Dal vocabolario Treccani :
confine s. m. [dal lat. confine, neutro dell’agg. confinis «confinante», comp. di con- e del tema finire «delimitare»]. 1. a. Limite di un territorio, di un terreno. b. Limite di una regione geografica o di uno stato; zona di transizione in cui scompaiono le caratteristiche individuanti di una regione e cominciano quelle differenzianti: c. naturale, quello che s’identifica, più o meno, con linee prestabilite dalla natura, quali coste, crinali di montagna, fiumi, ecc.; c. politico, quello stabilito per convenzione tra governi, chesepara due organismi politici mediante una linea di confine la quale, quando è possibile, è costituita da una fascia disabitata con funzioni di isolamento: . 2. a. concr. Pietra, sbarra, steccato o altro che segna il confine di un terreno: . b. estens. Limite, termine in genere.
màrgine s. m. (ant. f.) [lat. margo -gĭnis, m. e f.]. – 1. a. La parte estrema ai due lati, o tutto intorno, di una superficie qualsiasi. Anche orlo, bordo. b. In partic., ciascuno dei quattro spazî bianchi che delimitano al suo contorno una pagina scritta o stampata. 2. a. In locuz. particolari: al limite, in una posizione di confine,in una situazione che non è più o non è ancora quella di riferimento; detto soprattutto di individui o gruppi che campano di espedienti, privi di un mestiere o di un’attività regolare, oppure di persone che vivono in uno stato di emarginazione. in merito, con riguardo a qualche cosa, ma relativamente ad aspetti secondarî, in modo non diretto, come aggiunta accessoria, e sim.b. Quantità di tempo, di spazio, di denaro, e di altri valori, superiore a quanto sarebbe strettamente necessario, e quindi tale da costituire una garanzia nell’eventualità di difficoltà impreviste; più genericam., tutto quanto si può considerare in più rispetto a un limite preso come termine di riferimento.
lìmite s. m. [dal lat. limes -mĭtis]. – 1. a. Confine, linea terminale o divisoria. b. letter. Qualsiasi contrassegno (solco, steccato, cippo, ecc.) che ha la funzione di determinare il confine di un terreno.
2. a.In senso più astratto, confine ideale, livello massimo, al disopra o al disotto del quale si verifica normalmente un determinato fenomeno; per es., in geografia e in biogeografia: caso, realizzato effettivamente oppure ipotetico, che si può considerare come modalità estrema di un fenomeno suscettibile di varie situazioni. O, infine, il termine spaziale o temporale o comunque quantitativo che non può o non deve essere superato, o il cui superamento ha per effetto un mutamento di condizioni. b. Sempre con sign. generico, è di uso comune in molte espressioni fig., indica in genere temperanza da ogni eccesso; al contr., eccedere, nel male piuttosto che nel bene); c. Al l. di, come locuz.
prepositiva, al massimo grado, nella misura massima 3. In matematica ...
Soglia s. f. [lat. sŏlea «pianta del piede; suola», con svolgimento semantico prob. influenzato dal germ. swalja (cfr. ted. Schwelle) «soglia»]. – 1. a. Lastra di pietra, striscia di cemento o, più raramente, di legno che unisce al livello del pavimento gli stipiti di una porta o di altri vani d’ingresso. Frequente con il sign. estens. di porta, entrata, ingresso, b. fig. Inizio, principio (cfr. l’uso analogo di limitare1) c. Nel linguaggio dell’edilizia (per analogia con quella del vano della porta), la copertura, generalmente di pietra, del parapetto della finestra, comunem. chiamata davanzale; quando il parapetto è molto largo, o si vuole coprire lo spazio delimitato dagli sguinci e dal parapetto, si dispone dietro la soglia, in prosecuzione di essa o un poco più bassa, la controsoglia, lastra piana di pietra o, più spesso, di legno. 2. Nella costruzione navale, ... 4. In geografia fisica, ... 5. In geologia, ...6. In varie scienze e tecniche, il valore (detto talvolta valore di s. o valore soglia) che un determinato agente o una determinata grandezza deve raggiungere perché si produca un certo fenomeno (detto fenomeno a soglia).
Yoga e margine :
superare il confine ed installarsi nella soglia, perchè è lì che succedono le cose. ॐ
Yoga e attenzione: attenzione al respiro, attenzione alla colonna vertebrale, attenzione agli opposti, ora attenzione al margine. Ogni asana, pranayama e meditazione ci mette di fronte ai nostri limiti, fisici e mentali.
Lo yoga può essere lo strumento per riconsiderarli e ... goderci il viaggio.
COMFORT ZONE = spazio di estrema sicurezza, non ci sono rischi ma nemmeno nuove possibilità (che di per sè sono già un rischio potenziale in quanto sconosciute). Nello yoga è la pratica (asana, pranayama, meditazione) in cui non scopro mai nulla di nuovo, è impossibile farmi male ma anche progredire.
ZONA DI PERICOLO = è uno spazio di estrema insicurezza, dove la possibilità di farmi male è molto alta a causa della mancanza di autoascolto, consapevolezza ed attenzione in generale.
Nello yoga può concretizzarsi come infortunio fisico o disagio mentale e psicologico. In ogni caso impone una sosta ed un periodo di cura prima di riprendere il percorso da dove lo si era lasciato.
COMFORT ZONE PERICOLO - DISAGIO INFORTUNIO
Punto di partenza, ad esempio la mia attuale p o s s i b i l i t à d i inarcamento all’indietro.
Punto di arrivo ideale, ad esempio la possibilità di fare un ponte scendendo dalla posizione eretta .
Percorso, fatto di osservazione, contemplazione ed attenta sperimentazione. E’ la parte interessante, che deve essere goduta (vedi esempio passeggiata in montagna). Comprende una prima scoperta del confine fra comfort zone e zona di pericolo a cui può corrispondere un limite (fisico e mentale) che impone uno stato di esteriorità. Segue un’osservazione (impersonale) del margine che può crearsi e che sicuramente cambia nel tempo e diventa soglia in cui stare, perchè è li che succedono le cose (vedi alba e tramonto). Nasce la possibilità. Ciò necessita di un pizzico di coraggio per avviare una attenta sperimentazione continua. Il frutto nasce dall’assenza di giudizio e pregiudizio in ogni fase (osservazione e contemplazione) unita alla presenza compassionevole (ahimsa). Ciò permette di vivere il paradosso (il limite è ciò che considero tale).
Il lavoro è non attaccamento al risultato, dedizione e volontà (tapas).
Nella meditazione il margine/confine/limite/soglia/ è lo spazio fra un pensiero e l’altro P.S. Se il risultato arriva, godiamoci la festa, se non arriva, anche.
Da CONFINE a MARGINE
Da LIMITE a SOGLIA (possibilità)
Reshape Yourself through the power of the will. The will is the only friend of the Self, and the will is the only enemy of the self. BG 6.5-6
Those who are attached to personal reward will reap the consequences of their actions: some pleasent, some unpleasant, some mixed. But those who renounce every desire for personal reward go beyond the reach of karma. BG 18.12
ESEMPIO
