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Aprile Giugno Terminus Aprile - Giugno 2019

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Academic year: 2022

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Terminus Aprile - Giugno 2019

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Direttore responsabile: Francesco De Grandi Direttore editoriale: Daniela Daloiso

Redattore capo: Giulia Murolo

Redazione, Impaginazione grafica e Applicazione standard Dublin - Core: a cura della Cooperativa di servizi culturali "Ninive"

Revisione testi: Elena Infantini

Comunicazione e Marketing informativo: Giulia Murolo

Sede:

Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo”

Via Giulio Petroni, 19/A—70124 Bari Tel.: 0805402770 - 0805402772 Email: infopoint@consiglio.puglia.it

Sito web: http://biblioteca.consiglio.puglia.it

Registrato c/o il Tribunale di Bari il 13/11/2002 al n. 1594

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TERMINUS Monografie

Petrovic Nadan, Basta accogliere? : politiche di integrazione tra soft law e best practices Milano : Franco Angeli, 2018. - 99 p. ; 23 cm

La recente discussione in sede europea finalizzata all'elaborazione del Piano di azione sull'integrazione dei cittadini dei paesi terzi e, più in generale, il dibattito in molte società europee a seguito della crisi migratoria degli ultimi anni rappresentano un'ottima opportunità per ribaltare, una volta per tutte, la concezione

"emergenziale" con cui il tema dell'immigrazione ma, paradossalmente, anche il tema dell'integrazione sono tuttora trattati, sia in Italia che a livello comunitario.

Per quanto riguarda l'Italia, la oramai imponente attività di accoglienza spesso non sembra essere orientata all'accompagnamento (accueil) bensì appare una misura a sé stante, quando non legata ad altre logiche. Per godere appieno dei benefici dell'immigrazione sarebbe necessario invece gestire la diversità, che ormai caratterizza la nostra società, tramite un'integrazione più efficace dei cittadini stranieri. Il volume ripercorre l'evoluzione della legislazione europea (principalmente nell'ambito della cosiddetta soft law) e italiana in materia, insieme alle prassi attuate in alcuni Stati membri dell'Unione. Oltre al doppio binario, nazionale ed europeo, l'analisi si articola su più piani fra loro interconnessi - da quello storico-politico a quello giuridico e sociologico - per descrivere i molteplici aspetti che definiscono il quadro dell'integrazione, restituendolo nella sua complessità.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/basta-accogliere-politiche-di-integrazione-tra-soft- law-e-best-practices/FOG1180242?sysb=CRP

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Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia WEBZINE

TERMINUS Monografie

Rasera Maurizio; Sacchetto Devi, Cinèi tra le maglie del lavoro Milano : Franco Angeli, 2018. - 194 p. ; 23 cm

Parlare di cittadini cinesi e soprattutto di coloro che sono immigrati in Italia, ed evocare al contempo il concetto di movimento non è certo strano se pensiamo alla distanza che separa il loro luogo d'origine da quello d'arrivo, ma è opportuno anche richiamarsi alla nostra quotidianità che là dove non è fatta di relazioni tra persone è certamente pervasa dal consumo di merci marchiate con quell'immancabile made in China che le connota. Un made in China che talvolta si nasconde sotto a un made in Italy ingannevole, ma che non raramente descrive la realtà delle cose di un made in Italy by Chinese workers. Dalle diverse analisi presentate in questo volume emergono con chiarezza i tratti salienti che contraddistinguono la presenza cinese in Veneto e che risultano comuni a larga parte del contesto nazionale: l'elevata propensione all'imprenditorialità, la ancora rilevante specializzazione settoriale, la forte mobilità lavorativa, la reattività rispetto alle congiunture economiche. Il volume mira a sostanziare le evidenze empiriche quantitative con le narrazioni individuali per comprendere come le persone vivono soggettivamente il loro percorso migratorio e come sviluppano i loro rapporti lavorativi e interpersonali nella sfera produttiva e riproduttiva. Il percorso di analisi quantitativa e di indagine sul campo presente in questo volume porta qualche nuovo elemento di conoscenza e di problematizzazione dei rapporti sociali che si stanno sviluppando nell'arena quotidiana. Si tratta di saperi che potrebbero risultare importanti per chi cerca di andar oltre stereotipi e pregiudizi.

h t t p : / / t e c a . c o n s i g l i o . p u g l i a . i t / S e b i n a O p a c / r e s o u r c e / c i n e s i - t r a - l e - m a g l i e - d e l - l a v o r o / F O G 1 1 8 2 6 5 3 ? s y s b = C R P

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TERMINUS Monografie

Santagati Mariagrazia; Colussi Erica, Alunni con background migratorio in Italia : emergenze e traguardi : rapporto nazionale

Milano : Fondazione ISMU, 2019. - 1 testo elettronico (PDF) (116 p., 1,45 MB)

Questo Rapporto è il primo di una serie realizzato dalla Fondazione ISMU nell’ambito del Progetto “Azioni e strumenti di governo per la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali”, in collaborazione conn IIS Cine TV R. Rossellini, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Immigrazione (FAMI). Il volume si propone di leggere e analizzare alcune caratteristiche della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nei diversi livelli scolastici, i problemi affrontati nel sistema formativo, le sfide che si pongono per insegnanti e istituzioni educative. La realtà multiculturale delle scuole italiane viene presentata in questo e negli altri due Rapporti che seguiranno nel corso del 2019, sviluppando specifiche chiavi di lettura che caratterizzano da tempo il pensiero e l’azione della Fondazione ISMU. Nel primo capitolo sono sintetizzati i punti salienti del Rapporto attraverso indicatori sulle emergenze e i traguardi raggiunti, descrivendo i momenti determinanti che interessano un alunno neo arrivato in Italia, dal suo primo ingresso a scuola alla piena integrazione. Segue un capitolo sulle presenze e sui percorsi degli studenti stranieri nelle nostre scuole. Quindi, nella terza parte, un approfondimento sugli esiti scolastici, e, in particolare, un confronto con i risultati di alunni italiani nelle prove Invalsi. Il quarto capitolo mette a fuoco i rischi di dispersione scolastica insiti nei percorsi di studio dei ragazzi immigrati. Il Rapporto si conclude con uno sguardo internazionale ai percorsi di formazione post-obbligatoria realizzati negli Stati Uniti, comparando i dati dei diversi gruppi etnici.

http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2018/10/1_2019-alunni-cn-background-migratorio_.pdf

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/alunni-con-background-migratorio-in-italia- emergenze-e-traguardi-rapporto-nazionale/FOG1193793?sysb=CRP

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TERMINUS Monografie

Bergamaschi Maria Laura, Adolescenti migranti e nuovo mondo : geografie dell'inconscio [Milano ; Udine] : Mimesis, 2017

(stampa 2018). - 138 p. ; 22 cm

Il fenomeno migratorio, agente fondamentale delle trasformazioni sociali contemporanee, pone il problema dell’incontro tra individui appartenenti a culture differenti. Che cosa significa incontrare l’altro, lo straniero? Quali prospettive è chiamato a promuovere un discorso psicoanalitico in questo ambito? A partire dall’esperienza clinica con adolescenti migranti, potremmo pensare lo strumento psicoanalitico come una possibilità per l’essere umano, al di là della cultura d’appartenenza, di reperire una parola che aiuti a soggettivare la propria storia, a recuperare la differenza che caratterizza l’unicità della sua esistenza, perché la vita sia possibile, proprio a partire da quell’essere stranieri che ci accomuna.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/adolescenti-migranti-e-nuovo-mondo-geografie- dellinconscio/FOG1178806?sysb=CRP

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TERMINUS Monografie

Del Grande Gabriele, Dawla : la storia dello Stato islamico raccontata dai suoi disertori Milano : Mondadori, 2018. - 605 p. ; 22 cm

"Dawla" in arabo significa Stato ed è uno dei modi in cui gli affiliati dello Stato islamico chiamano la propria organizzazione. Gabriele Del Grande è andato a incontrarli in un avventuroso viaggio partito nel Kurdistan iracheno e terminato con il suo arresto in Turchia. Questo libro è il racconto delle loro storie intrecciate alla storia più grande dell'ascesa e della caduta dello Stato islamico. Un racconto che parte nel 2005 nei sotterranei del carcere di massima sicurezza di Saydnaya, in Siria, e che passa per la rivoluzione fallita del 2011, la guerra per procura contro al- Asad, il ritorno del Califfato e gli attentati che hanno sconvolto l'Europa. Del Grande mette in scena una galleria di personaggi le cui vicende si snodano in un intreccio di storytelling e geopolitica. Un manifestante siriano spinto da un'autentica sete di giustizia a prendere le armi e che, davanti alla corruzione dell'Esercito Libero, sceglie di arruolarsi nel Dawla, dove farà carriera come agente dei servizi segreti interni ed emiro della polizia morale.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/dawla-la-storia-dello-stato-islamico-raccontata-dai- suoi-disertori/FOG1184701?sysb=CRP

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TERMINUS Monografie

Gasperoni Giancarlo, Fra genitori e figli : immigrazione, rapporti intergenerazionali e famiglie nell'Europa contemporanea

Bologna : Il mulino, 2018. - 254 p. ; 22 cm

La migrazione è un evento critico, che si ripercuote sulle reti di parentela e in particolare sulle relazioni tra familiari di generazioni diverse. Nelle famiglie migranti i rapporti intergenerazionali assumono aspetti distintivi: i progetti migratori si prefiggono di cambiare le condizioni socio-economiche delle famiglie; la migrazione può portare alla creazione di famiglie transnazionali, con genitori o figli che rimangono nel paese di provenienza; i valori e le abitudini del luogo di origine possono scontrarsi con quelli del paese di arrivo. In questo volume, studiosi europei di riferimento indagano il tema della solidarietà familiare (chi aiuta chi, chi interagisce con chi, con quale modalità?) e colmano alcune lacune della letteratura internazionale. Nel libro si descrivono i processi sottesi agli scambi di aiuto nelle famiglie migranti; si integrano approcci teorici tipici degli studi delle relazioni intergenerazionali con altri propri delle ricerche sull'immigrazione.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/fra-genitori-e-figli-immigrazione-rapporti- intergenerazionali-e-famiglie-nelleuropa-contemporanea/FOG1185808?sysb=CRP

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TERMINUS Monografie

Molfetta Mariacristina; Marchetti Chiara, Il diritto d'asilo : report 2018 : accogliere, proteggere, promuovere, integrare

Todi : Tau, 2018. - 265 p. : ill. ; 24 cm

Il volume presenta l'analisi annuale sul mondo dei richiedenti asilo, promossa da Fondazione Migrantes. All'interno della cornice dei suoi studi che trattano specificatamente la mobilità umana, la Fondazione Migrantes, all'inizio del 2017, dedica un'analisi specifica al mondo dei richiedenti asilo, partendo da una prospettiva storica che cerca di "afferrare" i tempi e le cause di un fenomeno che accompagna, da sempre, la cosiddetta "era delle migrazioni". Esso, di recente, è ripreso, rendendosi visibile e allarmando, complice sicuramente una consistenza numerica più importante e una informazione volta spesso più a "preoccupare"

che a "informare". Se c'è un limite che il testo tenta di superare è il fermarsi ai numeri della questione e alla loro "gestione". Rispondendo all'appello di papa Francesco si cerca di dare un volto alle storie, a cominciare dai minori non accompagnati a cui si dedica una sezione specifica.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/il-diritto-dasilo-report-2018-accogliere-proteggere- promuovere-integrare/FOG1184711?sysb=CRP

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TERMINUS Monografie

Sansal Boualem, Nel nome di Allah : origine e storia del totalitarismo islamista Vicenza : Neri Pozza, 2018. - 143 p. ; 22 cm

Questo libro tratta dell'ascesa dell'islamismo nel mondo arabo. Non è, però, un trattato accademico né un'inchiesta giornalistica, ma una ricostruzione narrativa basata sulla testimonianza di uno scrittore il cui paese, l'Algeria, già dai primi anni Sessanta si è dovuto misurare con tale fenomeno. I primi predicatori religiosi islamisti, per lo più membri dei Fratelli musulmani, fecero infatti la loro comparsa in Algeria all'indomani della guerra di liberazione dalla colonizzazione francese (1954-1962). Arrivavano tutti dai paesi del Medio Oriente, dove venivano puntualmente perseguitati dai regimi e dalle tirannie al potere. L'Algeria era in quegli anni «la Mecca dei rivoluzionari», un paese socialista, terzomondista, profondamente laico, guardato con ammirazione in tutto il mondo progressista. Algeri era una città dove accorrevano Che Guevara, Castro, Mandela, il generale Giap e altri celebrati «eroi» delle guerre di liberazione dell'epoca.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/nel-nome-di-allah-origine-e-storia-del- totalitarismo-islamista/FOG1184724?sysb=CRP&tabDoc=tabcata

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TERMINUS Monografie

Ricucci Roberta, Diversi dall'islam : figli dell'immigrazione e altre fedi Bologna : Il mulino, 2017. - 201 p. ; 21 cm

La dimensione della religione fra gli stranieri è stata finora indagata in relazione soprattutto ai primi migranti e all'Islam. Nell'affrontare il tema dell'appartenenza religiosa di un'ampia (e maggioritaria) quota di immigrati legati, per tradizione, educazione o partecipazione attiva, al cattolicesimo e al cristianesimo in generale - filippini, rumeni, latino-americani, africani - il volume evidenzia come anche tra i figli dell'immigrazione, al pari di quanto succede per i coetanei italiani, siano in atto processi di secolarizzazione e una certa tendenza all'ateismo.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/resource/diversi-dallislam-figli-dellimmigrazione-e-altre- fedi/FOG1184856?sysb=CRP&tabDoc=tabcata

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Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia WEBZINE

TERMINUS Articoli di riviste

Il naufragio dell'Occidente : conversazione tra Sandro Veronesi e Tahar Ben Jelloun

"La lettura", 31 marzo 2019, n. 14 (allegato al "Corriere della sera")

Sandro Veronesi sostiene che la parola è estensione del corpo nella difesa dei migranti e dunque, allo stesso modo, il corpo deve essere estensione e testimone della parola (per questo invita a salire sulle navi dei migranti); Tahar Ben Jelloun dice che nel Mediterraneo va a fondo la nostra compassione. In questa conversazione discutono sull'importanza della mobilitazione, sui fallimenti dell'Europa, sull'odio che alimenta stragi come quella in Nuova Zelanda. E sul ruolo che potrebbe avere, per esempio, il Papa.

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REGIO

Articoli di riviste

Rosini Monica; Tomasi Marta, Il ruolo delle Regioni nella definizione ed implementazione delle politiche di integrazione dei cittadini stranieri: uno studio degli atti normativi

"Le regioni", 2018, n. 5-6, p. 817-876

Il fenomeno migratorio, che riveste oggi un ruolo primario nelle narrative mediatiche e politiche, dà luogo, sul territorio nazionale, a un quadro frammentario e variegato. Ciò non solo per la difficoltà di inquadrare in un archetipo unitario le persone migranti (che possono muoversi per le più diverse ragioni e con i più diversi obiettivi), ma anche, e per quanto qui interessa, per la diversità dei contesti nei quali questi si trovano a vivere. Qualunque analisi che miri a una mappatura degli interventi attuati dalle diverse regioni italiane e a una loro comprensione, dunque, deve necessariamente muovere dalla considerazione, almeno sommaria, dei numeri relativi alla presenza degli stranieri nei diversi territori. I dati raccolti dall’ISTAT, relativi all’inizio del 2018, descrivono la presenza di poco più di cinque milioni di persone straniere residenti, che rappresentano circa l'8,5% della popolazione italiana . La loro distribuzione sul territorio è molto varabile: le regioni maggiormente interessate dal fenomeno sono la Lombardia con 1.139.463 residenti stranieri e il Lazio, con 662.927. In particolare, tra le rispettive città metropolitane, al primo posto viene Roma (544.956) e al secondo Milano (446.923). Le regioni che contano, invece, meno presenze sono Valle d’Aosta (8.257 stranieri residenti), Molise (12.928), Basilicata (20.783) e Sardegna (50.346) . L’incidenza dei cittadini stranieri sulla popolazione residente supera in molte regioni il 10% e in alcuni contesti provinciali risulta anche maggiore (16,6% a Prato, tra il 14% e il 12% in diverse province di Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana, tra cui le città metropolitane di Roma, Milano, Bologna e Firenze). A tutte queste fanno da contrappunto, con le incidenze più basse d’Italia (dal 3% al minimo assoluto di 1,4%), una serie di province meridionali, soprattutto sarde, siciliane e pugliesi. . Un altro dato rilevante riguarda le persone giunte in Italia con i flussi migratori straordinari degli ultimi anni. Secondo un Piano nazionale di accoglienza stabilito a livello nazionale, del quale si dirà oltre, l’esigenza di programmare la distribuzione dei migranti giunti sulle coste italiane impone una ripartizione su base regionale, secondo specifici criteri. Se si guarda al numero di posti messi a disposizione in ciascuna regione per il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, l’immagine che emerge è, ancora una volta, quella di una realtà disorganica che vede dati prevedibili, come i 4.839 posti della Sicilia contrapposti ai 25 della Valle d’Aosta, affiancarsi a numeri più significativi, come i 1.008 posti del

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Molise rispetto ai 784 del Veneto. Lo scenario è parzialmente diverso, però, se si considerano i migranti complessivamente ospitati, tenendo conto di tutte le strutture di accoglienza coinvolte (centri di accoglienza straordinaria - CAS, centri di accoglienza per richiedenti asilo - CARA, centri di accoglienza - CDA, centri di primo soccorso e assistenza – CPSA, hot spot e strutture del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - SPRAR): in questo caso i numeri più alti si rilevano in Lombardia (23.707), Lazio (17.464), Sicilia (16.555), Piemonte (14.911), Campania (14.789) e Veneto (14.433).

http://www.bcr.puglia.it/SebinaOpac/.do?sysb=CRP&idopac=SBL0460459

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TERMINUS Rassegna Stampa

Corso di formazione per docenti “Educare alla cittadinanza attraverso il patrimonio culturale”

Nell’ambito del progetto pluriennale “Patrimonio e Intercultura”, Fondazione ISMU organizza un percorso di formazione sul tema EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTRAVERSO IL PATRIMONIO CULTURALE. Il percorso si rivolge prevalentemente a docenti di Scuola Primaria (secondo ciclo) e Secondaria di I grado con l’obiettivo di offrire loro uno stimolo alla riflessione e alla rilettura della prassi didattica, sensibilizzandoli all’educazione al patrimonio in chiave interculturale come risorsa per i cittadini in formazione, e di avviare la progettazione partecipata di un’esperienza spendibile all’interno del proprio contesto istituzionale e professionale. Il percorso è già stato attivato a Milano (24-25 maggio 2019) e a Ferrara (4-5 settembre 2019), ma c’è ancora la possibilità di attivarne un terzo in un contesto regionale diverso da Lombardia ed Emilia-Romagna. Al termine verrà rilasciato un attestato di frequenza valido per la formazione del personale docente MIUR.

È richiesta l’iscrizione. Il corso può prevedere fino ad un massimo di 25 partecipanti e sarà data precedenza ai docenti in servizio in base all’ordine di iscrizione. Le scuole e gli enti interessati all’iniziativa e ad ospitare il corso nella propria sede, possono scrivere a e.colussi@ismu.org (Erica Colussi-coordinatrice Settore Educazione – Fondazione ISMU).

Chiusura iscrizioni 15 settembre 2019

http://www.ismu.org/corso-di-formazione-per-docenti-educare-alla-cittadinanza-attraverso-il- patrimonio-culturale/

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Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia WEBZINE

TERMINUS Rassegna Stampa

Paparella Thomas, "Terreferme", un'accoglienza diversa è ancora possibile

"Avvenire", 7 aprile 2019, p. 6

Un'iniziativa importante, "Terreferme", è arrivata alla sua seconda edizione. Si tratta di una sperimentazione di affido per minori e ragazzini migranti che sbarcano in Italia senza alcun familiare. Il progetto si pone come alternativa alle strutture dedicate ai rifugiati, un modo per dare ai ragazzi la possibilità di vivere in una realtà che offra affetto e protezione. L'idea è quella di far compiere ai ragazzi un percorso iniziale di tipo familiare e di potersi staccare al compimento della maggiore età.

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TERMINUS Rassegna Stampa

L'ira del Papa sulla tratta dei migranti

"La Gazzetta del Mezzogiorno", 12 aprile 2019, p. 6

La tratta di esseri umani, la schiavitù dei nostri giorni, "danneggia gravemente l'umanità nel suo insieme" e "costituisce una ingiustificabile violazione della libertà e della dignità delle vittime", "per questo essa è da ritenersi un crimine contro l'umanità", e questo va detto senza dubitare.

Lo ha sottolineato Papa Francesco ai partecipanti alla Conferenza internazionale sulla tratta, organizzata dalla Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio e lo sviluppo umano integrale. Una conferenza che ha visto riunirsi 200 delegati provenienti dalle chiese locali di tutto il mondo proprio per fare il punto sulla lotta e prevenzione rispetto al fenomeno della tratta di esseri umani e sulla tutela delle vittime.

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TERMINUS Rassegna Stampa

"Senza prove o fonti certe stop alla stretta sull'asilo". Cassazione: no a formule stereotipate

"La Gazzetta del Mezzogiorno", 27 aprile 2019, p. 3

Basta con la stretta sulle richieste di asilo motivata, dai giudici di merito, sulla base di generiche "fonti internazionali" che attesterebbero l'assenza di conflitti nei Paesi di provenienza dei migranti che chiedono di rimanere in Italia perché in patria rischiano la vita. Lo chiede la Cassazione che esorta i magistrati a evitare "formule stereotipate" e a "specificare sulla scorta di quali fonti" abbiano acquisito "informazioni aggiornate sul Paese di origine" dei richiedenti asilo. a fare da apripista a questo orientamento è stato il ricorso di un pakistano al quale, con accertamenti "sommari", era stata rifiutata l'accoglienza umanitaria.

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TERMINUS Rassegna Stampa

Rampini Federico, Una merchant bank per il problema dei profughi

"Affari & finanza", inserto di "Repubblica", 23 aprile 2019, p. 15

Affrontare il problema dei profughi con una merchant bank? L'idea sembra a dir poco surreale, ma viene proposta da un'istituzione seria, la Chumur Foundation for Ethics in Leadership, una fondazione non profit di diritto canadese. I profughi in questione, quasi 70 milioni, sono coloro che vengono definiti

"displaced", obbligati afuggire dalla propria terra contro la propria volontà, per salvarsi da violenza, persecuzione. Sono dunque esclusi i migranti economici.

Di quei 70 milioni, quasi tutti desiderano fare ritorno a casa, e di fatto non se ne sono allontanati molto. Per lo più, infatti, questi rifugiati si spostano in paesi poveri, vicino alle loro zone di origine. L'idea della merchant bank è quella di convogliare capitali, soprattutto privati, da investire in progetti che diano lavoro, generando profitti.

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TERMINUS Rassegna Stampa

Buccini Goffredo, La guerra di cifre sugli irregolari. Ecco perché sono (almeno) 600 mila. Il Viminale: scesi a 90 mila. Il capo dell'Istat: erano 533 mila a inizio 2018, in crescita

"Corriere della sera", 3 maggio 2019, p. 19

Una delle fonti più attendibili in materia di immigrazione è la Fondazione Ismu.

Quando nel 2018 presentò il suo 24. rapporto sulle migrazioni , il responsabile della demografia era Gian Carlo Blangiardo, un tecnico dalla reputazione così robusta da indurre Salvini a volerlo alla guida dell'ISTAT. In quel rapporto, Ismu certificò 533 mila irregolari, con tendenza in aumento: "La crescita è iniziata nel 2013, quando si sono esauriti gli effetti dell'ultima sanatoria, varata da Monti l'anno prima". Il suo metodo induttivo è quello dei sondaggi nei centri di raccolta degli stranieri in tutta Italia: chiese, moschee, mense (come quelle della Caritas); si contano i "sommersi" e poi si applicano al quadro generale; il metodo si è sempre rivelato molto attendibile in occasione di ogni sanatoria 8il momento in cui almeno una buona parte del sommerso emerge).

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TERMINUS Rassegna Stampa

Lambruschi Paolo, La denuncia: troppe violenze lungo la rotta balcanica

"Avvenire", 18 maggio 2019, p. 4

La rotta balcanica si è riaperta da un anno. Lo dicono la Caritas e le organizzazioni per i diritti umani. Lontano dai riflettori, i viaggi della speranza via terra verso l'Unione europea sono in ripresa nonostante i sei miliardi pagati dall'Ue alla Turchia e i maltrattamenti delle polizie di frontiera, soprattutto in Croazia.

Da un anno i flussi si sono spostati verso la Bosnia. Lo conferma Massimo Moratti, vice direttore di Amnesty International. "Vari governi europei - aggiunge Moratti - sono complici nei respingimenti sistematici e nelle persecuzioni illegali, spesso violente, di di migliaia di migranti e profughi, in primo luogo sul confine tra la Bosnia-Erzegovina e la Croazia. Quasi tutte le persone che si trovano nei campi di Bihac e Velika Kladusa, in Bosnia, che ospita cinquemila profughi siriani, iracheni e afgani, sono state respinte dalla Croazia o dalla Slovenia. Molti stranieri bloccati in Slovenia (e in Italia, Trieste inclusa) sarebbero spesso oggetto di respingimenti a catena, consegnati con procedure sommarie alla polizia croata e poi ricacciati verso i campi della Bosnia, senza che le loro domande d'asilo siano mai state prese in esame".

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TERMINUS Rassegna Stampa

Allievi Stefano, Meno ricongiungimenti familiari e più competenze. L'America si sceglie i suoi immigrati

"La stampa", 17 maggio 2019, p. 25

Può uno Stato scegliersi i suoi immigrati? Il quesito sottende la scelta di Trump di cambiare le leggi sull'immigrazione. Significa che il presidente americano vuole mantenere, ma regolamentare diversamente, una politica di immigrazione:

in continuità con la storia americana. Una consapevolezza che hanno gli USA, ma non l’Europa (salvo la Germania), e che fa sì che da noi si continui a negare una verità evidente: che di immigrati avremo bisogno. Da qui al 2050 l’Europa, solo per mantenere stabile la sua popolazione, avrebbe bisogno di un’iniezione di 50 milioni di immigrati, e di 80 milioni di lavoratori se vuole mantenere stabile la sua forza lavoro. E l’Italia (il paese più vecchio d’Europa) conta circa il dieci per cento di questo fabbisogno.

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TERMINUS Rassegna Stampa

Polchi Vladimiro, "Senza migranti la crisi farebbe ancora più male"

"Repubblica", 18 maggio 2019, p. 20

In risposta alle dichiarazioni del presidente dell'ISTAT Blangiardo, Stefano Allievi, professore di sociologia all'Università di Padova, sostiene che, se non ci fossere i migranti, il nostro welfare andrebbe in tilt, le casse dell'Inps verrebbero terremotate, chiuderebbero molti cantieri edili e si svuoterebbero i campi.

Secondo il sociologo, che da anni studia le migrazioni in Europa, non vi sono dubbi: "Gli immigrati sono essenziali a reggere il sistema Italia e questo vale ancor più in epoca di crisi economica. Gli occupati stranieri in Italia rappresentano il 10,5% della forza lavoro e producono l'8,9% del PIL".

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TERMINUS Rassegna Stampa

Patucchi Marco, Intervista al presidente dell'Istat Blangiardo. "Se c'è crisi troppi immigrati possono destabilizzare"

"Repubblica", 17 maggio 2019, p. 1

PerGian Carlo Blangiardo, numero uno dell'Istituto nazionale di statistica, "gli stranieri giovani sono una risorsa, ma anche loro invecchiano". Secondo Blangiardo "Di per sé l'immigrazione è un fenomeno naturale nelle società aperte. Occorre tenere conto di quali si stia parlando in termini di flussi e di contesto. Quando c'è ricchezza, benessere e posti di lavoro in abbondanza, l'immigrazione è un importante contributo alla società. Quando invece le cose non vanno bene, la presenza di flussi consistenti può diventare un fattore destabilizzante".

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TERMINUS Rassegna Stampa

Valentini Carlo, Trieste prende il posto di Lampedusa con il flusso degli immigrati dai Balcani

"Italia oggi", 23 maggio 2019, p. 1

Porti chiusi? Invece dei barconi, le marce forzate. La via dei Balcani sembra diventata un'autostrada. All'inizio del 2016 l'accordo tra l'Ue e la Turchia chiuse, dietro compenso in euro, la rotta balcanica attraverso la quale 754mila rifugiati si erano incamminati verso l'Europa occidentale. Ma ora si sono aperti varchi che dalla Grecia arrivano all'Albania e poi al Montenegro, alla Bosnia- Erzegovina e alla Croazia verso il confone italiano. Secondo Dijana Muzicka, coordinatrice della Caritas in Bosnia il numero dei migranti entrati nel paese è aumentato negli ultimi 12 mesi del 600%.

A riprova dell'affollamento della rotta dei Balcani vi è la periodica iniziativa di pulizia dei sentieri da parte dell'associazione ambientalista Sos Carso. Nell'ultima perlustrazione lungo i sentieri meno battuti cha arrivano dalla Slovenia hanno trovato una quantità industriale di indumenti, scarpe, zaini e perfino tende da campeggio, materiale abbandonato dai migranti che si cambiano dopo aver passato clandestinamente il confine per non farsi notare.

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TERMINUS Rassegna Stampa

Labartino Giovanna (Centro Studi Confindustria), Migranti e produzione: possono dare un aiuto

"L'economia", inserto del "Corriere della sera", 20 maggio 2019, p. 5

Gli italiani hanno una visione dell’immigrazione lontana dalla realtà. Sondaggi Ipsos condotti su più anni in molti Paesi avanzati ci fotografano, del resto, come il popolo con la percezione della realtà sociale più distorta. Uno su due pensa, per esempio, che la presenza degli immigrati renda più difficile trovare un lavoro per gli italiani, ma i dati mostrano che italiani e stranieri non sono così sostituibili tra di loro nel mercato del lavoro. I 2,5 milioni di immigrati regolari occupati in Italia (il 10,6% dell’occupazione complessiva) sono confinati in una nicchia del mercato del lavoro poco appetibile per la manodopera autoctona.

Primo, le loro opportunità lavorative sono limitate ad alcuni settori: la quotq degli stranieri passa da meno dell’1% nel pubblico impiego all’8,9% nell’industria in senso stretto, al 16,6% nelle costruzioni; si avvicina al 40% nei servizi collettivi e alla persona. Secondo, la loro presenza in professioni qualificate è trascurabile. Al contrario, nei lavori a bassa qualifica il 32,9% è straniero. Tra il personale non qualificato nei servizi collettivi e alla persona i lavoratori stranieri sono quasi il 65%, predominanza nel lavoro domestico e di cura. Il fatto che i lavoratori stranieri, anche se laureati, spesso siano impiegati in occupazioni manuali e poco retribuite (tra i laureati gli immigrati con basse mansioni sono il 23,2%) spiega in parte perché l’Italia, a differenza di altri Paesi, non attrae le persone più brillanti: in Italia, solo il 12,6% degli occupati stranieri ha una laurea. Infine, gli stranieri lavorano prevalentemente al Nord, mentre i tassi di disoccupazione più elevati sono al Sud:

anche questo rende poco plausibile un nesso tra afflusso di immigrati e disoccupazione degli italiani.

Gli immigrati, dunque, non sottraggono lavoro agli italiani. Possono contribuire, invece, a renderne il lavoro più produttivo (consentendo loro di specializzarsi nelle mansioni più complesse e meglio remunerate) e ne favoriscono la partecipazione al mercato del lavoro, sollevandoli, soprattutto se donne, da compiti domestici e assistenziali. Le politiche migratorie (di quante e quali persone abbiamo bisogno) e di integrazione (come massimizzare il contributo di chi è arrivato) saranno efficaci se basate sui dati e non sulla credenza, senza fondamento, che “gli immigrati ci rubano il lavoro”.

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Bari, gli stranieri elettori per un giorno. Il voto simbolico sulla scheda azzurra

"La Gazzetta del Mezzogiorno", 27 maggio 2019, p. III

Qualcuno vive a Bari da vent'anni e si sente italiano al pari del vicino di pianerottolo. Lavora, paga le tasse, manda i figli a scuola eppure non ha diritto di voto. Sono 3.257 gli stranieri residenti in città che il 26 maggio hanno messo la scheda azzurra nell'urna per scegliere, in maniera simbolica, il loro sindaco.

I residenti stranieri extracomunitari che abitano nel capoluogo pugliese hanno aderito alla campagna "L'Italia sono anche io", ideata per promuovere la partecipazione politica attraverso il diritto di voto. L'iniziativa è stata promossa dalla Cgil insieme alle associazioni e alle comunità dei migranti.

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Il Cairo, è italiano il percorso tattile del museo egizio. Emozione per i ciechi che ora possono toccare l'arte faraonica

L'emozione di toccare un capolavoro dell'arte faraonica, di entrare in contatto fisico con 4.000 anni fa smettendo di doverlo solo immaginare sulla base delle parole di altri e senza violare divieti ma, anzi, con la tranquillità di essere autorizzati a farlo in uno dei più celebri complessi museali al mondo: è quanto dalla settimana scorsa, su iniziativa italiana, offre ai non vedenti il museo egizio del Cairo. E' stato infatti appena inaugurato un percorso che consentirà ai non- vedenti di conoscere attraverso il tatto 12 opere celebri del museo di piazza Tahrir, tutti a livello di libri di storia dell'arte, tra cui una sfinge di Amenemhat III risalente al Medio Regno, XII dinastia (quindi circa 1.800 a.C.). L'esperienza è completata da tabelle bilingue (arabo e inglese) in braille e da una speciale penna-audioguida. A disposizione sono opere fatte di pietra dura, come granito e grovacca che possono essere toccate senza subire danni. L'iniziativa, inedita per il prestigioso museo egizio, è inserita nel programma "Vivere all'italiana" della Farnesina ed è stata promossa dall'Ambasciata d'Italia al Cairo grazie all'azione del Centro archeologico dell'Istituto italiano di cultura in collaborazione con il "Museo Tattile Statale Omero" di Ancona (www.museoomero.it). Fra le altre opere a disposizione di ciechi e ipovedenti, cui viene fornita una selezione di testimonianze dell'intero arco della storia faraonica, ci sono anche un colosso di Ramses II, una tavola per la mummificazione, la ieraticamente commovente coppia formata da Sennefer e sua moglie che si sostengono a vicenda con la braccia dietro le spalle, una statua del faraone Amenhotep II con la dea Meretseger e una della dea-leonessa Sekhmet. All'inaugurazione, connotata da una forte e un po' caotica presenza di media, hanno partecipato il ministro delle Antichità egiziane, Khaled el-Anany, la ministra al Turismo egiziana Rania Al Mashate e l'ambasciatore d'Italia al Cairo, Giampaolo Cantini. Ma a provare per primo l'emozione del viaggio tattile nel profondo passato, assieme a ciechi egiziani provenienti anche da scuole elementari per non-vendenti, è stato Aldo Grassini, il creatore del Museo Omero. "E' qualcosa di indescrivibile", di "straordinario", di

"molto emozionante", ha detto Grassini in dichiarazioni all'ANSA. "Noi, per conoscere queste cose, non abbiamo le possibilità che hanno i vedenti" come "le fotografie, i filmati. Noi sentiamo parlare di queste cose ma, se non le tocchiamo, di fatto non ne abbiamo una conoscenza" e "dobbiamo lavorare di immaginazione", ha aggiunto Grassini, quasi ottantenne e cieco da quando era bambino. "Invece, toccare queste opere ci dà la possibilità, finalmente, di creare un rapporto concreto, fisico, con questi

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1993, "ha aperto questa strada", ha ricordato il suo fondatore.

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/cultura/2019/06/24/il-cairo-e-italiano-il- percorso-tattile-del-museo-egizio_a48a516e-816b-42f4-aaa4-6ff0e63d9062.html

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Marocco, Italia ospite d'onore al Festival cinema di Guelmin

È l'Italia il Paese ospite d'onore del Festival del cinema 'Oued Noun' che si apre oggi a Guelmin, nella regione più orientale del Marocco. Fino al 23 giugno sugli schermi di questa ottava edizione scorreranno titoli della cinematografia italiana più giovane. Il festival rivolto a un pubblico di studenti e appassionati della Settima arte esplora le opere più nuove del panorama internazionale, con uno sguardo al cinema d'impegno sociale. Toccherà all'ambasciatore italiano Barbara Bregato presiedere l'edizione 2019 di questa kermesse per appassionati, che ha in rassegna 10 corti già selezionati a Torino e il lungometraggio 'L'ordine delle cose', di Andrea Segre. Il film nominato per il Nastro d'Argento alla miglior sceneggiatura e vincitore del Premio Speciale per i Diritti umani a Venezia, apre la rassegna curata dall'Associazione dei giovani registi di Guelmin. In rappresentanza del governo marocchino sarà presente il segretario di stato Mbarka Bouiada.

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/cultura/2019/06/20/marocco-italia-ospite- donore-al-festival-cinema-di-guelmin_035754d5-c964-4a1f-a04e-896dbe185bef.html

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In Tunisia il Festival del cinema Mediterraneo 'Manarat'

Sono l'Italia e l'Egitto i paesi ospiti d'onore della seconda edizione del Festival del cinema mediterraneo 'Manarat' in Tunisia, appuntamento culturale che ha come obiettivo quello di far scoprire al pubblico tunisino la migliore produzione cinematografica contemporanea di vari Paesi della sponda sud e nord del Mediterraneo. 'Manarat' ('Fari' in arabo), si svolge dall'1 al 7 luglio a Tunisi e in altre 9 città della Tunisia con una ricca programmazione di 54 film, provenienti da una dozzina di Paesi, una competizione con 10 film in concorso, una sezione Panorama, una sezione documentari, un omaggio alla cinematografia contemporanea di Italia ed Egitto, vari forum professionali, e diversi momenti speciali per gli invitati d'onore. Il festival, secondo gli organizzatori, tra cui l'Istituto francese di Tunisia (Ift) e il Centre National du Cinéma e de l'Image tunisino (Cnci), è anche un evento popolare che ha riscosso grande successo l'anno scorso, con proiezioni gratuite sulle spiagge di Djerba, Sfax, Gabès, Monastir, Biserta, Korba, Hamman-Lif, Kheirredine e La Marsa, oltre a una piattaforma di scambio tra i professionisti e i produttori di cinema delle due sponde del Mediterraneo. Tra i film italiani in competizione, "Un giorno all'improvviso" di Ciro d'Emilio. Per la sezione cinema contemporaneo italiano: "Metti la nonna in freezer" di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi,

"Sembra mio figlio" di Costanza Quatriglio, "Basta credere" di Alessandro Aronadio, "Ricordi?" di Valerio Mieli, "Fiori Gemelli" di Laura Luchetti, "Il traditore" di Marco Bellocchio, "Taranta on the road" di Salvatore Allocca, che sarà presente alla proiezione. Per i documentari "Santiago, Italia" di Nanni Moretti. L'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi è tra i partner della manifestazione.

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/cultura/2019/06/20/tunisiaal-via-il-festival-del- cinema-mediterraneo-manarat_7b0a2d3c-29b5-4dfc-ba93-e62c3eeab113.html

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ANSAmedCultura Italia-Turchia: amb. Gaiani, siamo un esempio di cooperazione

Tra Italia e Turchia esiste "un'amicizia di lunga date basata su rispetto reciproco e sincera comprensione dei punti di vista dell'altro", anche grazie alla "nostra comune identità mediterranea". Lo ha detto l'ambasciatore d'Italia ad Ankara, Massimo Gaiani, nel suo discorso pronunciato ieri sera presso la residenza dell'ambasciata in occasione della 73/ma Festa della Repubblica. "Da un punto di vista economico, la cooperazione turco-italiana rappresenta un esempio unico in termini di soldità, continuità e opportunità per il futuro", ha proseguito l'ambasciatore, sottolineando come lo scorso anno Roma sia stata il quinto partner commerciale di Ankara con quasi 20 miliardi di dollari di interscambio.

Nel ricordare i profondi legami politici, economici e culturali tra i due Paesi, l'ambasciatore Gaiani - che ha assunto l'incarico lo scorso 8 gennaio - ha inoltre ribadito l'importanza del partenariato strategico tra Italia e Turchia, aggiungendo che rimane obiettivo prioritario dell'Italia proseguire nel rafforzamento della cooperazione bilaterale a tutti i livelli. Alla serata, organizzata con il contributo di sponsor italiani e turchi, ha partecipato come ospite d'onore designato dal governo turco la ministra del Commercio, Ruhsar Pekcan. Gli oltre duemila presenti hanno inoltre potuto visitare la mostra d'arte contemporanea curata da Istanbul Aria Art Gallery, con le opere di diversi artisti italiani come Fabrizio Corneli, di cui è stata esposta l'opera luminosa 'Dervisch', Angelo Brescianini, Beatrice Gallori, Sossio, e l'artista ankariota recentemente scomparsa Gencay Kasapci. Agli ospiti è stata inoltre consegnata una copia della nuova pubblicazione dell'Ambasciata, Innovit, realizzata in collaborazione con il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e il Consiglio turco per la ricerca scientifica e tecnologica, Tubitak, sul tema dell'innovazione scientifica.

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/cultura/2019/06/13/italia-turchia-amb.- gaianisiamo-un-esempio-di-cooperazione_258616cd-40d9-42cd-9afd-b9aae19809e4.html

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L'Arte ponte tra i popoli

Dopo le tappe di Beirut e Tunisi la Collezione del MAXXI conclude il suo viaggio nel Mediterraneo a Rabat. È qui che sabato, 8 giugno, si è aperta la mostra "Classic Reloaded. Mediterranea" a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte, con Eleonora Farina, che da un anno fa viaggiare nel Mediterraneo una selezione di opere di artisti italiani provenienti dalla Collezione del Museo. Opere che divengono messaggere di dialogo tra i popoli in questa mostra sul legame tra tradizione classica e ricerca artistica contemporanea. La Collezione del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, si è così trasformata in ambasciatrice di dialogo tra i popoli e strumento di diplomazia culturale, perché anche attraverso l’Arte si possono gettare dei ponti, contro ogni chiusura e nazionalismo. La terza e ultima tappa della mostra itinerante si terrà sino al 30 ottobre negli spazi della Villa des Arts de Rabat, dopo essere stata ospitata a Villa Audi – Mosaic Museum di Beirut e al Museo Nazionale del Bardo a Tunisi. Il progetto fa parte del programma culturale che il MAECI ha realizzato nel 2018 nei Paesi dell’area del Medio Oriente e del Nord Africa, Italia, Culture, Mediterraneo e, a Rabat, è in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Marocco e resa possibile grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Rabat. "Classic Reloaded" propone la rilettura e rivitalizzazione di un patrimonio identitario comune, una base culturale e artistica dalla quale è possibile ripartire per riprendere un dialogo, per facilitare quella comprensione tra i popoli oggi più che mai necessaria, vero antidoto a ogni fondamentalismo. La mostra vuole rappresentare, attraverso 20 opere di 13 artisti italiani, parte della Collezione del Museo, la cultura del "mare che sta tra le terre", quell’autonomia culturale ma nello stesso tempo apertura all’altro, coesistenza tra popoli, rapporto tra locale e globale, che da sempre caratterizza le nazioni del Mediterraneo. A Rabat le opere dialogano con i magnifici spazi della Villa des Arts, complesso di padiglioni art-déco costruito negli anni ‘30 da Mustapha Alaoui e recentemente trasformato in centro per l’arte contemporanea dalla Fondation ONA. A chiusura del progetto, nell’autunno 2019 è inoltre prevista la pubblicazione del catalogo della mostra, che raccoglierà le immagini di Agostino Osio (Alto Piano studio, Milano) delle opere allestite nei tre spazi espositivi di Villa Audi - Mosaic Museum di Beirut, Museo Nazionale del Bardo a Tunisi e Villa des Arts de Rabat.

http://www.aise.it/anno2019/larte-ponte-tra-i-popoli/131683/157

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Italia-Serbia: Storici a convegno per i 140 anni di relazioni diplomatiche

Un convegno internazionale la scorsa settimana a Belgrado ha analizzato per due giorni i profondi e complessi legami tra Italia e Serbia. Un’occasione unica di approfondimento presentata dall’Istituto italiano di cultura e dall’Accademia Serba delle Scienze e delle Arti, che l’ha ospitato nella sua sede, organizzato in occasione dei 140 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Serbia.

L’Ambasciatore d’Italia Carlo Lo Cascio e Vladimir Kostic, Presidente dell’Accademia serba, hanno introdotto i lavori cui hanno partecipato una ventina di studiosi, tra cui 7 provenienti da università italiane. È seguita, nella sede dell’IIC, una tavola rotonda aperta a tutti i partecipanti. Per l’Ambasciatore Lo Cascio, la crescita degli scambi accademici, attraverso i programmi europei e il processo di internazionalizzazione dell’offerta formativa, offre ai due Paesi nuove opportunità di integrazione reciproca nell’ambito della formazione superiore. “L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura sostengono tali attività culturali e scientifiche in Serbia”, ha sottolineato Lo Cascio, “convinti come siamo che le collaborazioni inter-accademiche e le relazioni culturali siano parte viva del contesto più ampio dei rapporti bilaterali e internazionali”. Negli interventi sono state presentate diverse ricerche sulle relazioni tra i due paesi dai vari punti di vista: dalle istituzioni alla diplomazia, dagli scambi economici alle relazioni culturali. Quasi un secolo e mezzo, durante il quale il volto dell’Europa è profondamente cambiato.

http://www.aise.it/anno2019/italiaserbia-storici-a-convegno-per-i-140-anni-di-relazioni- diplomatiche/131517/157

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Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro: partecipa al concorso video, l'Europa sei tu!

Ogni anno, il 21 settembre, i programmi Interreg celebrano la Giornata europea della cooperazione con centinaia di eventi in oltre 30 paesi. Il programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro ha partecipato alle scorse edizioni con una serie di iniziative: un’esposizione al MAXXI di Roma; la proiezione di un film sull’accoglienza; un laboratorio creativo per bambini. Quest’anno il Programma aderisce alla campagna congiunta Interact per lo European Cooperation Day e organizza un concorso video amatoriale per sensibilizzare i cittadini sui vantaggi del far parte della Comunità europea. Partecipare è semplice: basta realizzare un breve video, della durata massima di 40 secondi (in inglese o lingua locale) sul tema: "L’Europa sei tu”, che è lo slogan della campagna 2019. Il concorso è aperto a tutti i cittadini residenti in Italia, Albania e Montenegro, nonché agli studenti delle scuole superiori e agli universitari. I video dovranno essere inviati entro il 30 giugno 2019 al Segretariato Congiunto (js@italy-albania-montenegro.eu). I dieci video finalisti verranno selezionati a luglio, mentre il vincitore verrà proclamato a settembre. In palio due smart watch e un riconoscimento ufficiale.

http://www.europuglia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8260:l-europa-sei-tu- partecipa-al-concorso-video-e-dicci-perche&catid=296:ipa-cbc-it-al-me&lang=it

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#CTE2019, lanciata l'infografica sul Programma di cooperazione transfrontaliera ENI CBC MED

Fari accesi sul Programma ENI CBC MED 2014/2020 nella campagna di comunicazione #CTE2019 dedicata alla Cooperazione Territoriale Europea e promossa dall’Agenzia per la coesione territoriale. La quinta tappa del percorso di approfondimento sui Programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale, che coinvolgono l’Italia, lancia l’infografica ENI CBC Med sui 13 paesi impegnati nel rendere il Mediterraneo più competitivo, innovativo, inclusivo e sostenibile. Budget programmato per il periodo 2014/2020: circa 234 milioni di euro.La campagna di comunicazione #CTE2019 si è aperta con la prima infografica focalizzata, in generale, sulla Cooperazione Territoriale Europea 2014/2020; ne è seguita una seconda che è entrata nel merito dei Programmi di Cooperazione Transfrontaliera 2014-2020, con numeri e dettagli sullo stato di attuazione e sui progetti approvati; la terza e la quarta puntata della campagna, invece, ha fotografato rispettivamente il Programma di cooperazione transfrontaliera esterna IPA CBC Italia-Albania-Montenegro ed il Programma di Cooperazione Transfrontaliera esterna ENI CBC Italia-Tunisia 2014-2020.

L’Agenzia per la coesione territoriale realizzerà, in totale, 10 infografiche.

http://www.europuglia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8258:cte2019-lanciata-l- infografica-sul-programma-di-cooperazione-transfrontaliera-eni-cbc-med&catid=299:eni-cbc- mediterraneo&lang=it

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- Bergamaschi Maria Laura, Adolescenti migranti e nuovo mondo : geografie del... Pag. 6 - Del Grande Gabriele, Dawla : la storia dello Stato islamico raccontata dai ... Pag. 7 - Gasperoni Giancarlo, Fra genitori e figli : immigrazione, rapporti intergen... Pag. 8 - Molfetta Mariacristina; Marchetti Chiara, Il diritto d'asilo : report 2018 ... Pag. 9 - Sansal Boualem, Nel nome di Allah : origine e storia del totalitarismo islamista Pag. 10 - Ricucci Roberta, Diversi dall'islam : figli dell'immigrazione e altre fedi... Pag. 11 - Il naufragio dell'Occidente : conversazione tra Sandro Veronesi e Tahar Ben... Pag. 12 - Rosini Monica; Tomasi Marta, Il ruolo delle Regioni nella definizione ed im... Pag. 13 - Corso di formazione per docenti “Educare alla cittadinanza attraverso il pa... Pag. 15 - Paparella Thomas, "Terreferme", un'accoglienza diversa è ancora possibile... Pag. 16 - L'ira del Papa sulla tratta dei migranti... Pag. 17 - "Senza prove o fonti certe stop alla stretta sull'asilo". Cassazione: no a ... Pag. 18 - Rampini Federico, Una merchant bank per il problema dei profughi... Pag. 19 - Buccini Goffredo, La guerra di cifre sugli irregolari. Ecco perché sono (al... Pag. 20 - Lambruschi Paolo, La denuncia: troppe violenze lungo la rotta balcanica... Pag. 21 - Allievi Stefano, Meno ricongiungimenti familiari e più competenze. L'Americ... Pag. 22 - Polchi Vladimiro, "Senza migranti la crisi farebbe ancora più male"... Pag. 23 - Patucchi Marco, Intervista al presidente dell'Istat Blangiardo. "Se c'è cri... Pag. 24 - Valentini Carlo, Trieste prende il posto di Lampedusa con il flusso degli i... Pag. 25 - Labartino Giovanna (Centro Studi Confindustria), Migranti e produzione: pos... Pag. 26 - Bari, gli stranieri elettori per un giorno. Il voto simbolico sulla scheda ... Pag. 27 - Il Cairo, è italiano il percorso tattile del museo egizio. Emozione per i c... Pag. 28 - Marocco, Italia ospite d'onore al Festival cinema di Guelmin... Pag. 30 - In Tunisia il Festival del cinema Mediterraneo 'Manarat'... Pag. 31 - ANSAmedCultura Italia-Turchia: amb. Gaiani, siamo un esempio di cooperazione.... Pag. 32 - L'Arte ponte tra i popoli... Pag. 33 - Italia-Serbia: Storici a convegno per i 140 anni di relazioni diplomatiche... Pag. 34 - Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro: partecipa al concorso video, l'... Pag. 35 - #CTE2019, lanciata l'infografica sul Programma di cooperazione transfrontal... Pag. 36

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