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0373 256350 VIA GOLDANIGA 2/A CREMA ISSN 2531-9647POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 LOM/CR/1458 GIORNALE LOCALE ROC
SABATO 31 OTTOBRE 2020
ANNO 95 - N. 43
Dopo la Commissione Garanzia, parla Beretta
pagine 7 e 9
Piscina comunale
A pagina 13
la pace!”. L’auspicio del Pontefice è “che le armi tacciano e che possa essere garantita la sicurezza di tutti e il diritto di ciascun giovane all’educazio- ne e al futuro”.
Il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) ha espresso, in una nota, orrore per la notizia del bru- tale attacco. “Il Wcc – scrive il segretario generale ad interim, Ioan Sauca – si unisce alle Chiese e a tutte le persone di buona volontà in Camerun e nel mondo nel condannare questo atto abominevole, esprime vicinanza alle famiglie e alle comunità colpite e prega per la guarigione dei bambini feri- ti”. La sofferenza della popolazione delle regioni sud-occidentali e nord-occidentali del Camerun è andata “oltre i limiti della comprensione”, si legge nel comunicato del Wcc. “Questa atrocità compiuta contro scolari innocenti getta dolore su dolore ed è ancora più insopportabile”. I leader delle Chiese camerunesi hanno reagito esprimen- do indignazione e implorando azioni immediate.
Così scrive il vescovo Agapitus Nfon della diocesi cattolica romana di Kumba sulla perdita di queste giovani vite: “Quanto sangue dei nostri figli deve essere versato prima che venga fatto qualcosa di concreto e immediato? Per quanto tempo le auto-
rità resteranno sedute ad aspettare senza essere in grado di ripristinare la
pace e la tranquillità nelle regioni in difficoltà del Nord Ovest e del Sud Ovest?”.
Nelle regioni occidentali del Camerun si ve- rificano disordini e scontri dal 2017, tra cui il massacro di 21 civili – morirono anche 13 bambi- ni e una donna incinta – a Ngarbuh nel febbraio 2020. Il conflitto, nel Paese a maggioranza fran- cofona, tra separatisti anglofoni in due distretti occidentali e forze di sicurezza governative ha causato più di 3.000 vittime e almeno 70.000 per- sone sono fuggite dalle loro case.
All’inizio di settembre, l’esercito ha lanciato un’operazione contro i separatisti nella regione del Nord-Ovest, che insieme con la regione del Sud-Ovest lamenta decenni di discriminazione da parte della maggioranza francofona. Nelle province nord-occidentali la maggior parte della popolazione parla inglese ed è legata a tradizioni amministrative britanniche. I gruppi di separati- sti armati hanno iniziato a combattere contro le forze dell’ordine di Yaoundé nel 2017 e hanno dichiarato l’indipendenza della cosiddetta Am- bazonia. Il Presidente del Camerun, Biya, ha eti- chettato i gruppi come “terroristi”.
C’è di fatto anche lo zampino del terrorismo?
Padre Gigi Maccalli nell’intervista di due set- timane fa ricordava che l’Africa occidentale è l’obiettivo dei terroristi islamici: “Dominare su questa zona, incutere timore e terrore nella
popolazione.”
S abato 24 ottobre, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nelle aule dell’Istituto ele- mentare Mother Francisca della città di Kumba nella regione Sud-Ovest del Camerun aprendo il fuoco sui piccoli studenti. Hanno ucciso 8 bambi- ni nella loro classe con pistole e machete, mentre altri 12 sono rimasti feriti e portati in ospedale.
Il prefetto del dipartimento Meme, Chamberlin Ntou’ou Ndong, ha assicurato che “i responsabili saranno catturati con qualsiasi mezzo” ma non ha detto se gli aggressori siano presunti membri dei gruppi separatisti della regione.
“Mi unisco al dolore delle famiglie dei giova- ni studenti barbaramente uccisi sabato scorso a Kumba, in Camerun. Provo grande sconcerto per un atto tanto crudele e insensato, che ha strappa- to alla vita i piccoli innocenti mentre seguivano le lezioni a scuola”. Queste le parole di papa Fran- cesco al termine dell’udienza generale di mercole- dì, in riferimento alla strage. “Che Dio illumini i cuori perché gesti simili non siano mai più ripetuti e perché le martoriate regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest del Camerun possa-
no finalmente ritrovare
Ospedale Maggiore:
criticità per ora gestibili
pagina 3
Emergenza Coronavirus
Preghiamo
per i nostri defunti
www.ilnuovotorrazzo.it
Ancora troppe vittime innocenti
Attacco a una scuola del Camerun: otto bambini uccisi
ANNO 95 - N. 43
SETTIMANALE CATTOLICO CREMASCO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1926
Preghiamo Preghiamo
per i nostri defunti Preghiamo
per i nostri defunti Preghiamo
per i nostri defunti
CARAVAGGIO Biblioteca:
nuove norme
a pagina 32
Rifugio
San Martino
Lunedì la Caritas riapre il dormitorio
pagina 13
Inaugurata con il nome di padre Valdameri
pagina 17
“Maternity”
in Zambia
Diritti
D ue avvenimenti invitano, questa settimana, a ri- flettere sulla questione dei diritti. Mi riferisco alla decisione della Corte Costituzionale Polacca che, il 22 ottobre scorso, ha dichiarato l’aborto eugenetico (cioè per gravi malformazioni fetali) non compatibile con la Costituzione; e al drammatico attentato di matrice isla- mica di giovedì mattina nel quale sono state barbara- mente uccise tre persone nella cattedrale di Nizza.
La decisione della Corte polacca riguarda il diritto alla vita. Primo e precedente a tutti i diritti. E, giusta- mente, secondo la Corte non può esserci tutela della dignità di un individuo senza la protezione della vita.
Decisione apprezzata dai Vescovi polacchi (“la scelta di privare un essere umano innocente della sua vita non può mai essere lecita”) e dal Papa stesso nell’Angelus di domenica. Citando san Giovanni Paolo II, ha detto:
“Egli ha sempre esortato a un amore privilegiato per la tutela di ogni essere umano, dal concepimento fino alla morte naturale. Chiedo a Dio di suscitare nei cuori di tutti il rispetto per la vita dei nostri fratelli, specialmente dei più fragili e indifesi, e di dare forza a coloro che la accolgono e se ne prendono cura, anche quando ciò richiede un amore eroico”. Finalmente un diritto, il di- ritto fondamentale, viene proclamato e fatto rispettare.
Il secondo evento, quello dell’attentato islamico, por- ta alla ribalta il diritto di libertà di pensiero e di espres- sione, caposaldo di tutte le democrazie. Il presidente Francese Macron l’ha ribadito fortemente, appoggiato da tutti. Non possiamo cedere su questo neanche di un millimetro di fronte alla violenza islamica.
In concreto la questione riguarda le famose vignette della rivista satirica Charlie Hebdo e una riflessione va fatta. È ovvio che il terrorismo islamico ha radici ben più profonde e preoccupanti che non in questo setti- manale francese. Di fatto però, negli ultimi giorni, a scatenare la violenza terrorista e le reazioni forti del presidente turco Erdogan sono state proprio le vignette.
Mi riferisco all’ultima che ha provocato – probabilmen- te – l’attentato di Nizza. È una copertina nella quale si vede un ubriaco Erdogan in mutande che alza le vesti di una donna velata, mettendo a nudo il fondo schiena e dicendo nelle risa: Ouuuh, il profeta! Io mi chiedo: ma questa è satira? Il diritto alla satira non è assoluto: ha come limite il diritto dell’altro a essere rispettato. Qui il rispetto non lo vedo e allora si rischia di difendere il diritto all’offesa. E conviene a Macron mettere a rischio la vita dei suoi cittadini, favorire la violenza terroristica, per difendere una rivista che va ben oltre il diritto di sa- tira? Di questi tempi occorre dialogo, non provocazioni!
la pace!”. L’auspicio del Pontefice è “che le armi tacciano e che possa essere garantita la sicurezza di tutti e il diritto di ciascun giovane all’educazio- ne e al futuro”.
Il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) ha espresso, in una nota, orrore per la notizia del bru- tale attacco. “Il Wcc – scrive il segretario generale ad interim, Ioan Sauca – si unisce alle Chiese e a tutte le persone di buona volontà in Camerun e nel mondo nel condannare questo atto abominevole, esprime vicinanza alle famiglie e alle comunità colpite e prega per la guarigione dei bambini feri- ti”. La sofferenza della popolazione delle regioni sud-occidentali e nord-occidentali del Camerun è andata “oltre i limiti della comprensione”, si legge nel comunicato del Wcc. “Questa atrocità compiuta contro scolari innocenti getta dolore su dolore ed è ancora più insopportabile”. I leader delle Chiese camerunesi hanno reagito esprimen- do indignazione e implorando azioni immediate.
Così scrive il vescovo Agapitus Nfon della diocesi cattolica romana di Kumba sulla perdita di queste giovani vite: “Quanto sangue dei nostri figli deve essere versato prima che venga fatto qualcosa di concreto e immediato? Per quanto tempo le auto-
rità resteranno sedute ad aspettare senza essere in grado di ripristinare la
pace e la tranquillità nelle regioni in difficoltà del Nord Ovest e del Sud Ovest?”.
Nelle regioni occidentali del Camerun si ve- rificano disordini e scontri dal 2017, tra cui il massacro di 21 civili – morirono anche 13 bambi- ni e una donna incinta – a Ngarbuh nel febbraio 2020. Il conflitto, nel Paese a maggioranza fran- cofona, tra separatisti anglofoni in due distretti occidentali e forze di sicurezza governative ha causato più di 3.000 vittime e almeno 70.000 per- sone sono fuggite dalle loro case.
All’inizio di settembre, l’esercito ha lanciato un’operazione contro i separatisti nella regione del Nord-Ovest, che insieme con la regione del Sud-Ovest lamenta decenni di discriminazione da parte della maggioranza francofona. Nelle province nord-occidentali la maggior parte della popolazione parla inglese ed è legata a tradizioni amministrative britanniche. I gruppi di separati- sti armati hanno iniziato a combattere contro le forze dell’ordine di Yaoundé nel 2017 e hanno dichiarato l’indipendenza della cosiddetta Am- bazonia. Il Presidente del Camerun, Biya, ha eti- chettato i gruppi come “terroristi”.
C’è di fatto anche lo zampino del terrorismo?
Padre Gigi Maccalli nell’intervista di due set- timane fa ricordava che l’Africa occidentale è l’obiettivo dei terroristi islamici: “Dominare su questa zona, incutere timore e terrore nella
popolazione.”
S abato 24 ottobre, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nelle aule dell’Istituto ele- mentare Mother Francisca della città di Kumba nella regione Sud-Ovest del Camerun aprendo il fuoco sui piccoli studenti. Hanno ucciso 8 bambi- ni nella loro classe con pistole e machete, mentre altri 12 sono rimasti feriti e portati in ospedale.
Il prefetto del dipartimento Meme, Chamberlin Ntou’ou Ndong, ha assicurato che “i responsabili saranno catturati con qualsiasi mezzo” ma non ha detto se gli aggressori siano presunti membri dei gruppi separatisti della regione.
“Mi unisco al dolore delle famiglie dei giova- ni studenti barbaramente uccisi sabato scorso a Kumba, in Camerun. Provo grande sconcerto per un atto tanto crudele e insensato, che ha strappa- to alla vita i piccoli innocenti mentre seguivano le lezioni a scuola”. Queste le parole di papa Fran- cesco al termine dell’udienza generale di mercole- dì, in riferimento alla strage. “Che Dio illumini i cuori perché gesti simili non siano mai più ripetuti e perché le martoriate regioni del Nord-Ovest e perché le martoriate regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest del Camerun possa- e del Sud-Ovest del Camerun possa- no finalmente ritrovare no finalmente ritrovare
Ancora troppe vittime innocenti
Attacco a una scuola del Camerun: otto bambini uccisi
Ancora troppe vittime innocenti
Attacco a una scuola del Camerun: otto bambini uccisi
Ancora troppe vittime innocenti
Solennità di tutti i Santi e commemorazione defunti
S. Messe al cimitero Maggiore presiedute dai parroci della città Martedì 3 nov. ore 14.30: Ombriano
ore 15.30: S. Benedetto e Castelnuovo
Mercoledì 4 nov. ore 14.30: Sabbioni - ore 15.30: San Carlo
Giovedì 5 nov. ore 14.30: SS. Trinità - ore 15.30: Cattedrale
Venerdì 6 nov. ore 14.30: S. Stefano, S. Angela Merici e S. Maria della Croce
ore 15.30: Crema Nuova e S. Maria dei Mosi A pag. 13
Celebrazioni presiedute dal vescovo Daniele Domenica 1 novembre
– ore 15.00 S. Messa al cimitero Maggiore
Lunedì 2 novembre
– ore 10.00 S. Messa, al cimitero Maggiore,
in suff ragio dei fedeli defunti e di commemorazione dei Caduti e Dispersi delle guerre
– ore 18.00 S. Messa in Cattedrale per tutti i defunti
Martedì 3 novembre
– ore 18.00 S. Messa in Cattedrale per i Vescovi defunti
Diretta audio/ video:
www.radioantenna5.it YouTube: Il Nuovo Torrazzo www.ilnuovotorrazzo.it