IL NATURALISMO E IL VERISMO
La letteratura europea ed italiana nella seconda
metà dell’800.
Il contesto storico di riferimento
Positivismo
Seconda Rivoluzione
industriale Seconda
metà
dell’800
Il contesto storico di riferimento
Naturalismo e Verismo sono due movimenti artistico-letterari che nascono e si sviluppano in Europa – il primo in Francia e il secondo in Italia - nella seconda metà dell’Ottocento.
Sono gli anni in cui l’Europa è attraversata dalla seconda rivoluzione industriale, quindi da un clima di ottimismo e progresso.
Tale clima di ottimismo favorirà la nascita di un particolare movimento filosofico e
culturale, il Positivismo.
Il Positivismo
Le parole- chiave del Positivismo
Progresso: nel clima della seconda rivoluzione industriale si diffonde una
fiducia entusiastica nei confronti dei mezzi scientifici,
capaci di migliorare la vita umana in ogni aspetto.
Scienza: secondo i positivisti, ogni aspetto della realtà è
spiegabile con leggi scientifiche ben precise, conoscibili ed immutabili.
Anche le azioni e i rapporti umani possono essere spiegati attraverso tali leggi. Per esempio: se un
uomo nasce in un determinato contesto socio- economico, la sua vita, le sue
azioni e le sue scelte sono spiegabili in relazione a
quel contesto.
Il Naturalismo francese
Le idee positiviste ispirarono la nascita di un movimento letterario in Francia, il Naturalismo, il cui principale esponente fu Emile Zola e i cui principi essenziali erano i
seguenti:
La letteratura ha il compito di studiare ogni
aspetto della realtà, anche quello delle classi
più umili, e di
descriverlo così com’è. Il romanzo, esattamente
come uno studio della scienza, è uno strumento
scientifico attraverso cui studiare e conoscere la
realtà umana.
La letteratura ha una funzione progressista: lo scrittore ha il compito di denunciare le ingiustizie
e i problemi della società attraverso i propri romanzi, in modo
da migliorare le cose.
Lo scrittore deve descrivere i fatti e la
realtà in maniera oggettiva e distaccata,
in modo da farli conoscere così come sono, indipendentemente
dal proprio giudizio a
riguardo.
Il Verismo italiano
I principi del Naturalismo arrivarono anche in Italia, dove ispirarono la nascita del movimento letterario del Verismo, il cui massimo esponente
fu il siciliano Giovanni Verga. Sebbene entrambi i movimenti avessero come principio base quello della descrizione vera e reale del mondo,
Naturalismo e Verismo ebbero anche numerose differenze.
La letteratura, per i veristi, non ha una funzione progressista: l’Italia della seconda metà dell’800 è molto diversa dalla Francia
in piena rivoluzione industriale; il progresso scientifico e industriale è ancora molto lontano dalla nostra penisola e, soprattutto
dalla ancora arretrata Sicilia. Perciò, i veristi sono profondamente pessimisti, in quanto influenzati dalla realtà dell’epoca:
le ingiustizie sociali, la povertà e la miseria umana esisteranno sempre e la letteratura
non può migliorare le cose. Il suo unico compito è quello di descriverle in maniera
assolutamente oggettiva.
Anche per i veristi è importante descrivere i fatti in maniera oggettiva. Lo stile da loro utilizzato viene definito ‘impersonalità’: lo scrittore non deve semplicemente esporre la
realtà in maniera scientifica, ma deve eclissarsi, cioè mimetizzarsi nel contesto che
sta descrivendo. Il punto di vista del narratore non dovrà mai essere percepito dal lettore, non dovranno esserci spiegazioni
dei fatti: il lettore dovrà avere la
sensazione di assistere direttamente ai fatti così come avvengono, senza filtri, come se
l’opera si fosse fatta da sé.