PER I NOSTRI COLLABORATORI FEBBRAIO 2021
Previdenza
Calma e sangue freddo
Stage presso il
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Plattner?
Dai un’occhiata all’ultima pagina per scoprirlo!
Cosa significa aver fegato?
Tu ne hai? E la Posta?
Coraggio?!
Tutto quello che devi sapere per preparare la
pensione
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Che coraggio!
Andres Methfessel, conducente AutoPostale, campeggia tutto l’anno e fa immersione
nei laghi montani. Uno stile di vita che necessita coraggio.
Ed è proprio il coraggio, insieme alla forza, alla determinazione, alla velocità e alla propositività,
una delle priorità della nuova cultura della Posta.
Cos’è per te il coraggio?
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Foto: Tom Huber
Sommario
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Cosa significa «avere coraggio»? Partire per un’escursione invernale senza aver studiato prima il percorso da seguire, come ha fatto la mia collega?
Oppure scendere con una barca rattoppata un fiume impetuoso in Laos, come ho fatto io qualche anno fa? O ancora immergersi nelle acque scure e gelide di un lago di montagna, come fa Andres Methfessel, conducente AutoPostale? La definizione di coraggio è molto soggettiva. E dove si colloca precisamente il labile confine tra coraggio e incoscienza?
Come avrai capito, in questo primo numero del nuovo giornale del personale approfondiremo il tema del «coraggio». Per lo svizzero medio, la vita di Andres Methfessel sembra un’avventura incredi- bile che richiede una grossa dose di coraggio. Ma anche nella vita di tutti i giorni o nel mondo del la- voro ci vuole coraggio. Scopri cosa significa coraggio per te (cfr. pagina 10)! E qual è l’atteggiamento della Posta nei confronti del coraggio? Nella cultura di domani il coraggio è un valore importante. Vai a pagina 12 e 13 per saperne di più.
Anche noi iniziamo il 2021 in modo nuovo, sfrontato, diverso e coraggioso. Il giornale del personale ora si intitola «Pmag» e riserva una miriade di sorprese.
Siamo curiosi di sapere se siamo riusciti a conciliare vecchio e nuovo. Cosa ne pensate? Buona lettura!
Il coraggio di
percorrere nuove strade
Sostenibili...
... dalla macchina da cucire al riciclaggio: gli abiti postali
Previdenza
Qual è la situazione delle nostre
pensioni? Cosa posso fare?
Stage
Un giorno insieme alla nostra redattrice in prima linea
nel serivizio clienti
Rubrica
Mettere in ordine o leggere la corrispondenza? Qual è la scelta del nostro editorialista Max Küng?
Post-it
Lea Freiburghaus, caporedattrice
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26
18 36
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Voto alle donne
La testimonianza della figlia di quella che fu la prima donna a votare
p E molto altro ancora!
Foto: Franca Pedrazzetti, Lena Schläppi, Isabelle Favre
Editoriale
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Testo: Sandra Gonseth Foto: Tom Huber
Priorità
4
Coraggio?!
Andres Methfessel di coraggio ne ha da vendere. Nel tempo libero, il conducente di AutoPostale fa immersioni in gelidi laghi di montagna e vive in campeggio tutto l’anno. Il coraggio è una caratteristica richiesta anche nella nuova cultura della Posta. In quanto collaboratore, dovrai assumerti maggiore responsabilità individuale e imparare dagli errori. Che tipo di coraggio possiedi?
Scoprilo a pagina 10!
Testo: Sandra Gonseth Foto: Tom Huber
Andres Methfessel con l’attrezzatura da sub sulla riva del lago Walen.
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Il grigionese vive in un autopostale di montagna Mercedes Benz riconvertito (LP 913, anno 1969) parcheggiato in un camping di Coira.
on posso di certo farci le capriole», dichiara Andres Methfessel riferendosi al poco spazio a disposizione nel suo autopostale riconvertito.
Su uno dei tre fornelli sta bollendo il sugo, il riscaldamen- to ausiliario a gasolio ronza pacifico fra sé e sé e in un ac- quario un paio di pesci ornamentali nuotano in cerchio.
L’autopostale è lungo otto metri e largo 2,30, ha una pan- ca ad angolo con tavolo e un letto. È stata installata anche una doccia, ma il conducente di autopostali grigionese la usa di rado. Dato che si è accampato nell’angolo più re- moto del camping di Coira, in un piccolo tratto di bosco, dovrebbe trasportare l’acqua da una parte all’altra, ma è troppo faticoso. Soprattutto in una mattina di gennaio come questa, quando fuori c’è mezzo metro di neve. Un record per Coira. Andres Methfessel preferisce utilizzare quindi gli impianti sanitari del campeggio. E a volte va a mangiare anche al piccolo ristorante del camping, che però al momento è chiuso a causa del coronavirus.
In viaggio dietro al volante
Andres ha comprato il vecchio autopostale dopo che i coinquilini hanno lasciato uno dopo l’altro l’apparta- mento da tre che condividevano. Dato che gli piace ar- rangiarsi, ha costruito da solo il suo piccolo apparta-
N
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“Pensano che sia
uno
svitato”
mento con impianto solare sul tetto. Il suo posto preferito è al volante. «Quando sono al volante, so di essere davvero in viaggio». Con il suo veicolo, Andres Methfessel è già stato in Africa e in Scozia.
Anche per lavoro siede dietro al volante di un Auto- Postale. La tratta che preferisce è quella che va da Coira a Bellinzona. Una linea turistica che conduce attraverso il San Bernardino e in cui in inverno capita anche di montare le catene da neve. Gli piace l’idea dell’autobus turistico perché gli permette di raccontare aneddoti della storia della regione. Dei romani che già ai loro tempi l’avevano attraversata o degli spiriti che la abitano. E i turisti sono affascinati da questi racconti.
«Ai locali non devo raccontare aneddoti, perché sanno già tutto», dice ridendo Andres, originario di Arosa. Gli piace il contatto con le persone, motivo principale per cui guida autopostali. «Altrimenti potevo anche andare a lavorare nei campi», afferma senza giri di parole.
Il coraggio di lasciare andare
Contrariamente ai modernissimi autopostali, il suo veicolo d’epoca ha ancora bisogno di qualche accorgi- mento per partire. E a lui piace. Ha svolto un apprendi- stato per la navigazione sul Reno, dove ha lavorato per dieci anni. Allora ci volevano quattro giorni per arrivare a Rotterdam, adesso invece ne bastano tre. Quando era marinaio, ha anche imparato a cucinare per un intero equipaggio. Oggi gli piace di più cucinare qualcosa all’aperto sul fuoco. Spesso con la sua compagna, che vive in un appartamento a Coira. Come reagisce la gente al suo stile di vita? «Pensano che sia uno svitato», afferma divertito. Tuttavia molti dicono anche che vorrebbero vivere come me, ma non
riescono poi a farlo davvero perché non hanno il coraggio di lasciare andare le cose.
Sebbene la solitudine invernale non gli dispiaccia, apprezza anche quando il campeggio riprende vita nei mesi estivi. Non ha mai avuto
brutte esperienze con i turisti. Spesso gli capita di scambiare qualche chiacchiera con loro. Alcuni sono anche sub e insieme esplorano il mondo subacqueo dei laghi di montagna grigionesi. La scarsa luminosità è la sfida più grande. Di solito però si immerge da solo.
Come oggi. Dato che tutti gli accessi ai laghi di monta- gna sono innevati, ha scelto il lago di Walen, che attra- versa prima con il suo gommone Zodiac.
Con sé ha sempre la fotocamera. «In solitaria posso concentrarmi completamente sulla fotografia e non devo fare attenzione a qualcun altro», racconta.
Il rischio è calcolabile. «Se sei disciplinato e non ti immergi più a fondo per trovare soggetti migliori,
è meno pericoloso di un giro in moto attraverso dieci passi di montagna». Per lui il vero coraggio è quello civile. Aiutare qualcuno che sta soffrendo.
Ancora molti progetti in mente
Ha imparato a fare immersioni 30 anni fa quando era impiegato in un’impresa di opere idrauliche. Ad ogni immersione porta con sé tre bombole. Rimane sott’acqua dai 30 ai 60 minuti e si immerge fino a 40 metri di profondità, il limite assoluto per chi pratica questo sport. Il mondo subacqueo del lago di Walen è cambiato molto: «Ci sono molti meno pesci di prima, in particolare il pesce persico è quasi scomparso»,
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“Il mio posto
preferito è al volante”
Nella maggior parte dei casi, il conducente di AutoPostale si immerge da solo e porta sempre con sé una fotocamera. Il mondo subacqueo dei laghi di montagna grigionesi è ricco di pesci, granchi e rocce.
afferma dispiaciuto. Gli impianti di depurazione non riescono a filtrare tutti i prodotti non biodegradabili.
Una volta in questo lago ha vissuto un’esperienza al car- diopalma: nei pressi di una sporgenza di roccia ha perso completamente l’orientamento perché non aveva rego- lato bene la bussola. Per fortuna, con calma e concen- trazione è riuscito a cavarsela. Questo tipo di esperienze lo motivano a prepararsi ancora meglio la volta succes- siva. Andres Methfessel ha un grande progetto: vuole fare immersioni in tutti e cento i laghi di montagna gri- gionesi. Venti li ha già esplorati. Si tira la muta oltre la vita, chiude la zip, posiziona la maschera e la bombola, mette le pinne e scompare nell’oscurità del lago.
Andres Methfessel (56)
Cresciuto ad Arosa, dopo un apprendistato come marinaio per la navigazione del Reno e dieci anni trascorsi sul fiume lavora dapprima in un’impresa
di opere idrauliche e successivamente come condu- cente di autocisterne. Da due anni è conducente presso AutoPostale. Gli piace viaggiare, preferibilmente
al volante. La sua grande passione sono le immersioni nei laghi di montagna. Vive in un camping
di Coira in un autopostale fuori servizio da lui trasformato e adattato.
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“Il coraggio civile:
quello è il vero
coraggio per me”
Cor aggio: che tipo sei? Sul la vor o punti sulla sicur ezza o ami corr er e dei rischi? Per te è important e che il tuo dat or e di la vor o sia inno vativ o? Qual è la tua opinione sulla cultur a dell’ err or e in un ’azienda ? Impari dai tuoi err ori o sei dell’ opinione che gli err ori si commettano solo laddo ve manca una buona pianificazione ? Con quest o t est scoprir ai che tipo di cor aggio possiedi nella tua vita pr of essionale.
SìNo Gli errori si commettono se manca una buona pianificazione.AMI CORRERE DEI RISCHI? QU AL È L ’APPR OCCIO ALLA CUL TURA DELL ’ERR ORE NELLA TU A AZIEND A?
CO SA NE PENSI DELL ’INNO VAZIONE IN UN’IMPRES A? A udacia Forza int erior e N ient e paur a da vanti agli ostac oli
Immagine: Doreen Borsutzki Copyright: port-neo GmbH, basato sullo studio Sotomo 2018Responsabilità e sicur ezza
AMI OL TREP ASS ARE I TUOI LIMITI? PRENDI DE CISIONI US ANDO L ’INTUIZIONE?
RISPONDI DEI TUOI PR
OPRI ERR ORI?
Dagli errori si impara. Sì, ma solo nella mia zona di comfort.
Il mio istinto è il mio migliore consigliere. Preferisco basarmi su fatti e cifre.
Solo quando è inevitabile.
Sì, è importante fungere da modello. Tipo
01
Tipo02
Tipo03
Tipo04
Chi non risica, non rosica.
Preferisco la stabilità e la sicurezza.Per me le innovazioni sono essenziali. Chi si ferma è perduto. Per te, il coraggio ha soprattutto a che fare con l’audacia. Questo vale, tra l’altro, anche per gran parte della popolazione svizzera. Ti piace testare i tuoi limiti, sei aperto/a all’innovazione e in generale ti descriveresti come una persona amante del rischio. Di per sé queste sono buone qualità, basta fare attenzione a non scottarsi con questo atteggiamento in situazioni rischiose.
Avere coraggio non significa per forza mostrare agli altri imprese straordinarie. Per te è più importante difendere i tuoi valori. Appartieni alla categoria di persone che si distinguono per la propria forza interiore, il proprio carattere e atteggiamento. Facci affidamento, anche quando le cose si fanno difficili. Per te, avere coraggio significa abbandonare la propria zona di comfort e superare le paure. Ti affidi più ai tuoi sentimenti interiori che alla percezione che gli altri hanno di te. Conserva questo approccio, ma non avere paura di rischiare: il coraggio può aprirti anche nuove possibilità.
Preferisci andare sul sicuro, essere cosciente delle tue responsabilità e pianificare in anticipo, piuttosto che trovarti di colpo di fronte a un disastro per decisioni prese in modo spontaneo. Ciò apporta calma e costanza in un’azienda. Tuttavia, un’impresa deve anche essere in grado di evolversi e a volte solo un investimento la separa dal passo successivo.
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Cor aggio: che tipo sei? Sul la vor o punti sulla sicur ezza o ami corr er e dei rischi? Per te è important e che il tuo dat or e di la vor o sia inno vativ o? Qual è la tua opinione sulla cultur a dell’ err or e in un ’azienda ? Impari dai tuoi err ori o sei dell’ opinione che gli err ori si commettano solo laddo ve manca una buona pianificazione ? Con quest o t est scoprir ai che tipo di cor aggio possiedi nella tua vita pr of essionale.
SìNo Gli errori si commettono se manca una buona pianificazione.AMI CORRERE DEI RISCHI? QU AL È L ’APPR OCCIO ALLA CUL TURA DELL ’ERR ORE NELLA TU A AZIEND A?
CO SA NE PENSI DELL ’INNO VAZIONE IN UN’IMPRES A? A udacia Forza int erior e N ient e paur a da vanti agli ostac oli
Immagine: Doreen Borsutzki Copyright: port-neo GmbH, basato sullo studio Sotomo 2018Responsabilità e sicur ezza
AMI OL TREP ASS ARE I TUOI LIMITI? PRENDI DE CISIONI US ANDO L ’INTUIZIONE?
RISPONDI DEI TUOI PR
OPRI ERR ORI?
Dagli errori si impara. Sì, ma solo nella mia zona di comfort.
Il mio istinto è il mio migliore consigliere. Preferisco basarmi su fatti e cifre.
Solo quando è inevitabile.
Sì, è importante fungere da modello. Tipo
01
Tipo02
Tipo03
Tipo04
Chi non risica, non rosica.
Preferisco la stabilità e la sicurezza.Per me le innovazioni sono essenziali. Chi si ferma è perduto. Per te, il coraggio ha soprattutto a che fare con l’audacia. Questo vale, tra l’altro, anche per gran parte della popolazione svizzera. Ti piace testare i tuoi limiti, sei aperto/a all’innovazione e in generale ti descriveresti come una persona amante del rischio. Di per sé queste sono buone qualità, basta fare attenzione a non scottarsi con questo atteggiamento in situazioni rischiose.
Avere coraggio non significa per forza mostrare agli altri imprese straordinarie. Per te è più importante difendere i tuoi valori. Appartieni alla categoria di persone che si distinguono per la propria forza interiore, il proprio carattere e atteggiamento. Facci affidamento, anche quando le cose si fanno difficili.
Per te, avere coraggio significa abbandonare la propria zona di comfort e superare le paure. Ti affidi più ai tuoi sentimenti interiori che alla percezione che gli altri hanno di te. Conserva questo approccio, ma non avere paura di rischiare: il coraggio può aprirti anche nuove possibilità.
Preferisci andare sul sicuro, essere cosciente delle tue responsabilità e pianificare in anticipo, piuttosto che trovarti di colpo di fronte a un disastro per decisioni prese in modo spontaneo. Ciò apporta calma e costanza in un’azienda. Tuttavia, un’impresa deve anche essere in grado di evolversi e a volte solo un investimento la separa dal passo successivo.
I collaboratori devono essere coraggiosi?
“Ovviamente! Utilizzate cuore e mente, mettete in discussione le cose, esprimete le vostre idee, anche col rischio di fallire. Solo così si
aprono nuove strade.”
Roberto Cirillo, direttore generale
della Posta
Martin Wegmüller, responsabile Stato maggiore Servizi
di comunicazione
Martina Eissing, responsabile Sviluppo del personale
La nuova strategia
della Posta è coraggiosa?
“Sì, perché con la nuova strategia puntiamo a settori di mercato nuovi e coraggiosi, ma anche su realtà consolidate.
In entrambi i casi, saranno necessari cambiamenti e ciò richiede coraggio da parte di tutti noi.”
La nuova strategia della Posta parte dai nostri punti di forza ed evidenzia ulteriori ambiti nei
quali dobbiamo migliorare in futuro. Diamo nuovi contributi,
affrontando i conflitti con più coraggio e
promuovendo determinazione
e propositività.
La nuova c ultura della Post a
Che ruolo ha il coraggio per il futuro della Posta?
“Lo sviluppo della Posta richiede spirito imprenditoriale
nell’ottica di tutti i
nostri clienti e delle loro esigenze che cambiano.
Solo così possiamo costruire la Posta di domani. Ciò richiede coraggio e fiducia
nel percorso comune per assumere il nostro ruolo di motore di
una Svizzera moderna.”
Testimonianze raccolte da: Sandra Gonseth
Priorità
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Lorenz Wyss, responsabile Gestione innovazioni
André Zurfluh, esperto Clienti/Mercato,
Servizi di comunicazione
I grandi clienti trovano che la Posta sia coraggiosa?
“Sì, perché nell’ambito della nostra nuova strategia ci apriamo con
coerenza a nuovi settori di attività.”
Martin Maegli, responsabile Politica e affari
internazionali
Un’impresa pubblica può essere coraggiosa?
“Sì, certo! C’è sempre bisogno di una buona dose di coraggio quando si prendono decisioni riguardo al futuro.
C’è bisogno di mettere in discussione le proprie
abitudini, di riflettere apertamente sul servizio pubblico del futuro e di concepirlo in un’ottica moderna.”
Il coraggio è
così importante?
“Quando investi in qualcosa di nuovo non hai mai la certezza che andrà bene. Nel cammino verso il successo, coraggio e forza di volontà sono il carburante dell’innovazione.”
La Posta
ha coraggio
da vendere
Mylène Thiébaud assiste chi attraversa cambiamenti
professionali. È convinta che ognuno di noi possa definire autonomamente quanto essere coraggioso.
Intervista: Sandra Gonseth
Mylène Thiébaud (43)
Ciò è dovuto in particolare ai modelli di ruolo: gli uomini mantengono spesso il proprio ruolo dirigenziale e manifestano i propri sentimenti in misura minore rispetto alle donne.
Le crisi come l’emergenza coronavirus diminuiscono la propensione al coraggio?
Proprio in tempi di crisi, gli imprenditori devono essere coraggiosi. Ad esempio per alzarsi la mattina, incoraggiare i dipendenti e dire che andrà tutto bene. Nel 2020 sono state costituite più aziende rispetto al 2019. Ci sono settori come quello dell’IT che stanno vivendo un vero e proprio boom. Altri invece stentano a sopravvivere. A causa dell’emergenza coronavirus è più difficile stimare se un’azienda è in grado di affrontare il futuro e le successioni.
È possibile allenare il coraggio?
A mio avviso, il coraggio è uno stile di vita. Ognuno di noi definisce autonomamente quanto è coraggioso. Ciò non riguarda unicamente il lavoro, bensì tutta la vita.
Sono convinta che il coraggio è come un muscolo: si può allenare. Più è allenato, più risulterà facile compiere passi più grandi.
“Il coraggio è come un muscolo: si può allenare”
Qual è la cosa più coraggiosa che ha mai fatto?
Diventare mamma! È un ruolo per cui è impossibile prepararsi e di cui non ci si può più liberare (ride).
Da un punto di vista professionale, invece, direi fare il passo verso l’indipendenza. Questo nonostante avessi bisogno di molto coraggio anche in precedenza, in qualità di re- sponsabile di progetti d’innovazione presso diversi grandi gruppi, per mettere in pratica nuove idee.
Quale di queste idee in particolare ha richiesto una grande dose di coraggio?
Ho sviluppato il marchio convenience Migros Daily.
In questo contesto, mi stava a cuore soprattutto l’idea di offrire prodotti freschissimi e sani. Per cuocere gli ingre- dienti in modo sano e senza grassi, ho fatto arrivare
dall’India due forni tandoori e ho pianifi- cato l’intero flagship store del centro commerciale Welle 7 a Berna attorno a questa novità. È servito coraggio per credere in questa idea e concretizzarla, ma ne è valsa la pena: l’offerta riscuote un grande successo.
E se il coraggio manca?
Per diventare indipendenti o avviare una seconda attività lavorativa, oltre all’idea servono anche le competenze necessarie, il giu- sto contesto e i mezzi finanziari. Consiglio a tutti di effet- tuare un’analisi personale prima di compiere questo pas- so: in quale fase della vita mi trovo e dove mi vedo tra cinque anni? Alla fine comunque non è importante se si è impiegati o indipendenti: è molto più facile alzarsi la mat- tina se si trova un senso nel proprio lavoro.
Avere il coraggio di affrontare i cambiamenti è una questione di carattere?
Ci sono alcuni requisiti, come la propensione al rischio o l’abilità decisionale, che sono necessari nei grandi cambiamenti soprattutto in ambito imprenditoriale.
È del resto risaputo che le donne sono in grado di gestire meglio il cambiamento nelle acquisizioni di aziende.
“Ho fatto arrivare dall’India
due forni tandoori”
Foto: Micha Riechsteiner
Diplomata in scienze alimentari al Politecnico federale di Zurigo, si è messa in proprio due anni fa in qualità di business coach. Offre consulenza alle PMI
nella regolamentazione delle successioni e assiste le donne che decidono di diventare indipendenti.
Nata a Neuchâtel, vive con la propria famiglia a Münsingen. Nel tempo libero ama fare sport,
andare in moto e prendersi cura delle sue rose inglesi.
transformy.ch
Priorità
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Post-it Le notizie da non perdere
ome raggiungere gli obiettivi climatici globali in tempo utile? Per farlo, privati, aziende e città devono ridurre la propria impronta di CO2. Questo è possibile solo abbandonando le vecchie abitudini. A tale scopo esistono vari
strumenti che possono motivarci in tal senso.
Ed è qui che entra in gioco l’app Swiss Climate Challenge, che ha lo scopo di sensibilizzare gli utenti riguardo alla propria impronta
Installa l’app Swiss Climate Challenge per scoprire quanto le tue azioni influiscono sulle emissioni di CO2 e motivarti ad adottare un comportamento sostenibile.
L’app ti mostra in che modo le tue abitudini di mobilità si ripercuotono sul raggiungi- mento degli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi.
In seguito, verranno misurati anche altri elementi, ad esempio i tuoi consumi.
Confrontare il tuo comportamento con quello dei tuoi colleghi incentiva uno stile di vita sempre più sostenibile.
Se adotterai un comportamento rispettoso dell’ambiente o ridurrai le tue emissioni di CO2, non solo sentirai di aver fatto qualcosa di buono e ti guadagnerai la stima dei tuoi colleghi, ma riceverai anche dei Green Coin come ricompensa.
Con i Green Coin potrai acquistare prodotti sostenibili sulla piattaforma per acquisti integrata, fare donazioni o investire in progetti sostenibili.
ecologica, spronandoli a cambiare le proprie abitudini e ricompensando i comportamenti sostenibili con cosiddetti «Green Coin», una criptovaluta digitale vincolata allo scopo. Questo progetto innovativo è patrocinato da diversi partner in Svizzera, tra cui innanzitutto PostFinance e Swisscom.
Un’app per l’ambiente: lo scopo dell’app Swiss Climate Challenge è
di raggiungere più velocemente gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi.
Testo: Anne-Käthi Leuenberger Illustrazione: Rilana Luginbühl
Chi rispetta l’ambiente viene premiato
C
Partecipa anche tu!
Il primo progetto pilota su larga scala è alle porte.
I collaboratori della Posta, di PostFinance e Swisscom potranno parteciparvi in esclusiva la prossima primavera. Per non perderti il lancio e fare incetta di «Green Coin», iscriviti subito come utente test all’indirizzo
[email protected]. x posta.ch/sdg
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Post-it
Per vedere il video integrale dell’intervista, scansionare qui Le due intervistatrici Mimoza Hoti e Blerina Maliqi
fanno parte della community «Young Voice». Di seguito un estratto dell’intervista a Tommy Baur su apertura della rete, digitalizzazione, stabilizzazione e coraggio.
RetePostale vuole essere più coraggiosa. Ma che cosa significa concretamente?
Innanzitutto significa delegare le competenze al personale delle filiali. Non è più «Berna» a decidere o a firmare, bensì le decisioni vengono prese là dove si fa il business. Secondariamente vogliamo permettere ai team di stipulare direttamente contratti con aziende e partner in relazione a servizi e consulenze. Infine dobbiamo essere critici con noi stessi: dobbiamo chiederci se le numerose disposizioni sono davvero necessarie o se possiamo abbandonarne qualcuna.
Come possono i collaboratori diventare in poco tempo esperti per la consulenza dei partner esterni più disparati?
Negli scorsi anni, il personale di RetePostale ha già dimostrato più volte di essere in grado di farlo. Ogni
nuova unità porta con sé nuovi prodotti, prezzi e servizi.
Tutto ciò confluisce infine nella filiale. Sono i collabo
ratori a occuparsi dell’elaborazione, settimana dopo settimana. Ad esempio: recentemente ero a Ginevra presso Groupe Mutuel. Roberto Cirillo si è detto entu
siasta e sorpreso del fatto che i nostri collaboratori avessero preso confidenza con l’app dell’assicurazione in così poco tempo, mentre il personale di Groupe Mutuel aveva partecipato per mesi a formazioni.
Abbiamo ridotto le nostre filiali gestite in proprio a 800, un numero che non cambierà per il prossimo periodo strategico. Questo era l’ultimo adeguamento previsto?
Attualmente abbiamo ancora 900 filiali. Nel corso del 2021 dovremo dunque trasformarne circa un centinaio. Dal 2021 e fino al termine del periodo strategico nel 2024, la rete resterà stabile. Spero che con l’apertura della rete riusciremo a portare un numero sufficiente di clienti nelle filiali, al fine di offrire rapporti stabili anche in futuro. Non c’è però nessuna certezza. Alla fine del 2024 faremo un bilancio.
Il responsabile
RetePostale Tommy Baur risponde in modo competente e lucido alle domande critiche sulla «sedia che scotta».
Sangue freddo sulla sedia
che scotta
Intervista: Mimoza Hoti, Blerina Maliqi Foto: Lena Schläppi
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Post-it
Il concorso fotografico «Sangue giallo: questo è il mio contributo alla Posta di domani» ha dato vita a numerosi contributi davvero originali. Grazie della vostra partecipazione! A breve la giuria selezionerà i vincitori.
(SL)I nostri ultimi spot
Gli spot pubblicitari della nuova campagna della Posta piacciono.
Secondo i vari feedback, la Posta risulta simpatica e ottiene un riscontro positivo sui social media. La Posta mostra scene di vita quotidiana legate ai suoi servizi. Il messaggio: la Posta unisce la Svizzera, fornendo un servizio pubblico di alta qualità e continu
ando a dimostrare la sua rilevanza (sistemica). In questi spot prende forma la vision della Posta di domani: «Siamo il motore di una Svizzera moderna». Buona visione! (SL)
Tour de Poste 2021
– 28.04.2021 Svizzera romanda – 25.05.2021 Svizzera orientale – 02.06.2021 Svizzera centrale – 03.06.2021 Ticino
– 17.06.2021 Luogo di svolgimento bilingue – 29.06.2021 Svizzera nordoccidentale
– 07.07.2021 Diretta streaming dall’EspacePost
Faccia a faccia
Ad aprile, se la pandemia lo permetterà, la Direzione del gruppo riprenderà a girare la Svizzera: il «Tour de Poste» ha infatti raccolto negli scorsi due anni feedback molto positivi. Sono previsti sette eventi, di cui uno online. La lista delle sedi è ancora in fase di defi
nizione. Roberto Cirillo e i membri della Direzione saranno lieti di incontrarti per dialogare con te.
Maggiori informazioni e le modalità di iscrizione saranno disponi
bili da fine marzo su web.post.ch/tour-de-poste Scansiona il codice QR e guarda lo spot del pensionato.
«La Posta di domani – Il sangue giallo si tramanda alle giovani leve!» di Luca Croce
«Giallo Posta anche sotto il ghiacciaio»
di Tamura Kazushi
«Il sangue giallo non gela»
di Fabian Summermatter
Cuore giallo
Intervista: Mimoza Hoti, Blerina Maliqi Foto: Lena Schläppi
Scansiona il codice QR e guarda le altre foto
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Post-it
Essendo uno dei principali datori di lavoro della Svizzera, la Posta ha una responsabilità particolarmen- te elevata nei confronti dell’ambiente e della società.
Nell’ambito della strategia di Corporate Responsibility della «Posta di domani», l’azienda sottolinea la propria responsabilità di datore di lavoro impegnandosi per il bene comune, per soluzioni clienti sostenibili, energie rinnovabili e acquisti responsabili.
La Posta fa tutto il possibile per garantire che i prodotti e servizi offerti siano sostenibili e non abbiano conseguenze negative né a livello ambientale né socia- le. L’azienda esamina scrupolosamente tutti i fornitori e richiede loro di osservare il proprio Codice etico e sociale, che impone ad esempio il rispetto dei diritti umani, il divieto di lavoro minorile, una remunerazione adeguata e l’osservanza di principi ecologici.
La Posta fa produrre ogni anno circa 200 000 capi
Quanto è sostenibile la Posta? Dalla produzione di abbigliamento per il personale alla creazione di condizioni d’impiego ad hoc, l’azienda si impegna a tutto campo per creare un mondo del lavoro socialmente equo e sostenibile.
Testo: Magalie Terre Foto: Daniel Valance
Sostenibilità senza compromessi
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Post-it
d’abbigliamento per il suo personale. Prima di imparti- re gli ordini esegue un’attenta analisi perché vuole sapere quali sono le condizioni di lavoro di chi li confeziona. Da membro della Fair Wear Foundation, la Posta è tenuta a realizzare abiti di servizio nel rispetto dell’equità, avvalendosi di fornitori che devono attenersi scrupolosamente a condizioni di lavoro socialmente accettabili e a disposizioni ecologiche. In tutta la catena di fornitura, dal tessuto al capo confezionato, vigono buone condizioni di lavoro e piena trasparenza dei costi. La Posta visita regolarmente i fornitori in loco e organizza formazioni per illustrare ai collaboratori i loro diritti. L’anno scorso è stata insignita dalla Fair Wear Foundation dello status «buono».
Che cosa succede agli abiti della Posta dismessi, rovinati o strappati? Non finiscono né nella spazzatura né nella raccolta dell’usato. Visto che portano il logo della Posta, per ragioni legali non possono essere regal- ati a terzi. In collaborazione con la Croce Rossa Svizzera
(CRS) la Posta ha lanciato l’iniziativa «Una seconda vita per gli abiti postali» per riciclare i vecchi indumenti.
Nel centro logistico CRS La Trouvaille i collaboratori smistano chili e chili di pantaloni da lavoro, pile grigi o camicette giallo chiaro, esaminando con perizia ogni capo e staccando l’etichetta della Posta. Gli indumenti quasi nuovi vengono venduti a prezzi convenienti nei negozi di abbigliamento di seconda mano della CRS, mentre quelli in buone condizioni che presentano piccoli difetti vengono spediti tramite la raccolta
«Tell-Tex» a diversi enti, tra cui l’Aiuto Svizzero alla Montagna. I vestiti che non possono più essere indos- sati e gli accessori tipici della Posta come foulard e cravatte vengono riutilizzati per la termovalorizzazione:
il calore ottenuto dalla combustione viene impiegato idealmente per generare corrente elettrica. Nel 2020, la CRS ha smistato 19 tonnellate di abiti da lavoro della Posta.
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x posta.ch/sdg x posta.ch/clima
Post-it
Tre domande a Christopher Kayatz, responsabile
Acquisti
La sostenibilità è un concetto ampio. Che cosa significa per te?
Per me la sostenibilità è un principio che deve guidare azioni e decisioni tenendo presente che la Terra è piccola, che le materie prime sono limitate e che l’impatto esercitato dagli 8 miliari di abitanti del pianeta sul clima è devastante.
La sostenibilità promuove l’equili- brio ambientale e la biodiversità, l’utilizzo intelligente delle risorse e uno stile di vita e lavoro sano.
Gli acquisti responsabili sono uno dei punti della strategia di Corporate Responsibility.
Quali sono i principali settori d’intervento?
Supportiamo le unità operative nell’attuazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e analizziamo sistematicamente le possibilità legate alla nostra catena di creazione del valore. Per conse- guire gli obiettivi di miglioramento prefissati, consideriamo il consu- mo, i riutilizzi dei materiali, l’efficienza energetica e la migliore tecnologia disponibile.
Sei mesi fa hai assunto la direzione dell’organizzazione acquisti.
Che programmi hai per il futuro?
Nel 2020 abbiamo sviluppato idee e priorità per raggiungere i nostri obiettivi nella catena di crea- zione del valore. In autunno abbia- mo definito una strategia per rea- lizzare gli obiettivi di sostenibilità, che ora stiamo attuando. (MT)
Buone notizie per l’ambiente: da inizio 2021 la Posta traspor- ta tutti gli invii con l’etichetta «pro clima», sia in Svizzera sia all’estero. Concretamente questo significa che per il traspor- to di lettere e pacchi, collettame e persino prodotti stampati la Posta si assume tutti i supplementi per la compensazione di CO2, impegnandosi così ancora di più a favore della tutela del clima. Già adesso quasi la metà dei veicoli della Posta sono dotati di motori alternativi e i veicoli elettrici sono alimentati da energia ecologica prodotta in Svizzera e certifi- cata «naturemade star». Il riscaldamento del parco immobi- liare della Posta è garantito già al 50% da energie rinnovabili, e la tendenza è in aumento. Le emissioni di CO2 attualmente non evitabili derivanti dalla spedizione di lettere, pacchi e merci vengono compensate attraverso progetti climatici.
Ma l’obiettivo della Posta per il clima è ancora più ambizioso:
entro il 2030 ridurrà ulteriormente le sue emissioni e recapi- terà tutti gli invii a impatto climatico zero per raggiungere poi entro il 2040 questo traguardo per l’intera azienda. (GE)
In futuro,
ancora più verdi
Foto: iStock
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Post-it
di Belpstrasse nel quartiere bernese di Mattenhof. Nel 1923 le PTT acquistarono la superficie per costruirvi dapprima un’officina per autocarri e – giustamente – per autopostali. Dal 1947 l’area è stata poi completamente riedificata. La sede di Engehaldenstrasse 39 è stata realizzata nel biennio 1962/63. La zona dista 15 minuti a piedi dalla stazione di Berna ed è collegata con la stazione PubliBike di Engehalde. (KLE)
Foto: Katharina Merkle, yoveo SA
L’edificio ristrutturato della Posta nella zona di Engehalde a Berna (sx) con i suoi nuovi uffici;
qui quello di PubliBike (dx)
“Mi piace essere un esempio per i bambini
e poter mostrare loro cosa possono
raggiungere con dedizione
e impegno”
Costruito dalle PTT negli anni sessanta, l’edificio di cinque piani nella sede di Engehalde a Berna, non lontano dall’Aare, non passa inosservato. In prece- denza qui si trovavano gli uffici di PostFinance, proprietaria dell’intero complesso di edifici.
Completamente ristrutturato, Engehalde ospita ora i 270 collaboratori di AutoPostale, PubliBike e AutoPostale settore Centro. PubliBike si è trasferita qui da Friburgo, AutoPostale settore Centro dalla Tscharnerstrasse a Berna, mentre AutoPostale ha lasciato la sua sede principale
In tre sotto lo stesso tetto
Al posto del PostFinance Trophy, quest’inverno si svolge il Top Scorer Challenge. A sfidarti sono dodici professio- nisti dell’hockey su ghiaccio e uno di questi è Janis Jerôme Moser dell’EHC Biel-Bienne. «La Challenge è un’idea fantastica per far appassionare i bambini allo sport anche in questo periodo particolare». In un video online dà una dimostrazione di «puck juggling» facendo volteggiare in aria più volte il puck e riprendendolo con il bastone da hockey, il tutto con apparente facilità.
Moser ha iniziato a giocare a hockey quando aveva ap- pena cinque anni e oggi è uno dei migliori nella sua fascia di età. Oltre agli esercizi classici dell’hockey, la Challenge richiede anche prove di condizione fisica, forza, velocità e spirito di squadra. La Top Scorer Chal- lenge si svolge fino alla fine di marzo 2021. È possibile partecipare tramite desktop, dispositivi mobili e tablet.
Ci si può anche sfidare all’interno di un team. Registrati con l’indirizzo e-mail su topscorer-challenge.ch e parte- cipa alla sfida! Tra i partecipanti PostFinance sorteggerà maglie Top Scorer, cartoline autografate, asciugamani da fitness e altro ancora. (CL)
È corsa al puck!
Top Scorer: ogni club della National League e della Swiss League ha un Top Scorer. Per ogni rete o assist messi a segno da questo giocatore, PostFinance versa
300 franchi (National League) o 200 franchi (Swiss League) nella cassa del settore
giovanile del rispettivo club.
postfinance.ch/topscorer Il giocatore di hockey
Janis Jerôme Moser mentre si cimenta nel
«puck juggling».
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Post-it
La compliance definisce le regole di un comportamento conforme alla legge e
impecca bile da un punto di vista etico, da assumere nella quotidianità lavorativa.
Martina Strub Meier ci spiega i temi del nuovo e-learning.
Perché la compliance è importante per un’azienda?
La compliance è importante per diversi motivi. Aiuta a evitare danni di responsabilità civile e reputazio- nali. Aiuta anche a essere un fornitore di servizi o partner affidabile. Do- potutto ci si aspetta che un’azienda si comporti conformemente alle leggi. Inoltre dalla dimostrazione della compliance dipendono nume- rose certificazioni e autorizzazioni.
Dove posso acquisire il know-how necessario?
Il nuovo e-learning è disponibile in LMS. I collaboratori con accesso a LMS verranno invitati a seguirlo in modo scaglionato a partire da febbraio 2021.
Quali temi prevede concretamente il nuovo e-learning?
L’e-learning si articola in due parti.
Dopo un’introduzione all’organizza- zione della compliance della Posta e al codice di condotta, la seconda parte approfondirà i temi di com- pliance, i conflitti di interessi, l’anti- corruzione, la protezione dei dati, la conservazione/archiviazione e la gestione delle violazioni. (GE)
La cartella informatizzata del paziente (CIP) consente di consultare in modo sicuro dati relativi alla salute. La prima piattaforma CIP in Svizzera certificata conformemente alla legge federale è stata realiz- zata dalla Posta, che in questo settore è notevolmente all’avanguardia.
Nell’estate del 2020, l’organismo di certificazione KPMG ha verifi- cato in modo approfondito la piattaforma della Posta, la quale ha superato gli audit e soddisfatto gli elevati requisiti della LCIP.
I raggruppamenti regionali di fornitori di prestazioni mediche, le cosiddette comunità di riferimento, hanno così ottenuto il via libera:
ora possono richiedere la certificazione e offrire una CIP alla popola- zione nella loro zona d’attribuzione.
eHealth Aargau ed eSANITA (Südost) sono le prime comunità di riferimento ad aver ottenuto il certificato CIP. Attualmente sono in corso i preparativi per consentire alle persone interessate delle rispettive aree servite di aprire una CIP facoltativa. (CF)
Martina Strub Meier, responsabile Compliance
& Governance
Martin Fuchs,
responsabile Digital Health
Dati del paziente inviati e salvati
“In veste di offerente globale nel settore sanitario, desideriamo assicurare il flusso
di informazioni a livello digitale, creare una rete di operatori affidabile e garantire
i servizi fisici sul piano logistico.”
Perché la compliance è importante
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Post-it
Germaine Zenhäusern (69) è figlia della prima donna svizzera a votare. Nell’inter- vista ci racconta del coraggio dimostrate dalle donne di Unterbäch e della sua passione per la politica.
Azione illegale nel paesino di montagna
Il 3 marzo 1957 a Unterbäch, paese dell’Alto Vallese, accadde l’incredibile. In occasione della votazione comunale sul servizio civile obbligatorio per le donne, 33 delle 88 abitanti del paese si recarono alle urne. Quest’azione illegale era stata promossa dall’allora sindaco Paul Zenhäusern e da Peter von Roten, marito della suffragista Iris von Roten. I voti espressi dalle donne non furono mai contati. Katharina Zenhäusern fu la prima donna svizzera a deporre la sua scheda di voto nell’urna. È morta nel 2014 all’età di 95 anni.
Germaine Zenhäusern alle porte del paese di Unterbäch (VS)
In Svizzera ci sono volute complessivamente 16 votazioni sul diritto di voto e di eleggi- bilità delle donne prima di arrivare al sì a livello nazionale, pronunciato il 7 febbraio 1971.
Per i 50 anni del diritto di voto delle donne la Posta emette un francobollo (disponibile dal 4 marzo 2021 nelle filiali della Posta e su postshop.ch).
È fiera di sua madre?
Naturalmente! Tutte e 33 le donne che hanno avuto il coraggio di re- carsi alle urne quel 3 marzo del 1957 erano enormemente fiere della loro azione. Tra di loro c’era perfino mia nonna, che all’epoca aveva 80 anni.
Anche lei si è battuta per tutta la vita a favore della parità dei diritti.
Ai tempi lei aveva solo sei anni.
Si ricorda ancora di quel giorno?
Sì, in paese c’era un gran tram- busto e nel nostro salotto un conti- nuo viavai di gente. C’erano molti giornalisti che facevano domande e anche una troupe televisiva.
Persino il «New York Times» ha scritto dell’evento.
Quali sono state le reazioni del mondo politico?
All’epoca c’erano due partiti in paese: il PCS e il PPD. Se un partito era a favore, l’altro era contrario e viceversa. Gli oppositori dichiara- vano a gran voce di essere contro il
“Anch’io ho potuto dire la mia”
voto delle donne, ma ognuno aveva il diritto di esprimere la propria opinione.
Che importanza rivestiva la politica nella sua famiglia?
Da noi a tavola si discuteva sempre animatamente di politica.
Mia madre si è sempre battuta per la parità dei diritti tra uomini e donne, per lo stesso salario e il congedo maternità. Riteneva inoltre che ci fosse troppo poca
solidarietà tra noi donne. Oggi è diverso, esistono molte reti che si occupano di questioni femminili.
Quando ha votato per la prima volta?
A 20 anni anch’io ho potuto dire la mia, finalmente! Per me la parità di diritti è stata un’ovvietà fin da piccola. Da allora ho sempre parte- cipato a tutte le votazioni, tranne a una perché ero in vacanza.
Interview: Sandra Gonseth Foto: Isabelle Favre
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Post-it
Come pianificare i giri di recapito nell’ambito della
«Same Day Delivery» (consegna lo stesso giorno dell’ordinazione) in modo ancora più efficiente e flessi- bile? È questo il quesito con cui alcuni collaboratori della logistica e dello sviluppo aziendale della Posta si sono presentati al Politecnico federale (PF) di Zurigo.
Il compito di trovare una risposta è stato affidato al docente di matematica Rico Zenklusen che, insieme ai suoi studenti, ha escogitato un’ingegnosa combinazione di algoritmi per calcolare i giri. Il risultato: l’ottimiz- zazione raggiunta consente all’affiliata della Posta notime di ridurre di circa il 10% il tempo impiegato per le operazioni di pianificazione. Una fruttuosa collabo- razione che si intende portare avanti. «La collaborazione di successo avviata con il team di ricercatori di fama internazionale proseguirà ora con un altro progetto dell’unità Servizi logistici», comunica con soddisfazione Stefan Kaspar di notime.
Conciliare teoria e pratica
Questo è solo uno dei tanti esempi. La Posta, infatti, collabora regolarmente con il mondo scientifico, in particolare con lo Zurich Information Security and
Privacy Center (ZICS) del PF di Zurigo, il Politecnico federale di Losanna e l’Università di Friburgo. «Se sul mercato non esiste ancora una soluzione per un pro- blema può essere utile svilupparne una propria con un team di ricercatori», spiega Grégory Lukowski, respon- sabile di progetto Open Innovation della Posta.
In questi casi è possibile coinvolgere i ricercatori in un progetto oppure elaborare una soluzione pronta per il lancio sul mercato con una startup collegata all’ambiente accademico, il che permette alla Posta di beneficiare del trasferimento di conoscenze e dell’accesso a tecnologie e reti di contatti. Gli scienziati possono portare avanti la ricerca sulla base di applicazioni concrete. (ss)
La Posta collabora con il mondo scientifico:
i ricercatori aiutano a trovare nuove soluzioni e a ideare innovazioni. L’esempio più recente: la pianificazione più rapida dei giri sull’ultimo miglio.
Al passo coi tempi:
merito della ricerca
Nel progetto a cui stai lavorando c’è un nodo che
potrebbe essere sciolto grazie al supporto della scienza
e all’applicazione di nuove tecnologie?
Se sì, segnalalo a [email protected].
Per maggiori informazioni, ti invitiamo a guardare
il video (in francese) scansionando il codice QR.
Illustrazioni: Styleframe, Mark Sasvary
Gli addetti alla logistica sono sottoposti a grandi solleci- tazioni fisiche. La Posta promuove da sempre l’ergonomia sul posto di lavoro. Nei centri lettere e pacchi e nel reca- pito vengono pertanto testati esoscheletri che vengono indossati dai collaboratori come ausilio elettromeccanico o robotico. Nel video, la promotrice Fabienne Kohler di Open Innovation e i responsabili di pro-
getto Stefan Abt (pacchi) e Nicolas Wüst (lettere) ci parlano del progetto. I tre sono gli innovatori del mese. (ml)
Innovatori
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Post-it
trasportati dalla Posta nel 2020.
Non sono mai stati così tanti nei 170 anni di storia della nostra azienda.
Si tratta del settimo anno di record consecutivo, con un incremento del
23% circa rispetto ai pacchi
trasportati lo scorso anno. Un grande ringraziamento va a tutti i
collaboratori che hanno compiuto questa prestazione eccezionale.
(CF)Da Personale a Finanze:
Simon Graf svolge un cambiamento d’impiego temporaneo (CIT).
Che insegnamenti ne ha tratto?
Lo specialista del personale Simon Graf svolge un cambiamento d’impiego temporaneo presso Finanze.
182,7
Milioni di
«Ho iniziato il mio CIT nel bel mezzo del lockdown e lavoro ormai da dieci mesi presso F, dove partecipo all’ac- quisto di servizi HR. In qualità di specialista Reclutamento presso P conosco il tema a menadito, sempli- cemente dalla prospettiva opposta.Nonostante abbia conosciuto il team virtualmente, sono stato accolto molto positivamente e ho ricevuto il supporto necessario. Il mio lavoro si è rivelato utile e grazie alle mie co- noscenze specialistiche ho subito potuto fornire un contributo. Sfide?
Naturalmente non mancano.
Ad esempio, orientarmi il più rapida- mente possibile nei vari strumenti e prendere confidenza con il diritto in materia di acquisti. E soprattutto:
uscire dalla mia zona di comfort.
In questo modo posso però miglio- rarmi: imparo molto, creo nuove reti di contatti e riscopro il mio set- tore di attività da un punto di vista diverso. Vale la pena svolgere un CIT, che sia oltre i confini della propria unità o quelli linguistici. È utile tra l’altro anche per l’unità che ti accoglie.
Non da ultimo, in questo modo si raf- forza la mentalità del "penser Poste", tanto importante per la
"Posta di domani"».
“Uscire dalla zona di comfort”
Informazioni sul tema CIT:
PostWeb > Portale HR > Lavoro e carriera
> Cambiamento d’impiego temporaneo
Pacchi
Illustrazioni: Styleframe, Mark Sasvary
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Post-it
All’interno del Consiglio di fondazione della Cassa pensioni Posta (CP) rappresentate sia i lavoratori sia il datore di lavoro. Quali sono i vostri obiettivi?
Daniela: Il mio obiettivo principale è al contempo la sfida più grande: assicurare il livello di rendita futuro.
Martin: Credo che alla fin fine vogliamo tutti la stessa cosa: garantire le rendite in futuro. Non è un periodo roseo per le casse pensioni poiché gli interessi sono bassi e quindi anche i rendimenti.
Le rendite sono in pericolo?
Martin: Per gli attuali pensionati no. E così dev’essere anche in futuro, il livello delle rendite non deve peggio- rare: dopo il pensionamento si devono avere a disposi- zione più soldi di quanti sono stati versati. Ma questo funziona solo se la CP riesce a realizzare un rendimento.
Daniela: Il datore di lavoro e i collaboratori versano mensilmente un importo e creano quindi il capitale di
risparmio. Se il denaro rimanesse semplicemente sul Intervista: Fabio Stüssi Foto: GettyImages
Pensare oggi al domani
La previdenza per la vecchiaia è un tema che lascia indifferenti molti giovani lavoratori. E invece prima o poi riguarda tutti.
Ne parliamo con Daniela Wenger e Martin Camenisch del Consiglio di fondazione della Cassa pensioni Posta (CP Posta).
Chi inizia presto e nel modo giusto a risparmiare, più tardi avrà risorse sufficienti per godersi la pensione.
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Post-it
Daniela: A mio avviso, la Posta deve necessariamente partecipare all’elaborazione di soluzioni e misure per contribuire alla stabilità della CP. Suggerisco inoltre a tutti i collaboratori di aprire, se possibile, un terzo pilastro per consolidare ulteriormente la propria previdenza per la vecchiaia.
Martin: Tutte le parti hanno interesse ad avere una CP forte e sana, pertanto devono anche prendere parte a eventuali misure. Al momento comunque stiamo ancora lavorando alla configurazione di tale partecipazione.
Il Consiglio di fondazione è l’organo superiore della Cassa pensioni Posta ed è responsabile della gestione generale e dell’orientamento strategico. È costituito da dieci membri, di cui la metà sono rappresentanti dei la- voratori e l’altra metà del datore di lavoro. pkpost.ch/it/
*LPP: Legge federale sulla previdenza professionale, istituto di previ- denza obbligatorio del datore di lavoro, a partire da un salario annuo di 21 510 franchi. *3o pilastro: istituto di previdenza privato presso una banca o una compagnia assicurativa.
conto, durante la vecchiaia avremmo a disposizione esattamente l’importo versato, meno i costi di gestione.
Ma il denaro dovrebbe ovviamente aumentare.
In che modo la CP riesce a realizzare un utile?
Martin: Con gli interessi così bassi, è molto difficile riuscirci. Sulle cosiddette obbligazioni sicure, come i titoli di stato della Confederazione, gli interessi ammontano quasi a zero o sono negativi; se la CP investe il suo denaro in questo modo, non ottiene praticamente alcun interesse. Deve cercare nuove strade e trovare nuove soluzioni.
Daniela: Per molto tempo gli interessi medi si aggira- vano intorno al 4%, ma è acqua passata. Oggi abbiamo bisogno di un buon 2% di proventi da interessi all’anno.
Tuttavia riuscire a garantirlo è diventato molto difficile.
Che possibilità esistono per aumentare i ricavi?
Daniela: La CP può realizzare rendimenti con immo- bili o azioni; questo comporta dei rischi.
Martin: ... ma sono molto importanti per noi.
La popolazione diventa sempre più anziana e percepia- mo più a lungo il denaro delle casse pensioni: questo rappresenta un’ulteriore sfida?
Martin: Sì, perché mentre al momento dell’introdu- zione della LPP* nel 1985 il denaro doveva bastare per dodici anni, oggi ci si aspetta che duri 20 anni e più.
Daniela: Non ha importanza quale sia il rapporto tra le fasce di età. Abbiamo sempre più bisogno di giovani che aderiscano alla CP e versino contributi. La piramide dell’età non deve peggiorare. Qui entra in gioco il datore di lavoro, che deve attrarre i giovani che entrano nel mondo del lavoro e riuscire a fidelizzarli.
Qual è il vostro segreto?
Martin: Purtroppo non esiste una formula magica. Il sistema può rimanere stabile solo se tutti i soggetti co- involti si uniscono per trovare insieme soluzioni: il Consiglio di fondazione ha pertanto chiesto anche alle parti sociali di fare le proprie riflessioni.
Non
rimandare!
Non capisci esattamente come funzio- na il sistema dei tre pilastri? Non sai come gestire le tue finanze e la tua previdenza e quando è il momento di occupartene? Il Fondo del Personale Posta mette a tua disposizione vari strumenti utili per la pianificazione delle finanze, del budget e della previ- denza. A partire da marzo, sul nostro sito troverai inoltre il nuovo e-learning dedicato alla previdenza per la vecchiaia in Svizzera. Dai un’occhiata!
fondodelpersonaleposta.ch
Intervista: Fabio Stüssi Foto: GettyImages
Daniela Wenger, specialista degli immobili presso RetePostale, è rappresentante dei collaboratori nel Consiglio di fondazione della Cassa pensioni Posta
Martin Camenisch dell’unità Personale è rappresentante del datore di lavoro nel Consiglio di fondazione della Cassa pensioni Posta
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La prima donna sulla carrozza ambulante
Cera una volta...
(1974)
L’immagine raffigura Anna Nater, prima donna presso il servizio ambulanti, al lavoro sulla tratta Zurigo-Uster nell’agosto del 1974. Lo smistamento di lettere e pacchi a bordo di carrozze postali richiedeva ottime cono- scenze di geografia e del sistema di trasporto delle PTT ed era dunque considerato una tappa di forma- zione per dirigenti. Il servizio ambulanti è rimasto a lungo un ambiente prevalentemente maschile, proprio
come le posizioni dei quadri, accessibili alle donne solo dal 1972. Bisognava quindi avere coraggio per diventare la prima donna presso il servizio ambulanti.
Se oggi una donna assume una funzione nell’am- bito della logistica, nessuno lo considera un gesto coraggioso. La Posta si schiera a favore della parità e promuove, ad esempio, la diversità e la concilia- bilità tra famiglia e lavoro.
Testo: Susanna StalderFoto: Archivio PTT
p
Le donne delle PTT sono online!L’archivio delle PTT ha reso pubblico un interessante dossier sul tema. Dai un’occhiata!
mfk.ch/ptt-archiv/
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