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Academic year: 2022

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CROAZIA

Qui di seguito il link al sito ICE con gli ultimi aggiornamenti: News dalla rete ITA (ufficio di Zagabria)

Overview: macroeconomia e misure governative adottate Aggiornamento ICE Zagabria, 15 febbraio 2021 Al fine di ridurre la possibilità di un'ulteriore aggravamento del quadro epidemiologico, le Autorità croate hanno prorogato fino al 28 febbraio 2021 le seguenti misure per tutto il territorio nazionale:

• Sospensione di attività per servizi di ristorazione, ad eccezione di alberghi e campeggi. E’ consentito il servizio di consegna a domicilio, il servizio “drive-in” e il ritiro personale davanti all'ingresso della struttura di ristorazione.

• Divieto di organizzare fiere e altre forme di eventi commerciali e turistici nei quali i prodotti vengono venduti o esposti.

• Sospensione di gare e allenamenti sportivi, ad eccezione di quelli relativi alle competizioni nei livelli più alti. Competizioni sportive consentite possono essere svolte soltanto senza spettatori.

• Sospensione di tutti gli spettacoli e gli eventi culturali e artistici organizzati al livello amatoriale, nonché di prove di gruppi amatoriali, compresi i cori.

• Devono essere previsti almeno 4 m2 di superficie netta per ogni persona presente nelle riunioni consentite.

• Obbligo per amministratori di condomini, datori di lavoro e amministratori di enti pubblici di disinfettare regolarmente tutti i locali comuni.

• Nei mezzi di trasporto pubblico non deve essere superato il 40% dei posti disponibili e i vettori sono tenuti a indicare il numero massimo di passeggeri consentito. E’ vietato salire a bordo dei mezzi trasporto pubblici senza mascherina.

• Divieto di organizzare cerimonie nuziali.

• Obbligo di indossare mascherine protettive in locali chiusi nei seguenti casi:

a. Dipendenti e clienti nei negozi al dettaglio;

b. Dipendenti e clienti dei servizi in cui è richiesto un contatto faccia a faccia, come banche, uffici postali, sportelli ministeriali, notaio, cambio valuta, ecc.;

c. Tutti i servizi che richiedono uno stretto contatto (parrucchieri, saloni, ecc.):

d. Conducenti e dipendenti dei veicoli di trasporto pubblico, nonché passeggeri di tali veicoli;

e. Tutti gli operatori sanitari e i visitatori degli ospedali;

f. Dipendenti in uffici in cui non è possibile garantire una distanza fisica di almeno 2 metri l'uno dall'altro;

g. Tutte le persone durante cerimonie religiose e raduni al chiuso;

h. Visitatori di tutti gli incontri sociali e pubblici al chiuso.

• Obbligo di indossare mascherine all'aperto quando non è possibile mantenere una distanza fisica di almeno 1,5 metri.

• Divieto di tutti gli eventi pubblici e le riunioni a cui partecipano più di 25 persone.

• Ai funerali può essere presente un massimo di 25 persone con il divieto di esprimere le condoglianze attraverso un contatto fisico ravvicinato.

• Ad altre cerimonie private può essere presente un massimo di 10 persone appartenenti a 2 nuclei familiari.

• Eventi pubblici, riunioni e cerimonie di ogni tipo possono protrarsi fino alle ore 22.00.

• Obbligo per tutti gli esercizi commerciali di esporre all'ingresso un avviso relativo al numero massimo di clienti che contemporaneamente possono essere presenti nel locale.

• L'orario di lavoro per panifici e esercizi commerciali che vendono prodotti da forno è limitato alle ore 22:00.

• Divieto di vendita di bevande alcoliche dalle 22.00 alle 6.00.

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Le misure epidemiologiche relative al numero massimo di 25 partecipanti e alla limitazione dell’orario fino alle ore 22.00 non si applicano a:

• Spettacoli e rappresentazioni artistiche professionali;

• Proiezioni cinematografiche;

• Mostre in musei, gallerie e altri spazi espositivi.

I datori di lavoro sono obbligati a:

• Vietare l’ingresso al posto di lavoro alle persone con febbre e disturbi respiratori;

• Ridurre il contatto fisico tra i dipendenti;

• Applicare il lavoro abile e il lavoro a turni, qualora possibile;

• Ridurre le riunioni al minimo;

• Arieggiare regolarmente i locali.

Si segnala che in aggiunta o in deroga a quanto sopra stabilito, possono essere previste misure specifiche riferite a singole regioni o aree del Paese. Per conoscere le misure specifiche introdotte a livello regionale o locale, si consiglia di contattare le locali autorità.

Ingresso in territorio croato

Con le misure prorogate da ultimo fino al 28 febbraio 2021, le Autorità croate hanno disposto le seguenti limitazioni relative all’ingresso in Croazia:

1. Le persone provenienti direttamente dai Paesi e/o Regioni dell'Unione Europea, Paesi e/o Regioni dell'area Schengen e Paesi associati all'area Schengen, che sono elencati nella “lista verde” del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie possono liberamente entrare in Croazia. Al valico di frontiera queste persone devono dimostrare di non aver soggiornato nelle aree di transito. Le eccezioni per chi non proviene direttamente dai Paesi e/o Regioni che sono elencati nella “lista verde” del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie sono previste per le seguenti categorie:

a. Operatori sanitari, lavoratori transfrontalieri, distaccati e stagionali, come specificato negli Orientamenti relativi all’esercizio della libera circolazione dei lavoratori durante la pandemia di COVID-19, a condizione che non rimangano nel territorio nazionale o fuori dal territorio nazionale per più di 12 ore;

b. Alunni, studenti e stagisti che si spostano quotidianamente all'estero, a condizione che non rimangano nel territorio nazionale o fuori dal territorio nazionale per più di 12 ore;

c. Marittimi e lavoratori nel settore dei trasporti, compresi i conducenti di veicoli merci anche in transito;

d. Personale diplomatico, personale di organizzazioni internazionali, nonché persone chiamate da organizzazioni internazionali la cui presenza fisica è necessaria per il funzionamento di tali organizzazioni, personale militare, agenti di polizia, personale di protezione civile e personale umanitario, nell'esercizio delle loro funzioni;

e. Persone che viaggiano per urgenti motivi familiari o di lavoro, compresi i giornalisti nell'esercizio delle loro funzioni;

f. Passeggeri in transito, con obbligo di lasciare il territorio nazionale entro 12 ore dall'ingresso;

g. Persone che viaggiano per urgenti motivi di salute.

2. Le persone provenienti direttamente da tutti gli altri Paesi e/o Regioni dell'Unione Europea, Paesi e/o Regioni dell’area Schengen e Paesi associati all'area Schengen, non compresi nel punto 1., possono entrare in Croazia presentando l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR nelle ultime 48 ore oppure effettuando il tampone all'arrivo in Croazia e sottoponendosi all’autoisolamento prima di ricevere l’esito negativo. Nel caso in cui non sia possibile effettuare il tampone, il periodo previsto per autoisolamento è di 10 giorni.

3. I cittadini dei Paesi dell'Unione europea, Paesi dell’area Schengen e Paesi associati all’area Schengen e i membri delle loro famiglie, nonché i cittadini dei Paesi terzi ivi residenti a lungo termine, se provengono dai Paesi terzi, possono entrare in Croazia presentando l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR nelle ultime 48 ore oppure effettuando il tampone all'arrivo in Croazia e sottoponendosi all’autoisolamento prima di ricevere l’esito negativo. Le eccezioni si applicano alle seguenti categorie:

a. Operatori sanitari, ricercatori nell’ambito sanitario e professionisti dell'assistenza agli anziani;

b. Lavoratori transfrontalieri;

c. Personale nel settore dei trasporti;

d. Personale diplomatico, personale di organizzazioni internazionali, nonché persone chiamate da organizzazioni internazionali la cui presenza fisica è necessaria per il funzionamento di tali organizzazioni, personale militare, agenti di polizia, personale di protezione civile e personale umanitario, nell'esercizio delle loro funzioni;

e. Passeggeri in transito;

f. Persone che viaggiano per motivi di studio;

g. Persone che viaggiano per urgenti motivi personali/familiari, motivi di lavoro o motivi legati ad un altro interesse economico e non si trattengono nella Repubblica di Croazia per più di 12 ore.

4. Le persone provenienti direttamente dai Paesi elencati nell'Allegato I della Raccomandazione (UE) 2020/912 del Consiglio relativa alla restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’UE, possono entrare in Croazia se non manifestano segni di malattia e se non hanno avuto un contatto stretto con una

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persona ammalata. Al valico di frontiera queste persone devono dimostrare di non aver soggiornato nelle aree di transito.

5. I cittadini dei Paesi terzi che non sono menzionati nei punti precedenti possono entrare in Croazia soltanto se appartengono alle seguenti categorie:

a. Operatori sanitari, ricercatori nell’ambito sanitario e professionisti dell'assistenza agli anziani;

b. Lavoratori transfrontalieri;

c. Personale nel settore dei trasporti;

d. Personale diplomatico, personale di organizzazioni internazionali, nonché persone chiamate da organizzazioni internazionali la cui presenza fisica è necessaria per il funzionamento di tali organizzazioni, personale militare, agenti di polizia, personale di protezione civile e personale umanitario, nell'esercizio delle loro funzioni;

e. Passeggeri in transito;

f. Persone che viaggiano per motivi di studio;

g. Marittimi;

h. Persone che viaggiano per urgenti motivi personali / familiari, motivi di lavoro oppure hanno un altro interesse economico.

Le persone appartenenti alle categorie di cui ai punti g. e h. che hanno intenzione di trascorrere più di 12 ore nel territorio nazionale possono entrare in Croazia presentando l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR nelle ultime 48 ore oppure effettuando il tampone all'arrivo in Croazia e sottoponendosi all’autoisolamento prima di ricevere l’esito negativo.

Le persone provenienti dal Regno Unito e dalla Repubblica del Sudafrica al momento dell’ingresso in Croazia sono soggette alle seguenti restrizioni:

• Devono presentare l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR nelle ultime 48 ore;

• Devono sottoporsi alla misura di autoisolamento per il periodo di 14 giorni.

Tali persone possono ridurre il periodo di autoisolamento se, non prima del settimo giorno di isolamento e a proprie spese, si sottopongono al tampone per SARS CoV-2 effettuato tramite il metodo PCR in un istituto autorizzato e ricevono l’esito negativo.

6. Le persone che entrano in Croazia per motivi umanitari legati agli aiuti alle aree colpite dal sisma (Contee di Sisak e Moslavina, Zagabria e Karlovac) possono entrare in Croazia, previo consenso dell’Unità di Crisi della Protezione civile della Repubblica di Croazia, senza obbligo di presentare l’esito negativo al tampone per SARS CoV-2 e senza obbligo di autoisolamento.

Secondo quanto riportato dalle analisi di Eurostat di lunedì 14 dicembre sulla produzione industriale, la Croazia ha registrato una crescita annuale tra le più alte tra gli Stati membri dell’UE e pari al 2,8% per il mese di ottobre 2020, dopo aver subito una riduzione dell’1,1% a settembre. Gli indicatori mostrano come gli Stati appartenenti all’Unione Europea abbiano in media registrato una diminuzione nella produzione industriale su base annua del 3,1% ad ottobre, preceduta dal forte calo di settembre, pari al 6,3%.

L’Agenzia croata per le PMI, le innovazioni e gli investimenti (HAMAG BICRO), in collaborazione con il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile, ha annunciato il lancio di un nuovo ciclo di “prestiti Covid” al fine di sostenere finanziariamente le PMI coinvolte nelle restrizioni del Governo e colpite dalla crisi innescata dal coronavirus. I prestiti individuali potranno arrivare ad un massimo di 380.000 kune (ca.

50.700 euro), con un tasso di interesse agevolato dello 0,25%. Il pacchetto di assistenza, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), ha un valore totale di 1,3 miliardi di kune (ca.173.000 euro) e sarà disponibile fino al 31 dicembre 2020 o fino a quando i fondi non saranno esauriti, secondo quanto riporta un comunicato stampa dell’HAMAG BICRO. Il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile sta invece avviando delle modifiche alla Legge sui sussidi agli investimenti, prorogando di un ulteriore anno la scadenza prevista di tre anni per la realizzazione di progetti che coinvolgono tutti quegli investimenti iniziati dopo il 12 marzo 2017 che hanno avuto difficoltà finanziarie a causa della pandemia.

Il Primo Ministro Andrej Plenković ha presentato il nuovo pacchetto di misure finanziarie volte ad assistere il settore privato e tutte quelle imprese costrette a sospendere temporaneamente o parzialmente le loro attività a causa delle restrizioni introdotte dal Governo contro la diffusione della pandemia da coronavirus (COVID-19). Il nuovo pacchetto di assistenza, ha riferito il Premier vale 2,1 miliardi di kune (ca.

280 milioni di euro) e comprende sussidi per gli stipendi dei lavoratori, la copertura parziale dei costi fissi e finanziamenti per un valore totale di 1,3 miliardi di kune (ca. 1 73 milioni di euro) attraverso i cosiddetti

“prestiti COVID”. Ha sottolineato che il Governo ha già aiutato 107.000 aziende e preservato 630.000 posti di lavoro, versando sussidi salariali per un totale di 7,4 miliardi di kune (ca. 987 milioni di euro). Il Capo del Governo ha poi dichiarato che verranno stanziati altri 320 milioni di kune (ca. 43 milioni di euro) per il sussidio di 4.000 kune (ca. 533 euro) a lavoratore, che quindi continuerà a rimanere in vigore per tutte

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quelle aziende che saranno costrette a chiudere durante il periodo delle restrizioni. Inoltre, il Governo coprirà parzialmente anche i costi fissi per tutti quei settori interessati dalle nuove norme anti Covid -19 qualora questi registrino a dicembre un calo dei ricavi del 60% o più rispet to allo stesso mese del 2019. Il costo totale del nuovo pacchetto di misure si aggirerà quindi intorno ai 2,1 miliardi di kune (ca. 280 milioni di euro)

L'Ufficio statale di statistica (DZS) ha pubblicato il 30 novembre i dati sulla produzione industriale per la Croazia nel mese di ottobre 2020, che hanno mostrato una crescita mensile del 2,9% rispetto a settembre e un aumento annuo del 2,8% rispetto a ottobre 2019, nel frattempo, la produzione in dustriale a ottobre "è aumentata di quasi il 3% annuo", prima crescita anno su anno registrata dopo 11 mesi consecutivi di calo. I dati sulla crescita della produzione di ottobre 2020 pubblicati da DZS mostrano che gli aumenti su base annua sono stati registrati in due dei cinque settori, con i beni intermedi che hanno registrato la crescita maggiore dell'8,6% nei 10 mesi del 2019, mentre la produzione di beni strumentali è cresciuta del 7,9%.

Tuttavia, si sono verificati cali annui del 7,7% nei beni di consumo, del 2,9% nei beni di consumo non durevoli e di un calo dell'1,9% nella produzione di energia.

Il 30 novembre si è tenuta a Zagabria la quarta sessione plenaria del Comitato di coordinamento dei Ministri di Croazia e Italia, copresieduta dal Ministro degli Esteri Gordan Grlic Radman e dal suo omologo italiano Luigi Di Maio durante la quale i ministri hanno firmato un Dichiarazione congiunta che propone misure specifiche volte a rafforzare la cooperazione bilaterale in aree di reciproco interesse - mentre durante l'incontro bilaterale è stata prestata particolare attenzione alla protezione del mare Ad riatico, i due ministri hanno discusso la dichiarazione di zone economiche esclusive su entrambi i lati del Mare Adriatico, così come la loro disponibilità ad “avviare i colloqui sulla delimitazione delle due zone”.. “L'Italia ha avviato l'iter legislativo relativo alla dichiarazione della zona economica esclusiva, e lo ha annunciato anche da parte croata. Questo è nell'interesse comune [di entrambi i paesi], perché serve a proteggere il mare Adriatico, e sono felice di dire che abbiamo già discusso la delimitazione tra le due zone oggi, e questo rafforzerà ulteriormente la nostra cooperazione in futuro ", Ha commentato Di Maio per i giornalisti

Durante la conferenza tematica svoltasi presso la Camera di Commercio della Croazia lunedì 23 novembre 2020, il segretario dell’Ufficio nazionale centrale per lo sviluppo della società digitale della Croazia (https://rdd.gov.hr/) e’ intervenuto sull’argomento della trasformazione digitale, sottolineando che: “la trasformazione digitale non e’ solo una tecnologia; essa cambia il modello di attività, crea nuovi valori e avviene in primis nella mente delle persone; inoltre si tratta di un tema orizzontale che penetra in tutte le sfere della società”. Per la Croazia si pianifica lo sviluppo digitale in tre ambiti: econom ico, della pubblica amministrazione e della vita dei cittadini (in smart cities), perseguendo con la trasformazione digitale una miglior efficienza e profittabilità in special modo nel settore privato. Nella bozza della Strategia nazionale di sviluppo 2030, infatti, come direzione di sviluppo numero 3, e’ identificata la transizione verde e digitale, stabilendo per la Croazia come obiettivo per l’indice DESI (indice di digitalizzazione economica e sociale, adesso pari a 47,6 - ventesimo posto nell’UE) di essere nel 2030 pari alla media europea (che nel 2020 e’ di 52,57). La Croazia vanta più di 120 progetti di digitalizzazione realizzati e in corso, tra questi: e -Cittadino, e- Attività (che facilita ai soggetti economici il rapporto con la pubblica amministra zione, diminuendo costi e tempi), e-Moduli e, particolarmente significativo per il mondo imprenditoriale, la piattaforma per i servizi on line della Camera di Commercio della Croazia. Questo progetto si e’ concluso di recente e permette agli imprenditori l’utilizzo di 8 servizi on line (e-finanziamenti, e-deleghe, e-membro, e-legislazione, e-fiere, e- inizio attività, e-informazioni economiche ed e-educazione). L’obiettivo perseguito e’ lo sviluppo ulteriore del settore IT come ramo strategico dell’industria locale e la creazione di precondizioni che permettano l’aumento della partecipazione del settore IT nel PIL croato al 10%.

La Commissione Europea (CE) ha pubblicato il documento riguardante le previsioni economiche d'autunno e il PIL croato dovrebbe diminuire del 9,6%, un calo tra i peggiori tra gli Stati membri, superato solo da Spagna (- 12,4%) e Italia (-9,9%), su una media UE del -7,4%. Secondo la Camera di Commercio croata (HGK), la previsione della CE sulla ricaduta del prodotto interno lordo della Croazia è stata quindi

"significativamente maggiore" rispetto a quella aspettata dal Ministero delle Finanze della Repubblica croata (8%). Per favorire misure volte a sostenere occupazione e imprese, il deficit di bilancio della Croazia, a causa del forte rallentamento dell'economia, dovrebbe attestarsi al 6,5%, portando il debito pubblico della Croazia all'86,6% del PIL corrente, anche se il rapporto dovrebbe ridursi nel 2021 (82,4%) e nel 2022 (81,7%), grazie ad un miglioramento delle finanze pubbliche. Il dato per il 2020 resta inferiore alle attese della CE di quest'estate (- 10,8%) e, nonostante la recessione economica causata dalla situazione epidemiologica, la crescita della disoccupazione è stata minore ( -1,4%) rispetto gli altri Stati UE, evitando la perdita di posti di lavoro in massa e allineandosi quest'anno, al tasso di disoccupazione medio dell'Unione Europea (7,7%) e che entro il 2022 dovrebbe essere inferiore al 7%. La Commissione Europea

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prevede poi che la Croazia comincerà la ripresa nel 2021, con una crescita del PIL intorno al 5,7% (contro il 7,5% previsto dalla CE quest'estate), tornando appena nel 2022 ai valori antecedenti la crisi (3,7%). In questo senso, fondamentale nella crescita dell'economia croata sarà la ripresa dei suoi principali partner commerciali, ma soprattutto l'utilizzo dei fondi messi a disposizione dall'UE, favorendo gli investimenti e i consumi privati, con un miglioramento nelle entrate del Governo. Il tasso di inflazione infine dovrebbe scendere allo 0,1% per poi raggiungere l'1,5% entro il 2022, secondo quanto dichiarato dalla Commissione nelle sue previsioni.

I partecipanti alla conferenza digitale dal titolo “European Recovery Plan”, organizzata da Jutarnji list in collaborazione con la Commissione Europea (CE) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che comprendeva, tra gli altri, il Commissario Europeo per l'Economia Paolo Gentiloni, Vicepresidente della BEI Il presidente Dario Scannapieco, il direttore del dipartimento del Mare Adriatico Miguel Morgado, il capo unità della task force per il recupero e la resilienza della CE responsabile per la Croazia Elis a Roller, il vice primo ministro e ministro delle finanze croato Zdravko Maric e il capo dell'ufficio della BEI a Zagabria Anton Kovacev concordano sul fatto che il fondo di recupero Next Generation EU (NGEU) è una grande opportunità per la Croazia da utilizzare entro i prossimi quattro o cinque anni per un recupero relativamente rapido dalla crisi del coronavirus (COVID-19). Gentiloni ha sottolineato nel suo discorso che la Croazia sarà il beneficiario relativamente più grande dell'NGEU, con solo sussidi d estinati e per un totale di 6 miliardi di euro, che è circa l'11% del PIL croato. Gentiloni nel suo discorso ha anche elogiato i progressi della Croazia da quando è diventata membro dell'Unione europea (UE) nel luglio 2013, sottolineando che il recente ingresso nel meccanismo di cambio (ERM II), che è la fase finale prima dell'introduzione dell'euro, è il risultato di quel progresso. Gentiloni ha però avvertito che utilizzare i soldi non sarà un compito facile, aggiungendo che circa il 50% di quei fondi deve andare a progetti digitali e verdi.

La presidente della Commissione europea (CE) Ursula von der Leyen ha annunciato durante un'intervista il 16 novembre per HRT di proprietà statale che dal 17 novembre la Croazia avrà accesso a 500 milioni di euro di fondi stanziati dal sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione . Nel frattempo, il primo ministro Andrej Plenkovic ha commentato ai giornalisti che i fondi dell'Unione europea (UE) sono una grande opportunità per l'ulteriore sviluppo della Cr oazia, ma ha anche avvertito che è necessario mantenere le conoscenze e competenze dei lavoratori per permettere alle aziende di acquisire nuovi ordini.

L’11 novembre, durante la settimanale sessione del Consiglio nazionale per l’introduzione dell’euro, è stato approvato il "Piano nazionale per lo scambio della kuna con l'euro", attraverso il quale la Repubblica di Croazia si impegnerà ad introdurre l’euro come moneta ufficiale il 1° gennaio 2023. Il documento strategico, preparato dal Governo assieme alla Banca nazionale croata (HNB), dovrebbe essere adottato dal Governo entro la fine del 2020 Primo Ministro Plenković che ha presieduto la riunione, ha poi dichiarato ai giornalisti, che per soddisfare i criteri di convergenza del trattato di Maastricht ed entrare nell’eurozona sarà necessario il “Piano di scambio nazionale”. Ha quindi aggiunto che la priorità, in questo momento, è mantenere il rapporto debito/PIL della Croazia al di sotto del 3%. Il Premier ha quindi affermato, che oltre ai criteri da soddisfare, per entrare nella zona euro, il Paese sarà obbligato ad attuare un piano di azione volto a migliorare la propria posizione in quattro aree chiave: prevenzione del riciclaggio di denaro, il miglioramento del clima imprenditoriale, la migliore gestione nel settore pubblico e il rafforzamento del sistema giudiziario.

Lo State Bureau of Statistics (DZS) ha pubblicato il 9 novembre i dati preliminari di import-export per i primi 9 mesi del 2020. In termini di euro, le esportazioni di merci croate sono state pari a 10,6 miliardi di EUR nei primi nove mesi del 2020, inferiori del 6,2% su base annua e le importazioni allo stesso tempo sono diminuite dell'11,4% a 16,75 miliardi di EUR e il deficit del commercio estero è stato di 6,1 miliardi di EUR. Le esportazioni di merci dalla Croazia verso altri membri dell'UE nei primi nove mesi di quest'anno hanno totalizzato 7,4 miliardi di euro, ovvero il 3,8% in meno rispetto all'anno precedente, e allo stesso tempo le importazioni in Croazia da altri membri dell'UE sono ammontate a 13,4 miliardi di euro, ovvero il 12% in meno rispetto all'anno precedente.

Negli stessi primi nove mesi del 2020, le esportazioni di merci croate verso paesi extra UE sono ammontate a 3,2 miliardi di EUR o 11,3% in meno su base annua e le importazioni in Croazia da paesi non UE nello stesso periodo sono state pari a 13,4 miliardi di EUR o il 12% in meno rispetto a un anno prima. Il 9 novembre anche l'Ufficio statale di statistica (DZS) ha riportato i dati corretti di import-export per i primi otto mesi del 2020. In termini di euro, le esportazioni sono diminuite del 7,6% a 9,3 miliardi di EUR e le esportazioni sono state inferiori del 12% a 14,85 miliardi di EUR. — con un deficit del commercio estero di 5,6 miliardi di euro.

Sulla base dei dati dell’Ufficio di statistica croato riferiti ai primi 7 mesi del 2020, l’Italia è il secondo partner commerciale della Croazia dopo la Germania. Il valore dell’interscambio bilaterale ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro e ha rappresentato il 12,52% del totale dell’interscambio commerciale croato. L’Italia e’ il

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secondo mercato di sbocco dell’export croato (con un valore delle esportazioni croate verso l'Italia di oltre 1 miliardo di euro nei primi 7 mesi del 2020) ed e’ anche il secondo paese fornitore dopo la Germania, con 1,7 miliardi di euro importati in Croazia dall’Italia nei primi 7 mesi del 2020.I principali prodotti esportati dalla Croazia in Italia nel primo semestre 2020 sono stati: abbigliamento, legno e sughero, cereali, macchin ari elettrici e apparecchi, prodotti medicinali e farmaceutici, pesci e derivati. I principali prodotti importati dall’Italia sono stati: petrolio e derivati, abbigliamento, ferro e acciaio, macchinari industriali ed elettrici, prodotti in metallo.

Il Capo del Governo Andrej Plenković assieme al ministro del Lavoro Josip Aladrović hanno presentato in una conferenza pubblica le nuove misure con l’obiettivo fondamentale di preservare i posti di lavoro contro le ripercussioni negative della crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Tali misure includono l’aumento del sostegno mensile per i lavoratori costretti a lavorare meno in conseguenza della pandemia e l’introduzione di un sostegno crescente in base al calo del fatturato dell’impresa e in funzione al numero dei lavoratori. I beneficiari saranno inoltre esentati dal versamento dei contributi per tali importi. Il costo stimato di tali misure va dai 300 ai 350 milioni HRK (ossia dai 40 ai 46 milioni di euro circa) e saranno valide da ottobre fino alla fine dell’anno.

Durante la riunione del Governo presso la Biblioteca Universitaria il Premier Plenković ha evidenziato che gli indicatori economici per il terzo semestre segnalano una ripresa. Il PIL registrato nel 2020 dovrebbe scendere di 8 punti, una percentuale minore di quella prevista inizialmente, secondo quanto dichiarato dallo stesso Capo di Governo. Plenkovic ha sottolineato che la stagione turistica è andata oltre le aspettative del Governo, permettendo una situazione migliore per quel che riguarda le entrate fiscali. Inoltre, ha ricordato che si sta registrando un maggiore flusso di fondi europei destinati all’assistenza contro la pandemia del coronavirus, menzionando lo strumento finanziario Next Generation EU, con circa 6 miliardi di euro a fondo perduto e 3,6 miliardi di euro sotto forma di prestito. Ha evidenziato che, secondo le stime e sulla base dell’analisi dei risultati dei negoziati, nei prossimi 10 anni, il denaro a disposizione della Repubblica di Croazia nell’ambito del Fondo di solidarietà dell’UE raggiungerà i 683 milioni, arrivando a toccare un importo totale di 24,2 miliardi di euro se si sommano tutti i contributi UE che la Croazia prevede di ricevere. Riguardo alle stime di crescita per il 2021 e il 2022, ha affermato c he è previsto un aumento del PIL rispettivamente del 5% e del 3,4%.

Lo State Bure of Statistic (DZS) ha annunciato un calo record del 15,1% del prodotto interno lordo per il secondo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il calo risulta essere più elevato rispetto al previsto, 13,9%. Volendo fare un confronto con la storia in termini di peggior performance economica per il Paese, possiamo dire che il più grande calo del PIL fino ad oggi è stato dell'8,8% registrato nel primo trimestre del 2009, all'inizio della crisi finanziaria globale.

I dati DZS mostrano che i consumi delle famiglie sono diminuiti del 14% nel secondo trimestre, mentre gli investimenti sono diminuiti del 14,7% . Le esportazioni di merci sono diminuite del 10,6%, con le esportazioni di servizi, tra cui il turismo, che hanno sofferto di più, con un calo record del 67,4%. Le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 28,1%, riferisce VECERNJI LIST. Nel primo trimestre di quest'anno, a differenza della maggior parte dell'Unione europea (UE), la Croazia è riuscita a evitare una recessione economica, con un rallentamento della crescita del PIL solo dello 0,4%.

Notizie settoriali Aggiornamento ICE Zagabria, 15 febbraio 2021

La Croazia, alla fine di gennaio 2021, ha firmato un Accordo di intenti con la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) finalizzato al supporto di progetti chiave energetici, di sviluppo sostenibile e climatici in Croazia. Questo accordo prevede lo sviluppo continuativo di operazioni congiunte negli ambiti: infrastruttura per la produzione e trasmissione di energia elettrica, produzione di energia da fonti rinnovabili, misure per un'energia pulita, efficienza energetica, ristrutturazione degli edifici e mob ilità verde. La BEI fornirà supporto al Ministero dell’economia e dello sviluppo sostenibile per attività di primaria importanza nel settore energetico e climatico quali lo sviluppo del Piano nazionale energetico e climatico. La Croazia e la BEI collaboreranno al fine di ottimizzare l'utilizzo delle opportunità offerte dai programmi dell’UE: Invest UE, il Piano verde dell’Europa e il Fondo per una transizione giusta. Il ministero dell’economia e dello sviluppo sostenibile della Croazia ha sottolineato che la Croazia condivide pienamente l’obiettivo dell’UE di ridurre l’emissione di CO2, evidenziando che in tale ottica e' stata adottata anche la nuova Strategia energetica che prevede la decarbonizzazione, l’aumento dell'efficienza energetica, lo sviluppo dell e fonti rinnovabili, il miglioramento della circolazione di merci e persone e lo sviluppo dell’agricoltura.

La Commissione Europea (CE) ha annunciato il 26 gennaio di aver approvato sovvenzioni per un totale di 2,9 miliardi di euro a 42 progetti individuali in 12 stati membri nell'ambito del suo progetto "European Battery Innovation" per lo sviluppo di nuovi sistemi di batterie per veicoli elett rici (VE) - e una delle società che riceveranno questo finanziamento è il produttore croato di veicoli elettrici sportivi Rimac

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Automobili. Il CEO e fondatore di Rimac, Mate Rimac, ha commentato la selezione della sua azienda, affermando che "siamo orgogliosi di partecipare a un progetto così importante e completo". Ha anche ricordato che la sua azienda ha creato quasi 1.000 posti di lavoro in Croazia, in un settore che la CE riconosce come strategicamente importante per l'UE e ha anche osservato che i veic oli elettrici e i sistemi di batterie sono l'industria del futuro, che ha già un impatto importante su le economie dei paesi leader del settore. Le sovvenzioni CE hanno lo scopo di porre fine alla dipendenza e superare la Cina nello sviluppo dei veicoli elettrici e la strategia si concentra sui sistemi di batterie per veicoli elettrici. Non è ancora noto l'importo complessivo che Rimac Automobili riceverà dalla borsa di studio, in quanto sarà resa pubblica nel prossimo periodo. Insieme a Rimac Automobili nel gruppo "Battery Systems" ci sono le case automobilistiche Tesla, BMW, Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e la società austriaca di sviluppo di motori elettrici AVL. Un comunicato stampa del governo ha rilevato che 12 membri dell'UE hanno preparato congiuntamente il progetto. "Il progetto è stato preparato congiuntamente da Croazia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia e durerà fino al 2028 - il partner croato diretto del progetto è la società Rimac Automobili". Il progetto in cui sarà coinvolta Rimac Automobili è per lo sviluppo di nuova tecnologia delle batterie, dall'estrazione mineraria alla raffinazione delle materie prime, lo sviluppo di nuove tecnologie, la produzione di celle e pacchi batte ria e il loro riciclaggio, mentre gli altri tre segmenti ricevono sovvenzioni in questo progetto sono materiali avanzati, celle della batteria e il segmento di attività di riciclaggio e sostenibilità. "Questo tipo di progetto, come investimento in ricerca, sviluppo e innovazione, si inserisce nella strategia nazionale di sviluppo e sarà cofinanziato dai fondi strutturali e di investimento europei - si stima che 1.400 nuovi posti di lavoro saranno creati entro il 2029 e approfondire il pool di conoscenze attraverso la cooperazione con le università, compreso il finanziamento di dottorandi e la creazione di nuovi programmi educativi, nonché un accesso più facile per le giovani aziende tecnologiche agli ecosistemi di batterie ", ha affermato il ministro dello s viluppo regionale e dei fondi dell'Unione europea (UE) Natasa Tramisak, e ha assicurato che il progetto CE ha il pieno sostegno del governo.

Il 26 gennaio il Ministero degli affari marittimi, dei trasporti e delle infrastrutture, la società di rete ferroviaria di proprietà del governo HZ Infrastruktura e l'Agenzia centrale croata per le finanze e gli appalti (SAFU) hanno firmato congiuntamente il 26 gennaio un accordo sull'assegnazione di sovvenzioni per ammodernare e rendere più sicura la ferrovia -attraversamenti stradali e pedonali. in Croazia per un costo totale di 208,7 milioni di kune (circa 28 milioni di euro) finanziato per l'85% dall'Un ione europea (UE) e per il 15% dal bilancio statale. Il ministero ha spiegato che il progetto comprende in tutta la Croazia un totale di 94 incroci strada-ferrovia e un passaggio pedonale-ferroviario che saranno modernizzati e resi più sicuri riducendo il numero di incidenti stradali in questi incroci. Il comunicato stampa del Ministero ha identificato i valichi inclusi nel progetto come quelli che servono un alto livello di traffico misto pedonale -veicolare, di cui la maggior parte si trova nelle contee di Bjelovar-Bilogora, Pozega-Slavonia, Osijek-Baranja, Virovitica- Podravina e Varazdin . Oltre ad equipaggiare tutti i 95 attraversamenti con apparecchiature automatiche di sicurezza e segnalazione che utilizzano illuminazione a LED e allarmi acustici, per 7 9 di questi attraversamenti saranno installate anche barriere di attraversamento aggiuntive. Secondo il comunicato stampa del ministero, questo è il 68esimo progetto nel settore dei trasporti che è stato aggiudicato attraverso uno stanziamento dei Fondi strutturali e di investimento europei (SIE) per il programma operativo Competitività e coesione (OPCC) e il valore totale di tutti i progetti appaltati fino ad oggi da questo programma sono ammontati a 18 miliardi di HRK (circa 2,41 miliardi di EUR), di cui l'UE ha finanziato 12 miliardi di HRK (circa 4,9 miliardi di EUR).

“Autocesta Zagreb-Macelj”, l’impresa per la costruzione e gestione dell’omonima autostrada, in questi giorni dovrebbe ottenere il permesso di localizzazione per ulteriori opere di costruzi one sul tratto Đurmanec-Macelj di 3,7 Km. I lavori secondo i piani dovrebbero iniziare il prossimo autunno. Il valore stimato del progetto, candidato per il finanziamento con il fondo per la ripresa dell’EU, e’ di 70 milioni di euro. Dei 3,7 Km del tratto solo 500 m rappresenta corsie stradali, mentre il rimanente sono tunnel e viadotti. Il piu’ lungo tunnel e’ Sveta tri kralja di 1.740 m per il quale e’ necessario scavare un nuovo tubo;

risulta necessario scavare anche un nuovo tubo per il tunnel Brezovica (600 m) e costruire nuovi viadotti:

Šumi (173 m), Puhi (237 m) e Ravninščica (397 m). I lavori dovrebbero durare 2 anni. Questa autostrada e’

di notevole importanza in quanto si trova sul corridoio paneuropeo Xa ed e’ parte dell’autostrada Phyrnska (Norimberga - Graz - Maribor - Zagreb). L'impresa “Autocesta Zagreb-Macelj” e’ di proprieta’ per il 49% del governo della Croazia e per il 51% di Pyhrn Concession Holding di Cologne, il cui proprietario e’ l’austriaca Strabag.

Si e' svolto martedi' 15 dicembre 2020 il Business Forum dedicato alle Infrastrutture, Costruzioni ed Energia in Croazia organizzato dall’Ufficio ICE di Zagabria in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in Croazia e le Associazioni italiane di riferimento: OICE, ANCE ed ANIE. L'evento ha riscontrato un notevole

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interesse tra le imprese italiane dei settori costruzioni, elettronica, elettrotecnica, ingegneria e infrastrutture ferroviarie ed è stato seguito da una platea che è arrivata a oltre 90 partecipa nti collegati in streaming.

Aperto dall'Ambasciatore d'Italia Pierfrancesco Sacco e moderato dalla direttrice dell'ICE -Agenzia di Zagabria, Sandra Di Carlo, il forum ha permesso al pubblico di conoscere i principali progetti infrastrutturali in corso - e pianificati - in Croazia, illustrati da autorevoli rappresentanti delle istituzioni e delle principali società pubbliche del Paese. Sono intervenuti il Segretario di Stato del Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, l'Assistente del Ministro della Pianificazione Territoriale, Edilizia e del Patrimonio statale, il Rappresentante delle Ferrovie Croate, il Direttore dell'Ente per l'Energia Rinnovabile, il Direttore delle Strade Croate, l'Autorità del Porto di Fiume, l'Associazione degli Ingegn eri Civili di Zagabria e le tre più importanti istituzioni bancarie internazionali operanti nel Paese BEI, BERS e Banca Mondiale. Tra i temi piu' specifici, e' stato illustrato il piano di ricostruzione di Zagabria dopo il terremoto del marzo 2020 che ha causato danni per 11 miliardi di € e ha riguardato 25 mila edifici tuttora da ristrutturare. Come testimonianza della riconosciuta e storica presenza italiana nel paese, in conclusione dell'evento, MerMec SpA di Monopoli ha presentato la propria success story, ovvero la recente aggiudicazione della commessa relativa ad un progetto di ammodernamento delle ferrovie croate del valore di oltre 12 milioni di Euro finanziato dalla BERS. Le opportunita' attuali in Croazia si concretizzano nel ciclo di investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture ferroviarie e nel piano di ammodernamento di 750 Km di linee ferroviarie nei prossimi 10 anni, in progetti stradali del valore di 2 miliardi di euro, portuali (quali l'aumento delle capacita' del porto di Fiume) e nello sviluppo del settore delle energie rinnovabili.

Tra dieci anni i veicoli saranno autonomi, collegati in rete, elettrici e condivisi, il che è un'opportunità per la Croazia di creare un nuovo modello di business, ha dichiarato Mate Rimac, proprietario di Rimac Automobili, in una conferenza sull'elettromobilità e la tecnologia delle auto autonome. Durante la videoconferenza, organizzata dal Consiglio Scientifico per lo Sviluppo Tecnologico dell'Accademia Croata delle Arti e delle Scienze (HAZU), Rimac sottolinea che il futuro dell'automobile sta cambiando poiché troppe persone stanno perdendo la vita sulla strada. in grado di ridurre il numero di vittime in incidenti stradali di oltre il 90 percento ", ha affermato Rimac. Ha aggiunto che un robo-taxi potrebbe sostituire 20 veicoli tradizionali. Ha aggiunto che l'automobile C2 Rimac era pronta per la guida autonoma aggiungendo che il potenziale della Croazia non è sufficientemente sfruttato e che la Croazia è uno dei rari paesi europei che non ha una forte industria automobilistica. La conferenza ha anche sentito che, secondo un rapporto dell'associazione europea dei costruttori di veicoli, l'Europa orientale è in ritardo nello sviluppo di infrastrutture per le stazioni di rifornimento di veicoli elettrici. Sono state installate circa 200.000 stazioni di rifornimento accessibili al pubblico ogni 400 milioni di abitanti, il che significa che esiste una stazione ogni 2.000 abitanti. Attualmente ci sono 500 stazioni di rifornimento di veicoli elettrici in Croazia o 1 ogni 9.000 abitanti

La zona logistico-industriale di Kutina è la prima zona di business intelligente in Croazia e offre ai futuri investitori una serie di vantaggi come la tecnologia digitale, l'esenzione dai contributi di utilità e per la gestione dei rifiuti per un periodo di cinque anni. La Camera di Commercio Croata (HGK) ha affermato che la zona si estende per oltre 74 ettari e offre una serie di vantaggi per i futuri investitori. La zona sarà la sede per programma pilota - SMART & KIND – volto alla digitalizzazione delle infrastrutture aziendali, compreso l'Internet of Things tra le altre cose, un software unico per monitorare la gestione aziendale delle infrastrutture e delle risorse cittadine che dovrebbe portare al risparmio energetico, alla digitalizzazione delle informazioni essenziali per gli investitori.

Il 19 novembre 2020, la Ministra per lo sviluppo regionale e i fondi UE della Croazia e il direttore dell'Agenzia centrale per il finanziamento e la conclusione dei programmi e progetti dell'UE, hanno consegnato il contratto per l'erogazione di mezzi a fondo perduto per il progetto "Rivitalizz azione della rete di teleriscaldamento sul territorio della città di Zagabria" all'utilizzatore del progetto HEP - Toplinarstvo d.o.o., impresa pubblica per la produzione e distribuzione di energia termica. Il valore complessivo del progetto è di 92,5 milioni di euro, dei quali 55,60 milioni di euro sono a fondo perduto.

Secondo i dati di Promocija Plus, agenzia di ricerche di mercato, sull’immatricolazione delle auto, la vendita di auto nuove in Croazia nei primi dieci mesi del 2020 è diminuita del 43,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nei primi dieci mesi di quest'anno, in Croazia sono state vendute 31.350 nuove autovetture, ovvero il 43,4% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il marchio di auto nuove più venduto in Croazia nei primi 10 mesi di quest'anno è stata Volkswagen (VW) con 5.046 auto e una quota di mercato di 16,1%, seguita da Skoda, membro della stessa azienda, con 4.312 auto e il 13,8% di quota di mercato, e Renault con 2.706 auto e una quota di mercato dell'8,6%. Seguino le vendite di Dacia, Kia, Suzuki, Hyundai, Peugeot, Toyota e Opel. La maggior parte dei clienti croati, il 56% ha optato per nuove auto a benzina, il 35% ha acquistato diesel, il 6% ha acquistato ibridi, il 2% auto a gas e l'1% ha acquistato auto elettriche

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L’impresa pubblica HŽ Infrastruktura d.o.o. che gestisce lo sviluppo e l’ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria in Croazia, ha assegnato il bando per la fornitura di un nuovo macchinario per la registrazione e analisi dei binari ferroviari all’impresa italiana Mer Mec S.p.A. di Bari. Il valore del contratto è di 12,8 milioni di euro ed è finanziato dalla BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo).

È stato firmato a Zagabria il contratto relativo all'erogazione di finanziamenti a fondo perduto per il progetto

"Rinnovo della flotta di HŽ Putnički prijevoz con nuovi treni elettrici". Con tale contratto verranno messi a disposizione del beneficiario, la società HŽ Putnički prijevoz, fondi per l'acquisto di un totale di 21 nuovi treni a pianale ribassato, di cui 11 destinati al traffico urbano - extraurbano e dieci a quello regionale. Il valore totale del progetto è di poco più di un miliardo di kune (ca. 150 milioni di euro). I costi ammissibili del progetto saranno finanziati con l'85% dell'importo o 880 milioni di kune (ca. 110 milioni di euro) dai fondi dell'UE, ovvero il Fondo di coesione, mentre la parte restante dei fondi sarà fornita attraverso il bilancio dello Stato.Si tratta di una continuazione degli investimenti nelle infrastrutture di trasporto, il cui ciclo di investimenti è di oltre 20 miliardi di kune (2,7 miliardi di euro). Grazie a questo progetto, la HŽ Putnički prijevoz avrà circa il 60 per cento del materiale rotabile rinnovato entro la fine del 2024, ovvero un totale di 32 nuovi treni. Lo scopo dell'intero progetto è accelerare i treni e costruire un moderno sistema ferroviario che affiancherà i sistemi dei paesi europei. Finora, nell'ambito del progetto sono stati acquistati un totale di 12 nuovi treni, la maggior parte dei quali sono in fase di produzione.

Per ulteriori informazioni: Direzione Marketing, Raffaella Peres, marketing.europe@ucimu.it, +39 02 26255258

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