Progetto di scienze
: I quattro elementi della natura: ACQUA – FUOCO – ARIA - TERRA
O.F. : DI AREA : Analizzare ed esprimere esperienze,dati di realtà e cambiamenti
INCIPIT : 1)
Come sono nati Aria Fuoco Acqua Terra?
(storia e leggende )
2)Che cosa sono in realtà
ARIA, ACQUA, TERRA, FUOCO?
3)PERCHE' STUDIAMO : ACQUA, ARIA, TERRA E FUOCO ?
ELEMENTI NATURALI
Acqua
Terra
fuoco-luce aria
ELEMENTI NATURALI
Dov’è
Com’è
La storia
Gli animali
I giochi
L'acqua in salita(esperimenti)
I disegni
Dov’è
Cos’è
La storia
I giochi La lanternina
La candela
(esperimento)
Dov’è
Cos’è
La storia
Gli animali
I giochi
Correnti ascensionali
( Esperimento)
Cos’è
Com’è
La storia
I lombrichi e muffa
(esperimenti)
I disegni
ATTIVITA’
Le attività saranno condotte attraverso la manipolazione di materiali e sperimentazioni scientifiche .
L’approccio metodologico sarà scientifico e ludico allo stesso tempo.
(applicare il metodo scientifico)
Com’è?
Amica acqua (osserviamo l’acqua ) : colore, forma,odore, sapore, a contatto con la pelle (tatto)
Gli stati dell’acqua
Dov’è: Negli esseri viventi, mare,fiumi, laghi ….
Gli animali : vivono nell’acqua
La storia
Giochi scientifici : la forza di spinta dell’acqua /giocare con il ghiaccio …
ESPERIMENTO :
L'acqua in salita
Cos’è : fenomeno che si crea bruciando sostanze infiammabili, genera calore e luce
Com’è : caldo, colorato …
La storia
I giochi
Un Accendino Paleolitico
Esperimento :
una candela, un
piatto, un po' d'acqua e un Becker.
LA
STORIA DELL’ACQUA
Dov’è :
L’aria intorno a noi
Cos’è : un miscuglio di particelle solide e liquide sospese in un mezzo gassoso
La storia: piccola storia dell’aria
Gli animali: che vivono nell’aria
I giochi il palloncino …
Cos’è :
Il suolo è un sottile involucro che ricopre la crosta terrestre a contatto con l’atmosferaCom’è:
la sua natura e composizione dipendono da un equilibrio tra fattori ambientali di carattere chimico, fisico e biologicoLa storia : il suolo
ESPERIMENTO
:Il lombricaio
LA MUFFA Un’esperienza sulla muffa
Siti e link preferiti: www.eniscuola.it
http://utenti.romascuola.net/mediasangallo
link : scienze per la scuola elementare
Luogo: laboratorio tecnologico-scientifico della scuola (utilizzo della LIM e delle apparecchiature scientifiche)
Giardino della scuola
La classe
Alunni coinvolti nel progetto curriculare = classi : 3 A – 3 B – 3 C - 3 D
Tempi : gennaio,febbraio,marzo,aprile.
Valutazione: 1 mappa di sintesi 2 Elaborato scritto
Prodotto finale : diario di bordo
Piccola storia dell’acqua
L’acqua è un composto alquanto comune; nondimeno essa ci affascina enormemente. Fin da tempi remoti rappresenta un elemento fondamentale
per l’uomo, specialmente per quelle popolazioni che basarono sull’acqua il proprio sviluppo. Tuttavia che l’acqua sia un composto, ossia
un’associazione di due atomi di idrogeno uniti a uno di ossigeno è cosa nota solo dal ‘700. Per secoli l’acqua è stata considerata un elemento unico,
anzi l’elemento per antonomasia.
Il primo a pensarla così, almeno per quanto ne sappiamo, è Talete di Mileto, un filosofo greco vissuto tra il settimo e il sesto secolo a.C. Osservando
che l’acqua fluida può evaporare e solidificare, Talete giunge alla conclusione che tutta la realtà deriva dall’acqua. Secondo le conoscenze del
tempo, il ghiaccio, per le sue proprietà di durezza e solidità, è un particolare tipo di terra. L’acqua, quindi, sembra essere l’unica sostanza a
possedere la strabiliante capacità di variare di composizione (e non, come oggi sappiamo, di stato).
Ma non è il solo. Molti altri filosofi considerano l’acqua un elemento fondamentale per la composizione dell’universo: Empedocle riconosce nei
quattro elementi, acqua, aria, terra e fuoco, l’origine di tutte le cose. Anche Aristotele (384-322 a.C.) pensa che la materia primigenia sia costituita
da quattro sostanze fondamentali (acqua, aria, terra e fuoco), a loro volta originate da quattro qualità a due a due contrapposte: caldo e freddo, secco
e umido. Secondo questa visione l’acqua, umida e fredda, se riscaldata, diventa aria, umida e calda, perché il processo di riscaldamento sostituisce la
qualità «freddo» con la qualità «caldo». Questo pensiero rimane, per quasi due millenni, il fondamento di ogni teoria chimica.
La cultura ellenistica sviluppa un approccio decisamente più pratico. Lo dimostrano le idee di diversi filosofi-ingegneri, quali Archimede, Tolomeo,
Erone. Dall’incontro di questo mondo con il misticismo orientale nasce successivamente l’alchimia, di cui Paracelso è uno degli esponenti di spicco.
Paracelso cerca di adattare il sistema aristotelico ai suoi tentativi sperimentali. Riprende la teoria dei quattro elementi e delle quattro qualità di
aristotelica memoria e aggiunge ad essa tre «corpi primari», sale, zolfo e mercurio, ovvero corpo, anima e spirito di tutte le cose. Bisogna ancora
attendere fino al XVII secolo per trovare traccia del pensiero «scientifico» come noi lo intendiamo, cioè basato sull’esperimento.
Il vero precursore delle teorie chimiche moderne è l’anglo-irlandese Robert Boyle, vissuto dal 1627 al 1690. Boyle vuole inserire gli studi chimici
nel filone della filosofia scientifica emersa con la «nuova scienza» di Galileo. Nel suo libro The skeptical Chemist deride quindi la mistica degli
alchimisti e si allontana definitivamente dagli assunti aristotelici. Ma fronte degli evidenti meriti di Boyle, è curioso come le successive ricerche
volte a spiegare l’enigma dell’acqua si originano da una sua errata convinzione,cioè che l’aria non partecipasse alle reazioni chimiche.
Ne è convinto anche l’olandese Johann Joachim Becher. Egli sostiene che tutte le sostanze chimiche derivano da una diversa miscela di tre tipi di
terra, tra cui la terra grassa, che allontanandosi dalle sostanze le rende combustibili. Un suo allievo, Georg Ernst Sthal (1660-1734), rinomina la
terra grassa «flogisto», dal greco «fuoco», e propone una nuova «teoria del flogisto»: sostiene cioè che quando i materiali bruciano cedono
«flogisto» all’aria. Questa teoria blocca l’evoluzione della chimica moderna per almeno un secolo.
Alla fine del ’700, l’approccio allo studio dei fenomeni naturali è ormai di tipo scientifico. Nel giro di pochi anni, i chimici descrivono gli elementi
fondamentali dell’acqua, ossigeno e idrogeno, senza però comprendere se si tratta di due elementi puri o di due forme diverse di «aria impura».
Ancora inesplorata è invece l’idea che l’acqua non sia un elemento. In realtà non è una novità per l’epoca che l’acqua venga prodotta per
riscaldamento di idrogeno e ossigeno. Ma nessuno ne ha capito le implicazioni. Solamente quando, nel 1783, Antoine Laurent Lavoisier ottiene il
processo inverso, ovvero decompone l’acqua nei suoi costituenti, diventa evidente che si tratta non di un elemento ma di una sostanza composta.
Diventa altresì evidente che l’acqua è formata da principe oxygene (ossigeno) e da quell’«aria infiammabile», che Guyton de Morveau chiamerà poi
idrogeno, ovvero «generatore di acqua». Lavoisier ha ragione. Talete, Aristotele, gli alchimisti e i chimici dell’età moderna si erano sbagliati.
La storia della molecola d’acqua può dirsi praticamente conclusa quando Jons Jakob Berzelius (1779-1848) chiarisce che una molecola d’acqua è
composta da due atomi di idrogeno (e non uno come si pensava prima) ed uno di ossigeno. Berzelius introduce anche un nuovo modo di descrivere
le formule chimiche dei composti, secondo il quale l’idrogeno divenne H e l’ossigeno O, e rende l’acqua H2O. Nasce così la formula chimica della
sostanza che occupa un volume pari a un miliardo e quattrocento milioni di chilometri cubici, pari al 71% delle superficie terrestre. Il nostro pianeta,
infatti, è stato chiamato Terra erroneamente. Molto più appropriato sarebbe stato chiamarlo Acqua.
La storia del fuoco
Il fuoco
Il fuoco, fenomeno che si crea bruciando sostanze infiammabili, genera calore e luce. Fin dalla preistoria l'uomo cercò di dominarlo ricorrendo
alla "conca del fuoco" una forma di buca scavata nel terreno con la funzione di braciere, successivamente venne utilizzato un focolare ottenuto attraverso un anello di pietre raccolte e accatastate intorno al fuoco.
In campo religioso il fuoco è sempre stato considerato come una forza ambivalente con connotati magici per il suo aspetto benefico e
distruttore.
Anche nella mitologia greca il fuoco ha la sua importanza, si ricorda il mito di Prometeo che rubò il fuoco
dall'Olimpo per salvare gli uomini e per questo fu condannato da Zeus a restare incatenato ad una roccia dove un'aquila gli divorava il fegato che di notte gli ricresceva.
Nella mitologia romana invece assume importanza Vesta divinità posta a protezione del focolare domestico. Il culto di Vesta nasce nell'antichità per la necessità di mantenere
sempre acceso un focolare in casa per soddisfare i bisogni della comunità e dal quale trassero origine le Vestali, sacerdotesse dell'antica Roma, con il compito di custodire il fuoco nel tempio perennemente acceso.
Nell'antichità il fuoco era rispettato e venerato e la sua scoperta comporta per l'umanità una nuova era, oltre a cucinare i cibi, gli uomini poterono anche riscaldarsi,
migliorando il loro tenore di vita. Elemento unificante per eccellenza, il fuoco ha la forza di tenere insieme le persone, di farle parlare e condividere le esperienze della giornata, i problemi e le gioie. Nella civiltà moderna è stato imprigionato e nascosto all'interno delle moderne caldaie ed il suo posto lo ha preso la televisione.
Piccola storia dell’aria (e dell’inquinamento)
Fonte:
www.naturaebenessere.it
Alzi la mano chi conosce nel dettaglio cosa sia esattamente l’atmosfera di cui sentiamo parlare ormai quasi quotidianamente.
L’ atmosfera è uno spesso strato di aria che avvolge la Terra; ha una espansione di 150km, ma la metà dell’intera massa si addensa nei primi 6,5 km
di quota in altezza. La composizione chimica dell’aria secca non contaminata è generalmente costante e contempla elementi metallici come l’azoto,
presente nella percentuale del 78%, l’ossigeno col 21 % e l’argon, gas nobile con la percentuale dello 0,9.
Per la fisica noi teniamo in considerazione parametri come la pressione, la temperatura,la velocità e l’umidità. La pressione si misura in millibar ed
in condizioni normali, misurata cioè a livello del mare, vale 1013,3 millibar ovvero 760 mm/hg. Le variazioni di temperatura avvengono salendo di
quota ed in particolare poco meno di 0,98 gradi Celsius man mano che saliamo in altezza ogni 100 metri. Temperatura e pressione sono molto
importanti agli effetti dei movimenti orizzontali dell’atmosfera come sono i venti.
La velocità del vento, oltre a seguire i movimenti di rotazione della Terra è influenzata dall’ altitudine. Al suolo l’attrito contro le ondulazioni del
terreno frena la velocità della massa d’aria, questa si apprezza sempre meno man mano si sale in quota sino ad annullarsi del tutto a grandi altezze.
L’ umidità deriva dalla evaporazione dell’acqua, ma anche quella già presente al suolo. A ciò sommiamo la condensazione del vapore d’acqua sotto
forma di rugiada, nebbia e pioggia. Questo valore prende il nome di umidità massima.
Che l’aria sia talmente importante per la vita dell’uomo è facile da intuirsi, in quanto fornisce e distribuisce l’ ossigeno, necessario per le
combustioni delle vitali reazioni dell’organismo umano ed animale. Per inquinamento intendiamo perciò la presenza nell’ aria di sostanze estranee
alla normale composizione con la conseguenza che quest’ultime interferiscono negativamente sulla nostra salute. Sostanze che sono classificate
come inquinanti e come tali generatori di evidenti problemi a livello biologico cellulare. L’inquinamento si diffonde attraverso sorgenti
Tra i maggiori responsabili della produzione dei gas, gli scarichi industriali, impianti di riscaldamento auto e motoveicoli a motore. I meccanismi
che ostacolano il dissolvimento in atmosfera sono da ricercarsi nel fenomemo di inversione termica ed in assenza di vento. Senza quest’ultimo viene
a mancare il movimento ascensionale di risalita dell’aria con conseguente ristagno al suolo degli inquinanti e relativo innalzamento di temperatura.
Da ultimo riflettiamo sul fatto che gli inquinanti oltre a rendere irrespirabile l’aria tendono a depositarsi continuamente al suolo, sulle acque e sugli
alimenti rendendosi responsabili di un unico disegno di dissesto ambientale gravemente pericoloso per la nostra salute sia nel breve che lungo
periodo
La storia:
La terra
Il suolo
Il suolo è un sottile involucro che ricopre la crosta terrestre a contatto con l’atmosfera; la sua natura e composizione dipendono da un equilibrio tra fattori ambientali di carattere chimico, fisico e biologico. Esso rappresenta una risorsa naturale importante perché consente la crescita della vegetazione spontanea e di conseguenza un ambiente ricco e vario dove vivono molte forme di vita, principalmente micorganismi e insetti. Qui, grazie alla presenza di una microflora e microfauna, si completano i cicli dell’azoto, del carbonio e del fosforo che sono fondamentali per tutti gli esseri viventi. Il suolo è anche una fonte di cibo perché permette la
crescita delle colture agricole e l’allevamento del bestiame; inoltre fornisce il legname che viene usato da una parte della popolazione terrestre come combustibile.
La composizione del suolo
Il suolo è costituito da particelle solide, acqua e aria miscelate tra loro. Le particelle solide possono avere natura inorganica od organica. I costituenti inorganici sono in massima parte dei minerali: silicati, ossidi e idrossidi di ferro, alluminio, manganese, ecc., che secondo la loro dimensione si classificano in scheletro e terra fina, a sua volta suddivisa in sabbia, limo ed argilla. Questi derivano dall’alterazione della roccia in materiale più piccolo e incoerente che si accumula a formare i depositi superficiali. L’accumulo del materiale incoerente può avvenire nel luogo dove è stata disgregata la roccia o in altri luoghi se viene trasportato dai fiumi, dal vento, dai ghiacciai e dalla
forza di gravità.
Dai processi di degradazione cui vanno incontro i residui di vegetali (foglie, frutti, rami secchi o intere piante) ed animali morti deriva, invece,La frazione organica del suolo. I composti organici possono mantenersi inalterati per lunghi periodi (composti non-umici) o andare incontro a profonde e veloci trasformazioni della loro struttura chimica
L'acqua e l'aria occupano gli spazi liberi tra le particelle solide (pori), collegati fra loro a formare una fitta ed estesa rete che rende possibile il movimento dell'acqua nel suolo.
La struttura di un suolo
In condizioni ambientale dove non avviene la rimozione dei componenti di un suolo, si sviluppa quello che viene chiamato suolo maturo, la pedogenesi il nome del processo che porta alla sua formazione.
Il suolo maturo è caratterizzato da una successione di strati chiamati orizzonti che sono differenti tra di loro per la struttura del terreno e per la composizione dei costituenti organici ed inorganici.
L’insieme di questi strati distinti prende il nome di profilo del suolo:
• Orizzonte A: ricco dei componenti organici e povero di particelle argillose. Le particelle argillose vengono trasportate dall’acqua negli orizzonti sottostanti. • Orizzonte B: povero di materiale organico, ma ricco di particelle argillose.
• Orizzonte C: si trovano le particelle di suolo vero e proprio e frammenti di roccia non ancora completamente alterati. Andando più in profondità si trova la roccia inalterata.
La pedogenesi: formazione di un suolo
La formazione del suolo è frutto di lunghi processi (pedogenesi) che prevedono, in generale, l'alterazione (cioè la trasformazione) dei composti inorganici (minerali e rocce) e dei composti organici (piante e animali morti o sostanze da loro rilasciate, come foglie ed escrementi) presenti nella zona, la loro deposizione e la successiva formazione di
nuovi minerali e nuove molecole organiche. (La composizione e la struttura finale di un suolo dipendono dai seguenti fattori:
• la roccia madre (o matrice litologica), ossia il materiale di origine (rocce, argille, calcari, ecc.) del suolo. Troverai maggiori informazioni sulle rocce nella sezione dedicata
alle risorse del sottosuolo
• il clima, che è considerato il maggiore responsabile della formazione e della definizione delle caratteristiche e delle proprietà del suolo
• l'acqua e la temperatura, che influenzano la maggior parte dei processi fisici, chimici e biochimici importanti nel corso della formazione del suolo maturo • l'esposizione al sole
• l'attività delle entità biotiche (vegetazione, micro e macro fauna e flora) • il rilievo, definito dall'altitudine e dalla pendenza del terreno
• il tempo, in quanto i diversi prodotti dell'alterazione e la definizione delle caratteristiche del suolo si verificano in tempi più o meno lunghi • l'attività umana.
Tanti suoli diversi
Lo spessore del suolo dipende dalla pendenza del terreno. Se il terreno è in pendenza i detriti di roccia non si accumulano sul posto perché, per azione della forza di gravità, rotolano verso il basso. Se il terreno è molto ripido, il suolo è del tutto assente come si può osservare sulle pareti rocciose in montagna.
Il fattore più attivo nella genesi del suolo è indubbiamente il clima: gli elementi maggiormente coinvolti sono l'intensità e la frequenza delle piogge, l'evaporazione, la temperatura ed i venti.
Senza l'acqua delle precipitazioni le attività chimiche e biologiche non sono possibili. Infatti, l'acqua discioglie una parte dei sali minerali contenuti nel suolo: questi possono reagire fra di loro dando origine a composti assimilabili da piante e animali. Tuttavia un eccesso di pioggia può filtrare i sali e allontanarli durante lo scorrimento (lisciviazione), impoverendo il suolo stesso. Così, ad esempio, nei climi caldi dove le precipitazioni sono particolarmente intense (come nelle zone equatoriali), molti sali ed elementi nutritivi (come l'azoto, il calcio, il sodio, il potassio, ecc.) vengono rimossi e il suolo diventa meno fertile. Viceversa nei climi aridi la poca acqua contenuta nel suolo
evapora portando in superficie i sali disciolti: il suolo è altrettanto poco fertile ma perché è diventato troppo salino.
La temperatura può agire in diversi modi: in genere l'attività chimica e biologica è favorita dalle alte temperature, mentre è ridotta dal freddo e cessa quando l'acqua del suolo è gelata. Così nei suoli tropicali il materiale organico ed inorganico è del tutto alterato chimicamente, mentre nei suoli gelati della tundra esso si presenta frantumato,
ma solo meccanicamente; difatti l'acqua penetra nelle fessure delle rocce, trasformandosi in ghiaccio, aumenta di volume e le frantuma.
Anche il vento interviene attivamente nel processo pedogenetico: esso può incrementare l'evaporazione, e, nelle regioni aride che mancano di una copertura vegetale, può sollevare e trasportare per lunghe distanze la parte superficiale del suolo (erosione eolica), che si va poi ad accumulare in zone diverse da quella di origine. (Vedi grafico)
Tipi di suoli e classificazione
Il suolo copre circa un terzo dell'intera superficie terrestre, con uno strato di spessore variabile da una decina di metri, ad un minimo di pochi centimetri, a seconda dell'intensità e della durata dei processi di trasformazione subiti dalle rocce dalle quali deriva.
I fattori responsabili della formazione del suolo agiscono in modo tale da portare a suoli di tipo diverso sia a livello di grandi aree geografiche, sia all'interno di piccole regioni. Il suolo, infatti, non è per nulla uguale in tutto il mondo: ogni zona, più o meno ampia, del nostro pianeta possiede clima, rocce e vegetazione diversi e quindi
possiede anche un suolo con caratteristiche proprie e uniche.
Al mondo esistono numerosi metodi di classificazione dei suoli. Tutti hanno l'obiettivo di organizzare i diversi tipi di suolo secondo un determinato criterio, legato o a un particolare fattore di pedogenesi o a un'altra specifica caratteristica del suolo.
Anche se vi sono molti legami tra le diverse classificazioni ufficiali, ne manca una uguale per tutti i paesi a livello internazionale. Tra le principali classificazioni di suoli, si possono ricordare quella del Dipartimento di Agricoltura americano (U.S.D.A.), quella della F.A.O. (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione nel
mondo) e quella dell'U.N.E.S.C.O (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura).
Il suolo è una risorsa naturale
Il suolo è parte importante del paesaggio e contribuisce a determinare il modo in cui la vegetazione naturale, le coltivazioni
e gli insediamenti umani si distribuiscono sul territorio. Ma l'importanza del suolo risiede soprattutto nella sua duplice funzione di riserva degli elementi nutritivi e
dell'acqua e di supporto meccanico (come farebbero a stare in piedi le piante se non avessero il suolo in cui affondare le radici?) per la vegetazione, consentendo la
formazione di boschi, foreste ed aree protette. L'osservazione diretta ci consente di riconoscere l'effetto fondamentale della presenza del suolo: se facciamo un'escursione in montagna o in campagna possiamo vedere che accanto ad affioramenti di roccia nuda, sui quali difficilmente attecchiscono le piante, si estendono zone più o meno ampie in
cui le rocce sono ricoperte da una coltre di suolo. È proprio su questo terreno che si sviluppa la vegetazione spontanea o si piantano le colture agricole. Il suolo, inoltre, riveste un ruolo di fondamentale importanza per l'uomo e gli altri organismi viventi poiché influenza la composizione delle acque. Infatti, la qualità delle riserve idriche
sotterranee dipende dal destino dei prodotti inquinanti, inorganici ed organici, provenienti dalle attività agricole, industriali o dalle città e che finiscono nel suolo. Diverse
in contatto con le falde acquifere superficiali contaminandole.
Il suolo può avere un grande valore per l'uomo anche se è lasciato indisturbato e mantenuto nelle sue condizioni naturali. E' il caso delle aree protette (parchi e oasi): la sopravvivenza dei delicati ecosistemi di queste zone dipende anche e soprattutto dal fatto che il suolo si mantenga in buono stato e non subisca modificazioni da parte
dell'uomo. Ad esempio, un tempo l'uomo considerava le zone umide come aree malsane da bonificare e destinare all'agricoltura. Oggi le zone umide sono considerate ecosistemi importanti e fragilissimi, la cui sopravvivenza può essere assicurata solo mediante un'azione attenta di mantenimento delle condizioni particolari del suolo.
Il suolo è una risorsa agricola e alimentare
L’agricoltura è quella che determina una trasformazione del suolo maggiore e costituisce la forma più imponente di sfruttamento delle risorse rinnovabili (acqua, suolo, flora, fauna e atmosfera) del nostro pianeta. Essa rappresenta, infatti, l'attività produttiva principale, addirittura quasi esclusiva, di moltissimi paesi in particolare di quelli delle
regioni tropicali e subtropicali.
L'agricoltura utilizza il terreno per ottenere alimenti (frutta, verdura, radici e altri parti di piante che costituiscono il nutrimento quotidiano di base per più di nove decimi dell'umanità), fibre ed altri beni utili all'uomo. Praticata a quasi tutte le latitudini, si presenta in forme estremamente varie: da quella primitiva a scarso reddito delle zone più povere della Terra (Africa, Asia e America centromeridionale), a quella moderna, ad elevata produttività per unità di superficie, delle regioni temperate (Europa e Nord
America).
Nel corso degli ultimi anni, per far fronte alle esigenze alimentari della popolazione mondiale in crescita (senza però poter ampliare la superficie dei terreni coltivabili perché non produttivi o perché occupati dalle città), l'agricoltura ha subito una vera e propria rivoluzione. Essa è diventata intensiva, cioè ad alta produzione per unità di superficie, e specializzata, ossia rivolta verso la coltivazione di poche colture selezionate e migliorate per essere più produttive o qualitativamente migliori. Tutto ciò è stato conseguito
grazie al progresso delle tecniche e delle tecnologie agronomiche, all'introduzione di sistemi di irrigazione sempre più efficienti ed al crescente uso di fertilizzanti chimici e di fitofarmaci di facile impiego ed economicamente convenienti, anche se in alcuni casi inquinanti.