R e s o c o n ti F a tla m e n ta r i 2047 A s sem b le a R eg io n a le S icilian a
V II Legislatura C C L X X X IV SE D U TA 13 Novembre 1974
C C L X X X I V S E D U T A
mercoledì 13 NOVEMBRE 1974
Presidenza del Vice Presidente MANGIONE
I N D I C E
C o m m issio n i le g is la tiv e (P ro ro g a d ei te rm in i) :
P R E S ID E N T E
D ise g n i di leg g e:
(C o m u n icazion e di in v io a lle co m p ete n ti Com m issio n i) ...
(R icM esta di p ro ce d u ra d ’u rg en za):
P R E S I D E N T E ...
M A N ISC A L C O B A S IL E
« O rd in am en to e fu n zio n am en to d elle C om unità m o n ta n e » (338 ^ 513/A) (S eg u ito d ella d iscu s
sion e) :
P R E S ID E N T E ...
M A N C U S O ...
L O C U R Z IO ...
In te rp e lla n z e :
(A nnunzio) . . . . ?
In te rp e lla n z e e m ozione (D iscu ssion e Unificata) (S e g u ito ) :
P ag .
2049
2047
2049 2049
2066 2066 2072
P R E S ID E N T E ...
B O N F IG L IO , P r esid en te d ella R eg io n e . D E P A S Q U A L E . . . . . . C U S I M A N O ...
C O R A LL O ...
2049, 2064, 2066 2049, 2064 2057 2063 2064
La seduta è aperta alle ore 17,40.
GENNA, segreìario, dà lettura del processo
verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.
Comunicazione di invio di disegni di legge alle competenti Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico che, nelle date a fianco di ciascuno indicate, sono stati inviati alle competenti Commissioni legislative i seguenti^ disegni di legge:
— « Istituzione e organizzazione dei corsi di specializzazione e di qualificazione per il personale dei servizi di assistenza degli asili- nido » • (5,54), d’iniziativa parlamentare; alla Commissione legislativa: « Pubblica istruzio
ne, lavoro, cooperazione, assistenza- sociale, igiene e sanità », in data odierna;
— « Diritto di prelazione della Regione sui terréni appartenenti al patrimonio degli Enti locali » (555), d’iniziativa parlamentare;
alla Commissione legislativa: « Finanza, bi
lancio e programmazione », in data odierna;
^— « Norme in materia di contabilità » (557), d’iniziativa parlamentare; alla Com
missione legislativa: « Finanza, bilancio e programmazione », in data 12 novembre 1974;
— « Provvedimenti in favore dei commer
cianti: proroga dei termini relativi alle ope
razioni di credito agevolato » (558), d’inizia
tiva parlamentare; alla Commissione legisla
tiva: « Agricoltura, foreste, industria, com
mercio, pesca e artigianato », in data 12 no
vembre 1974;
R e s o c o n ti,-f. 282 (500)
R es o c o n ti P a r la m en ta ri — 2048 — A s s e m b le a R e g io n a le Sicilian a.
VII Le g is l a t u r a C C L X X X IV SEDU TA 13 No v e m b r e 1974
— « Ulteriore proroga del termine previ
sto dall’art. 30 della legge 11 aprile 1972, n. 27, sulla ripresa economica in Sicilia » (559), d’iniziativa governativa; alla Commis
sione legislativa; « Agricoltura, foreste, in
dustria, connnercio, pesca e artigianato », in data 12 novembre 1974.
Annunzio di interpellanze.
PRESIDENTE. Invito il deputato segreta
rio a dare lettura delle interpellanze presen
tate.
GENNA, segretario :
« All’Assessore alla sanità:
— per sapere se è a sua conoscenza il grave stato di agitazione e di protesta in cui sono stati costretti ad entrare i genitori dei bambini spastici della provincia di Ragusa per la continuata constatazione delle inuma
ne condizioni di incivile trattamento medico
sanitario e assistenziale dei loro figli.
Il centro di rieducazione motoria degli spa
stici di Ragusa è sito, infatti, in locali mani
festamente inagibili, angusti, bui, umidi, ri
cavati da uno scantinato già adibito a depo
sito deU’Onmi e sede dell’impianto di riscal
damento dell’edificio, quasi una cava per segregati da nascondere al pubblico. L ’assi
stenza medico-specialistica è largamente di
scontinua e scopertamente insufficiente. L ’at
teggiamento delle autorità annninistratìve e sanitarie della Provincia, è caratterizzato da
indifferenza umana e insensibilità civile;
— per conoscere se non creda giusto ac
cettare la richiesta dell’Aias di Ragusa ten
dente ad ottenere, in uso, a tempo indeter
minato, una parte dei locali dell’Ospedale G. B. Odierna di Ragusa, attualmente semi
vuoto (26 presenze), dotato di abbondante personale sanitario (più di cento), distribuito in più padiglioni, caratterizzato da ampi spazi verdi e da attrezzature ludiche e scolastiche adeguabili alla bisogna;
— per conoscere quali immediate inizia
tive e provvedimenti intenda adottare, tra
mite l’attuale Commissario straordinario del
l’Ospedale G. B. Odierna, al fine dì offrire una più umana e più civile assistenza ai
150 bambini spastici della provincia di Ra
gusa, che sono solo bambini diversi dagli altri ma egualmente esseri umani, e per evi
tare disperati e giustificati atti inconsulti di quei genitori che hanno il dovere di chie
dere per i loro figli, ad una società orga
nizzata, solidarietà, assistenza, cure e il rico
noscimento del diritto alla riabilitazione è al pieno inserimento nella vita » (339).
Cagnes - Ch essari.
« All’Assessore agli enti locali — premesso che:
— lo stesso Assessore agli enti locali, con decreto del 17 ottobre 1974, numero 531, ha annullato il proprio precedente decreto nu
mero 740 del 27 dicembre 1971 relativo alla ammissione del comune di Biancavilla in seno al Consorzio acquedotto etneo;
— il detto decreto assessoriale di espul
sione si basa sulla delibera del Consorzio del 2 febbraio 1973, numero 1;
— sull’argomento in questione pende ri
corso innanzi al Consiglio di giustizia ammi
nistrativa, avanzato dal Comune di S. Agata li Battiati;
— tutte le motivazioni assunte dal Con
sorzio acquedotto etneo e dall’Assessore, ri
spettivamente nella delibera consorziale nu
mero 1 del 2 febbraio 1973 e nel decreto assessoriale numero 531 del 17 ottobre 1974, risultano assolutamente infondate e arbitra
rie; e che, pertanto, i provvedimenti citati risultano palesemente illegittimi — chiedono la immediata revoca del decreto numero 531 del 17 ottobre 1974, e la reintegrazione del comune di Biancavilla in seno al Consorzio acquedotto etneo.
Tenuto conto del grave allarme esistente fra la popolazione di Biancavilla e degli im
prevedibili sviluppi che potrebbero determi
narsi, gli interpellanti chiedono lo svolgi
mento con estrema urgenza » (340).
Rindone - Lam icela - Ragusà
- Basso.
PRESIDENTE. Avverto che, trascorsi tre giorni daH’odierno annunzio senza che il Governo abbia dichiarato di respingere le interpéllanze o abbia fatto conoscere il gior
no in cui intende trattarle, le interpellanze
1 -R esocon ti P arlam en taT i — 2049. — A s sem b le a R eg io n a le S icilian a
^ V II Le g is l a t u r a C C L X X X IV SEDUTA 13 Novembre 1974.
1 stesse saranno iscritte aU’ordine
1 per essere svolte al loro turno. del giorno — quarta Commissione; numeri 494, 515, 518, 525 e 527;
Richiesta di procedura d’urgenza.
PRESIDENTE. Si passa al punto secondo deU’ordine del giorno: Richiesta di procedu
ra d’urgenza con relazione orale per il dise
gno di legge: « Integrazione della legge re
cante provvedimenti per la pesca, approvata dall’Assemblea regionale siciliana nella sedu
ta del 19 luglio 1974 » (565).
MANISCALCO BASILE. Chiedo di par
lare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANISCALCO BASILE.. Onorevole Pre
sidente, voglio semplicemente far presente l ’opportunità che sia accolta questa richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale.
Infatti, vi è un altro disegno di legge analogo, per cui è stata fatta una identica richiesta già accolta.
PRESIDENTE. Pongo in votazione la ri
chiesta di procedura d’urgenza con relazione orale, per il disegno di legge numero 565.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvata)
Proroga dei termini per la presentazione delle relazioni delle Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Pongo in votazione le ri
chieste avanzate dalle competenti Commis
sioni legislative per la concessione di una proroga di 60 giorni, a decorrere da oggi, per la presentazione delle relazioni ai se
guenti disegni di legge:
— prima Commissione: numeri 469, 471, 473, 474, 480, 491, 507, 514, 522 e 524;
— seconda Commissione: numero 503;
— terza Commissione: numeri 470, 472, 475, 476, 478, 479, 485, 493, 497, 498, 512, 517 e 526;
— quinta Commissione: numeri 458, 459, 464, 465, 467, 468, 477, 482, 483, 484, 488, 492, 509, 519, 523 e 528.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
[Sono approvate)
Discussione unificata di interpellanze e di mozione (seguito).
PRESIDENTE. Si passa al punto quarto dell’ordine del giorno: Seguito della discus
sione unificata di mozione e di interpellanze.
Della mozione numero 84 e delle interpel
lanze numeri 247 e 333 è stata data lettura nelle precedènti sedute.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 17,55, è ripresa alle ore 18,05)
La seduta è ripresa.
Poiché nessun altro ha chiesto di paidare, ha facoltà di parlare il Presidente della Re
gione.
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, ac
cingendomi a riassumere le valutazioni e i giudizi del Governo sui temi che sono alla base delle iniziative del gruppo comunista, trasfuse nelle due interpellanze e nella mo
zione oggi all’esame della nostra Assemblea, io ritengo più conducente, ai fini -generali, fare senz’altro riferimento agii elementi posi
tivi, di prospettiva, emersi dal dibattito, non ignorando di certo le note differenziali, le divergenze di sostanza che il dibattito di per sé è destinato ad evidenziare tra la posizione del Governo e della sua maggioranza e quella del gruppo del Partito comunista ita
liano.
Ma ritengo, onorevoli colleghi, anche sulla base di un elemento sottile che è emerso ieri nell’apprezzato intervento deU’onorevole Co
rallo, che vi siano dei punti di riferimento che evidenziano come la sostanza del discorso vada cercata al di là di ciò che di estrinseco, di formale,, forse di rituale può esservi nelle iniziative dei collegln comunisti.
R es o c o n ti P aT lam en tari 2050 — A s s e m b le a R e g io n a le S ic ilia n a
V II Legislatura C C L X X X IV SE D U TA 13 Novem bre 1974
Io non ho nessuna esitazione a dichiarare qui stasera, onorevole Corallo, che, anche a giudizio del Governo, a giudizio della sua maggioranza, come è stato peraltro rilevato esplicitamente ieri attraverso gli interventi deU’onorevole Mazza e dell’onorevole Pelle
grino, l’esperienza da noi intrattenuta in questi mesi costituisca senz’altro un compen
dio positivo per la nostra Regione.
Noi siamo, senz’altro, in condizioni di indi
care alle popolazioni siciliane un consuntivo di fervide e proficue iniziative legislative ed operative in generale che si inseriscono nel generale contesto politico che il Governo per primo ha enunciato ed elaborato fin dall’atto della sua costituzione.
Noi non. abbiamo nessuna esitazione a di
chiarare tutto questo che si contrappone de
cisamente alle nebbie ed alle incertezze della situazione politica generale del nostro Paese.
Nel riferimento ad un quadro politico digni
toso e decoroso per tutti coloro che' hanno contribuito ad elaborarlo, le forze politiche come realtà singola e come realtà di sintesi nell’ambito della maggioranza di Governo, hanno individuato in questo rapporto vivo, in questo rapporto stimolante di confronto dialettico acceso, ma costruttivo, con l’oppo
sizione di sinistra, un termine fervido per uscire daH’iTnpasse della situazione politica generale della nostra Regione. Ora, non è inutile ricordare tutto questo, onorevoli col
leghi, per evitare di disperdere questo patri
monio che noi abbiamo accumulato in questi mesi e di cui noi non siamo i titolari; per evitare di disperderlo in una vicenda che potrebbe esaurirsi in termini di mero nomi
nalismo, perdendo di vista i veri dati di fondo che, anche e soprattutto in relazione alla materia che fa da sfondo alla vicenda parlamentare che sta per concludersi, hanno evidenziato un tenace, continuo impegno del Governo della Regione.
Al di là di qualunque forma velleitaria di autoesaltazione che peraltro non riguarda la modesta persona di colui che parla, ma con
cerne l’iniziativa politica e legislativa della compagine di Governo che ho l’onore di gui
dare, io sento qui il bisogno di ricordare come attorno al tema del credito noi abbiamo focalizzato la nostra attenzione, fin dai primi attimi della nostra gestione.
Il Governo si era appena costituito attra
verso l’elezione del suo Presidente e già si
delineavano le fosche nubi della stretta cre
ditizia. Fu in questo contesto, onorevoli col
leghi, che intuimmo l’essenzialità di un nostro- organico intervento legislativo in questa di
rezione. E fu in questo senso che il Governo articolò la propria iniziativa legislativa nel settore del credito che realizza, questo lo possiamo dire in termini pacati ma fermi, il più organico tentativo di sistemazione legi
slativa che la Regione abbia compiuto finora.
Noi crediamo, quindi, che al di là degli aspetti di facciata delle iniziative parlamen
tari che hanno un valore di stimolo, di temi sul piano di una riflessione politica generale, e al di là delle conclusioni che caratterizzano soprattutto il dispositivo della mozione in esame, questi siano aspetti, queste siano espe
rienze da non diriienticare, anche in rela
zione a ciò che peraltro pochi giorni fa, in
tervenendo a nome del Governo al termine del dibattito sul programma di interventi, io ho avuto l’opportunità di confermare in que- st’Aula; e cioè a dire la manòvra del credito al servizio di un ben preciso disegno di poli
tica economica costituisce una componente essenziale di quel ruolo organico caratteriz
zato da organicità e da sintesi che il potere politico è chiamato ad esprimere in una emergenza economica tanto grave e tanto preoccupante. Ed in questo quadro, onorevoli colleghi, , al di là di ciò che avrò l ’opportunità di dire, passando peculiarmente all’esame degli aspetti particolari delle interrogazioni e delle mozioni, io credo che vi siano altri aspetti, altri dati di comportamento, altre svolte del nostro canunino .certamente non indenne da difficoltà e da attraversamenti che vadano qui richiamati almeno ai colleglli più attenti e più sensibili delle cose che si muo
vono nell’ambito della nostra Regione. E questi aspetti, queste tappe, questi momenti io , credo di potérli agevolmente individuare nella nostra .continua e intransigente verifica della fase attuativa della legge sul credito.
Certo, onorevoli colleglli, non sono manca
te le incertezze, le perplessità, le vischiosità burocratiche, i lassismi di varia natura che possono anche avere ritardato il concreto im
piego delle provvidenze regionali. Ma non sarà sfuggito a voi come a monte il Governo abbia costantemente presidiato la gestione concreta sul piano operativo di questa fon
damentale legge. Sicché mi sembra che tutto il discorso deH’onorevole Corallo riproduca
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un modello dialettico di tipo tradizionale (che riecheggia qualche volta tra le righe dei giornali di grande tiratura: « In Sicilia la Assemblea esprime delle buone leggi, delle leggi valide per ciò che attiene alle intuizioni generali dalle quali muovono, mentre le vi
schiosità, le difficoltà, gli ostacoli, le remore attengono di contro alla concreta gestione del potere ») e appartenga a un lieto armamen
tario dialettico che proprio questa concreta vicenda, proprio questa concreta esperienza governativa disperde attraverso irrefutabili testimonianze.
Vi è un’altra tappa nel nostro cammino, onorevpli colleghi, che io ho il dovere di ri
cordare stasera non soltanto per dare atto ad un autorevole componente del Governo della Regione, l ’onorevole D’Acquisto, del ruolo intelligente ed impegnato, espletato nel
l’assolvimento del suo compito, ma perchè ritengo che questa vicenda, al di là del suo significato episodico, rappresenta qualche cosa di nuovo, esprime una coscienza nuova, un nuovo modo di far politica, al di là dei rife
rimenti retorici.
Allorquando nella vertenza sindacale tra la dirigenza del Banco di Sicilia e le organiz
zazioni sindacali il Governo della Regione è intervenutó, attraverso l’apporto qualificato e prestigioso di un suo'componente, tutto que
sto ha fatto gestendo una politica, , onore
voli colleglli, disperdendo ciò che voi avete adombrato nella vostra mozione e che poi, posti di fronte alla realtà dei fatti, e soprat
tutto alla realtà delle conclusioni, avete avuto il buon gusto ve ne do atto — di non ri
proporre nella esposizione orale.
C’è stato un nuovo modo di intrattenere il rapporto di sintesi politica, il rapporto di mediazione organica. E questa qualificazione del rapporto ha dato dei frutti notevoli, dei frutti proficui, che si inseriscono nelle conclu
sioni della vicenda sindacale, che trascende decisamente i limiti della vertenza azien
dale e che vai la pena di ricordare.
Ed io debbo un’analoga posizione di chia
rimento per quanto riguarda il ruolo esple
tato dalle forze politiche di maggioranza, anch’esse chiamate in causa dai colleghi pre
sentatori della mozione, che reca coinè prima firma quella dell’onorevole Corallo, laddove un brano, un inciso della mozione stessa adombra un tentativo di condizionamento dei membri del Consiglio di amministrazione pe
rento, perchè scaduto da temioo, attraverso deteriori condizionamenti di carattere poli
tico.
Io ritengo, onorevole Corallo — è lei il mio diretto interlocutore, essendo il primo firmatario della mozione, ed essendo stato lei ad illustrare efficacemente, ieri sera, la mozione della sua parte — che proprio una evoluzione della vicenda disperda queste preoccupazioni e attraversi queste interpre
tazioni certamente non serene. Perchè lad
dove le forze politiche di maggioranza, a un determinato momento, poste di fronte al deterioramento generale 'della situazione, haimo ritenuto di qualificare un rapporto, attraverso una loro iniziativa, attraverso una opportuna sensibilizzazione del Consiglio di amministrazione, esse hanno determinato un autentico salto di qualità nel rapporto, sin
dacale, consentendo il più rapido e il più sollecito approdo.
"Vale la pena, onorevoli colleglli, ricor
dare i termini di questa vicenda, perchè a fronte di ventate polemiche di pretta ispira
zione qualunquistica, che coinvolgono non soltanto le forze impegnate sul piano dei movirnenti reali della società siciliana, so
prattutto le forze di maggioranza, le forze di governo, ma anche le organizzazioni sin
dacali,. è opportuno ricordare come le orga- .nizzazioni sindacali abbiano, nel vivo di que
sta vicenda, dato prova di effettiva maturità democratica, collocando le rivendicazioni re
tributive in una posizione del tutto margi
nale ed accessoria rispetto al contesto ge
nerale delle loro richieste.
Ed è proprio la natura di queste conclu
sioni che qualifica il rapporto e fa assumere alla vicenda ma valore addirittura emblema
tico, destinato a proiettare i suoi riflessi su tutto il contesto della situazione relativa al Banco di Sicilia. Perchè laddove — ritengo per la prima volta, onorevole D’Acquisto — in una vertenza sindacale similare il con
fronto delle parti si conclude sancendo il principio del meccanismo pubblicistico delle assunzioni, tutto ciò non costituisce soltanto un elemento di chiarezza, un elemento di limpidezza nella gestione' interna del Banco di Sicilia; ma questo risultato che è stato possibile conseguire alle organizzazioni sin
dacali attraverso l’ausilio della posizione di Governo, che si è collocata accanto alle tesi dei sindacati, disperde definitivamente,
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onorevole Corallo, i suoi riferimenti a quei tentativi di strumentalizzazione del potere di cui la maggioranza di governo sarebbe ancora affetta, nonostante la pur notevole evoluzione politico-generale intervenuta nel frattempo.
Un Governo, ■ una maggioranza governativa che aderisce a un’impostazione di questo ge
nere, come fatto di liberazione da condizio
namenti che non derivano da un suo pecu
liare modo d’essere, ma che in terra di . Si
cilia senza dubbio sono un triste e condizio
nante retaggio del nostro limite, deH’angustia pressoché invincibile del nostro ambiente economico e del nostro aggregato sociale, di
mostra e testimonia coi fatti e non con le parole la propria concreta disponibilità per una reale politica di rinnovamento.
Io credo che questo elemento, onorevoli colleghi, onorevole Assessore al lavoro, co-, stituisca una risposta adeguata che noi pos
siamo indicare anche alla nostra gioventù, largamente caratterizzata dal grave fenome
no della chsoccupazione intellettuale.
Certo, è una risposta esigua, certo è una risposta sproporzionata rispetto alla dimen
sione del fenomeno, ma vale almeno a testi
moniare una inversione di tendenza, qualcosa di nuovo e di diverso, che neU’ambito della Regione si riesce a determinare attorno alla vita interna del massimo istituto di credito della nostra Isola.
E vi sono altri aspetti fra le conclusioni di questa vicenda, che trascendono questa dimensione: l ’acquisizione, per esempio, del parziale automatismo delle carriere.
In un ambiente burocratico, in cui i pa
ternalismi e i protettorati di vario genere possono avere -anche caratterizzato la legit
tima crescita delle posizioni individuali, que
sta presa di posizione del Governo, che ri
scontra analogo atteggiamento dei sindacati e che sblocca sul piano normativo la situa
zione, consentendo l’acquisizione e il conso
lidamento di questa notevole tappa di svi
luppo delle situazioni interne, va anch’essa inserita in un contesto generale di elementi e di dati che forse isolatamente presi pos
sono non avere un grande valore, ma che riguardati nel loro insieme, nella loro con
catenazione, nella loro sintesi generale, sono senza dubbio un dato univoco di valuta
zione e di giudizio del nostro operare poli
tico.
E, infine, la revisione del meccanismo di quiescenza, destinata a dare tranquillità a chi si accinge ad esaurire il proprio impe
gno di lavoro nell’ambito deU’azienda ban
caria, una migliore e più obiettiva qualifi
cazione del personale, la cui importanza non sfugge ad alcuno per ciò che riguarda l’esal
tazione implicita dei talenti, delle possibilità, delle capacità individuali dei singoli dipen
denti del Banco, si inseriscono in questa cornice come dati che arricchiscono il qua
dro e che ci confortano, onorevoli colleghi, nel l'iguardare positivamente a questo mo
mento.
Ma, al di là, dicevo, di questi aspetti par
ticolari, ai quali noi attribuiamo notevole importanza, il. sindacato è cresciuto e ha coinvolto nella sua crescita fatti più gene
rali di strategia gestionale dell’azienda. Noi rileviamo positivamente questo fenomeno e auspichiamo per l’avvenire dèi Banco di Si
cilia, per il SUO potenziamento, per la sua crescita che sia proprio attorno a questo terreno di incontro che si sviluppino e si intrattengano utili rapporti di confronto nel
l ’interesse della funzione essenziale che il Banco di Sicilia è chiamato ad espletare nel
la vita economica della nostra Regione.
E accingendomi a dire delle cose che pos
sono anche apparire amare all’interno e al
l’esterno di quest’Aula, io sento il bisogno di confermare qui stasera che nel giudizio del Governo la funzione del Banco è una funzione essenziale, è una funzione prima
ria, assolutamente insostituibile per una po
litica di sviluppo e in termini di attualità per una politica di contenimento della reces
sione della nostra Regione. Sviluppo e cre
scita del Banco di Sicilia trovano il Governo della Regione pienamente disponibile e im
pegnato non soltanto nell’ambito di ciò che attiene alle sue competenze specifiche all’in- terno della Regione, ma anche di ciò che può proiettarsi all’esterno della Regione si
ciliana, in un» riferimento più ampio rispetto ai poteri e allo Stato, proprio per la scala nazionale, per, la dimensione nazionale che il Banco di Sicilia, a nostro giudizio, deve sempre più, con passo sempre più sicuro, acquisire in un prossimo avvenire.
Certo, onorevoli colleghi, non sono estra-- nei nel nostro giudizio dei sostanziali motivi di preoccupazione.
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L ’onorevole Corallo, ieri sera, ha accen
nato. a degli episodi che il Governo della Regione, attraverso la diligenza puntuale e costante dell’Assessore al bilancio, ha già ri
velato e che la Giunta di Governo si riserva di valutare in sede collegiale. Intendo rife
rirmi a tutto ciò che riguarda il rastrella
mento dei depositi a tassi sovradimensionati, perchè al di là del fascino esotico che può esservi attorno a certe denominazioni, at
torno alle sigle di determinate organizza
zioni commerciali, non c’è dubbio che questa corsa al rialzo del tasso dei depositi, se non è opportunamente presidiata dal controllo politico che non può essere affidato soltanto all’autorità monetaria, rischia di determinare effetti pregiudizievoli per l’economia della nostra Regione.
E non soltanto, onorevoli colleghi, per quello che è l’aspetto immediato che investe il fenomeno nella sua più contingente espres
sione, Taumento del costo del denaro per l’utente, per il cittadino che è costretto a ri
correre al credito ordinario per, i bisogni più minuti della propria attività economica, an
che come fatto più generale, di compromis
sione e di attenuazione di quella condizione di prestigio che gli istituti di credito deb
bono pur sempre preservare nell’espleta- mento di una funzione che trae la sua ca
ratteristica non soltanto dagli aspetti econo
mici, il credito non è soltanto un fatto eco
nomico, è anche e soprattutto un fatto mo
rale.
Senza dubbio in questa ridda convulsa ed agitata che caratterizza in questi giorni la corsa ai depositanti, attraverso i più dispa
rati accorgimenti, si determinano non soltanto degli effetti di aggravio notevoli, pregiudi
zievoli per le condizioni generali della nostra economia, ma si determinano pregiudizi par
ticolarmente gravi e particolarmente lesivi per la condizione generale aH’interno della quale gli istituti di credito sono chiamati ad espletare la loro funzione.
Io qui desidero confermare, questa sera, che l’essenzialità del ruolo che noi ricono
sciamo al Banco di Sicilia, questo carattere primario della sua presenza all’interno del sistema creditizio della nostra Regione si colloca all’interno di un sistema creditizio plurimo ed articolato, che il Governo della Regione sarà estremamente solerte per im
pedire che determinate manovre possano
comunque turbare, comprimere o comunque condizionare questo carattere essenziale del nostro sistema creditizio. E ’ in questo senso che, a nome del Governo, io assumo un esplicito impegno che va al di là degli aspetti interni di quelli che si proiettano nella vita immediata, nell’espressione contingente della nostra economia e che possono assumere anche il carattère di una grave manovra di drenaggio della liquidità dei nostri istituti di credito medi o minori che verrebbero di fatto a vanificare la capacità di agibilità, della nostra recente legge sul credito.
Onorevoli colleghi, noi rifuggiamo per temperamento, per ciò che di'schivo e forse di solitario può esservi nella personalità di taluno di noi, e quindi non ci esaltiamo al
lorquando qualche rotocalco del Nord, rile
vando implicitamente questo notevole ritor
no di interesse deH’opinione pubblica gene
rale del Paese attorno alle vicende siciliane, parla o meglio scrive con riferhnento ai no
stri atteggiamenti, ai nostri comportamenti, di una nostra, sfida a Carli. Noi non abbia
mo inteso sfidare proprio nessuno, abbiamo inteso difendere e ci ripromettiarno di con
tinuare a difendere le strutture deboli della nostra economia anche perchè, onorevoli col
leghi, i depositi bancari dei nostri istituti coincidono largamente, è bene non dimenti
carlo, con le rimesse dei nostri emigrati; e noi non consentiremo mai che ciò che costi
tuisce il compendio di tanti sacrifici di cit- tadini siciliani, costretti a cercare altrove quello che purtroppo non hanno potuto tro
vare nella teri'a d’origine, un posto di la
voro, possa essere vanificato da una mano
vra di tipo centralistico tendente a travol
gere concretamente l’incisività e l’efficienza dei nostri interventi legislativi ed operativi.
Queste cose, onorevoli colleghi, io ho sen
tito il bisogno di premettere perchè ritengo che sia questo lo sfondo sul quale si inne
sta il dibattito odierno; perchè al di là di questi temi vivi, di questi temi palpitanti che condizionano veramente i poteri reali della nostra autonomia, onorevoli colleghi, noi ci appassioniamo spesso e opportunamente at
torno al terna delle norme di attuazione, as
sumiamo e assumeremo atteggiamenti coe
renti per quanto riguarda un’azione di spinta da imprimere alla definizione di questa an
nosa vicenda del trasferimento di poteri e di funzioni; ma consentite che la situazione
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particolare nella quale l’autonomia è chia
mata a testimoniare, è chiamata ad espri
mere la sua vera, la sua effettiva ragion di essere, è la situazione economica. E in un contesto del genere, per quanto è nelle no
stre possibilità, per quanto attiene aU’im- piego più intransigente e più libero di tutti i mezzi di intervento di cui disponiamo, cer
tamente non consentiremo che delle mano
vre dichiarate o mascherate vanifichino di fatto gli effetti di leggi votate dalla Assem
blea che tanto consenso e tanto riscontro hanno trovato, non soltanto neU’ambito del corpo assembleare ma anche, consentite so
prattutto, nella sensibilità e nelle attese delle nostre popolazioni.
E ’ chiaro, quindi, onorevoli colleghi del Gruppo comunista, che in quésta cornice le questioni che voi ponete, sui modi, sulle for
me, sulle metodologie del rinnovo del Con
siglio di amministrazione del Banco e del- rirfis, conseguentemente, hanno una dimen
sione del tutto accessoria, direi quasi appen
dicolare. Certo non c’è discussione, nulla questio, onorevoli colleglli; non c’è dubbio che la soluzione del problema non possa e non debba subire ritardi ulteriori.
L ’onorevole Corallo ricordava, ieri, che, per esempio, per quanto riguarda rirfis l ’unico Presidente provvisto di pienezza di poteri fu proprio l’avvocato Nino Sorgi, il quale, con molta dignità, assumendo una diversa col- locazione politica rispetto a quella della mag
gioranza di Governo che lo aveva espresso, ebbe a rassegnare subito le dimissioni con una coerenza politica che gli fa certamente onore.
Vi sono' senza dubbio delle urgenze par
ticolari, meno drammatiche, di quelle pro
spettate ieri sera dal collega Corallo perchè esse certamente non passano attraverso la permeazione e la permeabilità del Consiglio di amministrazione che ha ormai esaurito la pienezza del suo mandato; e proprio la vi
cenda recente, la vertenza sindacale, è il dato di riprova più sicuro.
Riteniamo, onorevoli colleglli, che subito dopo la costituzione del Governo della Re
pubblica a conclusione di una crisi di Go
verno che ci auguriamo quanto più possibile sollecita, si possa finalmente definire la so
luzione di questo problema. Credo che il Governo della Regione, onorevole Corallo, per la parte che gli compete, abbia notevol
mente contribuito alla determinazione del quadro generale per potere portare a com
pimento questo atto conclusivo.
Certo, noi ci saremmo presentati a Roma, in una condizione di notevole difficoltà e di palese imbarazzo, laddove non avessimo pri
ma definito le pendenze relative alle nomine degli Enti regionali. Da ciò la pregiudizialità di questo adempimento sul quale in una vi
cenda, non più recentissima, ma certamente non remota ci siamo confrontati vivacemente in quest’Aula, proprio per questo carattere di pregiudizialità che il Governo attribuiva all’adempimento, non soltanto per il fatto in sè, non soltanto per il fatto che discendeva direttamente da una esplicita prescrizione di una legge regionale, ma per un più vasto ri
ferimento rispetto ai più ampi rapporti da intrattenere con lo Stato.
Riteniamo che, peraltro, si siano maturate positivamente nel senso sollecitato dagli in
terpellanti della prima interpellanza, supe
rata dalla mozione e, quindi, dai presenta
tori della mozione, anche delle condizioni esterne, certamente confluenti. Il fatto, cioè, che il Ministro del tesoro recentemente ab
bia provveduto al rinnovo del Consiglio di amministrazione del Banco di Napoli e del- risseimer, cioè a dire di organismi perfet
tamente similari, addirittura gemellari, ri
spetto al Banco di Sicilia e rispetto al nostro Istituto Irfis, costituisce, senza dubbio, un addentellato che noi utilizzeremo nel ruolo di sollecitazione e di spinta decisa, senza riserve, che espleteremo subito dopo la for
mazione del Governo dello Stato.
Siamo così pervenuti, onorevoli colleglli, al tema di maggiore appariscenza della mo
zione dei colleglli comunisti che io mi ostino a non considerare il tema di fondo, dal punto di vista politico, delle iniziative pervenute alfiesame della nostra Assemblea. Intendo riferirmi a questi - strani meccanismi che l’estro, l’inventiva dei colleghi estensori del
la mozione propongono all’Assemblea come modello operativo per venire fuori dairim- passe relativa alle nomine.
Se non ho capito male, si tratterebbe di formulare delle terne o delle rose più vaste di nomi da sottoporre all’Assemblea, non so in quale sede, se in una sede pubblica, in una sede glolaale o nella sede ristretta di una commissione di merito, perchè su que
sta rosa, sarei per dire, si eserciti il tiro
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anche -per una certa complementarità di riferimento.
Onorevoli colleghi, io non riproporrò gli argomenti di sempre perchè la tematica non è nuova. Si può dire che in maniera ricor
rente attraverso dei riferimenti semestrali in questa Assemblea, ci si eserciti attorno a temi di cjuesto genere. Io non ripeterò le cose che sono state dette in altra sede, anche perchè in occasione di un dibattito che io ritengo la più organica occasione in cui questi temi siano stati affrontati, su questi temi-ebbe a fermarsi l’analisi attenta, come sempre incisiva, del Presidente della Regione dell’epoca, l’attuale Presidente del
la nostra Assemblea, l’onorevole Fasino, il quale ebbe a fare il punto del sistema delle competenze intercorrenti fra l’Assemblea e l ’organo esecutivo. Vi furono altri autorevoli interventi, da quello dell’onorevole Lombar
do, all’epoca Presidente del gruppo parla
mentare della Democrazia cristiana, alle ri
petute prese di posizione del collega Capria, Vice Presidente della Regione del tempo, in sede di discussione della legge sugli enti, al collega Saladino, all’epoca Segretario regio
nale del Partito socialista. Vi sono stati degli espliciti pronunciamenti di questa Assem
blea, attraverso la reiezione degli emenda
menti che voi avete proposto in questa di
rezione. Non ripeterò, quindi, le cose che sono state dette, anche perchè forse le ren
derei in malo modo, deformandole, perchè ritengo che un dibattito così diffuso e così reiterato, abbia in fondo esaurito tutto ciò che poteva essere detto o espresso in ordine a tali temi.
Certo, vi è una sentenza della Corte co
stituzionale, alla quale noi ci siamo riferiti per altri effetti, in un altro quadro norma
tivo rispetto a situazioni disciplinate in ma
niera omogenea dalle leggi cornice, dalle leggi statali che regolano in maniera unifor
me determinate materie, attraverso il mec
canismo della elezione, che è cosa ben di
versa dal meccanismo da voi proposto.
Ma proprio per un fatto di apprezzamento della vostra capacità di rivedere le vostre opinioni, onorevoli colleghi e proponenti la mozione...
CORALLO. Perchè non voi le vostre?
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Prima mi ascolti e poi, come io mi auguro, riveda le sue opinioni, onorevole Corallo, proprio per questo riconoscimento che io vi rivolgo.
Stavo per rivolgerle una cortesia, onore
vole Corallo, sono sempre in tempo per revocarla!
Proprio per questo riconoscimento di una vostra elasticità di giudizi a me sembra che voi non avete considerato la peculiarità del caso che ci occupa, perchè la materia delle nomine del Presidente del Banco di Sicilia e del Presidente deH’Irfis, non è di compe
tenza regionale. Entrambe le nomine: la no
mina del Presidente del Banco di Sicilia, la nomina del Presidente deU’Irfis, si rifanno ad un decreto che il Ministro del tesoro emana d’intesa col Governo della Regione siciliana, o meglio...
MARILLI. Lo sappiamo.
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Onorevole Marilli, io non dubito minima
mente della sua capacità e delle sue cogni
zioni in materia agricola, mi consenta di fare una piccola chiosa di carattere giuridico come modestissimo addetto ai lavori. Conto soltanto su una sua brevissima tolleranza!
Che cosa vuol dire tutto questo, onorevoli colleghi? Intanto, per prassi costante, è bene non dimenticarlo perchè si è consumata su questi temi un’esperienza di 28 anni di au
tonomia, l ’intesa si è sempre realizzata sulle proposte del Ministro del tesoro; il che vuol dire che è il Ministro del tesoro che pro
pone il nome o i nomi e il Presidente della Regione, che in una sede riservata ma non clandestina, onorevole Corallo, perchè non bisogna confondere il riserbo con la segre
tezza...
DE PASQUALE. ... di piazza del Gesù!
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Anche! Del resto ognuno ha le sue Botteghe Oscure, onorevole De Pasquale! Del resto, sono edifìci molto vicini, addirittura prospi- eenti.
In una sede riservata, dicevo, ma certa
mente non clandestina, realizza il meccani
smo dell’intesa. E qui mi pare che il vostro meccanismo soffra di una certa astrattezza, perchè anche ad accedere per un momento
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alla vostra mozione, se per avventura sta
sera, sarei per dire « quod deus avertat », la vostra mozione dovesse avere il conforto del
l ’Assemblea regionale e il Governo della Re
gione fosse impegnato a comunicare entro quindici giorni due terne di nomi, una per il Banco di Sicilia e l’altra per l’Irfis, da proporre aU’Assemblea, che valore avrebbe tutto questo, rispetto...
DE PASQUALE. Un grande valore.
BONFIGLIO, Presidente della Regione.
Eh no, onorevole De Pasquale! Al di là del
l’apprezzamento che io ho per la sua opi
nione, il diritto è una realtà oggettiva. Qui la situazione si innesta nell’ambito di una ben precisa cornice di diritto amministrativo;
quand’anche noi consolidassimo queste scelte attorno a delle terne offerte all’Assemblea, per il Banco di Sicilia e l’Irfis, tutto questo non condizionerebbe minimamente la desi
gnazione autonoma del Ministro del tesoro, sulla quale è destinata ad innestarsi l’intesa della Regione siciliana attraverso il raccordo col Presidente della Regione.
Tutto questo al di là dei tempi, onorevoli colleghi, i quindici giorni indicati; tutto que
sto al di là di un fatto essenziale che è com
pletamente sfuggito al modello da voi pro
posto; cioè a dire, siamo in presenza di un atto amministrativo bilaterale nella migliore delle ipotesi, molto più verosimilmente di un atto amministrativo unilaterale del Mi
nistro del tesoro, condizionato all’assenso e quindi all’intesa del Presidente della Re
gione.
Quale sarebbe, onorevoli colleghi, la tutela degli interessi deH’Istituto — ecco il punto politico sul quale io vi prego di riflettere per un attimo, superando posizioni apriori
stiche — al di là della maggiore o minore validità delle scelte, qualora la scelta inve
stisse la più rispecchiata delle personalità, sul piano etico, sul piano deU’honeste vivere, della capacità e delle attitudini tecniche e professionali, laddove alTinterno della Com
missione, una voce sola si levasse a dissen
tire? Come facciamo noi a stabilire all’in
terno di questa sede, che non può che essere una sede pubblica, un clima di cautela, che investe non soltanto dei beni di cui noi non possiamo autonomamente disporre, cioè a dire i beni delle persone investite dal giu
dizio? E non dobbiamo considerare^.-; onore
voli colleglli, l’ipotesi limite; dobbiamo con
siderare le ipotesi auspicabili, le ipotesi che ineriscono a cittadini provvisti della pienezza di titoli intellettuali, morali e professionali, laddove per avventura, una discussione più 0 meno acre, più o meno avvelenata, solle
citata da ragioni particolari e contingenti, comportasse una menomazione della loro po
sizione morale. E non considerate, onorevoli colleghi, come tutto questo refluirebbe nega
tivamente sulla vita interna dell’Istituto di credito, laddove per avventura nell’anlbito di questa ipotesi, che non è un periodo ipotetico di terzo tipo, che è una ipotesi estremamente plausibile per quello che è il volgere normale, direi fisiologico delle cose della politica, in cui la vita di nessuno di noi è esente da contrasti, da dissensi, non dico da giudizi negativi di carattere morale, perchè su questo punto, almeno con grazia di Dio, qualcuno può contare ancora su que
sta riserva che appartiene al proprio patri
monio morale, ma per quanto riguarda il giudizio sulle attitudini, per quanto riguarda il giudizio sulle capacità, per c[uanto riguar
da il giudizio sulle interferenze o sulle pos
sibilità di conflitto, rispetto alla vita dello Istituto, una discussione che non può essere pilotata, che non può essere controllata, che non può essere contenuta, non vedete voi come verrebbe a refluire negativamente sul
la vita dell’Istituto, sulla tenuta dell’Istituto che l’organo politico, - viceversa, è chiamato a garantire; al di là delle ragioni dello Sta
tuto della nostra Regione, che non possono comportare per un Governo che abbia il senso delle proprie ^ responsabilità, fatti di fuga o fatti di abdicazione, rispetto a scelte senza dubbio diffìcili, senza dubbio impe
gnative, rispetto alle quali forse sarebbe una liberazione il ricorso ad altri meccanismi.
Al di là di tutto questo, onorevoli colle
glli, vi è tutto ciò che si proietta nella vita interna dell’Istituto di credito e voi sapete come, nel contesto generale deU’economia, 1 dati psicologici siano dati economicamente valutabili. L ’andamento della situazione di borsa, per esempio, è l ’indice più eloquente di questa verità. Basterebbe una censura sola, basterebbe una riforma sola, basterebbe una insinuazione sola nei confronti di chi non la può contraddire, perchè viene espres
sa e viene resa in una sede in cui non vi e
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lina possibilità di espressione di contraddit
torio, per travolgere e vulnerare gravemente non soltanto la persona immediatamente raggiunta da questa riserva, ma anche e soprattutto l’Istituto alla cui gestione, per avventura, questa persona fosse chiamata.
Ecco perchè, onorevoli colleglli, noi dis
sentiamo; e il nostro dissenso, al di là del calore naturale della mia forma espositiva, anche se pacato, è profondamente convinto.
Noi diciamo no a questa parte della vostra mozione, che ripeto riteniamo avulsa da un contesto generale di problematiche rispetto alle quali abbiamo di già ampiamente, coi fatti oltre che con gli argomenti riassunti questa sera, manifestato concretamente la nostra sensibilità, la nostra disponibilità. E nel dirvi no, vi diciamo che sappiamo be
nissimo di andare incontro all’assunzione di gravi responsabilità. Sappiamo benissimo di dovere tenere conto degli orientamenti e dei giudizi e delle opinioni espressi nelle sedi assembleari e da questo punto di vista forse queste occasioni non sono inutili, non si concludono così meccanicamente con un voto per alzata e seduta che esaurisca la portata di un dibattito.
Senza dubbio, tutto ciò che traspare sul piano degli indirizzi, sul piano delle riven
dicazioni, sul piano dei suggerimenti è qual
che cosa di cui il Governo deve tenere conto, di cui il Governo terrà conto, ma nelle sedi istituzionali in cui è chiamato a espletare la sua funzione, peraltro operando nell’am
bito in cui la dimensione intermedia del nostro istituto, che non è nè vicina nè lon
tana rispetto alla realtà della base sociale, consente di cogliere tutte le reazioni, tutti gli stati d’animo, tutti quei fermenti che scelte di questo tipo fatalmente coinvolgono.
Onorevoli colleghi, io ho concluso tirando rapidissimaniente queste conclusioni che vor
rei rapidamente sintetizzare in una posi
zione di Governo- che consente su tutto ciò che era condivisibile nella mozione dei col
leghi comunisti, ma che dissente, e dissente in maniera convinta, da tutto ciò che non poteva essere condiviso.
Con questo spirito il Governo, e per esso il suo Presidente, si accinge al compito sol
lecitato dai mezzi ispettivi oggi in discus
sione, nella certezza che attraverso il rin
novo del Consiglio di amministrazione del Banco di Sicilia, attraverso il rinnovo del
Consiglio di amministrazione deH’Irfìs, attin
geremo un’altra tappa del nostro comune cammino.
DE PASQUALE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PASQUALE. Signor Presidente, ono
revoli colleghi, opportunamente il Presidente della Regione ha notato che il nostro gruppo parlamentare ripropone costantemente, cioè ripropone come una costante della propria azione politica, il problema acuto, grave, spi
noso, certamente non appendicolare, delle nomine di competenza della Regione, del sistema dei rapporti tra la Regione e i suoi Enti.
Questa annotazione è opportuna perchè noi desideriamo ribadire che questo per noi è un punto decisivo, una questione di fondo del rapporto tra le forze politiche all’interno della Regione siciliana ed anche all’interno dello Stato italiano. Noi abbiamo sempre ri
tenuto e riteniamo, vieppiù confortati dallo andamento dei fatti, che il problema del rinnovo della via pubblica, che il problema della partecipazione del controllo, del siste
ma istituzionale democratico sugli strumenti operativi della vita sociale e della vita eco
nomica, sia uno dei punti fondamentali oggi da risolvere.
Questa non è soltanto una nostra modesta opinione; tutti gli onorevoli colleghi consen
tiranno che ormai nella crisi politica italia
na, che stiamo vivendo, questo è diventato uno dei punti fondamentali, una delle que
stioni di fondo, uno degli aspetti più salienti e più gravi della crisi generale che il Paese sta attraversando. Io non voglio andare molto al di là, ma certamente tutti coloro i quali hanno un minimo di sensibilità per i pro
blemi dello Stato, per i problemi della sua vita, tutti coloro i quali hanno un minimo di preoccupazione per la degenerazione della vita pubblica nel nostro Paese, per la per- meazione degli apparati dello Stato da parte di una serie infinita di tendenze, di gruppi estranei e contrapposti alla vita democratica del Paese, tutti coloro i quali hanno questa coscienza e questa preoccupazione non pos
sono evidentemente attribuire alla nostra
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problematica, al problema su cui noi insi
stiamo un valore secondario e tanto meno hanno il diritto di fare ironia di dubbio gusto su queste questioni che sono fonda
mentali.
Basta pensare, onorevoli colleghi, ai grandi problemi che oggi si pongono nel nostro Pae
se, nei rapporti con i corpi separati dello.
Stato; basta pensare a tutto quello a cui stiamo assistendo, per comprendere che la nostra tematica regionale, anche se è una parte di questo problema, certamente investe il rapporto tra il potere politico ed il potere esecutivo, tra il potere politico e gli organi esecutivi della volontà politica, e democratica del Paese.
La crisi, quindi, ci propone questo pro
blema e ce lo propone, onorevoli colleghi, in modo molto grave, molto drammatico, ce lo propone in termini di sempre accentuata e maggiore gravità. Da questo punto di vista, quindi, non vi è dubbio che il ragionamento che qui è stato fatto dall’onorevole Presi
dente della Regione va senz’altro ribaltato.
E ’ la sua concezione, onorevole Bonfìglio, che noi riteniamo profondamente sbagliata.
La sua concezione di considerare il sistema, l’esercizio concreto, reale del potere come una questione secondaria rispetto ai proble
mi di contenuto, rispetto ai problemi della impostazione generale dei rapporti politico- legislativi.
Questa concezione va ribaltata perchè io sono pienamente convinto, onorevole Bon
fìglio, che nel clima che il nostro Paese, la nostra Regione stanno vivendo, nella si
tuazione che si va determinando, chiunque non riesca ad acc|uisire la portata di questo problema, certamente è destinato a scivolare su questa che non è certamente una buccia di banana, ma un fatto fondamentale su cui è assolutamente necessario avere idee chia
re, avere opinioni precise e comunque ade
guarsi a quelli che sono i problemi che si vanno presentando.
Ècco, quindi, onorevoli colleghi, qual è la nostra opinione. E da questo punto di vista certamente va data una risposta chiara a quelle che sono state le considerazioni ini
ziali fatte dal Presidente della Regione in ordine alla situazione politica siciliana.
Il Presidente della Regione ha iniziato col dire — e di questo noi diamo pienamente
atto, come diamo atto del valore delle pa
role che sono state pronunciate ieri dallo onorevole Presidente dell’Assemblea, in or
dine alla questione dei rapporti politici allo interno della Regione — che noi siamo da
vanti ad un consuntivo positivo dal punto di vista legislativo, ed ha affermato che ini
ziative del tipo di quella che noi abbiamo preso potrebbero farci correre il rischio di disperdere questo patrimonio unitario, a cui tutti abbiamo collaborato.
Ebbene, onorevole Presidente, della Re
gione, onorevoli colleghi, il nostro partito su questa questione ha detto già delle parole estremamente chiare. Noi abbiamo una posi
zione politica, per quanto riguarda questo aspetto, per quanto riguarda il confronto, gii accordi che via via vengono fatti intorno a temi legislativi ■ e intorno a soluzioni con
crete, che ai vari problemi andiamo dando attraverso le leggi; noi, per quanto riguarda questo aspetto, abbiamo preso una posizione di piena responsabilità davanti al Paese, da
vanti alla Sicilia, davanti ai problemi che incalzano e che chiedono una risposta.
Noi abbiamo affermato al nostro congresso regionale, nei nostri documenti, lo ripetiamo c[ui, che questa è per noi una scelta di campo, una scelta di fondo, che non si arre
sta al semplice episodio legislativo, ma che incarna nel semplice episodio legislativo, e nella sua continuità, una politica, una stra
tegia che è la politica e la strategia della unità che noi perseguiamo tra tutte le forze democratiche e autonomiste della nostra Re
gione, hitorno a programmi concreti. E noi diamo lo stesso giudizio che lei dà, onorevole Presidente della Regione; noi diamo un giu
dizio forse anche più penetrante dal punto di vista, forse perchè siamo più liberi di darlo:
e cioè a dire che questo rapporto, per quanto riguarda l’attività legislativa, questa deter
minazione di venire a confronti positivi, di tener conto delle opinioni, delle posizioni, degli interessi di cui è portatrice l’opposi
zione di sinistra, questa disponibilità, questo atteggiamento è un atteggiamento che noi consideriamo positivo e pensiamo che il me
rito certamente va distribuito nei confronti di tutte le forze politiche democratiche di questa Assemblea. Noi pensiamo — ed è, un fatto, una realtà che non può essere nè revocata in dubbio, nè misconosciuta da nes
suno — che l’Assemblea regionale siciliana
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vive su questo rapporto; se questo rapporto positivo non ci fosse, la Regione siciliana sarebbe nella più completa paralisi; non sa
rebbe in grado di dare nessuna risposta, neanche parziale, a determinati problemi che incalzano. E ’ da questo punto di vista che noi rivendichiamo il nostro ruolo, come rico
nosciamo il ruolo di altri, per quanto riguar
da questo aspetto, questo approdo della poli
tica unitaria che noi consideriamo un appro
do importante.
Ma è evidente, e noi lo abbiamo detto, onorevole Presidente della Regione, che pro
prio questo aspetto, questa modificazione nei rapporti politici per quanto riguarda l ’atti
vità legislativa, acuisce gravemente la con
traddizione rappresentata da un sistema di potere, da una vita amministrativa, da una vita esecutiva della Regione, che è contrad
dittoria a questa realtà dei rapporti politici, che è contraddittoria a quella che è la cre
scita civile della popolazione, il desiderio di partecipazione della popolazione alle scelte, anche per quanto riguarda la gestione, anche per quanto riguarda la vita della Regione siciliana nel suo complesso.
Questa contraddizione si acuisce. Più avan
zano i rapporti politici all’interno dell’As
semblea, più il problema di una chiusura, di una ottusità nella gestione del potere amministrativo ed esecutivo, diventa un ele
mento che rischia di deteriorare tutti i rap
porti politici e di impedire la possibilità di andare avanti.
D’altra parte, onorevole Presidente della Regione, se il sistema della gestione ed i princìpi del potere fossero immodificabili, non si spiegherebbe la concretezza, la forza che va assumendo tutta la problematica rela
tiva alla riforma della Regione, alla riforma del suo assetto amministrativo, perchè le leggi possano essere operanti e'perchè i van
taggi che le leggi prevedono arrivino ai loro destinatari.
Voi stessi dite che questo è un problema di fondo oggi nella Regione siciliana e. se voi dite questo è evidente che non si può ironizzare, onorevole Presidente della Re
gione, su quanto ha detto l’onorevole Corallo a proposito di questa questione, paragonan
dola a quello che dicono i giornali di grande tiratura in Sicilia e cioè a dire che ci sareb
bero buone leggi e cattiva amministrazione.
No, su questo non si può ironizzare! Que
sto è il punto essenziale su cui si basa la credibilità dell’intero istituto regionale, la credibilità delle leggi, della funzione demo
cratica dei deputati, dei gruppi e della vita democratica dell’Assemblea. Il blocco che viene rappresentato dalla incapacità, dalla inidoneità, appunto perchè strutturato in modo accentrato, antidemocratico, chiuso, partitico nel senso stretto, nel senso delle conventicole, del deterioramento della fun
zione dei partiti, è il blocco che rappresenta il modo con cui è stata costruita e con cui è cresciuta la Regione siciliana.
Questa è una realtà politica, non può es
sere negata; e noi riteniamo che questo punto .sia decisivo. Se non si cambia questo punto, è impossibile che il rapporto autono
mistico tra la Regione, tra le istituzioni de
mocratiche siciliane e il popolo siciliano cambi.
Vero è, e noi lo riconosciamo, che la pos
sibilità di avere potuto dar vita a certe rea
lizzazioni legislative, e ancor più la possi
bilità di una previsione, in qualche modo prograimiiatica per quanto riguarda la pos
sibilità della spesa, dell’intervento regionale, hanno in certo senso arrestato il discredito della vita regionale; ed è un grande risul
tato; ma è, onorevoli colleghi, onorevole Bonfiglio, un risultato ancora precario, an
cora incerto, ancora esposto ai colpi della gestione autocratica del potere regionale in Sicilia.
Tutto quello che noi andiamo dicendo, onorevoli colleglli, per quanto riguarda là riforma della Regione, il decentramento, lo snellimento, appartiene a questo problema, ed a questo problema appartiene la que
stione delle nomine, la questione, cioè a dire, delle persone che vengono preposte agli enti controllati dalla Regione o comunque in cui la Regione abbia la possibilità di dire la sua parola. Queste nomine devono essere discus
se preventivamente e pubblicamente in mo
do che sia impossibile il verificarsi, di tutto quello che si è verificato attraverso la vostra gestione, attraverso i vostri atti, e attraverso il fare quadrato intorno a questo tipo di gestione del potere.
D’altra parte, onorevoli colleghi, non mi pare che la questione possa essere ridotta a semplice pallino dei comunisti siciliani, i quali tornerebbero continuamente a ripro