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LA LINGUA E LE LINGUE IN UN EUROPA MULTILINGUE

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Academic year: 2022

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LA LINGUA E LE LINGUE IN UN’EUROPA MULTILINGUE

Dott.ssa Albalisa Azzariti Dirigente Scolastica del Liceo Scientifico Statale Elio Vittorini di Milano

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LE LINGUE UFFICIALI DELL’EUROPA

RAPPRESENTATE NEL PARLAMENTO EUROPEO

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MULTILINGUISMO

In linea con lo status di organizzazione democratica internazionale, uno dei principi fondanti dell'UE è il MULTILINGUISMO

Questa politica mira a:

•comunicare con i cittadini nelle rispettive lingue

•proteggere la ricca diversità linguistica dell'Europa

•promuovere l'apprendimento linguistico in Europa.

Si tratta di un approccio che non ha precedenti, né tra gli stati multilingui né tra le organizzazioni internazionali.

Il principio è ancorato nella CARTA DEI DIRITTI dell'Unione europea: in qualità di cittadino dell’UE, si possiede il diritto di usare una delle 24 lingue ufficiali per contattare le

istituzioni europee, che sono tenute a risponderti nella stessa lingua.

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LA VOCE DEI CITTADINI DELL’UNIONE EUROPEA

Il diritto dell'UE e altri testi legislativi sono pubblicati in tutte le lingue ufficiali, ad eccezione dell'irlandese, per una questione di risorse (soltanto i regolamenti adottati sia dal Consiglio dell'Unione europea sia dal Parlamento europeo sono attualmente tradotti in irlandese).

Gli incontri del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea sono

interpretati in tutte le lingue ufficiali. I membri del Parlamento europeo hanno il diritto di utilizzare una qualsiasi delle lingue ufficiali per i loro interventi in

Parlamento.

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MULTILINGUISMO

About multilingualism policy

The European Commission promotes language learning and linguistic diversAbout multilingualism policy

The European Commission promotes language learning and linguistic diversity across Europe.

ity across Europe.About multilingualism policy

The European Commission promotes language learning and linguistic diversity across Europe.

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IN EFFETTI, NOI SAPPIAMO CHE, NELLA REALTA’, NON TUTTE LE 24 LINGUE SONO PERCEPITE CON IL MEDESIMO STATUS…

INOLTRE ESISTE UN DIVARIO TRA NAZIONI PIU’ ALFABETIZZATE A LIVELLO DIGITALE ED ALTRE CHE LO SONO MENO.

IN EFFETTI, NON TUTTO IL POTENZIALE DEL WEB E’ ANCORA COLTO COMPLETAMENTE DAI CITTADINI E DALLE SCUOLE, SOPRATTUTTO RISPETTO ALL’ APPRENDIMENTO DELLE LINGUE.

CONTINUANO AD AVERE UN SENSO PROGETTI DI PARTNERARIATO, COME L’E-TWINNING.

NE AVANZANO DI NUOVI, SULLA SCORTA DI METODOLOGIE DIFFERENTI (DEBATING, DIDATTICA PER PROGETTI ECC.)

O APPLICATI A CONTESTI NUOVI.

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PUO’ ESSERE INTERESSANTE STUDIARE L’ESPERIENZA IN CAMPO STUDIATA IN AREE PIU’ OMOGENEE, COME QUELLE SCANDINAVE

APPROCCIO PLURILINGUE ATTRAVERSO L’INTERCOMPRENSIONE.

INTERCOMPRENSIONE= a) una situazione di comunicazione in cui ciascuno si esprime nella propria lingua nello scritto o nel parlato e capisce l’altro senza particolari

difficoltà; b) un approccio didattico che sfrutta le somiglianze tra le lingue di uno stesso ceppo linguistico per imparare a capire più velocemente più lingue alla volta, limitandosi alle sole capacità di comprensione (Marie Christine Jamet).

Le prime ricerche sono state sui popoli scandinavi: Svedesi e Norvegesi comunicano reciprocamente nella propria lingua capendosi; i Finlandesi studiano sia la lingua svedese che quella norvegese, ed anche quella inglese, a scuola (studenti da me intervistati una decina di anni fa affermavano però che percepivano la lingua svedese come quella leader…).

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CONFERENZA DI STRESA, METÀ ANNI NOVANTA

Ebbi la fortuna di partecipare a questa conferenza europea, invitata dall’ispettrice Langé, perché l’ICMG (Istituto Comprensivo Monte Grappa di Bussero) era Scuola Polo per le Lingue Straniere in Lombardia.

Rimasi folgorata dalle proposte innovative in materia di comprensione parziale della lingua, per scelta e non per ripiego, che privilegia un canale (ad esempio la comprensione orale su quella scritta o viceversa), perché più congeniale o perché più necessario, e si basa

sull’intercomprensione.

Seguii da lontano le esperienze pilota, come il Progetto Europeo Eurom4, il progetto Galatea, per le lingue romanze.

Conobbi l’esperienza di Europahaus e lessi qualcosa sulla rete Redinter-Rede europeia de intercomprensao, finalizzata alla messa in comune di risorse per sostenere i ricercatori.

Con l’allargamento dell’Unione Europea, altre ricerche possono essere compiute sull’intercomprensione delle lingue slave.

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UNA SCOMMESSA ALTA

<< non a caso il motto dell’Unione,

«in varietate concordia» è

all’opposto di quello americano «in pluribus unus». La concordia è al

tempo stesso un valore in sé e una meta verso cui tendere che implica azioni concrete e costanti>>

(C.Jamet).

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L’UNIONE EUROPEA DEI TERRITORI FIGLI DI UNA TRADIZIONE MILLENARIA

<<Ci sono molti modi sbagliati di raccontare l’Unione europea.

Uno dei più diffusi è quello di concentrare tutta l’attenzione sui palazzi di Bruxelles, dove hanno sede le principali istituzioni Ue, o di Francoforte, sede dell’importante – in

particolare di questi tempi – Banca centrale europea. (…) Un’altra imprecisione molto frequente consiste nel ritenere equivalenti due appellativi, quello di Europa e quello di Unione europea: la prima correttamente riferita alle dimensioni continentali europee (senza peraltro sapere definire chiaramente i confini di questo piccolo promontorio dell’Asia) e l’altra, una sua parte, costituitasi come aggregazione economico-politica a partire dalle Comunità dei primi anni ’50 e oggi, dopo la secessione britannica, forte di 27 Paesi membri con quasi mezzo miliardo di abitanti.

(segue) .

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COMUNITA’ UMANE IN CUI RISIEDONO CULTURE DIVERSE, MOLTEPLICI TERRITORI

Accade spesso che, quando prevalgono queste approssimazioni, a farne le spese siano i Paesi europei “in carne e ossa”, occultando i suoi molteplici territori, le comunità umane che vi abitano ricche di culture diverse, non aliene talvolta da conflitti che il convivere

insieme nell’Unione consente di governare.

L’Ue è una realtà complessa, erede di una tradizione millenaria di

scambi, guerre, tregue e, da 75 anni a questa parte, di una pace

che mai il nostro continente ha conosciuto così lunga.

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Non sorprende che una simile storia abbia provocato nel tessuto europeo faglie e divisioni importanti, alcune risolte, altre latenti e, altre ancora, a rischio sismico permanente.>>

Franco Chittolina, sociologo, che ha lavorato per 25 anni nelle istituzioni europee, citato dalla Gazzetta di Alba

In realtà, non si può prescindere ormai dalla conoscenza della lingua inglese, che è di fatto divenuta lingua franca.

Secondo alcuni ricercatori, questa estensione dell’inglese (l’esperanto non è mai decollato) ha provocato una penalizzazione allo stesso

profilo di cultura e civiltà proprio della lingua inglese.

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TABELLA EUROSTAT AGGIORNATA DA JANET

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POSSIBILI SCENARI

Politiche scolastiche che valorizzano la conoscenza di più lingue nel curricolo.

Metodologie che vedono la

valorizzazione delle lingue-madri, il latino prima di tutto rispetto alle lingue romanze, magari con la fascinazione di un l’approccio al francoprovenzale

anche per gli italiani (esperienza del Liceo Falcone di Bergamo e che

potremmo provare al nostro Liceo).

Politiche culturali e scolastiche locali che valorizzano le intercomprensioni (esempio: il Tisch nell’esperienza del WalserKulture zentrum di Gressoney;

progetto Vral dell’Università di Torino e il Centro Lingue Comunitarie di Torino per l’integrazione con unità CLIL

francese-italiano-rumeno nella scuola primaria)

Ricerche universitarie, che in Italia sono diffuse e avanzate, per la formazione dei docenti di lingue o per corsi

accelerati rivolti al mondo del lavoro.

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LE 60 LINGUE CHE UNISCONO L’EUROPA

Lingue regionali e minoritarie

Nell'UE si contano oltre 60 lingue autoctone regionali o minoritarie, parlate da

circa 40 milioni di persone, fra cui il catalano, il basco, il frisone, le lingue sami e lo yiddish.

La Commissione europea mantiene un dialogo aperto incoraggiando la diversità linguistica e adoperandosi per preservare questo patrimonio. Lo status giuridico di queste lingue e la misura in cui ricevono sostegno sono tuttavia determinati dai

governi nazionali.

Un'importante fonte di fondi per iniziative volte a tutelare e a

promuovere l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue minoritarie è Erasmus+, un programma dell'UE che abbraccia i settori dell'istruzione e della formazione.

(fonte: https://europa.eu/european-union/about-eu/eu-languages_it)

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Le 60 lingue che uniscono l’Europa è un viaggio senza precedenti tra le storie, le peculiarità, le inaspettate somiglianze delle parlate che ogni giorno possiamo ascoltare in giro per il vecchio continente. Grazie alla

trascinante passione di Gaston Dorren attraverseremo così sperduti villaggi tra le montagne

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MULTILINGUALISM

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LA RICERCA PER LA DIFFUSIONE E LA CONSERVAZIONE DELLE LINGUE ANTICHE E REGIONALI È UN PATRIMONIO CHE SI ESTENDE OLTRE L’AMBITO DEI PARLANTI QUELLA SINGOLA LINGUA, NON È UN «HOBBY PER NOSTALGICI» O PER

GLOTTOLOGI:

perché – tra l’altro – si pone come laboratorio per nuove scoperte sull’apprendimento e sul

mantenimento a lungo termine della lingua «a dispetto del mondo esterno e delle contaminazioni»

perché permette di esplorare il territorio di metodologie più intuitive e che magari non partono dalla conoscenza della grammatica

perchè permette di osservare come si possa essere plurilingui e di lingue «ufficiali» e contemporaneamente padroneggiare le lingue del cuore

perchè è il contesto in cui è possibile osservare la fluidità dell’evolversi di una lingua che deve fare i conti con inevitabili parole da inglobare o inventare, come accade quando vi sono nuovi manufatti o invenzioni da denominare

perché è una situazione più favorevole per confrontare il parlato corrente con il testo regolativo.

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L’INSEGNAMENTO PRECOCE DELLE LINGUE

La ricerca svolta dalla scuola dell’infanzia di Bussero sui tre approcci possibili per insegnare la lingua inglese (presentata nel Convegno per l’Infanzia sulle Indicazioni Nazionali):

Insegnante di scuola dell’infanzia affiancata da docente di lingua inglese esperta di altro ordine scolastico

Insegnante di scuola dell’infanzia con una media conoscenza della lingua inglese

Approccio plurilinguistico, con la collaborazione delle famiglie dei bambini stranieri, per poi approdare alla lingua inglese.

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IL TERZO APPROCCIO….

Sebbene apparentemente più lungo, è stata la dimostrazione concreta della possibilità di un apprendimento precoce di più lingue, gestite in modo corretto a livello orale, e persino di una maggior conoscenza alla fine della lingua inglese.

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ESPERIENZE DI WEB RADIO: LA RETE DEI RAGAZZI DEL FIUME

http://www.ragazzidelfiume.it/?page _id=5536

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<<IL LADINO È PRESENTE, IN DIVERSA MISURA, COME LINGUA STRUMENTALE E

VEICOLARE NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO.>>

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SE POTESSI PARLARE ALLA ME STESSA

ADOLESCENTE ED ALLE SCUOLE DI ALLORA…

E’ MEGLIO CHE A SCUOLA SI STUDI IL PIEMONTESE

OPPURE L’INGLESE O IL FRANCESE?

VORREI POTER IMPARARE A PARLARE, SCRIVERE E COMPRENDERE IN UN OTTIMO

ITALIANO, MANTENERE E ARRICCHIRE LA LINGUA PIEMONTESE ED ACQUISIRE UNA

FLUIDA CONOSCENZA DELL’INGLESE.

PERCHE’

DOVREI SCEGLIERE TRA QUESTE LINGUE?

LE SPECIFICITA’

SINTATTICHE DEL PIEMONTESE…

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LA LINGUA E LE LINGUE IN UN’EUROPA MULTILINGUE

Cosa fare delle lingue degli immigrati? Ha un senso che in una classe in cui è inserito ad esempio uno studente di lingua araba tutti gli studenti imparino un po’ di arabo?

O dal compagno cinese, un’infarinatura di cinese?

La presenza di alunni stranieri o di seconda generazione in una classe, non può essere un’opportunità per tutti, anche se la lingua in questione non è percepita come «nobile» o

«utile»?

La futura Europa non dovrà fare i conti con la necessità di appropriarsi in parte delle lingue non –europee?

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LA LINGUA E LE LINGUE IN UN’EUROPA MULTILINGUE

Ma alla fine, mi pare, la nuova sfida consiste anche nella salvaguardia della lingua madre. Nel senso di padroneggiarla con tutta la sua ricchezza lessicale e le sfumature semantiche.

E’ dimostrato, dalle ricerche sul bagaglio linguistico degli alunni di seconda generazione, che il danno peggiore l’hanno quegli alunni nelle cui famiglie non si parla con fluidità la lingua madre ma – animati di buone intenzioni- i familiari cercano di parlare in modo approssimativo la lingua della nazione ospite.

I bambini crescono senza una conoscenza solida di alcuna lingua.

Dopo due anni e mezzo di crisi epidemiologica, molta solitudine e il tanto rifuggire nei pc, mi sembra di poter affermare che la padronanza della lingua madre, scritta e

parlata, è diminuita nei nostri allievi.

10/11/2021 MULTIPLIER EVENT - COOL PROJECT -ALBALISA AZZARITI

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CLILSTORE

In questo senso, allora, la piattaforma CLILSTORE può essere non solo un’opportunità per raggiungere gli studenti della lingua italiana collocati in altre nazioni, ma anche uno dei tanti mezzi con cui gli stessi studenti italiani possono provare a riscoprire la purezza della propria lingua insegnandola agli altri e, in definitiva, a se stessi.

Insegnare agli altri induce a riflettere e a comprendere meglio ciò che si conosce.

Lavorando su testi o prodotti multimediali in lingua e nelle lingue, leggendo ad alta voce con fluidità in tutte le lingue che sono oggetto di attenzione, si apre la mente ad un mondo di comunicazione e di interconnessione sempre più veloce, ma non per questo sempre pregno di significati.

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COOL

Per la ricchezza di unità didattiche e di strumenti che il progetto COOL ha messo a

disposizione di tanti docenti e di tanti studenti, in Italia e non solo, crediamo che possa avere un futuro.

L’indomani sarà sia nel continuare a valorizzare le lingue, tutte le lingue, affiancandosi ad altri strumenti e mezzi (le scuole, le piattaforme locali, il web, la TV, il cinema, la radio, la letteratura, la tradizione orale….), sia nel continuare a reinventarsi, per poter raggiungere capillarmente i diversi bisogni espressi da docenti e studenti in Europa e nel mondo.

L’introduzione – ancora un po’ agli inizi – di un portfolio che permette al singolo studente di valutare i propri progressi nell’apprendimento della lingua potrà proseguire in un futuro progetto, portando ad esempio a condurre una rilevazione scientifica circa l’efficacia della metodologia autovalutativa adottata.

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ARRIVEDERCI E GRAZIE

ALBALISA AZZARITI

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