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Dispensa GiGoTec per la lettura veloce

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Academic year: 2022

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Dispensa GiGoTec per la

lettura veloce

A cura di

Gianni Golfera e Giuliano Migliarini

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Introduzione

Dal giorno in cui abbiamo imparato a leggere in modo autonomo, pur avendo appreso una grande quantità di informazioni, a scuola, sul lavoro, e nel tempo libero, il nostro stile di lettura si è mantenuto assolutamente inalterato.

Di fronte ad una tale situazione, potremmo essere portati a pensare, che la lettura sia in realtà un procedimento semplice e spontaneo, dal carattere meccanico, senza nessuna possibilità di modificazione e di miglioramento.

In altre parole, la lettura, secondo molti, consiste nel muovere gli occhi lungo una riga di un testo, pensando contemporaneamente a ciò che si legge.

Leggere, invece, significa relazionarsi in modo molto stretto agli argomenti, imparando a gestire, in tempi sempre più rapidi, le seguenti fasi:

1) Individuazione dei mattoni della comunicazione, cioè dei segni grafici, e successivo riconoscimento delle singole parole.

2) Montaggio delle parole, con relativa costruzione di periodi complessi, caratterizzati da un elevato valore significativo.

3) Interazione tra le conoscenze pregresse e quanto si sta leggendo;

durante la comprensione del testo, avviene una vera e propria decifrazione del messaggio e di tutti i dettagli, che possono essere definiti come elementi di prova a supporto delle singole tesi di carattere generale.

4) Assimilazione: si tratta del fondamentale processo di interiorizzazione di quanto è stato letto, in modo tale da poter essere riprodotto in forma molto diversa da quella nella quale è stato presentato. Grazie all’assimilazione, noi siamo in grado di riferire nozioni di vario genere, senza dover ricorrere alla ripetizione di un testo parola per parola (cosa peraltro facilmente realizzabile utilizzando il metodo di memorizzazione Gigotec).

Dobbiamo inoltre segnalare le notevoli differenze che esistono in funzione

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comprendere, un trattato di matematica, si presenta con una forma ed un contenuto molto diverso rispetto ad un romanzo.

Quindi se a scuola ci è stato insegnato il procedimento della lettura, in seguito nessuno si è preso cura di noi, per dimostrarci come la nostra mente sia di fatto capace di leggere ad una velocità molto superiore a quella di solito utilizzata, e come questo abbia delle drammatiche conseguenze sia dal punto di vista quantitativo (numero di parole lette al minuto), che qualitativo (capacità di comprensione).

Qualche lettore si domanderà, a questo punto, perché è possibile leggere più velocemente senza cadere vittima di inevitabili cali di comprensione, anzi incrementando in misura massiccia la nostra capacità inferenziale?

La chiave per poter rendersi conto di quanto accade a livello cerebrale, consiste nel prendere in esame quello che, in gergo tecnico, viene chiamato tempo differenziale. In altre parole, durante una normale lettura, si verifica una notevole differenza tra la velocità con cui l’occhio riconosce le singole parole, e la capacità di recepimento ed elaborazione dei dati nel cervello.

Per dimostrare quanto sopra affermato, possiamo dire che durante la lettura siamo in grado di scorrere circa 125-150 parole al minuto, mentre il cervello è capace di elaborarne più di 1000; la differenza tra le parole lette e quelle elaborate è chiamata tempo differenziale, ed è quindi di circa 850 parole al minuto. Questo parametro tecnico riveste una particolare importanza, in quanto, più lentamente si legge, maggiore sarà il tempo differenziale, che sarà riempito dal fenomeno della distrazione mentale.

Per comprendere meglio quello che si è appena detto, proviamo ad immaginarsi ciò che ci potrebbe capitare nella preparazione di un esame universitario, incontrando durante la lettura, la parola mare; con grandissima probabilità, questo termine provocherebbe in noi una diramazione mentale, facendo scattare ricordi di piacevoli vacanze passate in riva al mare, con risultati sull’apprendimento che il lettore può facilmente immaginare.

La soluzione ottimale consiste nell’aumentare la velocità di lettura e di conseguenza la capacità di comprensione.

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Cap. 1 - Fattori che condizionano il rendimento della lettura

1.1 - Abitudini di lettura

Questa caratteristica dipende da una sorta di specializzazione del lettore, conseguita e maturata nel corso degli anni, in funzione della modalità con cui ci è stato insegnato a leggere, e successivamente in relazione alla tipologia dei testi più frequentemente letti o studiati.

Uno studente abituato ad approcciare con un testo tecnico – scientifico, tende a sviluppare uno stile di lettura adatto a quel determinato modello, tentando di riprodurlo in maniera inalterata al variare della materia trattata.

Succede quindi frequentemente, che uno studente legga con la medesima velocità, con le stesse pause di riflessione, rileggendo più volte una determinata porzione di testo, la dimostrazione logico – matematica della teoria della Relatività di Albert Einstein, ed un quotidiano o una rivista di attualità.

Per evitare tutti questi problemi, si rende necessario sviluppare una vera e propria scienza della lettura, che consenta di utilizzare in modo dinamico le nostre capacità mentali, in perfetta sintonia con le esigenze intrinseche di ciascun testo.

1.2 - Regressioni

Con questo termine, si intende la tendenza del lettore inesperto a tornare indietro con lo sguardo, per rileggere porzioni di testo già affrontate in precedenza; come si può facilmente comprendere, è questa una delle cause più importanti che determina la diminuzione del ritmo di lettura.

Una lettura ottimale, prevede un avanzamento continuo senza regressioni; questa regola ammette, come unica eccezione, il caso in cui si renda necessario memorizzare un testo parola per parola, o una formula matematica o chimica nella sua interezza, e più in generale per qualunque

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1.3 - Movimento delle labbra

Si tratta di una abitudine estremamente deleteria, che viene acquisita durante il periodo in cui si impara a leggere in modo scolastico. In tale fase, infatti, dobbiamo cominciare imparando a riconoscere il significato di ciascun simbolo grafico, leggendo ad alta voce, e solo in seguito, passare alla fase di componimento delle singole lettere in parole. Possiamo notare, come il lettore sia in grado di riconoscere le singole lettere con velocità sempre crescente, ma nonostante ciò, continui spesso a pronunciare i vocaboli ad alta voce anche in età adulta.

In presenza di una simile e pesante sovrastruttura, la velocità di lettura non può essere incrementata in alcun modo, dal momento che si legge alla medesima velocità con cui si parla. Considerando che un buon oratore non supera le 100 parole al minuto, e nelle normali conversazioni possono essere riferite circa 150 – 200 parole al minuto, si deduce come i lettori che muovono le labbra siano di fatto vincolati ad un ritmo di lettura decisamente inferiore alle potenzialità del nostro cervello.

Quale può essere un rimedio per risolvere questo problema? Un semplice metodo consiste nel tenere tra le labbra un oggetto leggero, quale ad esempio una matita o una penna, in modo da inibire meccanicamente il movimento labiale. Il principale problema che può insorgere in questa fase, riguarda i possibili movimenti della lingua, la quale, tende in maniera quasi inconscia, a compensare il mancato movimento delle labbra, pronunciando le parole a bassissima voce, a cui può essere più o meno associata, la vibrazione delle corde vocali.

Contro tutta questa serie di effetti collaterali, occorre intervenire con una grande forza di volontà, perseverando sino all’ottenimento del nostro obbiettivo: leggere senza alcun movimento labiale.

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1.4 - Pronuncia mentale

La pronuncia mentale, trae le sue origini dalle stesse cause già ampiamente spiegate, in relazione al movimento delle labbra.

Si tratta in effetti, di una lettura parlata che si produce a livello cerebrale, senza essere accompagnata da nessun movimento labiale. Anche questo fenomeno, pur essendo classificabile nella maggior parte dei casi, come un difetto di lettura, può risultare di una certa utilità nell’apprendimento alla lettera, e più in generale, dove sia richiesta una perfetta comprensione e raffigurazione per immagini, di tutte le variabili ritenute significative. In tutti i casi in cui è sufficiente apprendere per concetto, e quindi memorizzare un determinato contenuto, per poi riferirlo in forma parafrasata, occorre inibire la pronuncia mentale.

Il migliore antidoto, consiste nell’aumento della velocità di lettura;

infatti quando si legge superando le 300 – 400 parole al minuto, il lettore ha solo la sensazione di pronunciare le parole che sta guardando, mentre la lettura mentale è scomparsa ipso facto. Questo è un metodo indiretto risolutivo, che dimostra come la velocità di lettura del cervello sia di gran lunga superiore rispetto a quella della pronuncia.

Un ulteriore procedimento, che esige un maggiore impegno personale, consiste nell’aumentare l’interazione tra il lettore e il testo, ricorrendo ad una strategia di tipo diretto. Si tratta di un processo di sintesi mentale, che prevede la possibilità di effettuare delle pause di riflessione, dopo aver letto ed individuato le idee principali sviluppate nell’ambito dei capoversi, allo scopo di eseguire un rapido riepilogo, esprimendo il proprio giudizio attraverso una breve espressione; quando diciamo breve, intendiamo anche una sola parola, che può riassumere il punto di vista critico del lettore, di accordo o di disaccordo, attribuendo un significato estetico più o meno elevato. Questo metodo di lettura, richiede un notevole sforzo iniziale, ma divenuto un’abitudine, ripagherà ampiamente, permettendo di raggiungere velocità di lettura doppie o triple (700-800 parole al minuto), rispetto

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Questa attività mentale, aumenta considerevolmente la capacità di concentrarsi e di memorizzare. Quando la mente è così impegnata, non c’è più spazio nè tempo per la pronuncia mentale.

1.5 - Movimenti errati del corpo

Ci sono molti lettori inesperti, che pensano di poter leggere con profitto in ogni situazione o contesto; non c’è niente di più lontano dalla verità.

Esiste una stretta relazione tra il corpo e la mente (che rappresenta il fondamento di molte discipline orientali che hanno come scopo il riequilibrio dei flussi energetici); per concentrarsi e leggere in modo attivo si rende necessario eliminare tutte le tensioni a livello fisico, onde evitare pericolosi cali di attenzione. È da evitare nella maniera più categorica, la posizione di lettura supina sul divano, o sopra il letto, tenendo in mano il libro (tanto peggiore con l’aumento del peso del volume), sottoponendosi così ad una elevata tensione muscolare, che oltre ad aumentare la fatica fisica, favorisce l’accumulo di sangue a livello delle braccia, portando ad un inevitabile, quanto veloce disturbo della capacità di comprensione.

Preferiamo non commentare le abitudini di alcuni studenti, che si accingono ad apprendere sdraiati a pancia in giù, tenendo il libro molto vicino agli occhi o addirittura per terra, preparandosi così ad un Buon sonno!!!

Prima di iniziare una lettura proficua, sarà indispensabile prestare attenzione alle seguenti condizioni esterne:

1) Ambiente di lettura: dovrà trattarsi di un luogo privo di rumori e sufficientemente isolato da ogni possibile distrazione.

2) Condizioni ambientali: temperatura piuttosto fresca (16-19 C°), per mantenere vigile l’attenzione; evitare l’impiego di un sottofondo musicale.

3) Illuminazione: durante le ore giornaliere, la luce non dovrà mai essere diretta, ma provenire preferibilmente da sinistra, con una orientazione contraria se si è mancini. L’impiego della lampada, deve garantire, oltre alle suddette condizioni,

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l’illuminazione con luce diffusa sia del testo che di tutta la scrivania, allo scopo di evitare un pericoloso gioco di luci ed ombre.

4) Sedia e posizione del corpo: occorre utilizzare una sedia regolabile in relazione all’altezza del tavolo, ed in generale, a circa 60 cm dal suolo. La sedia deve altresì permettere di mantenere la schiena perfettamente eretta, evitando qualsiasi posizione che possa indurre tensione muscolare, o al contrario, induca un eccessivo stato di rilassatezza.

I lettori esperti, muovono solo gli occhi, mantenendo nel contempo rilassati tutti i muscoli del corpo, per ridurre sia la fatica fisica che quella psichica.

Per favorire un corretto movimento oculare, si consiglia di ricorrere ad un leggio, in modo da mantenere il testo perpendicolare rispetto allo sguardo.

1.6 - Struttura dei testi

Il lettore che non è in grado di riconoscere la tipologia dello scritto, incontra inevitabilmente delle grosse difficoltà nella lettura, in quanto non riesce a distinguere in breve tempo, quali siano le parti più importanti e quelle puramente accessorie: in poche parole, ha problemi ad analizzare e suddividere il testo in modo gerarchico.

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comprensione delle singole frasi, e rischiando di trascurare quelle a più elevato valore cognitivo.

Il lettore esperto, invece, riesce a cogliere a colpo d’occhio il rapporto gerarchico tra le idee principali, può scremare il testo di tutti gli elementi ritenuti secondari, ottenendo una visione generale che funge da vera e propria chiave di lettura, consentendo in seguito, di procedere speditamente ad eventuali approfondimenti. Per ottenere questo obbiettivo, alleneremo i nostri occhi alla percezione simultanea di lunghe porzioni di testo.

L’ottenimento dei migliori risultati nella lettura veloce, risulta fortemente condizionato, dalla nostra motivazione; bisogna evitare in tutti i modi l’atteggiamento passivo, ricordando che non si può leggere con profitto, con la medesima disposizione mentale, con cui spesso si assiste ad un programma televisivo di scarso interesse. Chi desidera leggere velocemente e in modo professionale, deve essere attento e non può certo cominciare una determinata lettura, aspettandosi che sia il suo contenuto a suscitare il proprio interesse; quando ciò si realizza, spesso abbiamo già perso molte delle parti più importanti.

A questo riguardo, sconsigliamo di applicare la lettura veloce troppo vicino ai pasti principali, ed anche la sera tardi; infatti la persona che legge in un orario durante il quale si può generare un certo stato di sonnolenza, tende a favorire una pericolosa associazione tra l’attività del leggere e quella ben più rilassante del dormire. In altre parole, si può verificare che l’io dell’individuo voglia dormire mentre legge, portando rapidamente il rendimento della lettura ad un livello tale da non giustificare in nessun modo il proseguimento di questa attività. Ma non è tutto; una volta che si è innescato un simile riflesso condizionato, la mente, anche durante il giorno, tende a predisporsi in uno stato di leggero torpore, appena si decide di iniziare a leggere. Non è certamente questa la migliore premessa per applicare la lettura veloce con profitto!

Un potente strumento in grado di focalizzare l’attenzione sul soggetto della lettura, permettendo di riattivare le conoscenze pregresse, è la tecnica dell’Anticipazione, sviluppata da René Descartes, il grande filosofo e matematico francese, meglio conosciuto col nome di Cartesio, oltre tre

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