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Adorazione eucaristica

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Academic year: 2022

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Basilica Santuario San Michele Arcangelo Monte Sant’Angelo

Adorazione eucaristica

07.07.2022

Canto

Cel.: Anima di Cristo, santificami.

Corpo di Cristo, salvami.

Sangue di Cristo, inebriami.

Acqua del costato di Cristo, lavami.

Passione di Cristo, confortami.

O buon Gesù, esaudiscimi.

Fra le tue piaghe nascondimi.

Non permettere ch’io mi separi da te.

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Dal nemico maligno difendimi.

Nell’ora della morte chiamami.

E comanda che io venga a te,

affinché ti lodi con i tuoi santi nei secoli eterni. Amen.

Ass.: Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sof- ferenze e le miserie dei fratelli, per essere simili a Cri- sto, buon samaritano del mondo.

Lett.1: Qual è il cuore del messaggio evangelico?

Il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo.

Un comando che non è troppo lontano da noi, così che scoraggi ogni nostro proposito di bene, ma una parola di vita che il Signore ha posto nel nostro cuore perché la met- tiamo in pratica. Il Signore Gesù, immagine del Dio invisi- bile e capo del corpo, della Chiesa, oggi ci affida un sem- plice e al tempo stesso impegnativo mandato che risuona al termine nel brano del Vangelo: «Va’ e anche tu fa’ così».

Cel.: Dal Vangelo secondo Luca 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose:

«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la

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tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse:

«Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, vo- lendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio pros- simo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusa- lemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne an- darono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è ca- duto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Pausa di silenzio

Lett.2: Cristo si comporta con l’umanità come il samari- tano verso lo sconosciuto: come il buon pastore viene a salvare le pecore spogliate, battute e messe a morte, come il figlio del padrone della vigna si presenta dopo i profeti mandati invano, così il samaritano arriva dopo i sacerdoti e i leviti che non hanno voluto e non hanno

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potuto salvare l’uomo ferito. È riflessa qui la storia della salvezza in cui Gesù viene sotto l’aspetto di un samari- tano disprezzato e rifiutato. In Lui, Dio si è avvicinato all’uomo con una figura semplice ed umana. Solo fa- cendo quello che anche Cristo ha fatto incontriamo ve- ramente il Padre. Il segreto è nel grande comandamento della carità che, con Cristo, reca nuove esigenze. Non ba- sta più amare il prossimo come sé stessi: occorre do- mandarsi come essere prossimo per l’altro e amarlo come Dio l’ama. Dopo la Cena, il Signore darà un coman- damento nuovo: amare gli altri come Lui ci ha amati. Bi- sogna prendere coscienza dell’appartenenza a questa umanità ferita, abbandonata mezzo morta sul ciglio della strada, che il Cristo è venuto a salvare.

Pausa di silenzio

Rispondiamo in canto:

R.Rendete grazie al Signore perché è buono.

Cel.: Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.

Rendete grazie al Dio degli dèi, perché il suo amore è per sempre. R.

Rendete grazie al Signore dei signori, perché il suo amore è per sempre.

Lui solo ha compiuto grandi meraviglie, perché il suo amore è per sempre. R.

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Ha creato i cieli con sapienza, perché il suo amore è per sempre.

Ha disteso la terra sulle acque, perché il suo amore è per sempre. R. Ha fatto le grandi luci,

perché il suo amore è per sempre.

Il sole, per governare il giorno,

perché il suo amore è per sempre. R. Rendete grazie al Dio del cielo, perché il suo amore è per sempre. R. Pausa di silenzio

Lett.3: Il Vangelo di oggi è molto importante, perché ci indica come dobbiamo concepire la carità, come dob- biamo amare il prossimo. Si presenta a Gesù un dottore della legge, che vuole metterlo alla prova con una do- manda interessante:

Lett.4: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».

Lett.3: Nella sua risposta, Gesù comincia con l’'interro- garlo. Il dottore della legge deve sapere che cosa è scritto nella legge. Perciò il Signore gli chiede:

Lett.4: «Che cosa sta scritto nella legge? Come leggi?».

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Lett.3: L’interlocutore dà una risposta eccellente, che corrisponde all’insegnamento di Gesù:

Lett.4: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».

Lett.3: Gesù lo approva, dicendo:

Lett.4: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

Lett.3: Ma il dottore della legge vuole giustificare la sua domanda, e ne propone un’altra:

Lett.4: «E chi è mio prossimo?».

Lett.3: Vuole sapere come va interpretato il comanda- mento dell’amore per il prossimo e gli chiede di preci- sare i limiti di tale amore.

Di per sé, non tutte le persone sono il nostro prossimo.

Prossimo, infatti, vuol dire ciò che ci è molto vicino; i lon- tani non sono il nostro prossimo.

Allora, fino a che punto si deve andare nel considerare le persone nostro prossimo? Basta amare le persone della propria famiglia? O bisogna amare anche quelle della propria città, della propria nazione?

Secondo la mentalità degli ebrei, non si può andare più in là di questo punto. Ad ogni modo, il dottore della legge vuole conoscere un limite. Gesù, però, non risponde di- rettamente a questa domanda, dicendo, ad esempio: «Il

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tuo prossimo va fino a questo punto, dopo di che le per- sone non sono più il tuo prossimo e tu te ne puoi disin- teressare».

Lett.3: Egli, invece, porta un esempio, racconta una para- bola molto significativa: «Un uomo scendeva da Gerusa- lemme a Gèrico...».

Qui Gesù parla semplicemente di «un uomo»: non speci- fica se è ebreo, o samaritano, o pagano; non dice quali sono le sue opinioni, le sue credenze ecc.

Di questo personaggio sappiamo soltanto che è «un uomo».

Egli va da Gerusalemme a Gerico e s’imbatte nei briganti che lo spogliano, lo percuotono e poi se ne vanno, la- sciandolo mezzo morto. Si tratta, dunque, di un uomo che si trova in una situazione di estrema necessità. Que- sto è tutto ciò che si sa di lui.

Lett.4: Un sacerdote scende per quella strada e, quando lo vede, passa oltre dall’altra parte. Gesù non spiega i motivi di questo comportamento.

Probabilmente il sacerdote non vuole avere contatto con il sangue di un ferito, o di un morto, perché questo lo renderebbe inabile a compiere le cerimonie del culto.

Ad ogni modo, il sacerdote passa oltre.

Lett.3: Anche un levìta scende per quella strada, vede quell’uomo, ma passa oltre dall’altra parte.

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Il sacerdote e il levìta sono due persone che hanno una posizione particolare nel popolo eletto e il cui compor- tamento di per sé dovrebbe essere esemplare.

Lett.4: Poi passa un samaritano, che è in viaggio. I samari- tani sono persone disprezzate dagli ebrei. Questo sama- ritano passa, vede l’uomo ferito e si lascia commuovere dalla situazione di questo sconosciuto. Vede la sua ne- cessità, vede la sua sofferenza, vede che ha bisogno di aiuto, e ne ha compassione.

Lett.3: La cosa importante è avere compassione, essere aperti alle necessità e alle sofferenze degli altri. Gesù nel Vangelo è un modello di compassione.

Le espressioni «sentire compassione», «commuoversi»

vengono applicate diverse volte a lui: egli ha compas- sione della folla, della vedova di Nain, del lebbroso, dei ciechi. La compassione del samaritano non rimane ste- rile. Egli si fa vicino al povero malcapitato, ne fascia le ferite, lo carica sul suo giumento, vuol dire che ora il sa- maritano cammina a piedi, accanto al ferito, come un servo, poi lo porta in una locanda e si prende cura di lui.

Lo affida all’albergatore, con la promessa di ritornare e di pagare le eventuali spese. Si tratta di un atteggia- mento bellissimo di solidarietà umana. Alla fine Gesù chiede al dottore della legge:

Lett.4: «Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».

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Lett.3: Così la domanda iniziale fatta dal dottore della legge viene capovolta da Gesù. Invece di chiedere se questo uomo ferito debba essere considerato prossimo, egli chiede:

Lett.4: Chi «si è fatto prossimo» a lui?

Lett.3: Gesù vuole spingerci a farci prossimi delle persone che sono nella necessità, ad avere nei loro confronti un atteggiamento generoso di solidarietà.

Lett.4: Ovviamente il dottore della legge risponde: «Chi ha avuto compassione di lui». E Gesù allora conclude:

Lett.3: «Va’ e anche tu fa’ così».

Lett.4: Così Gesù ha spinto il dottore della legge a una conversione, la conversione di mentalità: non avere pre- giudizi, non mettere separazioni, non fare discrimina- zioni, ma essere aperti a tutte le persone che si trovano vicino e sono nella necessità.

Pausa di silenzio Canto

Cel.: Sarebbe stato molto più comodo, o Signore, se alla domanda dello scriba, tu avessi risposto elencando chi dobbiamo aiutare. Un elenco è sempre carta scritta e noi, con i nostri ragionamenti, avremmo poi analizzato ogni

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caso concreto per decidere chi era meritevole o meno del nostro interessamento, e tanti sarebbero stati scartati, in attesa di un esame più approfondito. Tu, invece, cambi le carte del gioco e, anziché descriverci dei “casi”, ci fai in- contrare persone in necessità. Si potrebbe far finta di non vederli, ma allo sguardo di chi soffre non si può sfuggire;

il lamento non si può non udire; il pianto di un bimbo o di un anziano, di un vicino o di un profugo, non si può ri- durre a “ipotesi di lavoro”. E, così facendo, ci rivoluzioni la vita, non fai sconti, non concedi ferie alla carità. Consi- derando che il tuo Vangelo è così, non ti chiediamo di cambiarlo, ma di cambiarci il cuore perché mai si stanchi di servire e di amare. Cambiaci il cuore, Signore Dio dell’Amore, questo cuore che troverà pace solo perden- dosi in te.

Ass.: Padre misericordioso, che nel comandamento dell'amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sof- ferenze e le miserie dei fratelli per essere simili a Cristo, buon samaritano del mondo. Crea in noi, Signore, il si- lenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimo- niando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen.

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Lett.1: Dal “cosa” al “chi”, per capire cos’è l'amore! Forse è la medesima operazione che oggi Gesù ci propone di fare: nel Vangelo leggiamo che Egli fu oggetto di diverse accuse da parte dei suoi avversari, di essere un diavolo, di essere un mangione e un beone, e anche di essere... un samaritano, cioè un eretico. Da tutte quelle accuse si è difeso, ma non da quella di essere un samaritano. Forse proprio perché voleva identificarsi nel Buon Samaritano di cui parla la parabola. I Padri della Chiesa, a cominciare da sant’Agostino, hanno letto questo brano come una icona sintetica del rapporto di Dio con gli uomini, uno schizzo storico della vera storia dell’umanità come la guida divina, cioè come storia di salvezza. Ecco come:

Cel.: L’umanità, opera del Creatore, stava nella intimità del paradiso terrestre, in Gerusalemme, luogo della Pre- senza di Dio in mezzo al suo popolo. Ma l’uomo si mosse alla ricerca di un’altra felicità, verso la città del peccato, che è Gerico. Come avviene per il figliuol prodigo, questo abbandono del Padre è fatale: l’umanità incappa nei la- droni - Satana tentatore - che la spoglia dei doni della vita divina e la ferisce nelle sue stesse capacità umane; tanto che oggi l’uomo, lasciato a sé solo, è incapace di resistere al male, e langue destinato alla morte lungo la strada della sua storia. Il sacerdote e il levìta dell’Antica Alleanza passano di fianco a questa umanità, ma è un passaggio inefficace, finché non verrà un Samaritano, Cristo Salva- tore, che, chinatosi su quest’uomo, lo metterà sulla sua

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cavalcatura – l’umanità da lui assunta – per portarlo alla locanda - che è la Chiesa -, dentro la quale l’uomo potrà ritrovare guarigione e vita: nell’attesa del suo ritorno! In- tanto lì è possibile il suo ricupero mediante le due monete lasciate dal Samaritano, appunto la Parola di Dio e i Sa- cramenti.

Ass.: Ti prego, buon samaritano, Gesù, versa sulle mie fe- rite olio e vino: versa l’olio dell’unzione, lo Spirito Santo, donami la coppa del vino della Nuova Alleanza. Portami con te sulla cavalcatura della croce, conducimi all’al- bergo, la tua Chiesa, donami la Parola dell’Antico e del Nuovo Testamento ed io sarò guarito e vivrò! Tu sei stato accanto a me, Signore; ti sei fatto mio prossimo:

fa’ che io sappia farmi prossimo all’altro e sappia aver compassione di chi è nel bisogno. Amen.

Pausa di silenzio Canto

CORONCINA ANGELICA DI ADORAZIONE 1ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro dei Serafini:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

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Canto: San Michele Arcangelo, con la tua luce illuminaci, con le tue ali proteggici, con la tua spada difendici.

2ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro dei Cherubini:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

Canto: San Michele Arcangelo…

3ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro dei Troni:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

Canto: San Michele Arcangelo…

4ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro delle Dominazioni:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

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Canto: San Michele Arcangelo…

5ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro delle Potestà:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

Canto: San Michele Arcangelo…

6ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro delle Virtù:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

Canto: San Michele Arcangelo…

7ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro dei Principati:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

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Canto: San Michele Arcangelo…

8ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro degli Arcangeli:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

Canto: San Michele Arcangelo…

9ª invocazione

Lett.: Adoriamo il nostro unico Dio e Signore!

Ass.: Re degli Angeli.

Lett.: Con San Michele Arcangelo e col Coro degli Angeli:

Ass.: ti adoriamo Dio. (3v) Lett.: San Michele Arcangelo, difensore della gloria di Dio:

Ass.: prega per noi Gesù, il Signore.

Canto: San Michele Arcangelo…

Cel.: Con San Michele Arcangelo:

Ass.: ti adoriamo su tutti gli altari del mondo, Signore.

Cel.: Con San Gabriele Arcangelo:

Ass.: ti rendiamo grazie per la tua Incarnazione, Signore.

Cel.: Con San Raffaele Arcangelo:

Ass.: ti preghiamo per il tuo popolo in cammino, Signore.

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Cel.: Con il nostro Angelo Custode:

Ass.: ti chiediamo perdono, per i nostri peccati, Signore.

Cel.: Angeli, Arcangeli, Principati, Virtù, Potestà, Domina- zioni, Troni, Cherubini e Serafini:

Ass.: benedite il Signore per sempre. Amen.

Ass.: San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii il no- stro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio.

Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e tu, Principe della Milizia celeste, con il potere che ti viene da Dio, in- catena nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per perdere le anime. Amen.

Canto

Cel.: Preghiamo.

Dio di eterna misericordia, che nella ricorrenza pasquale ravvivi la fede del tuo popolo, accresci in noi la grazia che ci hai dato, perché tutti comprendiamo l’inestimabile ric- chezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti.

Per Cristo nostro Signore.

R.Amen.

Benedizione eucaristica Acclamazioni

Canto

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