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DELL'ALLEVAME NTO DEI BACHI DA SETA SCRITTO DI G. B. CASTELLANI. Giovanni Battista Castellani

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DELL'ALLEVAME NTO DEI BACHI

DA SETA SCRITTO DI G. B.

CASTELLANI

Giovanni Battista Castellani

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DELL'ALLEVAMENTO

BACHI DA SETA

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DELL'ALLEVAMENTO

BACHI DA SETA

SCRITTO DIG.B.

CASTELLANI

FIRENZE TIPOGRAFIA GALILEIANA

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PREFAZIONE

DELL' EDITORE

Neil' offrirealPubblicolapresenteOperetta sul miglior trattamento dei bachi da seta, della quale la gen- tilezzadell'Autore vollefarmi dono, io ho l'intima e in- dubbia convinzioneiliindicare all'arte viesemplici esi- cure ai piìi grandi risullamenti, di risparmiare ai colti- notoriunacongeriedicurenoioseeinutilinonsolo madannosepuranco,ediaprire agl'individui, e quindi alPaese,unalarghissima sorgente di ricchezza.

Ilnomedell'Autore,possidente ereditario nelFriuli eda due anni anche possidente toscano, senonèancora conosciuto nell'arte deimiglioramenti agricoli,non può certo,per altrititoli,riuscir ignoto nè discaro.Le teorie ch'egli svolge, avvaloratesempre dalle più incontrasta- biliautorità,nonsononè nuove nè strane, per quanto straneenuove possan parere.Studio precipuo dell'Au- tore sièdistrappare all'arte tuttoelièsoltantoun'usur- pazioneperparte di attesta, e quindiunabuso eun danno, per rimetterlo sottoilgoverno della natura, o in

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PREFAZIONEDELL'EDITORE altreparole:impedire all'arte,sempre dubbia e compli- cata,d'intervenire,quandolanatura,sempre certa e semplice,puòbastare.

Nontoccaamedireconquanta assennatezza di ragionamento,con quanta severità di logica, con quanta sicurezza di giudizj proceda l'Autore nello svolgimento delle sue teorie.A mebasterà accennare, e questo iomi tengo in diritto di farlo,comeiteli'insinuare al Pubblico ibrevimairrecusabilisuggerimenti del Sig. Castellani, lamiacoscienzamidica far io opera di massima utilità pubblica, epoter io forse con questo mezzo, sebbene sen- za alcun merito da parte mia, produrre tali migliorie nell'allevamentodeibachi serici,danonpotereora nessun calcolosegnarne l'estensione eilvalore.

IoinvitoiColtivatoria fare sulnuovosistema quante esperienze parrà loro,comeio stessolefeci.Ma solodopo replicateesperienze dirette dalla coscienza « fatte sottoleproprielorcure, esenza opinioni precon- cette,pronunzinoillorogiudizio.

Giosepfb Baroffio.

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DELL'ALLEVAMENTO DEI

BACHI DA SETA

INTRODUZIONE

Nell'allevamentodelbacoda setaèbelloconsi- derare un'industria,che avvantaggiando le condizioni generalmentefelicideiprodottimaterialiinItalia, promuovenelpopolo colbenessere la moralitàe l'edu- cazione, e, persua speciale natura, allettandoilricco, concorreali'avvicinamento delle classi e a quell' unione d'intendimentie diopere eh' è condizione di migliori destini.

Veramenteosservando che nessun capitale impie- gatonelleterrepuòdar profitti piùalti ,che nessun prodottod'agricoltura lasciapiù liberolo sviluppodi tuttiglialtriprodotti;che nessunoaltrosiottiene intempopiùbreve,ed è pagatositosto;che final- menteP artediottenerloèbella,dilettevoleed alta adeccitarel'emulazione,parrebbecheinun paese

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8 dell'allevaménto comeilnostrodov'è generale l'intelligenza e l'accor- tezza, la perfezione sua dovess' essere antica. Invece è l'opposto, e lodobbiamoconfessareconpenosama- raviglia.

Molte possono essere le cause del fatto; principali queste tre:ilbenesserematerialequasiindipendente franoidall'artedeibachi:l'opinioneche quest'arte siatantolegataalnostroclimadanontemerecon- correnza:imetodifalsiche furonoindicatio creduti necessari a svilupparla.

È unfattocostanteegeneraléschel'industria agricolastainragioneinversadellaproduttivitàdel terreno,perchèl'uomoquand'èsicurodivivere con poca fatica,nonsicura divivermegliocon fa- ticamaggiore.Perciò leterrepiùfertilisonosempre lemenocoltivate;l'abitudinedell'oziovirendeil contadinopigro,non curante,immorale;lasua casa èinsalubre;lesuevestisporche equasi cenciose,e com'èrestioallavoroper se,noncomprendeenon attua, omale,imiglioramenticheglisonoproposti.

Invecedoveiterrenisono sterili, e l'uomo per vivere ha bisogno di lavorare tutto l'anno,illavoroglifa apprezzare la vita e valutare la propria dignità,facil- mentesipersuade esserveroI'adagiochelafatica vincetutto;nonsicontentapiùdelsolonecessario ,

masistudiaditrovareunamodestaagiatezza;è acuto,diligente, onesto,-lasua casa è decenteesa- lubre,lesue vestipolite,ed ha prontol'animoeil braccioad ogn' innovazionevantaggiosa.

Leleggicivili,chedeterminano le relazionitra contadino e proprietario, possono far nascere molteec-j.

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.DEIBACHIDASEl'A !)

cczioniaquestaregoia;maingeneraloliiregolaè vera.Prescindendo poi da queste leggi, avviene qual- chevoltachepaesifertilissimivenganoridottida

"pubblichecalamitàallecondizionidipaesisterili.Al- loraall'oziosuccedeloscoraggiamento, e alla miseria apparentelamiseria reale;malagenerazione novella redime ben presto le colpe dell'anticacollavoroe

coli'amoreallavoro(1)[*].Avvieneanche qualche

voltache l'effettomedesimosiaprodotto dallaprospe- ritàgenerale,come quandorisortoilpaese,apertele vieaicommercilontani,edallavitaprivataportato l'uomo alla pubblica,sented'essere destinato a qual- che cosa di più che a vivere e morire .'Ora pensando con questenormeallosviluppodel-

l'artedeibachiinItalia,lavediamo fiorente nell'Ita- liasuperiore,specialmenteladdovelasterilitàdei ter- reniprovocal'industriadell'uomo,comepresso alle Alpi;menofiorentenellepianuredoveabbondala fertilità,mapure importante e progressiva, perchèil paesefusempre teatrodigrandiavvenimenti,ele pubblichecalamitànonvalseromaidisperazionedel futuro:lavediamo languente in Toscana dovelavita pubblicafupiùmolleche infelice, el'agiatezzada grantempo è generale:e,salvealcune provincie,la vediamo trascurata nel restod'Italia,dov'è ricchezza disuolocon mali troppo grandi, o beni troppo remoti.

Ma,sem'appongo,lecondizionimorali dell'Italia mutarono;ipesieibisognisono cresciuti,lamiseria deitempiche corrononontoglielasperanzaornai

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10 dell'allevamento diffusa(icitempiche verranno,eforsefinchégiun- ganovedremoda per tulio esercitarsinell'industriala rinataattività.

ChesenocqueIinerziaderivantedallagenerale ubertosità dei terreni,enon fu scossaprima d'ora da sventureeducatrici,odasperanzesublimi,nuoce pure dall' altro V opinione che V industria dell' alleva- mento del baco sia legata in perpetuoalnostro clima, cosicchénon sia temibile a noi la concorrenza dell'estero suimercatid'Europa.

Èquestoun errore, chenonsifermaall'intel- letto,poichédegnamentemai non s'apprezza, e perciò malesicustodisceunbenechenonsitemejdiper- dere.

Oraèd'uopo chesisappiacheinalcunipaesi d'Europaquest'industria è già infiore,cheinaltri sifanno costantitentativid'introdurla,e in vaste pro- porzioni,eche le speranzenon peranco delusedanno qua elàmolta fededifelicirisultati\2).Masoprat- tutto non è lecito ignorare chelaCompagniadelleIndie cogl' immensi suoimezzi è tutta intesa amigliorarele setedell'Asia,lequali seacquistasserolabontà delle seteitalianebasterebberoben prestoaimercatieu- ropei,tanton'èmaravigliosal'abbondanza!

Cheseinconfrontodeglialtripaesid'Europa abbiamo edavremosempreilvantaggiodiun clima migliore,bisogna,perchè sia giustoilnontemerela loroconcorrenza,che dalla costanza e dalla bontà de!

dimanoisappiamo ottenerelacostanzaannualeela bontàdelprodotto:e selesetedell'Asiasonomen belledellenostre,e omale o non alte a certi tessuti

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DEIBACHIDASETA 11 bisognacheaglisforzicontinuichevengonfatticolà purmigliorarle,noirispondiamo con altrettanta econ- tinuacuraperconservareilnostroprimato.

Oraperotteneredaibachiunprodottocostante, eilprodottomigliore, ènecessario pensare,indagare, scrivere,nonemetteteopinioniche,trattandosidi cosesperimentali,nonsianbasatesuifatti;non ab- bandonarsiciecamenteagliagenti,noncrederead alcuno,provare, dirigerepersonalmenteilcontadino, che spregiato,sirendesoventemeritevolediesserlo, rispettatoetenuto incontodifratello,mostra talvolta acumerajo esemprebuonav olontà.

Invece,nell'opinioneche ci sia predestinatauna perpetuità di monopoliononsifa,osifamale,perchè nonsipensaquantoimportiilfareeilfarbene;il proprietario,se povero,sLslodianon già dìgiudicarli, mad'attenersiagliusivolgari; se_.dcco,dopo alcuni mesisadagliagentichecifuun prodotto dibozzoli;

gliagentinonintervengono di souto^cheairicoltieai mercati,i lcontadjnoajirqnttl.aespiegatuttocolde- stino e collesuperstizioni o già pronto o createalmo- mentoj.al piùsisuolestarecontentialprodottoco- munecredendo impossibileun prodottomaggiore;al piùsifannoproponimenti dimigliorarel'industria d'annoioanno, eintantosispendepiantandogelsi qua elà;mapochipensano chepuò giungereilmo- mento,nelqualedecaduta e perduta quasi l'industria, ilgelsosiadestinatoagliufficidell'abelo e del cerro;

emancanoperciògliscrittori,chesonoilpiùdelle voltelamanifestazionedeibisogni deltempo.

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12 dell'allevamento Achicredessenonveral'inerziaderivante<iai suoloubertoso,iochiederci:sed'improvviso diven- tasseimpossibileall'agricoltoreloraccoltodelvino odelgrano, credetevoidie lascerebbeibuchialla fortuna"!'Cosìachicredenondannosa questa fiducia nell'esclusivitàdelnostroclima,iodomando:jperchè seun turbine schiantaigelsidelpodere,padrone e contadinonerestanodesolali,mentrenoncurano l'annualemortalitàdeilorobacili?Perchènonestir- panoilgelsocheloroproducetantomenodella vite e dellolivo?

Nèquisitrattodivantaggiindividuali,madi pubblicaricchezza;perchèlebeneficileinfluenzedel climanonsonotalcosache nonsipossarendere inu-

tile,lìun fatto cheibachiallevaticoimetodimi-

glioridanno bozzoli di beila qualità. Ora sesidanno questibozzolipersemeaduncontadinochelialleva acapriccio,noivediamo d'annoinanno deteriorare laqualità delprodotto.All'oppostosesicontinuaad allevarequeibachisecondoleregole piùassennate e piòcerte,labellaqualitàdel prodotto diventamano mano,bellissima,maravigliosa,perfetta.

Oraponiamocheincertepartid'Italianonsi curiilmiglioramentoprogressivodiquest' industria deibacbi.Checosaavverrà?Ilprodottoandràsce- mando semprepiù;laqualitàpeggiorando;ilprezzo deibozzoliscadendo.Altripaesine faranno lorprò, interverràl'industriastraniera,eperiràperimpro- vidiconsigliunramod'industrianazionale: poiché se lesetedell'Asiasipotesseroun giorno parificarealle

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DEIBACHIDASETA \3 nostre,i!buon mercato starebbesempreinfavoredi quelle.

Tale è pertantolanostrabuona fortuna, che se tutto nonvogliamoperdere,moltodobbiamoguadagnare.

Ledue cause mentovate influironograndementeai lasciarfare,metodifalsiné presi in attentoesamenè con- futatiperlacomunenegligenza spinseroa far male,e produsseroeffettipeggiori.Chiamofalsinon solamente queimetodichedando regole arbitrarie non assicurano resultatifelici;maanche quelli,clicsebbene possano talvoltaassicurarlialcoltivatorediligentissimo,non sono praticabilidallamassa dei coltivatori per sover- chia complicazione di mezzi.

Eglièinfattievidentecheondeilmiglioramento dell'industriadeibachi influisca sulla prosperitàgene- rale,deve poter essere accolto dalla generalità. Dieci o venti o cento proprietari, che soli lo potessero seguire, sarebbero dieci o venti o centospeculatori,nonlana- zionespcculatrice.

Nèsipuò pretenderecheicontadinidiventino artisti,echeipadronisimutino in mercatanti.Ilcon- tadinoè buonospeculatore in tutto ciòchegliesem- plice;manon èdalui laquasi incredìbile perseveranza cheoccorrerebbepertrovaresemplicitànelleprati- che complesse.Ilpadrone poi,quand'anche fosse for- nito dimolta sagacità, diffìcilmente impiegherebbe nel- l'allevamentodei bachiuncapitalestraordinario,per- chèdiffidadelcontadinoeh' èilsociomcuido- vrebbefidare.Perciòvediamomollipossidentioc- cuparsidellafilaturadellaseta,pochiesporcapitali perlaproduzionedelbozzolo;onde se,adesempio

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14 dell'allevamento

uno scrittore dicesse: senza bigattiera vasta e costrutta all'uopo,ibachi nonsipossonoallevarbene,iipro- prietariosepovero,non farebbeun debito per edifi- carla;se ricco,generalmenteimpiegherebbeinaltro modoilpropriocapitale,eloscrittoreavrebbe scritto inutilmente.

Siaggiungacheilcontadinonon ha, nèpuò avere, tuttigli'accessorichecostituisconoqueir unità'di mezzi,senza cui non consiste un'arte| complicala.Non hailconladinocheripugnanza a tuttociòchejdiè nuovo; equandanchetaliaccessoriglivengano som- ministratidalpadrone,nonhaingeneralenòlacon- vinzionechesidebbano usare,nèlapazienzadi usarli,nè1"intelligenzaelatemperanza,senzale qualiancheimezzibuoni possono diventarefunesti.

Edè tanto vero, che se, per supposto,sigiungesse a provare cheda un'oncia di bachisìpotrebbero rica- vare300libbre di bozzoli,purchésidurasse un lungo studio,sifacessequalchespesa,s'impiegasseromezzi straordinari,alcunino» vorrebbero credere,altriap- plaudendoingrandirebberogliostaceli,quasi"lutti starebberocollemaniallacintolaaugurandobuona fortunaaglianimosi,chechiamerebbero audaci.

Mapureponiamo che un metodo complicato venga seguito dallamassadei coltivatori.Cheneavverrà?

L'opposto diquantoiimetodo promette; poiché dalla maggior parte degli uomini è stolto aspettarsi ciò che è soltanto dipochi,ossiamoltadiligenza emoltoacu- me;e seperunaqualunque circostanzaibachian- dranno male, quantoinprincipio fugrandel'alacrità elasperanza.sarannograndiinappressolanoia,il

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DEIBACHIDASETA 48 disgusto,ladiffidenza,elafacilitadìcondannare tuttoilsistemaperuna delle sue regole trovata falsa ocreduta.Cosìseilsistemaliaregole giuste:peggio sedà erronei precetti. Nel primocasoconfondendo ilbuono coì cattivo ocoli'incerto, e tatto rifiutando,si torneràalleprimeabitudini;nelsecondo,v'avrà, pe- ricolochesoloqualchenuovoerrore 'restisuperstite al fallitosperimento.

Lostesso ricco, cuiilcensonon è alimento d'igna- via,piùs'annoiachenonsidilettidei sistemidiffìcili;

edioconoscotaluniche dopo averli seguiti*parlando delprò lottom' handettocifremoltobelle:main- terrai oerchè non avessero durato, risposero': èun po grande, nèlocompensalarenditamag-

mtoagì'inutilitentatividibuona riuscita, Itipaesisonostalifattiesil'anno, succede

ildub)funestoche ognialtrotentativosiainutile, che Hrodottostianeidominio della ciecafortuna; che dHaaquestaabbandonarsi;che l'occuparsie lospiderno sia uno spendere allotto.Realmentese veraI.iremessa, leconseguenze delconfronto,sipo- trebbe „ spingere piùlà;ecomeillottoè cosaimmo- raleedaabolirsi,potrebbedaquestiragionatoride- siderarsichel'industriadeibachil'osseviolala.For- tunatamenteperòlapremessa non ò vera.

All'opposto sesipotessedirealpadrone e -'''con- tadino: in luogo d

:

un' ariedifficileche o non11n(jete ov'è penosoilseguire,ochev'inganna lottavi'j„v; propongofacilimezzi, vi assolvodamolla»"""'(,(ir(J enondimenovi promuttou<^rendita!iia=#'°i:(.„„,,

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16 DELI-'ALLEVAMENTO renditacerta:padrone e contadino ascolterebbero vo- lentieri,eseguirebberoidaticonsiglialacremente;

perchè seilcomplicato spavenla.il semplice innamora, eilnon fare èsemprepiùfaciledel fare.

Cheseinoltrepensando alla ripugnanza che pro- vailcontadinoperogninovità,albisognodi opporre all'autoritàdelnonno ch'eglicitasoventeeglitien luogo di ragione,l'autorità difattisicuri,e allabontà con cuisideve trattarlo,sitrovasse pei bachida seta unmetodod'allevamento, fendalosu princìpi così certi che anche omettendo alcunecureaccessorie,tornasse nicontrastabilmenteprofìcuo,cosicchéilcoi'alinosi sentissemelina"pontaneamenle a procedei ipro- gresso inprogresso,ir/tengo,opinioneeia' potrebberisorgered'untrattoquasidire forzanaturale.

Reco duefattiadesempio e a conferir. '.

'

liasuperiore,-quandol'industria dicuist -itro- vavaincondizioninonliete,iiDand-in seun librosulgoverno dei bachi chemenògr«n 'nore, es'acquistòmollafede(3't-perlapresuli/-'-che un così maraviglìoso indagatore,cuin'ilì.i11 sfug- gito,nèilnumerodelleuova,néilpeso gusci, nòilpesoelalunghezzadelbacointuttelelà, nè lalunghezzadelfiloondeilbozzoloètèssuto,nè tantealtrecose,nè lo stesso sapore degli escrementi, non"vesaepotutoingannarsisulmetodo,chepre- serie' loro allevamento.-

0 d'molloseguilo e dì conoscenzenumerose indus0'm°Iticoltivatoriaseguirlo.Quasituttima- gnifìcr0" 0'Ilibrochepar/euna scoperta, eparla-

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!>EIBACHIDASETA \1

ronodieffèttistupendi.Maapoco a pocoilnumero

deiseguaciscemò; e sidicevacheleregoleerano troppe,che le curenon finivano mai, e cheilprodotto (non più stupendomabelloìnon valevalapena dei lunghisacrificjnecessari ac'1ottenerlo.Agliuomini ac- corti,sebbenevalutasserol'ignaviaumana,parve in veritàsingolareche allaperditad'unprodottobello ecerto,sipreferissel'oziodiduemesi,eapprofon- dandol'esame, trovaronoche sedaun latoilsistema delDandolo pe' suoi troppi precetti, non era general- menteapplicabile,loche bastava anon averlo che in contodisterileteoria,dall'altropoggiavasucerte basiarbitrariecfalseche dibuonateoriaglitoglie- -vanoilnome.Maquestoavvennepiù tardi, eno..u necessario a farlo andareindisuso;bastòl'arteso- verchia.

Invece, drjpóilDandolo,iContiReina aComoeil ConteFreschi,mio cugino,inFriuli,dettaronosu quest'industriapocheregolemasemplicie nette, im- poseropoche precauzionimavitali.La massadei col- tivatoricapitosto,fecetosto;e siccome le teorienon soloparverogeneralmenteapplicabili,maperlunga esperienzasitrovaronov ,nonsolofece,mafi*e sempremeglio;ilcontadino*ebbe fedeinchiprima non lo aveva disamorato dell

7

arteeprogredìpocoa poco;laricchezzageneraleerebeben presto inma raviglioseproporzioni, eilprodottodei Ir'hi,tnver- tiloinrendita certa,non fu più abbini. ,i diavversi o prosperi casi.

Ciòche dal Reina e uaiFreghi' ;t0 nel- l'Italiasuperioreiomiproporr. To-

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•18 dell'alley.deibachidaseta.

scana;esiccomeilprimo ostacolo delqualehopar- latoè toìto daitempi,eilsecondo daifatti,ilterzo sarà vinto, oeli'iospero, dalle regolo semplicievere che andrò proponendo.

Prego solamente cheilgiudiziosuquesteregole sidia coifattiallamano.

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Comes'alleviilbaco dallamaggior parte deicoltivatori

Ilsemetenuto d'estate ed'inverno senza riguardo

acaldo, a gelo,aumido,fuor dell'aria,nellocasse, senzacurache nonmuovaprima del tempo; raschia- to,lavato,stropicciato,Dio sacome; covato di giorno nelseno,ammassatoechiuso stretto inpezze ditela, covatolanottesottoilcapezzaleacaldomolto mi- nore,egualmente covato giorno e notte,quandona- sconoiprimibachi,senza badare a schiacciarli; poi messoalsoledimezzodì, o al granfuocoincucina:

ibachi,nonmortiprima,od offesi,levatidal mucchio colle ciocchette di foglia portanti posciacon sèbachi euova;poimessiQuiinunpanierino cportatiincucinaun braccioappena distantedal focolare,coperticonun drappopesante,lasciatidi- giuniungiornoodue;cibatiallaprimaetàuna

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iti dell'allevamento vollaalgiornoodue.alpiù,sebbeneilfuocosia grandeccontinuo;scostaliunpocodalfocolare manonsemprescopertiallaseconda età,oquando scoperti,soffocatidalfumo, dall'ariaguasta,edal caldospessoeccessivo;cibatidue voltealpiù,fit- tissimisempre; cibati tre volteenonserorjrealla terzaetà;semprechiusi;cibatimeglio alia quarta e beneallaquinta,malascialiadigiuno 15, 20, 30 ore eanchepiùquandopiove;apertaappenauna fine- stradigiornoe nelle ore più calde, lutto chiuso di not- te;piùammontati chefitti;non mutati di stanzamai pelproverbio chedove nasconodevono morire;mo- rentiveramente in gran numero,manon meglio cu- rati;alti ilettie fermentanti;pessima l'aria della cu- cina,dannosapersinoallasalutedelcoltivatore;

iboschiperlopiùsepolture;mannellonifitti,pieni zeppidibachi,chesiaddossano uno all'altro, spesso albujoead ariacolata;copertotuttoefasciatodi panni;ibachiper entro soffocatiinzuppati dall'acqua cheuno piove sull'altro,languidirifiniti,cadentia migliaia,ilmarciumecheinsudiciaipochibozzoli ,

l'umiditàchegliammencisce:

iboschiapertiun cimitero (4).

Ciòvede chi visita qualche contadino che faibachi, eprestos'avvisache lo stesso contadino se daunlato crede di farbene,dall'altrodiffidadel prodotto;tanto èprontoad attribuireledisgrazieche verranno,a coseinnoccntissime,comesonolapresenzadel- l'estraneovisitatore;ilfumodellapipae delsigaro;

ildirecheisuoibachisonbelli.Maforsenon vorrà chesidicanobellionde la veritàglitornimenoin-

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DEIBACHIDA.SETA 21 cresciosa, eglispiaceràchesiguardinoperchè egli stessocompreoderà di averlimoleallevali.

Qualche altro contadino, o qualchecoltivatorepiù coltolifaràmeglio,senzaseguire tuttaviaun sistema determinato,perchè avràpiùbuonsenso,opotrà custodirliinluogo migliore, o seguiràqualche pratica buoua.

AlcuniseguendoilDandolo esattamente,lifaranno più bene.

Maquestesodo eccezioninon frequentile per quanto so,chisegueilDandolo crede d'aver raggiuntoil sommodell'arte.Quand'ancheperòquesteeccezioni fossero in Toscanamolto numerose, non cesserebbeil bisogno dimetterequesta industriafuorviata sul retto cammino:poiché seilcontadinobutta viamoltevol- te lefatichee le spese,non havvi alcuno certamente, compresiipochissimicheseguonoilDandolo, cheri- traggamai da questa industria un prodotto certo, eil maggiore eilmigliore.Adognimodose quest'alcuno cifosse,non iscrivo per lui,mascrivoper lamassa deicoltivatorichene hatantobisogno, e sulla cuiben direttaattivitàpuòfondarsiunicamentelapubblica ricchezza.

Parrebbeinutileavvertirechequandoiodico languentein Toscanal'artedeibachi (/nfrodiMione), non manifesto uhc un con- cellorelativo,ossia ladichiaro languenteinconfrontodeipaesi dov'Èinprogressomaggiore,o meglio ancorainconfrontodella perfezionecuipuò aggiungere, eeh'èl'intentode!mioscritto.

Conciòdunque non nego che am'hc qui nonsifacciaenonsi procuridifarmeglio: anz.i,scrivendo,loconfermo; poiché so

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22 DELL*ALLE?.DEIBACHIDASETA Tossediversamente,avreigittatailmio tempo. Parrebbe anche inutileilnotareche so in questo capitolo descrivoglierrorico- muniamollicoltivatori ,non intendoFarcredereche questi errorisienocomuniatulli :tantoé verocheescludoipiù colliediligenti,e dichiarodinon iscrivere per chi crede non aver«l'uopodi consigli. Intattinon ignoro cheinToscana v'hanno Provincienellequaliquest'arto éinmaggiorprogressoche in altre,e nellequalifonoquindi piùrariglierrorimentovati.

Maperciònon credo impugnabilel'asserzionechelamaggior pariedeicoltivatorinon ottenga mai nò un prodotto sicuro, né ilmaggioro,nèilmigliore.E tanto menolacredo impugnabile, che da unlatoho fermaopinionenonpotersiottenere questo prodallodachinonsegueimetodinuovi, edall'altrosoche questimelodi non sono seguili,pernon dire conosciutiinTo- scana,doveillibromigliore è quellodelLambruschei,seguace ecomentaloredelDandolo.

Dissiche queste osservazioni parrebberoinalili.Lefaccio tuttaviapor nonsembrare a taluno o inesatto, o indiscreto, o severo.Sebbene,piùchetemere questataccia,bramerei che moltissimimelapotesserodareinbuona fede,ossiaprovando resistenteperfezionedell'arte.Alloraanzichétenermeneoffeso ,

unirei volentieriallelorocorelemie per bene avviareicolti- vatoriche fossero ancora ignoranti,e restassero delusi nellean- nualisperanze.

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u.

Principi generali /?,•

Sappiamodallastoriacheilbaco èun animalino dicampagna,ilquale vive suimori nel paese nativo; esappiamo dall'esperienza cheilclima suo naturale è più costantedelnostronelmantenereundato grado dicalore e una data qualità dì calore.

Perciò,eperaltri,motivi,ilbaco fra noi nonpuò vivereall'aperto:quindil'arte diallevarlo.

Scopo dell' arte è d' ottenerecollasolaquantità necessariadifoglia,ilprodottomaggiore,ilmigliore, ilpiùsollecito,ilpiùsicuropossibile.

Ilprimo degli espostiduefattiassegnaall'artei doveri;ilsecondoidiritti.

Consistonoidoverinelrispettarelanaturadel baco,eidirittinelripararealdifettodelnostro clima.IV artesu questo potrà pensare,discutere, leu-

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24 DELL* ALLEVAMENTI) tare;masu ciòchesiattieneallanaturadelbaco, dovròosservareeimitare.

Poniamounistantecheilhacopossavivere sul gelsoanche fra noi,comeinPersiaedinChina.

Ne dedurremoosservazionieconseguenze diri- lievo:

1."Ilbacononnascesulgelsochequandoè già

spuntatalafoglia,nonquandoè sullospuntare; poi- ché altrimenti, divoratiigermogliprimi,morrebbedi fameprimachemettesseroisecondi.Dunquele uovanonsipongano a nascere,finchénon èspun- tatalafoglia;

2."Ilbaco nato e vivente sul gelso mangia quanto vuole emangialafogliafresca.Dunquelaquantità del cibodev'esseredeterminatadalsolobaco,che non deve mangiare mai la foglia appassita;

3."Ilbacosulgelsostaagiatamente-,esitrova liberoda ogni lato.Dunqueilbaco1dev'eBsere alle- vatosopraunospazioincoi'si:troviliberosempre; 4."Sulgelsoilbacaipiù fortemangiapiù,ilpiù debolemeno,e nonforniscono;insiemeilcorso della vita.Nondeve dunque,maiprocurarsi nei bachiuna forzataeguaglianza;

St."Nelclimatemperalonelqualeilbaco vive sulgelso,v'hanno giorni' piovosie rugiade notturne.

Dunqueilbaco bagnato talvolta dallai pioggianonsof- fre.Dunquelafogliabagnatatalvolta dipioggiaodi rugiadanonglinuoce.Dunqueall'ariaapertal'umi- ditànonglièdannosa;

fli°FIbaco sul gelso stasempnenetto,né ha mai sottodisecosemalsane o fermentate.È dunquene- cessariosottrargliillettosovente;

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deimandaseta 'Ì'ò 7.°11bacoche vive all'aperto non istà mai sulla fogliama sempresuiramoscellidel gelso, eda questi mangia tutta lafoglialasciandolepunteelemore.

Dunqueilcibarlo aramoscellièpreferibilealdargli lafogliastaccata emondata;

8."Sul gelsol'aria e ìa lucesono pelbacoun ele- mentodivita.Dunqueilbacodeve aver aria in tutte l'età,edevesemprestare allaluce;

9."Nei climi temperati, per quanto undatoca- loresiacostante,lanotteèpiùfreddadelgiorno,il giornononha egualitutteleore,ev'hanno giorni ventosieprocellosinecessarisovente amantenerela salubritàdell'aria.Dunqueilbacocomenontemela pioggia,nonteme nè la procella nèilvento.Ufreddo non eccessivo lo intorpidisce e ritardailsuo sviluppo, manonnuoce alle sue forze vitali;

10."Ilbaco failbozzolosulgelsoquandoe dove meglioglipiace,all'aria,allaluce.Dunqueilbosco dee formarsida noimoltorado,talecheilbaco sa- lirvipossada sè,espostosempreall'azionedella lucee dell' aria.

Sequeste nonfosserochelogicheastrattezzemi sareiguardato dall'esporle,poichénellecosesperi- mentaliìfattidevono esser baseaiprincipi, non questi aquelli(5).

Maseìfatti,com' è certo, corrispondono alle con- seguenze enunciale, queste diventano lo scopo dell'arte;

e l'artenei limiti assegnati dallo scopo altro non deveche trovareimezzi migliori per secondarle e porle in atto fra noi.Equesto sarà scopo unico ogni qualvolta la nostra temperaturasimostri favorevole alla prosperità del haco.

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(27)

26 DELL ALLEV.DEIBACHIDASETA Invece allorquando lanostratemperaturaglisi mostri contraria,siadirettamente, sia indirettamente, per mali più gravichepotrebberoavvenire,l'arte può e deve uscire da questi limiti; può e deve pren- dereilbaconelsuo pieno dominio;rispetteràbensì eseconderàlanaturadilui,madovrà spogliarsi per poco della qualità di ancella e diventare signora.

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Ilsolobacodeterminalaquantitàdifoglia cheglioccorre.

Lapropagazione elaconservazionepropriasono imposte agli animali quasi fine supremo.Mezzocolquale sipropagano e conservano, èl'istinto.Questoliguida costantemente,elispingea ciòche è proprio della loronatura;da ciò che è contrarioliallontana;ese siturbal'armonia degli organi toro,limuoveintrac- ciadeirimedi opportuni.

Così,parlando del cibo,com'è certo ch'essi scel- gonoilmiglioreol'unicochelanaturaha loro de- stinato,èpur certo che lo prendono o lo lasciano se- condoilproprio bisogno.

Credere che gli animali abbandonatiall'istintosi lascino andare talvoltaall'intemperanza e alla gola,è un errore derivato dall'aver confusoglianimali in istato di naturale libertà con quelliche servono direttamente

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28 dell'allevamento agliusidell'uomo.Questiultimidalmomentoche sono ridottiinservitù,mutanquasi natura,poichéal loroistintosuccedeinmoltecoselanostravolontà.

Gli usicuisono consacratiesigendouno sviluppo anor-

maledelle,loro forze,ragionvuolechesimantengano

esinutriscanodanoiconcibiche accrescano la loro naturalevigoria.Essilifastidisconoda prima;poine sentonoilbisogno;poinediventano ghiotti;eneabu- serebberosempresea talentone potesserousare.Ma ciònonpuò dirsi degli animali non ridotti a servitù.

Per esempio,un cavallo indomito vivesempresanis- simo inun pascolo abbondante e nutritivo.Nonsoffre che seilpascolo cessa di esser tale.Invece,domato, poichénon è suanaturanéilportare,néiltirare ,

nè lo star chiuso,l'identicocibonon misurato può far- glimale, e così l'orzo e l'avena che a principio rifiuta,

epoivorrebbe aver sempre;ondeilpor legge sulla quantitàesullaqualitàdeisuoipastimenoimporta all'economìa chealmantenerlo in salute.

Ciòcheabbiamo detto deglianimaliinistatodi naturale libertà,s'applicaalbaco da seta.

Ilbisognoquindièlaregolachedeterminala quantitàdifogliachedalbaco dev'essere mangiato.

Machideterminailbisogno?Ilbacostesso.Allora pertantoch'esso,mangiate,peresempio,venti libbre, nonnevolessemangiarealtredue,sidiràsaggia- mente,ventilibbresonoilsuobisogno.Se invece ne mangiasse quaranta,ilsuo bisognosarebbe di quaranta.

Sidovrebbe credere che tuttiimisuratoridifoglia, perdeterminarne la quantità con precisione, anzi con vantod'economia,comehanno fatto, avessero seguilo

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DEIBACHIDASETA 29 questaregola.Einvecemaraviglioso,macerto,che non l'hanno seguita.

Io luogo didire:ilbisognolodeterminailbaco;

hannodetto:ilbisognopuò determinarsi da noi. Gli animalichecistannod'attornohanno uopocomenoi d'unacertatemperanza,etalvoltad'una certa asti- nenzaper mantenersi in salute.Ilbaco inoltreèuna bestiolinacheprima di fareilbozzolosoffrequattro malattie.Ogni malattia ha la sua convalescenza. Nella convalescenzacivuole dieta.Queste malattie e conva- lescenze sono poi tanto prossime,eh'èmeglio fissare a dirittura,per non correr pericolo,un regime dietetico costante.Finalmente:quanta foglianonsitrovanei letti,quanta nonsivede appassita sottoibachi?Segno cheibachin'ebbero troppa.Dunquelafogliadev'esser loromisurata, e saràmeglio peccare in avarizia che in prodigalità.Tanto piùcheilvero problema da sciogliere èquesto:fare in bozzolilamaggior quantità possibile, edareinfoglialaminor quantità possibile.

Così dicono, e pare che abbiano ragione:mahanno torto.

Eprima, non è verocheilbaco siaun animale do- mestico.Basta notareche losforzodell'artestaap- punto nel fare cheilbaco soffrailmenopossibileper la domesticità,cuiciè forza assoggettarlo.Quand'anche poi fosse tale,sinotichenoinonloalleviamoad usi diversida quelli cui la natura lo destina, che non sta- moquindicostrettia dargli cibo diverso, e chequando ilcibodestinatoatutta lavitanonèched'una sola qualità,l'intemperanzamancad'obbietto.Cosìteniamo l'uccellinonellagabbia,nèmaiglimisuriamoilsuo cibonaturale.

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30 dell'allevamento Insecondo luogononèvero che le malattie ele convalescenze delbaco siano tanto prossime da ren- derglisalubreunmetododicontinuascarsità.Anzi quanto piùilbaco è costretto da questi suoimutamenti aduna astinenza naturale, tanto più mangia e quasi divoranegl'intervalli;ondepatirebbegravemente e veramente se in questi intervalli non potesse mangiar quanto vuole.Più ancora:questimutamentidelbaco nonsonomalattie;mafunzioninaturali,comead esempioilpartoedilsonno.Perciò se daunlatoè stoltomedicare chi è sano, dall'altro non so chi sia giu- dice migliore del baco su ciòcheconvenga al suo stato normale.Nelfatto,quand' èprossimoadormire ,

ilbacomangiameno,emangia poco appenadesto.

Essodunquenon è intemperante;masavivere asse- gnatoquandosìsentemenoforte.Perciòqualun- quelimitazionenelciboch'essomangiaspontanea- mente,èdalcantonostrounarbitrio,chediventa stoltezza,poichéessendoilbacotemperanteda sè,gli siimponeintalmodo undigiuno eunpatimento con-

tìnuo,einluogo di farlo sano,losirendeammalato.

Efalso interzoluogoche la foglia chesitrova nei letti,ocheilbaco lascia appassire, sia quasi una prova delsuotacitoconsenso adesserecibatoparcamente.

Primadipoterlo dire,bisogna provareche la foglia che sivede appassitasimantennebuona duranteiltempo occupato dalbaco nel mangiarelafogliafresca.Orail più dellevoltenon è vero cheilbacolalasciappas- sire,maèvero invece che appassita nonlavuole,sia perchè n'ebbe troppa inunavolta,siaperchè non era frescaquandol'ebbe.Perciò sementreha sottolafo-

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DEIBACHIDASETA 31 glia appassita,glisidà foglia fresca,lamangia.Po- trebbe darsi, è vero, che non la mangiasse,maciònon proverebbe l'assunto contrario; proverebbe invece che la temperatura in cui vive,non è in armonia col cibo chegliè dato.Soloallorquandoagiustatemperatura lafogliafrescanon èmangiatadalbacosano,può dirsi:adessoilbaconon ha bisogno di mangiare:ma intalcasonon è giàilcoltivatoremailbaco che asse- gna a sè stessolamisura del cibo.

Sarebbe poi giustoilprincìpio:fareinbozzoli lamaggiorequantitàpossibile,edareinfogliala minore quantitàpossibile,quandol'ultimafrasenel senso deglioppositoriequivalesse aquest'altra:dare in foglia la sola quantitànecessaria.Masiccomein- vecenelsensoloroequivaleatenereilbaco asti- nente etemperante,ilprincipioèassurdo.

Prima osservo che avarizianonèeconomia;se ilbaco può mangiare di più, e peravarizialosifa mangiarmeno,siavràun baco debole, infermiccio, che darà(selodaràìun prodotto minore.Sedun- queilprincipiononèfissatoche in vistadelpro- dotto,essoè falso,perchèrisparmiando infogliada unlatosiperde in bozzoli dall' altro. Perciòlavera economia consiste nel darealbacoi\suo bisogno.

Poivengo ai fatti:

Un'oncia di bachi,38in40 mila bachipuòman- giare3500libbredifoglia.Dicoche lepuòman- giare,perchèlemangiaveramente.Voi subitomi ditech'io intalcaso sprechereialmeno millelibbre difoglia,perchè voinonne impiegateche2500al piùpermantenere un'oncia di bachi(6).

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32 DELl'ALLEVAMENTO Maiorispondo.Lafogliamangiata deve dare un prodottoproporzionale.Voglio anche porre che la mor- talitàinevitabiledi5 o 6 mila bachiperonciaav- vengatutta nellaprima e nella seconda età nelle quali èminimoilconsumodellafoglia.Resteranno34mila bachida cibare. Ora se questi34milabachimangiano 3500libbre di foglia,perchè loro bastassero2500lib- bresarebbenecessarioche dei34 mila ne morissero 10 mila, poiché seilbaco vuoleilsuo bisogno elo determinada se,eseilbisognodi34milabachi sonolibbre3500,levostrelibbre2500sonoil bisogno non già di 34 milamadi24mila bachi.Qui ho supposto chei24milabachipermangiareilnecessa- rio,abbiano rubato la loroparteaglialtri-10mila, che perciò saranno morti.

Ora suppongo che nessuno dei34 milaabbiapo- tutorubareaisuoicompagni,macheluttiabbiano fattoparte giusta, ossiaeguale digiuno. Inquesto caso tutti sarannostatiprivatidi1000libbre difoglia,o avranno mangiato

%

menodelloronecessario.Ora allevateunbambinosottraendogli

%

de!ciboche la sua natura reclama,odatecinque libbre di ciboad unuomorobusto cuineoccorronosette.Quest'uomo simanterrà eglirobusto,e quelbambinosimanterrà sano e vigoroso?

Suppongointerzoluogoche le vostre2500lib- bre sieno state mangiate inegualmente dai 34 mila ba- chi.Inquesto casoche avverrà?Unosaràsazio,e quattroavrannofame.Unosaràindisposizionedi fareun bel bozzolo, e quattro in pericolo di non farne.

Ancorpeggio.Ilbacoche oggisièpotutosaziare,

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DEIBACI»DASETA 33 patirà lafame domani, ecomenel cagoprecedente tutti ibachisaranno deboli o malati.

Se poi in luogo di supporre chei5 o6 mila bachi cherappresentano la mortalità inevitabile aiano periti nelledueprime età, volessi ritenere,comeè più ve- risimile,che fossero periti duranteilcorsopiùlungo dell'allevamento,consumando unaquantità notabile di foglia,gliaddottiargomenti sarebbero ancora dimag- giorpeso.

Finalmente quale prodotto danno a voi levostre 2500libbre difogliaequale amelemie 3500?

Ioper rispondere,nonavreibisogno discendere allapratica,perchè se a voi.'omuojono10 mila bachi, o tuttisonoinfermicciperdifettodicibo,èchiaro cheilvantaggiodelconfrontodev'essere tuttomio.

Pure andiamo alla conferma deifatti.

Inprimo luogonon bavvi alcuno dei vecchi colti- vatori,comprendendovi francamenteiseguaci delDan- dolo,che abbia certezza assoluta d'undatoprodotto annuale,e non confessi invece di essere costretto a porre granpartedellelunghefaticheneldominiodella sorte(7).AH' oppostonon havvialcunocheseguai nuovi precetti,ilqualenonritraggadaquest'arte unarendita sicura.Ora(notandodivolocheunme- todo che non dà sicuri risultati male chiamasi un'arte), iodomando:Ancheammessoche larenditamiadi ogniannonon sia maggiore del vostro prodotto negli

annifelici,ecomputate in vostro favorele1000libbre

di fogliaeh' ioconsumopiù di voi,nonè egliprefe- ribileaver cento scudi sicuri,ed ogni anno,che150 incertissimiequandopiace allafortuna?Qualuomo

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34 dell'allevamento di senno starebbedubbioso nella scelta? -Esinoti,che tantoè vitaleilprincipiodeldareaibachi la foglia ne- cessaria,che,violandolo,nonv'hametodoche possa assicurareilprodotto,mentre osservandolo, qualche altramancanza puònonmetterloinforse,poichéil bacobennutrito èpiù forte a resistere emensoggetto a patire.

Insecondo luogo,ancheprescindendodallacer- tezzadelprodotto,che bastaadarmicausavinta, dichiarocheilprodottomioè digranlunga maggiore e migliore di qualsiasi prodottocomune;cosicchéquan- tunque sembri che in fogliaiospenda di più,spendo meno.

Qual è infattiilcoltivatorecomuneche nontenga abuonafortunailritrarredaun'onciadibachi 100libbredibozzoli?Per ottenerle egliconsumaper lomeno 2000libbredifoglia.Inveceiopossoavere da un'oncia di bachi250libbredibozzoli,consu- mando 3500libbre di foglia.Chi dinoidueconsuma dipiù?Ameuna libbra di bozzoli costa 14 libbre di foglia,ealcoltivatorecomunene costaalmeno20.

Eglidunquein250libbredi bozzoliconsumaal- meno\500libbredifogliapiù dime.

Maquipotrebbero sorgereiseguacidelDandolo edire:sevoicon3500libbredifogliaottenete 250libbredibozzoli,ilDandolo con2500ne ottiene 170:perciònonavetecheunvantaggiobenlieve inconfronto delDandolo,giacchéentrambi perogni libbradibozzoli,non valutando leminimedifferenze, consumate14 libbre di foglia. Ora senon viresta cheilvantodifarpiùlibbredibozzoliconun'oncia

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DOBACHIDASETA 35 diseme,nonvailapena dimutare sistema; basta farnascere piùseme: infattiseilDandolo facesse na- scereinveced'un'oncia,un'oncia emezzadiseme, otterrebbeilvostroprodottocollostessoconsumo.

Aquestoargomento risponderei:Prima non potete accusarmid'unconsumomaggiore; poidimenticaste cheilvostroprodottonon è certocomeilmio.Pur nondimeno(tantolaragionemiabbonda)vicon- cedo unistanteche la certezza del prodotto sia egua- le.Ciòposto, laquislionenon versa più sullaquan-

tità,masullaqualitàdelprodottomedesimo. Ora se voi fateunalibbracon160bozzoli, e io la faccio con 124,perciòilmio bozzolo pesa di più, eilbozzolo che più pesa hapiùseta.

Aciòpotrebberoriprendere:quandoabbiamo lo slessonumerodilibbre,abbiamolostessoprodotto.

Inoltreèsemprevero chese1240bozzolidanno ad esempio,unalibbradiseta,ladannoegualmen- te1600.Dunqueancheperlaquantitàdellasetail ricoltoequivale.

Maiorisponderei con eguale franchezza.Èfalsoche ilpeso siasempremisura della quantità della seta; seil bacoha filato male (eibachi filanomalequandosono debolicomeivostriper continuo digiuno) la seta dei suo bozzolo nonpuò svolgersi tutta. Perciòivostri 1600bozzolipeseranno è vero10 libbre,manon da- ranno p. e. una libbra di seta; mentreimiei1240collo stessopeso la daranno. Inoltreimieibachi più sani e vigorosideivostridannounaseta dimigliore qualità.

Aquesto puntoglioppositori,confessandoilvantag- gio,potrebberooppormi che ne profittailsolo filandiere.

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36 dell'allevamento Maè falsoancora.Comecredere infatti cheilsola filandiere a differenzadi tuttiglialtrispeculatori,non vogliafareilpropriointeresse?Ese lovuolfare,a qualibozzolidarà la preferenza? Ai piùpesanticer- tamente,nongiàperchèabbianopiùsetagiacché tantosarebbeperluifareun'onciadiseta,con124 che farla con160 bozzoli, sei12iglicostasserocome i160;maperchè è fatto certo e notissimo a lui,che

ilbozzolopiùpesante èilpiùbenfatto,operfetto ,

eche la setad' unbozzoloperfettosifilaassaime- gliodellasetad'unbozzolomediocre.Insecondo luogoeglisache la perfezione del bozzoloèindizio infallibiledella distintaqualitàdellasetaond'èfor- mato. Per questi motiviilfilandierepreferiràsempre ibozzoliche pesano di più.Edanche concesso ch'egli ad arte screditasseilprodotto migliore,equiparandolo almediocre, o facesseìsolitiaccordi coglialtrifilan- dieri,ilproprietario ioforzerebbeben presto a rinsa- vire, poiché filerebbe da sè slessoisuoi bozzoli, e così guadagnerebbequantoilfilandiere,comperandoli ,

avrebbeguadagnato;eloporrebbeinassaigravi condizioni diperdita. Infattise molti proprietarj filano da sè,laconcorrenza dei bozzoli suimercatiscema tosto, esisatroppobene chesuimercatiildifetto nellaquantitàd'una merce, equivaleall'aumentonel prezzo dellamerce medesima. Cosiilfilandierenon avendo voluto pagare di piùibozzolimigliorisarà co- strettoapagare dipiùibozzolimediocri.

Mailfilandierenon cadràinquesto errore elo dicoconfondamento d'esperienza. Nel Friuli doveil metododelConte Freschi venne accollo e praticato,io

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DEIBACHIDA SET* 3"

stessopesai;iostessoudiinonuno,mamoltifilan- dierichiedereaiportatoridellemostre dibozzoli, primaancor divederli:Aveteseguitoilmetodo Fre- schi?Selarispostaeraaffermativaibozzolierano messi alla prova,epoicomperatiaprezzo maggiore.

Equesto prezzo maggioregiunsequalche anno ad una lira di più perognilibbra di bozzoli.

Cosi laragioneè confermatadaifatti;eper so- stenereilprincipiocheibachidevono mangiare quanto è lornecessariononèd'uoponemmenodiaddurre l'incontrastabilecertezzadel prodotto.

Questo principio poi non vieta altrimenti di fissarela quantità di fogliachepuò essere mangiata da un'oncia dibachi.Determinare in precedenzaunatalequantità è anzi necessario,per conoscere quantibachisipos- sanotenerecollafogliachesiha,ochesivuole acquistare.Manon bisogna mai determinarla inmodo assoluto.Eper determinarla inmodorelativo,bisogna compiere l'indagine, enon lasciarla a metà. Perciò te- nendoibachi inuno spazio chelilasciliberi,quando vediamo che mangiano 20, prima di dire che nonman- gianopiù,proviamosemangiano 30.Esemangiano 30,non ostiniamocial20.

AncheilDandoloscrived'aver fissatalafoglia dopoesperienzasevera.Ma comepossiamocredere alDandolo,s'eglistessotenendolifittiperdarne meno,dichiarachevolendo far crescereed ingrossare ibachipiùpresto,bastatenerlipiùradiperchè in talcasomangiano di più ?[8)

Madunque,sidirà,non può veramente farsial- cunaeconomianellafoglia?Nonpuò evitarsi quello

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38 dell' alley.deibachidaseta sciupìo dicuicifannotestimonianzailettiverdeggianti deigraticci?

Puòfarsi:quandol'economiacomesideve,sifaccia consistere nel risparmiareilsuperfluo,non nel limitare ilnecessario.

Prescindendo,per ora dallo spazio, dalla tempera- turachedev'esseresempreproporzionata allaquan- titàdelcibo,e dalladistribuzione dei cibostesso,si avvertache1'appetitodeibachièsempreinprogres- sione,oracrescenteed ora decrescente.

Vuoldunqueragionechesitenga conto del fatto.

Igiorni diprogressionecrescentesono quelliche de- corrono dal principioaidueterzid'ogni età. In questi giornipertantosidia la foglia inmaniera che nei pasti dellaserailbacone ricevaun terzodipiùche nei pastidellamattina.Igiornidiprogressionedecre- scentesono quelliche daidueterzi dell' etàdecorrono fino alladormita.Inquestiadunquesiproceda in or- dineinverso,cioèinmodocheipastidellamattina siano maggiorid'uuterzo deipastidellasera.Così mai non: avverrà cheibachiabbiano più ciboquando menone occorre, emeno quandonebisognadìpiù: locheavverrebbe se tuttiipastifosseroeguali.

Questa diversa progressionepuò anche conoscersi, senza contareigiorni,dalcoloredelbaco.Ilcolor bianco èsempreindiziodipocoappetito,ilceruleo dimolto.

Ancheun'altraeconomia difogliapuòfarsinel tempodelledormite; e consiste nel separare,mediante ramoscelli,tuttiibachichemangiano da quelli che stannointorpiditi.

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IV.

Ilbacodev'essereallevatoinunlargo spazio.

Maildareaibachilafoglianellaquantitàche giustamentesipresumenecessaria,non basta. Biso- gna farsieh'essipossanomangiarla, e ciònonsiot- tieneche allevandoli inuno spazio chelìlasciliberi inguisa,cheun baco non sia costretto a coprir l'altro baco con tutto o con parte del suo corpo.Consentire sullaquantità del cibo,cnonproporzionareadessa lospazio, èun doppio errore; di ragionamento, perchè sirende impossibileilconsumodi fogliache d'altronde siconoscenecessario; e d'interesse,perchèsiperde lafogliaenonsiottieneilprodotto.Anch'iosoche tenendoibachifitti,comesiusa,nonmangeranno laquantità di fogliadichiaratadame:masopureche tenendoliancorapiùfittinonmangerannonemmeno laquantitàminore dichiarata dalDandolo;«soche

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40 dell"«xevamehto tenendoliammontaticonsumerannounaquantitàdi fogliaquasiminima, e poi non neconsumerannopiù, perchè inbreve saranno lutti morti.Maquisitratta d'allevarbenetuttiibachichenascono,enondi farnemorir difame una parte perchè la foglia presta- bilitabastiall'altraparte.

Or dunquedicoche l'errore tantocomunedel te- nerlifittièfunesto:

4.°Perchèquandoibachi sonfitti,osidà loro poca foglia, e soffronoper fame; osidà loro molta fo- glia,esispreca; olamangiano appassita, e nuoce loro;

2."Perchèilletto,necessariamente maggiore, più prestofermenta;

3.°Perchèalbacosirendono inattivigliorgani dellarespirazione, mentr'esso,cheha molte trachee, hasempre bisogno di molt'aria;

i.°Perchèalbacoèimpeditoqualunque movi- mento.

IlDandolo, fissando cento braccia di spazioad ogni oncia dibachi, nondistrusse,mainparteconfermò quest'errore. Più saviamenteilReina ne fissò centocin- quanta,e meglioilFreschi centosettantotto.

Questo spazio poidevecrescerenellaseguente proporzione:essendouno lo spazio occupato dai bachi allanascita,diverràcinquea)finedellaprimaetà, dieci al fine dellaseconda,venticinquealfinedella terza,cento al fine dellaquarta,dugento al fine della quinta.

Inoltresiavvertachequantunqueibachisembrino liberisuglispaziaccennatiè bene tuttaviachead essi nonmanchi qualche spazio maggiore chelilascidila-

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DEIBACHIDASET* 41 tarsia piacimento.Questo spaziopotrebbe essereun terzodipiùdell'assegnatoad ogni età.

Pensisempreilcoltivatoreche,comeècertoche vivendoilbaconaturalmente libero sui rami del gelso, unospazio determinatoquanto è più vasto, altrettanto è più naturale, è certo del pari che,ad altre circostanze eguali,ilprodottocrebhesemprecollospazio.Non increscadunquead alcu.nod'occupare15 graticciper un'oncia dibachi,perchè non occupandolinonavrà mai nèilprodottomaggiore,nèun prodottosicuro.

Ma dunquesìopporrà:Chihauno spazio minore delprescritto,dovràincontrareildispendio dinuove costruzioni?Esenon può,dovrà limitarsi adunpro- dottominore?-Rispondo:Se vuol far bene, la stessa quantità di bachi,cheprimamalamentefaceva in uno spazionon giusto,perottenereilprodottoassicuralo daimetodi nuovi; ossia se vuoleaumentareilsuo pro- dotto deldoppio o del triplo,dovràaumentare certa- mentelospazio, eimpiegheràmoltobeneilproprio capitale,poichéun solo maggior prodotto di cento lib- bre di bozzoliglidaràifruttidi3 milalire.Masenon aspira aquest'aumento, diminuisca la quantità dei ba- chida allevare,elaproporzioniallacapacitàdello- caleesistente.

Per esempio: Se nonha che un locale capace dì contenere7 od 8 graticci della superficie di12 brac- cia,ed era solito allevare su questospazio un'oncia disemente,impiegando2200libbredi foglia,e ot- tenendo nei casi piùfeliciÌ20libbre dibozzoli,riduca a mezz' oncia laquantità dibachichesiproprone d'al- levare,ed otterràiseguentivantaggi:

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tò DELL ALLEV.DEIBACHIDASETA 1°Risparmierà mtjzz' oncia di seme;

2."Risparmierà450libbredifoglia,Ches'i

sua potrà vendere,esed'altrinonsaràcostrettoa comperare;

3."Faràiastessaquantità di bozzoli; o quand'an- che nonne facesse che! cento libbre sarannoditale perfettaqualitàda equivalere esuperare nelprezzo le120ch'erasolitofare.

i.°Avràunprodotto certo,mentreprimalo aveva incertissimo(9).

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v.

//volereadognimodol'uguaglianzage- neraledeibachièprincipiofalso.e dannoso.

Ibachicresconodisugualinaturalmente,eper cattivogoverno.

Naturalmente,perchènon tuttiibachinascono egualmentefortievivaci,quantunquetuttinascano sani.Perciòquandoancheilcibosiagiustamente di- stribuito,e nella debita quantità, non è egualmente da tutticonsumato,ondeipiùfortie vivacicrescono presto,glialtrivanno a rilento.

Per cattivo governo,quandononsidà loro la ne- cessariaquantità di foglia, osidà a troppolunghiin- tervalli,comepiùtardiproverò.

Daquesto fatto nasce ladomanda:se convenga ag- guagliarli,ecome.

.JlDandoloe suoirispondono affermativamentead

una-v.óeei.e:tanto piùche stanno contro di loro ledue disuguaglianze, naturaleeprocurata.

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44 dell'allevamento Veramentenon è dubbio che non torni dannoso al- levaresuglislessigraticcibachi piccoli e grossi, dor- menti e ridesti,poichédovendosiibachi custodiredi- versamente,secondo le età non solo,masecondoiloro giorni divitanon sarebbe possibile mai di custodirne beneunaparte,senzachel'altranondovesse patire.

Quantunquepertanto nonsitema da noi che la sola disuguaglianzanaturale,nondiscordiamonelprinci- piochesidebbanoagguagliare,madiscordiamonel- l'estensionechegliè datacomunemente,ein.uno dei mezzid'ottenerlaconsigliatodalDandolostessocon semplicitàmaravigliosa.Estendere infatti,comes'usa, ilprincipiodell'uguaglianza a tuttiibachiallevatidal coltivatore,cisembrapessimo avviso,perduemotivi:

prima,perchèivantaggi dell'uguaglianzageneralecon- sistenti,per quantoioso, nel desiderio di finirel'alle- vamentoinun dato giorno,onellavanitàchetuttii bachi faccianbellaapparenza,noncompensanoilfa- stidioelafaticadeldoverfartuttoaduntempo onde conservare l'uguaglianza voluta; poiperchèilfar tutto inuna volta equivale al far poco bene,comeil diriger tuttoadunpunto equivaleallasciar fare;senza diche quanto piùsimoltiplicanoimezzichesivanno dicendo necessari,tantopiùdecresceiaprobabilità d'una riuscita felice.

QuantopoialmezzocheilDandolo adotta,di costringere,cioè,ad ogni etàilbacopiùavanzatoad aspettareilpiùtardocolfardigiunareilprimoper fino30 ore (dico le 30 diluiper non direle60 d'un altro) ;dichiarofrancamente eh' è cosa stolta e funesta.

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DEIBACHIIHSETA 45 Certo ècheilbaco, forzato adigiunare,mangereb- be,secondo le età, otto,dieci,ventivolleinquelle 30 ore sciagurate. Certo èdunquechenonpuòessergli innocuoilnon mangiarenemmenounavolta.

Poi qualeeffettosiottiene?Ibachiinritardosono deboli, perchèhannoritardato;ed è un danno.Ibachipiù avanzatisono robustissimi,ed èunvantaggiocheci compensainparte deldanno.Ora cheavviene?Che per agguagliarli in questobarbaromodo,sipreferisce d' averlidebolitutti:loche è tanto funesto quanto è stravagante.Poi quelli chesidestano e che non hanno patito,diventano più forti epiùprontidiquelliche han soffertolafame, eliprecedono.Ma, quasi fossero colpevoli,allalorovoltavengono anch'essi gastigati col digiunoper attendere quelli chehanno prima digiunato.

Cos'isivuole ottenerel'uguaglianza a spese della forza e dellavita;esiapplaudeadunmetodo irragionevole e crudele, che disprezzaìvantaggi della natura sponta- nea,pel capriccio meschino divolerecheibachi faccian mostra più bellaalvisitatoredelle sale,o di volersene sbrigare adunpunto.Epoisiparla diprodotto certo, esidiceche questipoveribachihanno datobuoni bozzoli.Bozzoli certoavran fatto quelli che restarono vìvi;mamediocri o cattivi confrontandoli ai perfetti.

Quanto amenon posso che riderequandoleggo: o cheilbacoha più bisogno d'aria che di cibo, o che mangia per ghiottoneria, o che l'astinenza non lo dan- neggiaquand'ancheunpo'lunga,ochelafogliaai vedetalvoltanon digerita,od altrettali semplicità,per non dir peggio.Inveritàquesta è1'artediscoprire non già quantoilbaco possa produrre,mafinoaqual punto prima di morire possa resisterealmartirio.

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40 DELL'ALLEV.DEIBACHID\SETA Esclusapertanto l'eguaglianzageneraleed escluso ildigiuno deibachipiùavanzati,lasolaeguaglianza necessariaè quella deibachi inun graticcio, eisoli mezzi convenienti ad ottenerlasonoiseguenti:

1."Tenereipiùtardio nelluogopiùcaldo della stanza eh' èilpiù alto, o in altra stanza ditemperatura più elevata,aumentandoilnumerodei pasti inpropor- zionedellatemperaturamaggiore;

2."Collocareipiùavanzatinelluogomencaldo eh'èilpiùbasso, o trasportarli inluogo ditemperatura più bassa,diminuendo in proporzione di questailnu- merodeipasti;

3."Neltempodelledormite separare daidormenti tuttiquelliche salgono sui ramoscelli di foglia.

Cosipuò ottenersisenzadanno alcuno dei bachi non solo l'eguaglianza speciale nei singoli graticci,ma benanche l'eguaglianza generaleda chi ne foBsebramo- so,ossiada chi fosse bramoso d'aggiunger cura a cura, e fatica a faticasenza utile alcuno.Sarà certo diffìcile trovareunuomocosìstrano;masepursitrovasse, guardisialmenodall'agguagliareisuoi bachi col tre- mendolivellodellafame, o nonsilagnialtrimentidel- l'avversafortuna.

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Ilcibo nondeve sospendersimai, nè quando ibachicominciano a dormire, nè quando sembranoassopiti.

Pochenormeparranno forsepiùstranediquesta all'universalità dei coltivatorieaiseguaci del Dandolo.

Dicono:ilbaco chedormenon mangia;seglidate foglia èdunquesprecata.

Aggiungono:noiatee soffocaleibachi dormenti che hanno bisogno di quiete e d'aria pura.

Concludono: quand'anche ciò non fosse vero, Egua- gliateibachi.

Ordicoio:laprima osservazione èvera,enes- suno certosisogna di dar foglia a chi non puòman- giarla.Maperquanto agguagliati sianoìbachi, non è mai caso in cui tuttis'addormentino esidestinoadun punto.Inqualunquegraticcioframoltidormenti vi hannodunquedeibachichenondormonoancora,e deibachiohesisono destati.Egliuni eglialtrihan

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48 dell'allevamento bisogno di cibo;gliuni per giungere alla dormita con integre forze:glialtriper rifareleforze indebolite dal- l'assopimentoedallamuta.Se anziv'hanno deimo- menti nei quali importa trattareilbaco consommadi- ligenza,sonoveramente questicheprecedono lamuta e la seguono;tanto èvero che moltiammalanoe peri- scono intalimomenti,eognuno che faccia bachi, e pensia ciò chefa,loavrà potuto notare.Ora, sospen- dereilcibo ai non dormentiper rispettoaquelliche dormono,non è curare tuttiipropri bachi,maperuna accettazione singolareisolipropri bachichedormono ,

indebolirevieppiùideboli che nonsisonoperanco ad- dormentati;render deboliifortichesisonodestati.

Certoidormentihannobisognodiquieteed'aria pura;maperchè dissimulare chegliaffamatihanno bisognodicibo ?Esesiavvertechelafoglianel tempodelledormitedev'essere,com'èragionevole, somministrataparcamente,esiosservache nelle pri- meetàledormite son brevi,e nelle altreogni occhio distinguebacoda baco, cosicché la fogliapuò essere distribuitaove occorre conmanosicura;sicompren- deràchel'obbiezionedellaquieteedell'ariasiri- solve aunnonnulla,mentre è più diun nonnulla per una parte dei propriibachifarpatirl'altraparte.

Epoiadognimodo,perchènonpreferiredilevar quellichenondormonocon ramoscelli di foglia ?Que- stoèmodosensato e giovainoltrea quella uguaglianza chesiamo imputati divoler porre apericolo.Madel- l'uguaglianzaho giàdettoquantobasta.Solamente aggiungeròche V uguaglianza più bella e desiderabile è quelladiaverfortie sanituttiibachi,ciascuno se-

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DEIBACHIDASETA 49 condo lesuedisposizioninaturali;non quella d'averli debolie stentaticomelihasemprechiad ognidor- mitaneprivauna parte del cibo necessario.

Sinotiperòche forse non tuttiinon dormenti sali- rebbero sui ramoscelli, nelledue prime età specialmente, echesemprequindi sarà regolagiustanonomettere nelledormiteuna qualche distribuzione di cibo.

Perocché avvienenell'allevamentodeibachiciò che avviene neh" economiad'unacasa.Chinontien conto dellepiccolecose,trovaallafinedell'announ grandedispendio.Cosìchinon bada a pochi bachi in una dormita, né a pochi in un'altpa,sitrovadeluso amaramentenelprodottofinale.

ì

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Lafoglia chesidàalbacodevesempre esser fresca,enonglifa male,mapuò talvoltagiovarglilafogliabagnatadi pioggia odirugiada.

Ivantaggiche derivano dal daresemprealbaco lafogliafresca,oappena colta, sonoiseguenti:

1° Si seconda la natura del baco chenelpaese natiolamangia fresca sul gelso;

2."Sidà al baco la foglia vera del gelso,ossiala foglianon alterata ne' suoi componenti naturali, mentre tardando a darla essaperdeuna parte del suoprin- cipioacqueo;

3."Se ne fa maggior consumo, perchè avvizzisce facilmente, eavvizzitailbaconon lamangia;

4.°Simette a pericolo larobustezza delbaco che avvizzita o fermentata la mangiasse;

8*Sidà causaallamalattiadelcalcino (10).

Aqueste ragioniilDandolonon oppone che parole gratuite;ed io le riporto perchè nonsicreda che seri-

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52 DEM,"ALLEVAMENTO vendo non V abbia avute presenti:sìraccolga,eidice

,

lafoglia parecchie ore prima didarla in pasto, conser- vandosi essabenissimoancheungiorno.Èsempre utileeh'essa perda quel qualunque grado di vitalitàche ha,appena raccolta,echenonsidia ai bachi che sei inottoorealmeno dopo essere stata raccolta.

Dopoquantohogiàdetto,addurre questo passo, è confutarlo.

Quantopoiallafogliabagnaladipioggiae diru- giada:

Inprimoluogonon è dannosa, perchèloprovano Cutiripetuti,e perchè nessunoper direilcontrarioha dimostratoche nei climinaturaliai bachinècadaru- giada,nèpiova mai.

Insecondo luogo è utile direttamente tuttelevolte che1'ariainternadellabigattieraèmoltopiùsecca dell'esterna,locheavviene specialmenteneltempo incuidobbiamovalercideltermometro,infattise tantopiùsiamo prossimiallaveritàquantopiùciac- costiamo alla natura,quandosiamo costretti a sottrarre ilbacoalladirettaazionedelclimaper allevarloa caloreartificiale,noncidobbiamodimenticarecheil calore nonècheuna soladellequalitàdelclima,e chenon tenuto inarmonia colle altrequalità del clima medesimo,può facilmente corromperlo e renderlo in- salubre.Frataliqualitàsonoprecipue queste due:il movimentodell'aria,eI'umiditàderivante dai vapori, dallerugiade,dalle pioggie,chetempera Sa siccità del calore.Ora se per equiparare l'ariainternaall'ester- nariguardo alla siccità,bastailpiù delle voltetenere nellastanzaun vaso d'acqua, questomezzopuònon

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DEIBACHIDASETA 53 bastarequandopiove,enonsivedemotivodipri- vareilbaco degli effetti immediati che eserciterebbero sulsuo corpo e sulsuo cibo le pioggie e le rugiade sa- lutari.

Interzoluogo è utile indirettamente;

1."Perchè dovendosi dareaibachilafogliaappena

còlta,comeabbiamo dimostrato, se prima di cibarli, essendo essa bagnata di rugiada o di pioggia, lasido- vesse asciugare,sisarebbe costretti a distribuirla vizza, erimenata.Bastainfattiaver presentileoperazioni prescritte ataluopo dal Dandolo: versarla sulmatto- natoo sul suolo,allargarlaconforche, alzarla,gettar- la,farlacadere,urtare,rimescolarlaconrastrelli, farlamutarposto,porla a dieci aquindici libbreinun grande lenzuolo, piegarlocomesacco,farlomuovere su giùd'altoinbasso,eseancoranon basta,asciu- garla alfuoco;basta diconotarlo,erisponderequal fogliapuòuscireda tutto questomalmenìo;

2."Perchèilfalsoprincipiomantieneunerrore funestissimoaigelsicom'è quello di tagliar loroquando piovelebranchemadriondelafogliaasciughipiù presto;

3."Perchèondecompiereleoperazionidelco- gliere la fogliaquandopiovee dell'asciugarla,è quasi semprenecessario difardigiunareibachi.Digiunino, diceilDandolo: questo è certamenteunbellospic- ciarsene;mapoteva spicciarseneancor meglio dicendo:

patiscanoeavvenga dopo che può.

Tuttaviaquesta voltailDandoloadducedeimo- tivi;esono:

i .°Mangiandola bagnata,ibachi separano maggiore umidità,equindilafermentazione è maggiore;

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54 dell' allevamento 2.°L'ariainternasirendepiùmefitica;

3.°Ilbaco sanoresisteallafogliabagnala,ma non resisteilbaco debole.

Rispondo:

Idueprimi punii riguardanoun fatto eh' èinno-

stramanoimpedire.Se diventa maggiore lafermenta- zione e l'aria internapiùmefitica,simuti piùspesso iilettodeibachi, e questi malispariranno.Masein- vece a questa piccola curasipreferisceillasciarlidi- giuni,eildar loro foglia cattiva, nè sarà in nostramano impedireilloroindebolimento collesueconseguenze, nèsiavrànemmenoilcompensodellafaticaminore, poichétalecertononè,nè esige minortempol'opera- zionedell'asciugamentodellafoglia.

Quanto poi al terzo punto accetto la confessione del Dandolo cheilbacosano resiste alla fogliabagnatae non ne soffre, eglichiedo:perchèdunqueseibachi suoisono sani,ondefarlievitareuna cosa che non nuo- ce,liassoggettaalpatimento del digiuno e ad un cibo insalubre ?MailDandolo osserva chelafogliabagnate famale al baco debole.Aciòrispondocheioscrivo dibachi sanieper aver bachi sani:e chemi dolgo con lui ,che prescrivendo l'asciugamento iomodoassoluto, è costretto a confessareinvolontariamente d'aver bachi deboli e di scrivereper questi.

Del resto la foglia bagnata non fa male nè aisani ,

nèaideboli:masibbene talvoltaliricreaelirisana.

V

hanno anzi distinti coltivatori che bagnano talvolta la fogliaquandolastagioneduraasciuttalungamente.

Egli pare in verità cheibachisuquesto punto siano singolarmente sfortunati. Quasi nonbastasse l'aver ri-

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DEIBACHIDASETA 56 dotta a principiol'opinionecheabbiamoconfutala, nei paesiove scrivoinvalseunerrorecheproduceeffetti peggiori esaràpiù difficilea svellere percb'è professato daicontadini.Credonocioècheilgelso soffrafinoa perire,sfogliandoloopotandolodurantelapioggia.

Quest'è un'opinioneassolutamente falsa,come ognuno può farne sperimento,ed è inoltre un errore capitale ,

perchè qui nonsitratta di fardigiunareilbacofinché lafogliabagnatasiasciuga:madinon coglier la foglia quandopiove, ossia di farlo digiunareungiorno,odue, epiù.Epoinoncomprendonoperchè loro periscano le interecovate,oloattribuisconoa tutt' altro!

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Vili.

/letti sidevono sottrarre frequentemente ,

edèsemprebenesottrarlipocoprima delledormite.

Quanto ai sottrarci:ilettifrequentementeiocredo che basii di Dotare chelàdoveibachi vivono all'aperto sui gelsinonpassanomomentoalcunodivitanè sui loroescrementi,nè sugliammontati avanzi della foglia.

Nellasolaprima età seilloro lettoèseccoed asciutto ,comeavviene sovente) la sottrazione potrebbe non es- serenecessaria.

Dico avvertitamente sottrazione deilettiinluogo di mula,perchè intendo permutailtrasporto dei bachi da uno spazio a un altro più grande che suolsi fare d'età in età;epersottrazione deilettilamondatura durante un'età sullo spazioassegnato all'età stessa. Ognimuta comprendelasottrazione delletto,eleequivale pel Dandoloepeicoltivatoriche fino alla quinta età non

a

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(59)

58 dell'allevaMEMO mondanoigraticciche allemule.Manon le equivale perme,e-per chimecoècompreso dalla convenienza ditenersempreibachipuliti,e dimondar quando occorrailoro gratìcci Iramutaemuta. Perciò distin- guo una cosa dall'altra.Tengofermelesolitemute, o iltrasporto deibachi inuno spazio maggiore d'età in età.Ma quandoilettisonaltienon asciutti,nonat- tendo lamutaper sottrarli;elisottraggo in tutte le età nello stessomodocheilDandolo,e meglioilLambru- schini,lisottraggonoallaquinta.Diche dirò poi.

Hoanche annunziato esser meglioilsottrarreìletti pocoprima delle dormite, anziché poco dopo, eho con- trario indirettamentel'usocomunefattolegge dalDan- dolo,ilquale fissandounamutaper età fino alla quinta enon sottraendoilettiche allamuta,dichiara:non convienelevareibachidal torolettosenon quando sono quasi tutti destati (11).

MaconfutoilDandolo col Dandolostesso.Altrove egliscrive://baco inclina ad assopirsi all'aria Ubera, isolato,eolla testaalzata,edinluogo asciutto; ciò si vedein queibachichesono vicini allasponda del gra- ticcio,e specialmentedovesopravanza la carta, e s'in- contrano in qualchegambodi foglia che sporga in fuori.

Nonpotendo tuttiibachi soddisfarea questo bisogno, ed essendo costretti a stare entroilletto,ipiù tengono latesta eunaparte delcorporitta,innalzandosi sulla foglia e sul letto (121.

Sedunqueilbaco,confessanteilDandolo, inclinaad assopirsi all'arialibera,isolato,collatestaalzata,in luogo asciutto,perchè lasciarlo nel vecchio letto,dove non puòtrovarsinè libero,nè isoiato, nè asciutto?

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DEIBACHIDA SETA tì9 Altromotivo èilfatto,avvertitopure dal Dandolo ,

cheibachiche restano dormicchiantine'letti,messi all'aria più liberaemossasidestanoprontamente.E vuol direche, se tardano a destarsi, soffronodormendo neiletti.

Finalmente senon bastasse questo tacito linguag- giodeibachi,chipotrebbe maisostenereche l'umi- ditàpermanente el'ariamalsana deiletti,dovessero essereinnocue,che dico preferibili,all'asciuttoedal sanodeinuovigraticci?Ciòda nessuno potrà dirsi seriamente innessun caso:menopoi nelcaso delledor- mite,perchèilbacomentredormenonpotendosi muoverenonpuònemmenoinparteevitarequesti mali.

Simutinodunqueibachipocoprima del sonno, c restiveroilproverbio,giustamente contraddetto prima distabilirequesta regola, cheibachi destatiamanoil vecchio letto,poiché nel caso nostroilvecchio letto ossia illettosulquale avranno dormito sarà fresco,nettoe salubre.

Chiperaltroavrà giornalmente allargato lospazio lungoilatideigraticci,chiavràfissatoquesto spazio comeappressosidirà,chiavràmantenuto in giusta armonia la temperaturaelaquantitàdellafoglia, difficilmenteavràlettimoltoumidi e pesanti,esarà compensatoda una maggiore libertà di sottrarli.

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IX.

Finoallaterza etàlatemperaturadeino- stricliminonènaturalealbaco;per- ciò1'artea"allevarlodeveesercitarsi specialmente in questoperiodo;main modochedall'artesitraggailmassi- movantaggiopossibile.

Avviene ai bachi ciò che avviene ai bambiniea Luttiglientianimati,che nello slatod'infanziahanno maggioribisogniemal possono tollerarecertecose che lor diventano innocue od anche vantaggiose nello statodivirilità.

Parlodellatemperaturanostraordinariadagliul- timid'AprileallametàdiMaggio.

Finoaquest'ultimotermineèrarissimoilcaso chelatemperatura sia costante trai17 ei18 gradi ,

ev'hanno giornitalvoltaneiqualiiltermometro si vede scendere a dieci: ondeabbiamopremesso che la precipuadifferenzatra11climadelbacoedilnostro

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62 dell'allevamento èlamaggior costanzadelsuoinun datogrado di calore.

Veramentedallaterzaetàfinoalcompimentodel bozzoloadunatemperatura dili gradi e perfino di 13,ilbacononfacheritardarequalche giorno;vive però, eprocede efilabenecomeatemperatura più elevata.

Manelletreprime età,quand'anche per avven- turasipotesseritenerecheilbaco piccino restasse in vitaad unatemperaturabassaeincostante,non è ragionevoleabbandonarloall'azione d'una tale tempe- raturapeiseguentimotivi:

1."Unico scopo dell" allevamentonon è giàilman- tenerevivoilbaco,quand'anche vivesse;maben an- che e specialmenteilfarlocresceresano e vigoroso; 2."Nonreggeilconfrontotrailbaco piccolo e de- boleeilgrossoeforte;perchè se dopo la terza età ilbaco ingrandito hasempreforza daopporreaduna bassatemperatura,e-perciònonritardamaitanto da interrompere lungamenteilproprionutrimento, ciò non avvienenell'etàprima perlasuamaggior de- bolezza;

3. "Quantunquesiavero in generalechenonè sensibileildannoprodottodalfreddo,ossiadalri- tardodellosvilupponelbaco,certoèsempreperò che quest'inerzia degli organinon è cosa naturale;

Se quindisilasciano tardareibachiper fred- do,non losifagiàperchèilfreddo o siaun bene, osiacosaindifferente,masolamente per evitare col mezzodell'ariaesterna altri danni gravi che altrimenti avverrebberoalbacoincerteetà;

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DEIBACHIDASETA 63 b.°All'opposto nelleprime età questi danni,spe- cialmenteconsistentinellafermentazionedeiletti,e nell'impedimento della lìbera respirazione,non avven- gono,perchèilettisonoleggeri,piùfacilia sottrarsi, edisseccatidalcalore,mentre d'altra partealbaco piccinonon occorre molt'aria;

6."Finalmenteammessoche v'haun limite, nel qualeilfreddo è mortale,sideveammettereche vi hannoaltrilimitineiqualioèdannosooèinno- cuo;esiccome noinonabbiamomigliorcriteriosu ciòche al baco convenga,diquantoilbacostesso mostra convenirgli,tuttelevoltech'eglirestipiùo menointorpidito,dovremoragionevolmente concludere chedomandacaloreartificiale.

Nonessendo pertanto naturalecheilbaco,abban- donato alla variabilità dei nostri climi nelleprime età, orasiaspinto e avvivato dalle arie tepide, ora ritar- datoequasitramortito dallefredde,sivedeneces- sarioch'essovengasoccorsodall'artecolmezzo delcaloreartificiale.

Ora siccome noi non possiamo produrre un calore artificialesenza escluderel'azionedell'ariaesterna ,

veramente e propriamente togliamoilbacoallana- tura,elosottoponiamoall'azionedellanostraintel- ligenza.

Malanostraintelligenzadovrà essa limitarsi, poi- ché regnada sè, asupplireunicamenteaquantoil clima cinega,o non sarà inoltre tentata, giacché trat-

tasidell'infanziadeibachi,apor basidavinceree

superare la stessa naturaquandoquesta contrastasse inavvenireallaloroprosperità?

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