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PROGETTO POESIA - NONSENSE

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Academic year: 2021

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PROGETTO POESIA - NONSENSE

Il NONSENSE è un un componimento che può essere breve, in versi o in prosa, costruito attorno ad un contenuto paradossale o assurdo, spesso con finalità comiche o ironiche. Per illustrare come possiamo realizzare un nonsense partendo da un testo letterario, cominciamo con un'ode di Parini, scaricata dal sito https://it.wikisource.org/.

GIUSEPPE PARINI – ODI – ALLA MUSA

Te il mercadante, che con ciglio asciutto Fugge i figli e la moglie ovunque il chiama Dura avarizia, nel remoto flutto,

Musa, non ama.

Nè quei, cui l’alma ambizïosa rode

5

Fulgida cura; onde salir più agogna;

E la molto fra il dì temuta frode Torbido sogna.

Nè giovane, che pari a tauro irrompa Ove a la cieca più Venere piace:

Nè donna, che d’amanti osi gran pompa Spiegar procace.

Sai tu, vergine dea, chi la parola Modulata da te gusta od imita;

Onde ingenuo piacer sgorga, e consola

15

L’umana vita?

Colui, cui diede il ciel placido senso E puri affetti e semplice costume;

Che di sè pago e dell’avito censo Più non presume.

Che spesso al faticoso ozio de’ grandi

E all’urbano clamor s’invola, e vive

Ove spande natura influssi blandi

(2)

O in colli o in rive.

E in stuol d’amici numerato e casto, Tra parco e delicato al desco asside;

E la splendida turba e il vano fasto Lieto deride.

Che a i buoni, ovunque sia, dona favore;

E cerca il vero; e il bello ama innocente;

E passa l’età sua tranquilla, il core Sano e la mente.

Dunque perchè quella sì grata un giorno Del Giovin, cui diè nome il dio di Delo, Cetra si tace; e le fa lenta intorno Polvere velo?

Ben mi sovvien quando, modesto il ciglio, Ei già scendendo a me giudice fea

Me de’ suoi carmi: e a me chiedea consiglio:

E lode avea.

Ma or non più. Chi sa? Simile a rosa Tutta fresca e vermiglia al sol, che nasce, Tutto forse di lui l’eletta Sposa

L’animo pasce.

E di bellezza, di virtù, di raro

45

Amor, di grazie, di pudor natìo L’occupa sì, ch’ei cede ogni già caro Studio all’oblìo.

Musa, mentr’ella il vago crine annoda A lei t’appressa; e con vezzoso dito A lei premi l’orecchio; e dille: e t’oda.

Anco il marito.

(3)

Giovinetta crudel, perchè mi togli

Tutto il mio d’Adda, e di mie cure il pregio, E la speme concetta, e i dolci orgogli D’alunno egregio?

Costui di me, de’ genj miei si accese Pria che di te. Codeste forme infanti Erano ancor, quando vaghezza il prese De’ nostri canti.

Ei t’era ignoto ancor quando a me piacque.

Io di mia man per l’ombra, e per la lieve Aura de’ lauri l’avviai ver l’acque, Che al par di neve

Bianche le spume, scaturir dall’alto

65

Fece Aganippe il bel destrier, che ha l’ale:

Onde chi beve io tra i celesti esalto E fo immortale.

Io con le nostre il volsi arti divine Al decente, al gentile, al raro, al bello:

Fin che tu stessa gli apparisti al fine Caro modello.

E, se nobil per lui fiamma fu desta Nel tuo petto non conscio: e s’ei nodrìa Nobil fiamma per te, sol opra è questa Del cielo e mia.

Ecco già l’ale il nono mese or scioglie

Da che sua fosti, e già, deh ti sia salvo,

Te chiaramente in fra le madri accoglie

Il giovin alvo.

(4)

Lascia che a me solo un momento ei torni;

E novo entro al tuo cor sorgere affetto, E novo sentirai da i versi adorni Piover diletto.

Però ch’io stessa, il gomito posando

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Di tua seggiola al dorso, a lui col suono De la soave andrò tibia spirando

Facile tono.

Onde rapito, ei canterà che sposo Già felice il rendesti, e amante amato;

E tosto il renderai dal grembo ascoso Padre beato.

Scenderà in tanto dall’eterea mole Giuno, che i preghi de le incinte ascolta.

E vergin io de la Memoria prole Nel velo avvolta

Uscirò co’ bei carmi; e andrò gentile Dono a farne al Parini, Italo cigno, Che a i buoni amico, alto disdegna il vile Volgo maligno.

E' indispensabile leggere tutto il componimento. Si tenga presente che in questo caso l'ode è molto lunga, quindi si presta a molteplici interventi di modificazione. Quello presentato qui è solo uno dei molti possibili. Si procede a scegliere le parti che si ritengono interessanti. Avremo dunque una riduzione dei versi. Non è importante al momento la punteggiatura o la grammatica: entrambi gli aspetti verranno definiti più tardi. Il criterio che ho scelto è quello della rima: seleziono quindi i versi che abbiano tra loro affinità. Il senso logico non è una priorità.

Te il mercadante, che con ciglio asciutto Dura avarizia, nel remoto flutto,

Fulgida cura; onde salir più agogna;

(5)

Torbido sogna.

Nè giovane, che pari a tauro irrompa Nè donna, che d’amanti osi gran pompa E puri affetti e semplice costume;

Più non presume.

Che spesso al faticoso ozio de’ grandi Ove spande natura influssi blandi E in stuol d’amici numerato e casto, E la splendida turba e il vano fasto E cerca il vero; e il bello ama innocente;

Sano e la mente.

Dunque perchè quella sì grata un giorno Cetra si tace; e le fa lenta intorno

Ben mi sovvien quando, modesto il ciglio, Me de’ suoi carmi: e a me chiedea consiglio:

Amor, di grazie, di pudor natìo Studio all’oblìo.

E di bellezza, di virtù, di raro L’occupa sì, ch’ei cede ogni già caro Musa, mentr’ella il vago crine annoda A lei premi l’orecchio; e dille: e t’oda.

A lei t’appressa; e con vezzoso dito Anco il marito.

Pria che di te. Codeste forme infanti De’ nostri canti.

Io di mia man per l’ombra, e per la lieve Che al par di neve

Io con le nostre il volsi arti divine Fin che tu stessa gli apparisti al fine Al decente, al gentile, al raro, al bello:

Caro modello.

E, se nobil per lui fiamma fu desta

Nobil fiamma per te, sol opra è questa

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Selezioniamo le frasi che ci sembrano più significative, che ci suggeriscono un'immagine, un'idea.

Decidiamo, nel caso in cui utilizziamo come criterio quello della rima, che schema metrico adottare.

In questo caso scelgo uno schema ABAB. Realizziamo un'ulteriore raffinamento dell'espressione, eliminiamo le frasi incomprensibili, semplifichiamo e sistemiamo l'ortografia. I versi possono essere scambiati e spostati a piacimento. Infine possiamo stabilire un titolo e aggiungere in calce l'indicazione dell'autore originale e del titolo dell'opera. Qualora si decida di lavorare su più testi, andranno indicati tutti i titoli.

NOBILTA'

Nobil fiamma per te, sol opra è questa Al decente, al gentile, al raro, al bello E, se nobil per lui fiamma fu desta Caro modello.

liberamente tratto da PARINI – ODI –ALLA MUSA

Nel caso seguente invece lo schema è lievemente più complesso: ABAB CDCD.

Come si vede le soluzioni possibili sono innumerevoli.

INCUBO

Torbido sogna

chi con ciglio asciutto sempre salir più agogna nel remoto flutto.

Il giovane che pari a tauro irrompa, modesto il ciglio,

e d’amanti osi gran pompa e a me chiedea consiglio.

liberamente tratto da PARINI – ODI –ALLA MUSA

www.monicamonici.it

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