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ASCOLTARE PER VEDERE. Ancora una volta. piano piano, così come lentamente il pensiero si avvicina. Dami, dopo

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Academic year: 2022

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ASCOLTARE PER VEDERE

Nilo Benedetti

Pieni

e

vuoti

è

l'installazione visual-

sonora di

Andrea Dami

e Sergio Maltagliati,inmostraall'exPalazzo

Comunale

diMontevettolini.

Ilvisitatoretroverà soprattutto

due

stanze vuote.

Ma

inquestestanze, offerteaflaluce delpaese, piano pianoscopriràle"opere"

ed

isuo-

ni. Lo

sguardo

del visitatore si

soffermerà sopratutto sulle tele- partiturediSergioMaltagliati(una

"sinfonia" colorata, un processo

artistico cosìcomplicato

quanto

suggestivo),

ma

scopriràinfineche,

sulla suatesta, attraversa le

due

stanze

una

"materializzazione" di

Andrea

Dami. L

opera dunque

si

"materializza" piano piano, così

come

lentamenteilpensierosiav- vicinaalsignificato.

Ancora una

volta Dami,

dopo

l'esperienza delNastrodiArianna, allestimento del

giugno

1990

a Monsummano,

ciinvita

ad un

per- corso. Anzi,ciguidasuunsentiero, impervio

come

alsolito,

A

Montevettolini,

paese

suggesti-

vo perché

personel

tempo e

nello spazio(civai

perché

iovuoivisita- re,

perché

se no?)si consolida,si

"materializza" l'ultima

opera

di Dami, la sua sfida alla banalità concettuale: Polvererossa.

L'"opera",

come

dicel'autore,at- traversa

metaforicamente

lospa-

zio.Passa

da

parte

a

partele

mon-

tagne. Piena lo

sguardo che

si

soffermasullamaterialitàdelpen-

siero.

Ma perché non

chiederedi-

rettamente

a Dami

difornirci

una

mappa

di questo sentiero artlsti-

co-concettuale?

"Cerco dìpercorrere

un

sentiero

che mi

porti

a

scoprireilsensodel- lavitaattraversolarealtàdell'atti-

mo, che non deve

essereinterpre- tata

ma

vissuta

e

l'usodella "car- tapesta" mi

permette

diconcre-

(3)

2

lizzaremegliolelinee nello spazio.

Non

un'operazione estetica,

ma

una

ricerca di contenuti.Unlavoro disensazione,potreidire,perinvi- tare

a

"guardare" ecosìrisveglia- re i sensi dell'osservatore,

per comprendere

il flusso vitale del- l'universo. Polvere rossa è, in un certosenso,ilvuoto

dove

esterno

ed

internosiannientano,

legando

cosili

mondo

visibile

a

quelloinvisi- bile.Isegni, nati

a

Montevettolini,

come

perSergiosononatiicolorì dellenotedellasuaSinfonia,

mo-

dificano lanatura dellospaziodi quelle

due

antiche stanzeequindi vorrei aggiungere,

non

metafo- ricamente, unlavoroplasticopiù

da

ascoltare

che da

vedere".

Ma

perchéqui

a

Montevettolini?

"Montevettolini,

perché

è

come

sospesosulsuodolce colle;sem- braassente

o

ignorare quello

che succede

laggiù tra gii uomini.

Montevettolini,

perché è

un luogo dolcissimo,piacevoleper passeg- giare, meditare,

insomma

ascol- tare gli altri

e

ascoltare se stessi.

Montevettolini

è

invitante,percui

è

stato abbastanza facile

pene-

trarenelsuointernoaprendolo

ad

uncolloquiosia

con

Sergio,

amico ed

artista, affascinato dal colore deisuoni,sia

con me,

attrattodai

silenziattuantispazi così essenziali allavita.

L'Amministrazione, l'assessore Giuliano

hanno

capito

e

ci

hanno

confermatostima efiducia,dan- docila possibilitàdirenderevisivo

questodialogotranoi(gliuomini) eMontevettolinistesso.

Ènatacosìquestalinea dìpolvere rossa, un '"silenzioso"pensiero,un '"vuoto"

che

nella tensione della lineaèmaterializzato dallaluce

e

daliasuanegazione,per mettere

ingiocoil

nuovo

spaziodinamico

con

l'esistente.

Una

visione dell'universo

da

Montevettolini".

I! titolo, Polvere rossa,

che

sa di frantumazione, alludea qualcosa

diconcreto?

"'Nonsi

può

dimenticare

che

po- chimesifa c'èstata

una

guerra,

come non dobbiamo

dimentica- re

che

alte soglie delduemilavi

sono

ancora

popoli

che non

han-

no una

loro terra. Polvere rossa

non

èfrantumazione,

ma

èdispe- razione.

Tileggo

a

talpropositounpensiero

che ho

annotatosu!progettodel- l'opera e

che ne

faparte Inte- grante:Riflessidisperanza sfuma-

no

nell'orizzonte,mentreindefiniti rumorimiaccarezzanoleguance.

Ifantasmidelleterre

negate

vol-

teggianotra le

onde

erbose

che

ingenuesiinseguono.

Un cuculorintoccaacutonelbo- sco,mentre ungridodirabbiaaf-

fondadentro.

Macchie

papaverioscillano

qua e

e

delbambinisalterellanosulle pietre

ancora

caldedi storia.

Ascoltoilvuoto

che

attraversalas-

sùl'anticaPorta delPidocchiodi- struttadal

tempo che

passa.

Nell'ariac'è l'odore

amaro

diter- racalpestata

da

uominiumiliatie picchiati.

Una

lìnea, un pensiero

che

penetri,

con

ilsuovelodipol- vererossa, l'indifferentefoschiain cuiristagnano le nostre coscien- ze",

Che

senso

può

avere la collo- cazionediquest'operaalla

cavo

di

Monsummano (come

si

può

vedere nelfotomontaggio realiz-

zatoinoccasionedellamostra)?

"L'opera

non

attraversa solo metaforicamentele

mura

delpa- lazzoduecentesco,

ma

continua nellospazio, inquello dellecave.

ed

è

una

proposta ai cittadini di

Monsummano, un'opera che

interagisca

con

lo spazio del colle,in

quanto

natadalle lineee dalle sensazioni dellazona,

ma

sia sopratuttotestimonianza deldolo- re della gente

che

continua

a

morireperla

mancanza

diliber- tà".

Invecela Sinfonia Montevettolini, viene

spontaneo chiedere

a Maltagliati,

da

cosa

ha

presofor-

ma?

"Quilevocisono un

ditutti,

una

paroladiventala sinteside!dentro

e

delfuori, delpieno

e

del vuoto,

della singolarità

comune

oltre la propria intimità

che sembra

di- sperdersi,

come

losguardo,

dopo

quelmurettoprimadell'orto.

Scivolare,strisciare,ilbattere dei passisiingrandiscenell'antro del silenzio-vuoto.È

come

un'ecoinfi-

nitainterrottasolo dallo scricchio- lio di

una

porta, anticipata dal tonfopieno diun chiavistello. La

voce

privatadiventapubblica

e

si

fa diunrossore incerto,

come

ve- nissedal dentroalfuori,dailonta-

no

alvicino,dalpassatoinunpre- sente

sempre

dietrol'angolo, fronteallafacciata,

dove

imatto-

nitra lepietre

sembrano

estranei,

come

pennellatedicolore,suoni fuoritempo,puntistaccatieripe- tuti

come

sorretti nel vuoto dal muro-strada.

Le linee

sembrano

scendere in

basso

dove

iferriantichisonoor-

mai

un

ornamento

inutile,

o

incli- narsilà

dove

iltettoèunito alcielo.

Isuonisonoquelli disempre, an-

che

se visti in

modo

diverso fra

cartelli di lamiera circolare e le pietre nere lassù in cima, ì tetti delle case

e

il verde dei

campi

laggiùnellapianurain

una

tarda mattinaprimaverile".

(4)

5

PER OL TRE IMMA GINA RE Anna

Brancolini

Polvere rossa

e

Sinfonia

Monte

-

vettoliniche,

con

ìsuoisei

momen-

ti, avvolgeilvisitatore

con

un'in-

consueta

simbiosi

musica ed

elementi pittorici, costituiscono

l'inizio

un

idealepercorso che, dai

due

artisti,nella loroindividua-

lità,

e

dal

borgo medioevale

ap-

parentemente

senza

tempo,

in-

tende

continuare,aldi là delsin-

golo

e

dello spazio

e

dei

tempo

contingenti,per diventarepercor- soditutti.

Dami e

Maltagliati,

operando

in

assolutalibertà,

ma

alla finepre-

sentando

unlavoro

che

colpisce

per

la

complementarietà

deisuoi elementi,

hanno

carpitodalluogo suggestioni, echi, voci, lostormire delleerbe

e

delle foglie alvento,i

colorivivacidi

una

naturaavvolta dai sole estivo, la pensosità

e

l'essenzialità di spazi carichi di

tempo,

ifremitidiesperienzepas- sate

e

presenti.

Ne sono

poinate

due opere

che,nellorospecifico, costituiscono

entrambe

tuttavia

una

liberissima trascrizione di

una

naturarifiltratanellapropriainte- riorità

e

presa

come

spunto per

una

riflessioneattenta susestessi

e

sul

mondo,

El'esperienza

è

stata così coinvol-

gente

peri

due

artisti(lopercepia-

mo da

quellapienezzadicalore

e

divitalità

che

ciavvolge

quando

iniziamo

a

"vivere"laloroavventu- rain quellospazio così sobrio del restaurato

ex

palazzo

Comunale che

enfatizzasuoni

e

formeavvol- gendoli in un'atmosfera misura- tissima

e

discreta

che

illorolavoro

ha

acquistato in profondità

ed

incisivitàespressiva.

Dami, continuando

il discorso aperto

un anno

fa

con

lamostra Nastro d'Arianna,presenta

anco-

ra

una

materializzazione: unastrut-

Fotoinalto S.Maltagliati

Fotoalato

"SinfoniaMontevettolini-Allegro"di S.

Maltagliati

Visitatorisulballatoiodavantiadunparti- colaredi"Polvere rossa" di A,Dami

Un frammentodi"Polvere rossa"

Fotoinaltoapag,7

C.Marchetti, A.Brancolini,A.Dami,G. Calvetli (dasinistraadestra)

Fotoinbassoapag,7

Unasala dellamostrailgiornodell'inaugu- razione.

tura

a

figuraledicartapesta,dipin- ta

a

tempera,di

un

rossocaldo

e

brillante

e

sospesaall'infernodelle

due

suggestivestanze

che

entra-

no

instrettasimbiosi

con

l'evento.

Una

struttura

che

vuoi presentarsi

come

"conquistadellospazio

da

parte della tradizionale materia pittorica"

e che non

vuol essere

"scultura" in

quanto

rifiuta ogni

aulicità,

ma

"un insieme di segni

che

interagiscono

con

la natura dello spazio delle stanze per oltreimmaginare".

Avvertiamo ancora, alla base, il

consueto

rovello di

Dami:

la dialettica menzogna/verità, pie- no/vuoto,certo/incerto,

che

poisi riassumeinquellasoffertatenden-

za ad

indagare, in un'apparente prospettivaludica,il

perenne

gio-

co

dell'apparenza

e

della realtà

che sfumano

in

un consapevole e

criticorelativismo.

Rispetto

però

allematerializzazioni precedenti,inquestastruttura so- spesa tra cielo

e

terra quasi

ad

enfatizzare le

profonde

implica- zioni dell'ambiguità, avvertiamo

una maggiore

interiorizzazione - forseperl'assenzadelvìdeo?(

che

sirisolve in

una maggiore

libertà intellettuale

ed emotiva per

il

fruitore)-per quel

cromatismo

di cuil'anticatecnicadellavelatura fapercepiretuttiibrividi

e

tuttele sfumature:sfumature

non

dicolo- re,

ma

di pensiero

e

di vita. Di controaicromatismilucidi

che

in

Nastro d'Arianna

esprimevano

il

mondo

dioggi

con

lesuelamiere, lesueluciscintillanti,lesueplasti-

che, c'é qui un'opposizione "ro-

mantica"

all'oggi

che ben

silega poi alla

polemica

contro ogni apriorismo

e

categoricità

che

co-

stituisce

uno

deinodifocalidelle materializzazioni.

Anche

gli

indubbi

riferimenti naturalistici-il

morbido movimen-

to della superficie

che

riflette la

dolcezza

del

paesaggio

circo- stante-

assumono

piùincisivitàsia

(5)

ó

perleloronote

polemiche a

favo- re di

una

naturaincontaminata

e

più

a

misura

d'uomo

sia per la disposizionenienteaffatto narrati-

va o

descrittiva

che

sirisolvein

una maggiore

polisemia,

Lostesso-

ma

ilrisultato

è

raggiun- to,

come

dicevo,

con

un lavoro del tuffo

autonomo

-

può

dire

delle partiture di Maltagliati

che

carpiscono

da

questa naturasuo-

ni, bisbigli, voci, liparcellizzano,li

associano

a

colorì fondamentali

tali

da evocare acqua,

vento,fuo- co, spazio e, direi,

una

palpabile incomunicabilità, un'impossibilità

a

sentire

e

sentirsi

che sembra

av- volgerel'uomodioggi;

ma

tutto questoper

procedere

poiin

una

lineaillimitatadialtreassociazioni

per

uninfinito "andareoltre".

Andare

oltre o,in altritermini,an- dareal dilàdell'apparenzadelle cose.

Non è

un

caso

pertanto

che per

entrambi

assuma

tanta impor- tanza, al di là delpieno (forma,

suono o

colore), ilvuoto,ilsignifi-

cativosilenzio. Ilsilenzio

è una

di-

mensione

in cui ciascuno

può

recuperare sestesso, in piena li-

bertà

ed

autonomia,perindagar-

si

e

riflettere. Questo è, alla fine, l'invitodei

due

artistilecui

opere (anche

perilmaterialeusato

che

volutamente richiamaii

tema

del-

la fragilità)

non sono una mono-

litica

ed

intoccabile asserzionedi sé:invitano

ad

esserevìssute,per- corse,completate,

Da

questo

punto

di vista,significa- tivo è il tagliodelle superfici - la non/forma,il

non/suono

-e,inesso, lospecchio,ilmaterialeriflettente:

undiscreto,sottilissimoinvitoalvisi-

tatore

non

soltanto

ad

indagare, sempre, su ciò

che

sta oltre il

fenomenico,

ma anche

-

ed è

im- portante-

ad

entrare Inludo",

a

farproprieleregole del gioco.

L'arte,

sembrano

dirci

Dami e

Maltagliati,

non è

cesuratra artista

e

fruitore:

è

dialogo,attività,dina- mismo.

(6)

SERGIO MALTAGLIATI

SINFONIA

«MONTEVETTOLINI»

PER

L'INSTALLAZIONE VISUAL-SONORA

PIENI E VUOTI

EX PALAZZO COMUNALE

DI

MONTEVETTOLINI GIUGNO-LUGLIO 1991

COMUNE

DI

MONSUMMANO TERME ASSESSORATO ALLA CULTURA

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