Il programma di intervento che il Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute intende avviare prevede nello specifico:

 un forte impegno del Dipartimento nel guidare e accompagnare le azioni ipotizzate, sia sul piano della formazione degli operatori, sia sotto il profilo di coordinamento e di partecipazione diretta alle attività;

 un coinvolgimento diretto e integrato del sistema sanitario attraverso le ASL;

 una riduzione significativa dell’impegno economico complessivo necessario a garantire ai cittadini un sistema di servizio omogeneo e integrato;

 un aumento della capacità del sistema dei servizi socio-sanitari cittadini di fornire risposte adeguate, funzionali e tempestive ai bisogni delle persone di minore età e delle famiglie;

 una riduzione della ridondanza di interventi tra territori limitrofi attraverso la definizione di procedure condivise tra la rete municipale dei Centri I livello e Centri di II livello;

 un avanzamento verso una definizione di “modello” del sistema integrato socio-sanitario, con alta valenza in termini di politica sociale;

 il miglioramento della capacità di promuovere benessere e rispondere ai bisogni dell’utenza attraverso il potenziamento di procedure operative condivise tra tutti i servizi, gli Enti e le Istituzioni competenti in un’ottica integrata;

 l’implementazione di un sistema di valutazione e monitoraggio volto a verificare l’efficacia degli interventi.

1.3 Personale previsto nel Progetto

L’Organismo aggiudicatario dovrà garantire l’impiego minimo delle figure professionali e del monte ore per il periodo dell’affidamento, per ogni lotto, così come di seguito specificato:

- n. 1 Responsabile di Progetto a 20 h settimanali, con almeno uno dei seguenti requisiti:

a) laureati di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali-psicologica con esperienza adeguatamente documentata di almeno due anni nell’area minori e famiglie;

b) laureati di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico-educative, psicologiche o sanitarie, con esperienza di almeno quatto anni, nell’area minori e famiglie;

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c) diplomati di scuola secondaria superiore, con documentata esperienza, di almeno sei anni, nel ruolo specifico di responsabile di struttura o servizio socio assistenziale o socio educativo per minori;

- n. 2 Assistenti Sociali, presenti per di 30 h settimanali ciascuno, con esperienza nel settore di riferimento;

- n. 3 Psicologi/ghe, presenti per di 20 h settimanali ciascuno, con esperienza nel settore di riferimento;

- n. 1 amministrativo C1, presente per 20 h settimanali.

1.4 Specificità operative del Sevizio richiesto

Il Sistema cittadino dei Centri specialistici di II livello rivolti ai minori di età e alle famiglie, per gli aspetti metodologici e organizzativi, per la complessità degli interventi da realizzare, per la necessaria differenziazione e multi-professionalità dei soggetti coinvolti, offre una Struttura di Governance che orienta e gestisce i processi decisionali di programmazione e le prospettive di azione, che esplicita impegni e responsabilità, sia politiche che tecniche, di tutti gli attori coinvolti nel sistema complessivo dei servizi per la protezione, la tutela e la presa in carico psicosociale e socio-sanitaria delle persone di minore età e del sistema familiare

Come previsto dal Piano Sociale Cittadino di Roma Capitale, i Centri svolgono le loro attività in integrazione con i Servizi Sociali territoriali, le ASL di riferimento e in sinergia con la U.O. Protezione Minori del Dipartimento Politiche Sociali, e le Autorità Giudiziarie e gli altri Enti pubblici e privati di volta in volta competenti.

La linea operativa dei Centri mira a governare, direzionare e monitorare costantemente gli interventi allo scopo di mantenere i livelli essenziali, di ottimizzare ed integrare le risorse in campo promuovendo, incrementando e rafforzando le competenze delle famiglie.

1.5 Linee operative di intervento

Le linee operative definiscono gli specifici ambiti di intervento sociale e clinico che saranno svolte dai Centri specialistici di II Livello per persone di minore età e ambito familiare.

In relazione ai singoli casi, successivamente alla valutazione iniziale ed eventualmente dopo la verifica, effettuata dai Servizi territoriali a seguito della presa in carico, potranno essere attivate una o più linee operative.

L’Organismo proponente dovrà, quindi, attivare le sotto indicate specifiche linee operative di intervento, per quanto attiene alla integrazione sociale dei seguenti interventi socio sanitari, come stabilito nel DPCM del 12/01/2017 art. 24, in particolare relativamente:

AZIONI IN AMBITO SOCIALE DA CONCORDARE CON IL REFERENTE AMBITO DIPARTIMENTO:

- Accoglienza

- Consulenza psico-sociale

- Consulenza psicologico-giuridica - Orientamento legale

- Colloqui con i minori e con la rete familiare - Incontri di rete intra ed interistituzionali

- Sostegno alla genitorialità anche in casi di affido e adozione.

Le azioni di cui sopra e per le specifiche competenze, vedranno il coinvolgimento anche delle competenze interne al Dipartimento afferenti al Centro Affido e Adozioni, alla rete municipale (compresi i Centri di I Livello) e ad altri servizi e progettualità di volta in volta funzionali alla definizione degli interventi.

AZIONI IN AMBITO SANITARIO DA CONCORDARE CON REFERENTE CLINICO AMBITO ASL:

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- Assessment individuale, di coppia o del sistema familiare - Valutazione delle competenze genitoriali

- Presa in carico clinica e socio-sanitaria - Incontri protetti valutativi e/o terapeutici

Le azioni di cui sopra e per le specifiche competenze, vedranno il coinvolgimento anche dei servizi specialistici delle ASL ovvero TSRMEE, SERD, DSM, Consultori familiari, Pronto Soccorsi, etc.

VALUTAZIONE E MONITORAGGIO

- Raccolta e organizzazione dei dati relativi alle attività del Centro;

- Relazioni a corredo degli interventi effettuati;

- Incontri periodici di supervisione metodologica rivolta all’èquipe del Centro di II Livello;

- Incontri periodici di supervisione metodologica rivolta ai/alle referenti dei Centro di I Livello;

- Monitoraggio delle azioni erogate e dell’efficacia degli interventi secondo indicatori di qualità.

1.6 Funzioni e Attività

In ciascun Centro specialistico, fermo restando i LEA Sanità (così come definiti all’art. 24 DPCM 12/01/2017), devono essere previste le seguenti attività:

A. Accoglienza e orientamento alla famiglia: interventi finalizzati al sostegno e alla valorizzazione della stessa, intesa quale risorsa e luogo elettivo di cura e crescita del minore;

B. Valutazione del contesto familiare e psicologica dei componenti del nucleo nei casi di abuso, maltrattamento, trascuratezza, violenza domestica, inadeguatezza genitoriale;

C. Valutazione psico-diagnostica delle capacità genitoriali e della qualità delle relazioni familiari, prognosi in relazione ai bisogni evolutivi del minore;

D. Valutazione psico-diagnostica del minore nei casi di abuso, maltrattamento e trascuratezza;

E. Spazi specialistici e protetti di incontro per il mantenimento delle relazioni familiari:

a) di tipo valutativo;

b) di tipo terapeutico F. Trattamento:

- psicoterapia rivolta al soggetto in età evolutiva, con particolare attenzione e priorità ai minori collocati fuori dalla loro famiglia;

- psicoterapia e sostegno ai genitori e ai caregivers;

- psicoterapia delle famiglie

G. Interventi specialistici per nuclei separati, con particolare attenzione all’alta conflittualità;.

H. Consulenza legale rivolta agli operatori ed ai cittadini;

A. Accoglienza e orientamento alla famiglia: interventi finalizzati al sostegno e alla valorizzazione della stessa, intesa quale risorsa e luogo elettivo di cura e crescita del minore

DESCRIZIONE

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Le attività previste fanno riferimento ad interventi finalizzati al sostegno e alla valorizzazione della “famiglia”, intesa quale risorsa e luogo elettivo di cura e crescita della persona in età evolutiva. L’accesso al Centro Famiglie di II livello è rivolto a tutte le famiglie residenti nel territorio romano, anche qualora non fossero seguite dai servizi socio-sanitari territorialmente competenti. Pertanto, l’accesso può essere spontaneo - ad esempio nel caso di famiglie adottive, affidatarie, con particolare riferimento alle famiglie che accolgono MSNA - e/o può avvenire con mirata segnalazione da parte dei Servizi socio-sanitari territorialmente competenti che hanno già in carico il caso.

Azioni specifiche per quest’area sono:

-AMBITO SOCIALE -

- consulenza psico-sociale per l’analisi della domanda

- integrazione con i Servizi territoriali per la formulazione di un progetto di consulenza e sostegno.

-AMBITO SANITARIO -

- interventi di Consulenza e/o sostegno psicologico individuale;

- interventi di Consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e alla famiglia;

- interventi di Consulenza e/o sostegno psicologico di gruppo.

B. Valutazione del contesto familiare e psicologica dei componenti del nucleo nei casi di abuso, maltrattamento, trascuratezza, violenza domestica, inadeguatezza genitoriale;

DESCRIZIONE

Nei casi complessi in cui si ravvisano possibili fattispecie di reato - quali presunti maltrattamenti e/o abusi a danno di persone minorenni, compresa la trascuratezza, la violenza in ambito familiare e la violenza assistita, etc., la valutazione del contesto familiare può essere integrata da ulteriori approfondimenti, anche di natura psicologica e/o sanitaria, solo ed esclusivamente se è già stato avviato l’iter giudiziario o comunque sempre in accordo con le autorità competenti. In caso contrario il Centro ha l’esclusivo obbligo di segnalare all’Autorità Giudiziaria competente (Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma) il caso e astenersi da qualunque tipo di valutazione specialistica. Nel caso di situazioni di pregiudizio in cui i presunti responsabili siano proprio gli esercenti la responsabilità genitoriale sarà necessario segnalare la situazione anche alla Procura presso Tribunale per i Minorenni di Roma o comunque considerare eventuali interventi pregressi o successivi di limitatezza, sospensione o decadenza della genitorialità. Negli altri casi, come ad esempio manifestazioni di disagio evolutivo, condotte o dinamiche prevaricatorie emerse all’interno dell’ambiente scolastico oppure coppie genitoriali con alti livelli di conflittualità (ed il conseguente possibile impatto negativo sui figli), il Centro può decidere se procedere con la valutazione e con ogni altra azione supportiva ritenuta opportuna, anche in rete con altri snodi territoriali.

Azioni specifiche per quest’area sono:

-AMBITO SOCIALE -

- consulenza psico-sociale e psicologico-giuridica per l’analisi della domanda;

- coordinamento con la rete integrata dei servizi territoriali e delle istituzioni giudiziarie -AMBITO SANITARIO -

- Assessment - Colloqui clinici

- Esami psicodiagnostici

- Eventuale invio ai Servizi sanitari specialistici

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-“Incontri protetti”, attivati se ritenuti necessari dal Servizio inviante o comunque concordati in sede di presa in carico.

C. Valutazione psico-diagnostica delle capacità genitoriali e della qualità delle relazioni familiari, prognosi in relazione ai bisogni evolutivi del minore

DESCRIZIONE

La valutazione delle competenze genitoriali è un intervento complesso necessario in quei casi in cui, dopo la valutazione socio-ambientale rivolta alle famiglie, sono emerse situazioni di sospetto disagio psicologico o psicopatologia in una o in entrambe le figure genitoriali, disturbi nelle relazioni sia interne che sociali che caratterizzano il nucleo familiare come multiproblematico e a rischio.

Tale valutazione mira ad approfondire gli elementi di rischio e gli elementi protettivi della genitorialità al fine della verifica delle competenze genitoriali atte a garantire il benessere psicofisico dei minori d’età.

La valutazione delle competenze genitoriali è un’attività diagnostica di tipo dinamico, un intervento complesso che deve essere comprensivo degli aspetti psicologici, sociali, educativi e giuridici, costruito attraverso l’utilizzo di metodologie definite e specifiche, e articolato in modo tale da definire tempi e obiettivi di sviluppo monitorabili.

Azioni specifiche per quest’area sono:

-AMBITO SOCIALE -

- consulenza psico-sociale e psicologico-giuridica per l’analisi della domanda;

- valutazione delle dinamiche relazionali;

- coordinamento con la rete integrata dei servizi territoriali e delle istituzioni giudiziarie.

-AMBITO SANITARIO - -Assessment

-Colloqui clinici

-Esami psicodiagnostici

-Eventuale invio ai servizi sanitari specialistici

-“Incontri protetti”, specificatamente previsti nel progetto e attivati se ritenuti necessari dal Servizio inviante o comunque concordati in sede di presa in carico.

D. Valutazione psico-diagnostica del minore nei casi di abuso, maltrattamento e trascuratezza DESCRIZIONE

L’abuso e il maltrattamento all’infanzia, rappresentano oggi un problema serio e complesso di salute pubblica che necessita di percorsi di valutazione e intervento integrati. Da una parte, la valutazione dei casi non è per nulla semplice: sia perché, considerata la natura del fenomeno e il modo di interpretarne le varie tipologie è lasciata spesso alla competenza di chi è chiamato ad intervenire, sia perché, storicamente, il ventaglio delle definizioni si è andato allargando al punto da includere diverse condotte, all’interno e/o all’esterno dell’ambito familiare, che vanno dalla violenza fisica, alla trascuratezza, allo sfruttamento sessuale (pedopornografia on line, pornografia minorile, grooming, etc.) del bambino/adolescente all’abuso psicologico (ad esempio nei casi di violenza assistita). Inoltre, gli effetti clinici prodotti dalle diverse forme di abuso non sono misurabili né adottando un punto di vista categoriale né considerando a priori le caratteristiche negative e la peculiarità delle condotte. A non essere semplice è altresì la presa in carico, poiché queste condotte consistono anche in

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possibili fattispecie di reato, implicando procedure e strumenti in ambito giudiziario con cui necessario interfacciarsi (pensiamo ad esempio alla necessità del pubblico ministero di raccogliere le prime dichiarazioni di un bambino presunta vittima, e ai rischi di suggestionabilità e inquinamento della testimonianza nel caso in cui all’interno del Centro si procedesse incautamente nell’ascoltare, lo stesso bambino, per il presunto abuso prima di un raccordo operativo), per evitare sovrapposizioni e quindi ulteriori vittimizzazioni. La letteratura specialistica suggerisce pertanto di affrontare questi casi attraverso un approccio ecologico – che consideri tutti i livelli di rischio e le risorse (fattori di protezione e resilienza) proprie del contesto e del bambino – e multisistemico - che preveda la collaborazione tra differenti livelli afferenti al sistema psico-sociale, clinico e giudiziario. Lo stesso trattamento deve essere inteso in termini ampi, come un insieme di interventi effettuati allo scopo di tutelare la presunta vittima e la sua famiglia, interrompendo le violenze subite e facilitandola nei suoi cambiamenti positivi, in un’ottica integrata. Per queste ragioni la valutazione di questi casi deve essere sempre effettuata e gestita in accordo con le autorità competenti.

Le azioni specifiche per questa area sono:

-AMBITO SOCIALE -

- Consulenza psico-sociale e psicologica-giuridica per l’analisi della domanda;

- Colloqui psicologici con la rete familiare;

- Coordinamento con la rete integrata dei servizi territoriali e delle Istituzioni giudiziarie.

-AMBITO SANITARIO - - Assessment;

- Esame psicodiagnostici;

- Eventuale invio ai Servizi sanitari specialistici nell’ambito delle attività di coordinamento dei GIL - Incontri di rete.

E. Spazi specialistici e protetti di incontro per il mantenimento delle relazioni familiari DESCRIZIONE

I Centri famiglia di II livello vogliono rappresentare uno spazio specialistico, neutrale e protettivo della relazione genitoriale, atto a garantire, da un lato il diritto di visita e di relazione tra figli e figure affettivamente significative di riferimento, anche con interventi supportivi e trattamentali se necessari, dall’altro la tutela di questo legame nella salvaguardia del benessere psico-fisico di bambini e adolescenti. Si tratta di un intervento psicologico-giuridico volto a favorire la continuità affettiva in situazioni di grave pregiudizio per persone in età evolutiva coinvolte in situazioni di trascuratezza e abbandono, maltrattamento fisico, psicologico, abuso sessuale e violenza assistita; ma è anche uno strumento di tutela, nei casi di affidamento etero-familiare e adozione, volto a favorire sia l’inserimento del bambino o adolescente nella famiglia affidataria, sia il mantenimento dei rapporti o, la chiusura definitiva (in caso di adozione), con la famiglia di origine. In altri termini, l’obiettivo di questo tipo di intervento è quello di promuovere, ove possibile, il mantenimento del legame relazionale ed emotivo tra genitori e figli che hanno subìto o hanno in corso un’interruzione di rapporto. Il focus dell’intervento è posto sul bisogno del bambino di essere tutelato e, al contempo, veder osservata e valutata o salvaguardata la relazione affettiva ed educativa con i genitori o i care-givers nel caso di spazio di tipo terapeutico.

La centralità sull’interesse del bambino significa quindi valutare attentamente le condizioni emotive, affettive e cognitive dello stesso prima di procedere con lo stesso intervento una volta richiesto dai servizi territoriali o dall’autorità giudiziaria.

Gli interventi previsti, previa verifica di fattibilità, si declinano pertanto in due diverse tipologie:

 incontri protetti di tipo valutativo ovvero incontri volti all’osservazione e valutazione della relazione genitoriale/legame affettivo-relazionale della persona in età evolutiva con la/e sua/e figure di riferimento.

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Tale attività sarà utile a definire il ventaglio di fattori di rischio su cui intervenire a livello terapeutico in un’ottica di miglioramento e i fattori di protezione e le risorse a livello relazionale;

 incontri protetti di tipo terapeutico ovvero incontri volti al trattamento della relazione genitori-figli nel caso venga rilevata nella fase precedente o segnalata (dai servizi territoriali o dall’autorità giudiziaria) la presenza di elementi di rischio nella relazione su cui intervenire anche considerando le risorse da promuovere e valorizzare.

Le azioni specifiche per questa area sono:

-AMBITO SOCIALE -

- Consulenza psico-sociale e psicologica-giuridica per l’analisi della domanda;

- Consulenza psicologica volta a valutare la fattibilità degli incontri in accordo con i servizi socio-sanitari;

- Coordinamento con la rete integrata dei servizi territoriali e delle istituzioni giudiziarie.

-AMBITO SANITARIO -

- Incontri protetti di tipo valutativo;

- Incontri protetti di tipo terapeutico;

- Incontri di rete.

F. Trattamento DESCRIZIONE

Il trattamento, ossia l’attività di psicoterapia, sia essa individuale, di coppia o del sistema familiare, è volta a ridurre le condizioni di malessere e sofferenza, eventuali sintomatologie cliniche, le condotte disadattive all’interno di un nucleo relazionale favorendo al contempo un cambiamento positivo in un’ottica adattiva e promozionale di risorse. Nello specifico, l’intervento trattamentale, si muove su tre ambiti:

a) psicoterapia rivolta al soggetto in età evolutiva, con particolare attenzione e priorità ai minori collocati fuori dalla loro famiglia

La formulazione del progetto di presa in carico terapeutica nei Servizi territoriali per l’età evolutiva rappresenta un compito di massima attenzione e complessità. Lo sviluppo infantile, in quanto prodotto di un’interazione dinamica continua tra il bambino e le esperienze fornite dal contesto evolutivo familiare e socio culturale, richiede interventi articolati ed integrati.

B) psicoterapia e sostegno ai genitori e ai caregivers

Il supporto alla specifica funzione parentale, sia esso rivolto ai genitori o alle figure sostitutive, è ormai considerato fondamentale e altamente utile allo sviluppo emotivo dei bambini e l’acquisizione di autonomia e capacità congrue allo stadio evolutivo. Ciò che sostanzia tale ottica è il sempre maggior consenso intorno ad un modello epistemologico di tipo relazionale nella formazione psichica del bambino.

C) psicoterapia delle famiglie

Il trattamento familiare risulta essere maggiormente indicato quando il malessere dell’individuo viene rintracciato all’interno del sistema familiare. Grazie al trattamento terapeutico cambiano le posizioni dei componenti del sistema e quindi le loro esperienze soggettive e relazionali.

Le azioni specifiche per questa area sono:

- AMBITO SOCIALE

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- Consulenza psico-sociale per l’analisi della domanda;

- Coordinamento con la rete integrata dei servizi territoriali, se presente.

- AMBITO SANITARIO

- Psicoterapia rivolta a persone in età evolutiva;

- Psicoterapia o sostegno psicologico di genitori o figure sostitutive;

- Terapia familiare.

G. Interventi specialistici per nuclei separati, con particolare attenzione all’alta conflittualità;.

DESCRIZIONE

Con interventi specialistici per nuclei separati o separanti ad alta conflittualità si intende quella complessa attività di presa in carico multiprofessionale ed interistituzionale di situazioni familiari nelle quali la conflittualità viene agita e reiterata coinvolgendo i figli (direttamente o indirettamente). La conflittualità, presente in una certa quota, anche se congelata, in tutte le separazioni, può produrre un indebolimento della capacità genitoriale di garantire la tutela dei figli, uno sfaldamento del coordinamento genitoriale necessario al fine di condividere non solo le strategie educative ma anche le scelte in ambito educativo, sanitario e sociale, con il rischio di compromettere il benessere evolutivo nei figli. Spesso questi conflitti sfociano in guerre giudiziarie, per questo motivo è fondamentale attuare delle azioni di supporto della coppia genitoriale mirate a sanare il conflitto e riparare i danni (emotivi e relazionali) prodotti dalla separazione. E’ altresì fondamentale in questi casi, considerare ed escludere la presenza di condotte aggressive e persecutorie agite da uno (o entrambi) gli esercenti la responsabilità genitoriale al fine di non confondere la dinamica conflittuale, con l’eventuale presenza di situazioni connotate come violente, più che come conflittuali. Sarà in tal senso necessaria un’attenta valutazione integrata che consideri anche l’eventuale cornice giudiziaria (in ambito civile o anche penale) in cui inserire l’intervento.

Le azioni specifiche per questa area sono:

- AMBITO SOCIALE -

- Consulenza psico-sociale e psicologica-giuridica per l’analisi della domanda;

-Coordinamento con la rete integrata dei servizi territoriali e delle istituzioni giudiziarie, se coinvolte.

-AMBITO SANITARIO -

- Consulenza e/o sostegno psicologico individuale;

 Consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e alla famiglia.

H. Consulenza legale rivolta agli operatori e ai cittadini

DESCRIZIONE

La linea operativa di Consulenza legale è aperta agli operatori e alle operatrici dei Servizi territoriali, ai singoli interlocutori di Enti Pubblici e del privato sociale. Questa linea di servizio, quindi, seppur collocata nei Centri famiglia di II livello si rivolge ad una utenza maggiore, riferibile all’intera popolazione adulta e a tutti coloro che usufruiscono anche dei Centri municipali di I livello. Offre un servizio di informazione, orientamento e

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consulenza tecnico-giuridica in merito a tematiche di natura legale di diritto di famiglia e minorile, diritto e procedura penale ordinaria e minorile. Più propriamente intende:

 Fornire agli utenti informazioni e cognizioni su aspetti attinenti all’ambito giuridico (diritto di famiglia, diritto minorile, diritto e procedura penale, etc.), negli aspetti teorici e nelle implicazioni pratiche;

 Orientare i cittadini nella fruizione di servizi legali gratuiti (gratuito patrocinio, patronati, associazioni, ecc.) e in generale la tutela di specifici diritti;

 Orientare su diritti e doveri di ogni membro delle famiglie, sui diritti dei minori e in materia di responsabilità genitoriale;

 Fornire agli operatori sociali un orientamento legale nell’espletamento dei loro compiti istituzionali e per la gestione dei casi;

 Offrire specifici approfondimenti legali agli operatori che gestiscono contenziosi.

Le azioni specifiche per questa area sono trasversali sia all’ambito sociale che sanitario e vengono attivate previa consulenza psico-sociale e psicologica-giuridica volta all’analisi della domanda.

1.7 Il Coordinamento Tecnico-Organizzativo

E’ composto dai Referenti tecnici incaricati da ciascuna delle istituzioni coinvolte nei processi di sviluppo del sistema (referenti tecnici del Dipartimento, referenti delle ASL coinvolte), dai Responsabili dei 3 Centri specialistici che saranno individuati dal Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute, con il supporto tecnico di consulenti esperti per le azioni di valutazione e monitoraggio.

Il coordinamento tecnico organizzativo avrà le seguenti funzioni:

 verificare la costante rispondenza del sistema e delle procedure operative dei Centri specialistici per minori e famiglie agli obiettivi di politica socio-sanitaria dei servizi concordati dalle Istituzioni coinvolte anche attraverso incontri periodici di supervisione metodologica rivolti all’èquipe del Centro di II Livello;

 garantire il raccordo metodologico tra i 3 Centri Famiglia di II livello e i Servizi di I livello (anche attraverso riunioni di coordinamento specifiche e incontri periodici di supervisione rivolti ai referenti municipali dei Centri di I Livello);

 garantire il raccordo con i Servizi invianti e con i referenti incaricati dei Servizi e delle Istituzioni giudiziarie (anche attraverso riunioni di coordinamento specifiche e incontri esterni);

 individuare eventuali criticità strutturali nel processo di gestione delle linee di attività e elaborare soluzioni migliorative da sottoporre a validazione sia tecnica che amministrativa;

 individuare eventuali criticità inter-istituzionali nella gestione dei casi (rapporto con le AA.GG., raccordo con l’azione del Tutore, difficoltà contingenti nella collaborazione tra servizio ASL e servizio municipale relativamente alla gestione dei casi);

 definire le linee di formazione integrata da proporre ai responsabili delle Istituzioni coinvolte, a supporto della crescita qualitativa del sistema dei Centri specialistici per minori e famiglie;

 garantire il monitoraggio periodico, quantitativo e qualitativo delle linee di servizio erogate dai Centri famiglia di II livello. Tale monitoraggio dovrà avere una cadenza bimestrale e l’operatore tecnico di supporto sarà responsabile dell’elaborazione del rapporto di monitoraggio;

 garantire un sistema di valutazione e monitoraggio delle metodologie adottate dai Centri;

 curare la redazione e la diffusione di buone prassi e linee guida integrate, comuni e condivise.

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1.8 Il Coordinamento Metodologico

Nel delineare i livelli organizzativi e di gestione nei Centri specialistici di II livello per i minori di età e famiglie, è prevista la presenza di:

 Un Referente individuato nell’ambito del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale;

 Un Responsabile Clinico, individuato nell’ambito della ASL;

 Un Referente per Ciascun Centro Famiglia di II livello, individuato nell’ambito del Dipartimento Politiche Sociali, che avrà funzioni di verifica e supporto per l’esecuzione delle attività previste dai Centri specialistici di II livello.

Il Coordinamento metodologico, composto dai referenti tecnici delle istituzioni coinvolte nei processi di Governance, presente a livello territoriale, nel perseguire le visioni condivise di sviluppo, avrà il compito di:

 strutturare le forme di coordinamento specifiche per la gestione dei Servizi integrati afferenti alla propria area tematica;

 coordinare la progettazione di un sistema informativo omogeneo ed integrato per le aree di intervento socio-sanitario di propria competenza;

 costituire un Osservatorio tematico attraverso un sistema di rilevazione dei problemi e dei bisogni emersi e di monitoraggio degli interventi attivati;

 definire le procedure di accesso ai Servizi integrati, le priorità di presa in carico al fine di rendere trasparente la formazione e la gestione delle liste d’attesa;

 analizzare e risolvere le criticità emergenti nella gestione dei Servizi integrati, con particolare riferimento alla gestione dei casi in carico e alle modalità di erogazione degli stessi;

 elaborare documenti tecnici, regolamenti o linee guida con riferimento alla messa in campo di interventi e servizi di “quadrante” a valenza intermunicipale e sovradistrettuale, con l'obiettivo di uniformare le procedure, definire metodologie di lavoro uniformi con particolare riferimento alle azioni, ruoli e competenze di ciascuno livello organizzativo coinvolto nei diversi processi;

 redigere trimestralmente un report periodico di monitoraggio dello stato di realizzazione delle azioni programmate e dell’impiego delle risorse da inviare al Coordinamento Inter-istituzionale e da diffondere tra gli operatori delle Istituzioni firmatarie;

 proporre percorsi di formazione rivolta agli operatori socio-sanitari e agli altri interlocutori degli enti pubblici e privati coinvolti nella gestione dei casi;

 garantire percorsi periodici di supervisione specialistica integrata rivolta all’équipe dei Centri di II Livello e ai referenti municipali e sanitari dei Centri di I Livello;

 curare i rapporti con le risorse del territorio (terzo settore e volontariato) e con eventuali altre organizzazioni coinvolte nel processo di governance;

 elaborare e proporre ipotesi di sviluppo dei livelli di integrazione socio-sanitaria.

1.9 Organismo attuatore

L’Organismo attuatore, dovrà individuare:

(14)

 un/a Responsabile di Progetto individuato dall’Organismo attuatore che avrà come compito primario il raccordo operativo con il/la referente del Dipartimento e della ASL, monitorare in accordo con il referente stesso, la programmazione delle attività, l’organizzazione degli operatori;

 un’Èquipe multi-professionale integrata idonea alla realizzazione delle attività e dei servizi previsti composta da figure professionali quali psicologi, assistenti sociali, consulente legale nell’ottica dell’efficacia del servizio;

Presso il “Centro” dovrà essere predisposta:

 una metodologia definita e articolata secondo tempi concordati con il Servizio/Istituzione/Ente inviante (laddove l’accesso non sia spontaneo) e coerente con la vision del Centro e le procedure operative previste;

 per ogni caso trattato una cartella psico-sociale e clinica informatizzata che risponda a finalità non solo trattamentali, ma anche di ricerca e raccolta dati;

 una banca dati informatizzata, costantemente aggiornata, contenente tra l’altro:

- data invio;

- data di effettiva presa in carico;

- Servizio che ha in carico il caso;

- tipologia della prestazione;

- ogni altra informazione utile relativa al caso, anche di carattere amministrativo;

 azioni attivate e termine del singolo caso, numero e tipologia di interventi operati.

Dovrà essere prevista la possibilità di estrazioni statistiche sulle diverse variabili memorizzate e la possibilità di modifiche degli strumenti di rilevazione dati sulla base delle richieste del Dipartimento.

2 Equipe Professionale e organizzazione del Servizio

L’Organismo aggiudicatario dovrà garantire l’impiego minimo delle seguenti figure professionali e del monte ore per il periodo dell’affidamento, specificato:

- n. 1 Responsabile di Progetto 20 h settimanali;

- n. 2 Assistenti Sociali, presenti per 30 h settimanali ciascuno;

- n. 3 Psicologi, presenti per 20 h settimanali ciascuno ; - n. 1 Amministrativo C1 per 20 h ore settimanali;

Responsabile/Coordinatore che ha la responsabilità sia della struttura che del servizio prestato.

In particolare è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della gestione di tutte le attività che si svolgono nel Centro.

Il ruolo di Responsabile è ricoperto da:

a) laureati di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali-psicologica con esperienza adeguatamente documentata di almeno due anni nell’area minori;

b) laureati di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico-educative, psicologiche o sanitarie, con esperienza di almeno quatto anni, documentata, nel settore;

c) diplomati di scuola secondaria superiore, con documentata esperienza, di almeno sei anni, nel ruolo specifico di responsabile di struttura o servizio socio assistenziale o socio educativo per minori;

Avrà il compito di:

 raccordo operativo con i referenti del Dipartimento e responsabile clinico delle Asl;

 monitorare la programmazione dell’attività;

 gestire l’organizzazione del personale e la gestione del servizio curando la rete con i servizi

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afferenti;

 individuare, anche in situazioni di emergenza, soluzioni di eventuali problemi connessi allo svolgimento del servizio.

Assistente Sociale, avrà il compito di ottimizzare ed integrare le risorse in campo promuovendo, incrementando e rafforzando le competenze delle famiglie anche quelle sottoposte a provvedimenti dell’AA.GG. In carico ai servizi sociali Municipali. l’esperienza pluriennale verrà valutata secondo quanto previsto nel punto 1.3 dei criteri di valutazione.

Psicologo, avrà il compito di garantire il necessario supporto alle famiglie in difficoltà che presentano situazioni di elevata complessità socio-psicologiche attraverso diagnosi, prognosi e trattamento.

possesso dalla Laurea in Psicologia. l’esperienza pluriennale verrà valutata secondo quanto previsto nel punto 1.2 dei criteri di valutazione;

È a carico dell’Organismo affidatario munire tutti i dipendenti dei dispositivi di protezione per l’emergenza sanitaria, previsti dalla normativa vigente.

I costi di gestione, così come quantificato nello schema della progettazione a base di gara (ALL. A), ricomprendono la messa a disposizione di strumentazioni informatiche di supporto ( n. 3 postazioni PC complete di software compatibili con gli standard dell’Amministrazione, stampante ecc..), telefoni cell ulari con scheda e numero telefonico dedicato, che dovranno essere dettagliate nell’offerta tecnica. Le spese di manutenzione ordinaria e la custodia dell’immobile sono a carico dell’Organismo affidatario. Le spese di manutenzione straordinaria e quelle relative alle utenze idriche, elettriche e gas sono a carico dell’Amministrazione Capitolina.

3 Localizzazione dell’intervento

Per quanto riguarda il Lotto 2, la sede individuata da Roma Capitale è quella di via Cesi 44, Roma (D.D. n.

4024 del 06/12/2018) 3.1 Allestimento Struttura

Affinché la citata struttura sia operativa, è necessario provvedere all’adeguamento dell’allestimento interno e alla dotazione delle necessarie attrezzature la cui spesa sarà a carico dell’Organismo affidatario.

L’allestimento della struttura deve rispondere alle normative di sicurezza per l’infanzia e tutti gli arredi devono essere conformi alla normativa comunitaria e marcata CE.

Si precisa che con il termine “arredo” si intende, oltre l’arredamento in genere, anche attrezzature, macchinari e materiale finalizzato e funzionale alle attività a cui la struttura è destinata ivi comprese quelle ludico- ricreative della struttura.

4 Funzioni della Committenza

La U.O. Protezione Persone Minore Età mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo delle prestazioni attraverso proprio personale.

Tale personale è incaricato dalla stessa ad assolvere le seguenti attività specifiche:

 Coordinare i rapporti inter-istituzionali con i soggetti interessati;

 Sovrintendere alla regolare esecuzione del servizio oggetto dell’affidamento;

 Coordinare la pianificazione degli interventi.

5 Criteri di valutazione dell’offerta Tecnico-Economica

L’appalto è aggiudicato in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, ai sensi dell’art. 95, comma 3 lettera a) del Codice.

(16)

La valutazione dell’offerta tecnica e dell’offerta economica saranno effettuate in base ai seguenti punteggi:

PUNTEGGIO MASSIMO

Offerta tecnica 80

Offerta economica 20

TOTALE 100

Il punteggio dell’offerta tecnica è attribuito sulla base dei criteri di valutazione elencati nella sottostante tabella con la relativa ripartizione dei punteggi:

CRITERI DI VALUTAZIONE

SUB-CRITERI E CRITERI MOTIVAZIONALI

PUNTEGGI O MAX SOTTOCRIT

ERI 1. PROFESSIONALITÀ, VALORIZZAZIONE E FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE

UTILIZZATE Criterio quantitativo

PUNTI MAX 20

1.1- Esperienza del Responsabile del progetto nello specifico campo e tipologia di servizio Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza del responsabile

Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) del coordinatore proposto, resa dall’interessato ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio:

- titoli di studio e anno di conseguimento:

- esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate in servizi socio-assistenziali-sanitari rivolti a persone di minore età e/o famiglie, con indicazione della qualifica ricoperta, riconducibile al ruolo di responsabile, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato.

Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate.

Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni come Responsabile in esperienze professionali maturate in servizi socio-assistenziali-sanitari rivolti a persone di minore età e/o famiglie, (ottenuta dalla sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati ulteriori rispetto al requisito richiesto al §2 capitolato)

Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i-esimo

Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo

Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza

Il responsabile/coordinatore proposto dovrà essere impiegato nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovrà essere sostituito da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori

8

1.2 Esperienza degli Psicologi nello specifico campo e tipologia di servizio Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza degli Psicologi individuati per il servizio.

Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) delle figure professionali proposte, resa dagli interessati ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio:

- titoli di studio e anno di conseguimento:

- esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate nel ruolo di Psicologo in servizi socio- assistenziali-sanitari rivolti a persone di minore età e/o famiglie, con indicazione della qualifica ricoperta, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato.

Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate.

Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni in esperienze professionali maturate in servizi socio-assistenziali- sanitari rivolti a persone di minore età e/o famiglie, (ottenuta dalla media della sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati da ciascuno dei tre soggetti)

Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax

6

(17)

Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i-esimo Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo

Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza

Gli Psicologi proposti dovranno essere impiegati nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovranno essere sostituiti da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori.

1.3 Esperienza degli Assistenti sociali nello specifico campo e tipologia di servizio Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza degli Assistenti sociali individuati per il servizio.

Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) delle figure professionali proposte, resa dagli interessati ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio:

- titoli di studio e anno di conseguimento:

- esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate nel ruolo di Assistente sociale in servizi socio-assistenziali-sanitari rivolti a persone di minore età e/o famiglie, con indicazione della qualifica ricoperta, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato.

Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate.

Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni in esperienze professionali maturate in servizi socio-assistenziali- sanitari rivolti a persone di minore età e/o famiglie, (ottenuta dalla media della sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati da ciascuno dei due soggetti).

Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i-esimo

Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo

Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza

Gli Assistenti sociali proposti dovranno essere impiegati nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovranno essere sostituiti da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori.

6

2. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO Criterio qualitativo

MAX 40 PUNTI

2.1 Modalità operative di gestione del servizio

Nell’offerta tecnica dovranno essere individuate e descritte le modalità operative del servizio e la definizione dell’organizzazione oraria dell’equipe, con particolare attenzione ai seguenti aspetti, che saranno considerati quali elementi da prendere in considerazione, ai fini dell’attribuzione dei coefficienti nell’ambito della valutazione complessiva del presente sub elemento:

• capacità organizzativa (Intensità dell’intervento, flessibilità, mezzi messi a disposizione)

• metodologia definita e articolata secondo i tempi concordati con i Servizi/Istitituzioni/Enti invianti

• individuazione di modelli di rete con il territorio e modalità di integrazione socio-sanitaria

• descrizione delle funzionalità della banca dati proposta

• report trimestrali relativi l’andamento della casistica in carico

Parametro di valutazione:

Range (graduazione) di attribuzione dei

coefficienti

Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione

1 – 0,75

Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività.

0,74– 0,50

Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività.

0,49 – 0,25

Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative.

0,24 – 0 Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in

23

(18)

modo complessivamente sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative.

2.2 - Organizzazione del lavoro

Nell’offerta tecnica dovrà essere esplicitata nel dettaglio l’organizzazione del lavoro proposta; le modalità che saranno attuate per il contenimento del turn-over e per evitare l’ingenerarsi di condizioni di stress da burn-out; la formazione del personale affidata ad organismi esterni.

Nell’ambito della valutazione comunque complessiva del presente sub-elemento, saranno considerati quali elementi da prendere in considerazione, ai fini dell’attribuzione dei coefficienti, i seguenti aspetti:

- Esperienza complessiva in servizi analoghi a quelli oggetto di gara, del personale proposto (escluso quello indicato ai sub-criteri 1.1 e 1.2)

- Modalità di ottimizzazione e sinergia delle risorse professionali nella gestione quotidiana del servizio - Azioni di contenimento del turn-over e dell’ingenerarsi di condizioni di stress da burn-out

- Azioni di monitoraggio del clima lavorativo e del rapporto tra gli operatori;

- Quantità e Programmazione della formazione esterna degli operatori, affidata ad un organismo esterno - Funzionalità della turnazione del personale

Parametro di valutazione:

Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti

Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione

1 – 0,75

Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione.

0,74– 0,50

Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione, in modo complessivamente buono ma non pienamente articolato e dettagliato ovvero non rispondente per la totalità degli elementi

0,49 – 0,25

Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di

realizzazione in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative.

0,24 – 0

Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione in modo complessivamente sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative.

12

2.4 Monitoraggio delle attività e del progetto, anche in relazione ai risultati attesi e ottenuti: descrizione del modello e degli strumenti adottati; definizione delle fasi di verifica; partecipazione delle persone prese in carico al processo di verifica e di monitoraggio; utilizzo di eventuali organismi terzi specializzati nella verifica

Parametro di valutazione:

Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti

Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione

1 – 0,75

Laddove il monitoraggio sia dettagliatamente descritto;

- Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia;

- Sia stato individuato e formalizzato il rapporto con un organismo terzo che effettuerà la verifica

0,74– 0,50 Laddove il monitoraggio sia dettagliatamente descritto;

- Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia 0,49 – 0,25 Laddove il monitoraggio sia sufficientemente descritto;

- Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia 0,24 – 0

Laddove il monitoraggio sia descritto in modo generico e insufficiente

5

3. VALUTAZIONE OFFERTE MIGLIORATIVE Criterio Quantitativo

MAX PUNTI 20

3.1 - Messa a disposizione di consulente legale esperto sia in ambito penale che civile;

Numero di ore/anno di prestazioni da parte di Specialisti nel settore, messe a disposizione dall’Organismo 12

(19)

affidatario.

Servizio erogato per minimo 4 ore al mese sarà assegnato un punteggio di 4 punti

Servizio erogato per minimo 8 ore al mese sarà assegnato un punteggio di 8 punti

Servizio erogato da 12 o più ore al mese sarà assegnato un punteggio di 12 punti

3.2 - Messa a disposizione di mediatori familiari

Numero di ore/anno di prestazioni da parte di Mediatori familiari, messe a disposizione dall’Organismo affidatario

Servizio erogato per minimo 4 ore al mese sarà assegnato un punteggio di 4 punti

Servizio erogato per minimo 6 ore al mese sarà assegnato un punteggio di 6 punti

Servizio erogato da 8 o più ore al mese sarà assegnato un punteggio di 8 punti

8

I suddetti criteri e sub-criteri trovano applicazione secondo le indicazioni riportate nel paragrafo 18 del disciplinare di gara.

6 VARIANTI MIGLIORATIVE

Ai sensi dell’art. 23 comma 15 del d.lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. le offerte progettuali potranno prevedere proposte migliorative del servizio purché conformi alle prescrizioni del presente capitolato. Tali offerte dovranno essere finalizzare ad ottimizzare il servizio stesso e possono riguardare:

- Messa a disposizione di consulente legale esperto sia in ambito penale che civile;

- Messa a disposizione di mediatori familiari;

Le proposte migliorative inserite dall’impresa nell’offerta tecnica, costituiranno clausole contrattuali a tutti gli effetti, con un preciso obbligo e responsabilità di adempimento da parte dell’organismo aggiudicatario e, costituendo elementi di scelta del concorrente in sede di gara saranno oggetto di puntuale e rigoroso controllo da parte della Stazione Appaltante.

7 MISURE DI TUTELA E PROTEZIONE DEGLI UTENTI

E’ fatto divieto all’Organismo affidatario di divulgare a chiunque informazioni inerenti l’erogazione del servizio prestato e la diffusione di notizie riguardanti singole persone inserite nel Servizio, o anche dati aggregati senza l’autorizzazione del Direttore della Direzione Benessere e Salute.

8 SUBAPPALTO

Non è ammesso il subappalto.

9 VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ E DEL RISPETTO DEI CCNL Roma Capitale - Dipartimento Politiche Sociali -Direzione Benessere e Salute, si riserva con ampia e insindacabile facoltà e senza che l'Organismo affidatario possa nulla eccepire, di disporre verifiche e controlli di rispondenza e di qualità circa la piena conformità delle attività rese mediante il Direttore dell'esecuzione del contratto, secondo le modalità indicate nello schema di contratto a cui si fa espresso rinvio.

E’ facoltà dell’Amministrazione Capitolina effettuare senza preavviso e con le modalità considerate opportune, controlli e sopralluoghi per verificare la rispondenza del servizio fornito dall’Organismo affidatario alle

(20)

prescrizioni del presente Capitolato, al Contratto stipulato e al rispetto dei CCNL e di contratti integrativi di categoria di riferimento.

10 RINVIO ALLA NORMATIVA VIGENTE

Per tutto quanto non previsto nel presente Capitolato Speciale, le parti fanno riferimento alle disposizioni contenute nel Codice Civile, nel D. Lgs n.50/2016 e s.m.i. e nelle vigenti leggi inerenti il settore.

Il Direttore di Direzione Raffaella Modafferi

Firmato digitalmente da RAFFAELLA

MODAFFERI

CN = MODAFFERI RAFFAELLA SerialNumber =

TINIT-MDFRFL55S47H501Q e-mail =

raffaella.modafferi@comune.ro ma.it

C = IT

Data e ora della firma:

28/12/2020 11:51:39

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