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Incidenza delle attività di prestiti comunitari nei paesi in via di sviluppo

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Academic year: 2022

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P6_TA(2005)0299

Incidenza delle attività di prestiti comunitari nei paesi in via di sviluppo

Risoluzione del Parlamento europeo sui risultati delle operazioni di concessione di prestiti effettuate dalle Comunità europee nei paesi in via di sviluppo (2004/2213(INI))

Il Parlamento europeo,

– visti la relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle operazioni di assunzione e di concessione di prestiti effettuate dalle Comunità europee nel 2003 (SEC(2004)1073) e il documento di lavoro ad essa allegato dei servizi della Commissione (SEC(2004)1074),

– vista la relazione annuale 2004 sulla politica di sviluppo e sull’assistenza esterna della CE (COM(2004)0536) e il documento di lavoro ad essa allegato dei servizi della Commissione (SEC(2004)1027),

– visto lo studio "The European Investment Bank and the ACP Countries: An Effective Partnership?" del segretariato del Commonwealth,

– visto il documento della Banca europea per gli investimenti (BEI) "Development Impact Assessment Framework of Investment Facility Projects",

– visti i negoziati in corso concernenti la revisione del mandato esterno di finanziamento della BEI,

– visto lo studio esterno disposto dalla sua commissione per lo sviluppo dal titolo "The Development Impact of European Investmentbank (EIB) Lending Operations in the Cotonou and ALA Framework"1,

– vista la sua risoluzione del 20 gennaio 2000 sulle violazioni dei diritti dell'uomo in

collegamento con il progetto di estrazione petrolifera e di costruzione dell'oleodotto in Ciad- Camerun2,

– vista la sua risoluzione del 5 febbraio 2002 sulla relazione annuale della BEI per il 20003, – vista la sua risoluzione del 21 novembre 2002 sulla relazione annuale della BEI per il 20014, – vista la sua risoluzione del 22 aprile 2004 sulla relazione di attività della BEI per il 20025, – visti i risultati dell'audizione del 18 gennaio 2005 in seno alla commissione per lo sviluppo, – visto l'articolo 45 del suo regolamento,

– vista la relazione della commissione per lo sviluppo (A6-0183/2005),

1 Progetto n.. EP/ExPol/B/2004/09/06.

2 GU C 304 del 24.10.2000, pag. 211.

3 GU C 284 E del 21.11.2002, pag. 111.

4 GU C 25 E del 29.1.2004, pag. 390.

5 GU C 104 E del 30.4.2004, pag. 1019.

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A. considerando che la BEI è nel mondo il principale operatore di credito con un volume di prestiti pari a 40 miliardi EUR,

B. considerando che la BEI opera in oltre cento paesi in via di sviluppo, nella regione del Mediterraneo, negli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), in America latina e in Asia (ALA) e realizza importanti programmi di sviluppo dell'Unione europea nel

Mediterraneo e nei paesi ACP, e tuttavia le modalità della concessione del credito a paesi in via di sviluppo non sono definite con un mandato politico aggiornato,

C. essendo consapevole che negli ultimi anni la BEI ha compiuto notevoli sforzi per conformarsi costruttivamente alle raccomandazioni del Parlamento,

D. consapevole del fatto che la BEI sta attualmente riesaminando la sua politica sull'accesso del pubblico alle informazioni, che deve tener conto dei requisiti derivanti dall'applicazione alle istituzioni europee della Convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale,

E. considerando che la BEI opera come banca autonoma, e tuttavia è vincolata ai detentori delle sue quote - i 25 Stati membri dell'UE,

F. considerando che la BEI, in relazione alla concessione di crediti al di fuori dell'UE, concretizza con successo nel suo nuovo Development Impact Assessment Framework, perlomeno per progetti nell'ambito del fondo investimenti di Cotonou, l'appoggio espresso nella sua dichiarazione sulla politica ambientale del 2004 a favore dell'"UNEP Statement by Financial Insitutions on Environment and Substainable Development" e per gli "Equator Principles",

G. prendendo atto delle particolari circostanze di rischio nella concessione di crediti in molti paesi in via di sviluppo, che la BEI deve poter gestire in modo attivo e dinamico,

H. prendendo atto degli sforzi dell'UE e della comunità internazionale per conseguire finalmente una svolta decisiva nella politica di sviluppo, realizzando gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM),

1. ringrazia la BEI per la grande disponibilità al dialogo e all'informazione;

2. si compiace del fatto che la BEI sostiene gli obiettivi di politica di sviluppo dell'UE definiti nell'accordo di Cotonou e nell'accordo sugli otto OSM e pone alla base della concessione di crediti il nesso tra progetti sostenuti e conseguimento degli OSM con il suo nuovo

Development Impact Assessment Framework per progetti nell'ambito del fondo

investimenti; chiede tuttavia l'estensione di tali criteri a tutti i progetti sostenuti dalla BEI nei paesi in via di sviluppo;

3. esorta la BEI a far propri, nella valutazione del successo dei progetti, anche gli indicatori centrali definiti dalla Commissione in relazione agli OSM e a integrarli nel suo

Development Impact Assessment Framework; raccomanda alla BEI di costituire un'unità di valutazione indipendente, responsabile solamente al consiglio di amministrazione, per conformarsi in tal modo agli standard fissati dalle banche multilaterali per lo sviluppo;

4. invita la Commissione a integrare meglio la BEI e la sua pianificazione dei progetti nella

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programmazione della Commissione e degli Stati membri, in conformità degli impegni assunti a Barcellona per migliorare il coordinamento e l'armonizzazione delle misure di politica di sviluppo;

5. loda la BEI per aver sottoscritto con la Commissione e la Banca mondiale il memorandum of understanding del maggio 2004 e la esorta a intensificare il coordinamento degli

obiettivi, dei criteri e della metodologia anche con gli istituti finanziari europei di sviluppo (EDFI) nonché la cooperazione nell'ambito della rete Interact al fine di assicurare la complementarità dell'impiego dei finanziamenti della BEI rispetto alle misure della Commissione e degli Stati membri;

6. esprime apprezzamento per la fondazione degli European Financing Partners S.A. ad opera della BEI e di dieci partner EDFI ed esorta la BEI ad adoperarsi per ulteriori progetti di finanziamento comunitario con altri istituti finanziari di sviluppo e in particolare ad

esaminare modelli della ripartizione del rischio tramite l'assunzione di una first-loss tranche;

7. raccomanda alla Commissione e alla BEI di proporre al Consiglio e al Parlamento un nuovo approccio integrato e un'organizzazione per la programmazione e la fornitura di assistenza esterna UE nel quadro della preparazione delle future prospettive finanziarie dell'UE e della prossima generazione dei mandati esterni BEI; tale proposta dovrebbe consentire un uso ottimale delle sinergie potenziali tra le risorse umane e finanziarie della Commissione, della BEI e delle agenzie bilaterali per lo sviluppo nonché mirare a rafforzare l'efficacia, la coerenza, la trasparenza e la visibilità globali dell'assistenza esterna UE, segnatamente per il conseguimento degli OSM;

8. si compiace con la BEI perché nella valutazione successiva alla sorveglianza dei progetti prende in considerazione le posizioni delle ONG e dell'opinione pubblica; la invita tuttavia a realizzare tali consultazioni per l'incremento della partecipazione e dell'accettazione locali già nella fase dell'esame della concessione del credito (pre-appraisal) e a documentare i risultati per la Commissione e gli Stati membri;

9. plaude all'integrazione della valutazione di impatto ambientale e della dichiarazione di impatto ambientale nel ciclo di progetti della BEI, ma raccomanda di inserire d'urgenza nella tipologia dei documenti per l'analisi della concessione di credito anche una prospettiva mutuata dagli indicatori OSM per quanto riguarda le conseguenze sociali e occupazionali degli investimenti;

10. invita gli Stati membri, in quanto detentori della Banca, ad affidarle per la regione ALA il mandato di politica di sviluppo necessario per conseguire gli OSM e a prendere le distanze dal criterio finora prevalente dell'aiuto economico esterno;

11. invita il Consiglio ad aumentare il volume dei finanziamenti per le attività nella regione ALA; si attende che la BEI proceda a definire priorità per i paesi economicamente più deboli negli impegni assunti in detta regione;

12. raccomanda alla BEI di estendere il suo documento strategico "Funding of Reconstruction and Restoration Projects following Natural Disasters" a regioni al di fuori dell'Unione e dei paesi candidati all'adesione e raccomanda al Consiglio e alla Commissione di definire un mandato d'emergenza per la BEI, tale da consentirle di fornire, per esempio nella regione ALA, una promozione per la ricostruzione efficiente e articolata a livello regionale, indipendente dai criteri oggi subordinati all'aiuto economico esterno;

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13. invita il Consiglio e la Commissione a rendere disponibili i mezzi necessari per poter

erogare, secondo i criteri dell'Agenzia internazionale per lo sviluppo (IDA), gli stanziamenti destinati all'aiuto alla ricostruzione dopo lo tsunami;

14. invita la Commissione ad avviare, insieme con la BEI, trattative con il Fondo monetario internazionale allo scopo di rendere possibile il finanziamento di progetti di servizi di interesse generale nel settore pubblico nei paesi in via di sviluppo, onde conseguire progressi in detto settore e quindi creare le basi per investimenti nel settore privato;

15. esorta la BEI ad applicare maggiormente lo strumento previsto nell'accordo di Cotonou per l'abbuono di interessi, al fine di consentire ai paesi in via di sviluppo indebitati investimenti nel settore dei servizi di interesse economico generale;

16. invita la BEI ad aggiornare i propri obiettivi settoriali nella politica di credito in relazione ai paesi in via di sviluppo, specialmente in campi come l'energia, le foreste, i trasporti, l'acqua e la gestione dei rifiuti e a tenere in conto nella sua analisi i motivi del ritiro degli investitori privati;

17. raccomanda la creazione di una linea di bilancio della BEI per il trasferimento di conoscenze e il sostegno tecnico;

18. si attende che la BEI, alla luce delle positive esperienze dei suoi primi progetti, intensifichi nettamente il suo impegno nel settore dei microcrediti e promuova al contempo la creazione di imprese da parte di donne; esorta la BEI ad ispirarsi alle raccomandazioni del

Consultative Group to Assist the Poor (CGAP) elaborate con la partecipazione della Commissione;

19. invita la BEI a concedere maggiormente crediti in valuta locale e a valutare le sue possibilità di sostenere le valute locali tramite impegni BEI;

20. invita la Commissione ad esaminare entro il 2005 in uno studio la possibilità di mobilitare tramite la BEI un volume notevole di mezzi per un maggiore impegno della BEI nella realizzazione di obiettivi di politica di sviluppo attraverso l'emissione di "buoni europei", analoghi ai buoni del tesoro USA;

21. chiede alla BEI di procedere a breve termine a uno studio di fattibilità sulla possibilità di creare in Africa, Asia e America latina fondi regionali con il finanziamento iniziale in euro e il possesso di quote da parte della BEI, in termini analoghi alla creazione di un Fondo di sviluppo asiatico proposta dal governo giapponese;

22. si attende che la BEI sviluppi ulteriormente i suoi orientamenti per la concessione di crediti al settore privato, basati sul rispetto dei diritti umani, sull'osservanza di standard ambientali e sociali conformi agli standard vigenti in campo internazionale, sul rispetto delle regole dell'Organizzazione internazionale del lavoro e eventualmente delle direttive

dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico per le imprese multinazionali, e auspica che il rispetto di detti orientamenti sia controllato dalla BEI;

23. invita la BEI ad allineare il suo "Development Impact Assessment Framework of

Investment Facility Projects" agli standard internazionali di valutazione dello sviluppo e a facilitare l'inclusione delle osservazioni del Parlamento europeo e della società civile internazionale in tale processo di revisione;

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24. invita segnatamente la BEI a non promuovere progetti che comportino la distruzione di habitat naturali, contribuiscano allo sfruttamento illegale delle risorse naturali,

comprendano la produzione di sostanze proibite o in procinto di essere proibite nell'UE, finanzino la costruzione di dighe difformi dai criteri della Commissione mondiale sulle dighe (WCD); sollecita la BEI ad attenersi alle raccomandazioni dell'"Extractive Industry Review" (gennaio 2004) della Banca mondiale;

25. esorta la BEI a far sì che le sue attività di prestito nelle regioni ALA e ACP siano

accompagnate da misure volte a migliorare la sostenibilità ambientale dei prestiti, tra l'altro tramite:

– il finanziamento di progetti in tutte e quattro le categorie BEI dell' "ambiente", compresi in particolare progetti per la protezione dell'ambiente naturale;

– una valutazione di tutti i progetti di idropotenza nelle prime fasi del ciclo del progetto alla luce degli orientamenti della WCD;

– in linea con gli OSM, un aumento dei prestiti nel settore idrico dall'attuale 3% per gli ACP e 8% per i paesi ALA ad almeno il 20% del suo portafoglio regionale di prestiti, soprattutto tramite prestiti alle società locali per microprogetti sostenibili;

– un aumento dei prestiti per i progetti relativi alle energie rinnovabili nelle regioni ACP e ALA al fine di riflettere l'impegno globale della BEI a raggiungere il 15% dei suoi prestiti a favore delle energie rinnovabili del portafoglio totale energia entro il 2006, e il 50% entro il 2010;

26. invita la Commissione ad appoggiare un aumento dei prestiti BEI a progetti ambientali nelle regioni ALA e ACP mediante la concessione di abbuoni di interesse pari al 3%, come ha luogo con successo nel quadro MEDA, e mediante la concessione di abbuoni di interesse pari al 5% per nuovi progetti relativi alle fonti di energia rinnovabili;

27. auspica che la BEI attui misure efficaci contro la corruzione e il riciclaggio di capitali e, nel contesto di una politica globale di lotta alla corruzione, assuma in proprio l'impegno di sostenere unicamente contratti risultanti da una procedura negoziale aperta e trasparente e tali da imporre ai clienti BEI nei paesi in via di sviluppo l'obbligo di comprovare che dispongono di sistemi adeguati per la revisione interna al fine di individuare casi di

corruzione attiva e passiva; esige inoltre che la BEI indaghi su tutte le accuse di corruzione, ne deferisca i casi alle autorità giudiziarie e adotti adeguate sanzioni contro i responsabili;

28. invita la BEI a sviluppare ulteriormente il suo ispettorato generale in un meccanismo indipendente di ricorso che possa essere interpellato in relazione a tutti i criteri relativi all'approvazione di progetti direttamente, senza passare attraverso l'ombudsman europeo, essendo in tal modo accessibile non solo ai cittadini dell'UE ma anche alle persone coinvolte nei progetti sostenuti dalla BEI nei paesi in via di sviluppo;

29. invita la BEI a far applicare una strategia di gestione dei rischi meno conservatrice nella concessione di credito ai paesi in via di sviluppo, che potrebbe garantire facendo affluire in un fondo di rischio i guadagni da progetti che finanzia a titolo dei fondi per lo sviluppo messi a disposizione dagli Stati membri, al fine di poter finanziare un maggior numero di progetti con un rischio molto elevato; esorta la BEI ad applicare lo strumento delle tranche postergate in caso di progetti a rischio elevato da finanziare a livello comunitario;

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30. invita la BEI a orientarsi sugli schemi dell'International Finance Corporation (IFC) per quanto riguarda la trasparenza dei progetti sostenuti;

31. invita la BEI, ai fini della promozione ottimale delle piccole e medie imprese, a predisporre una presenza diretta in loco e ad esaurire interamente in futuro le risorse che le sono messe a disposizione per la gestione del fondo investimenti, come pure a considerare la

mediazione del credito a tale tipologia di clienti tramite organi costituiti avvalendosi di competenze esterne che fungano da "stanza di compensazione", in modo da far beneficiare di più agli assuntori di credito le condizioni favorevoli della Banca, nello spirito precipuo di una banca d'investimento nel segmento del capitale di rischio, sviluppando nel contempo una linea di credito distinta per promuovere il settore bancario privato in loco;

32. raccomanda l'avvio di un dialogo continuo tra la sua commissione per lo sviluppo e la BEI;

33. invita la Commissione a presentare ogni anno al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sui risultati conseguiti con i programmi realizzati in coordinamento con la BEI in relazione agli OSM;

34. esorta la Commissione a presentargli entro il settembre 2005 una relazione interlocutoria sullo stato dei negoziati relativi alla revisione del mandato esterno di finanziamento;

35. invita la Commissione a presentare uno studio entro il 2005 sulle opportunità finanziarie, politiche e giuridiche relative al rafforzamento del mandato di sviluppo e delle operazioni di prestito della BEI tramite l'istituzione di uno strumento distinto in materia di prestiti, quale entità specifica del gruppo BEI, con debita attenzione alla necessità di mantenere la posizione finanziaria AAA del gruppo BEI;

36. invita il Consiglio e la Commissione a sostenere le richieste formulate dal Parlamento alla BEI;

37. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla

Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Banca europea per gli investimenti, al Consiglio ACP-UE, alle Nazioni Unite e alla Banca mondiale.

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