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//////,/,'.^DeMoNTE PoElTfANO VtRCO. OrD. PREDICATORVM. adscripla a SSTlXHPapaBcncdió civ4'dcm Ord;

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(1)

//////,/,'

.^DeMoNTE PoElTfANO VtRCO OrD

.

PRED ICATORVM

.

adscripla a SSTlXHPapaBcncdió

civ4'dcm Ord;

(2)

I

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Googk

(3)

IMPAZIENZA

DI CHI’ VEDENDO POSTA IN OBLIO

DA PP. DOMENICANI

LA NOBIL FESTA

DI S. AGNESA

DI MONTE PULCIANO

FATTA NELLA LORO CHIESA DI S. DOMENICO DI GENOVA

A di 20. Aprile nel tempo Pafquale PROROMPE NELLO SFOGO DI QUESTA LEGITIMA

RELAZIONE

DEDIC/TTA AL REyESEmiSS. PADRE MAESTRO

FRA’ TOMASO RIPOLL’

GENERALE DI TUTTO L’ORDINE DE PADRI PREDICATORI

.

IN GENOVA

,

MDCCXXVIL

^ Nella Stamperia del Franchelli. Con

lic,

de'Supcr.

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I

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(5)

Reverendiffimo Padre Maeftro Generale Padrone Colendiffimo

.

Hi direbbe mai»che lamodcfHa granVirtù fpofara al tacere^

riufeir polTauna qualchevoltamadredttnormorazione^beii.»

giuda?

E

purenellamaeftofaFedafattaentroilloro grarij

Tempio

di S.Domenico daPadriDomenicanidiquellaCittà perlanuova Santa Agnefadi

Monte

Pulciano, vedendolaio già polla in oblioIefepoltaall'orecchio dellaPublicitàper latetrosUdelCane

Gufmano

>chetaceper modeflia,emor- defiaccole incendiateà fuochi di giubilo fedivo,nonpnlTo non limproveraila,edaccufarc alTribunalediV. P. Kiu.i^

tuttilidileiFigliGenovclì,perumilitroppoabbiettiintener di foppiattofcllivi- ikfontuofa:Ilbuon genio però, chenudrifeo nelcuoceperellì,e lagrandivo- eìone,cheportoadelfi,edalloroHabito,fel’impatienzamifiaccula lore,mi conftituifcc loroAvvocatola limpatia,difendendoliloro tacere tutto indrizzato al

gemo

di S.Agnefa,chehumililfima,eviva,cmorta,in vitaafcolequantopiti puorefuaSantità, cmorta uniformandolialvoler dilei,ilvoler deiCiclo,le

pcrmifeperquattro cento,e dieceAnnimatricolatanonfolTenelCatalogo dt^

Santii

Ad

ogni

modo

nonpolTo in tutto difenderli;Avvenga che conillorPadre^

Priore di S.

Domenico

lidiluiReligiolìIcguirdoveanolatracciadel fervente. Se activilfimo loroPadre, che dopo haver havutotuttala

mano

nellaCanonizationC di S.PioV.,eletto fùGeneraledell'Ordine, in

men

didue AnniridulTcàporto quella di S.Agnefaie ciònonriufeì à tanti antepallaiiGeneralinellaperiferiadi quattro Secoli,epiù,conl’Auradi treDomenicaniPonteficiRegnanti

,ultimar puote V.P.

Kma

fotto gl'aufpiciid’unlo!Papa Domenicano

BENEDETTO TER- ZO DECIMO,

piùDomenicano, che Papa,à cui nella Santificazionedi fette,per opradi V. P.

Kdn

fùaggiuntavi una Vergineper ottava:Ellaraddoppiòilgiu^

bilonel PonteficeconfarnelaCanonizarione, inleicon ptomovctiaViva dun- que

BENEDETTO TERZO DECIMO

perunapiùlungaferied’Anni,econil S.Padre V«P.Rina,chefe indue AnnidiGeneralato,oltre laCanonizationedi S, Agnefa, hà operato perla Beatificazionedella B.CatarinaRicci diPrato,del B.

Dalmatiodi

Òtalogna,

della 6.

Colomba

di Rìcci,havendo TemprefilTol’occhio inpiùHeroi,PietroAlvarezdiCordova,GiovanniMalfia,cMarcino Porresdi Lima,farà in brieve, cheil

Mondo

tuttoveda adoratoin terra$ùgl'Altari

un^

Paradifo àpartedeSantiDomenicani>Compatifea dunquelamia Impatienzali Padri di S.

Domenico

di

Genova

;Fareuna

Feda

$1nobile dìuna Santasiprodigio- fa,enonpropalarla agl’Abfcnti,èIoftelTo,chedichiararli Figlidegeneridal lotoPadre, chetuttozelo,tuttoardore,tutto fpiritoTempreveglia,eper benefi- cio dell’Ordine,

&

acciòliRaggi demoltiplicaci Tuoi Santiindorinol’ifoie più remote,leRegioni piùlontane,ogn’angolodì tuttol’Orbe,

Rmo

Padre perfup- plire allamancanzadelli dileiFigli,eccolelaveradillintaRelazionediFedasi pompofa

,datada

me

alla luce fottol'ombradegli dileiAurpicìj;cantopiù,chefe Doniofle fiatoilTuobuon genio indulgente,non farebbenuTcicaquilaFelladi

A

a

Unta

(6)

4

tanca gioja,ragguagliando fucciotamenteìchinonfù rpectatore,lavaga pom»

pa delloApparato.

Neldì IO. d'Aprile giornodellaFedadi S.AgnefadiMonte Pulciano impedita con l’Officio inqueir

Anno

dalgiornoottavodi Refurrcttione,c trasferita al di ve.

gncnie

,fuibelmattinodellaDomenicainAlbis,comparvetutta à galalaFaccia, tadelgranTempiodiS.Domenico, consiilaPorta Maggioreduefinte, ebendi.

piote Pilafirace,e fopra dell’Architravenelmezzo unnobile,ebenarabcfci.

toCartellonediPalmit6.inlarghezza,fregiatoconl’infcrictiooeallufivaal gior> !

DO OttavodiPafqua,edallanuova Santa. I

Sojpts flngrederc, |

Propera,Feflna

,AccedeadPbaft, i

Pofl

Agnum

Pafcbalti^gnaImolatur,

IntratuGaudtum, -I

Et Pefarredi DominiAjfeclam Eedivivam Agnetem Venerare:

Hac

de

T

umulo adapenensOculoi In CarolumKegemfigitActem Tedtmadmiivet O/culoCatbann* Senaruminvi/entìs;

Ec/argendo,Videie Pedes meos,Magijier ait ,

Eh

PedesEefurrechon s Tcflet Utriu/que: |

Ad Mcnumenium H

u}u/ceUnguenta ,necemas,tieedeferat,

Vfqueindiem hanc

Ex

ArtuhusfuisBatfamum,Aromatarejudant

,

EtinierArabiaOijadum PbanixVivit inFunere. Vixit,atJempersr.ortua

,moritur, fempervivit;

T

erra nuperejfiorefcensJub gena, Inter Flo/culosA’azarenamdenunciavit,

Calumpnjluerts,mterguttasCrucìumprabuitCrucijixamj

'•

Crucìfixamquarte

A

azarenamì j

Surrex'tbodte

,e/lbic,feddormitat ,

Intra,Ingredere,Ó"deJomnoexeitafufpirtistuie ,

Veni,Vide,Ó"Vale. ,

Terminatol’occhio di legete, entrò nelgran

Tempio

,efifermòconlofguardoinJ mirardiqua,e di

D

dell’ingrrlTudue granPileperl’Acqua S^ntalavorateiru.

formadi grofleConcliiglie di finiffimo,c candidiifimo

Marmo

fattefardinuovo I

dal P. Priore,fcuoprrre fulo neldì ditalFella,che rendcanopiùvagoilVeliibo.

lo disìvalla

,elunghiiTimaChielavelliiaturcadà

Capo

alfondodiDamafchi CremiliGallonaticontrined’oro,eTAltilIimo Voltofregiato vedealì diNove.a fpatiofe Stellepcnfiliformate conTartificiodeSetini à più colori,eda ogn’una di clTe,pendevanoincalappiaciconrolliCordoni.

Nove

LampadaridiCrillallo, chenelmezzodella

Ch

eiapendoli compartiti inordine proporcionacogiungevano finoalTitolo della

medcma

,sucuiconduealtriLampadariodiCrillallo, (lende.

anltinfoggia diCroce,fregioadagiatoad una Santa dellmacaalleCroci, erapi- trice diVroci:Jroce ,chcilluminata diCerci, portavalofguardo ad ammirarla Maellàdell’AltareMaggiore, cheelTendouno depiùvaghi,e ricchi Altari di quellaCittà,comparve maggiorealiai,inpiantarvifiuna Machina tempera- tatuttadi Fiaccole,inmezzodicuicomparivaintronizzatain

un

gran

Me-

daglionedipintoda oou ordinano PennelloS.Agnefain atto dìriceveredtu

un’ i

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(7)

5 ud’

A

ngiologl’AzzimiSacrofanticonfuicapodelFedoneilmottoallufivo al

Tempo

PafqualeiCoa/urgenscumCbriflo

,qu*jfurfumfumfapnFuoripofeia dello fpatiofo Presbiteronel titolo dellaCrocedel

Tempio

fpiccavano h meravigliadue altriMedaglioniconfìmili nella delira,e dnillra parteiQuellodella delirarappre- fentava S.Agnefafepolta nella Tua

Tomba

drizzanteun PiedealBaciodi Catari*

na di Siena,congl’occhi aperti riguardantiCarloVI.Imperadore, giuncoivii ve*

nerarilSagroCorpo, conIràfogliami dell’ovatoilDidicon.

M

TumulaAgnetisCarelutCétbariaa movenlif, Con/pititbicoculot

,pro/picit illaPedes.

Nelfinidro Cartellone miravalìla

Madre

diDioinatto di depoficarenellebraccia di S.AgnefailFiglio,Urappantedal collo delBambino Giesù unaCrocetta, e Torto le ginocchia della genufleda fpuntarevaghi

don

,

come

ancheilCorpotutto di S.

Agnefaerafreggiato di

Manna

infoggia diCrocipioventele dalCiclo,conl'altro Dilticon.

Flora,

M

arnia,Crucatriafuni

Mir

acuii,

^

unum,

AgnttiFlora,

M

anua,/orreCruca

.

Sichedopoilmezzo giornodellaDomenicain

A

Ibis,impazientetuttaquedaCitt\

goderedisi inafpetatoapparato, accorrendovihtruppe,àf dia loTpiraval’aper- tura dellePorredel

Tempio:

RinvenneilPopololav.ihitTatuttailluiniiiiiaife- gno,che conlicopiofiCerciaccelì dellaMachina ncH'Alure Maggiore, conquel- lide Lampadari)diCridallo,econgl’altridell!zz. Altari,il

Tempio

lcmbrava_, particolarmentefuirabbriizzar della fera tuttounLume,dipiùLumi, adobbopro- f

iortionato à S.Agnefa, riverberandoperleiinunafuiChiefalegiojc dellaGeiufa-

emme

Apocalidica:LucernaejattHAgnus;Sidiè principio alVcfproinMu/ìcaà piùChori,chefinitaterminòlagioja disìbeigiorno.

Riforfemaggiore perònelvegnente Lunedi giorno fedivodellaSanta,effendovi tuttoilmarinoun’affluenzacontinuadiSagnfici),noneffendovi Religione diqne- fiaCittà,che noninvialTedupplicati Sacerdoti per tributar allaSanta gl'honori conlaCelebrazionedelle

Mede:

All’horadiTerzas’illuminòdinuovotutto ilTempio, ed ad bora congruaficantòlaMelfadalSino Monlìg.VicarioGene- rale,el’illnioMonlìg. Arcivefcovo con Cappa

Magna

ailìdè alla

Meda

cantata conerquifitaMufìca,anchediVoci,cProtclfori l'oradierij

dipo

1’Evangelo fallinPergamoilPadreVieeteiCarmelitanoScalzo celebreOratore,che feeej uncapricciufidimo. SieruditoPanegiricoinhonoredellaSantatdopodicuifi difpenforono à

Dame

,eCavalieri,cdàmolti del tnolroPopolol’Imaginidi S.Agnefainfera,

&

incartatLaferaall’borafolliaconlalolitailluminazio- Becantò foicnnemenreilVcfproinMufìcaà C hiefa piena

,econcorfodigran gente.11Martedìàmatino,accrcfccQdofil’intervento della Città,dopofodisfaita iadivozione conl’afcolto di continuati Sagridci)vidddìali’boradiTerzadinuo- voilluminato tuttoil

Tempio,

edallafobiabotacaiitoiufolennementclaMcf*

faconlifolitipiùChoridiMufìca,inmezzodicuifradrepitofoconcorfodiCa- valieri,

Dame,

Keligiofì,e Dottori,fallinPulpitoàperorare,cddfar ben-»

fpiccaretutta la Vita dellaSantacon unfamofo PanegiricoilPadre Maurizio

Ma-

riaLitrardiLettoreTeologodelleScuole Pie.Laferade)Martedì giornofinale disibella Fella,perquattro borecontinuevifù inChiclatuttaalloliioillumi- nata,l'Accademiaperleglorie di S.Agnefa,Dedicataall’Illuflrifllmo, eReveren- diflìmo Sig.Fra Niccolò de Franchi ArcivefeovodiGenova,qualeaflifofilottoil riccoDoSellocon attoinopiù di felTantaSediediVellutonelprimo Ciicolo per

A

3 il

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(8)

I

6

il

comodo

deRecicinci,e piùTavolini conTuoi doppieri:Recitòl’Orazione^

PanegiricailPadre LettoreFràCherubinoRaffi,che predicòlafcorfaQuadra*

gclìmacon moltofrutto, cnumerofo Uditorionella fteflaCbiefa:

Dopo

dicui [ dalPalcoMuiicale(ilencircun'erquiiicoconcertod'IiirumcQti,accompa- '

|

guatodadolci,e tnulìche vociconquelli

Carmi

.

Foi, cheinsibelCon/tJ/i

|

Dotte

M

afevenj/Ie, f

DatefrifU’pio a(Canto,

'

Hor

chead Agnefail

Manto

' [

HicamaildeldiCroci, e di Rugiade', I

£

laTerrade Fiori |

Ter/vegliar voflre lingue,enijlriCbori: |

Teffiam Lodiadun'Agnefa,

Che fraBalzi,efraDirupi I

DeW

Etrnriafempre Actefa-n <

Fugò Corvi,e vinjeLupi:

|

La

viventeAgnellina ('

SempredalCieldifefa, |

Morta

ilCiel ledefina,

Trotettor difue Lodi

^el

che

rORSA

maggiordall’AlmoTebrt AlLigufUcoGreggeinunfol

FRANCHI

Mandò

con doppio bonore, I

Terben guidar l'Ov'lCane,e Pt/lore , Tre/fodelTaflorBuono GioiràfAgnellinaalCantoal/nono;

Mufe

fufiori /porgete A’cb'ilfuolfioridonò Dolcifililediffondete^

j

A’chiAI annoilCielfiUlò: <

Treffo del PaftorBuono GioiràrAgnellina al cantoalfuono:

Dopo

di che principiò la recita dell’AccademiailPadrePaftoriniRettoredel<^I*

;

iegiodePP. Gefuiticon molte,e bizzarreCqmpofizioai,el’ultimapereuer l

brievebòimprelTaancoranellamente,efù !

SantaAgne/e diMontePulciano in prefenza della CefareaMae/làdiCarlo VI.Impe-

[

radere,che lavenera,

&

adora nellaTomba,apregl'Occhigiàcbwfi,

&

inluilififfa.DeboleMadrigale,d‘una

Mufa

vecchia,eta^

dente,dedicatoàchiunqueRegge,eGoucrna

.

I

Perche d'altoMonarcaallaprefenza, Che Popali

f

oggetti affrena,e regge,

Etal

Mondo

dà Legge Lavenerata,edinvocataAgnefe

CP

OcchidàMortecbiutì aprecorteje ?

Con

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(9)

7

Con qutO»mefaviglta

DegCOcchi aperti,e delleattente Ciglia ,

S'lobeaCintendo,infuafavellaÀrnica Ali par,checotidica

, Ce/are,àtuttiun documentotocchi

,

Che devechiGovernaaprir bengl’occbi .

RecitoronopreflbdelPadre RettorefettealtriPadridell’ illelTiVociati,chiPoemi, e chiEpigrammiinlinguaGreca,eLatina,Dirtici,&Elegie, chi Sonetti, eMadrigali;NellegeltadellaSantafpiccòàmarauigliailPoeticotalento d’

eruditiSoggetti,quali ditutte leReligionifonoinGenova; deSignori Preti,Canonici,Secolari,

&

anche Seroinariftidell’ Archicpifcopiocon,, gran contentodiMonfig.Arcivefeovo, cheimitatore delZelodelSantomitra- toBorromeocercaIpargcrefemi d’ognivirtù, e far pullulare nelSeminanopian- te didivozione,edifcienzeda vegetare,perriempirnel’EcclcfialticaGerar- chia.

Non

è mio pendereraportarquituttelenumerofe,edcruditiilin.ecom- pofizioni,perchevivorrebbe un volume,enonm'aflìcuravo torledalla

mano

deRecitantiperlaretroliadellamodeftia;con unaartificiofa Icufaperod>non hauer ben udito,e capito perlacalca delPopolo1’

Ode

Paltorale delPadrcKe- gentedel

Catmme

,miliufcìcarpirgli dallemanil’Originaleperben leggerlo, econfiderarlo,conprometterli fubito letto, reRituirlo;Oifervailaparolacoiij prontamenterimetterglielo,confarneunacopia fenzaladiluifaputa,chequi in(lampa producoj

E

cosìl’Accademia,che incominciò conilPadrePa/lonni terminando conlaPallorale delPadreRegente Carmelitarecitata inultimo,fc quellafd l’Alfa, quellaCompofizioncfarà

l’Omega

dell’Accademia.

AlleGlorie di S.Àgne/adaMenteVulcianodeWO'dined'S-Domeirco.Fanta/ìì Poetica,

acuìcencorronolaFama,laMuja,edue Pajlori ,e ricbi-imalanotizia dellaCanzona recitataperl'Accademiadi

S.Témafoa’Aquino.

di'* d-ìP

D

aiChe giàfognomiilCelo/vegliai

Gufman

, midipngta

Appenarimirai Verificato inluiquantofingea,

Htn

maiJìanta la

Fama

SuonaTròta,t àftupornuovo michiama:

Tornaòmia

Mufa

dice,

ChenuovaStellaufc'tdal Vaticano,

Tu

faconda,efchee Sarai,fcfaUrat

M

onte Pulcianoi Colà,tiarida

f

ci Ritroverai hcor,cheti ricrei. Sitibondamia

Mufa

ImpennaPali,efé ne vola a!

M

onte, Perebifola ,tonfufa

S'aegira intornoàricercarilFonte,

^uan£

eccodavicino Scorge, che fidormianTirfi,edElpino.

Giateancon zucca alfianca Sdraiati all'ombradifoltoarbofcello,

T

enean al latomanco la Zampogna,laPiva,e’Ibfiloncello:

A’d'jj'etarjSanfifa CorrelaMujamia,

ma

poinonofa

.

Rtfolvearmarlamano DelPietrefuo,edaccoftarfi alquanto, Indicotipian piano

Teniafvrgiarlt,enon si come: intanto S’ appoggiaadaltra Pianta

,

Ivi pocodìfcojìa,e coticanta .

Pajlo-

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(10)

j

8 T.ìJlorelUGrazit^cUi

Fer pietà piùuciiàtrmitej .l'miei vati acconfentite Benebifi\Mujafiraniera DebSpegnetelamiaJete:

Sevoifardi fojìenete Ilmio arder, convien,ch’iopera, Blon dormite più

,

Nò Nò

, Sentì

T

ir/i, e sì/vegliò

,

ScuoleSubbilo Elpiuo ,

Chetiiteneriioaneli’ eidalraucoCanto Datodimanoalvino Accorfe,enel vederla languir tanto

O

hquel dolcelicore lediede lena

,e rillegrolleilCuore eh)fé' ?dtjje,chi/et ?

S^ualforte à quefloColle ticondu/fè? DellaSantavorrei yiia

,emortedavoifoper qualfoffe, mi/pedi la

Fama

,

ChediAgnefad/linliiFoflibrama

,

Sedi pur qui connoi ,

B'ejce la tua iiflanzaàneigradita Dijjè Tir/i

,f( vuoi Comincia òElpmoaraccontarlavita, Della Ho/IraGranSanta, DicuifuaReligmn/igreggia,evanta.

NacqueAgnefa tra faci:

Di noveanni fall d’vota alMonte:

VennerCorvi rapaci

Trattidaaltruifctor,fuo

Oderp

fronte:

DitredKi veflita ,

Kegola delGufman fulafua vita .

RadunòpiùZittii, e

Convertìun LopanaroinMcnflero, Fatta

Madre

dtquelle.

Del Gu/man,deliAquinritrattovero, A' guerecgiarei»pace

Armò

cbt dttizzone ,tehi diface,

T

eneriffimoCuore

VerJ'o tuttimofìrò

\fotfecoflejfa

V

iòtuttoilrigore;

Mai

Carneal vittofaovollecomejfa>

Infermalerufee ,

che DioperJuo piacerlacangiainFefce, AlleJlanchefue

M

emhra

Perripofovolealanudaterra: Dolce quiete lefembra

^Mndo

vigilia,alfouno intima guerra:

Se tlfuo Corportfiora Pane,edacquaconcede acciò nonmora, Eccoti lafuavita:

Sfondopoifenmorì:ripigliaTir/ì L' baitipreflofinita?

Hai

trafeorfoilmiglior ,chedehbeiìrfi,

E

dovebaitulafciati IlPan,Foglio, edilyinmoltiplicati?

Maria

dalGeldtfcefa

JlBambino Getùcon Croce al Colla InbracciaàmfiraAgnefa

,

Acciocbèfel godeff'e,con/egnolloi

Intaltempo à Getù RubbòlaCroco,onon la refe più. Elpin fet mentecatto

Lapioggia della

Manna

,edelleCroci

T

acejìi}eaquefìofatto Ci accorSm/peccatoriamboveloci>

Quandoterranonfuole

y

iddimonafeer fior,Spuntar viole

T

udicefiichemorì

Seancorvivetra noiì e nonlofai 3 Fuordi baccatiufei, CorreggiFerrortuo,

Non

farà maiS

Alufacrediloà

mi

Elpin ladifjemorta,epur non è

Certoild’ffi,chemorì:

T

emera'ioèilnegarciò,che èSfatto^ La miaboccamaimenti

,

Piùcheà

me

ticonvienilmentecatto: Alari,nontiricordi?

Da

Ifanciulliil

f

emiroinfinoifardi.

Semplicettoche fei

Mira

ilbalfamo là,che ogn’ or diffonde ,

Mufa

credermidei ,

Pureafcolta raggion,chelaconfondo Lavuol dt vicapriva

I

* SimuovegFacchi,e'l piede, ì morta, òvivai Dehtacete ,fujpendeie

t

u

bollardellaeontefa; Allaguerra,cbe t'è aceefa

I Preflo pacefidarà:

j Seeìlaèviva ,òfeèrifforta; I Seelladorme,òpurfe èmorta

I

NinnoalFberm’ingannerà,

I

DallaSantaio lofiprò,

A’leivado, etornerò.

Farti,

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(11)

9 Farti1mentreiofremendo

Ileiritardo ,/ptdii

Fama

velante A’dirle,thè/’attendo: Franta alMonteElla giogne inuninjlante A’Pa/lorinechiamò:

Difler,vanneallaSanta,e la trovò. Stordijce qui la

Fama

,

Mentrela

Muf

amiacecaritrova

Non

parla,felach’ama Con/cuoieria peri

,vivalaprova, Dir/ente à hajja lena Di miaincredulità quejìaèlapena

,

Mo/fa datenerezza Selaporto su F

AH

,eamelarefe

D'hum

ItaConjioezza TrieguàSacro Follar,da SantaAgnefe

,

Fate

fi’perdonato Con piena rem'ffsoneilmio peccato: Eccolaàp’ediviftn

,

Come

intimo,eFrateidite allaSanta,

I

' Cheindulgente fi mo/ìrr.

Sevoce nonledi

,maipiù non canta: I

Perlagrazia gol'va

Darà

à Agnefa,edàVoi/’eterniviva

.

Terminata,chefùfiapplaudita Paftoralc, principiò dall’Orche'lrade

M

ificiuna- piena Sinfonia inmezzoàcui drizzatolidalTronol'tllullriiTìmoMot>fi>. Arci>

vefeovo,perlaPrudenza,emaniereuniverlalmenteamato

,iacendoli alal'onda di

nume

lofoPopolorifpectoloalfuobuonPallore,ritornando eglialTuoPalag- gio, terminòlaFedadi tré giorni, dicuiilPadrePriore di S.

Domenico

conil

luo buongufio,neiù el'Inventore,

&

ilDirettore.

ReverendilTimoPadre Maeftro Generalenoneraun granreatola reticenzad:j Padridi S.

Domenico

é

Non

fòuna granIpintaallamiaImpiticnzainveier fepoltofri

r

oblioun Triduosilontuofo?

Non

vorreiperò condedicar ardi- nentofolaRelazioneàV.P.

Rma

havercommefio ancorioun'alteacolpa-, fpcro

me

neafiblvcràildileicuorbenignoinattribuirlo alladivozione,

c ge- sio grande, che nudnfcoverfolaAiaReligione,che però humilmenieinchi- sandomcle,le offrocontuttalamiaCalatutto

me

Aeifo,dichiaiandoun per fempre

DI

V.P.

REVERENDISSIMA

.

Genova

io.Luglio1727.

Humiliffimo, Divotijfimo, OblìgatilfimoServitore

Domenico

Rovere.

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I

I

I

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.

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gle

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[r]

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Pen., facendo riferimento unicamente ai periodi di detenzione trascorsi, dal 21.12.1992, quando era ristretto a Prato (e non dal 18.12.1992 come erroneamente indicato