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ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGLANZA

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ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA

PER I DIPENDENTI DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGLANZA

N. 118 del 3 ottobre 2000

OGGETTO: Regolamento di amministrazione e di contabilità dell’INPDAP.

IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

VISTO il D.L.vo 30 giugno 1994 n. 479 di istituzione dell'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica;

VISTO il D.P.C.M. del 4 agosto 1999 di costituzione del Consiglio di indirizzo e vigilanza;

VISTO che nella seduta del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’8 settembre 1999 è stato nominato il Presidente del predetto organo;

VISTO il D.P.R. del 4 maggio 1999 di nomina del Presidente dell'Istituto;

VISTO il D.P.C.M. del 19 febbraio 1999 di costituzione del Consiglio di Amministrazione;

SOTTO la Presidenza del Dr. Giancarlo Fontanelli ed alla presenza dei Consiglieri:

Sig. Donatello Bertozzi Avv. Giuliano Bologna Sig. Carmelo Calabrese Sig. Rocco Carannante

Dr. Achille Catalani

Dr. Pier Luigi Cenci Dr.ssa M. Francesca Comerci Sig. Enrico Corti

Dr.ssa Cettina Costanzo Bana

(2)

Dr. Vincenzo D’Antuono

Dr. Lucio D’Ubaldo

Sig. Livio Feletti

Sig. Andrea Lepidi

Dr. Mario Mancini

Dr.ssa Matilde Mancini Dr. N. Antonio Marrone

Dr. Giorgio Pagano

Sig. Maurizio Sarti Dr. Pierluigi Severi

Dr. Enrico Sordini

Dr. Sergio Testuzza

Dr. Giuseppe Trippanera Prof. Giuseppe Ughi

VISTA la legge 20 marzo 1975 n. 70;

VISTI il D.P.R. 18 dicembre 1979 n. 696 e la legge 9 marzo 1989 n. 88;

VISTO il D.L.vo n. 29 del 3 febbraio 1993 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il Regolamento di amministrazione e di contabilità, deliberato dal Consiglio di amministrazione ai sensi dell’art.3, comma 5, del Decreto Legislativo n.479/1994;

VISTA la relazione predisposta congiuntamente dalle Commissioni Bilancio e Verifica, che fa parte integrante della presente delibera;

CONSIDERATO che il predetto Regolamento non è conforme agli atti deliberativi emanati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza e richiamati nella predetta relazione;

ALL’UNANIMITA’ dei Consiglieri presenti

DELIBERA

1. Di fare proprie le osservazioni formulate dalle Commissioni Bilancio e Verifica e, pertanto, di sollecitare gli Organi di gestione a riformulare le disposizioni del Regolamento di contabilità e di amministrazione, uniformandole alle citate osservazioni in relazione alle seguenti tematiche,

(3)

 esecutività del bilancio di previsione;

 termini di trasmissione dei bilanci;

 incarichi a consulenti esterni;

 dirigenza;

 rinvio normativo;

 organizzazione di convegni;

 spese di rappresentanza;

 disponibilità di autovetture di rappresentanza.

2. Di dare mandato al Presidente di trasmettere ai Ministeri vigilanti la presente delibera, segnalando il contrasto delle disposizioni del Regolamento con le norme vigenti e con gli atti deliberativi del Consiglio.

Il Segretario Il Presidente

(Dr. Gennaro Esposito) (Dr. Giancarlo Fontanelli) f.to dr. Gennaro Esposito f.to dr. Giancarlo Fontanelli

(4)

I.N.P.D.A.P.

CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

COMMISSIONE BILANCIO E RISORSE FINANZIARIE COMMISSIONE VERIFICA

Riunione del 2 ottobre 2000

RELAZIONE

Regolamento di amministrazione e di contabilità dell’INPDAP

Con deliberazione n.1009 del 1° luglio 1999 il Consiglio di Amministrazione dell’INPDAP adottò, in forza del disposto di cui all’art.3, comma 5, del Decreto Legislativo n.479/1994, il Regolamento di contabilità e di amministrazione, che fu sottoposto all’approvazione dei Ministeri vigilanti.

Il Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica ed il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, con note, rispettivamente del 30/8 e del 30/9-15/11/1999, formularono osservazioni nel merito degli art.1, comma 1 (richiamo al Regolamento di organizzazione); 3, comma 2 e 4, comma 1 (consulenze professionali); 16, comma 1 e 53, comma 2 (esecutività dei bilanci); 22 (bilancio tecnico); 26, commi 2 (indizione convegni) e 3 (consulenti esterni); 68, comma 1 (ricorso a consulenti esterni da parte dei dirigenti); 70, comma 2 (Commissione per il parere di congruità sui contratti).

Il Consiglio di indirizzo e vigilanza formulò, con delibera n.77 del 30/11/1999, le proprie osservazioni le quali, con riferimento allo specifico argomento dell’esecutività dei bilanci, erano inizialmente dissonanti da quelle dei Ministeri vigilanti.

.

Con deliberazione n.1206 del 18/4/2000 il Consiglio di Amministrazione dell’INPDAP adeguò il Regolamento in questione alle osservazioni formulate dai citati Dicasteri tenendo, tuttavia, parzialmente conto delle puntuali indicazioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza.

Con successiva deliberazione n.1279 del 27 luglio 2000 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto ad una formulazione definitiva del testo del Regolamento, a seguito della nota n.49701 del 4 luglio 2000 del Ministero del Tesoro.

(5)

Con riferimento a tale testo definitivo, le Commissioni sottolineano che il medesimo risulta ancora non conforme non solo alle indicazioni del CIV, ma anche al tenore letterale della citata nota ministeriale n.49701.

Si riepilogano, a beneficio del Consiglio, gli atti deliberativi in cui sono contenute le linee di indirizzo emanate in materia:

 delibera n.77 del 30/11/1999, che formulava una serie di indicazioni in ordine alla prima stesura del regolamento di contabilità e di amministrazione dell’1/7/1999;

 delibera n.108 del 20/6/2000, con la quale sono stati approvate le linee di indirizzo e gli obiettivi strategici per gli anni 2001-2003;

 delibera n.113 del 18/7/2000, con la quale è stato definitivamente approvato il Regolamento generale del Consiglio di indirizzo e vigilanza.

Le Commissioni, visto il contenuto delle suddette delibere, ritengono di dover esporre le proprie osservazioni in ordine alle seguenti tematiche:

 Esecutività del bilancio di previsione.

Si tratta di un tema da cui discende, per effetto dell’errata interpretazione, il necessario ricorso all’esercizio provvisorio, con grave danno di funzionalità e di immagine per tutto l’Istituto.

Infatti, ove venga confermato il contenuto del testo del Regolamento definitivo, l’esecutività del bilancio non decorrerà dal giorno dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che si colloca generalmente negli ultimi giorni del mese di dicembre, ma allo scadere del 2° mese successivo a tale giorno. In questo senso, il Consiglio di amministrazione ha erroneamente emendato il precedente testo del Regolamento di contabilità che recepiva correttamente le osservazioni formulate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza con la delibera n.77/1999.

Il testo dell’art.16 prevedeva, infatti, esplicitamente, che “Il bilancio di previsione è approvato, in via definitiva, dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza entro sessanta giorni dalla data della sua deliberazione da parte del Consiglio di Amministrazione. L’approvazione, in via definitiva, del bilancio preventivo e delle variazioni ne determina la gestione in via esecutiva, fermo restando che ad eventuali rilievi sui singoli stanziamenti da parte dei Ministeri vigilanti, consegue l’applicazione dell’art.20, comma 7, della legge 9 marzo 1989, n.88”.

A tale corretta stesura, deliberata dal Consiglio di Amministrazione in data 18 aprile 2000, il Ministero del Tesoro testualmente rispondeva:

“Questo Dicastero, per quanto di competenza, prende atto che gli articoli 16, comma 1, e 53, comma 1 del Regolamento in oggetto sono stati emendati, così come suggerito dallo scrivente”. E’, quindi, evidente che il Ministero del Tesoro accettava la soluzione adottata dal Consiglio di amministrazione che, a sua volta, recepiva l’indicazione data dal Consiglio di indirizzo e vigilanza con il proprio Regolamento generale, positivamente riscontrato dal Ministero del Lavoro.

(6)

L’unica correzione richiesta dal Ministero del Tesoro era il riferimento all’art.9, comma 2, della legge 88/1989, invece che all’art.20 della stessa legge.

Il Consiglio di amministrazione ha, invece, inspiegabilmente ed erroneamente formulato un testo secondo cui “l’esecutività del bilancio e delle relative note di variazione è soggetta….all’approvazione dei Ministeri vigilanti, rispettivamente nei termini di sessanta e trenta giorni”, con il conseguente rischio di compromettere la funzionalità dell’Istituto.

 Termini di trasmissione dei bilanci al Consiglio di indirizzo e vigilanza da parte del Consiglio di amministrazione.

Il termine di 30 giorni per la trasmissione della delibera di predisposizione del bilancio di previsione, disposto dall’art.16 del Regolamento, riduce illegittimamente da 60 a soli 30 giorni il termine a disposizione del Consiglio di indirizzo e vigilanza per l’esame e l’approvazione del documento previsionale, con conseguenti ripercussioni negative sulla gestione dell’Istituto.

 Incarichi a consulenti esterni.

La formulazione dell’art.26, comma 3, è in palese contrasto con la nota n.77026 del 10/7/2000 del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, che ha segnalato la possibilità “di pervenire ad una ripartizione delle somme stanziate in bilancio a tale titolo le quali, grazie ad una concorde determinazione dei rispettivi Presidenti, potranno essere attribuite parte all’Organo di indirizzo e parte all’Organo di gestione”. Tale iniziativa è stata recepita dall’art.46 del Regolamento generale del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che prevede l’autonomia del Consiglio nell’individuazione delle consulenze esterne e sui relativi atti di spesa.

 Dirigenza.

E’ necessaria una riformulazione degli artt.23 e 27 del regolamento di amministrazione e di contabilità, individuando le specifiche competenze in materia di atti e di gestione dei dirigenti ed adeguandone i contenuti al D.

L.vo 29/93, che riserva esclusivamente alle fonti primarie la deroga alle competenze dirigenziali stabilite dallo stesso decreto.

 Rinvio normativo all’art.17, comma 23, della legge 15 maggio 1997, n.127, che ha modificato le competenze del Consiglio di indirizzo e vigilanza prima contenute nell’art.3, comma 4, del D. Lgs. 479/1994, con conseguente integrazione dell’art.1, comma 2 del Regolamento di contabilità e di amministrazione.

 Organizzazione di convegni, congressi, conferenze e manifestazioni.

La formulazione dell’art.26, comma 2, è lesiva dell’autonomia organizzativa del Consiglio di indirizzo e vigilanza, in quanto non tiene conto dell’autoregolamentazione.

(7)

 Spese di rappresentanza.

La formulazione dell’art.38, comma 1, non tiene conto dell’autonomia funzionale riconosciuta al Consiglio di indirizzo e vigilanza dall’art.17, comma 23, della legge 127/97, pur all’interno del contesto generale del bilancio dell’Istituto. In tal senso, l’art.47 del regolamento generale, approvato sullo specifico argomento dal Ministero del Lavoro, prevede la facoltà di disporre di spese di rappresentanza, determinate in sede di predisposizione del bilancio di previsione ed imputate pro-quota nel contesto delle spese di gestione dell’Istituto. Ne consegue che il Consiglio di amministrazione ha facoltà di individuare i soggetti titolari del budget, con esclusione del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che ha già disciplinato questo Istituto nel proprio regolamento.

 Disponibilità di autovetture di rappresentanza di proprietà dell’Istituto.

La formulazione dell’art.65, comma 2, è pregiudizievole nei confronti del Consiglio di indirizzo e vigilanza, in quanto non tiene conto della rappresentanza paritaria degli Organi, ribadita dall’art.2 del D.P.C.M.

28/2/1997, che testualmente recita: “per gli enti pubblici non economici e le altre amministrazioni pubbliche resta ferma, ove prevista, la possibilità di utilizzo esclusivo da parte dei presidenti o cariche individuali equiparate e dei direttori generali o equiparati”.

Tutto ciò premesso e considerato

Le Commissioni Bilancio e Verifica, al fine di non recare danno non solo all’immagine ma anche alla gestione dell’Istituto, propongono al Consiglio di sollecitare il Consiglio di amministrazione a riformulare le disposizioni del Regolamento di contabilità e di amministrazione, uniformandole a quelle dettate dalle norme vigenti, dal Regolamento generale del Consiglio di indirizzo e vigilanza, dalle linee di indirizzo ed obiettivi strategici per il triennio 2001-2003 e dalla stessa nota ministeriale del 4 luglio 2000, sopra citata.

IL DIRIGENTE I COORDINATORI

Dr. Giuseppe Beato Dr. Vincenzo D’Antuono

Dr. Lucio D’Ubaldo

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