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tutte le fonti di energia: Idrocarburi, elettricità, miniere.

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P a g . 2 — G i o v e d ì 5 a p r i l e 1 9 5 6 « L ' U N I T A ' n

r a g a t c o n t i n u i ad affermare la s u p e r i o r i t à sul sistema so- cialista di quella che lui chia- m a « d e m o c r a z i a p o l i t i c a » : p r o p r i o S a r a g a t , che h a par- tecipato a t u t t i 1 governi (e in p r i m o luogo a quello Scel- b a ) basati sulla discrimina- zione politica nelle fabbriche e n e l Paese, basati sulle re- pressioni poliziesche e sullo appoggio del monopoli! Dopo d i che S a r a g a t viene a rac- c o n t a r e d ' a v e r m o n t a t o la g u a r d i a alla « libertà occi- d e n t a l e »! La democrazia che piace a S a r a g a t significa umi- liazione delia dignità dei lavoratori, disoccupazione.

s f r u t t a m e n t o , giustizia som- m a r i a contro i poveri che chiedono p a n e . Il sistema so- cialista abolisce la disoccupa- zione, fa sì che l'aumento del- la produzione porti a un au- m e n t o del livello di vita, ri- duce la d u r a t a dell'orario di lavoro, dà a t u t t i l'istruzione gratuita. Ecco il confi onto a cui Saragat n o n p u ò sfuggire.

La politica dei m i l i a i d a n

— t e r m i n a Longo vivamen- te applaudito — dove uscire b a t t u t a dalle prossime elezio- n i ; facciamo appello a tutti coloro che .sono contro le di- scriminazioni e c o n t i o i mo- nopoli, e che vogliono u n a po- litica n u o v a , perchè non si fermino alla d e n u n c i a ma cvi- chino la collaborazione con- c i e t a con t u t t e le forze di mi- nistra.

Trivelli

H a ora la parola il c o m p a - gno TRIVELLI, della FGCI.

Egli ricorda il c o n t r i b u t o che la gioventù i t a l i a n a diede a l - la vittoria democratica del 7 giugno, u n c o n t r i b u t o che a n - che gli a v v e r s a r i legistratoiio con allarme, c h e fu espressio- n e di u n deciso o r i e n t a m e n t o a .sinistra delle giovani g e n e - razioni. e clic h a influenzato tinche in c a m p o cattolico la situazione politica in questi a n n i . La g r a v e situazione eco- nomica e sociale del P a e s e non ù t u t t a v i a migliorata, da a l - lora, ed anzi si assiste a fe- n o m e n i d r a m m a t i c i che, so- p r a t u t t o n e l l e c a m p a g n e , col- piscono i giovani. Di qui un diffuso senso di disagio, e i n - s i e m e u n a r i c e r c a di n u o v e .strade, che si è d e t e r m i n a t o i n vasti s t r a t i della gioventù.

a cominciare d a ciucila c a t t o - lica, e che t e n d e a t r a d u r - si in u n a m a r c a t a a p a t i a p o - litica p e r le disillusioni s u b i - te. Bisogna t e n e r conto che q u e s t i stati d ' a n i m o si rivol- gono sopratutto c o n t r o la D.C., m a s s i m a responsabile della

involuzione della vita n a z i o - n a l e ; e compito dei giovani comunisti è quello dì saper m o l t i p l i c a r e i contatti con q u e s t e mas.se giovanili, i n d i - v i d u a r n e i problemi e p r o - s p e t t a r n e le soluzioni, p o r t a r - l e alla lotta. La battaglia e l e t - t o r a l e è u n a occasione per assolvere a questo compito.^

Riferendoci infine al X X Congrosso del P C U S . Trivelli r i c h i a m a la necessità di uno studio e di u n dibattito a p - profondito t r a i giovani c o - m u n i s t i sullo questioni che q u e l Congresso ha posto, le q u a l i s e g n a n o u n m o m e n t o di i m p o r t a n z a c a p i t a l e p e r t u t - t a u n a generazione. T a l e d i - b a t t i t o dovrà essere condot- t o a m p i a m e n t e anche in d i - rezione dei giovani di a l t r e t e n d e n z e politiche e ideolo- giche. cattolici e socialdemo- cratici. e di t u t t i quegli strali della gioventù che h a n n o in c o m u n e u n a posizione di c r i - tica verso il r e g i m e c a p i t a - r c i co.

Scocchila ITO

La parola è al compagno SCOCCIMARRO. d e l l a s e g i o - t e r i a del p a r t i t o , che centra il MIO discorso sulla triplice a l - leanza p a d r o n a l e . S c o c c i m a r - r o osserva c h e , dopo la fon- d a z i o n e della r e p u b b l i c a e ancora dopo il 7 giugno, un

c o n t r a s t o f o n d a m e n t a l e ha a c - c o m p a g n a t o . come u n ti!o ros- fo, eli s v i l u p p i della à i t u a - /loi:€ pol-tica n a z i o n a l e : una s e m p r e più a c c e n t u a t a som:,».

a sinistra delle g r a n d i masse popoiari, sul p:«no locale e nazionale, e d a l l ' a l t r a Darle un ininterrotto t e n t a t i v o rìi involuzione reazionaria d a p a r t e dei gruppi economie: e politici dominanti. Fallito, con Scclba, il più a p e r t o e v i o - l e n t o di questi tentativi, il g o - v e r n o Segni h a bensì

NTIUS-

f a t o le p u n t e più r e a z i o n a n e della politica precedente, m a n o n ha m u t a t o l'indirizzo ge- n e r a l e e non garantisce, a u i n - rìi. c o n t r o u n nuovo ritorno reazionario. P r e c s a m e n t e ;n q u e s t o q u a d r o si inserisce la costituzione della triplice a l - leanza p a d r o n a l e .

Essa n a s c e da u n a insoddi- sfazione dei « r u p p i d o m i n a n - ti v e r s o i loro p a r t i t i politi-

ci; le destre e s t r e m e sono in declino, infatti; la stessa d e - stra democristiana ha colle- zionato sonore sconfitte; il piccolo P L I si è spezzato in due. 1 gruppi dominanti non si sentono, più sufllcicmtcmcn- te g a r a n t i t i , poiché vedono crescere g r a n d e m e n t e la p r e s - sione delle mas.'.e popolari e dei ceti medi anche nei con-

fronti del partiti borghesi, del P a r l a m e n t o , degli stessi go- verni. Di qui la decisione di i n t r a p r e n d e r e u n a azione d i - retta, di presentarsi sulla sce- na politica in prima persona, rome un superpartito, un su- pc-igoverno perfino, con com- piti che e l e t t o r a l m e n t e pos- sono paragonarsi a quelli di un Comitato civico non con- f e z i o n a l e , e che politicamen- te ri traducono in una azio- ne di contiollo e di g u i d a dei partiti politici tradizionali e di inserimento d i r e t t o nelle loro file. Con ciò la d e m o - crazia boi gheso si palesa a nudo, qualY, sotto \;j diretta gestione dei gruppi che d e - tengono la ticchez.za. l'I si p r o - Illa una f;ue di imrnoialita e corruzione profonda, in cui t>li uomini politici ri c o m p r e - ranno e si venderanno, e di cui tenderà a scompari'.e ogni distinzione anche formale tra allari p i n a t i e inteiesse p u b - blico.

Scoccimar: o sottolinea le preoccupazioni e anche gli al- larmi che inducono i «ruppi dominanti a un tal passo, co- nio conseguenza dell'avvento -lilla scena politica di s e m - pre più glandi masse popola- ti oiganiz/.ate e ciucienti che pesano sciupi e più g r a n d e - mente e p r e m a n o irre-istibil- meiite per un r i n n o v a m e n t o . E, i*>r far risaltare il c a r a t t e - re sfacciato e senza p u d o r e di cinesi a operazione reazionaria, Scoccimarro cita le espressio- ni p r o g r a m m a t i c h e con cui a l - cuni grossi industriali h a n n o salutato la nascita della t r i - plice intesa: l'operazione è concepita come u n a « g u e r - ra » contro il popolo, è c o n - cepita come un s u r r o g a t o più prudente del fascismo finan- ziato n e l l ' a l t r o ck>]>oguerra, è concepita come « u n a c o m p e -

ra » di tutti i partiti borghesi al p a r i del P L I (!), come u n a

<f regolamentazione » dei p a r - titi, come una battaglia di conquista della cosa pubblica.

L a C o n u n d u s t r i a , o meglio i grandi monopoli industriali, sono a capo di questa o p e r a - zione. m i n a t a tuttar.ia da p r o - fonde contraddizioni che già si manifestano tra grandi in- dustriali e piccoli i m p r e n d i -

tori. tra grandi industriali e agricoltori e commercianti.

Basti a d u n o s i i a r i o l'esempio delle tari (Te elettriche, che i grandi monopoli vogliono a u - m e n t a r e a rovina dei piccoli e medi industriali. Uno dei rompiti che si pongono al m o - vimento democratico è di fa- vorire questo processo di c h i a - rificazione, che mostri nei m o - nopoli il nemico comune u n - iche di quei va-di strati di c e -

to medio p r o d u t t o r e fino ad ogni ingannati. Compito del movimento democratico è di favorire un generale proces- so di ehia tifica •/ione, che s m a - scheri i legami dei d e t e n t o - ri della ricchezza con d e t e r - minali partiti politici e con la D.C. in .specie, ì loro lega- mi con la s t a m p a reaziona- ria. i loro uomini nel P a r l a - mento. n e l governo, negli e n - ti pubblici, n e l l ' a p p a r a t o d e l - lo Stato, che bolli a fuoco la open» di corruzione politica e morale che tutto ciò r a p - presenta. che faccia indivi- d u a r e a tutti nei gruppi d o - m i n a n t i il vero ostacolo al progresso e la vera m i n a c - cia p e r la democrazia ita- liana

Chiudendosi nella difesa dei loro ristretti interessi di cias- M'. i g r u p p i dominanti r i n u n - ciano a una qualsiasi fun- zione di classe d i r i g e n t e : la borghesia agisce in questo modo proprio nel mo'iiento In cui la classe operaia o le imu-sc popolari r i v a l u t a n o ì fondamentali istituti d e m o - cratici e p a r l a m e n t a r i nell'in- tere.s-e generale della d e m o - r i . i/.i.i! Il contrasto è d a v v e - ro tipico. All'operazione, rea- zionaria si contrappone e si deve perciò c o n t r a p p o r r e o g - gi l a più larga intera di for- ze democratiche, forze clivcr- . e e autonome, m a u g u a l m e n - te interes-ate, come tutto il popolo, alla lotta contro il blocco padronale. Un tale schieramento, che è ben d:-

\ e - s o dai vecchi front: popo- lari. perchè n e supera i l.nii- -.i e n o n M e-auri-ce m una .ide.inza chiù?.» di rìetemv'ii.i-

•: p a r t i t i , si esprime anche.

" " ' l a nostra parola d'ord:ne n-v una maggioranza ri omo- t .itici «ii .-in v..-a nei Comu-'.

n: e nello Province. ' La pò.-.-;}>:'..tà di questa

-

>a-,

.-ta inte^H ,ir>paro chiarissima.i se l.i si vede in rapporto ni ; concreti p-obleml del P.ie-«

1

e de'.'.r .'•.!r.'r

,

.in:-tr.i7-.o:ii co-

• mv.nah: a so'.uz.oiu d e m o c r a - i t:rhe fii problemi t o m e le a u - tonomie locai:, le c a - e . l'ansi-il s'.ttuJ. per non p a r l a r delji petrolio. d o l l I R l . dei patti!

agrari ecc.. è interessata la str.-igrr.nde maggioranza dei eruppi «orini: c e n t r o gli i n t e - ressi d e : rronopolì. Scocci- m a r r o concilici*» esaminando in concreto tali Problemi.

Iloxxa

Dopo l'annuncio che la F e - d e r a / i o n e di T a r a n t o ha rites- .-eraio il 100 per cento degli -.scritti, e la sezione di Lugo li 103 p e r cento, h a la p a r o - la il compagno DOZZA, . i n - daco di Bologna. La p r . m a parto del su.-) discorso egli la dedica a illustrare, in rispo- sta alle calumi :o.-c accuse che vengono rivolte al s i n d a - ci democratici per le d e n u n - ce cui li sottopongono i p r e - fetti. le ìrregolar.tà e perfi- no i reati cui non pochi p r e - fetti si abbandonano nella persecuzione contro le a m m i - nistrazioni democratiche, sot- to lo stimolo dei locali ge- i-areh: democristiani, della Cur;a, del presidente loca-

le della Confindustria, e via di seguito. Egli cita il caso dì un prefetto, che ha i m p o - sto a una amministrazione provinciale il pagamento di un milione e mezzo a favore di un fascista a suo tempo e p u r a t o , che pur non ne a v e - va diritto, come h a n n o sta- bilito gli organi competenti:

non dovrà o r a quel prefetto rimborsare di persona la som- ma fatta sperperare? Cita il caso di un capo di gabinetto di q u a t t r o prefetti, ispirato-

re di ogni vessazione contro amministratori democratici, il quale oia è denunciato per peculato, falso, distruzione di documenti. Cita il t a s o di u n a speculazione sui terreni per decine di milioni, realiz- zata tramite un p r o v v e d i m e n - to amministrativo del ministe- ro degli Interni. E via di se- guito. L'insieme degli abusi cui i prefetti si a b b a n d o n a - no, anche a costo di violare le leggi e rendersi ridicoli, pone un problema generale di libertà e legalità, che d o - vrà e.iscie anch'esso al c e n - tro della battaglia elettorale.

Dozza esamina quindi la si- tuazione politica p r e - e l e t t o - rale a Bologna — dove solo il PCI ha finora presentato un concreto p r o g r a m m a •— e quindi si riferisce in p a r t i - cola: e alla candidatura di D o . w l t i . La prospettiva di un ritorno al regimo delle lega- zioni pontificie, resa concreta dallo .stesse pubbliche riiehia- i.i/ioni con cui Dossetti ha detto di ritenersi responsabi- le solo dinanzi alla Chiesa, è oggi un pericolo e . i d e n t e per la libertà, per l

a

legalità, per la n o r m a l i t à stessa della vita cittadina. In pari tempo Dos- setti, se lino a ieri era soltan- to il candidato della Curia,

oggi è anche il candidato del- la triplice alleanza p a d r o n a - le; le assemblee di questa o r - ganizzazione reazionaria lo hanno esplicitamente ricono- sciuto come tale. Ciò c h i a r i - sce che nulla più vi è della vecchia sinistra cattolica nei eruppi che sostengono Dos-

-etti, ma elle si t r a t t i di una coalizione delle forzo più r e - trive. Nini p e

r

caso ciò ha determinato un serio t u r b a - mento all'interno stesso clel- l i D.C.. un t u r b a m e n t o che

si è espresso n e l 45 p e r c e n - to di astensioni che si sono avute nell'assemblea che h a volato Ja c a n d i d a t u r a di Dos- settl.

Quanto ai socialdemocrati- ci, essi h a n n o osservato u n assoluto silenzio circa questa operazione. Molte ccx«-e fanno pensare che questo silenzio non .sia casuale, e che questo comportamento faccia parte del disegno antidemocratico tessuto a Bologna da una stessa mano. Del resto nop è stata m a i smentita l'afferma- zione, fatta a «suo tempo dalla Associazione industriale, fe- condo cui i fondi raccolti dal padronato p e r le elezioni del 1953 furono distribuiti e q u a - mente tra tutti 1 partiti della maggioranza, >enza eccezione.

Comunque, il P S D I dovrà pronunciarsi c h i a r a m e n t e s-u ciò che intende fare dopo le elezioni, se intende»à soste- nere una amministrazione conforme alle tradizioni s o - cialiste di Bologna, oppure

una legazione pontificia: d a l - la posizione che il PSDI a s - sumeva in proposito v e r r a n n o chiarite le sue responsabilità anche» pei confronti dell'at- tuale otierazionr reazionaria.

Dopo aver sottolineato che l'obicttivo che le forze popo- iarl si pongono a Bologna è quello della criqui-.ta della maggioranza a--soluta, a t t r a - verso un importante aumento di voti sia per le liste comu- niste che per quelle sociali- ste, Dozza conclude illustran- do diffusamente alcuni dei punti programmatici dei co- munisti, in relazione ai p r o - blemi delle autonomie, della finanza locale. dell'Ente r e - gione, delie costruzioni edili- zie, dell'assistenza, delle m u - nicipalizzazioni, del d e c e n t r a - mento a m m i n i s t r a t i v o rionale.

La seduta mattutina ha quindi termine. 11 discordo di Dozza era stato b r e v e m e n t e interrotto dall'arrivo di Una delegazione di operai edili che, accolti da scroscianti a p p l a u - si, h a n n o portato al Consiglio il saluto dei GO mila edili r o - mani. l'annuncio di una pros- sima ripresa della loro lotta salariale, l'impegno a un in- tenso lavoro per contribuire alla conquista popolare del Campidoglio.

La riunione del pomerig- gio si è aperta alle 10,15.

Notata, nel pubblico, la p r e - senza dell'on. Mario Melloni.

direttole di Di(>«?fifo politico.

Presiede l> compagno Li C-m<

!

Fclicctti

P a r l a per pi imo il com- pagno Nevio EELICETTI, segretario della Federazione di Pescara. E' sulla questio- ne del petrolio, vitale per l i intiero Abruzzo, che l'elicet- ti centra il suo intervento.

SI t r a t t a di far sì che il p e - trolio divenga una bandiera di rinascita

-

p e r la regione e non si trasformi in una nuova fonte di sfruttamento.

Le r rovai!ics -> devono esse- re reinvestite in Abruzzo.

per industrializzai lo e per farlo p i o g r e d i r e . non deve accadere come con i fondi della Cassa de! Mezzogiorno.

che sono andati a vantaggio dei monopolisti del Nord, non dove accadere come con la elettricità dalla q u a l e i mo- nopolisti traggono in A b r u z - zo .'f.1 miliardi all'anno. Con- tro le pretese dei s r u p p i p r i - vati americani e italiani, è in

sviluppo un g r a n d e movi- mento di rinascita delle po- polazioni oppresse — un m o - vimento che può a n d a r e dai comunisti fino ai radicali — che deve giungete a richie- dere la nazionalizzazione di

.1

I familiari dei Caduti e i teriti di Barletta

inviano un messaggio al PCI

Nel corso dei lavori del Consiglio nazionale del par- tito è Mata data ieri lettuia della seguente lettera in- viata dai familiari dei lavoratoli caduti e dai foriti nell'eccidio di Barletta;

«Carissimi compagni.

« permettete ai noi. che stadio i parenti dei lavoratori caduti e i feriti delia tragica sparatoria del 14 :»iar-n a Barletta quando inioliain di lavoratori paci/icamcnlc c/tipc/ctaiio il pane per le proprie famiglie, di rivolgere a r e i f»ffj f} nostro / r o r e m o . affettuoso saluto in ntKsfa solenne occasione per il grande Partito di Gramsci e di Toaliaffi.

•' Qncsfo no^fro «aiterò n i n i essere in primo luogo un ringraziamento sincero per la solidarietà attiva rd ope- ratile che il Partito comunista italiano ha prodigato, as siane ai compagni socialisti, verso di noi e rcr.so tutte

• e famiglie dei colpiti: vuol essere ancora la nostra rin- novata, vibrata protesta contro la vergognosa, bru'ale.

uiicnana carica, che ì.a p r i r a f o della rifa tre pacifici lavoratori, ne ha feriti diversi nitri e ha offeso lo spi- rito democratico della nostra Cosfifurionc. la diaidrci delle popolazioni del Mezzogiorno e di tutta Italia.

« Attraverso le vostre assise, compagne e compagni.

anclie noi vogliamo indicare l'assoluta necessità che nel nostro Paese cambi questo sfato di cose, che si ri- solvano veramente i problemi del IMcrcopiorno. efte si arfai concretamente la Costituzione repubblicana, nel- l'interesse di tuffo il popolo, della democrazia italiane e della pace nel mondo.

« iVoi starno sicuri compnjpii che i larorntori ita liani. tutti gli italiani onesti e democratici, che con commovente solidarietà hanno severamente condan- nato l'eccidio del I-I marre, sapranno trovare l

a

forza necessaria per unire tutte le forze sane del nostro Paese perchè cessino questi sanguinosi e barbari ce- cidi, cosi come è a c t v n u f o a Modena, a Portello dcl.'a Ginestra, a Montcscaglioso. a Venosa, a Comiso e ne' la nostra città ultimamente.

w Permetteteci di esfciafcrc. dalle vostre autore voli assise, il nostro fraterno inrifo a l»H« gli ita liani perchè si crifino all'Italia altre simili sciagure perchè *i inizi una nnocn polirica che assicuri una vita più degna di lavoro e di libertà, ai nostri j'gh un avvenire più sereno e felice, all'Italia una nuora era di fraternità e di pace.

« B a r l e t t a . 3 aprile 1956*.

Seguono le seguenti rlnne: Segno di croce di Dr- corato Michele; Loiodiee Cosimo; Conca Giuseppe:

Loiodice Francesco; Tupputi Nunzia: Divlccaro Fi- lomena; Segno di croce di Tupputi Ruggero (suocero del caduto Giuseppe S p a d a r o ) ; S p a d a r o T o m m a s o : Segno di croce di Dibenedetto Carmela ( m a d r e d

rt

l

ferito grave S p a d a r o Antonio, tuttora in ospedale In condizioni p r e o c c u p a n t i ) ; D'Oronzo Emanuele; Di- candia Angelo; Lamacchìa Vitantonio: Mastropasqua Leonardo; Dagliele Ruggiero; D'Oronzo Pietro.

t u t t e le fonti di energia:

Idrocarburi, elettricità, m i - niere.

Conchiglia

Hti poi l a parola la c o m - p a g n a • CONCHIGLIA, s i n - daco di Copertino (Lecce).

La compagna Conchiglia ti accia il quadro di miseria in cui versa il popolo di Co- pertino e — v i v a m e n t e a p - plaudita — riferisce solile realizzazioni che l'ammini- strazione democratica è r i u - scita a compiere d a q u a n d o il comune e stato s t r a p p a t o ai gruppi conservatori. La conquista del comune è s t a - ta possibile grazie ad u n i n - tenso lavoio capillare, a de- cine d i comizi rionali e di strada, all'attivizzazione di minici nsisnime donne. Ora lo sveltimento delle pratiche

burocratiche, la sollecitudi- ne del sindaco e degli a m - ministratori per i bisogni del popolo, J ripetuti interventi a favore delle tabacchine, le o p e i e compiute nel campo

della viabilità, degli asili- nido, degli ospedali, hanno spezzato la vecchia barriera di diffideiua e di soggezione che divideva nel passato il co- mune dagli uomini e dalle dotine del popolo.

A questo punto Li Causi dà lettura de] messaggio invia- to al Consiglio nazionale del PCI dai pai enti dei caduti e dei feriti nell'eccidio di B a r - letta. L'assemblea a p p l a u d e commossa il messaggio, e Li Causi ribadisce l'impegno

preso dai pai lamentar: co- munisti e socialisti a B'ir- l e t t i , di lottare per porre

line agli eccidi e alla misc- i ia che è all'uligine delle manifestazioni di piotesta del popolo.

Socchi»

Sala quindi alla tribuna il compagno Pietro SECCHIA, segretario regionale per la Lombardia. Basterebbe l i c o - -tituzione della « triplice a l - leanza > T - inizia Secchia — per indicare il c a r a t t e r e p o - litico delle prossime elezio- ni. gli obiettivi cui l'avversa- i io tende e la conseguente necessità di mobilitare t u t - te le nostre forze p e r la c o n - quista di maggioranze d e m o - cratiche di sinistra.

Riferendosi alla situazione milanese. Secchia insiste «ul- ta necessità di s t r a p p a r e il comune ai monopolisti e ai loto agenti, che sfruttano non ioli» gli operai, j tecnici, gli impiegati, ma anche la m e - d'a e piccola industria. l'ar- tigianato. il commercio e — a t t r a v e r s o il controllo sui servi/i pubblici e sulle isti- tuzioni cittadine — d o m i n a - no in pratica tutta la vita della città. Milano ha le più alte cifre di reddito, ma n e beneficiano .solo poche m i - gliala di persone, m e n t r e la grande massa dei lavoratori e del popolo minuto vive in condizioni di disagio e s p e s - so di indigenza. Milano non è In città della prosperità, è la città dove le distanze s o - ciali sono s e m p r e più accen- tuate. la città dei grattacieli e delle baracche, la città d o - ve i monopoli esercitano più sfacciatamente la loro a t t i - vità speculativa.

Gli stessi gruppi c h e — grazie all'appoggio dei cle-

ricali che dominano il c o - m u n e — controllano e sfrut- tano la città, sfruttano gli operai nelle fabbriche. Sec- chia cita il caso della Pirelli.

dove nel *4B vi e r a n o 20.000 operai e oggi ve ne sono 14.000 m e n t r e la produzione è a u m e n t a t a del 00 per cento.

ì profitti sono triplicati, il capitale sociale è passato da 10 a 24 miliardi. Lo stesso q u a d r o presentano la Mon- tecatini. la Falck. la E d i - son, ecc II salario medio di un operaio qualificato è di 4R.000 lire, quasi ovunque la giornata di lavoro è di 9-10 ore. i ritmi 7. cui gli operai sono costretti sono addirittura bestiali, gli infortuni sono al- l'ordine del giorno. I l a v o r a - tori resistono e a t t a c c a n o . Secchia fornisce l'ampio q u a d r o di lotte di q u e s t e u l - time s e t t i m a n e alla Pirelli.

all'Alfa Romeo, alla Magneti Marcili, alla Franco Tosi, a l - la Motomeccanica. alla B r e - da. alla Falck. alla Monteca- tini. nelle fabbriche di B e r - gamo. di Brescia, di Varese.

di Como, di Lecco, di Pavia.

e poi ancora nelle c a m p a g n e di Mantova. Cremona, ecc.

Se il sud si m u o v e — escla- ma Secchia — il nord non rimane certo .nerte o passivo.

Caratteristica comune di questa vigorosa ripresa com- battiva delie masse è l'uni- tarietà. la compattezza con cui le lotte di svolgono anche quando sono p r o c l a m a t e solo

devono t o r n a r e a v i v e r e e a l ogni giorno a r i p e t e r e che la funzionare. I lavoratori c a t - l p o r t a è chiusa a sinistra, tolici e socialdemocratici si

schierino a l n o s t r o fianco in questa battaglia p e r la d i - fesa della Costituzione nelle fabbriche e contro le m e n e

£)) *•<•'. ',' fy.ì

Secchia

reazionarie della « triplice alleanza ».

Secchia termina — molto applaudito — rivolgendo un caldo saluto a Franco Mn- raiuno, valoroso c o m b a t t e n -

te della libertà, c o n t r o il quale — proprio alla vigilia delle elezioni — si è » m o n - tato » un iniquo processo.

Fahiani

Dopo un saluto recato al Consiglio nazionale d a una delegazione di pubblici d i - pendenti romani, ha la p a i o - la il compagno Mario F A - BIANI, presidente d e l l ' a m m i - nistrazione provinciale di F i - renze. Egli esamina nel suo intervento i motivi c h e h a n - no spinto la D.C. nel '51 a giocare la c a r t a La P i r a a Firenze e che la spingono ora a giocare la c a r t a Dossetti a Bologna. Non si t r a t t a del desiderio della D.C. di a v - vicinarci m a g g i o r m e n t e ai problemi e alle esigenze dei lavoratori. No. La D.C. s e n -

t e piuttosto il bisogno d i mettersi in concorrenza in q u a l c h e modo con le a m m i - nistrazioni di sinistra, le quali si erano g u a d a g n a t e l'affetto e l'ammirazione delle masse e anche di larghi s t r a - ti borghesi.

Senonché. per cinque anni, l'amininistrazione La P i r a ha portato le imposte al più a l - to livello p r o - c a p i t e di ogni altra città e al massimo g r a - do consentito dalla legge; ha ignorato il piano r e g o l a t o r e deciso dalla precedente a m - ministrazione sostituendovi l'anarchia; ha operato, in d e - finitiva, in difesa degli i n - teressi del p a d r o n a t o e d e - gli a g r a r i . Vi sono stati, è vero, alcuni gesti di La P i - ra che gli sono stati imposti dalla pressione delle masse e d a l modo stesso come egli rii era p r e s e n t a t o all'elettora-

to: Fabiani ricorda l ' a t t e g - giamento tenuto dal sindaco in occasione di alcune lotte di fabbrica e sul t e m a delia pace. Ma si è t r a t t a t o di a t -

teggiamenti contraddittori, 6ui quali h a n n o pesalo e p e - sano l'equivoco a n t i c o m u n i - sta e la volontà dei gruppi privilegiati che h a n n o p o r - tato i clericali al potere. T a - li aspetti contraddittori h a n - no piovocato u n a crisi a n c h e in seno all'amministrazione:

in un primo tempo n e sono usciti i liberali, oggi sono i socialdemocratici e i r e p u b - blicani a t r o v a r s i in i m b a - razzo e a c e r c a r e di diffe- renziarsi e di scindere le p r o - p r i e responsabilità. Fabiani

t e r m i n a r i l e v a n d o come il X X Congresso del PCUS a b - bia suscitato reazioni i n t e - ressanti in molti gruppi d e - mocratici. offrendoci nuove possibilità di alleanze.

P r i m a di d a r e la parola al successivo oratore, il c o m - pagno Li Causi fa un a n n u n - cio i m p o r t a n t e . I delegati d e l - la Valle d'Aosta e di G o r i - zia h a n n o invitato la p r e s i - denza del Consiglio n a z i o n a - le a rendersi i n t e r p r e t e d e l - la loro protesta p e r il rinvio

delle elezioni nelle rispetti ve zone d a p a r t e del m i n i - stero degli I n t e r n i . I d e l e - gati della Valle d'Aosta e di Gorizia chiedono c h e venga compiuto un passo i m m e d i a - to nres*o T a m b r o n i . L'assem-

proprio perchè ogni giorno si trova a fronteggiare la p r o - spettiva reale d e l l ' a p e r t u r a a sinistra. La esigenza popola- re d i u n profondo m u t a m e n - to corrode le file dei partiti governativi, e il golfo e p e -

ante intervento padronale è anch'esso un tentativo di r e a - gire col ricatto a q u e s t a ge- n e r a l e esigenza.

La nostra azione politica e propagandistica deve tenere appieno conto di questa si- tuazione nuova. Se nel 1953 l'azione nostra era s o p r a t t u t - to di d e n u n c i a della m a n o - vra avversaria, oggi alla d e - nuncia deve accompagnarsi un'azione positiva e offensiva, per d a r e coscienza alle g r a n - di masse della leale possibi- lità che le cose cambino, per

indicare il modo di m u t a r l e a t t r a v e r s o la l o t t a delle m a s - se, e a t t r a v e r s o un - n u o v o schieramento politico che si esprima, ora, in u n a m a g g i o - ranza democratica di sinistra nei comuni e nelle province, e in generale in una a n a l o - ga maggioranza p a r l a m e n t a - re e di g o s e n u i . Una prospet- tiva di questo g e n e r e pone dei compiti di propaganda più vaiti e complessi. E' n e - cessario argomentare, illumi- nare. imporre :1 dibattito e la discussione sul problemi.

impedite che il frastuono av- versario sommerga l'esame dei problemi e il confronto delle idee: meno colla e più cervello, ecco come voglia- mo si caratterizzi la c a m p a - gna elettorale.

T u t t o il partito deve sape p a r l a r e con tutti «li elettori.

richiamando operai, c o n t a d i - ni, ceti medi, impiegati, p r o - fessori. a. votare sulla base delle concrete esperienze fat- te nelle lotte di questi anni, aprendo un g r a n d e colloquio sui problemi specifici come su quelli di c a r a t t e r e Gene- rale, in direzione di tutti gli strati di cittadini, b u s s a n - do anche a quelle porte che s e m b r a n o più chiuse e più distanti. Questo risultato è possibile ottenerlo non solo a t t r a v e r s o uno sforzo o r g a - nizzativo, ma a t t r a v e r s o il contenuto vivo che d o b b i a m o saper d a r e a questo e r a n d e dibattilo.

Possiamo farlo, perchè sia mo un g r a n d e p a r t i t o de mocratico, pieno di energie popolari e di esperienze ori

dalla CGIL. S e m p r e più dif- . . „ „ ,. „, „„„

fusa e l.i coscienza di q u n n - ?»*•• « a w s e e con vivaci prò :o sia indispensabile la u n i t à , [^

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e la forzai dei sindacat

q u a n t o sia indispensabile — p e r poter c o n t r a t t a r e t u t t i z,]i aspetti del r a p p o r t o di l a - voro — una energica difesa delle C I .

Questa stessa coscienza o c - corre diffonderla a n c h e fuo- ri della fabbrica, fra la c i t - tad.nanza. Occorre far c a p i -

re che se la C I . non è in grado d: svolgere la p r o p r i a funzione nelle fabbriche, è dispotismo che t o r n a a trion-

fare. Sotto oucsto aspetto.

bisogna battersi p e r c h é i m e m b r i della C I . siano p r o - tetti dall'immunità, analoga- m e n t e a q u a n t o accade p e r : p a r l a m e n t a r i : immunità da gì. arbitri e dalle i a p p r e s a - glie del padrone, i m m u n i t à dal licenziamento. E ' stato detto giustamente che la cau- sa dei disoccupati di Partinico è la causa della democrazia.

della civiltà, del progresso del m v t r o P a e s e ; la stessa cosa è vera p e r gli operai della Falck. della Broda, della Pirelli.

La conquista dei comuni dove significare, a n c h e d a questo p u n t o di vista, un colpii ai * padroni del v a p o - re ». 1 comuni devono a s s u - mersi un compito p e r m a - n e n t e di ispezione e di c o n -

trollo su quel che avviene nelle fabbriche; gli isoetto r a t i municipali del lavoro

^ j l a t t o antidemocratico d e l go- I verno. Li Causi — tra for-

ti applausi — annuncia c h e u n a delegazione di p a r l a - m e n t a r i piemontesi e veneti sì recherà da T a m b r o n i p e r chiedere il ritiro del p r o v - vedimento di rinvio

G.C. l'ajrtta

S a l e alia, t r i b u n a l i c o m p a - cno Giancarlo P A J E T T A , c h e inizialmente si richiama alle esperienze elettorali passate.

Xel '53 o t t e n e m m o la vittoria in u n a battaglia d ' a r r e s t o . e m i r o l'offensiva avversaria.

Ogsn la situazione è profon- d a m e n t e m u t a t a , ed è l'av- versario che tenta di a r g i n a - re la spinta a sinistra, la spinta che viene dalla g e n e - rale c o m i m . o n e che le cose debbono cambiare, che non si può c o n t i n u a r e come per il passato, che !a politica dei governi passati à fallita senza però che i gruppi politici d o - minanti abbiano saputo sosti- tuirvi vma politica n u o v a . L a crisi dei partiti governativi è una testimonianza di questa nuova situazione: il P.L.I. si è spaccato, e i nuovi gruppi radicali t e n t a n o faticosamen- te di svincolarsi d a ! morto peso dell'anticomunismo; il P.S.D.I. e il P.R.I. t e n t a n o di svincolarsi dal centrismo l fallito; Fanfóni si affanna

ginali. fatto di g e n t e viva, capace q u i n d i di rivolgersi agli altri uomini n o n f r e d - d a m e n t e considerandoli come elettori cui s t r a p p a r e un v o - to. m a come uomini vivi, nei quali ci riconosciamo p e r i

legami c h e s t r e t t a m e n t e ci uniscono a tutto il popolo, coi quali condividiamo problemi, necessità, speranze

L a fiducia di poter c o m p i e - re questo g r a n d e lavoro al q u a l e ci impegna la battaglia elettorale — prosegue P a j e t - ta — ci v i e n e dalla coscienza della m a t u r i t à oggi r a g g i u n - ta d a l p a r t i t o . Oggi è in c o r - so n e l l e nostre organizzazio- ni un g r a n d e dibattito, e la p r i m a impressione che ; e ne ricava è di ottimismo e di fiducia, p e r la passione che vi è di conoscere, di a p p r o - fondire, p e r la coscienza di essere non s p e t t a t o r i m a responsabili protagonisti di grandi a v v e n i m e n t i , p e r la

\ o l o n i à di d i v e n t a r e più con- sapevoli.

Si illudono d a v v e r o quei nostri avversari che ci a c - cusano di t e m e r e questa d i - scussione e di volerla soffo- c a r e : in realtà, del X X C o n - gresso noi p a r l e r e m o molto a lungo, a n c h e q u a n d o i n o - stri a v v e r s a r i se n e s a r a n n o stancati! Xon s a r e m o certo noi a s m i n u i r e la « r a n d e p o r - tata storica di quel C o n g r e s - so e delle decisioni che n e sono scaturite, e compiangia- mo u e r la loro miopia q u a n t i m o s t r a n o di considerare c o - si grandiosi avvenimenti sul m e t r o delle elezioni a m m i - nistrative. q u a n t i scrivono che tutto ha Io scopo d: impedire il ritomo di Rebecchini in Campidoglio o che a v r à il isultato di favorire ITI tale r i t o m o !

Quel Congresso ha p r i m a di tutto dimostrato che i c o - munisti sono un p a n i l o v i - vo. non u n partito di sacer- doti che celebrano ij passa- to; e p r o p r i o da onesto gli a v v e r s a r i «sono colpiti, e eo?i d u r a m e n t e colpiti che for;e

«rridano t a n t o p e r farsi c o - raggio. Gli avversari temono '. grandiosi success! che la storia ha sanzionato, la r e a l - tà costruita, l'avanzata m o n - diale del socialismo, e t e m o - no il fatto che su onesta real- tà e su questi allori non d o r - miamo. Ci sono cose n u o v e . oggi ne» mondo? Sono i c o - munisti c h e le fanno. Si cor- reggono errori che e r a n o stati commessi? Sono i comunisti a

compiere tale correzione. Gli avversari temono questa ini- ziativa, temono la g r a n d e for- za che ci viene dal sistema socialista mondiale, la forza che viene non solo dalle co- lossali conquiste tecniche compiute nel mondo socialista ma dal fatto che, muovendo da cosi g r a n d i successi, è alla condizione degli uomini, ai problemi della loro piena li- bertà, alla liberazione delle energie popolari e individuali, alla capacità creativa delle grandi masse, che si dedica la maggiore attenzione, per- chè qui è il fondamento dei nostri ideali.

Certo n o n sono questi i t e - mi della c a m p a g n a e l e t t o r a - le. Rebecchini non p u ò s p e - rare di nascondere le col- pe della sua amministrazione dietro la fotografìa di S t a h n ! Ma noi non sfuggiremo n e p - p u r e al più generale d i b a t - tito, perchè d i - c u t e r e vuol d i - re a n d a r e avanti. Certo molti e complessi sono i pi obi enti che ci stniino dinanzi, molti e diversi i temi. Per affron- tarli e imporli nel modo giu- sto è necessario uscire dal chiuso del partito, portare

l'attacco fuori dalla nostra cittadella, discutere in fun- zione di n u o v e alleanze che dobbiamo conquistare, e per conquistare le quali esistono le condizioni.

V o r r a n n o forse i social- democratici o i repubblicani ri tuffarsi nell'anticomunismo per regalare qualche voto a!

Li D.C., o v o r r a n n o invece affrontare i problemi reali, indicare ai lo:o elettori il modo di risolverli? Saragat ha detto che, dopo le deci- rioni del XX Congresso del

P.C.U.S.. egli \ noi scendere nelle piazze insieme a tutti i ministri socialdemocratici:

vi scenda pure, se intende in queste» modo combattere, insieme ai milioni di c o m u - nisti e socialisti che già oc- c u p a n o le piazze italiane, la

triplice alleanza padronale! In caso contrario, u n tavolo di caffè in via Veneto s a r e b b e più adatto alle sue disquisi- zioni anticomuniste. Noi sia- mo lieti che

-

la n u o v a legge elettorale favorisca una m a g - giore articolazione d e m o c r a - tica nel nostro Paese, ma perchè ciò sia utile alla d e - mocrazia occorre che p e r la democrazia si b a t t a n o tutti coloro che n e h a n n o a cuore la causa: a ciò bisogna im- pegnare i p a r t i t i d a v a n t i agli elettori, su questo t e r r e n o v o - gliamo impegnare il dibattito,

La forza per combattere questa battaglia ci viene d a l - le esperienze e dalle vittorie passate, dalla n o s t r a capacità di proporci n u o v e vittorie l i - berandoci da q u a n t o ci fa ostacolo. Il burocratismo, la stanchezza, il formalismo s o - no nostri nemici. Dobbiamo liberarcene, e dobbiamo b a t - terci per la ivia italiana del socialismo con tanto m a g g i o - re slancio in q u a n t o essa non ci viene indicata d a l l ' e s t e r - no, ma è frutto di una n o - stra esperienza originale. P e r questa s t r a d a già a b b i a m o avanzato, già abbiamo r a c - colto f r u t t i : è u n a via che

passa per la Resistenza, per la Repubblica, per la Costi- tuzione, per il P a r l a m e n t o d e - mocratico, p e r il collegamen- to che abbiamo saputo r e a - lizzare tra gli istituti d e m o - cratici e la lotta delle masse.

Ci si chiedono ora delle

« garanzie n; s e m p r e in Italia ci chiedono « i documenti >•!

Le garanzie sono nel nostro passato l o n t a n o e recente.

Diceva Engels che per sapere se il b u d i n o è buono bisogna m a n g i a r l o ; molti italiani h a n - no già m a n g i a t o il p a n e d e l - la lotta democratica del n o - stro partito, dell'esperienza democratica di cui siamo sta- ti e siamo a v a n g u a r d i a . Altri debbono d a r e garanzie, se possono: certo non può d a m e la triplice alleanza, nemica giurata del regime d e m o c r a - tico. certo non possono d a r - ne quei partiti che accettano di sottomettere alla triplice le loro liste elettorali! Noi ri s e n t i a m o p e r ò forti a b b a - stanza p e r offrire la nostra garanzia anche ziaM a l t r i , pei esortare gli esitanti ad aver fiducia nella democrazia, ad a v e r e i! coraggio dì s c h i e r a r - si u n i t a r i a m e n t e per essa. Co- loro che vogliono unirsi per la democrazia si u n i r a n n o , e gli altri, i nemici o gli esi- tanti. r i m a r r a n n o indietro.

Siamo andati avanti — con- clude pajetta — in questi anni, e a n d r e m o avanti a n - cora. T u t t o il m c n d o va a ri- nistra. e le molte strade a p e r - te oggi dinanzi ai popoli r e - cano però t u t t e la scritta « al socialismo ». N m sottovalu- tiamo gii ostacoli che sono riissem'nati lungo questa s t r a - da. ma siamo sicuri rii supe rarìi. e siamo sicuri che an che la a t t u a l e battaglia elet forale d a r à un contributo in questa direzione, una nuova spinta a sinistra, una nuova

«pinta perchè > co^e c a m - bino.

nell'interesse del popolo l a - voratore. I comunisti — dice Di Vittorio — h a n n o coscien- za di essere il partito che più ha dato per l'avanzata della classe operaia e dei la- voratori in Italia; tuttavia i sindacati unitari, in q u a n t o rappiesentano lavoratori di ogni fede politica, non i n t e n - dono costringere nessuno a schierarsi con questo o quel partito. I sindacati unitari hanno per© il dovere, più che il diritto, di sostenere quelle liste che fanno proprio il p r o - gramma della C.G.l.L. e che danno garanzia di applicarlo, le liste comuniste e socialiste.

• E ' da sperare che le orga- nizzazioni padronali non a- vranno que.sta volta la sfac- ciataggine di gridare allo scandalo, accusando ì s i n d a -

n i Vittorio

Una commossa ovazione dei Consiglio saluta o r a il com- pagno DI VITTORIO, che >a.e al microfono: la presidenza si rallosTa con Di Vittorio per il favorevolissimo es.to della convalescenza, ma in pari

empo gli rivolge \m affettuo- so monito perchè c i t i di af- faticarsi oltremodo. Di Vit- torio parlerà brevemente, in- fatti. Egli precisa il c o n t r i - buto che i sindacati debbono d a r e alla battaglia elettorale e allo schieramento di sini- stra c h e in essa è impegnato.

I sindacati, il cui compito è di lottare p e r elevare la vita del popolo lavoratore, non possono essere n é n e u t r a l i nò indifferenti in una battaglia che ha co?ì g r a n d e i m p o r t a n - za p e r le classi lavoratrici.

I sindacati debbono gettare il loro peso in favore di que gli uomini e di quei part che sono più legati alle ma

se popolari, che d a n n o m a g giore garanzia di amnv'ni s t r a r e le città e le province»

i t i

DI Vittorio

rati di fare politica! Oggi le tre organizzazioni padronali hanno gettato la m a s c h e r a , mirano apertamente al con- trollo diretto dello S t a t o a t - traverso un loro s u p e r - p a r - tito, e con se stesse s m a s c h e - rano quei partiti e quelle l i - ste che godono del loro a p - poggio. Non è certo per tali liste che .potranno v o t a r e i lavoratori. Se risulterà con- forme al vero la notizia s e - condo cui anche le aziende di Stato hanno versato allo organizzazioni padronali il contributo di 3000 lire per ogni dipendente, p e r ' finan- ziare la campagna elettorale padronale, n o n solo noi d e - nunceremo — dichiara Di Vittorio — un simile s c a n d a - lo a tutta l'opinione p u b b l i - ca, ma faremo tutto il pos- sibile perchè i ministri r e - sponsabili e i dirigenti d e l - l'LR.I. che avessero permesso un simile furto del pubblico denaro siano portati a r i - sponderne dinanzi alla Corte di giustizia.

Di Vittorio espone quindi alcune questioni concrete su cui impostare il dibattito e -

Iettorale: abolizione delle i m - poste antipopolari, la scuola per i figli del popolo, l'assi- stenza sociale ai bisognosi, lo adeguamento dei servizi p u b - blici, e su un piano più gene- rale la politica salariale, gli stipendi, le pensioni, l'indu- strializzazione, le nazionaliz- zazioni delle fonti di energia, la riforma agraria g e n e r a l e . la giusta causa, la fine del dispotismo p a d r o n a l e nelle fabbriche.

La campagna a n t i c o m u n i - sta che l'avversario conduce

— conclude Di • Vittorio — non può sperare di c a n c e l - lare la realtà mondiale d e l socialismo, le grandi idealità che si richiamano al sociali- smo e al comunismo. E ' m o - tivo di orgoglio p e r i c o m u - nisti essere attaccati p e r il fatto che, dopo immense c o - struzioni e grandi vittorie.

hanno la forza senza p r e c e - denti nella storia di rienun- ciare e correggere da se s t e s - si i propri e r r o r i per a n d a r e avanti, di liberane n u o v e e - nergie. di scoprire n u o v e vie per l'emancipazione dei p o - poli. di proporre al mondo intiero la causa della pace e della pacifica competizione.

Non c'è causa più giusta ed esaltante di quella per la quale ci battiamo, e con q u e - sta coscienza e questo s p i r i - to affronteremo anche la n u o - va b a t t a a h a elettorale che sf inizia.

Ilo

I! compagno BO. della Fe- derazione di Asti, esamina diffusamente la situazione della sua provincia, con p a r - ticolare riferimento alla g r a - ve s:tuaz:one economica n e l - le campagne, alle lotte c o n - tadinc. aile lotte dei piccoli e rno-ii produttori agricoli. E ' stato possibile realizzare una

"arga unità contro la politi- c i anticontadina del gover- no. una unità che si è r e a - lizzata non solo alla base ma anche a- vertici, che si è t r a - dotta in importanti m a n i f e - stazioni tutto-a in corso. Una larga, piattaforma unitaria è p e r t r n t o Possibile per le

rr-s-'r""" f'r^-'sn:.

Spataro

II compagno S P A T A R O h a portato al Consiglio il s a l u t o del Comitato centrale del P.C.

di Trieste, anch'esso i m p e - gnato por la consultazione elettorale di fine maggio, e impegnato nella lotta p e r c h è una maggioranza democratica di smistra si affermi a n c h e in quel territorio cosi d u r a - m e n t e provato dalle conse- guenze della politica gover- nativa e della amministra- zione clericale.

Alle o r e 20 la seduta del Consiglio h a termine, p e r r i - prendere alle 8.30 di s t a m a - ne. Oggi, come è noto, i l a -

\ o r i a v r a n n o termine.

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