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GLI SCENARI E IL MARKETING L'uso delle tecniche di scenario nelle scelte di marketing 1.1 Il sistema di mercato dell'impresa.

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Academic year: 2021

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GLI SCENARI E IL MARKETING

L'uso delle tecniche di scenario nelle scelte di marketing 1.1 Il sistema di mercato dell'impresa.

L'impresa è un sistema aperto, sistema perché comprende ed è formata da elementi interagenti legati da relazioni reciproche di tipo causa-effetto, aperto perché vive di scambi con l'ambiente esterno, scambi che gli permettono l'adattamento ai mutamenti del macrosistema di cui è parte, consentendogli di sopravvivere e di svilupparsi.Per essere in grado di scoprirne i meccanismi e le variabili fondamentali, per poter fornire l'organizzazione degli strumenti di lettura dei mutamenti e di adattamento agli stessi, si deve individuare di quale macrosistema è parte l'impresa. La scelta porta a privilegiare alcune variabili che sono in stretta relazione con i temi di marketing. Lo scenario risultante dovrà essere poi integrato in un più vasto scenario di impresa, dove, ad esempio, siano valutate appieno le variabili finanziarie, quelle tecnologico-produttive, quelle relative alle risorse umane, in genere tutti quegli elementi la cui influenza risulti rilevante per la vita dell'organizzazione stessa.

Il sistema di mercato dell'impresa è composto da attori e sottosistemi, che agiscono nel processo di scambio di beni e servizi: i produttori , i distributori , gli utilizzatori (comprendendo in un termine sia gli utilizzatori industriali che i consumatori finali).

Accanto a queste figure preminenti possono essere collocate altre che, pur non acquisendo la proprietà dell'oggetto di scambio, finiscono per avere una parte nel processo stesso: gli influenzatori e i facilitatori. Gli influenzatori sono tutti gli operatori del sistema di mercato che possono influenzare i consumi, pur non entrando direttamente nel flusso dei prodotti, sono cioè coloro che prescrivono, stimolano, consigliano una data scelta da parte del consumatore-

utilizzatore. I facilitatori sono individuabili in coloro che, attraverso la loro attività professionale, facilitano il passaggio dei beni e servizi tra produttori, distributori e consumatori. Questi possono essere spedizionieri, trasportatori, intermediari finanziari, rappresentanti, enti fieristici, ecc. I facilitatori intervengono quindi nel processo di passaggio degli oggetti di scambio. Nulla vieta, evidentemente, che lo stesso soggetto possa assumere di volta in volta il ruolo di facilitatore o di influenzatore, secondo il tipo di attività che sta esercitando in quel momento all'interno del sistema. Il sistema di mercato dell'impresa ha evidentemente un carattere causale sulla vita dell'impresa stessa, determinandone le condizioni di sopravvivenza e sviluppo, cosicché la sua lettura corretta diviene necessità irrinunciabile per l'organizzazione.

La dinamica ambientale sta portando a una generale diffusione dell'ambiente di tipo turbolento, dove cioè la velocità di cambiamento è molto elevata e la possibilità di controllo sugli eventi rimane fortemente limitata. La capacità di leggere le modificazioni, di adattarsi a queste trasformandole in opportunità, diviene chiave di successo o almeno di sopravvivenza. La

turbolenza ambientale non consente però il semplice adattamento al cambiamento, richiede invece la capacità di previsione, di anticipazione.

In questa realtà ha assunto importanza la capacità di collocare le previsioni ambientali in uno o più quadri coerenti al loro interno, che forniscano la cornice del processo di pianificazione strategica delle imprese. Questi quadri coerenti hanno preso il nome di scenari .

1.2 Il concetto di scenario

Il contenuto della parola scenario, nonostante le sue origini evidenti prima greche (skènè) poi

latine di scaenarius, mantiene nella lingua inglese una notevole diversità rispetto al suo uso

italiano. Mentre in italiano dal significato latino di "attore" ha imboccato la strada della descrizione

del luogo scenico, in inglese ha preso il senso di azione scenica, cioè di trama. In effetti scenario è

una serie di eventi correlati che formano un modello in cui un evento causa il successivo; lo

scenario è usato per descrivere il modo in cui ci si aspetta che si sviluppi una determinata

situazione.

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Come nella costruzione di una qualsiasi trama teatrale, filmica o di romanzo, gli elementi logici sono tre: a) una situazione di partenza (quello che consideriamo il presente); b) un punto di arrivo (la descrizione di una o più situazioni future); c) la sequenza logica di eventi che collega il

presente al futuro. La situazione di partenza deve contenere il disegno del sistema considerato, l'evidenziazione delle variabili rilevanti, possibilmente ordinate per importanza, e la descrizione dello stato di partenza per sommi capi. Il punto di arrivo è dato dagli scenari che emergono dopo l'analisi, descritti nelle loro parti, evidenziati i loro prevedibili impatti sull'organizzazione e, dove possibile, caratterizzati da diverse probabilità di accadimento.

Lo scopo fondamentale della costruzione degli scenari è quello di facilitare la presa di decisioni, processo che rischia di venire paralizzato da una situazione di continuo cambiamento ambientale che enfatizza l'incertezza. Così l'analisi di scenario diviene un modo non solo di accettare

l'incertezza, ma di comprenderla addirittura nel processo di previsione, facilitando l'analisi e la valutazione strategica, rendendo possibile la gestione della complessità. Per cercare di evitare i tradizionali errori di previsione occorre trovare una serie di qualità, o requisiti, perché lo scenario si dimostri significativo e utile. Le principali sono certamente la coerenza, la visibilità, la creatività, la molteplicità, la plausibilità, la flessibilità.

Coerenza . Questa prima qualità va considerata nel suo significato di intima connessione e interdipendenza di parti e non di continuità logica nel pensiero e nelle azioni. Uno scenario deve mantenere la sua coerenza soprattutto di fronte a possibili discontinuità negli eventi. La coerenza non significa immutabilità, ma ordinamento logico in termini di connessione tra gli elementi. Ciò richiede focalizzazione su come le variabili di uno scenario interagiscono tra loro, spesso

attraverso relazioni di causa effetto o di sequenza di avvenimenti. L'attenzione del management viene perciò concentrata sugli eventi e sulle condizioni che precedono o causano uno stato futuro.

Visione . La costruzione di uno scenario non può prescindere dalla vision che il management ha del futuro e, soprattutto, dell'impresa nel futuro. Questa immagine crea la possibilità di discriminare tra la moltitudine degli scenari possibili, indirizzando l'analisi su quelle che vengono considerate le variabili chiave.

Creatività . Il rischio maggiore nella costruzione, così come nell'analisi dello scenario sta nella banalità, nella logica verticale del pensiero che porta a scoprire l'ovvio, a limitare la previsione a una pura estrapolazione del passato. Costringere il pensiero nelle abitudini del presente non porta alla preparazione del futuro, perciò la formulazione di uno scenario è un esercizio creativo e in qualche modo libero. Evidente importanza assume anche uno strumento che aiuti a monitorare tale azione creativa, perché questa non sfugga alla realtà dell'ambiente.

Molteplicità . Questa caratteristica è intesa come molteplicità di scenari alternativi a disposizione o almeno come possibili sviluppi e modificazioni di uno scenario di partenza. Tale molteplicità può variare nell’ambito di condizioni specificate, come gli estremi di ottimismo e pessimismo, o secondo un tema principale, come la scarsità energetica, la recessione economica, lo sviluppo economico di un’area.

Plausibilià . La plausibilità dello scenario serve a valutare la probabilità dell'evento. Questo

carattere è necessario per evitare voli eccessivi, per fondare la valutazione dell'incertezza e il costo del rischio.

Flessibilità . Lo scenario deve costituire una base, una trama, su cui sia possibile inserire

continuamente eventi nuovi o che hanno assunto importanza relativa superiore al previsto. Questa caratteristica comprende la possibilità di introdurre variabili soggettive, non completamente delineabili, come cambiamenti negli stili di vita dei consumatori, e variabili più oggettive e quantitative, come la distribuzione demografica della popolazione.

Uno scenario delinea una molteplicità di futuri plausibili secondo una visione definita, attraverso l'interrelazione internamente coerente di eventi interdipendenti, in modo creativo e flessibile.

1.3 Tipi di scenario

Si possono individuare diversi tipi di scenario.

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Gli scenari globali comprendono variabili macroeconomiche (es. PNL, inflazione, reddito, propensione al consumo, regolamenti e mediante interazione di modelli predeterminati come quello demografico, sociale, economico, ecc.). Vengono usati solitamente per l'allocazione delle risorse aziendali o nella pianificazione relativa alle aree strategiche di affari (ASA).

Gli scenari di settore forniscono una visione ampia e accurata dell'andamento di un determinato settore industriale, identificando l'interdipendenza tra le variabili considerate importanti. Alla loro stesura partecipano in genere diversi enti aziendali e la loro utilità dipende dalla chiarezza con cui l'azienda ha identificato un business o un settore di interesse.

Gli scenari a tema sono orientati da una situazione esterna. Vengono identificate le variabili esterne rilevanti per un'impresa o per un'ASA. Queste sono poi valutate rispetto alle varie dimensioni possibili di un evento considerato principale. Si possono utilizzare là dove sia identificabile una variabile chiave sicuramente dominante.

Gli scenari ad assunto esterno hanno lo scopo di esaminare gli eventi interni ad un'impresa di fronte a un ambiente assunto come dato di base. Valutano quindi il tipo e la portata dell'influenza di singoli fatti esterni sulle imprese e specificatamente sulle loro missioni, obiettivi, strategie.

Evidenziano perciò le necessità di risorse e i possibili tipi di risposta o reazioni di un'organizzazione di fronte a una determinata situazione ambientale ipotizzata.

Pur nelle differenze citate, il metodo di costruzione di uno scenario non prescinde da una serie di fasi, seppur accentuate di volta in volta in maniera diversa a seconda degli obiettivi contingenti.

Queste fasi possono essere elencate secondo una successione logica.

parte A: analisi delle variabili e tendenze

•1 definizione del sistema da analizzare e del suo macroambiente

•2 identificazione delle variabili rilevanti

•3 analisi delle interrelazioni tra le variabili (in questa fase possono emergere variabili, in precedenza considerate irrilevanti, che assumono importanza tale da dover essere inserite nell'analisi);

parte B: valutazione dell'impatto

•1 analisi dell'impatto dei mutamenti sul sistema e sull'organizzazione

•2 possibili comportamenti di adattamento e risposta (in cui vengono messe alla prova dello scenario le strategie aziendali e, qualora queste non siano coerenti con le ipotesi emerse dall'evoluzione ambientale, si procede alla riformulazione strategica).

Le fasi successive, per gli scenari aziendali, riguardano il reperimento di risorse necessarie da parte dell'azienda e la presa di decisioni relativa alle possibili strategie di risposta.

1.4 L'uso dello scenario nelle scelte di marketing

Il metodo dello scenario può essere utilizzato per costruire ipotesi di futuri possibili rispetto alle scelte di politica di marketing di un'impresa. Il sistema oggetto dell'analisi rimane quindi quello di mercato, mentre il macroambiente da considerare deve essere ancora definito. Si sono classificati così cinque quadranti in cui dividere il macroambiente di marketing: il sistema demografico, il sistema sociale e di valori, il sistema istituzionale, il sistema economico e il sistema tecnologico (figura 1). Tali quadranti corrispondono alle zone ritenute rilevanti, che influenzano il sistema di mercato.

E' evidentemente arduo definire dove finisce l'analisi demografica e inizia quella sociale, dove si passa dalla valutazione sociale a quella economica, e così via. La permeabilità dei confini è dunque alta. Non solo: ogni "zona" influenza e risente dei mutamenti che intervengono nelle altre. La divisione rimane comunque necessaria per poter analizzare le tendenze di ogni quadrante.

Figura 1. Il quadrante di scenario

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4 L'uso dello scenario nelle scelte di marketing

L'assetto demografico analizza i fenomeni concernenti lo stato e i movimenti della popolazione.

Influenza le dimensioni dei mercati, le condizioni sociali, i bisogni. Le macrotendenze di questo quadrante indicano, ad esempio, una riduzione delle nascite nei Paesi Industrializzati, che porta a un restringimento della base della piramide demografica e quindi a una prevalenza di popolazione anziana. Di contro, nei Paesi in Via di Sviluppo, si prevede un mantenimento della tendenza di crescita della popolazione. Conseguente è una pressione migratoria dai PVS ai Paesi

Industrializzati. Nei PI è inoltre in atto un certo declino o almeno stasi dimensionale delle città. I costi di trasporto, infatti, una delle cause dell'inurbamento, tendono a diventare maggiori sulle brevi distanze. Su lunghe distanze esiste uno sviluppo del trasporto tecnologico (Internet, telefono ecc.) che rende possibile un luogo di lavoro decentrato. Da questi segnali si può ipotizzare, ad esempio, un mercato di anziani in sviluppo, nuovi comportamenti di acquisto in arrivo dai PVS, un maggiore individualismo nei consumi, un diverso modo di vivere la città.

Il sistema di valori comprende l'identificazione dei valori sociali e lo studio delle loro relazioni.

Questo ha subito forti mutamenti a partire dall'inizio di questo decennio. I valori in crescita sono quelli di una società che ha la necessità di soddisfare bisogni sociali e psicologici, che compra per essere più che per avere. In conseguenza dello sviluppo tecnologico ed economico, emergono valori guida di flessibilità, mobilità, capacità di cambiamento. Da qui lo svilupparsi di una tendenza alla demassificazione della società, che si riflette nel mercato in una maggiore frammentazione delle esigenze e delle richieste, in un aumento dei segmenti fino alla personalizzazione delle offerte.

Il quadrante economico valuta i principali indicatori macroeconomici. La sensibile ripresa della seconda metà degli anni '90 ha subito un rallentamento al’’inizio del terzo millennio. E' continuata una liberalizzazione dei mercati internazionali a cui si stanno aggiungendo i mercati dell'Est europeo. Lo sviluppo ha portato un certo riassorbimento degli squilibri dell'economia

internazionale, ma solo all'interno di gruppi già abbastanza omogenei, come i Paesi dell’unione Europea. In questo quadro la competizione globale ha subito una notevole accelerazione.

L'approccio globale risponde, infatti, a evidenti necessità di scala, che hanno riflessi sui costi, sulla tecnologia e sul mercato, permeando i vari settori, seppure con forza e tempi diversi. Questa globalizzazione sta ora affrontando la gestione delle differenze economiche, senza avere ancora trovato percorsi di soluzione chiari.

ECONOMIA DEMOGRAFIA

SOCIETA TECNOLOGIA

ISTITUZIONI

facilitatori influenzatori

utilizzatori distributori produttori

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Il campo istituzionale occupandosi degli aspetti di regolamentazione delle attività economiche, presenta un'evidenza sopra tutte: la minore presenza diretta dello stato nelle attività economiche.

Seguendo un politica all'inizio solo statunitense e inglese, altri grandi Paesi industrializzati come la Francia e l'Italia hanno ridotto l'intervento diretto dello stato. Ciò sposta l'intervento delle

istituzioni sul versante della regolazione. La grande scommessa di questi anni è in effetti legata al mercato e alle istituzioni dell’Unione Europea. L'elenco delle conseguenze economiche è lungo:

partendo dagli interventi sui sistemi di tassazione, su quelli dei prezzi, sui vari protezionismi mascherati, arrivando ai regolamenti sui prodotti.

L'enorme spinta al cambiamento che la tecnologia possiede si evidenzia attraverso l'individuazione di quattro tendenze principali. La prima è sicuramente data dall'accelerazione di un'automazione sempre più flessibile, adattiva e intelligente, che porta a un maggiore contenuto di innovazione nei prodotti. Ciò è frutto della convergenza di più tecnologie, unite per collegare le soluzioni di diversi problemi, secondo uno sviluppo tecnologico laterale più che verticale. La seconda mostra una crescente interdipendenza tecnologica, che comprende le tecnologie dell'informazione, quelle dei materiali, le tradizionali tecnologie produttive, le biotecnologie. Questo conduce a una certa dematerializzazione delle tecnologie, a una forte crescita della loro velocità di diffusione. Lo sviluppo di nuovi campi tecnologici come le biotecnologie, i nuovi materiali, lo spazio, l’energia è la terza tendenza. Ne potrà derivare un ridisegno dell'importanza delle materie prime e del loro utilizzo, uno sviluppo di prodotti con caratteristiche "dinamiche" e di adattamento molto superiori.

Infine, la quarta tendenza è legata allo sviluppo delle tecnologie dell’informazione che hanno profondamente cambiato la vita dei paesi industrializzati. La diffusione delle informazioni e la loro disponibilità a basso costo attraverso Internet, le reti telefoniche, le reti locali, che sta portando verso una società costantemente interconnessa, sta cambiando i processi di acquisto, le priorità di prodotto, l’acquisizione della conoscenza.

1.5 L’analisi ambientale per le decisioni di marketing

Di fronte a tendenze globali, il problema fondamentale risiede nella possibilità di inserirle in un modello adattabile alle specificità di ogni impresa, così da rendere utilizzabile il campo delle informazioni generali nelle scelte e nell'operare strategico di un'azienda. La trasformazione del quadro ambientale generale in ambiente specifico di marketing richiede una serie di passaggi intermedi. Innanzi tutto occorre delimitare i campi su cui vanno lette le influenze dei quadranti di scenario. I campi da sondare possono così venire ristretti a due: uno esterno all'impresa, il mercato, e uno interno, le dimensioni dell'offerta.

Nell'ottica di marketing, gli elementi base nella considerazione del mercato sono i consumatori- utilizzatori e i concorrenti. Con l'analisi del consumatore si individuano i suoi bisogni e i

conseguenti attributi che il prodotto dovrà possedere; attraverso l'analisi della concorrenza i caratteri distintivi che dovranno contraddistinguere e differenziare l'offerta dell'impresa. I

protagonisti di questi ambiti sono influenzati, nel loro agire, dai mutamenti che avvengono nel loro scenario di riferimento.

Le dimensioni dell'offerta sono disegnate dalle componenti classiche del marketing mix

dell'impresa. I singoli elementi dell'offerta subiscono due tipi di influenza ambientale: un'azione diretta proveniente dai quadranti di scenario (ad esempio mutamenti tecnologici che intervengono direttamente sul prodotto) e un'azione indiretta attraverso le forze di mercato (consumatore e concorrenza) che possono mutare il loro comportamento per cause ambientali, imponendo all'impresa correzioni nella propria offerta.

Di fronte a cambiamenti ambientali, il processo di acquisto può subire variazioni sia nel peso sia nello svolgersi di ogni fase. Mutamenti tecnologici nella gestione delle informazioni su prodotti, prezzi, strutture distributive creano nuovi modi di agire all'interno delle fasi di ricerca di

informazioni e di valutazione, così come l'atteggiamento sociale verso una categoria di prodotti

può enfatizzare o ridurre le impressioni post acquisto (acquisti di status e prodotti moda

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enfatizzano tale fase, mentre l'accettazione, la diffusione e la capacità di gestione di nuove tecnologie nei prodotti tende a ridurla).

Una legge può far emergere figure di influenzatori-prescrittori di importanza nuova (termotecnico negli impianti di riscaldamento), una nuova tecnologia può togliere potere all'influenzatore

(l'elettronica negli orologi riduce l'influenza tecnica del negoziante), un atteggiamento valoriale ne accresce l'importanza (l'architetto come presidio estetico-tecnico nei processi d'acquisto di prodotti relativi all'abitazione). Il monitoraggio di processi e ruoli di acquisto presiede quindi alla scelta di politiche di comunicazione e vendita da parte delle aziende.

Il computer che diventa gioco, macchina per scrivere, strumento di comunicazione, il cambio di tecnologia produttiva dallo scarpone in cuoio a quello in plastica, l'orologio divenuto accessorio moda, l’e-mail che sostituisce la posta, il supermercato che si trasforma in ipermercato integrato, l'elettronica negli strumenti musicali sono, assieme a innumerevoli altri esempi, casi in cui

mutamenti tecnologici, sinergie distributive, valori nuovi, globalizzazione di mercati hanno cambiato o accresciuto i competitori di un mercato, inserendo nuove logiche, nuove tipologie di comportamento concorrenziale.

L'influenza degli elementi ambientali sul prodotto ideale, da un lato, e sugli attributi componenti il prodotto offerto, dall'altro, muta la percezione che il consumatore ha del prodotto. Una cultura legata ai problemi dell'ecologia come quella che si è fatta strada nel mercato, crea nuove attese nei confronti dei prodotti, modificando il concetto di ideale. Una nuova tecnologia offre un insieme di benefici che fanno invecchiare rapidamente i prodotti che non li possiedono e divengono base per un nuovo concetto di prodotto. Una nuova legislazione sulla sicurezza stradale può cancellare intere famiglie di prodotti che non le si adattano, una ripresa dell'inflazione può richiedere la presenza di elementi "rifugio" nei beni.

Gli elementi funzionali e di servizio, così come la confezione, sono strettamente legati allo sviluppo tecnologico e normativo (nuovi materiali, nuovi usi, sicurezza dei prodotti ecc.). Gli elementi di stile si rifanno a condizioni di gusto fortemente dipendenti dalla situazione sociale e valoriale, così come la scelta della marca (analizzando i nomi di marca più recenti si può notare il forte

riferimento a stili di vita, valori individuali, immagini di status).

Strutture e sistemi distributivi subiscono variazioni legate a condizioni ambientali. La struttura interna dipende in parte dalle tecnologie informative disponibili, le strutture esterne variano secondo la legislazione vigente, che può favorire alcune tipologie sulle altre. L'insieme delle scelte distributive di un'impresa non dovrebbe quindi prescindere da un'attenta lettura di scenario.

La politica di comunicazione di un'impresa è influenzata dalle tecnologie dei media. L'accesso a Internet, al satellite, ad esempio, ampliando i target potenziali, introduce nuove logiche nei messaggi, più "universali" e nella scelta dei mezzi. I messaggi sono fortemente dipendenti dai valori sociali del pubblico obiettivo, che deve identificarsi come target della comunicazione. Anche il prezzo è valutabile in un'ottica di scenario. Considerando i fattori chiave della sua

determinazione, la domanda e la concorrenza, emerge la necessità di valutare gli stessi in termini dinamici e di evoluzione. Infine, nella scelta del marketing mix non può essere ignorata la

struttura dei costi che le varie alternative pongono in essere. Impostare una politica di

comunicazione su mezzi i cui costi sono in rapida salita, ipotizzare dei prodotti le cui componenti

materiali potrebbero subire condizioni di mercato molto diverse, operare una scelta distributiva

diretta o indiretta, sottopongono l'azienda a condizioni di costo diverse, di differente controllabilità

e flessibilità.

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