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PATRIZIA TODESCO Il cancro alla bocca può uccidere e in Trentino, fra tutte le morti per cancro, è al sesto posto per frequenza

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Adige, L'

"PATRIZIA TODESCO Il cancro alla bocca può uccidere e in Trentino, fra tutte le morti per cancro, è al sesto posto per frequenza"

Data:

18/09/2009

PATRIZIA TODESCO Il cancro alla bocca può uccidere e in Trentino, fra tutte le morti per cancro, è al sesto posto per frequenza

PATRIZIA TODESCO Il cancro alla bocca può uccidere e in Trentino, fra tutte le morti per cancro, è al sesto posto per frequenza. Le statistiche dicono che i nuovi casi di cancro a livello della bocca sono circa 10-12 ogni 100 mila abitanti ogni anno, il che vuol dire che in Trentino ci sono cinquanta nuovi pazienti ogni anno. Circa la metà di questi muore entro i primi cinque anni dalla scoperta del tumore ma le probabilità di guarigione aumentano sensibilmente con la diagnosi precoce (in media si registrano nove decessi all'anno negli uomini tra i 35 e i 64 anni e 2 nelle donne). Per questo domani, dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, nel poliambulatorio Crosina Sartori, in via Gocciadoro, si terrà l'«Open day» dell'unità operativa di chirurgia maxillo facciale e odontostomatologia dell'ospedale S. Chiara. Nel corso della giornata i medici dell'unità operativa effettueranno visite di controllo del cavo orale gratuite. L'iniziativa, organizzata in occasione della terza edizione dell'«Oral cancer day», l'evento promosso dall'Associazione nazionale dentisti italiani, con il patrocinio del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e in partnership con l'Istituto dei tumori di Milano, si prefigge di sensibilizzare la popolazione alla prevenzione del tumore del cavo orale. La giornata offrirà la possibilità di recarsi per una visita gratuita

nell'ambulatorio pubblico per scoprire eventuali lesioni sospette alla bocca. Attualmente, di fronte al cancro alla bocca, le uniche armi a disposizione dei medici sono la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. «La prevenzione rimane da sempre la migliore cura e questo significa che modificando semplicemente alcuni stili di vita, soprattutto il consumo di alcol e il fumo di tabacco, è possibile ridurre il numero di nuovi casi», spiega Fulvio Campolongo, primario del reparto di maxillo-facciale e

odontostomatologia dell'Ospedale S. Chiara di Trento. E proprio in questo reparto è stato dato, nei mesi scorsi, un impulso alla creazione di un servizio nuovo. L'unità operativa è entrata a far parte di un network di collaborazione internazionale «Head And Neck Cancer Alliance», organizzazione finalizzata a creare una rete di scambio di esperienze legate al tumore della testa collo dove figurano molti centri famosi tra cui il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, la Medical University of South Carolina di Charleston , l'UCL Eastman Dental Institute di Londra, il The Royal Hospital di Melbourne.

«L'attenzione posta dall'assessorato alla salute e dalla direzione cura dell'Azienda alle problematiche della prevenzione - spiega Campolongo - hanno permesso anche di realizzare, col necessario sforzo

organizzativo, uno specifico servizio ambulatorio di patologia orale, struttura nella quale sono impegnate varie specialità mediche rivolte al riconoscimento e alla cura del cancro della bocca». All'ambulatorio di patologia orale è collegato il nuovo servizio di igiene dentale ospedaliera che, avvalendosi delle

competenze di tre igienisti dentali, fornisce prestazioni sanitarie per pazienti con bisogni speciali, come ad esempio sedute di igiene orale ai pazienti sottoposti a radioterapia e a pazienti con importanti malattie di base. Nel reparto di chirurgia maxillo facciale del S. Chiara di Trento prestano poi servizio tre igienisti dentali che si prendono carico, nell'ambito delle loro competenze, dei pazienti oncologici candidati al trattamento radioterapico e ai pazienti in trattamento con bifosfonati, prevalentemente donne con tumore al seno e pazienti con grave osteoporosi. «È questo un ambito molto importante per gli effetti collaterali che questi trattamenti possono determinare sul cavo orale - spiega ancora Campologno. - Infatti nel 5% - 15% dei pazienti trattati è possibile che si sviluppi una necrosi dell'osso mandibolare o mascellare».

18/09/2009

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