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wx è la derivata

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Academic year: 2021

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(1)

Derivate e differenziali

A richiesta degli Allievi per chiarire alcuni punti dei " CAMPI CONSERVATIVI"

DERIVATA

Data la funzione w = f(x) si possono costruire gli incrementi x e w rispettivamente della variabile indipendente x e della variabile dipendente w ; la derivata della w , che per il momento chiameremo (Dw) , è definita come il limite (se esiste , finito) del rapporto

w

x (che i matematici chiamano “rapporto incrementale”) , quando x tende a zero.

( ) lim lim ( ) ( )

Dw w

x

f x x f x

x

x x

   

0 0 [1]

DIFFERENZIALE

Per definizione (vedi la [1]) il limite di

w

x è la derivata (Dw); perciò

w

x (Dw) [2]

dove  è un infinitesimo con x (cioè tende a zero, quando x tende a zero).

La [2] può anche essere scritta x x

Dw

w

( ) . [3]

Salvo il caso in cui fosse (Dw) = 0 , l'ultimo termine al secondo membro della [3] tende a zero più rapidamente dell'altro termine che vi compare; quest'ultimo (chiamato anche la parte principale)

dx Dw x

Dw

dw( ) ( ) [4]

è detto il differenziale di w.

Si noti che l'incremento x della variabile indipendente coincide col suo differenziale dx ; infatti se w = x , per definizione è dw = dx =x , quindi dx =x .

Si noti ancora che né gli incrementi né i differenziali devono essere necessariamente infinitesimi, anche se nelle applicazioni spesso sono assunti come tali.

Dalla [4], dividendo per dx , si ricava direttamente la notazione più comune per la derivata cioè : (Dw) =

dx

dw ; essa risulta quindi proprio il rapporto di due differenziali.

1

(2)

Derivate e differenziali

DERIVATE PARZIALI

Sia data ora una w funzione di più variabili indipendenti : w = f(x,y,..z,..t..) ; le derivate di w dipendono dalle condizioni imposte agli incrementi delle variabili indipendenti. Se si impone che tutti gli incrementi delle variabili indipendenti siano nulli tranne uno, costruendo il rapporto incrementale relativo a quella variabile e passando al limite, se il limite esiste finito si ottiene quella che vien chiamata la derivata parziale della w.

Per esempio data la w = f(x,y,z) , per un incremento x della sola variabile x (cioè mantenendo sia y , sia z costanti) si può scrivere :

x

z y x f z y x x f x

w x

w w

D x

x o x x

 

 

) , , ( ) , , lim (

lim )

(  0

 [5]

Analogamente per y , z , etc.

Si noti che, a differenza di quanto detto per la derivata e il differenziale di una funzione di una sola variabile, il termine

w

da solo non ha alcun significato e la scrittura 

w

x è puramente simbolica; essa cioè non rappresenta un rapporto.

Dalla [5] e dalla definizione di limite si ottiene una espressione per gli incrementi parziali:

xw wx x xx ; yw wy yyy ....

[6]

dove x , y sono infinitesimi con x e y . Le parti principali degli incrementi sono dette i differenziali parziali (con ovvia estensione ad altre variabili indipendenti):

ti indipenden variabili

altre le per etc.

;

;

dy

y w w d xdx

x w x w w

dx y

[7]

Il differenziale totale dw della funzione w è la somma di tutti i differenziali parziali; così per una funzione di tre variabili indipendenti w(x,y,z) abbiamo:

z dz dy w y dx w x dw w

[8]

Ricordare, come detto sopra, che 

w

x non è una frazione e quindi

x

non è un

dx

"camuffato"; in altri termini, nella [8] non è lecito semplificare 1

x con

dx.

2

(3)

Derivate e differenziali

DIFFERENZIALE ESATTO

Non tutte le forme differenziali del tipo :

  M x y dx ( , ) + N( , )x y dy [9]

sono il differenziale totale di una qualche funzione (per esempio:  xdx + xdy non lo è ; cioè : non esiste una qualche funzione w = f(x,y) tale che il suo differenziale totale dw sia proprio ;

viceversa 2 = ydx + xdy è un differenziale esatto : infatti 2 è il differenziale di w = xy).

Quando una espressione differenziale è proprio il differenziale totale di una funzione, essa allora è spesso chiamata differenziale esatto.

Affinché la [9] sia proprio il differenziale esatto di una funzione w=f(x,y) , deve essere:

M x y w

x x y w

( , ) ( , ) y

, N [10]

e quindi , derivando la prima rispetto ad y e la seconda rispetto ad x (nell'ipotesi che le derivate miste siano indipendenti dall'ordine di derivazione), si trova la condizione necessaria affinché la [9]

sia un differenziale esatto :

M x y

y

N x y x

( , ) ( , )

[11]

Sotto la condizione supplementare che il dominio in cui è definita la w sia stellato (spazio semplicemente connesso) 1, si potrebbe anche mostrare che la [11] è pure condizione sufficiente (cioè:

se la [11] è soddisfatta allora certamente esiste una funzione w=f(x,y) per la quale è dw = Mdx + Ndy ).

1 Cioè tale che qualsivoglia linea chiusa tracciata nel dominio possa essere ridotta ad un punto per deformazioni e contrazioni continue .

3

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